L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVIII - n. 70 - 1 giugno 1947

E, Anno XXXVIII (nuova serie) N. 70 Zurigo, 1 giugno 1947. LlBERAREE FEDERARE QUINDICINALE SOCIALISTA Redazione-Amministrazione: Militarstrasse 36, Zurigo - Conto postale No. VIII 26 305; Abbonamento annuo Fr. 4.-. semestrale Fr. 2.-. sostenitore Fr. 20.-. una copia cent. 20 Telefono 23 44 75 Verso 11 Congresso dJ Zurigo E l'Internazionale Soelallsta? La ins~bilità dell'-eq_uilibrio stabili.tosi in Ewropa do,po la g,u.erra, la lotta foa le maggiori potenze per fa. conquista dii nuove ~ sizioni strategiche, e la oorsa agli armamenti che ne consegue, dominano dii. fatto la politica internaziona.le e seminano l' inquietudine nel cuore degli .uomini. Tutti - an~he coloro che non voglio.no conJiessa.rselo - tutti vivono oggi nella paura di una nuova guerra. P~ ,noi socialistn, in particolare, si presenta con carattere di urgenza la questione: che fa, che può fare fa nostra Internazionale? Il Komintern non esiste più, almeno uffici·almente; ma i partiti comunisti di tutti i paesi continuano a praticare una ;politica il cui parallelismo, dimostra l'esistenza da. direttive comuni. Un'analogia •altrettanto evidente, anche se più abilmente masoberata, si rivela nell'azri.one dei diversi partiti cattolici. Il Vaticano detta •una :linea di condotta per I.a politica mondiale ed e:uropea, i -partiti d'ispirazione cattolica la applicano e l'adattano aUe possibilità e alla mentalità dei propri paesi. In questo dopoguerra, soltanto i partiti che si richiamano nelfo stesso tempo aUa democrazia e al socialismo, alla liibertà spirituale e all'economia manovrata, sembrano agi·re nel campo internazionale in ordine sparso. Ma sono proprio questi partiti che banno, nell'ora attuale, una iresponsabilità enorme. La loro ideologia !li pone tra i due bloce;hi che si confrontano mina~iosamente. GeograffoamP.nte, i paesi nei quali questi partiti socialisti democratic,i si trovano al governo o hanno in mano gran parte del poltere sono situati bra l' Atlantioo e l' Unione 'sovi~tica. Questi pa•esi e questi partiti pos- 'SOno perciò essere facilmente scbia.ociati nel ·cozzo dei due -blocchi. Ma essi 'Possono an- -che costituir,e que1 ponte, quel «trait d'union_» ·ohe ifarà delle Nazioni Unite una realtà vivente. ' Il mondo attuale è in piena rivoluziione: i 'rapporti· sociali si modificano nei vari paesi con un ritmo -precipitoso,. il capitale è costretto ad abdicare· a favore della oollettività e una parte sempre maggiore deNe sue prerogative, gli imperi si trasformano e si sgretolano. Di fronte a questa rivol'UZÌone il socialismo internazionale ha il dovere di afferma.- re la sua dottrina e di tracciwre una sua linea politica. Già a diverse riprese i delegati dei parti ti SOICialisti democratici si sono inoontrati dopo la fine della guerra, ma il segna.le della irinascita della nostra Internazionale verrà dato probabilmente solo alla riunione che avrà luogo prossimamente a Zurigo. Questa Conferenza si troverà di fronte a questioni d~la massima importanza, delle quali voglio enumerare qui le più urgenti. Quali debbono essere i nostri irapporti oon i socialisti dei paesi: vinti e, in partioolaTe, con i socialdemo.cristiani tedesc:bi? Quale atteggiamento dobbiamo assumere nei :confr-0nti -dei partiti socialisti di quei paesi dove alcune frazioni socialis~ collaborano strettamente con comunisti nel senso di un «fronte nazionale,, mentre altri socialisti si trovano all'opposizione o - peggio anoora - in carce:re o in esilio? Il problema della cGe.rmania continua ad avvelenare la vita <lell'Euro-pa. Esiste una soluzione socialista di questo prOiblema? Nel 1922 sulla base alle :risoluzioni di Francoforte, la nostra InteTnazional'e aveva tracciato le direttive di una politica socialista per la Germania, ma non fu abbastanza forte da poterla imporre e si sa ciò che avvenne della Repubblica di Weimar e della pa,ce mondiale ..• Do~ biamo fare, oggi, un nuovo tentativ-0? In questo dopoguerra i miUtanti dei partiti &<>cialistisono stati assorbiti - e ciò si com• prende anche troppo bene - dalle questioni di politica interna dei -propri paesi. Ma è in~ dispensabile che venga data ai nostri gru'Pp1 1'-0{;casioned'informa1·si delle questioni <li po1itica internazionaìe, di dis-cuter'le e di farsene un'opinione chiara. Da questi dibattiti uscirà. certa,mente l'affermazione della necessità e dell'urgenza <li una Internazionale viva e operante. Gregorio Konlischer Perchèl'Europae l'Asiavedonola salvezzanel socialismo In una recente inchiesta politica condotta in Giappone dal quotidiano e Asabi •, secondo il noto sistema Gallup, il partito socialista é risultato nettamente preferito dai lettori, riportando il 45,3 per cento dei voti. I liberali sono stati secondi con il 26 per cento; si sono piazzati quindi. i progressivi con il 12,9 p. c., e infine i comunisti con il 9,1. In Cina la forza dei partito socialdemocratico va continuamente aumentando; in India i socialisti sono una delle forze direttive della nazione, sotto la guida Jac Pakash Karayah, già comunista allorché studiava nelle università americane e successivamente convertitosi al socialismo democratico. In Palestina il partito laburista ebraico costituisce la più numerosa as- • sociazione politica. In Europa gran parte dei governi sono oggi composti in tutto o in parte di esponenti socialisti. Socialisti sono i primi ministri britannico, belga, norvegese e di parecchi stati dell'Europa occidentale; la Svezia è più socialista ancora che nell'anteguerra. Quando diciamo socialisti intendiamo naturalmente quel tipo di socialisti che aspirano al socialismo nell'ambito della democrazia. Gli americani spesso si chiedono per qual motivo gli europei e gli asiatici vedano la soluzione dei loro complessi problemi in termini di socialismo. • Perché non tentare il capitalismo? - si chiedono -. E' proprio il capitalismo che ha fatto ricchi e potenti gli Stati Unili. Può sembrare paradossale, ma è proprio l'America che offre agli europei parecchi argomenti in favore del socialismo. Ilo udilo gli europei dire infinite volte: • L'America è straordinariamente ricca, possiede risorse infinite, una enorme catena di industrie, dirigenti fattivi ed abili, mano d'opera specializzala. Eppure, dopo la crisi del 1929 il governo federale _dovette intervenire per porre rimedio al caos economico. E lo stesso é accaduto durante la recente guerra. Al tempo ciel primo conflitto mondiale, i ?ovcrni stranieri si rivolsero a banche private americane per ottenere crediti ed anticipi. Questa volta essi hanno dovuto far ricorso al governo americano. E così nel periodo intercorrente fra il 19-11 ed i! 19.15 il g~verno dovette intervenire per assumere la d1rcz1one o 11 controllo di fabbriche e complessi commerciali, o quanto meno per finanziarli. Eff ttivamente l'assetto indu ri Je. cieli~ con'f:') ~ can!Jit rra~slit ·sGJ T I o ese'[) di collaborazione fra capitalismo di stato - che viene sl spesso definito (a sproposito) socialismo - e capitalismo privato. Ora, le nazioni d'Europa si trovano di fronte a problemi postbellici ben più gravi, molteplici e complessi di quelli che l'America ha dovuto risolvere nel corso del conflitto. Soprattullo esse debbono affrontarli con risorse umane e materiali assai inferiori alle necessità. Pochi sono i paesi in cui i privali possono o vogliono assumere l'onere e la responsabilità della ricostruzione o dell'azione in generale. Se l'America, nella pienezza del suo vigore e nello splendore del suo sistema capitalistico, ha bisogno dell'inten·ento governativo in appoggio all'iniziativa privata, come non potrà non verificarsi la stessa cosa, in misura assai maggiore là dove è in giuoco il vecchio, stanco, sfiduciato, semidistrutto capitalismo europeo? Dove è in giuoco quell9 asiatico? La maggior parte dei tedeschi non vuole pii1 sentir parlare di Krupp; la maggior parte dei giapponesi è stufa di .