{)!LBIANCO ~ILROSSO t+iikidi•M «Corriere della Sera»(27/2). Uno strillo in prima pagina: «Il Papa alle bosniache stuprate: 'Non abortite». Il pezzo è a p.9: «Il Papa: nascano i figli dello stupro». Bruno Bartoloni, che di suo ha già sbagliato il titolo del servizio «France Presse», esordisce con un falso clamoroso, e per di più tra virgolette: «Non abortite!» E dopo: «Indignata, la sociologa Ida Magli ritiene che il Papa non dimostri pietà». Stessa musica, peggiorata nei contenuti e nella logica, su «L'Unità», a p.12, con due richiami sballati in prima pagina: « Wojtyla invita le donne bosniache a non abortire per stupro». L'articolo di Alceste Santini esordisce così: «Le donne bosniache stuprate non debbono abortire ... Lo afferma Giovanni Paolo II», e con quella premessa, commenta: «Questa presa di posizione del Papa farà molto discutere». E grazie! Ma «L'Unità» non si è accontentata. E infatti nella stessa pagina c'è un altro pezzo, a firma di Monica Ricci $argentini. Vi sono riportate le reazioni, al telefono. E sono conformi al rito: «furibonda» Ida Magli, «avvilita» Dacia Maraini. Parole di fuoco contro la pretesa del Papa, contro la sua mancanza di pietà, contro il fatto che egli si è permesso di immischiarsi nella faccenda, contro questa sua violenza peggiore di quella dei serbi stupratori, e così via ... Poi i Verdi, e Patrizia Corrano, e Giacomo Marramao, che parlano della 194, e della ne23 cessità di reagire alle pretese dei crociati cattolici, alle intolleranze di papi e preti, ai tentativi di cancellare i diritti delle donne: cavoli a merenda. C'è anche un altro pezzo, a firma Vilma Gozzini. Hanno telefonato, anche a lei, dicendole che il Papa ha proibito alle donne bosniache di abortire. Non ha potuto leggere il testo, e perciò scrive che «Il Papa non ha fatto lo sforzo di capire», e poi: « Vorrei dire al Papa: annunci che ogni figlio in quanto inedito di Dio è da accogliere. Ma lasci poi alle donne violentate il loro dolore ... Si faccia portavoce insistente della condanna dei violentatori, e annunci che ogni donna, in quanto persona umana, ha diritto al rispetto». Non sa, il 26 pomeriggio, che è proprio ciò che il Papa ha scritto, come può controllare chiunque. Poi leggerà, e onestamente cercherà di correggere, di precisare, ma il guaio è già fatto' e i giornali non sono soliti correggere se stessi. Peggio ancora «LaStampa». Il pezzo di cronaca è firmato Sandro Berrettoni, un singolare pseudonimo di uno molto addentro nei pettegolezzi vaticani, e inizia in modo perentorio e imperativo: «Donne bosniache non abortite»; «Le donne violentate non devono abortire». Il resto è conforme, fino alla coda velenosa: «l'appello del Papa si spiega alla luce della lotta senza quartiere che la Chiesa ha intrapreso contro l'aborto». Si può leggere così: se non ci fosse il rischio del1' aborto, il Papa non si interesserebbe per niente
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