\ I I Bib NOTIZIARIOINTERNAZIONALE La Conferenza di Parigi La partecipazione dell'Italia a paritàdi diritti ROMA: GU ambasciatol'i ,d'Italia a Lon,dra ed a Par~i hanino comunicato di essersi ,rhspettivamente incontrati con il Ministro degli Esteri inglese Bevin e con quello francese Bidaull, i quali hanno dato assicurazione che la partecipazione italiana alla Conferenza per la cooperazione economica europea a,·- vcrrà su piede di parità. Il Ministro Bevin ha insistilo decisamente sulla opportunità che il Ministro Sforza si trovi a Parigi per la riunione del 12 luglio. Ha soggiunto che l'Inghilterra appoggerà anche il principio di parità nel comitato di coordinamento ed in generale per la posizione dell'Italia alla conferenza. Ha quindi dato assicurazioni che e tulio sarà fallo per dare soddisfazione all'Italia ,. Il Ministro Bidault da parte sua ha dichiarato in un cordiale colloquio con l'ambasciatore Quaroni di avere apprezzato le dichiarazioni falle alla stampa dal Ministro Sforza sul diritto italiano di parità ed ha soggiunto di capire perfettamente il punto di vista italiano. Ha quindi espresso la sua vivissima attesa per l'incontro con Sforza. Si apprende intanto negli ambienti di Palazzo Chigi che i Governi degli Stati Unili, Inghilterra e Francin sarebbero per fare un passo ufficiale verso il Governo russo per chiedergli di ratificare il trattato con l'Italia. PAIRIGI: Sette ·Nazioni tianino ufficialmente rifiutato d'in,tervenib-eaU.a conferenH del 12: BuJga.ria, Jugoslavia, Polonia, Romania, Ungheria, Albania e, da ultimo, dopo avere accettalo, la Cecoslovacchia. Nessuna risposta ufficiale è giunta dalla Finlandia su cui ancora si spera. Hanno accettato le quattordici Nazioni restanti, alcune però con riserve. La Svizzera da parte sua ha posto la condizione che la conferenza sia economica e non politica, non comprometta cioè la sua neutralità; e così pure, a un dipresso, hanno fatto le nazioni scandinave: Svezia, Norvegia e Danimarca. Queste, si giudica qui, non sono vere riserve, perchè tutti i Paesi sono liberi di ritirarsi quando lo giudicassero opportuno. Gran Bretagna, Italia, Belgio, Irlanda, Olanda, Portogallo e forse· Norvegia, oltre alla Francia, saranno rappresentate dai loro ministri tlegli Esteri: gli altri probabilmente dai loro ambasciatori o ministri a Parigi. tc-ndenza a ritornare alla situazione economica delJ';integuerra, quando la Germania era il centro economico dell'Europa. Sarebbe una rinascila dell'imperialismo tedesco. La Polonia si oppone a vedere la Germania ricostruita prima delle sue vittime ed a loro dnnno. La nota 1 del1la Jrugos1,av.i'a. Con una mola del 28 giugno il Governo jugoslavo chiedeva di partecipare alle prime conversazioni. A questa nota non è sta!o risposto: si propone solo adesso d'intervenire ad una 01 ganizzazione già formata e che per di più non permette ai Paesi vittime della guerra di partecipare con eguaglianza. Le disposizioni del trallato di pace rispetto alla Germania rischiano di venire compromesse, specialmente se si insiste nella partecipazione della Germania occidentale. La pos,izion,reumena. Ln. quamto alla Romania ess:i pone in primo piano e, come direbbero gl'ingle~i, e enfatizza, l'argomento dell'assenza dell'Unione Sovi('tica. L'Unione Sovietica, dice la Romania, è il centro e l'elemento fondamentale indispensabile della ricostruzione europea. Il rifiuto 1ungherese - ,La decisione gover.nat.iva. • Sul rifiuto ungherese si apprende da Budapest che la decisione del Gabinetto rélativa alla non partecipazione dell'Ungheria alla conferenza <li Parigi è stata presa • con profondo rincrescimento •· La decisione, secondo l'agenzia ufficiale ungherese, è stata nv'ltivata dal fatto che la conferenza tripartita di Parigi ha dimostrato che le grandi Potenze non possono raggiungere un accordo sull'argomento; l'Ungheria non ritiene di poter partecipare ad una conferen?a in cui le grandi Potenze non si trovino