Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 39 - aprile 1993

,Pll-~ BIANCO lXILROSSO Leragionidelnostro«Sì» Direttivonazionale di ReS (3 aprile 1993) R ivolgiamo un appello alle iscritte, agli iscritti, e ai simpatizzanti di ReS perché partecipino attivamente alla campagna referendaria a sostegno delle ragioni del Sì. In particolare per il Sì al cambiamento della legge elettorale per il Senato. Riteniamo infatti che il referendum del 18 aprile costituisca un primo e decisivo appuntamento per il passaggio dalla democrazia consociativa alla democrazia dell'alternanza. Per realizzare questo passaggio servono nuove regole elettorali e soprattutto nuove istituzioni, capaci di ripristinare l'autorità dello Stato, impedendo così che partiti vecchi e nuovi esorbitino dalle loro funzioni costituzionali. La legge elettorale, che meglio si presta a tale scopo, nel quadro di regole e di istituzioni che inducano ali'alternanza, è quella maggioritaria a due turni con correzione proporzionale. Tre sono le ragioni principali che ci inducono ad esprimere questo orientamento. 1) La possibilità e il diritto degli elettori di scegliere nel primo turno il partito e il candidato a cui destinare la loro preferenza, e nel secondo turno lo schieramento politico che intendono sostenere per governare il paese; 2) poiché al secondo turno il quoziente per essere eletti si alza al cinquanta più uno per cento, le possibilità di inquinare il voto diminuiscono ri4 spetto al turno unico che comporta, invece, un quoziente più basso; 3) dobbiamo sicuramente liberarci dei guasti del proporzionalismo senza soffocare il pluralismo. Obiettivo più facilmente conseguibile con due turni, che con uno. Questo approdo è possibile (anche se non meccanico) solo con la vittoria del Sì nel referendum. Un successo del No determinerebbe infatti l'imbalsamazione. delle regole attuali, e renderebbe insolubili i gravissimi guasti della situazione esistente. Non a caso i più agitati fautori del No (accanto a forze esclusivamente preoccupate della propria sopravvivenza) sono i devoti del passato: dagli eredi del comunismo ai tardi epigoni del fascismo. Non ignoriamo tuttavia che, soprattutto dopo le elezioni francesi, anche tra le persone convinte della necessità di un rinnovamento della politica italiana, si è fatta strada l'idea che il sistema uninominale a doppio turno sarebbe tutt'altro che privo di inconvenienti e disfunzioni. Per quanto ci riguarda non riusciamo a capire però il fondamento di questi dubbi. Se i francesi invece che con il maggioritario avessero votato con la proporzionale o con l'uninominale secca il centro destra avrebbe vinto lo stesso. L'unica differenza è che co.n la proporzionale il centro

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