dal '68 al '72 costituisce il tentativo di porre queste premesse compatibilmente con la resistenza che tale fatto incontra a livello della forza-lavoro. La ristrutturazione, nel suo aspetto di attacco all'occupazione, diviene, da aperta e generalizzata, strisciante e selettiva, anche perché sono venute meno le condizioni precedenti sia per quanto riguarda il mercato del lavoro, sia per quel che riguarda la possibilità di usare della CISL in funzione direttamente repressiva delle lotte operaie. La forza-lavoro impiegata, alla Lanerossi nel Vicentino diminuisce infatti, dal '68 al '72, di circa 150 unità. Nel concreto tale selettività tende a colpire i settori più deboli della classe spesso cercando di dividerli al loro interno e di contrapporli (vedi la pratica diffusa di porre alcuni reparti in Cassa Inte grazione e di far effettuare lo straordinario ad altri). Infatti gli stabilimenti più investiti sono quelli di Dueville e di Vicenza in cui la manodopera scende rispettivamente da 1000 a 539 e da 700 a 202 tra il '57 ed il '72, con continue minacce di smobilitazione. Tale politica direzionale ha come fine l 'affrett are la concentrazione territoriale degli impianti , che diventa indispensabile per la successiva fase di aggregazione per funzione degli stessi, preliminare all'introduzione dei treni di macchine. Contemporaneamente la manodopera femminile viene dichiarata, dal programma di investimen ti presentato dall 'ASAP-ENI ai sindacati al 4-12-'70, « non adeguata» alle esigenze di sviluppo industriale del settore 4 • La richiesta specifica è quella di un « maggior grado di duttilità della forza-lavoro» . Nello stesso documento si parla anche della necessità di arrivare alla piena utilizzazione degli impianti (7 .000 ore anno-macchina) e si profila la possibilità del ciclo continuo. A questo punto è chiara l 'interrelazione fra espulsione della manodoper a femminile, adozione del ciclo con' tinuo e ristrutturazione complessiva. I tre momenti sono infatti intimamente collegati: il primo è indispensabile per l 'intro duzione del turno generalizzato, e questo diventa essenziale per compiere un successivo elevato investimento, quale è quello richiesto dall'introduzione di treni di macchine. La valenza negativa di questo nuovo tipo di ristrutturazione sta proprio dunque nella sua selettività, che di riflesso pone un 'ult eriore presupposto all'evoluzione seguente attraverso la scomposizione della forza-lavoro. La difficoltà infatti di articolare una risposta operaia che vada al di là della semplice affermazione della salvaguardia dei livelli occupazionali globali e della difesa delle 40 ore settimanali è insita proprio nella spaccatura oggettiva presente tra forza-lavoro maschile e femminile. Infatti la propos ta di una riduzione dell'orario 253 Biblioteca Gino Bianco
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