Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 39 - aprile 1993

dalla professione di fede solo per reazione al clericalismo politico, per rifiuto del diktat ecclesiastico in politica, e prima perché si è sentita allontanata per ragioni non religiose, né comprensibilmente ad esse legate. I danni più gravi, forse, la degenerazione politico partitica della Dc li ha provocati alla fede e alla Chiesa. Ma per questo, per cominciare a risalire questa china, a riparare a questi danni, occorrerebbe una parola, un gesto, un evento di vera e profonda autocritica degli uomini e delle strutture storiche della Chiesa italiana come tale. A quando? Se non è già troppo tardi. .. Tra l'altro, e non paia un discorso troppo difficile, forse sono tanti i cattolici che hanno fatto obiezione di coscienza alla Dc, come partito unico e imposto ai cattolici, che potrebbero essere disponibili sul serio verso una Dc radicalmente rinnovata, decriminalizzata, declericalizzata, divenuta degna dei valori che propone, senza altro appello che ai liberi e forti, come quando agli inizi era proposta a tutti, anche se avversata dai vertici clericali e filofascisti delle strutture ecclesiastiche ufficiali. Del resto, a parte la Rete, che si trova dall'inizio congeniale a certe tendenze del mondo cattolico, pur con grossi difetti di integralismo e di settarismo proprie del suo leader maximo, e a parte la formazione politica che nascerà, se nascerà, attorno a Segni, e che godrà di un privilegio naturale per comunanza di storia e di persone nei confronti del mondo cattolico, non pare che gli altri partiti, so- {)!.LBIANCO ~ILROSSO •H•SSOl;I prattutto quelli della sinistra storica, Pds e Psi in testa, abbiano capito che debbono muoversi davvero per attirare simpatie autentiche, non clericali né integriste, di tanti cattolici cittadini in libera uscita dalla Dc e dai lacci del monopartitismo imposto dal!'alto. Di recente, per due volte, su «L'Unità», Alceste Santini, che del mondo cattolico e del Pci prima, Pds poi, è 41 profondo conoscitore, proponeva così l'opportunità di questo momento: «Gli altri partiti dimostrino, con scelte programmatiche, di essere sensibili ai valori cristiani»(2 aprile '93). E due giorni dopo: «Unasinistra capace di ragionare in termini di valori e di programmi fortemente innovativi di promozione umana, può divenire punto di riferimento per molti cattolici ed essere guardata dalla stessa Chiesa con interesse»(4 aprile '93). Certo: «dimostrino». Per ora la dimostrazione è ancora lontanissima, e addirittura diventa sempre più una antidimostrazione, come evidente, per esempio, dalla vicenda della recente lettera del Papa all'arcivescovo di Sarajevo, di cui in altra parte del giornale, e dalla deriva laicista, non laica, ma antireligiosa, incapace anche del dialogo di una volta, che tra - spare sempre più da tante, troppe scelte culturali della sinistra storica italiana. Una occasione storica può offrirsi, certo, ma non è solo la Dc che deve cambiare. E si tenga presente che la storia del passato, delle strumentalizzazioni ripetute dei «cattolici nelle liste», dei candidati «utili», idioti o meno, ha insegnato qualcosa a tutti, anche ai cattolici critici e ai cattolici democratici che in passato hanno guardato con simpatia a sinistra. Si attende, sul serio, la dimostrazione di un atteggiamento nuovo. Ma se arriva prima il rinnovamento Dc, e l'autocritica ecclesiastica, allora non ci si potrà lamentare, a sinistra ...

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