piano la storia della Dc reclama la Repubblica una ed indivisibile, ma privilegia quella sana autonomia locale e regionale da cui Sturzo traeva la fonte vitale del pensare e del fare politica. La riforma istituzionale trova nella Dc una storia utile e un dinamismo programmatico assai stimolante. Si dice, però, che la riforma elettorale spingendo verso la democrazia alternativa finirà con il configurare un polo progressista e un polo conservatore, inducendo i cattolici a disperdersi nell'uno o nell'altro polo. In realtà la questione è così semplificata. I processi di composizione polare - nonostante le riforme elettorali - sono più lenti di quanto si possa immaginare e, in ogni caso, non comportano neces- {)!LBIANCO OIL, ILROSSO 1111 )®1 8;1 sariamente una bipolarità. Il numero dei poli è determinalo proprio dalla base elettorale e non viceversa. Ora in Italia - che è l'Italia per tradizioni, storia e geografia e non è altra nazione - v'è l'esigenza di superare la frammentazione partitica, ma v'è l'esigenza di rispettare sul piano politico non solo la dicotomia economicistica «progressismo-conservazione» ma anche quella della visione polare-personalistica della convivenza civile e dell'organizzazione dello Stato. Il polo che aggregherà i cattolici non è quello conservatore e non è quello progressista, ma è quello di popolarismo-personalista che non ammette il progresso per il progresso e la conservazione per la conservazione. Il sano realismo cattolico si traduce in un sano riformismo popolare e non elitario, unitario e non separatisa, personalista e non radical-libertario, di giustizia e non di giustizialismo, con una economia di mercato solidarista, idonea cioè non a privilegiare questa o quella classe, ma a rendere prassi politico-economica un sano interclassismo che risponda anzitutto alle classi più deboli e disagiate. I cattolici hanno perciò grandi spazi unitari. Il problema è quello di vedere se sapranno utilizzarli oppure se la più facile logica della diaspora non farà tirare un sospiro di sollievo a quanti aspettano di poter scaricare una cultura cristianamente ispirata. LaDccometale è finita. Eil cattolicesimodemocratico? F ra l'invito de Il Bianco e il Rosso a scrivere questo contributo sul futuro della Dc e il momento di mettersi alla scrivania per farlo, c'è stato un altro terremoto, si è aperto un altro dramma fra quelli che stanno squassando il sistema politico italiano. Gli avvisi di garanzia a Andreotli, Gava, Pomicino, Misasi per vicende che vanno assai oltre le deviazioni di Tangentopoli hanno riproposto in termini drammatici la questione del rapporto fra passato e futuro della Dc, il confine fra giudizio politico su una storia e giudizio penale sui singoli. L'immagine che mi torna in mente (ma non è la prima volta) è quella, cara al pensiero filosofico greco, del vidi Paola Gaiotti de Biase vo incatenato al morto, costretto a seguirne la sorte se non riesce a liberarsi delle catene che lo legano a un cadavere, e a un cadavere sempre più in decomposizione. È una immagine che sconta una vecchia convinzione consolidata, quella dell'essere la Democrazia cristiana almeno due, e un'altra ormai incontestabile, quella di una contraddizione radicale fra cattolicesimo democratico e unità dei cattolici. Si tratta infatti di due concetti non solo non equivalenti, ma logicamente e concretamente contrapposti. Il cattolicesimo democratico nasce esplicitamente ritagliandosi come parte entro il generale universo cristiano, sulla linea di un dialogo aperto col mondo moderno e del riconoscimento 36 dei suoi valori intrinseci, di un giudizio teologico sul rapporto Ira il cristiano e la storia, di una spiritualità dell'impegno, del servizio e della libertà interiore, che non a caso fa riferimento alla Lettera a Diognelo. L'unità dei cattolici di fatto si giustifica, lo si riconosca o no, per una concenzione fortemente alternativa alla storia moderna, si nutre di fedeltà e obbedienza alla Chiesa, esaspera i temi da steccato politico rispetto a quelli comuni alla collettività. La congiuntura politica italiana, nel quadro della guerra fredda li renderà per breve tempo di fatto paralleli e costruirà fra essi una convergenza in parte necessaria. Il senso politico di questa convergenza è pieno quando l'unità dei cattolici - pensiamo a
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