,P.l), BIANCO lXILROSSO liX•#OMII dal crollo del comunismo è il Pci. Se il crollo del comunismo ha liberato l'Italia da quel vincolo, - la cosiddetta «conventio ad excludendum», - ed ha creato le premesse per una democrazia sbloccata, questo è un effetto salutare. Purtroppo questo effetto, per me salutare, non si è avuto se non in quella parziale perdita di voti della Dc che può dipendere dalla fine della funzione di «baluardo» che la Dc ha svolto in Italia. Io credo che il.ricatto anticomunista della Democrazia Cristiana, ammesso che sia rimasto in questi ultimi tempi è rimasto in forme minime, residuali. Per me era sostanzialmente finito da tempo. Se di effetti del crollo del comunismo dobbiamo parlare in Italia, - ripeto -, allora va detto che ce n'è uno catastrofico sul Pci, ed è logico, - è una frana in casa propria-, ed uno salutare per la democrazia, che ora non è più bloccata da vincoli di non legittimazione di una forza politica. Se ora la democrazia resta bloccata, lo è per altre ragioni: perché il sistema si è frammentato, e l'alternativa, - che è socialmente, culturalmente, se volete costituzionalmente e politicamente attuabile e legittimata -, non esiste perché non ci sono i numeri, non ci sono le condizioni politiche. Sono d'accordo con Mancina: le ragioni della crisi italiana sono prevalentemente italiane. Dunque la fine del comunismo è alle nostre spalle, e la fine della funzione di «diga» della Dc è qualcosa che si è già verificato. Negli ultimissimi tempi ne abbiamo avuto solo effetti residuali. Dove sono, allora, le vere ragioni della crisi? Io vi arrivo passando dalla Lega perché quella è la spia - secondo me - delle vere ragioni della crisi. La lega è destra. e razzista ... La Lega, - dice Baget Bozzo -, è etnicismo. Ci credo poco. Non mi convince il paragone tra l'etnicismo della Lega, con il suo localismo, e l'etnicismo e il localismo dei paesi comunisti. Perché in Italia non c'è stato il crollo di sistema che ha favorito la frammentazione, e quindi il riemergere di realtà che il comunismo aveva oppresso, e perché tra la Georgia e la Russia, tra i paesi del Sud dell'impero - paesi prevalentemente islamici - ed i paesi del Nord - Lituania, Estonia, Lettonia, e ci metto anche la Moldavia - le differenze sono infinitamente maggiori di quelle che corrono tra Roma e Milano. In quell'impero crollato c'erano realtà etniche, religiose, linguistiche che il comunismo aveva op21 presso. Lì c'è stata questa esplosione che non è paragonabile con il localismo della Lega. Che poi Miglio presenti il problema in termini antropologici: un Italia alpina ed un Italia mediterranea, è stata, - secondo quello che diceva Marx-, la funzione del!' ideologia, cioè mistificare le cose. È un'autentica mistificazione. Per me il problema Lega, - ed attraverso la Lega vengo appunto alla crisi, che ha caratteristiche soprattutto italiane - è un altro: la Lega è la reazione della zona più ricca dell'Italia, di un ceto medio ed alto, che non vuole più essere «sfruttato» da Roma, dallo Stato, che reagisce al Sud perché, - è sempre una mistificazione, ma è un ragionamento che ha un incidenza profonda in questi ceti -, essi ritengono che Roma drena risorse dal Nord, quindi vuota le loro tasche per arricchire il ceto politico e le varie mafie del Sud. E una reazione prima di tutto corporativa. CARNITI I daticontesterebberoquestavisione. TAMBURRANO Certo, ma come tu sai in politica quello che vale non è la verità in sé, ma quello che si ritiene essere la verità. Purtroppo questo è un sentimento, una convinzione largamente diffusa nel Nord. E poi ci sono, nella Lega, i primi segni del razzismo, anche se loro lo negano. Non è ancora tanto contro i neri, ma è contro il Sud. È l'antico razzismo delle regioni settentrionali contro i meridionali, ma attraverso questo razzismo di tipo domestico nostrano comincia a verificarsi anche da noi quello che è un fenomeno generalizzato in tutta Europa, cioè il rifiuto della gente di colore. Questa è la realtà dell'Europa Occidentale, oggi, con le dovute distinzioni. Non confonderei la questione basca con Le Pen, o con i vari fenomeni di destra razzista in Austria, in Belgio, iri Germania, oltre che in Francia. Non confonderei la questione Irlandese con il riemergere della destra. CARNITI A vantaggio di Le Pen c'è che non sono terroristi ... TAMBURRANO Certo. Non sono terroristi perché là non c'è una questione etnica, e neppure una questione religio-
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