\litsui; lo stesso accade in tutta Europa. I grandi capitalisti non riscuotono più la fiducia delle masse, che vedono in loro i responsabili della guerra che ha distrutto il Continente. Sotto questo punto di vista, gli alleati hanno dato ragione alle masse, arrestando i grandi industriali nazisti. .\[a d'altra parte, i piccoli capitali messi assieme non sono sufficienti per la ricostruzione dell'Europa, per rimettere in sesto le economie sconvolte. E' vero che le banche e i lrusts americani potrebbero intervenire, ma ciò potrebbe portare a quella forma di imperialismo economico che nè europei nè asiatici sono disposti ad accettare. I paesi d'Europa sono lieti di acquistare in America macchine e manufatti di ottenere dall'America prestiti per la ricostruzion~. Tuttavia diffidano degli investimenti diretti americani su \·asta scala, in sostituzione del deficiente capitale interno. Ed è proprio la mancanza di capitale interno che ha dato il via alla grande ondata socialdemocratica. E" lontano il tempo in cui i sostenitori dello staio economista venivano identificali dai giornali umoristici con il .-radicale dai lunghi capelli. Si trovano socialisti nell'ambito di tutti i partiti. Il conservatore \'allabhai Palei, anziano leader del Congresso XchruGandhi mi ha dichiarato qualche tempo fa a Bombay c;e appro\·a la nazionalizzazione dcll'ind~stria 4n 'i~ Cuente del più grande complesso mdustriale dell'India, Jdr Tata, che dirige acciaierie, linee aeree, holels, fabbriche chimiche, definisce saggia una moderata socializzazione. In seno all'Unione democristiana protestante tedesca, si agita una forte corrente socialista; a centinaia i socialisti si contano nei ranghi dell'M.R.P. francese. Il nuovo primate cattolico canadese, Card. Mac Guighan, approva le misure di so• cializzazione in corso di attuazione nel paese. e Ognuno vede che vi è una evoluzione nel pensiero e nell'azione sociale • ha detto Mac Guighan, alludendo al movimento socialista. Ma è poi vero che ognuno vede ? Qualcuno non vede, non comprende che il mondo é cambiato e continua a mutare rapidamente; e altri ritengono che il capitalismo può vivere fianco a fianco con il socialismo. Vi é socialismo in ogni paese del mondo, Stati Uniti inclusi. La • Tennessee Valley Authority > é socialismo. La proprietà pubblica di un sistema tranviario è socialismo. Socialismo vi é dovunque la comunità agisce attraverso l'ente pubblico. Questo é ciò che gli esperti definiscono •economia mista,. Il capitalismo puro non esiste più. E' fuori dubbio che a questa evoluzione spinge la minaccia comunista. Essa serve ad accelerare lo spostamento dal capitalismo verso il socialismo democratico. E' il socialismo democratico quello cui i popoli d'Europa aspirano. L'Europa e l'Asia vogliono essere libere, democratiche, socialiste. Luis Fischer Vomlnl del soclaUsmo Paul Ramadier Nel ..corso dei tumultuosi dibattiti prurlamentari che misero in pericolo in questi u ',timi giorni l' eaistenza del governo socialista francese, la calma di Paul Ramadier ha forzato l'ammirazione dei suoi stessi avversari. Bal'ricato dietro i suoi occhiali e oome mummili-cato nella sua barba, egli restava attento al suo posto e con aria impassibile per lunghe ore e tardi nella notte. Erano una grande lezione di pazienza e speaso <li salutare riflessione questi interminabili dibattiti in cui ogni oratore parlamentare ha il diritJto di farsi intendere <lal capo del governo. Durante una sospensione della seduta, la sorte del governo si giocava nelle riunioni private, dei gruppi parlamentari. Il presidente, seduto su di una panca nel COl'Tidoio, attendeva con pazienza, un po' ~ome il cancelliere di un tr1bunale attende la comunicazione del verdetto del giurì. Di tempo in tempo prendeva degli appunti servendo6i, a m' di leggìo, della schiena del suo capo di gabinetto. Accoglieva gli amici che venivano a stringergli la mano oon oordialità, ma senza trattenerli e studiandosi di smorzarre l'animazione attorno alla sua persona per non attrarre troppo l'attenzione dei giornalisti. Con la stessa calma Ramadier aveva oondotto le <delicate negoziazioni che precedettero la formazione del suo ministero. Egli era allora guardasigilli nel g-0verno Blum e si oooupava perciò degli affari correnti. La prospettiva dei grandi problemi politici e la tlifIioolià delle negoziazioni non gli impedivano di chinaTSi sugli incartamenti del suo di-castero. Tra una riunione e l'altra del gruppo parlamentare, il f.utuTOpresidente stilava decisioni minuziosamente motivate, studiava con rig-0re un caso particolare, esigeva e conbrollava l'attenzione e la precisione, dei funzionari. Ramadier è dotat-0 di una formidabile resistenza al lavoro. Si trova spesso in ufficio alle quattro del mattino, senza aver anCOTa cenato. Una notte in -cui aveva molto da lavorare, gli venne servita nel su-0 studio una zuppa troppo calda. Prese allora la caraffa dell'acqua che era sul tavolo, versò l'aoqua nella zuppa e continuò a lavorare mangiando. La -perseveranza di Ramadier è fatta di una fermezza che non esclude, l'elasticità e l'arrendevolezza. Uno scopo lontano, una volontà fermissima di raggiun~erlo e il senso sottile delle realtà politiche. Lo soopo ultimo di Raroadier è quello di consolidare, con la costituzione, lo avvenire e l'indipen·<lenza della Francia. A capo di un governo ohe fu, già agli inizi, criticalo violentemente da tutte le parti e in idia.to da tuUi i nemici della democrazia, egli ha cercato ~i da<re al suo gabinetto una bruttura solida e di fare in modo ,che soltanto le divisioni reali dei partiti swl programma, e non rivalità oocasionali, -potessero distruggere l'equilibrio tanto fati.cosa.mente stab'ilito. E anche se questo equilibrio doves e ~nire distrutto, Ramadier avrà tuttavia avuto il tempo di manilfetare il uo senso politico e il suo attaccamento alla Repubblica. (v. 1.) Le lacrime Lacrime dell'Aurora, piante quando ancor l'alba è pallida sopra le messi glauche come il mare, in/ inite come i flutti, s'io vi premo sugli occhi insonni, ah ! come lievi ••• s'io vi premo sulle mie labbra riarse, ah ! dolci, come calici di viole. ivla se tu bevi, o amore, le mie lacrime umane, come fervide e salse ! Nel pianto del poeta, oh indistruggibui ! di autore ignoto Churchill federalista!!?? Il vecchio Churchill ha inaugurato ufficialmente giovedì scorso la sua campagna per J'Unione europea . .\fa ha lascialo fredda assai gente in Inghilterra e fuori, forse perché aveva ragione Pirandello che noi siamo schiavi dell'immagine che gli altri nel mondo si sono fatti di noi. Perciò anche se la sua concezione federalistica è, per adoperare parole del Daily Telegraph, • logica e attraente•, tutti stentano a immaginare il vecchio realista trasformato in apostolo. E chi fa mostra di credergli, crede nel vecchio realista e non nell'Unione europea. La morte e la ~rial La morie mobilitando in senso Jolali.tario, non solo nei primi gradi, ma J1egli estremi, il parentado, è una grandiosa con{ erTIUl, Ira la gente di Calabria, dei legami che tengono stretto il nucleo familiare. Già durante l'aggravarsi della malattia le inimicizie sorte quasi sempre tra congiunti per questioni di interesse, non resistono all'invocazione mula o aperta di una bocca salala dalla febbre, di uno sguo.rdo già ombrato dalla presenza della morie. La visita al moribondo è un'anticipazione della visita che il paese, sensibile agli af/elli e alle fortune del parentado, {arà al morto dal momento del transito alla chiusura del Lutto, che si prolunga, a volle, per quattro cinque giorni. Le case segnale dalla sciagura diventan di tutti. Il morente non ha alcuna di{esa contro l'urgenza dell'aff ello che vuole una estrema consacrazione prima del distacco. I medici fanno i loro consulti attorniali da decille di visitatori silenziosi e smarri.li, ma non per questo meno decisi a cedere un pollice di terreno. Si entra e si esce dalla stGJ1Za,che la morte vicina