Il Bianco & il Rosso - anno III - n. 25 - febbraio 1992

i.)_f.l, BIAN<n '-Xli.ROSSO ll•HkUAlill imbocchi esplicitamente, con chiarezza, senza inconcludenti tortuosità, la strada della realizzazione di una forza socialista e democratica con un robusto radicamento sociale, ma che rifiuti arcaiche suggestioni assistenzialistiche. La strada di una forza liberal-democratica, intransigentemente a difesa dello Stato di diritto e perciò intransigente avversaria di ogni prassi consociativa, di ogni pretesa di diritto di veto, di ogni garantismo corporativo. La strada di una forza viva e moderna capace di interpretare, selezionare e di dare rappresentanza alle domande sempre nuove che si esprimono in una società sviluppata e complessa. È una strada che, in sostanza, porta a escludere nettamente che sia possibile realizzare una sinistra come un indistinto contenitore in cui possano «coesistere pacificamente» il movimentismo e credibili politiche di risanamento e di sviluppo. Il massiBibliotecaGino Bianco 5 malismo rivendicativo e la politica dei redditi. La democrazia dell'alternanza ed il consociativismo. La riforma delle istituzioni e l'imbalsamazione di quelle esistenti. L'impresa non è certo facile, ma ciò che conta è che sia finalmente avviata. So bene che i regimi politici chiusi come il nostro tendono piuttosto a produrre frammentazione e trasformismo, che innovazione. Penso, tuttavia, che non dovrebbe essere ignorata la circostanza che la prossima legislatura potrebbe riservarci, oltre ad una scriteriata proliferazione di gruppi politici, anche un Parlamento nel quale l'opposizione più consistente siederà probabilmente a destra. Se questa è la prospettiva, per la sinistra democratica e riformista aprire una fase nuova nella vita politica non è più solo una sua necessità. È anche un dovere verso il paese. ,- !\_Jr i ; ~ I I

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