,QlL BIANU) lXII, ROSSO liX•#Jilil dermi conto che in queste circostanze, il singolo, quando il sistema è generalizzato, non ci pensa neanche. È questo il problema a cui siamo giunti. Giustamente il problema delle tangenti in Italia è legato all'invasione dei partiti nello Stato, che già Sturzo aveva denunciato. Quindi questo effettivamente è un problema che riguarda l'idea della riforma. Qualunque riforma oggi noi abbiamo, dobbiamo ripensare radicalmente il ruolo dei partiti: la loro struttura territoriale, le sezioni, il costo... Questa figura che non è più ~itale, - in un paese dominato dalla televisione -, per cui non esiste più il senso di questa figura potente, importante. Quindi bisogna pensare alla riforma dei partiti. D'accordo con Occhetto, quando parla di «partito snello». Cioè bisogna tornare - in sostanza - a ripensare il partito dello Stato liberale, liberale e sociale, con il primato della società civile, e non del concetto che sia il partito, lo stile giacobino del partito, che dà forma allo Stato. Questo è quello che dobbiamo, credo, superare da questo punto di vista. Quindi io credo - e conseguentemente - prima si tratta di ripensare al ruolo dei partiti che svolgono, - come giustamente tutti hanno detto - una funzione, una parte importante della democrazia. Non riesco ad immaginare una democrazia diretta senza partiti, ma bisogna, in sostanza, riformarli. Riformarli proprio come organizzazione, con quel loro concetto di struttura territoriale analoga alle Parrocchie ed ai Carabinieri, ccin le sezioni, con tutto il sistema pubblico, tutto il sistema territoriale. Questo partito è da ripensarsi, e deve essere ripensato in modo assai diverso, un modo molto più sciolto. Quando Craxi prese i poteri del Psi ci fu un tentativo, che fu un aggiornamento - come giustamente diceva Bettiza - nella cultura in cui il Psi era caduto, che appunto era la cultura dominante, indicata prima, dell'unità nazionale, del blocco antifascista, del blocco dell'arco costituzionale, e si pose il problema di un cambiamento. Allora si pose il problema di superare le sezioni, ma non riuscì. La cosa avvenne a Rimini. E poi fu riproposta da Martelli ad Ariccia, con quel discorso sui Circoli, sui Club. Martelli lo ha ripreso anche a Bari... Ora io non so se quella sia la forma giusta, però questo è il problema che si deve affrontare. Credo che da questo punto di vista la forma partito, quale essa sia, oggi deve essere ripensata proprio esclusivamente per il suo costo politico ed economico che non è più sopportabile. E, conseguente28 mente, occorre che venga pensata un'altra forma di partito, come un'altra forma di finanziamento. Io credo che questa sia l'autoriforma. La riforma sicuramente è legata al cambiamento delle regole, ma c'è anche un'autoriforma dei partiti che mi sembra importante, tanto quanto quella delle regole. CELLA La corruzione ha cause istituzionali, economiche, amministrative. Qui occorre cambiare, e subito Affronto questo tema della moralità della politica al di là dello sdegno inevitabile. Sono di una vecchia famiglia milanese ... È molto interessante ciò che ha detto Baget, cioè il fatto che il sistema della corruzione politica, per alcuni aspetti, risale ben indietro fino agli anni '50 ed è, sostanzialmente, il frutto della occupazione della società da parte di un partito solo, prima, e poi sono seguiti gli altri. Occorre anche dire che questa occupazione ha - per alcuni aspetti - costruito la democrazia in questo paese e l'ha anche salvata da alcune tensioni. E tuttavia essa ha creato una tradizione e dei legami che si sono rivelati, e si rivelano oggi, per molti aspetti disastrosi. Vedrò di pormi una domanda sul perché si verifichi oggi l'esplosione di questo fenomeno. Innanzitutto dobbiamo partire da uno schema interpretativo. C'è un'offerta di corruzione politica che viene dai partiti politici, o da alcuni personaggi dei partiti politici, e c'è una domanda di corruzione politica che viene da molti settori della società, come ha dimostrato l'atteggiamento di buona parte del mondo imprenditoriale. C'è questo aspetto, delle dimensioni generali dello scandalo, che è, effettivamente, preoccupante. Innanzitutto c'è sicuramente un fenomeno di aumenti dei costi dell'intermediazione politica. Questa è sicuramente una realtà, perché è l'altra faccia della frammentazione della società. Oggi intermediare in una società siffatta è molto difficile, è complicatissimo. E perciò aumentano notevolmente i costi, sia della rappresentanza che dell'intermediazione politica. I partiti, o anche solo il personale più o meno affaristico dei partiti politici, nulla altro fanno se non intermediare tra la società ed il sistema politico. E questo costa sempre di più. Secondo: sono aumentati i costi dei sistemi legati all'espressione del voto, sia amministrativo che
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