riempie deUa sua corruzione, come da UJ1 cinematografo. Molti visitatori di rispetto veston già di scuro durante l'agonia per creare il clima della cataslro/e imminente. Si vedon parenti e amici, ormai perduti di vista, far la loro apparizione, a volte in barella o sopra una sedia, per significare al morente e alla sua famiglia che la vita può esser si una nebbia che tulio avvolge e distacca ma c'è sempre la morie a restituire i volli perduti, a rinverdire gli aff elti sopiti. Forse per farsi perdona.re la lontananza e l'irrilevanza sono appunto i più trascurali Ira i parenti e gli amici a prodigarsi in mani{ es/azioni dirompenti di cordoglio, son loro che si ostinano a montare la guardia all'in/ermo o al morto per ore ed ore, son loro che, deposto il de- {llillo sul catafalco, si pigliano le strette di mano dei visitatori come i mendicanti le elemosine. La lode al morto comincia quasi sempre durante l'agonia. Raccolti nelle loro rispettive camere gli uomilli e le donne si raccontano la vita del congiunto o amico, come se già avesse esalala l'anima, lo distaccano dalla sfera degli interessi transitori per collocarlo di diritto in quel pantheon familiare cui .,1 può ascendere solo se distesi e lampati dal raggio della morte. Venditori di bare, fiorai, apparatori funebri, gente di sacristia, ronzano intanto discretamente allorno alla casa, chiedendo con celeste disinteresse notizie de/l'agonia. Varcate le riviere achero11lee il morto ha J'improvvisa rivelazione di aver rappresentalo per la sua famiglia e per il paese u.na parie che gli era sconosciuta. Tullo si mette in movimento per lui. Il suo nome corre cli bocca in bocca, le sue buone azioni si moltiplicano J1el/'esaltazione che gli altri ne fanno, certe sue parole sono ripetute come quelle d'un grand'uomo, le sue sostanze son passale in rassegna e discusse simpaticamente, i muri si tappezzano di mani{esli funebri che ripetono il suo nome a carallcre di scatola, molli negozi porlan di traverso lo striscione per • lullo di famiglia > o, addirittura, per e lutto cittadino•, a volle perfino i caffè chiudono per un tempo indeterminato, bullando sul lastrico centinaia di simpatici perdigiorno, per i quali il caffè è teatro, farmacia, ,tribunale, sacristia, e che so io. Insomma il morto solo ora si convince di essere staio qualcun(), ora che sta facendo la sua estrema passeggiala per 11 paese chiuso in una bara di pesante castagno trascina/a da un attacco a sei, e magari ad olio. La morte non è solo onore per chi se ne va ma anche per chi resta. La caccia al cordone funebre è una specie di mercato delle vacche limitato alla parata solenne che accompagna l'estinto dalla sua casa al punto in cui, per tradizione, il trasporto si scioglie. Gli appetiti si scatenano su/l'aggiudicazione dei cordoni che sono dati secondo l'alto merito degli aspiranti. Se il morto è di rispello, lutti gli uomilli di rispello del paese aspettano di essere officiati dalla famiglia a ricevere l'investitura del cordone. Ce ne sono solo olio di cordoni, distribuiti secondo il merito. da sinistra a destra, a cominciar dà/la testala della bara. Per quegli otto cordoni gli aspiranti JIOn si contano, nascono a causa di essi profondi risentimenti, di cui naturalmente portano il peso i familiari del morto che non han saputo destreggiarsi nella gerarchia paesana. Conosco persone cli cui si dice: • lla portato centollanta cordoni•, come di altrellante medaglie guadagnate sul campo. Conosco persone che appena odono i rintocchi solenni della campa.na che chiama a morto sentono di aver guadag.nata la loro giornata. Non usa al mio paese portare al collo i cordoni conquistali durante UI1a vita, come i • leis > di fiori alle llawaii. Sarebbe uno spettacolo omerico la sfilala dei grandi dignitari {UI1ebri sollo gli occhi del popolo silenzioso. E invece quegl'illustri si debbon contentare di enumerare i loro primati nel segreto della memoria. La lotta tra il sindaco - primo cittadino del paese, che (Continua in 2.a ipaigi'll,ll,) •

• , I , Bib NOTIZIARIO . ITALIANO Ne1l95l0areteferroviairtaialiansaràpiùefficenctheenell'anteguerra La crlsl governatlva non ancora rlsoUa ROMIA: Gran1di 1progressi ne,Ua, ricosiNJz,ione e nell'a,pprontarnen,to ,della 1nostM atn,uatura ferrov,iuia I •ctan,n,iprovocati dalta iJUel'ra ammontano ai 400 mU1iandi. I prog.re.ssi finora ccxnseguiti net OOimtPO de.11.a lrioootru.d10111,e forrovia:r:i,a., isO!llo ·staiti :Llth.N,tra-tdi aJJ':i!Illg.Gicwrunni Di :Raimondo, direttore ,generale delle FF. SS. in 'll.Ila COIDJere:nza -st.aimpa .a.i. ,giornalisti italiamì e sLrrunieri. Dopo aver Ti.cordato Jli.1ngem,temolle di d-a1IU1isuibita dal nostro partiriro.O!Ilio !en'!I'O'Vi~riO' e che si riassumono :nella ,d,i~tTuzione e d-amneggi,armento di 7000 km. di binario, di c0111tilnaia.éli ,pooti, di dltre 4000 looomotirve e locomot01ri, di 10.000 fabbricaiti • va:ri, di oontonriila crurr:i me.rei e ,di 9900 ca,1,rozze ferrovia:ri,e il tutto ;per 1l!n 'Valoce d:i oirc.a: 400 miHrurdi d:i Jiire, l'ing. Di Raimoodo ha pwrlaito sui ,ri- -suilit,ati ,già con-seguiti oo:n. J·a ll'icootruzione. Sono -stati ri,pr:istinati il 50 jper ce:nto .dei :pOIIlti in mura,tu.ra, il 20 per C0llto dei pOO'llt:iin ferro, il 33 per cento d'elle gatl'lerie e il 5'4-per oonito dei folbhricati. Sono sta.ti inoJitire ricosllruiti, 14.000 dei ca;rri rimasti gTaveme:nte dannegigiati da:lla guerra. mentre Je FF. SS. haJllILO ricèvuto 714-0 carri merci di n1 1H:>1vcaootinuione. I,n ~a, delJ~ arnove oosl.Nzion:i e detlle riprura.ziooi, in IPOCO più d:i llll1t a'DJilo il :parco dei Totall>ili in, ~iz.io ,ha tegi&trruto i ,se,g:uen.ti mi1gl.ioramenti: caN'.i merei da *7.029 ,a 87.000, 'loco.moti-- ve a vapore da 2000 a 2250, tlocomotori eletllrici da 74-0 a oltre 1000, elettromotirici Ja 64 a 105, aiu.tomotirioi teirmiclle da 126 a 180. L'ing. Di iRaiimon,do ha affermato che iJ :programma :per J.'arvven.i•re compil'en•de il ri:pritSti:no detl d<>!I)pi-0binario e degJ:i oopiamrt.i cli .segnaù~icme sicurezza e bJooco, nonchè la iriattiva:zione <degli ùn:- pi.am.ti di elettrificazione. En,tro il 1949 la ricostruzione degli impiamti iiissi mrà oom:pleta e già iPer Ja fime deJ 1948 ..Sa!l'à mo1t0 aivamzaita. 1949 tla ll'icostruziOIIl.e degli impianti.i floot 6all'à com- :pleta e già ,per la fine del 19-48 .sarà molrto av~ .zruta:. EintTO i1 1947 s.i 1p,rervede, inoltre, di poter comptleta!I'e il rad,dopi!)io deL bi111a.rio ·wlla MiJa:no-Fi- .reaue-iRoma,.,N apoJi- Batti;pagù.ia, ,suJ,J,a iModena-T orino- Roma e 9Ulla T()ll'.ÌlllO-Milano. Pell' quanto rigrua:rda poi id ;parco <dei ,rotabili 111el i950 que.sto srurà più ricco e moderno che nel 1940. go og,rci ainmo e a oui rprenderaa)!Ilo parte 350 scrittori, anche <leill'ln,dia e della Cina. Per l'Italia f>Olllo annunciati l,gn,azio Silone, presidente del Pen, CL'llb iitaJiamo, Di~o Valerj, Eugemio ~fowtale, Goif.re.do BeJdon.oi, Guido De RIUg;g,ero. ROM,A: Fennando Santi candidato sooi•alista alla Se.gre,ieria d'ella Confederazione Generale• Italiana del Lavoro. A 5egu~Lo del ri,nmovato propo- @Lo, esprooso òa.ll'oo. Lizzad,ri ai -si111,JacaJi&lsiocialisti, di non, voler porre ~a sua crun,did.a1Ju,.ra aJJa Seg1releria coru.foderaile per iil ;prossimo congre.sso della C.G.I.L., la corrente &indacaJhrsta ha desi,gnato, quaJe suo camdidato al congresso stes- -so, Fexnan.do Samiti che fu iB J)rrimo seg,r0lario sooia:lisla deltla Caimera JeJ ùworo òi Milamo dopo aa libera.zio.ne. .ROM,A: P,re,visti 559 s~g1i per fa lflUOv,a Camel'a dei deputa.ti. A1 ll'éll&Semibleaco.stit,uente è strut0 p,resentato il ,di•segno <li le,ooigepe:r J'ele,zione dei membri della Camara dei Deputaiti. LI si&lema prescelto è cruello de'llo .scrutinio di li>Mia con ll'<l!J)p.rels,em,tamzp;i,.ropoTziOOJrue e circoscrizioni ,provi1J1ciaJi. li totale dei seggi i[.)revi.sti è d'i 559 co.si suddivisi: P:i(lO'llon 1 t.e 4-6; Liguria. 