L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVIII - n. 69 - 15 maggio 1947

BiL NOTIZ·IARIO ITALIANO toralc; b) si prcscriYc l'indicazione nelle liste della professione degli elettori, data l'importanza e la delicatezza delle !unzioni di presidente di seggio e degli scrutatori; c) è prevista l'iscrizione nelle liste elettorali <lei cittadini emigrati all'estero; d) è modificala la composizione della commissione comunale per la formazione delle liste; e) sono deferite al sindaco in luogo della commissione taluni adempimenti (pubblicazione di manifesti, notificazioni ccc.); f) è stabilito che il ('Ongegno della revisione delle liste a,·,·enga d'ufficio e non soltanto su domanda. La fine poco gloriosa del governo tripartito Le gravi 1 responsabilità del fallimento coinvolgono tutti e tre i pariiti al potere. ROMA: lii terzo gabine,tto De Ga~peri è morto, e oon ~o è sotl01,raito mche i:! lri'Pa.,r,IJi'to. Nel iarrne r aITltllll.lnCio iallil' Assemblea Costi,buenibe, 00D, una fl)'l'Oooclnm:a lif!)iicannente diegaspm-iama, i,i oapo dall'ex ,gwb.inobt.o Lriwarli!li()O, ha aperto runa orisi che tuLti P1'€vedono luirnga la.boriosa e ,dii difficile soliuzionie. E oome se ciò rion, baLStalSlse, eooo dhe i 'ire più grandi :respoousa,biùi cli quelila clirtitaitu.ra IIlegélltiva del non faire che è ,stata il'uJli,mo ,governo di De Ga6!))01.i, .si Jarnci'élllilol'umo oo'llllro l',ailttro a1ma11i le 11J1vebli ve più ,aJt,roci, pailleggiaJll!doo:i v i.tcffiltdevolmerule le responsabiJLità della aril.9i :minii\SILeliaile,!P1'0!I)rio oome a.a igove1'll!()essi 19i -sono iPaaleg,giale ile re.sponswbi.Litlà della manoarba ,rupplica.zione del [)rog,ramma economiico-finalll.mari o. Come s,i è giunti alla crisi. J,n '9ede di ConJ&iglio dei l\ii111ii~ 0bri ,gli 001. :.\foranidi e Caicciiaiore i!Il.SQ(rgevaino contro ila iJJTooeduNL ,adotbaita da De GéllSperi per J'wllangaimITT11t.doel :Ministero e quesla iloro presa cli posiziono veniva ribaiclilia e Tesa 11ffircliale da una ri olruziomo dell'e.seoulivo del Pao.·tiilo Sociali5ta. D'allb:a paa.,Lc, vea\,;O die 10 di -slamaine, &i liffondie-vaino fo pTime voci ci.rea una idoorti,ca presa di posi2ionie da parte dei com'l.lrn,i-sti,i quruli tl.n. vero si SOIOO ] imi1.ati ia irutrod'Uru.·e quasi cùi ooppiaibto 'Il.cl ipa.sotone dieltl' • Urui'là• aiLcu!n.e frasi tendeooiose, di cui era a,gevo1e desumere che im via deLle Botteghe OS'Cllre la IIlolite aveva, ipoo,lélJLo omsigilio éllllche a TogliaLti. De Gasperi dail Presiden~e ,della Repubblica De Nirola. PoLeva J'on. De Grusu:>er:pi a 1 11Lair.e in que9te condii-z,icmi ailil '.A.s9eanhlea i.Jn n01me dii, tutto ~·L Govenno? Que'9lo era il quesito, che tiubli si sono pomi a i\fon looirtorio, e 1J1lall:uralmenrt.e[,Jr.imi .fra tu.tii i demoor.ilSt.iami, i quali -s,pedivamo tma prima staffatrt,a, a Paaaa.zo Gi'll&ii,niam,i nehla persona tde'Lfon. Tupin:i iJ.)er chiedere o~i,g,lio aJ Ca!l_)o dello Slalo. Mezz'ora do<po De Gasperi 'l"<ltglgium,geva il suo collega Tupil!ld, fa.oonrdo ,prasen'lo al CéllPO dello Stato ~•a meoesasiità i11 cui egili si. ,t.rovav a di <ra:SSegmrur.e le cli.missil()lli dcl Gahinet.to, stanle a'atteggiaan8Ilto ulfiòa•le Ji ais.solrulo oonrt.rasto del Pa:rliito Socia:lri~ta I11.aJJi~o. D Ca!l_)odieilo Sia!Lo, fedel,i,ssi,mo ahla vecchia prrussi pa'I11ament.aire, ba !l_)iregatod'on. De Gaspe:ri di cleoor:i•re ~a su.a, decisione e d!i omwooaTe tm·goo1.ememite itl. Cons-iigtl:io dei Mful.istri, aùilo ooo,po di p,rovo.ca1 re '1.l!I1a eosrpl!ici1a obiarificaziooe di ra!l_)- porli. Le d,imiissioni,di De Gas.periicomunioaite al),a Costituente. AJ teru:nine ,del Jrum,gocohloquio con !Ììl Oapo dello &t.alio, a•on. De Gaspe-ri ha,. ooruvoca1~0 m seduta s;traoriil!lruria hl Corusiigtl.io diei Mil!l~tr:i per fo OTe 12,30. Dopo ll.Ila sedru!ta rnovimem,lwla, 'Ilei coo-oo dielila quaJe il'o.n.. De GaspeTi e i mi'nistri del P. S. I . .si 0000 trovail,ii ai11e prese, vis-le le -:li.veroo i,n,lea.