Il Bianco & il Rosso - anno IV - n. 39 - aprile 1993

{)!LBIANCO W..ILROSSO Sullo stesso tono l' «Agenzia Italia», e l' «Adn Kronos»: il papa chiede alle donne di non abortire, anzi lo comanda, lo impone, all'imperativo. La distorsione è evidente. Ho saputo che un redattore del!' «Agenzia Italia», dopo aver riletto il testo già trasmesso, ha avuto qualche dubbio sulla correttezza della sua lettura, ed ha chiesto di rimediare, ma invano. Del resto volete mettere? Un Papa che scrive al vescovo di Sarajevo di essere solidale con le donne bosniache non fa notizia, mentre fa notizia, eccome, un Papa che ordina alle donne di non abortire. Una bella zuffa contro il Papa, un invito a nozze per certi giornali e giornalisti nostrani. Persino l'Asca, agenzia di stampa di orientamento cattolico, dà al testo, correttamente riportato ed interpretato, un titolo infelice: «Appello» del Papa: «Donne violentate non abortite». Per la verità proprio l'Asca accompagna la notizia con un bel commento, equilibrato e compartecipe, della teologa Lilia Sebastiani, ma nessuno se lo fila. I pappagalli ripetono solo certe cose, e i commenti equilibrati non servono, occorrono voci sensazionali, nell'occasione gli strilli delle oche e degli struzzi del Campidoglio laico. Che volete che gliene importi, ai giornali, dei commenti equilibrati e responsabili? Anche i giornali cattolici ignoreranno quella voce: è di una donna, è equilibrata, fa anche qualche osservazione su voci cattoliche ufficiali non rispettose della complessità dei problemi. ..Non serve alle crociate ... Interessante il controllo dei testi delle Agenzie di stampa straniere .. Sbagliati testo e titoli della France Presse, ma il giornalista che li cura è un italiano, Bruno Bartoloni, che come vedremo scrive anche per «Il Corriere della Sera». L'interpretazione antiabortista è a senso unico, e assorbe tutta la notizia: sparisce il destinatario, sparisce la solidarietà, sparisce l'invito a darsi da fare in concreto accanto alle donne. Resta, inventato, il diktat: non abortite! Sbagliato anche il titolo della Associated Press, corretto almeno il testo. Perfetti invece titolo e testo della Cns, americana ( «IlPapa esorta a prendersi cura delle donne bosniache vittime della violenza e dei loro bambini»), e della tedesca Kna: «Bosnia: il Papa chiede solidarietà con le donne violentate». Sarebbe una bella lezione di professionalità giornalistica, e del resto questa interpretazione, 22 nel testo e nei titoli, è semplicemente la verità, ma non conta. Siccome da noi è in ballo la discussione senza fine sulla 194 occorre fare polverone, e mescolare anche il Papa, e le donne bosniache, e la tragedia jugoslava, e le nostre morbosità provinciali, con una faccenda del tutto diversa. b. I giornali. Con queste premesse dei testi di Agenzia, evidentemente il giorno dopo, sui giornali, è accaduto il peggio. Una vera gara tra giornalisti e intellettuali. Andiamo per ordine. Non ha fatto eccezione neppure «Avvenire». La pigrizia e la strumentalità non hanno parrocchie: laici e cattolici, in questo, giocano una partita alla pari. «Avvenire», dunque. Un titolo, falso, di prima pagina: «Appello del Papa: bosniache non abortite». All'interno il pezzo di Mimmo Muoio, con un titolo che aggrava lo sbaglio: «Donne, non uccidete i nascituri. Appello del Papa alle donne bosniache». Una vera catastrofe: il Papa non ha parlato alle donne, e tanto meno con l'imperativo, del tutto improprio. Sugli altri giornali è naturalmente peggio, con una avvertenza che spiega molto, di ciò che è successo nei giorni seguenti. Oggi sui giornali si dà molto rilievo alle opinioni degli intellettuali, o supposti tali: fanno rumore e costano poco, o nulla, dal momento che si raccolgono per telefono. Il redattore, in genere uno dei giovani volenterosi che si sta facendo le ossa, si mette al telefono e interpella gli «opinion makers» del momento: è successo questo ... Il tale ha detto questo. Lei che ne pensa? E l'intellettuale, come la Monaca di Monza, ci casca: «la sventurata rispose». Naturalmente tutto dipende dalla informazione ricevuta. Se questa è falsa, distorta, monca, inventata, la risposta sarà del tutto fuori luogo, distorta, al limite del ridicolo. E mai che uno, che si dice intellettuale, abbia lo scrupolo di controllare, di accertarsi sui documenti che quello che al telefono gli viene riferito dal giornalista è vero. Mai. E neppure che, il giorno dopo, l'intellettuale incautamente caduto nell'imbroglio telefonico del giornale, abbia il coraggio di correggersi, di protestare, di smentire. Giornalisti e intellettuali, da noi, sono diventati infallibili. Vediamo dunque cosa è venuto fuori sui principali giornali nazionali. E cominciamo dal

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