19; Lombardia 78; Vene-zia Tridentina 8; Veneto 56; Emilia, 42: To- .scana 39; Marche 17; Umbria 10; ~io 38; .Aibruzzi 16; Campania e CéliJ11ipobas,so36; iRu,g:lie 36; Luca.mia 7; Cala1bria 24; Sicilia '53; S~d.egna 1'4. RO,M·A: I. M. Lombar,do in Amer,ioa: L'l;tatia non vuol vivere 1d.i carità ma di lavoro. Trecento membri della Carnera ,di commercio italo-rumericaina, riuniti in onore di [rvan ;\fatteo Lombardo, ha'llno ascolitato il noot,ro compa,gno pero1raa-e la oruusa ,del ,n'ostro pae.se. Lomrbardo iha affmmaito ohe obiettivo della sua mi&&iOIIl.enegùi Stati Uariti è qu.e11a di riportrure Je rel~ioni economiche tra l':Ltailia e gli Stati U111iti i&OIPI"wa n,a. soliJa ibaoo <di chu&i.:ne&S•. II ;popolo iita.Jian-0 ha dimostrato i!ll q:uesti amui Je ooe capaci tà di laNO!ro e ·la serietà del suo sfO!rzo ricostrutiti.vo, ma occo1Te a.fJro:n.tare qu.eJ1a che ~ la a:iuova, dua:a reailtài, ili ;pro~ g,rav~ é- come rimediare a.ll'imevirtaJbiJe deficiit della bi!Jam.cia ,dei pa,gamenti. Taile deficit è dovu~o ai rfatto che ,sono .soompaa-m <totalmente i IIIle.rcati ohe assorbivano UJila larga perce.nrtuaJe dii esportazi-0ni itaJia111e e cioè iJ merca:to itedesoo e quello ba~camico. Un. altro problema vitale i!)er 'l'I<taJia consi<Sle !Ilei' trova.re il modb Ji rimedia.re aJJa diooccupazione di oltre due milioni di peroone ohe 6US&i-ste oomp.re in tutta la sua gravità nonostaillte glli accordi per la emriigrazione conclusi con ,l'America Jati!lla, la Framcia, il Belgio e la Grarn. BJJ:eta.gna. •Il gramde problema <led mio paese _ ba coocluso Lombardo - .non ò di vivere con la carità de.gli aD:tri, ma di ottanerc ai'llto ed assistooza ,per poter dare .Javo1·0 a tutti gli Haliani e la .spera,nza di un ,pjù umano livello di vita in avvenire. Solamente cosi ipotremo fare di ogni italiano un valido sostenritore <le] regime democratico. Prima, di LombaTdo ave'Va parlrut.o l'ambascirutore TaTchiami TRIESTE: Airenata. la 1nominia per il Gover.natol'e. La nomina del gorveMa1ore di Tirie!>te si è comJl'letamente a.renata pel'Chò tutti i ,dieci camdiclati i'Jl pre<licruto .sono stati resp'Ìlll.ti. La R'llssia ha respirn.1o i candidati presentati dallo potenze, a loro volta, hruruno negalo l'aJesione per i cwndidati sovietici. I diplomatici, vista 1'impossibihtà di giunge.re a un accordo nella r&eduta. offfcia~e, ha,n'llo deciso di faire un n'l!O'VOtenrtativo eoai. ailtri lllominativi in ~d,ula privata. funzionari JJri.tan-n.ici ha'!ltl10comu,nicato ip,j_ùt.artli che un acco,rdo era impos.siibi!le, così Clhe i ciillque •gramodi• hanno deciso di Jasciar ca.fore i ca111r didati proposti. PISTOIA: Si è concluso il ,processo Amen,dota. Scorza e Bertozzi sono stati condannati a 30 anni di ,recl.usicmesenza, condono. E' stata pronunciata la seintenza nel procooso Amein.dola. Carlo Scorza e Oravio Beirto,t,z,i,1 JatitatDiti, -sono sta1i, cO'Jlda.run:ati a 30 amni di reclu&iQ!OO,s,enza condO'Do. Gui-do Guij,i, Otello Prugni, DanjjJo Vootu,rini, A,lherto Venturiru, a 30 .amni di reclusiome coJ. c0111dono di 10 anm.i per indUJ!to; Gjuseppe, Degli Irunocanti a 22 aami e M:aircello Ma.rcelli a 15 ann,i, ;perchè a1l'epoca dc.Waggre,,__c.si00e1rea mfaare di età. Sono stati .as.solti per i'llJSufficienza. cli p1,ove Bruno Lorenzoni. Corrado Bottai, Alber.to Armridei, Dino Gentili, Otello Boo:iaccor.si e A.rduino Maria'lli. A tutti è stato i:nfJibto il ,solo ;paga.mento di ulll miliO!lle ~ 150 mila fu-e di multa. · V1E.NEZ,lrA: In awu:nt comuni il maltempo tra distrutto tutto il lf"aCcoito. li maltempo iha causato gravi danmi ai vari oontri .:lella ;provincia, ,dove i coo,si d'acquru pri.nci1pali e secoruiari, iingross.a.tisi in seguilo ai rove,,ci <l'a~a, ham:no &trwripa,to aJlagali1do Je, campagne. !Le a2iende ag-rioole, di Scorzè, Maira'llo, Mirano, ScaJteoi.go, che aivevemo cer stitui~o centri di a:a.ocolia ailJo .soopo di preservare il lbe.sliarrne, hanmo, <9Ubi;togira.vis-si.mi .da:nn:i. Damni a,.,"'li immoruh ed aJ pa.tr1mon;o zootoon:ico ~ono anche ~aJati meJla zona del Pcmtog:rua,rese. E' da preveder.si da. ;perdita dell'inteiro raccoJ.to. In <provi'llcia di RO'Vigo a Fras.sinelle ed a Ca.11a,. ro, 1600 ettalri di terreno -sono ,stalti g-ravemerute dan'l1eggia1i da U!lla violanta gramdina.ta. lJ• 60 pm ceruto ,delle colture è amdarto Jistrutio. L'ing. Di iRa.im001do ra carwlutSo le 19Ue cliohiarazioni a!ferma:ndo che tSe le mruterie :prime e i fon.ji finanziairi necessari 111cmdilebteranino, la rioo9bru2ione e Ja modemti:zza~iooe delle fenrovie i.ta.. liane .sara:nno complete .f.ra tre &run.i, ailtrimenti ci potrà essere 11.1,n riitairdo di quaJche amno ROMA: Oe Gas,perj non accetta di. spostare verso silfllistrla l'asse dlellna combiinui'one miin1is,te,. rae. ProbJeml attuall La ori6i motivata nelle 6Ue caiuse, ooeremA,e nei suoi ,svil'lllppi, diviene ;paradossale i:nelle .sue conclU&oni. ~aitaBi dopo ,il ifaillimem.to del <tripaa,t.ito, per ghmgere a um. min:i,stero di lairga ooncentra.2ione, pa:re debba ooncluder-si con, un ministero formato da •un ,solo paa-ti-to. Come ,si .9ia ,giWliti a tale conclusione è dipeso dia diverse ciroootaawe, ma essenzialmenite dadla politi.ca di De G~er-i. · Di froote al fa:11imernto ,del Trip-ai:rtito e ia:i W1.a -situaizione che E!l9Ì!ge un, ,gover,no cap&Je ,d:i fronitegigiare ilJ. :problema moneta.rio e di wteJaa-e glli intere&si ,de-Ila cla&e tlavoratrice, il' i!)TOblema;deve essere ,pooto con. imitelligente ireatlismo poli,tico. Non '9i oo.Jw,a, !a lira se illon coo:rdilnando e rende'IIJo omogenoo. l'arotivii.tà dci ,pri.ncipaJi dicar Meri economici, imponenido ai ri.cchi. i aaorifici neoos.sari a11a .saJ,ute generaile e a:fJidalI!Jdo questi diC&9teri a !ll()IJllini competenti de!J"op:posimone di ~ni-stra. •ROM'A: lf Pa1iio Soci-ansta dei Lavoratori Italiani e 1J Par!Lto Soci-a•i&ta ltal·i1 ano saf'lan,no r,ap- ,presenflati -alla Coniferenm internazionale di Zurip. iLa Di:re.zioo:i.edel P.S.L.I. ha desig!naito i' com- ;prug,ni Fara.velli, D'Aragona e Simonfoi quali dedegati al Cong,re,sso intenn-aa;iona:le di Zuri,go. Dai! camto ,suo la DireziOllle del P. S. I. ha n-0minato qu,alti &u<Xi <rapJ)il'0,S811~ ri. OOID'Pa_gm.i [Ba,sso e Nenni. Le due ,je]€'garzioni saranno com,plebate da 19U.pp'lelni e <la osservatori. Fl,REiNZE: lmponenii 1mianiifestazioni per il Con11ressodeUa Coll<fe:derazione Genera/le ltal1rana dd Lavoro. Al Co·ngresso d~lla C.G.I.L. partecipe- .ram.no ciirca. 2000 delegruti delle Camere del Lavoro e delle Federazioni di tutta l'Ita!ia, oJitre a numerose <delegaziomi ,slram.iere. Ferve imlrunto l'orga!Jli~zazi0111e e vairie commiis- .sioni sono atl 'lavoro per l'ar&Segna,ziome degh aldog1gi, degli ·uffici di -segreteria e degli aJJIJri .servizi. Durainte il OOll'.lg>I"OOSO si svOiJgeranrno varie manifestazioni in OlllOTe <legJi'. ospiti e fra qnie.ste ulll. cara.He1,istico c01rteo -slO!rico, a1 quaJe ;partecipesranrno il'apl))rese,nrt,amti deL cadcio in co.stume dri Fi.:rernze, <lei JJalio di Sie:na, del ,giuoco <lel ponte ili Pi.sa e <leJila ,giostra dcl Sa,raoono d'i, Areuzo, una ecoe21ionaile rappresentazione delfia• • BO'heme • :nel ,g,j_ardi'llo di Bo boli, oJ tre ad altri spetta.co'li. Haruno fratta.n.to conformaito ~a loro iparteci.pa'- z:ione al comga.·ooso le o,rg.a:nizzruzioni ..siilldacail:i di n'llmeros,i pa,86.i, fra i quad.i Ja Francia, Ila J'llgoslavia, la Pdlon>ia, Ja Cecoolcwaccltia, J'Auskia, la Rumenia, la BuJgaTia, la Svizzera, gli Stati Uniili, olitre aJl Comitato d'imtesa &imdacaJe, dri T,rieste e dell'.<\5,sociavione italiama libera di Pariigi. IntaillitO ,sempre a. Firenze ha avuto imfaio stama:ne il Con,vegno nruziooa:le d~l1'islituto 'Ila.zio:nalc coofederale di aissi&temza, che ha lo scopo di elab°'ra,re e prepara:i.~ Je moziom~ sullla Previdena;a e l'Assisteme:a oociaJe, c,he, oo.rammo di.sOlliSse al iPros- -simo convegno del]a C.G.I.L. Do.po iI saluto de'l r&i'llda,co di Fi.renze ba 1Ja•rlato l'on. BiboJotti, presidente ,d.eJ.]'