Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 28 - maggio 1992

trovano qui a corte, irritati da quelle disposizioni con le quali si vedevano precludere ogni possibilità d'aver più parte nei frutti di tante estorsioni e rapine, ne fecero trascrivere molte copie e le mandarono in diversi luoghi delle Indie. Quanti laggiù attendevano all'opera di depredare, di distruggere e di mandare in rovina il paese con le loro tirannie, come videro quelle copie e come vennero informati, presumibilmente da quegli stessi che in questa corte li avevano fino allora assecondati in ogni peccato e violenza, dell'imminente venuta di nuovi giudici delegati a presiedere all'applicazione delle leggi, caddero in grande turbamento. Poiché erano uomini che non avevano rispettato mai ordine alcuno, ché anzi avevano seminato e sparso più disordine di Lucifero, precipitarono in tale confusione che quando quei probi giudici arrivarono risolsero, così come già avevan ,P-l), BIANCO l.XltROSSO •UiXiliillkii perduto ogni amore e timore di Dio, di perdere anche ogni vergogna e di negare obbedienza al loro re. Determinarono insomma, dopo essere stati crudelissimi e sfrenatissimi tiranni, di diventare infami traditori. Ciò avvenne soprattutto nei regni del Perù dove oggi, anno 1546, si commettono opere sì orribili, spaventevolie nefande che mai tali se ne eran viste prima nelle Indie né in tutto il mondo: e non solo ai danni degli indiani, ché ormai quasi tutti sono morti e le lor terre spopolate, ma facendo si guerra essi stessi gli uni con gli altri. Non essendovi giustizia di re a castigarli, un giusto verdetto di Dio,disceso dal cielo, ha permesso che divenissero carnefici di se stessi. Con la copertura della ribellione di costoro, non v'é alcuno in tutta l'estensione di quel mondo che voglia obbedire alle nuove leggi, e col pretesto di chiederne l'abrogazione tutti si sono uniti in comune rivolta. Ché troppo li affligge abbandonare i loro privilegi, privarsi dei beni che hanno usurpato e lasciar liberi gli indiani che tengono in schiavitù. Là dove infatti han cessato di ammazzare di spada e di un sol colpo, vogliono continuare a uccidere a poco a poco, con il tormento dei servizi personali e con altre ingiuste e intollerabili vessazioni. E finora il re non è stato in condizione di impedirlo perché tutti, piccoli e grandi, non attendono che a rubare, chi di più, chi di meno, gli uni pubblicamente e sotto gli occhi di tutti, gli altri in segreto e velatamente. E sotto colore di servire il sovrano lo depredano e lo rovinano, a grande infamia e vituperio di Dio. Fu stampata la presente opera nella nobilissima e lealissima città di Siviglia, presso Sebastiàn Trujillo stampatore di libri. Il giorno di nostra signora di Grazia, anno MDLII (1552). ...I 64

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