Classe - n. 7 - luglio 1973

immediata. Nuovi fenomeni si stanno profilando all'interno di cuni complessi industriali che in questa fase diventano i fautori di un nuovo assetto del processo produttivo e della strutturazione del controllo sulla forza-lavoro. Il caso preso in considerazione è quello della Lanerossi. L'integrazione con il ciclo chimico di cui il tessile, in linea di tendenza, finisce per essere un'appendice, porta una serie di sollecitazioni, aggravate pure dalla situazione del mercato internazionale, verso una riorganizzazione non più direttamente inquadrabile nei termini tradizionali di labour intensive. La verticalizzazione del ciclo (a monte con quello chimico, a valle con la maglieria e confezioni), le nuove tecnologie che si profilano all'orizzonte e già in fase di progettazione, la scomposizione della forza-lavoro e la richiesta della « mobilità » come caratteristica specifica della stessa sono i punti fondamentali di un nuovo assetto del settore tessile. All'interno di esso il capitale va ponendosi problemi che non sono più interpretabili in termine di « uscita » da una fase di stagnazione con la riproposizione di puri modelli tayloriani. La struttura di holding della Lanerossi fornisce le basi economiche ed organizzative per intraprendere un mutamento lungo questa dire ttiva determinando quindi un profondo cambiamento nel processo di valorizzazione sia nel suo momento economico che in quello di controllo della variabile forza-lavoro. Il gruppo Lanerossi è infatti attualmente composto da 11 società con 30 stabilimenti diffusi in tutta Italia , con un totale di 18.964 dipendenti. La capacità produttiva è di 104,5 miliardi di lire di fatturato annuo. Il polmone del complesso è però costituito dal capogruppo Lanerossi situato quasi completamente nel Vicentino. All'interno di quest'ul - timo stanno infatti avvenendo i più intensi momenti di razionalizzazione, sia perché l'organizzazione produttiva, dal punto di vista territoriale, presenta una elevata disfunzionalità in quanto corrisponde ad un modello proprio della fase dell'accumulazione agraria (decentramento degli stabilimenti alla ricerca di manodopera a bassi salari in concorrenza con la campagna), sia perché in esso sono situati i punti nodali del ciclo tessile: filatura-tessitura ed alcune operazioni del finissaggio. Nei primi anni la ristrutturazione rimane all'interno dei termini 248 Biblioteca Gino Bianco

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