-p,retazioni che essi dravam.o, ad. fil111Ì deilila -re1;;pomsabilliità d,alila crisi, 'élJLcomU1IJicaito ,dcl Prurtit-0 SocilélJLisla I1,a!héllll'◊', iil Presid101Dite del C,otn,9iJgoli dichia.ra va, che l'~"!gioan:oonto .soci,atlista ,gli impedàva di vrawrutar-si aùil'As,oomhlea .a!lrtrimenti clhe fa dimiooi om,arrio, e eh e perciò egili, 'l.lLSOefll.<lo ,clatL V i - milll!alle, avn:ebbe ,rassegnwto le dimi&sioni ail Ca!l.)o d<ello SiLa•to. De G~eri i'Illfatbi ha 0001,fmil'.llilJ!o iJ suo proposi1,o •reoamdosi a Palazzo Gi'llsti'Diélllli. lmmediirutarnen:be ir:iceV1UJloda De Nicooia, ha tpTesenitaito ile dli.m:issi.OIIl!di iel ,governo e ~V'a.rnelillte dava oomtllllica~i0Ilt0 d81 frutto adtl'.Alssam.blea Costi:l1101Dte oon Je seguenti iPatroile: «.1'Ii O'IlWO diiJ woo-maire Ja Mserrnhlrea ohe il G()IVm"UO ha craasegmallo Je climi-9- &io'nii. <ail Caipo .~1110 Sta-tio, che ~ è lrioorva.Lo di deliberà-re. TI Governo ire.sta in caTica p~r l'ordimari 1 a aimmimri-sb'aZlJOOle>. Violenta reazione idi Nenni e di Togliatti: Sospesa la seduta per un'ora, i vari gruppi parlamentari si sono precipitali alle rispellive sedi per esaminare la situazione. Dopo una breve riunione dei rispellivi gruppi, Nenni da una parte e Toglialli dall'allra, hanno diramalo due violentissimi comunicali contro De Gasperi, in cui si prende partilo della sua mania crisaiola e del suo gesto anliparlamcntarc. Va sottolineata soprallullo la violenza verbale del gruppo comunista, che pur avendo fatto come si suol dire il pesce in barile durante lullo il periodo precrisi, e pur avendo per bocca di Sereni dichiaralo in Consiglio dei Ministri che esso non ha mai avuto un atteggiamento aprioristico contrario alh iniziativa del Presidente di allargare la base del Governo, è uscito bruscamente dalla sua indefinibile riserva, riversando su De Gasperi, con la responsabilità della crisi, quella più scollante della situazione generale, in cui il malgoverno e l'inazione del Tripartito hanno messo il Paese. La ,posizione ,del gnuppo panlamentare del Parti<to Socialista d'ei Liavora1ori !italiani: Conlt,ro questa tortuosità politica e parlamentare che, infirmando il principio del Parlamento, falsa il gioco della democrazia, il gruppo parlamentare del P.S.L.I. ha preso una nella posizione con la seguente dichiarazione : e Il gruppo parlamentare del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani, posto dinanzi alle dimissioni del Governo che non ha' voluto affrontare dinanzi all'Assemblea Costituente, supremo organo rappresentativo della nazione, quell'ampia e doverosa discussione sulla situazione e sulla politica economico-finanziaria che il P.S.L.I. aveYa da ollrc un mese reiteratamente invocata, e che tutta l'opinione pubblica era in dirillo di attendersi, eleva la propria vibrata protesta. e La dichiarazione di dimissioni, fatta dal Governo in quattro parole, senza una spiegazione e senza un dibattilo, non sollanlo è una foga di fronte al paese, ma un allo che gella il discredito sulle istituzioni repubblicane democratiche, e rende più difficile la soluzione della crisi. « E' la prima volta che un simile allo è compiuto, a Parlamento aperto, di fronte ai rappresentanti del popolo, che, come nelle vecchie monarchie assolute, vengono invitati semplicemente ad ascoltare un ordine e a sciogliersi. e Il tripartito vissuto al buio, si scioglie al buio e in modo tale che il popolo italiano non abbia nemmeno gli clementi per esaminare il bilancio fallimentare e giudicarlo. Siamo di fronte all'ullirno allo di quella e ngiura del tripartito che ha sollralto al giu- c dizio del paese lulli gli atti importanti, dal trattato di pace al piano economico. • ì\'cssuno dei tre partiti di Governo si sottrae a questa responsabilità >. • Di fronte ad una situazione densa di incognite e gravemente compromessa, come