Classe - n. 7 - luglio 1973

ponente CISNAL, che qui opera), dove è del 48% (1300 alla CISL, 700 alla CGIL). Meno che alla Chatillon, alla Mira Lanza, e nelle altre grandi fabbriche chimiche di Marghera e del Mestrino. Gli iscritti alla cellula del PCI del Petrolchimico sono 51, mentre sono 99 agli Azotati su 1330 addetti, e 30 alla Fertilizzanti su 881 addetti. Alla Chatillon sono 40 circa su oltre 2.000 addetti. Naturalmente, non c'è proporzione tra questi dati e l'influenza e la presenza dei quadri comunisti nel Consiglio e nell'Esecutivo, ma è indubbio cbe ciò aiuta a spiegare la di.flicoltà incontrata nel riportare a livello di massa alcune indicazioni corrette dell'analisi della situazione compiuta dal PCI , a livello di segreteria provinciale o di Zona Industriale. Mi sono soffermato in numerose occasioni nell'analisi di questi dati, del rapporto tra movimento operaio e classe operaia nel settore chimico 3 • La loro spiegazione ufficiale (I'« origine contadina ,. ) poteva avere un briciolo di verità fino al '60 , oggi è un pezzo da museo. Nei comparti chimici più avanzati e localizzati nelle zone meno « vicine alla terra», come la farmaceutica a Milano, la percentuale dei sindacalizzati è a questi livelli e a livelli ancora inferiori la presenza organizzata del partito nella fabbrica. D'altra parte, è palesemente assurdo il tentativo di spiegare sulla base di questi dati il rifiuto da parte della maggioranza degli operai del Petrolchimico dell'accordo di ottobre, dato che negli altri grandi poli non ci trovavamo di fronte a situazioni molto diverse, ed, anzi, la presenza CGIL era ancor più ridotta. Il discorso va riportato nei suoi termini strutturali . Tra la strategia e l'intervento del movimento in questi settori e la dinamica reale della ristrutturazione e della riorganizzazione del lavoro si è prodotta una frattura oggettiva. Il peso politico di questi processi per l'intero assetto dello sviluppo nel nostro paese, è stato colto con grave ritardo : di fatto, soltanto durante e immediatamente dopo l 'ultimo rinnovo contrattuale . Obiettivi e andamento dell'ultimo rinnovo si collocano quindi, storicamente, in una fase dove ancora il movimento operaio non è in grado di collegare le questioni rivendicative del settore ad una piattaforma politica generale sugli investimenti, sulla politica di sviluppo, sull'assetto societario e istituzionale della chimica. I due livelli si intrecciano: gli obiettivi rivendicativi rimangono sfasati e arretrati rispetto ai processi di ristrutturazione in atto, la politica generale che si propone non fa parte integrante di quegli obiettivi, e si risolve necessariamente in " contropiano » di sviluppo. Eppure, era ormai evidente a livello 236 Biblioteca Gino Bianco

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