{)!LBIANCO ~ILROSSO Qi•iii•ii La prima, come in ogni lettera, è il destinatario, e cioè l'arcivescovo cattolico di Sarajevo. La seconda è che il Papa, nella lettera chiede con insistenza e accoratezza solidarietà e aiuto concreto per le donne violentate. In questo contesto Giovanni Paolo II afferma che la comunità cattolica, e addirittura tutta la Chiesa cattolica del mondo, deve agire, e non solo limitarsi a parlare, e concretamente aiutare le donne in difficoltà in tutti i modi, anche mostrandosi disposta ad «aiutarle», evidentemente se acconsentono, - perché altrimenti non di aiuto si tratterebbe, ma di costrizione-, a salvare la vita innocente che si trovano in grembo. 2. Lo scandalo. Come è possibile, allora, che il giorno dopo i giornali, tutti, abbiano riportato come clamorosa l'iniziativa del Papa, e non solo, ma abbiano aperto un nutritissimo fuoco di accuse contro la «pretesa del Papa di dettare legge alle donne», contro la sua «mancanza di pietà», contro la sua «violenza» fatta alle donne bosniache, quasi un rinnovamento della violenza commessa su di esse dai serbi stupratori? Qualcuno ha parlato persino di «nuovo» e «peggiore stupro» delle coscienze di quelle donne. Cosa è successo, in mezzo, tra il fatto, cioè la divulgazione di quella lettera, e la sua interpretazione scandalizzata, il mare di proteste che ha sollevato? 21 a. Le Agenzie - É successo che, come al solito, in mezzo c'è stato il lavoro delle Agenzie di stampa, che fanno il mestiere di informare gli informatori, e cioè leggono e divulgano notizie e testi che poi inviano a tutti i giornali. Un grande aiuto, ma anche, spesso, un invito alla pigrizia. I giornalisti pigri non curano diandare alle fonti: leggono, riassumono, o addirittu - ra copiano di sana pianta i testi delle agenzie. Brutta cosa, in genere, tremenda quando il lavoro delle Agenzie è, come in questo caso, un lavaro malfatto distorto, frettoloso, o addirittura volutamente malintenzionato. Proviamo dunque a leggere le Agenzie, italiane e straniere. La principale agenzia di stampa italiana è l'Ansa. Il primo dispaccio esce alle 14,08, ed ha un titolo del tutto falsificante: «Le donne violentate non debbono abortire». Le parole di sollecitudine e di solidarietà per le donne, rivolte all'arcivescovo cattolico di Sarajevo, sono diventate, nella almeno frettolosa e disinvolta lettura dell'Agenzia, un imperativo alle donne bosniache violentate. Ma le donne bosniache violentate dai serbi sono musulmane, e quindi il Papa non ha alcun titolo per rivolgere loro un comando, e neppure un invito diretto. E infatti ha scritto al!'arcivescovo di Sarajevo. Nessun dubbio sfiora la mente dei giornalisti d'Agenzia. .... -'-------
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