quella in cui il tripartito ha abbandonato il paese, il gruppo parlamentare socialista dei lavoratori è deciso ad opporsi a che anche questa crisi si risolva nei consueti compromessi di corridoio, apportatori di disastri irrimediabili>. Una ,dichiarazione di Vittorio Emanuele Orlando: Nel Transatlantico e nei corridoi di ~lonlecilorio si sono incrociati i primi commenti sul carattere extra parlamentare della crisi. Sulla procedura seguila dall'on. De Gaspcri sintomatica è l'opinione espressa dall'on. \'itlorio Emanuele Orlando il quale ha dichiarato : • L'Assemblea è rimasta perplessa. Secondo la consuetudine parlamentare, un cenno delle cause che hanno determinato la crisi doveva essere fatto dall'on. De Gaspcri. Egli lo ha evitalo, perchè temeva forse che da ciò potesse scaturire la discussione che, invece, non vi sarebbe stata in n,cssun caso. Dopo la comunicazione, infalli, il Presidente doYeva, come ha fatto, sospendere la seduta,. Quanto al carattere extra parlamentare della crisi, negli ambienti vicino all'on. De Gaspcri si diceva che egli ha agito nel modo piìt regolare perchè l'Assemblea Costituente non è un vero e proprio Parlamento. ;\la chi oserebbe contestare al capo dei cattolici it:iliani i precedenti della casistica politica? Chi può ormai prcnàcrc in considerazione la professione di fede dei maggiori responsabili del marasma economico e sociale in cui è stato gellalo il paese dalle malefatte del tripartito? E' questo il quesito che i lavoratori di tulle le tendenze cominciano a porsi e che dovranno porsi soprattutto nelle prossime elezioni. ROMA: Nuove norme per ile elezioni. Gli emi· g,rianH all'estero ,saranno elettori. E' 19Laitodistribuito alla Costituente il disegno di legge contenente le norme per la disciplina dell'elettorato altiYo e per la tenuta e la revisione annuale delle liste. Con tale disegno di legge viene regolala • ex novo,, la revisione annuale delle liste. Circa la èala alla quale la maggiore età deve essere raggiunta, lo schema l'ha determinala al 30 aprile dell'anno successivo a quello in cui hanno inizio le operazioni di revisione delle liste. Le linee generali della procedura di revisione annuale delle liste sono di regola quelle stesse della legge elettorale del 1919, le disposizioni tuttavia contengono notevoli innovazioni tra le quali le seguenti : a) si istituisce presso ogni comune lo schedario cielSarà limitalo di regola ad 800 - com'ern nella legge del 1919 - il numero massimo di clellori che possono essere assegnati a ciascuna sezione. Sono state inserite le norme relative alla esclusione dalle liste clellorali di coloro che abbiano ricoperto determinate cariche o svollo determinate attività sotto il fascismo e nel periodo dell'occupazione tedesca. Si è pertanto provveduto : 1) ad elencare le cause di esclusione dall'elclloralo per determinati motivi politici; 2) a determinare la durata della privazione del diritto clelloralc per tutti i casi in cui non sia stato fissalo nella procedura il periodo di tempo della esclusione del diritto in parola. Come norma di carattere transitorio Yiene prevista l'iscrizione dei profughi della \'cnezia Giulia, àella Dalmazia e dei rimpatriati dalle colonie italiane d'Africa nelle liste elettorali del comune di temporanea dimora. MILANO: l1I disoors,o di Nenni al Castetlo Sforzes-co. Ha avuto auo,go al Ca.stello l'amnuncialo comizio di :'\cnni. Dopo aver polemizzato all'esordio sul P.S.L.l., l'oratore ha tracciato un quadro delle difficoltà economiche e finanziarie in cui si diballc il Paese, ha accennato alla situazione politica interna, affermando che il Paese è posto in crisi pcrchè è in crisi la democrazia cristiana, cd ha concluso con un rapido esame dei problemi di natura internazionale nei confronti dei quali si è dichiarato ottimista. MILANO: La conferenza di Guglielmo Canevas~ini ai!l'università proletaria Kella Sala del