Classe - n. 7 - luglio 1973

no ,. chimico, della Montedison, della ristrutturazione economi~ politica del settore, rimaneva di fatto abbastanza metodologica. La Federchimici, che a Marghera ha una forte maggioranza di sinistra, radicalizza la prospettiva (e le ambiguità) della piattaforma, esaltando nel modo più meccanico il rapporto orario-occupazione e gli elementi « egualitaristici » della normativa. Atteggiamento non: dissimile viene tenuto dai gruppi, soprattutto da « Lotta Continua ». Naturalmente, nei gruppi, a ciò si accompagna la mitologia usuale anarchico-soreliana sullo sciopero generale. Questo atteggiamento, tra l'altro, non fa che rendere ancora più diflicile un serio discorso critico sulle esperienze del '71, risolvendone la sconfitta nella mancata generalizzazione, dovuta, naturalmente, ai « tradimenti » dei vertici sindacali e politici, e allontanare, quindi, un'analisi della stessa piattaforma contrattu ale, che, come abbiamo visto, non ri - solveva in nulla le contraddizioni del '71. L'appello alla « generalizzazione » in quanto tale, la riduzione del problema dell'unità e della composizione di classe a quello dello sciopero e dell'unità degli obiettivi, non faceva che mistificare la debolezza della piat - taforma e i motivi strutturali di divisione che permanevano a: livello di classe. La UILCID , nel frattempo , operava una ritirata tattica. Assumeva di fatto la piatt aforma unitaria, ma mantenendo la sua posizione di merito, pront a a scaricare su CGIL e CISL la conclusione della vertenza. E non era riserva di poco conto sulla conduzione della lotta. Ma vi era un aspetto fondamentale in cui Federchimici e UILCID si incontravano di fatto. Il discorso sul rinnovo contrattuale e f suoi obiettivi rimaneva in entrambe le organizzazioni fermo ad' una logica rivendicativa. Gli obiettivi mutavano all'interno di questa logica. Potevano essere diverse anche le forme di lotta, ma: l'idea che la lotta ai processi di ristruttura zione facesse tutt'uno con la definizione degli obiettivi rivendicativi e la gestione del rinnovo contrattuale era sostanzialmente analoga. D'altra parte, la: CGIL non andava al di là di generiche affermazioni sullo sviluppo della chimica secondaria, sul rapporto tra chimica ed altri settori, secondo schemi da « contropiano » che le venivano dal Convegno di Bari del '71, e che, di fatto , continuano anocora. Che cosa stesse avvenendo nel settore; come si andasse definendo un nuovo rapporto tra Part ecipazioni Statali, imprese pubbliche e privati; quali fossero i pìani concreti Montedison, ENI, ecc. (invece di perder tempo a discutere se esistesse o meno un piano per la chimica) 234 Biblioteca Gino Bianco

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