d'accordo e che non si svolga con la partecipazione di tutte le Potenze. H motiiVO del IJ'iUro ldeN'adesionececos,lov-aoca. Secondo notizie da Praga il ritiro dell'adesione c<:coslovacca alla conferenza di Parigi è da attribuirsi ad una imperiosa nota sovietica inviata l'altra mattina. La nota che costituisce una vera e propria minaccia disponeva che entro le ore 14. ora locale, venisse disdetta l'adesione del Governo Marx e ,. I cc·roslovacco alla conferenza del 12 luglio, pena l'immediato decadimento del trattato di alleanza cecosr,vielico. Il pu,ntodi 'Vista francese r.is,pettoa!Jevarie obiezioni. 'n portavoce dal Q,uai -d'Ol'Say ha e5posto iii punto di vista francese di fronte a queste obiezioni. Sorvolato il problema già troppo discusso della indipendenza e sovranità dei vari Stati e sorvolala la obiezione dei danni portati dall'assenza dell'Unione Sovietica e dall'isolamento delle Potenze occidentali con le parole e colpa loro,, si è soffermato a lungo sul problema tedesco che interessa la Francia jn modo speciale: Su questo punto le risposte del Governo fnincesc sono piuttosto ansiose, e,·asive e incerte e si ha l'impressione che ci si arrampichi sui vetri. Ecco quelle risposte. Nessuno autorizza a credere che si voglia rimettere in piedi l'imperialismo tedesco: la stessa presenza della Francia garantisce il contrario. In quanto allo sviluppo della produzione tedesca, <11cuni rami di essa possono essere sviluppati senza pencolo e nell'interesse comune, come l'agricoltura e l'industria carbonifera. Per quanto riguarda invece alcuni settori più delicati come quello dell'acciaio, il Governo francese sosterrà che la produzione tedesca è ancora notevolmente inferiore al limite già conce~- sr.le: è inutile dunque parlarne alla conferenza: prima si raggiunga quel limite e poi si vedrà. FRA•NCOFORTE : O,pposizionesoviettica tMfa riconiferma ,del -stndaoosocialista di Berlioo. 11 consiglio alleato di controllo di Berlino si è rifiutato og•gi Ji cO'Ilfe11mare l'elezione a sindaco delJa città di Fer&nst Reuter del parlito .social--democratico. la comitato di coordi,namenio deJ Consiglio aveva. pTeceden temente esaimiinaito le obiezioni a11'elezione di Reuter che 1Si possO'Ilo .riaissumere nel fatto che R-eutm-, poiohè appart.ell.'Ile un tempo .al partito comunista, non sarebbe ~,a persona ;più adatta. per ricoprire la carica di sindaco di Bedi1J1.0. ATENE: La situ.a2ione ,rn Grecia si fa simipre •più grave. Misure 1Tepressi;ve del governo reMio- ,nario. La siLu.azione crHioa. che si è venuta a determinare durante le ultime quarantotto ore in seguito agli arresti che la polizia governativa ha operato fra elementi comunisti che a quanto affermano le fonti di notizie ufficiali, avrebbero dovuto compiere oggi un colpo di Stato, non accenna a distendersi. Il Gabinetto reazionario si è riunito questa notte per tre ore e i vari ministri si sono trovati pienamente d'accordo sulle misure prese dal Governo. li numero delle persone arrestate sale complessivamente a 2600: nella sola capitale sono stati iermati 613 elementi di sinistra. tedeschi Fatto acquisito; la ms,titu~ione di un blocco orient~le. E' ,fonque U-D, fatto acquhsHo ormai. il rifiuto di tutti i Paesi orientali, la creazione almeno provvisoria di un blocco economico orientale. In Bulgaria e in Polonia abbiamo già notato, e ne abbiamo dato relazione a suo tempo, la tendenza autarchica, quasi fanatica, del mondo slavo base dei suoi programmi di industrializzazione e della sua paura che qualcuno intervenga a modificarli; e abbiamo anche notato, come in Paesi per la maggior parte agrico 1i e· industrialménte arretrati, una •tale autarchia sia difficile da realizzarsi. Un portavoce del Quai d'Orsay ha esposto e analizzato le varie risposte negative, ,confrobattendo i loro argomenti dal punto di vista francese. La risposta bulgara (che aderendo, la Bulgaria non potrebbe svolgere il suo piano economico) è la meno importante. di