Gonfélllcme 3) Castello Sforzesco, Guglielmo Cancvascini ha tenuto per l'Cnivcrsilà proletaria, l'annunciata conferenza sul tema : • Per un'economia coordinata >. Il Presidente della Repubblica del Ticino ha accuratamente esaminato la situazione dell'economia nell'epoca moderna e le trasformazioni che i sistemi economici hanno subilo in seguito all'industrializzazione, alle scoperte geografiche e scientifiche. ~resse in rilie\'O le cause della decadenza del sistema liberista e spiegate le ragioni delle crisi che hanno determinato le guerre e che queste, a loro volta, hanno determinato, egli ha affermalo l'esigenza di una nuoYa impostazione economica su basi cooperativistiche della quale ha illustrato, insieme alla complessità della struttura e all'efficacia dei risullali pratici, i vantaggi dal punto di vista politico, sociale e psicologico e le garanzie che essa può dare per la sah'aguardi3 della libertà e della inizialiYa individuale. La conferenza è stata seguila dal folto uditorio che riempiva la sala con molta attenzione e alla fine calorosamente applaudita. VS/I paese de11e posslbl111à llUmUate Tecnicapropagandisticadei sindacati • • amer1can1 di 1'1eltonS. Davis Nella lotta condotta oggi 1n America dalle organizzazioni sindacali, ·la strategia ha un ruolo di primissima importanza. Come nella arte militare, la strategia consiste nel tracciare i piani e i progetti, mentre i vari mezzi di mandarli ad elìfett.o costituisoono la lattica. Fra questi mezzi, uno dei più diretLi è la propaganda, che si può anche definire oome l'arte di creare l'ambiente favorevole aill'attuazione dei propri soopi. E' appunto la propaganda una deHe prindpali attività delle organizzazioni dei lavoratori americruni. Spinoza ha detto: « Nei funerali la musica è utile alla melanconia, dannosa ai piagnoni e completamente indifferente al defunto». Ne.Il-Ostesso modo si può dire che questa propaganda è vam.taggiosa per gli industriaH, dannosa per il consumatore e inutile per i lavoratori. II parere •del grosso pubblico :Ma, a proposito, che cosa pensa il pubblioo americano delle organizzazioni sindacali? Ci sono due modi per arrivare a saperlo: attraverso le norme di legge emanate pro o contro le organizzazioni slesse. Anche la stampa e la radio tentano di farsi auettare -come .possibili barometri; ma non c'è da fidarsene, dato che oggi è costume della maggior parte dei commentatori alla radio di tentare d'influenzaTe l'opinione pubblica, anzichè di informarla. In conclusi-0ne1 stando alle statistiche, sembra che la maggior parte del p<>poloamericano non sia oggi troppo favorevole alle organizzazioni sindacali. In un suo articolo pubblicato nel numero di « Fortune• del no,embre '46 Elmo Roper affermava che « una buona metà dei cittadini degli Stati Uniti, e precisamente il 49,2 per cento è dell'opinione che le organizzazioni siindacali siano ,più dannose che utili e che, in definitiva il paese starebbe molto meglio senza di esse ». Per quanto riguarda invece le norme di legge, H partito repubblicano ba considerato la vitlioria da esso ottenuta nelle elezioni del 'Il·Ovembre, come un'autorizzazione a porre mano ad una legislazione sindacale. Nel passato, tre erano le armi usate c001 successo dalle organizzazioni sindacali; la prima, gli scioperi; la seconda {sott.o la presidenza <li Roosevelt), le elezioni; la terza (che ha però oggi per.duto di efficacia), l'opinione pubblica. I grandi scioperi industriali, ad esempio, datano dal 18771 e lo sciopero stesso dal 1876, è conside.rato negli Stati Uniti una vera e propria istituzione; anche il cosididetto sistema del « picchettamento >1 per impedire ai crumiri di 'lavorare, viene usato in America da oltre 150 anni. Alla domanda: < Perchè i sindacati non impiegano un personale specializzato nel lavoCQ ro di pubblicità e propaganda » rispondiamo che, si, potrebbero anche farlo, ma non su larga scala, e