strumenti_necessari per governare bene, cioé continuativamente e con una forte legittimazione popolare. È essenziale che nelle fasi che abbiamo definito di transizione si ricerchino le maggioranze più ampie possibili. Non è detto che esse siano facili da realizzare. I.:obiettivo, che dovrebbe essere largamente condiviso, è quello di pervenire ad una tregua politica, per mettere a punto le necessarie modifiche della forma di governo e per fare maturare quei processi politici capaci di agevolare intese e aggregazioni tra i partiti, senza i quali una nuova forma della Repubblica rischia di restare scritta sulla carta. Il processo che dovrebbe portare all'unità socialista, nel contesto di un complessivo processo di riaggregazione del sistema politico, appare in questo senso la questione politicamente più rilevante. Il governo dei tecnici, rispetto a questi passaggi politici, rispetto a queste necessità, rappresenta più che un errore politico, una non risposta. Se si tratta di fare la riforme istituzionali, e di decidere misuredraconiane in economia, non si vede proprio perché partiti, che non dovrebbero entrare nel governo, anche per timore delle misure impopolari da assumere, dovrebbero poi fare degli «sconti» ad un governo di tecnici. Una manovra economica tanto incisiva sulle stesse abitudini politiche come quella di cui si discorre, non può che essere elaborata e proposta dal governo. Essaperò si realizza in Parlamento. Chi non vuole andare al governo perché teme per esempio - potrebbe essere questo il caso del Pds - di essere scavalcato a sinistra quando si tratterà di adottare misure impopolari, o come tali presentate, perché dovrebbero poi rinunciare a emendare in Parlamento provvedimenti che non condivide, non avendo peraltro neanche il merito del successo politico,nel caso in cui la manovra producesse i risultati sperati? Equesto discorso vale anche per le riformeistituzionali.Vi sono in questo campo diverselinee, diversi progetti che continuano a fronteggiarsi. C'è chi ritiene che i mali del nostro sistema si guariscono attraverso le leggi elettorali maggio- ,l)-U-, BIANCO lXILROSSO liX•#OIFI ritarie, attraverso cioé una brutale semplificazione dello schieramento partitico, attraverso il bipartitismo coatto. C'è chi ritiene che il nostro sistema invece si fonda su abitudini politiche che nell'immendiato non possono essere radicalmente stravolte. Sono le abitudini espresse dal pluralismo politico, dai governi fondati su coalizioni e non su alternative nette. È lecito sostenere entrambe le posizioni. Epperò, non si vede come un governo dei tecnici sia più autorevole di un governo politico per mediare tra i diversi progetti, considerate le resistenze, gli ostruzionismi, che in questa materia si registreranno soprattutto di fronte a proposte che possono apparire eccessivamente punitive, eccessivamente unilaterali per questa o quella parte politica. La sinistra riformista di fronte a queste scommesse che cosa farà? Che cosa farà in particolare il Pds? Preferirà mi- •••• ••••• 29 ... metizzarsi in una ammucchiata in cui ci sono tutti, neri, rossi, verdi e bianchi, e che quindi non sarà in grado di esprimere né una politica né una precisa alternativa di governo, o invece cercherà convergenze sulle cose da fare con quelle forze di progresso che hanno privilegiato da sempre, attraverso le scelte di campo compiute, lo sforzo necessario per conciliare i valori del socialismo con quelli liberaldemocratici? Epperò, per scegliere occorre anzitutto sapere di che si parla. Le fumose polemiche contro il vecchio sfstema di potere, se tendono solo a dare i voti ai partiti finora responsabili del governo, rischiano di costituire solo un alibi per non decidere, soprattutto se non approdano a precise proposte che riguardano i contenuti dell'azione del governo futuro e la scelta dei compagni di governo. Siamo infatti tutti reduci da un vecchio sistema politico che va rinnovato. È egualmente reduce, tanto chi ha governato male, quanto chi ha fatto opposizione per un pregiudizio ideologico e per una scelta di campo dovuta a fatti di solidarietà internazionale. Non è sempre agevole capire da questo punto di vista chi oggi sia più discontinuo, soprattutto rispetto a chi e a che cosa. Quindi, i discorsi che oggi fa Occhetto sui reduci e i nostalgici del vecchio sistema di potere non possono costuire una discriminante tra chi può e chi non può governare il paese, tra chi può e chi non può produrre iniziative utili per il rinnovamento della politica. È preferibile attenersi ai fatti, alle scelte che si andranno a compiere ogni giorno. E non basare tutto su storie individuali o collettive ormai troppo datate. Il discorso sui reduci del vecchio sistemadi potere non porta quindi da nessuna parte. Anche perché ci sono reduci che hanno vinto e reduci che hanno clamorosamente perduto. Il nuovo Psi, il Psi del dopo Midas, è reduce da un quindicennio esaltante. Esso ha compiuto degli errori, certamente, ma ha anche dei meriti storici, non ultimo quello di avere assestato salutari colpi di maglio a culture e tradizioni del comunismo italiano che hanno reso più
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==