.i) .. J.t BIANCO lXILROSSO EANililld Le ragioni della Democrazia Un sindacato (ad unità organica) siffattoha quindi bisogno di rappresentare al suo interno in modo permanente, aggiornato ed effettuale le diversità esistenti nel mondo del lavoro. Parliamo naturalmente di tutto il mondo del lavoro comprendendo quindi coloro che volendolo ne sono privi ed anche coloro che vogliono un lavoro diverso da quello tradizionale a tempo pieno. Rappresentare in modo effettuale queste differenze e metterle effettivamente in comunicazione all'interno di una organizzazione che è loro in senso proprio è la condizione perché il pluralismo e la solidarietà si realizzino. Ciò richiede nuove forme di esperienze democratiche fondate su una assunzione di responsabilità da parte di tutto e su una deburocratizzazione delle istituzioni politiche; esse, per il sindacato, possono trarre ispirazione dalle nuove forme di lavoro che nascono in tutto il mondo di aperta polemica coi vecchi modelli burocratici fondati sulla deresponsabilizzazione della maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici ed il dominio incontrastato di caste burocratiche. La chiave di volta di queste esperienze, quando sono stabili e di successo, è la ricerca esplicita di una combinazione tra obiettivi dei singoli e necessità del gruppo cui i singoli partecipano; una ricerca esplicitamente condotta a partire dal riconoscimento delle diversità e della loro eguale importanza assieme ad una analisi di realtà delle condizioni di sopravvivenza del gruppo in quanto tale. L'inadeguatezza del Pluralismo sindacale istituzionale. Il pluralismo istituzionale del sindacalismo confederale italiano si trova oggi orfano delle ragioni della sua nascita storica e di valori e quindi di fronte ad un dilemma: o dare vita ad un'unica organizzazione sindacale con le caratteristiche prima delineate o reinventare le ragioni di una distinzione istituzionale. Appare di assoluta evidenza che il reinventare delle distinzioni istituzionali, delle ragioni di diversità organizzativa oggi significa inevitabilmente inserirsi in quel «movimento» di cui si è parlato: la ricerca reattiva di una identità aggressiva contro tutti. Ciò presuppone la definizione di un avversario esterno il che richiede la burocratizzazioneinterna; di qui origina una progres11 siva perdita di contatto con la realtà ed una difficoltà ad imparare dall'esperienza; il che porta alla progressiva rottura con strati di lavoratori e lavoratrici che «disturbano» e quindi alla nascita di nuove ragioni organizzative esterne, sempre più povere e caricaturali: ciò innesca una perdita di rappresentatività che dà origine ad una perdita di autorevolezza e di potere che alimenta una chiusura a difesa e così via sempre peggio. Contestualmente una siffatta ricerca reattiva di identità non può che sospingere il movimento sindacale nel sistema dei partiti, ricostruendo nuovi collateralismi. Le uniche diversità che non danno necessariamente origine a questa spirale perversa sono quelle che nascono dalle diversità dei soggetti e delle loro strategie ma esse per essere vitali richiedono la reciproca comunicazione, un'analisi di realtà condotta in comune ed in contraddittorio. Ciò può avvenire solo con la fine del pluralismo istituzionale e la nascita del pluralismo solidale e democratico (in una unica organizzazione). Due punti di partenza Un processo così radicalmente innovatore ma anche così profondamente sentito a livello di base e così logicamente conseguente al cambio d'epoca che stiamo vivendo richiede un punto di partenza, anzi due punti di partenza. Il primo è la soluzione conclusiva e stabile delle rappresentanze nei luoghi di lavoro, a partire dall'accordo sulle Rsu. Il secondo è la definizione unitaria di una piattaforma politico sociale del movimento sindacale italiano per l'oggi. Occorre cogliere questa autentica crisi nazionale per proporre un programma fondato sui criteri della solidarietà e dell'equità sociale. Ciò va realizzato attraverso una discussione che coinvolga effettivamente le tre Confederazioni Sindacali attraverso tutte le loro strutture a partire dai luoghi di lavoro. Al termine di questa discussione vi deve essere un'unica piattaforma, un sistema stabile di rappresentanza aziendale e quindi la possibilità di dare origine ad una fase costituente del sindacato unitario. Da subito la costruzione di un Forum che periodicamente si convochi attraverso la presenza più vasta di tutti coloro che sono interessati a tale prospettiva e che sia in grado di intervenire radicalmente su tutte quelle situazioni che possono accelerare l'obiettivo della unità organica.
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