{)!LBIANCO ~ILROSSO • •11 )--S,• a ;I CrisiDc:colpedi «chierici», ritardidi «laici» di Giovanni Gennari icono che la Dc è in cri- ecclesiastica cominciata addirittura sato, con provvedimenti d'autorità, D si. Ci vuole poco a capirlo. Bastano le cifre del 5 aprile, e di Mantova, Varese e dintorni, e ancor più le cifre degli avvisati di reato, ai vertici e alla base. Una grossa scoppola, senza allusione al professore che è dalla parte di Segni. I segni del declino, per la verità, non solo nei numeri, ma nelle idee, negli uomini, nella rispondenza autentica e non formale ai valori cristiani ed alla salvaguardia di tutti i diritti umani, sono davanti agli occhi di tutti da qualche decennio. Oggi anche i vescovi italiani scrivono della necessità assoluta di rinnovare la politica, di purificare l'impegno politico dei cattolici, di riformare i partili, e persino di riformare la Dc, radicalmente ... Un passo avanti. Vesti stracciate, rosse e nere, sulle tangenti, sul sistema delle raccomandazioni elettorali, sugli scambi non limpidi di voti-favori su cui si sono costruite fortune di uomini e di interi partiti, di correnti e di cosche, di bande e di cooperative, di compagnie delle opere e delle imprese ... É una sorpresa. Fino a pochi mesi fa, anche dopo l'inizio della vicenda Tangentopoli, anche dopo il 5 aprile dello scorso anno, anche dopo le elezioni di Mantova, anche dopo avvisi di reato per uomini Dc eccellenti, dai vertici ecclesiastici italiani sono venuti appelli all'unità politica dei cattolici nella Dc e solo nella Dc. Mai come nei mesi immediatamente precedenti il 5 aprile, con una campagna elettorale nel settembre '91, e con tante polemiche sui giornali, la gerarchia cattolica italiana, e in particolare la Cei, si era impegnata a favore della Dc con appelli, documenti, convegni. Hanno scritto che il 5 aprile la più secca sconfitta è stata quella dei vertici Cei, ed era solo una constatazione. Del resto questo partito unico dei cattolici è cresciuto, all'inizio soprattutto, grazie all'impegno di tanti cattolici, per salvaguardare i cardini della democrazia e dei valori umani e cristiani, ma ben presto, e da decenni, si è trasformato nel partito del potere ad ogni costo, senza scrupoli, senza credibilità morale, senza rinnovamento della classe dirigente, con continui fallimenti dei tentativi dignitosi di rinnovamento, come ai tempi di Zaccagnini, o dell'inizio della segreteria De Mita, e della famosa, ma poi solo fumosa, Assemblea degli esterni. Oggi Martinazzoli appare ai vescovi l'ultima bandiera decente, nel crollo generale di credibilità, e i tentativi generosi di rinnovamento, - penso al discorso di Rosy Bindi nel Veneto-, che sollecitano il segretario al ricambio radicale e sollecito del personale del partito, sembrano l'unica strada che impedisca la dissoluzione pura e semplice del partito, e dei suoi valori, se ancora sono vivibili all'interno di un organismo che appare incancrenito dall'eccessiva frequenza delle stanze del potere. Ma la cronaca, e anche la storia, dice che per decenni ogni tentativo di cittadini cattolici di incarnare i valori cristiani ed umani anche in altre scelte politiche è stato spietatamente avver39 con scomuniche personali, con veti e condanne pubbliche. Basterà ricordare, senza risalire troppo indietro, la vicenda della Acli di Emilio Gabaglio, all'inizio degli anni '70, quando si fece entrare in campo persino il Papa, e si mise a rischio l'esistenza stessa dell'organizzazione. E poi quella dei cattolici come indipendenti nelle liste del Pci di Berlinguer e della «questione morale», guardati con ostilità aperta per difendere la Dc, quella Dc che si andava trasformando sempre più nel partito che oggi non piace neppure a tanti Dc... Quanta parte delle difficoltà che uomini come don Mazzolari, don Milani, padre Balducci, padre Turoldo, dom Franzoni, Giorgio La Pira, don Dossetti, don Baget Bozzo, don Rosadoni, i preti operai, le Comunità ecclesiali di base, e tanta altra parte della chiesa italiana, ha la radice nella difesa, - da parte dei vescovi e della Santa Sede -, della Dc, di questa Dc, degli interessi terreni ecclesiastici, dei favori, dei privilegi, delle consuetudini favorevoli, e simili? Quando ci fu il caso Cirillo, i vescovi tacquero. Quando si trattò dei fondi neri, uguale. Lo stesso per lo scandalo Lochkeed, e per lo scandalo dei Petroli, e per cento e cento altre vicende scandalose in cui erano mischiati uomini di nome cristiano, e in cui spesso i sospetti raggiunsero persino ecclesiastici, fino ai vertici. .. Le conquiste del Concilio? Valevano all'estero: in Italia no. La rinuncia ai privilegi, raccomandata dalla Gaudium et Spes? Pura retorica. La distin-
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