[. J.C.A. ohe ha iJJu~trato Je frune:io:rui.ed i rapporti dell'ente coo gli -adti,i i..stituti di p:re,yidene:a e l'ope:ra, che vo·Jige per il Tiirunovrumei:nto del.Ila Jegisla.zio!lle ,sociatle. ROM A: Il Pen Cfob I nte.rnarzionale si r.iun irà a Zurtim,. DaJ 2 aJ 6 ,gi~,gn~ ,a,vrà ~uogo a,.d,rigo la •co,~r , zai Peì;t 01'tlb 1,!)-fi 'ifi]fz10111~oe[~na · 'llO:- l • " 1 ~,,.,. Educazioni sbagliate l li mito deHa verginità da n-0i regna sovrano, .ridotto a un puro- ba:luar<lo fisiologiéo, roso e minacciato da ~oni parte. Si insegnano alle raga,zze le arti peu-procuraTsi 'un marito, ma si trascura di insegnar lo:ro ad essere madri e donne di casa. La dilagante imm-0ralità, da un punt-0 di vista Teligi-0so non viene compensata da ·nessuna saggezza terrena, cioè da un'educazione scientifica che ,conisporu:la all.a realtà di fatto, alla eiconomia degli istinti. Una ragazza va c1,lmatrimonio digiuna di qualsiasi legge pedagogica, apprestandosi a batterbzare suo figlio, farl-0 cresimare e comunicare verso i sette anni, ecc., anche se .nè lei nè suo marit-0 sono veri credenti e quindi in grado di dare ai figli un ,concreto esempio religioso. I bambini imparano per prima -cosa il compromesso, imparano a distingueTe, nei genitori, le parole dai fatti. L'esempio dei geni tori deve essere muto, quel che importa sono le loro azioni, non i loro insegnamenti ver.bali. Il suiccedersi ne!J. tempo delle famiglie e delle generazioni è sempre un fatto <li attraente ispirazione poetica: ma chi ne tolga, la poesia, spesso vi scorge un singo-lare succedersi di educazioni sbagliate, dove ]'elemento di eternità, cioè di vittoria sopra la !II1-0rtedei singoli. è il perpetuarsi dei mali e degli errori. Cerili vi11i finiscono per diventare ereditari, costitutivi e pe.r sfidare, i più vio!lenti ,e sani metodi pedagogici. Quand-0 ha perso fiducia nell'educazi-0ne, una famiglia smarrisce il suo significato ;pooi'tivo,si trasforma in u., intrico di sentimenti alla de.riva. Basta infatti che un mem'bro di essa vi porti il turba.mento, che poi tutti gli altri ne verranno contagiati e intimamente sconvolti. In Italia lo scetticismo nei riguardi de1!1.'educazione è assai diffuso. Ho udito una volta pronunciare da una persona colta e i~telligente, un intellettuale, questa frase: « Ciascuno è quello che diventa e diventa quello ohe é », per tao>liar corto .a una discussione su un individuo di cui si ricercavano 'le origini psicologiche e gli influssi subiti. Tale sagge~za fatalisUca ed astratta funziona appena sul piano metafisico e sempre meno anche in quello. In persone di media cultmra, persone pratiche, non propriamente interessate al problema, ma che debbono i-isolverlo sui loro fig'l.i e quindi senza la possibilità di sfuggirvi, rimane l'abitudine aU'educazione cattolica, più -come prof i lassi igienica che come Tagi-0ne morale. E' sconsolante notau·e in quanti casi ritorni Ja formu1a del cattolicesimo usato in 1pratica, perchè utile, prescindendo dai suoi contenuti metafisici e spi:rituali. Ma jl mondo moderno non può contentarsi {li un simi'le Tipego. In vece moltissimi geni tori lo attuano, convinti che ne'l maggior nu:me1ro dei casi « non vi sia nuHa da fare », inchinandosi alla fatalità del «caratl,ere> e limitandosi a ri- -correre ai consueti mezzi della prassi cattolica. Conosco anche padri e madri più evolut-.l, i i quali proclamano la necessità e la possibilità d[ (8J'-u·cazione cosciente, ma in pratica non ne hanno la minima idea e sono intaccati a vecohi proverbi rimessi a nuovo. In tutto quffito fa responsabilità d,ell'uomo è pari se non superiore a quella. della donna. L'a.zione deH'uomo nella famiglia è altrettanto grave che quella materna, e in-0ltre a lui incombe l'obbligo di dirigere e oonvin:ce.re. Si ~p_isce facilmente come dall'ambito famigliare 1'1 nostro argomento si allarghi nella crisi dell'ita:iano <li oggi in generale, il quale, grarvato d1 una certa sapienza classica e umanistica cui non può rinnuciare, ri-con-0sce tuttavia che i,n troppi campi cosiddetti empirici è ancoTa in uno stadio infantile o di equivoca ingenuità. D'altra parte l'italiano d'oggi è ben lungi dall'aver risotto la più grossa delle questioni: quella religiosa (o metafisica). E ognuno può capire se stretti legami esistono fra religi-0ne e pedagogia. Un'analisi delle classi socia:1.ipermetterebbe di app1 rofondire e diHerenziare questi ragionamenti. E' chiaro infatti che te condizioni economiche inHuiscono in sommo grado sul :costume famigliare, e che nella classe proletaria funziona una sana iI)edagogia istintiva cosicchè la nevrosi vi è assai meno diffusa per virtù del lavoro al quale, i suoi componenti, uomini e <l-0nne,sono legati. Inoltre, quando c'è, la religiosità del popolo è più genuina. Tutta via anche le nostr,e classi povere sono lontane da una tradizione di civiltà domestica, basterebbe a testim-0nia.rlo le popolazioni del mezzogiorno, i cui effetti sono notoriamente ciechi e passionali. Nel complesso anche il nostro popolo è vittima dell'equivoco cattolico, non animato da fedi profonde, nè avvezzo a un corretto comportamento socia:le. I legami famigliari vi sono tena,ci e qua1cho volta disperati: ma non inteTessa tanto c;he una faro iglia sia unita, quanto che sia psichicamente sana. Anzi, famiglie troppo accentrate sono focolaio cli mali e producono indivi<lui asociali. Dire che un Il'ucleo famigliare foTte è la base di UJlaottima società è fare una analogia_ superficiale errata. L'egoismo familiare è origine di discordie, di disorganizzazione e di immaturità collerLive. Solo individui capa-ci di assumere un atteggiamento distaccato e imparziale nei confronti della propria famiglia, sono individui utili al convivero e altruisti. In genere l'id,olatria della famiglia dà sempre la svalutazione de11 la vita associata, e quindi restringe l'angolo visuale, intellettuale dei cittadini. Molti <li.ranno che la -colpa di tutto è la povertà dell'Italia. Dove c'è la ricchezza, diranno anche l'isti.tuto della famiglia spontaneamente si assesta e segue le vie migliori. Ma in questo caso il puro argoonento economico è un'arma a doppio taglio: poichè siamo certi che proprio la classe borghese, la più ricca, è la più malata. Preso in sè, il benessere non arreca felicità: non è la ricchcma che si vuole, anzi, la ricchezza, una certa riccl,czza si teme. Bisogna <lire che si aspira a una speciale forma di benessere: il benessere d'una avanzata eiviltà sociale. OTTIERO OT'NER,I La morte e la crisi (CO'llltiinuazione da:lla 1.a pa,gina) va a ruba nelle designazioni - il presidente del Tribunale, il lalifondisla più ricco della regione e l'avvocato principe del paese, è una /olla senza esclusioni di colpi, e finirà solo con la morie. Avrà la palma colui che terrà il cordone dell'avversario, che lo porterà al cimitero facendo suoi lulli i lrof ei dell'avversario. Allualmenle al mio paese i quallro grandi sono a ruota, con cenlollanla cordoni il primo, cenlosellanlaselle il secondo, centosellanladue il terzo, cenlosessanlollo il quarto. Quando si sente dire che uno di codesti dignilari ha un ralf reddore, i Ire rivali hanno un tramescolo nel sangue e vanno al guardaroba a scegliere il migliore dei loro abili neri. Le crisi poliliche ripetono in grande la mobilitazione che si può osservare al mio paese in occasione di qualche morie di rilievo. Qui il def unlo ha [Ylrecchie case : Montecitorio, le sedi dei partili, le redazioni dei giornali, Palazzo Giusliniani, i salolli dei Grandi Designali. In tulle queste case, il morto non si vede, ma c·è. Gli fan la guardia giornalisti, grandi e piccoli, pronti ad intervistare anche il gallo mascherino, ministri in carica, in aspellaliva o in pensione, aspiranti ad un portafoglio o perlomeno ad un sollosegrelariato, e lulla quella pula umana, gonfia di vanità o di presUitZione, che il vento della crisi solleva per un momento nell'aria. Anche qui, come davanti alla morte osservala tra la genie di Calabria, avvengono le subile