Kurt Schumacher I motivi •dell irif.ruto. •~ ,punto ,divista deUaPo1onia. I Paesi che si rifiutano d'intervenire alla conferenza e specialmente la Polonia vedono in essa un principiv di liquidazione dei risultati delle sanzioni, dello stato d'animo della guerra: nella sua divisione netta tra :vincitori e perdenti, tra vittime e aggressori. Una persistenza di .questo e stato di guerra • tramutate oggi in spinta rivoluzionaria, interessa troppo all'Unione Sovietica e agli Stati satelliti perchè vi po.ssano rinunciare di buon grado. La Polonia teme di vedere nella conferenza una L'Europanon vuol morire (Continuazione dalla 1.a pagina) Il socialismo italiano deve, se vuole vivere divenire la forza divina. della nostra storia, rwostitufrsi unitariamente< sulla strada eu,. ropea. Su ques.ta strada, cioè sul socialismo autcmomo e democratico, l'Italia e l'Europa tp0ssono conservare la conquista più grande dell'età moderna, la libertà di pensiero, e costruire la giustizia del lavoro; sol,o su questa strada si può impedire la corsa alla terza ·guerra mandiale, che distrug.gerebbe definitivamente la civiltà europea. Nel medio evo ai barbari invasori e distrut- ·tori si <Y[)1X)Se il cristianesimo; nell'età moderna. sui tur<>hi l'Europa latina prevalse ancora; oggi sul socialismo democratico e aut~ nomo si raccog-lie La lede e la speranza dell'Europa che non vuole morire. Sotto l'assillo di questa istanza di vita in questi giorrni s'è riunito a Parigi un congresgresso per gli «Stati U,witi socialisti d'Euro- .pa» con la partecipazione ullif:iale del n?stro partito. Ad esso hanno partecipato Inghilter- !ra, Francia, Belgio, Lussemburgo, Italia, ·svizzera Germania, Austria, Norvegia e Grecia.Delid Polonia, Jugoslavia e Stpagna erano presenti i rapprese.ntanti del socialism~ clandestino dato che qui per ragioni evidenti non è peT':nessoun socialismo libero e indipendente. . . « La Russia sovietica e i partiti comuntsti degli altri Paesi - ha detto Rob Edwards, presidente (!,el co.ngres~o - essendo netta~ mente ostili all'idea socialista non hanno risposto all'invito». Scopo del Congresso è quello di esami~are .la possibilità di costituire u"!a Feder_azw"':e europea socialista per imp~ire la ~maccia di un terzo co.nllitto mondiale, che, m base alla politwa degl'i imperialismi russo e americano, grava sull'umanità. . 'L'E_wropa avverte, dunque la grave m-i"!a~- cia alla sua esistenza e si rivolge al social~ a?hole Sal'Varsi. o I a Discorso pronunciato a Treviri dal presidente del partito socialista tedesco alla inaugurazione della ricostruita casa di Carlo Marx. Nessuno in Germania, amico o avversario che fosse del movimento proletario, ha potuto ignoran Carlo Marx. Lo stesso Ferdu:iando Lassa/le con la sua forte persono.lilà .non polè impedire che la classe lavoratrice tedesca venisse ispirala e sempre più dominata dalle idee di Marx. • Carlo Marx vive in ogni tedesco che abbia ,in ($,~ interessi politici : vive in lui tome ,tradizione, COf!le leggenda, come prodotto della contropropaga.nda, come immagine semplificala della conoscenza, a secondn delle capaci là ricettive del singolo individuo: talvolta, sebbene molto raramente, vive davvero in lui come l'uomo dell'opera che eg/,i ha realmente creala. Ciò che i seguaci e gli avversari hanno fa.flo di Marx è stata nel passato ed è oggi nella sua azione esterna wia forza mnggiore di ciò che fu lo stesso Marx. lill vari paesi sono sorti negli ultimi decenni movimenti proletari non marxisti, ma in nessun caso essi hanno potuto conservare il loro carattere originario: col volgere degli anni, man mano che le crisi economiche, politiche e sociali venivano prendendo pro" porzioni più vaste, tutti questi movimen_li vennero portali a contatto sempre più stretto con l'opera spirituale d,i Carlo Marx. Tutto è stato evocato contro · Marx : la morale, la religione, la filoso{ ia e le scienze di ogni specie. Ma gli avversari hanno saputo combattere