Vi saluta la Chiesa che è in Babilonia - n. 4 - giugno 1976

bibli Israele, la Chiesa, il Regno Umbra, figura, veritas La lettura cristiana della Bibbia si è organizzata attraverso l'indicazione di tre diverse dimensioni del Mistero divino. Vi è una prima realtà, che viene definita ombra (il cono d'ombra che la figura umana proietta illuminata dal sole), e che è éspressa nella storia di Israele e dunque nella lettera dell'Antico Testamento: l'ombra è dunque colta nel senso letterale della vecchia Scrittura. Vi è una seconda realtà, che è la figura umana stessa: essa è espressa nella lettera del Nuovo Testamento, ed è l'umanità di Cristo, il Christus secundum carnem di cui parla Paolo. Vi è infine la veritas, l'aléthe-ia del vangelo di Gio– vanni, cioè il Mistero Divino nella sua ultima radice, il Verbo Incarnato. Nel– l'ombra è latente la figura: per questo il Vecchio Testamento è una profezia di Gesù Cristo. Nell'ombra e nella figura è latente la verità: per questa l'ulti– mo significato e la coerenza totale della Scrittura stanno nel mistero del Verbo Incarnato. Vorremmo estendere questo tipo di considerazione dal piano cristologico a quello ecclesiologico e dalla Scrittura alla storia, ponendo questa domanda: se si possa dire che la figura della Chiesa e della sua storia è presente nella figura del popolo d'Israele nel Vecchio Testamento e nella sua storia. Gli eventi che hanno accompagnato Israele sino al Messia hanno, in quan– to· ombra, una certa prefigurazione degli eventi che accompagnano la Chiesa sino alla parusia del Signore? Una teologia della storia di Israele Il problema che vorremmo porci può essere anche formulato così: se s1 possa fare una teologia della storia d'Israele. All'interno della storia d'Israele e nel cuore del Nuovo Testamento (pen– siamo al lamento di Gesù su Gerusalemme o ai capitoli nove- undici della let– tera ai Romani), il problema è posto in questi termini: che cosa significa es– sere popolo di Dio se ciò non toglie Israele dal ciclo peccato-punizione, tra– sgressione-espiazione. Il problema può essere posto anche in questi termini: che senso ha il culto di Israele, se non è capace di togliere il popolo dall'ira del Santo, di santi– ficarlo. I profeti risolvono al futuro questo problema: ciò accade soprattutto nel– l'annuncio di Geremia della nuova alleanza e nella visione del deutero-Isaia circa il servo di Yahvé. È significativo che Gesù fonda ambedue queste risposte circa il senso del Vecchio Testamento e del vecchio popolo di Dio nella formula eucaristica, in 2 ginobianco

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