Classe - n. 7 - luglio 1973

emergenti e della loro lotta, in attesa della rivolta degli sfruttati e della catastrofe del sistema sfruttato re. L'anda~ento della già citata riunione del FMI e le recenti vicende monetario-commerciali rendono sempre più evidente tale tendenza, già confermata dalla discussione sul Memorandum della CEE che ha ridimensionato ogni illusione o mistificazione di chi proponeva e propone una sorta di sostituzione della più efficiente azione della Comunità a quella fallita dell'UNCTAD. Tutto ciò rende tanto più necessario un discorso che affronti le radici strutturali del sottosviluppo e che risalga ai meccanismi monopolistici di sfruttamento e di squilibrio, definendo su tale piano i compiti e le responsabilità anche del movimento operaio e democratico nei paesi a capitalismo maturo. 3. È superfluo insistere su una documentazione statistica che è oggi diffusa e che non è di per sé qualificante. Viene infatti usata a sostegno sia delle politiche di razionalizzazione e di correttivo , sia delle testimonianze di estrazione cattolica o radicale più o meno confluenti nei filoni della contestazione globale, ma estranee in realt à a una strategia di attacco alle base strutturali del sottosviluppo, a partire da quelle proprie dei nostri paesi. È questo invece il punto prioritario del discorso. Non si tratta, ha detto Allende aprendo la III UNCTAD, di disfunzioni nel commercio internazionale da compensare con aiuti, ma di rapina imperialista da bloccare. Non si tratta di ostacoli o difetti nel corso normale dello sviluppo capitalisticamente inteso, da rimuovere con stimoli o correttivi. Né basta constatare che, se elementi di squilibrio passano dall'accumulazione primaria pre-capitalistica all'industr ializzazione capitalistica, è con questa che i fattori di squilibrio si mettono in moto in un processo auto-perpetuantesi. E nemmeno ci si può fermare a cogliere dei parallelismi storici, come fa il prof. Petrilli quando osserva: Il s:omplesso delle situazioni di sottosviluppo che si osserva nel mondo contemporaneo rappresenta in definitiva il « rovescio della medaglia • dell'industri alizzazione. [ ...) . Nello sviluppo storico dclla civiltà industriale vi è stata connessione tra squilibri economici e squilibri territoriali. [ ...). Lo sviluppo industriale oontcmporaneo è tuttora largamente finanziato da un trasferimento di reddito analogo a quello che si verificò tra agricoltura e industria durante la fase anteriore al decollo dell'economia industriale moderna 1.s. 149 Biblioteca Gino Bianco

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