soltanto coni,ro il Marx che essi si erano crealo su misura, mai o solo ,parzialmente colltro l'uomo che era i.n realtà Carlo Marx. Si è cercalo di {,are di Marx, essenzialmente antidogmatico, una specie di edificio basalo sui dogmi e costruito di dogmi. Si è combattuto intorno a un catechismo nel nome di un uomo che era contrario a ogni catechizzazione. Carlo Marx è un critico che arriva fino all'ultima conseguenza. Ciò siglli{ica che egli è antidogmalico, che egli ·non si perde mai nel- /'inf inilo e nel/'• al di là•· Egli cerca di seguire In logica del/e cose, di darci un'analisi esalla delle for=r, del suo tempo e dei tempi avvenire, di studiare le /orme di sviluppo del capitalismo. E in questo egli non usa violenza alle cose, ma ricerca soltanto quali tendenze esse portino in sè. Molti sono coloro che hanno imbraccialo le armi di Marx e se ne sono fal/i un ornamento per le loro schermaglie, senza essere minimamente legillima/i a portare queste armi. Si sono chi'a,ru;iti e continuano a chiamarsi marxisti anche coloro che nulla hanno capilo dèl pensiero di Marx, coloro che non hanno capilo che le possibilità di soluzione variano col variare delle condizioni, che vi sono soluzioni-chiave valevoli ,per ogni tempo e luogo, per ogni grado rii sviluppo e ogni forma di mani{ estazione di questo sviluppo. Molli hrumo compulsato coscienziosamente i libri di Marx senza accorgersi, in questo loro studio minuzioso, che vi sono diversi stadi nella concezione di Marx e nella sua conoscenza delle cose e che vi sono· variazioni derivanti dalla diversità degli oggelli dei suoi studi. La politica tedesca, la rivoluzione francese e l'economia inglese sono invero argomenti assai diversi /'uno ,dal/'alt.ro. * Monopolizzare il marxismo e farne una specie di religione di stato significa uccidere lo spirito che ha informato la vila di Cru·/o Marx e le sue ricerche, signif ie-0 abbassare la scienze. al ruolo della sem~lic~ propaganda. Abbiamo assistilo spesso a lentatw1 d1 servirsi del metodo dialettico, arti{ iciosamenle devialo e snaluralo, per giusli/icare praticamente una poi1lica imperialistica. Con questi metodi si è abusalo del malerialismo storico e si è cerwlo di presentare come e marxismo , qualcosa che è assolutamente estra- c:.;aarx e al suo spirito. Marx vive come metodo. Non sono i risultati delle sue ricerche che sono decisivi, ma il modo con cui egli è ,pervenuto a questi risultali. Questo è il Marx e vivo,, che studia nuovamente le nuove situazioni e cerca di arrivare a nuovi risu/1-ali. Egli è stato rw,•- duto in tutti i campi, completalo e confutalo. Ma d'improvviso, nell'acme delle crisi decisive, tulle le revisioni e le con{ulazioni si sono dimos-lrate antiquate e i metodi e lo spirito informatore di Marx sono tornali più vivi e più validi di prima. Avversari e seguaci dimenticano troppo spesso che Marx ha analizzato un determinalo periodo del capitalismo e la economia /iberistie-0. G/J interventi :le/lo stato nel campo dell'economia, lo sviluppo de/la Lec11ica, le rivoluzioni industriali e politiche dei secoli XIX e XX hanno determinalo un mutamento ne/In scala dei oolori de/I'wnanilà e nei rapporti della classe lavoratrice con lo stato e la nazione. Il mondo si è cambiato, e con esso la composizione qualitativa e qua 0 nlilaliva delle masse Iavoratirici. Lo sviluppo spirituale e la maturità politica de/le masse non procedono più di pari passo con i mutamenti del mondo circostante. Il mondo di ieri non esiste più, oppure esso è ancora presente nella coscienza degli uomini e svolge il suo ruolo antirivoluzionario. Carlo Marx ha avverti,to /'importanza della sopraslruttura ideologie-0, la sua tendenza a rendersi indipendente e le ,reazioni che essa provoca. La polUica minaccia di disperdersi in una guer,ra nelle ideologie, mentre dietro la linea del fronte i resti del capitalismo cercano di assicurarsi il possesso del potere economico ,e ,di cl are allo stato una forma