Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 46/47 - nov./dic. 1993

D.!J., BIANCO a.z..1LROSSO Mikf;tllt;i fessionali» (utilizzando le professionalità eccedenti), previo intese tra governi, per la ristrutturazione di interi settori industriali (incluso il risanamento ambientale) nello sviluppo dell'infrastruttura (giuridica, fiscale monetaria o anche fisico-produttiva) in_particolare nei Paesi dell'Est europeo che lo desiderano. Una prima considerazione riguarda la job creation. Strumento essenziale ed inevitabile se, come si pensa, neppure un alto tasso di crescita è sufficiente a preservare il livello e la struttura dell'occupazione. Se la crescita dell'impresa (compresi tutti i possibili incentivi) non fa crescere l'occupazione, occorre pensare a creare altrimenti un sano rapporto reddito-produzione. Molti economisti affermano che accanto alla produzione di beni e servizi destinati al mercato (valori di scambio) occorre ormai stabilmente pensare alla creazione di valori d'uso (quelli che vengono da tempo indicati come lavori «socialmente utili»). Non si parte da O. Dal 1949 per un decennio si ebbero notevoli investimenti nei cantieri di lavoro e di rimboschimento. Varrebbe la pena di considerare oggi, con appropriati strumenti di valutazione, il rapporto reddito (retribuzione) e prodotto (di allora) non disgiunto da un'analisi costi-benefici adeguata. Le esperienze degli anni '80 sono state deludenti. Cooperative ed enti locali non sono stati capaci di gestire le risorse creando adeguati beni collettivi. È prevalsa assistenza e spreco. Riprendere l'esperienza significa identificare il gestore che può assicurare un sano rapporto tra retribuzione erogate e prodotto. Nel nostro Paese vi sono gestori con alta capacità organizzativa e logistica: Genio militare, sanità militare, corpo dei pompieri, corpo forestale dello Stato ecc. Questi corpi potrebbero garantire una gestione efficiente delle migliaia di micro progetti (ambientali, forestali, urbani, di riassetto del territorio, sanitari, ecc.) che costituiscono le aspirazioni di migliaia di comuni. 57 Un servizio del lavoro per 200.000 persone (700.000 lire mensili e cinque sei ore di lavoro giornaliere) inclusi i costi di gestione comporterebbero una spesa di non più di 2.500 miliardi l'anno, (finanziabili con la riduzione di meno del 2 per mille degli interessi sul debito). Questo volano sarebbe di importanza enorme se utilizzato a fini regionali e di riconversione produttiva (si pensi a Crotone, Napoli e al risanamento della sua economia informale ecc.). Che qualcosa si muova lo mostra il rinnovato interesse di molti Paesi ad includere questa misura nella strategia di sostegno dell'occupazione .. In Germania si sta studiando di utilizzare i disoccupati in attività sociali e ambientali retribuite dallo Stato. In Italia il governo starebbe studiando come utilizzare 200.000 cassaintegrati in lavori socialmente utili (manutenzione edifici, strade, impianti, musei, sanità, ecc.). Misura giusta, ma da estendere ad aree a fortissima disoccupazione, in presenza di fenomeni di ristrutturazione. Negli Usa l'economia della manutenzione è all'origine di molti programmi di sostegno dell'occupazione. In Gran Bretagna si pensa a programmi locali (per 60.000 dipendenti) sviluppo di lavoro autonomo (10.000 dipendenti), job centers per aiutare con adeguate informazioni chi cerca un'occupazione. Nota poi, l'attività delle grandi imprese che aiutano i propri dipendenti licenziati a reinserirsi, anche in proprio, nell'attività produttiva. In vario modo, dunque, si stanno profilando misure di sostegno dell'occupazione anche al di fuori del ruolo classico della espansione dell'economia. I valori d'uso concorrono cioè con i valori di scambio, a soddisfare non solo la domanda privata o collettiva, ma a dare a tutti quelli che lo desiderano un'opportunità di inserimento attivo nella vita della comunità. Questo sembra essere il senso di quella che in sede Ocse è stata definita la «società attiva». Ogni rischio è accettabile in questa direzione, se coloro che gestiranno i lavori socialmente utili lo faranno con serietà e rigore.

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