Classe - n. 7 - luglio 1973

data su un reale disegno di riaggregazione, in base ai processi avvenuti di ristrutturazione; contestuale, precisa ridefinizione delle declaratorie, a tutti i livelli della forza-lavoro; un disegno di riduzione di orario, concretamente analizzato in base alle forme di turnazione e volto alla reale liquidazione della squadra-jolly. Il problema degli impiegati è affrontato, invece, soltanto « tatticamente », con il risultato di mantenere estranei al contratto il 20% degli addetti al Petrolchimico. L'equivocità delle parti riguardanti la riduzione di orario nel suo collegamento all'organizzazione del lavoro, fa sl che le 36 ore appaiano come un problema dei turnisti, riproducendo la divisione che si era avuta lungo il '71. Intanto, i processi complessivi di ristrutturazione vanno avanti e pesano sula lotta. Il ricatto occupazionale, fatto proprio dalla UILCID, rende sempre meno credibile l'obiettivo delle 36 ore. È ormai noto che i metalmeccanici, per quanto riguarda la siderurgia, non si muoveranno in questa direzione. È ormai noto, altresl, che la piattaforma FILCEA-Federchimici ha incontrato forti resistenze a livello confederale. Le lotte del '71 hanno, infine, dimostrato che non è ancora pensabile una lotta nei grandi petrolchimici del Sud su tali obiettivi. A Ferrara stessa la contrattazione sui livelli occupazionali, in quanto tale, e sugli investimenti, appare del tutto preponderante sugli obiettivi di riduzione di orario e di classificazione. In alcuni interventi del PCI questi problemi vengono toccati. « Fogli Operai » (giornale delle cellule PCI delle fabbriche chimiche di Marghera) pubblica nel febbraio del '72 un articolo sul perché dell'insuccesso della lotta del '71 , che è anche, indirettamente, un'indicazione per il prossimo contratto. Nel maggio del '72 , sempre su « Fogli Operai », si insiste sulla centralità delle 36 ore e della V Squadra, contro l'impostazione della UILCID , avvertendo le ragioni strutturali di divisione che si riflettevano nella presenta2ione di due piattaforme separate. La necessità di fare della lotta contrattuale un momento di unificazione di classe e, soprattutto, la consapevolezza della situazione politica e della situazione del settore, in cui avveniva la lotta contrattuale, sono presenti negli interventi successivi del PCI ( « Fogli Operai » di luglio e di settembre). Non c'è, però, in questi interventi un'analisi esplicita della piattaforma CGIL-CISL, e l'indicazione fondamentale di definire gli obiettivi in funzione dei reali processi di ristrutturazione, di collocarli in una strategia politica di lotta sulle questioni del « pia233 Biblioteca Gino Bianco

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