riconciliazioni. Gli avversari accettano di ripetere le famose parole di Trimalcione : « Possiamo pensare di poterci divenlire malgrado l'obbligo di versare .un po' di vino sului ossa del povero morto•· Ripetono questa frase un po' oscura, e si buttano le braccia al collo, senza speranza di credere alla reciproca sincerità. Anche qui ci sono quei tali parenti dimenticali -'- i politici isolali, rifiutali e testardi - 'i quali •si fanno por/are in barella alle case della crisi per essere presenti al momento del « consolo •• per ritenere nel naso l'odore delle cibarie funebri. Quelli di loro che l'infermità impedisce di essere di scena si accontentano di partecipare alle agapi in sogno. Sono là, in un fondo di /elio, stremali dai sudori senili, coperti di empiaslri fino ai capelli, son là, che stanno rendendo l'anima. Eppure il loro orecchio è come una conchiglia che ripete il rumore del mare, una conchiglia che accoglie gli ullimi tonfi della risacca politica. Facesse il Gran Designalo il loro nome, ed ecco che lutti i mali più arrendi lascerebbero i loro corpi. Sarebbero capaci di fare il lragillo, da casa a Montecitorio, in « Vespa• se non addirittura in biciclelta. Contrariamente a quanto avviene in Calabria, il morto, cioè il ministero abballuto, non riceve durante la crisi la lode dei doglianti. l primi a dirne peste sono i ministri del Governo caduto, i quali, per una specie di eleganza della delusione, ne fanno un'entità fittizia, assolutamente staccata dalle loro persone. Il morto non comincia ad essere qualcuno solo perchè trapassalo a miglior vita, come in Calabria. Qui non ci son sassi che bastino per fare al caduto .una mora che tocchi il cielo. La politica -è l'arte del successo. Chi cade, solo perchè cade, mostra di aver meritato la sconfitta. La razionalità del reale è alla base di questa che rimane l'unica morale della giungla pa/iliC'a. Niente lode al morto e, all'opposto, lodi senza fine alla Penelope che riuscirà a tessere la nuova tela ministeriale. Tuili i mezzi sono ritenuti sacrosmiti per raggiungere lo 'scopo. Uno dei caratteri di questo nostro tempo è quello di avere tolto qualunque consolazione ai solitari, qualunque orgoglio agli sconfitti. Chi perde riceve non solo il disprezzo degli altri, ma di se stesso, in prima fila. Solo i cara Iteri fortissimi si sottraggono a questa regola feroce. · Anche nelle crisi, come in Calabria durante le Q.gonie, ronzano i venditori di bare, i fiorai, gli impresari delle pompe funebri. Questi necrofori vengono reclutali soprallutto Ira i membri del ministero caduto e i loro còmili. Non a.vendo più speranza di risalire gli avvenimenti costoro preparano la fossa al Governo nascituro. La preparano tra una balluta di spirito e una intervista, tra un riconoscimento e una insinuazione, Ira un augurio e una imprecazione. Costoro ~i augurerebbero che le crisi fossero fine a se stesse. La prospettiva di vendita di una bara non è già forse un mezzo guadagno ? E ci sono in/ ine, nelle crisi politiche, com.e in Calabria al momento del trasporto, i cacciatori di cordoni. Appena roona la campana a morto del ministero caduto, i Tre Grandi Cordoni Nazionali sentono aprirsi sul/a loro canizie quella finestra che Wagnei- spalanca sulla primavera nella Walchiria. Ogni crisi leva loro trent'anni di guai. Si vedono i Ire buoni nonni affrontare intere giornate di snervanti colloqui, sparatorw di interviste, telefonate, conferenze-stampa, e che so io, con vuamenle giovanile baldanza. La crisi rappresenta per loro l'investitura fiduciaria del cordone al trasporto invisibile del Gabinetto defunto. Appena si apre la vacanza ministeriale, ecco un nuovo lrof eo aggiungersi agli antichi, ecco i tre nonni camminare per le strade, non solo di Roma, ma di ogni paese d'ltalia, accompagnando /a bara invisibile del Governo. Qualcuno dice che in quella bara c'è di più di un Governo, c'è addirillura il Paese. Il peso della lremenda dignità non spaventa i grandi vegli. Mentre vanno per le strade di Roma e d' ltalia tutta, accompagnando il morto che non ~i vede, no~ perdono il loro so/ilo estro, sfoltelli, elcg.anz~, danno spago a quei malli di giornalisti cl;e 11 spillano come bolli, paiono avere dimenticato che si traila di un accompagnamento e non di una f esla. Del resto, siamo giusti, non è solo un lutto, ma anche una nascita. Nascerà oggi o domani, dopo dieci 0 cento giorni di crisi, il nuovo Ministero. Non sono g_iorni perduti, ma tu/li guadagnati. li mondo politico 110n è mai in movimento come quando c'è la crisi. Tulti si credono importanti, non solo i tre Grandi Cordoni Na.:ionali. Ci sono tra i piccoli cacciatori di dignità ministeriali coloro che non trovando un cane di giornalista che li intervisti, si intervistano ~a sè, ~a~arr!i .a.Ilo specchio. Molli rompono in gridi 1mprovv1s1, s1m1l1 a ululali, che l'eco rimanda molliplicati. Non voglio chiudere questa pagina del mio nuovo taccuino senza domane/armi chi dei tre Grandi Cordoni Nazionali erediterà i trofei degli altri due. L'avvenire è sulle ginocchia di Giove. II presente è un gallino orbo che non consente previsioni. LEO.VID1l RÈPACI

B :Ca iVOce tlegli Italiani Vita e Crona,.ch e della Emlgrazrone Italiana In . ., Svizzera La GiuntaFederaledelleColonieLibereItaliane si è riunita Zurigo Contributo C.R.I. e Caritas • 115.- Acquisto penicillina inviata in Le Colonie Libere, ·necessità vitale per lo sviluppo democratico delle collettività italiane in /svizzera Italia Riparazione scarpe inviate Italia, acquisto pantofole, , 672.75 in terAlla Casa d'Italia di Zurigo ha avuto luogo, domenica 18 maggio, un'importante riunione della Giunta federale della Federazione delle Colonie Libere, con la partecipazione dei delegati delle Colonie di Zurigo, Baden, Sciaffusa, Lucerna, San Gallo, Grcnchen, Kradolf, Aarau, Ginevra. Scopo della riunione era l'esame della situazione altuale della Federazione e delle varie Colonie, nonchè diversi problemi di carattere generale, quali la stampa e la propaganda, l'organizzazione ùel prossimo congresso,. le rivendicazioni delle Colonie, la situazione della nuova emigrazione ecc. Il segretario federale ha fatto una relazione sull'attività svolta dal dicembre scorso. Allora la Federazione aveva elaborato un programma di azione, che doveva concretarsi nella realizzazione di determinate rivendicazioni generali delle Colonie. Tuttavia, la crisi di governo del gennaio scorso, la scissione nel partito socialista, il peggioramento delle condizioni di vita in Italia, hanno determinato una situazione per cui i problemi dell'emigrazione sono stati, momentaneamente, posti in, secondo• piano. Si tr.atta, oggi, di ridare maggiore vita alle Colonie sul piano federale, di stringere vieppiù i legami Ira di esse e risolvere alcuni problemi generali di organizzazione. I delegati hanno esposto la situazione nelle varie località. In alcune le Colonie Libere· hanno già raggiunto uno dei loro scopi fondamentali, quello cioè J Cl raccogliere in esse l'intera collettività italiana, mentre in altre ciò non è stato ancora possibile, per le cause a tutti note : l'esistenza di associazioni ed individui che esercitano un'azione antidemocratica. Tutti i delegati sono stati unanimi nell'affermare la assoluta necessità di mantenere le Colonie Libere e potenziarne l'azione, sul piano locale e su quello federale. ·Molto discusso è stato il problema della stampa. e La Pagina dell'Emigrazione Italiana ,, attualmente e La Voce degli Italiani,, pubblicata dall'Avvenire dei Lavoratori, deve essere continuata e portata a pagina settimanale, anzichè quindicinale, staccata o no dal giornale stesso. Sarà richiesto ad ogni Colonia di aiutare finanziariamente la pubblicazione di questo foglio cd aumentare il numero di abbonati al giornale. Dove sia tecnicamente possibile, la Colonia e le associazioni aderenti, possono procedere alla convocazione delle assemblee o di ogni altra manifestazione tramite il giornale, evitando cosi spese maggiori. E' stato poi deciso di convocare il Congresso r.i primi di settembre, al più tardi. Sono state accettate, con ringraziamenti per l'attività svolta, le dimissioni del segretario federale, causa impegni personali. La Colonia Libera di Zurigo è stata incaricata di nominare un esecutivo provvisorio che reggerà la Federazione fino al prossimo congresso. mometri, guanti , 492.40 Affitto, contributo Colonia e scuole italiane, postali e varie , 447.72 Fr. 4.237.68 Fr. 3.612.72 In cassa al 31. 