Massimo Cacciari Ristrutturazione e lotte al Petrolchimico di Porto Marghera Come è noto, l'obiettivo dell'abbattimento delle 40 ore viene definito e portato avanti per la prima volta nelle lotte delle fabbriche Montedison di Porto Marghera tra il '70 e il '71. Si può dire che questa lotta rimanga assolutamente « sospesa». Per tutto il '71, si rincorrono i tentativi di omogeneizzazione e generalizzazione degli obiettivi, almeno all'interno del gruppo Montedison. All'apertura della stagione contrattuale, nella primavera del '72, la piattaforma è lasciata cadere, riassorbita in quella presentata da CGIL e CISL a Firenze. All'apertura della battaglia contrattuale gli operai di Marghera hanno un anno di lotta sulle spalle. Questo fatto verrà in seguito spesso sottolineato per spiegare il « comportamento» del Petrolchimico e della Chatillon (ora Montelìbre) al momento della ratifica dei risultati contrattuali. Certo, due anni di lotta possono « attendere » prezzi maggiori di cinque mesi soltanto. Ma la spiegazione è del tutto epidermica e serve soltanto a contrqbbandare la leggenda di una risposta « emotiva » al contratto da parte della classe operaia chimica di Porto Marghera. La verità ,è che al momento di far riuscire la piattaforma Montedison in .quella contrattuale generale, la sconfitta sulla prima era già in larga misura scontata e la disponibilità della lotta intorno ad essa ormai _ridottissima. D'altra parte, l'attesa maggiore in quel momento verteva, del tutto correttamente, sul come la piattaforma sindacale Biblioteca Gino Bianco 229
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