Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 46/47 - nov./dic. 1993

{)l.L BIANCO ~ILROSSO I / ,; non andrebbe disperso ma, trovando espressione in soggetti organizzati, sarebbe voce autorevole. Altro aspetto da non sottovalutare (proprio in questo momento nel quale la confusione economica assume sovente preoccupanti tentazioni di smantellamento dello Stato sociale) è l'intenzione di individuare delle chiare linee programmatiche che puntino l'attenzione sugli interessi minoritari, ma sempre nel quadro dell'economia di mercato, superando le vecchie logiche populiste o assistenzialistiche. Ma la conditio sine qua non di que.sta nuova presenza dei cattolici organizzati si concretizza nel sensibilizzare, sulla gravità della situazione attuale, il mondo cattolico variamente impegnato in attività sociali (realtà diffusa e radicata nel territorio), e nella capacità di portarlo ad impegnarsi anche su un terreno più specificamente politico. Sicuramente è corretto individuare come risorsa strategica per il rinnovamento della politica del Paese, tutte quelle forze sociali e culturali che animano i nostri territori, tra le quali svolgono un importante compito quelle cattoliche. Esse hanno rappresentato un canale di partecipazione e di impegno «politico» per il recupero di un senso sostanziale di cittadinanza non sempre garantito dai soggetti politici. Tale compito sarà ancora più importante in questo momento storico caratterizzato dalla scomparsa o dall'estrema difficoltà di molti partiti e dalla ne- .. -~ .. \ ~ N.·'"'C' cessità di ridefinizioni e di ridimensionamento dei partiti stessi. Ma è necessario porre alcune domande al fine di sottolineare i passaggi cruciali di tale iniziativa. Ma è così univocamente e così facilmente rappresentabile il mondo cattolico che giustamente è connotato da sensibilità, caretterizzato da esperienze, animato da carismi profondamente diversi? Non si corre, forse, il rischio di riproporre vecchie logiche di miope generalizzazione e di grossolana semplificazione che non rendono giustizia del mondo del volontariato e dell'associazionismo cattolico? 40 Inoltre, non è «vecchio stile» ritenere necessario che in questo particolare momento storico una voce per essere ascoltata, una presenza per essere credibile, debba assumere una chiara connotazione politica in senso di schieramento partitico? L'azione, l'impegno di assistenza, di formazione, l'animazione sul territorio non sono già connotate da una profonda carica politica? Non sarebbe più fruttuoso valorizzare una esperienza, che, in un periodo di smottamento dei principi primi e dei valori dell'agire politico, è forse ancora più imprescindibile e necessaria? Conviene davvero snaturarla in schieramenti precostituiti, in presenze ingessate? Sono nodi che dovranno essere sciolti in maniera convincente per dare sostanziose possibilità di riuscita a tale iniziativa.

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