1.47 > 624.96 Su proposta delle amiche presenti alla riunione del 18 febbraio una -somma di Fr. 400.- è stata attribuita all'Istituto «Carlo Pedroni, a Verbania che accoglie degli orfani di guerra, e Fr. 100.- sono stati inviati all'UDI di Verona che ha lavorato e lavora attivamente per organizzare delle mense per i bambini di quella città. Quando avremo pagato l'affitto per il primo semestre di quest'anno ben poco resterà quindi nella cassa sociale. 1 , Un caldo appello è quindi rivolto alle amiche che non hanno ancora versato le quote di questi ·primi tre mesi dell'anno perchè vogliano farlo. senza indugio. Il Comitato Sezione di San Gallo Questa sezione, costituitasi di recente ha iniziata la propria attività inviando al Comitato', direttivo dell'Asilo Infantile Giacomo· Matteotti a Modena la somma di Lire It. 41.400.-. Le rivendicazioni della f ederazio~e ~dii è Ci torna grato di inviare alle am1'che di S. Gallo i migliori voti di pro/icuo lavoro e sviluppo della simpatica sezione. Gli edH; in iotta con te_ organioazioni pa.dronaf1i, 161 delegati delle organizzazioni edili si sono riuniti a Berna per deliberare sulla J>roposta fatta dalla oommissione federale nominata dal governo in un :tentativo di -conciliazione allo scopo di evi tare lo sciopero -che si riteneva imminiente. Il salario medio di un muratore in Isvi1r zera è di Fr. ·2,50 alll'ora. Gli imprenditori versavano inoltre ad una cassa speciale d'estinata al pagamento delle vacanze una quota oorrispondente al 30/o del salario. ,I muratori -chiedono un aumento di 20 -centesimi all'oTa ed un versamento alla -cassa per le va-canze del 4°/ò. Il movimento di queste rivendica~ioni ha raggiunto una tale ampiezza da interessare non sollo gli ambienti .politici e sindacali ma larghi strati della popolazione -che da una parte, in -caso di sciopero, teme un arresto delle oostruzion-i in un periodo di grave crisi degli alloggi e d'altra parte, in caso di vittoria sindacale, teme l'elevato prezzo dei nuovi appartamenti. . La commissione governativa ha ridotto le rivendicazioni dei muratori proponendo un aumento dai 7 ai 10 centesimi ,ad ora ma ha fenuto ferma la rivendi-cazione del 4°Toda. versa.re alla cag;a per il pagamento delle vacanze. Dopo un vivace,dibattito oon 90 voti -contro 23 veniva a,pprovata una risoluzione in , muraforii Jtal.iarl'siolidali con i compagn., SVlizzeri. cui venivano :respinte le proposte della -commissione federale ma che autorizzava i delegati a conitinuare le trattative ed a sottopor- -re all'approvazione dell'assemblea le eventuali oonc&.<::sion:i. In generale lo spirito di intran- .singenza non dominava nei -congresso e se le organizzazioni padronali daranno prova di t.atto e di oomprensione si prevede che lo sciopero potrà essere evitato. Quasi tutti i muratoTi irtaliani giunti Tecentemente in !svizzera hanno aderito ai sindaicati e si trovano ora •a fianoo dei oompagni svizzeri nella lotta per un miglioramento delle -cond•izioni economiche giusto e necessario dafo il costante aumento del costo della vita. Si prevede una sempre ,più elevata iimnigrazione italiana data la forte ri-chlesta di lavorator•i ohe esiste· non solo nel settore edile ma an-che in quello agrario ed industriale. Questo fatto crea alle auoorità oonsolari ed alle organizzazioni operaie italiane in Svizzera complessi problemi per l'assistenza giuridica, culturale, ooonomica di questi conna,- zionali .. E' chiaro che per la risoluzione di questi problemi non bastano 1e sole forze e le sole irri~iative looali ma occorre anche un elfficaee aiuto da parte di organi ed istituzioni già creati in Italia per l'assistenz~ dell'emigra- , zione. A.P. S~ione di Grenchen All'assemblea generale è stato approvato il seguente resoconto finanziario : Sussidi per i ~imbi poveri di Cosenza all'Istituto Pedroni, Intra alla Sezione consorella di Padova Fr. 150.- • , 350.- > 100.- Totale sussidi Fr. 600.- Entro il mese corrente, si effettuerà una Tombola, organizzata per raccogliere fondi per la nota A:zioge p'ro Bimbi mutilati, e per la quale le Udine stanno alacremente lavorando. . ·,'-. ABsemMea generale della Sez.ione di Zurigo Lettura della relazione morale e finanziaria per l'esercizio 1946 e approvazione del medesimo. Nomina del nuovo comitato che risultò cosi composto : Presidente : sig.ra Maria Albertini; v. presidenti : sig.re Chiesi e Betti; segretaria : sig.ra A. Birrer; cassiera : sig.ra A. Buzzetti; revisori conti : sig.re MOTeschi e Zamboni; membri : sig.re Basini, Franchini, Maroni, Martinetti, Rampoldi, Scotti, Sisti, Teodorani e Tonello. , In seguito viene confermato, per alzata di mano, il Comitato Centrale eletto lo scorso anno. LA GIORNATA DELLA DONNA Venne degnamente festeggiata da numerose socie, partecipando alla rappresentazione di e Scampolo , data dalla Compagnia italiana di prosa Ruta. Dalla _ribalta, venne letto il seguente telegramma inviato dal Comitato Direttivo Nazionale dell'U.D.I. Roma : Unione Donne Italiane Not13Jarlo deJJe Se3lonJ . • Vivissimi auguri per giornata Italiana Donne, tutte unite impegnate lotta per conquiste, pace, diritto donna - per avvenire felice future generazioni,. Il telegramma venne calorosamente applaudito. Dopo il teatro, allegra riunione al Ristorante Cooperativa . SMione di Ginevra RESOCONTO FINANZIARIO DELL'ESERCIZIO 191~6 Le cifre, si sa, parlano un linguaggio arido e freddo soprattutto alle donne che hanno poca familiarità con esse e che preferiscono ciò che fa appello alla loro sensibilità ed al loro cuore, ma esse hanno un merito gra11de : quello di dirci la verità senza ornamenti e senza esagerazioni, di presentarci la situazione reale di una società o di un'iniziativa, di tradurre in modo preciso la somma di fatiche, di sforzi e di sacriiici individuali sopportati da quanti vi hanno collaborato. Il nostro resoconto quindi, oltre che un atto doveroso verso le nume~ose socie e simpatizzanti che con fedeltà e costanza ci hanno data la possibilità di continuare l'azione intrapresa or son più di due anni, è anche una risposta indiretta agli scettici abbastanza numerosi che predicevano una vita effimera alla nostra iniziativa. L'Unione Donne Italiane, evidentemente, non ha potuto realizzare tutti gli scopi iscritti al suo programma, ma essa ha assolto, sia pure modestamente, quello che ne costituiva la principale ragione d'essere: sollevare nella misura delle sue possibilità finanziarie la miseria profonda che affligge ancora una gran parte delle popolazioni italiane, dare alle nostre amiche in Italia, la sensazione che la dura lotta ch'cssc sostengono laggiù trova all'estero larga comprensione e fattiva solidarietà. In altro campo la nostra sezione ha cercato di diffondere e rafforzare nelle sue aderenti quei sentimenti di tolleranza e di rispetto reciproco, che, generalizzati, sarebbero la più sicura garanzia contro lo scoppiare di un nuovo conflitto, si è sforzata di interessare la donna ai problemi economici e sociali che si agitano nella società moderna, di svegliare in lei il desiderio di cercare Jc, soluzioni suscettibili di riparare il disordine, la rovina e la sofferenza senza nome in cui l'umanità ha vissuto in questi ultimi anni. La sua partecipazione all'attività cult4rale cd ec0nomica di ogni paese impone ormai alla donna ;I dovere di lavorare accanto all'uomo alla realizzazione di una società più equilibrata e più giusta dell'attuale che garantisca ad ognuno non solo il lavo,o ed il pane, ma il rispetto della dignità umana che abbiamo visto duramente calpestata. Meglio di un lungo disr.orso queste poche cifre proveranno la tranquilla tenacia con cui le donne no italiane di Ginevra e le loro amiche continuano l'azione iniziata or son due anni e la solidarietà fattiva da esse dimostrata a quanti, nel nostro paese, lottano contro la miseria, la malattia, l'abbandono materiale e morale dell'infanzia in questo tragico dopoguerra. RENDICONTO FINANZIARIO dal 1.11.45 al 31.U7 Entrale: In cassa al 1.11.45 Quote sociali Doni, ricavo serate al Foycr Fr. 1.358.06 > 1.624.05 Coopératif, vendita giornali ecc. , 1.255.57 Spese : Alle sezioni dell'UDI di: Milano, Roma, Torino, Padova, Alessandria, Teramo, Cagli ed all'Istituto •Carlo Pedroni> di Verbania Agli ospitalizzati del sanatorio di Leysin A persone bisognose in Italia A persone bisognose a Ginevra Fr. 1.563.55 • 99.