che sia loro accell-a. Quanto pericolose possano divenire queste tensioni .tra l'essenza della società e la coscienza politica, lo dimostrano le diverse strade attraverso le quali le democrazie sono state por/aie a trasformarsi in stati totalitari. Senza queste tensioni e senza la incomprensione del processo di· sviluppo storico, i nazisti non sarebbero mai .riuscili a impadronirsi del ,potere in Germania. Con argomentazioni pseudo-marxistiche è stata sgombrata la via alla controrivoluzione, mentre non si è saputo di{endere vittoriosamente le trasformazioni verso nuovi ordinamenti del/a società che erano m atto in altri paesi. Come nel 1933, esiste anche oggi la minaccia di una controrivoluzione. Noi assistiamo in Germania a una -trasformazione morale e sociale, a nuove st,ratif icazioni di classi. Questo è dunque il momento per il socialismo democratico di dimostrare che esso non onora soltanto Cw·lo Marx come colui che ha scf)- perto le leggi eterne d.c/reconomia; è il momento di chiamarlo in proprio aiuto come il grru1de indagatore e scopri/ore delle soluzioni dei problemi di og11i epoca. Il marxismo non dev'essere per noi una dot- -Jrlna esoteric-a segreta, cosi come J1011 dev'essere semplicemente propaganda. Esso deve aiutarci ora a trovare i nuovi conjini delle classi in formazione e ad analizzare le mutale condizioni del possesso e dello sfruttamento. I compiti del marxismo sono lo studio delle nuove premesse sociali e l'analisi della nostra classe di lolla composta di elementi completamente nuovi. Esso deu' essere per noi uno strumento di difesa co11lro le ,tendenze a/l'impoverimento insite nel capitalismo, uno strumento per la nuova costruzione del socialismo. Il marxismo è un metodo indispensabile nella lotta per la liberazione dei lavoratori. Ma non esiste alcuna monopolizzazione di metodi: in questo senso sarebbe anzi antimarxistico ritenere che il marxismo sia l'unico motivo e runico mezzo del socialismo. La grandezza storica di Carlo Marx e il suo contributo alla liberazione del/'umani.tà sono tanto immensi, che il marxismo non ha alcun bisogno di rivendicare a se stesso · tm monopolio di natura spirituale. Ouasi come prima Evita a Roma Un mio coLlega .ohe -abita nei pr:.essi di Piazza dei Re di Roma è riml(J;Slo motto male quamdo ha , visto che vl corteo delle macchine su una delle quali cira La signora Petr0?1-,sv-olliatndo ,per La campa.gna, fra una breccia e l'aJtra degli antichi acque- <Wt/Ji, prendeva per l'Appia Antùa.. Così come B<>- no rimasti molto male quei buonri cittadini di San Giovannli i qua/ti erano scesi tnelle strode pe,r vedere /,a bel.La sgnora e non l'hanno vista. La. signora Peron infatti è stalla, fatta entrare in Roma per la s.trada più suggestiva, giù, lun90 Le tombe di Ceciltia Metella, e degl;i, Scipioni là dove il tramonto di fuoco impi.gliandosi nei verdi. compatti dei cipressi e dei pini ad ombrello sonleva Languori daUe pietre della v-ecchia strada romana. L'itinerario era sta lo fnf,all>i prestabibvlo allo s-copo di far subito vedere alt,.a gentile ospite argentina le bel.le cose di cui palflanio le guUe. Così la signoria Peron non ha visto i romani, quei romani veri che abita.no nelle grandti e tristi case della periferia., i romani di San Giovanni msomma. E questo assomiglia mohto alle visite che sa.ppia,rno, qU(l)ndo il Podestà e il segretario federa-Le gLi ,dicevano: ..-p: er di qua, ecceLle,nza », chè se fosse aindato datl'alt.ra pa,rte avrebbe visto troppe cose. Così era stato tutto sta.,biliJto anc-he a Ciatmpino dove i bambini dovevano agilialre bandler.i.ne e bisognama veàe.re come S'i arravbiavano i sokrt,;, opera.t,Olfi cinematografici se i bambini, invece che agitare d.e bandti:.erine, stavano buoni buoni sotto gli .spigol;i, per evitare il sole che venUllV giù tremendo sulle loro tl!'ste. Mentre invece sarebbe sta.lo molto più bello la,scia,r-e che tutti facessero a modo loro, badando soltanto che non avvenissero disordini. Così 0ome è ,s,J.,ato be~lo ..