- > 120.- > 102.S0 L;ettere Il compagno Lezzi, ci ha fallo pervenire copia di una lettera da lui inviata al compagno Armuzzi, con preghiera di pubblicazione. Caro Armuzzi, Ti sarei oltremodo grato se tu volessi portare a conoscenza della Sezione e della C. E. la mia decisione di non appartenenza alla Federazione che il voto del Congresso del 13 aprile c. a. ha reso autonoma. Tale decisione mi è consigliata dall'aver trvvato l'autonomia non in armonia coi nuovi bisogni dai quali è incalzato e col progresso rivoluzionario verso il quale con volontà !nttiva ed attiva va il proletariato. Quindi sentirei di oltraggiare e di truffare la mia coscienza se scindessi la mia personale responsabilità da quella lotta e 11~r quella lotta che cosi energicamente conduce in Italia il Partito Socialista Italiano, al quale con sempre più crescente fede nei suoi ineluttabili destini mi sento legato per la vita. Salutanàoti caramente : r'rancesco Lezzi I noti e assortiti locali della ,, €ibreria :uD1 Elsii.sser 11 Limmat_qua~ 18 _(~icino alla Wasserkirche) Zurigo aspettano tutti gli amJci della letteratura italiana e ticinese ! Il nostro reparto speciale: ,,11 L:ibro al 1 ° piano / Tel. 32 16 34 è finora l'urùca libreria di lingua italiana esistente nella Svizzera Tedesca Il nostro ricco assortimento include: LIBRI CLASSICI, SCIE TIFICI, TECNICI, D'ARTE, per BAMBINI, ROMANZI, GRAMMATICHE, RIVISTE, ecc. Su richiesta siamo ben volontieri disposti a mandarvi a casa qualsiast lihro desiderato, anche a scelta. anco Wlntertbar LA F,ESTA r DELLA Fll.OOIR,A!MlMAHCIATALIA,NA Il cinq:ua.ntenario della nootra frloo.iramma.tica. è s,ta•to fes1eg,giato neft migliorie d'ei modli e per 111.oi vecchi .s.oci è -stato mo:tivo per /\ml.a ,gr-élllldissima so<l<li.sfa.zione. La gran<le 19aJa della •Casa del Popolo• nella quale è stata ten'llt-a la festa era ,ga-emM,a, di pwbblrico cOIDe mai. .im. aJtra oocasione ha potuto essere. Con. ,grande piaoore iatbblamo visto ,la prurtecipa.zione di 'll,ll• ,gram, numero di ilavora4or.j_ ita- ~iani &ta,gionali i quaJi hrunno saputo pol'trure una nota gaia per i igi.ovani e per i vecohi, e sop,ra4tutto ;per questi ultimi i·n vena di n()Stal,gici' fricoo-.Ji. Ri-uscHiissimo :Io '5tI)et,l,aoolo tea,trale: «Luce che rHorna,. Nel merito acoomum.iamo wtti i nostri: bravi .aa1.isti dilettmti ohe han.no voluto· d,a,re al p'll!bblico una -:rappire.9011tazione che fu meritaJta.~ men te applaudita. I ,beniamini della seo:ata .sono staiti peT'Ò i ca.a:1.teri·ni <le'lla •Corale• del:Ja P.ro Ticino i qua!li entu- ~i-asmaro.no H pubblico con iUilJ repertorio indovinatissimo di belle caaiwni. • Cori <li voci iPerfette, quelle <li ·tutte le· noet.re bell'e iragazze e dei giovami della Coraile. L'onore spetta. al maestJro si.g. Ganddfi- il qua:k!. ha saputo <li-r:i,gerei oori e i oanti tnell'a,rmoo'a ipiù perfet-ta. Il comp~o Giacomo Va:leria.ni, ili Genova, 'lLilO dei primi fon<l 1 atori deHa «Filo<l-rammatioa> ha vo1'1140 porta.re il ooo contributo di af.fetto e ,di amocre alla vecclli,a i.stiw2:i001e COIIl un improvviaato di- -scorso che è struto viv·amen-te a;ppliaudi-to. I'[ coon,pagno Buzzi, disse del 19iigniffoato ..ieUa festa ed in breve tracciò H cammi.no f.atto dalla nostra a:ssociazione. Grazie a tutti, a:1 J)'Uhblico ed ai compagni che in un modo e neltl'altro fecero il poosi:bile e fimpoo.siliile per .Ja g:ra.nde ri-w;cita. ... ' L'esposizionedel prodottoitaliano a Ginevrà E' stata inaugurata il 14- maggio a Ginevra una grande esposizione del prodotto, italiano , in Svizzera, la prima dopo tanti anni d'assenza dovuti alla .guerra e alla difficile situazione di questi ultimi tempi. Gli espositori sono più di 300 e rappresentano il lavoro italiano nella sua espressione più concreta. Ne siamo stati favorevolmente impressionati e, dopo quello che abbiamo potuto vedere, siamo certi che l'Italia rinascerà attraverso la volontà e la capacità dei suoi lavoratori. L'iniziativa è stata veramente lodevole e avrebbe dovuto significare un tentativo per facilitare la ripresa dei: liberi scambi fra la Svizzera e l'Italia. Sotto questo segno era già stata organizzata a Milano nel mese d'aprile una mostra d~l prodotto svizzero. A Milano i commercianti svizzeri hanno avuto tutte le facilitazioni possibili, di dogana, di trasporto, di vendita, senza contare le accoglienze che furono veramente sentite e cordiali. A Ginevra, e non si sa bene per quale motivo, è stato si può dire il contrario. Il grande palazzo delle esposizioni ne ha visto delle belle. L'inaugurazione è avvenuta ..alla presenza cli autorità ginevrine e milanesi con gli stand semivuoti e con la merce nei vagoni alla stazione ferroviaria. Il sabato 24 maggio ancora una parte della merce non aveva potuto essere svincolata, e quindi non aveva potuto essere esposta, con grave danno degli espositori. La vendita libera è stata limitata dal 25 maggio al 2 giugno, e solò dal giorno 25 la mostra ha potuto rimanere aperta fino alle ore 22. I commercianti locali si sono opposti alla fiera del prodotto italiano e sotto un certo aspetto li possiamo anche comprendere. Incomprensibile è s~to invece l'intervento di Léon Nicole, il quale si è fatto il portavoce dei più gretti interessi bottegai. Ma poi il motivo l'abbia.mo capito. Si trattava per Nicole di conquistare i voti dei commercianti ginevr,ini alle elezioni amministrative che hanno avuto luogo domenica 18 maggio. Altro che difendere gli interessi del piccolo commercio ginevrino : si trattava soltanto ùi ostacolare il Partito Socialista che in quelle elezioni ha ottenuto dei lusinghieri risultati. Per l'occasione Nicole aveva detto : è nostro dovere difendere il commerciante locale e il popolo italiano(!) perchè l'esportazione . dei prodotti significa togliere al popolo italiano l'indispensabile che gli è necessario per vivere. Non si tratta di reciproci legami di interessi generali fra i due popoli, ma soltanto di grossi affari speculativi che interessano certi industriali svizzeri. Il compagno Treina, capo del dipartimento del commercio, ha dimostralo invece l'assoluta validità della manifestazione e ha giudicata ingiustificata l'opposizione. Siamo stati costretti a seguire per 15 giorni sui giornali ginevrini una polemica che riguardava la Fiera e per finire abbiamo dvuto constatare che solo la • Voce operaia ,, ùiretta da Nicole, ha sostenuto un assurdo ostruzionismo. Il presidente degli espositori svizzeri a Milano, in una lettera pubblica, aveva detto : • Vogliamo sperare che i nostri amici italiani riceverahno a Ginevra le stesse accoglienze e lo stesso successo che noi abbiamo raccolto a :\1ilano ,. Parole giuste. Ma nel modo che sono andate le cose, gli italiani hanno dovuto constatare il contrario, e non bastano tutte le scuse doganali e quelle organizzative per togliere il boicottaggio che è stato consumato contro la Fiera del prodotto italiano a Ginevra. E. Foglia Tipografia « Grafica Bellinzona • S. A. Gerente resp. : Pietro Bianchi, Zurigo , I

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