-:sentire » quel silenzio ohe si sentì, quando la signora Eva si affacciò allo sporteno della Dou9las, che aveva compiuto un atterraggio perfetto, e tutU dissero: è veramente bella. La signora Peron infatti, molto elegante, è am,che bellis.sima e que.sto non guasta: po:i manda baci e soUeva l'entusiasmo de• gli uomini, che non è per niente wn enliusiasmo politico perohè .con la bellezza e iL fascinw di ,una beuà donna la polritica •ha b,e,n poco a che f,ar-e. Davantii all'ambasci,a,t,a. argentina., quando il corteo delle macchine fu gi.un:to, preceduto da una ira di dio di celere con sir-ene, oombrò che tutto dovesse procedere alla perfezione; e inve-ce le celere si dimostrò deplO'revolmente inca.pace di fare quelLo che dO'Veva,f 0;re e i cordoni furono rotti per-chè tuPPi gli uomini volevano vedere la l>ella signora. Notati ai/l'aeroporto il pa.nama del Conte Sforza e il gruppo delle donne elettrici che avevano noleggia.to Diego Calcagno con stilo9rofica; notato Padtre Pedro con macohina lussuosa e voce infantile il qualie volle assalutamente toccare con ma,no •la sigwra Peron ed è MULato molto agitandosi con -certe bandiierine che aveva neLle mani. La signora Pe,ron è andata d,al Papa, ric-evuta in forma uffioiale. M. I « Cavalieridel lavoro~ La creazione di quest'Ordine caval,leresco venne annunciata una trentina d'anni or sono: e la notizia destò una certa curiosìtà. Si ·credette -lì per lì · che tra i due Ordini civili venisse ad mserirsene uno nuovo riservato agli uomini del lavoro: un premio, un ri.conoscimento a quegli operai <>he si q.istinguesserQ per perizia tecnf,ca. Ma, dopo qualche giorno, Si seppe di che cosa realmente ~i trattava: la nuova onorif i.cenza era per . . . gli industriali. Ma allora - si osservò dalle persone intellL genti - si doveva dire « cavalieri dell'industria» con termine più proprio ... E difatti così in un primo tempo s'era pensato. ~fa c'era un guaio di mezzo: di cavalieri d'i.ndustria ce n'erarw parecchi in giro, anche se non costituiti in Ordine, e tal,uni d'essi di tanto in tanto onoravano di loro pre-senza le patrie galere. Così lu giocoforza ripiegare sul ... l,a_ voro - termine che, al postutto, suona sempre simpaticO. Senonchè, come al solito, si fecero le cose a metà, poichè, per un'esigenza elementare di proprietà di linguaggio, si doveva dire « Oavalieri del lavoro altrui». Non è compito precilpuo dell'industriale reclutare, · organizzare, dirigere le persone atte a compiere u,n dato lavoro? Le · tavole dell'Ordine furono così imiprontaté arl un criterio selettivo aristoératico: la onorilficenia era solo per coloro che sì segna_ lassero per ardite iniziative, per i pionieri, in una parola. Perciò il numero degli insi,g.niti doveva essere necessariamente limitato. E così è stato: i « Cavalieri » in parola sono oggi a;ppena 200, mentre di commendatori se ne contano a dectne di migliaia e di cavalieri deg.Uordini comuni a centinaia di migliaia. Ed è ,perciò ohe i Cavalieri del lavoro si sono costituiti in Associazione nazionale e tengo.no le loro assise nazionali: cosa che non è mai venuta in mente ai decorati degli altri Ordini. Essi si riuniscono -in a,gape fraterna e brindano; brindano abbo.ndantemente, a sazietà, e, naturalmente, al l(lll)oro ch'essi impersonano eh'è tutt'uno con la prosperità nazi.onal,e. · Pare che Le o.norilicenze volgano al tramonto: e aUora quei brindisi sarebbero come il canto del cigno degli aristocratici cavalieri. ~fa se, per avventura, ciò non fosse, noi consigliere-mrrno loro di tenersi pure ben caro il loro ciondolo( che, se.bbe.neraro, è sempre un ciondolo) di ciondolarselo quanto vogliono, ma di risparmiarsi i d'hllusi comunicati echeggianti i loro giocondi convegni che al, pubbli. co interessano proprio rnulla. Ti~rafia « Grafica Bellinzona • S. A. Gerente resp.: Pietro Bianchi, Zurlit0
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