ciò ,per Yarie ragioni. Prima di LuL to, i sindacati non hanno troppa fiducia in questi specialisti del mestiere che banno già lavoralo alle dipendenw dell'industria; mentre poi, dal canto loro, mancano di teonici ed esperti cui affi<lare questo genere di lavoro. In secondo luog,01 l'esperienza ha loro insegnalo come una persona che nutra per il movimenLo sindacale impatia e comprensione, riesce di solito a dare .un rem:limento assai maggiore di un qualsiasi altro esperto o specialista, le cui opinioni siano invece troppo obbiettive. Il lavoro di propaganda sindacale richiede una abilità e una pratica quali non si possono certo ottenere nelle apposite scuole preparatorie. Negli ultimi quindici anni in relazione allo sviiluppo assunto dal movimento sindacale stesso, le pro.porz,ioni e le responsabilità di questo lavoro sono enormemente aumentate. Uu buon propagandista deve avere nozioni di so-ciologia, economia, commercio, lègge o politica; deve sapere come trattare con le agenzie statali; come svolgere il lavoro nella propria wna; come infrluenzare l'opinione pubblica. Tutli gli aspetti della vita economica, sociale e politica del paese debbono interessarlo. Questi sono i fuori-classe I sindacati degli Stati Uniti conta.no circa 250.000 funzionari, i quali dedicano al servizio in tutto o in ,parte il loro tempo. In molti casi il lavoro di propaganda è svolto in<liilerentemenle da uno qualsiasi dei funzionari_ del sindacato, dal presidente al semplice scrivano. FTa i propagandisti sindaca-Ii più noti citiamo: Joe Gear, membro del O.O.O.- P.A.C. (Comitato di azione politica de.11'Unione dei sindacati industriali); Len de CalL'..: ed Helen Gould dell'ufficio esecutivo del O.I.O.; Morris Watson, l'uomo di Ilarry Bridges; Philip Pearl dell' A.F.L. (Federazione americana del 'lavoro) e Leo Huberman, che ha recentemente lascialo il sindacato nazionale marittimo per dirigere la « Pamphlet Press > di Reynal & Hilchoock. crivere è la cosa che questi propagandisti sanno far meglio di ogni al tra: i loro brani sono vivaci, suocosi e istrutttvi. E' inoltre grazie a loro se i sindacati approiittano di ogni occasione per accaparrarsi i vari programmi di audizione radio; ed è sempre grazie a loro se non c'è riunione o discussione su controversie industriali, in cui non sia presente il bravo sindacalista pronto a difendere 'la causa dei lavoratori. (Continu;o; ,in IV ~agima) Il Tamburo Willy Popow, s'odi del twmburo aJ, rullo la forte peble d1asi,no suonare, pensa ohe sei la tua -chiwmato a datre. vecchio citruUo. Gli arrivisti Ohi ha !retta vada admgio! odi ridir da twnM, che vogUon aver agio di correr soli avanti. C.' economia· borg.fjese Or vo' spieg/JJr l'econO'Yliia bor,ghese. Af eroe son le tue braccia e il lor prodotto ne vendi, a ciò da povertà ridoUo. Afa se il ricco ai nwrcar guada[Jillo chiese e sempre n'ebbe più de le swe spese, perchè non venga l'equilribrio rotto, resta il sawrio tuo stmtpre al disotto di quwnto dài pe.r Leggi bene intese. Il m,eno e iL più son scienza el<m1.e,ntare, chè se vobesse ogrnun più che non dia, Si veà!rebbe l'un l'altro divorare. Il dire poi: Nessun rubi! - è utopia di chi vuol tutti 8'abbi.ano a sfamare in odlio a la più sana econ01nia. Luigi Berloni. Pensare e lavorare I lavoratori spesso guardJano agbi intellettuali come a una repubblica stra,n,ie.1·a,con La qu1JJLenon sono possibiJbi i o·apporti e i contabti. In pratica i contarUi sono scarsissimi, turba/ti da una diffidenza os.cw·a .se no,n propnio ostile. Gbi intellettuali, si dice, non Si rr.ivolgcmo al popolo, non pa1'/ia,no al popolo. Si pada di dlista,cchi, di froJtm·e, dii i.sol.amenti. Lavorat-Ori dri. u,na par.te, rinrell8itua/i daJ,l,'altra. Uomirvi 7'1e.aUà, i pnimli, uomà,ni spiril,o, gJi altri. I lav<n·alori f.atioano, glti intel/,ebtuaLi sognanw. Chi Si nutre di pane e chi si mutne dii parole, chi vive in te,-ra e chi vive nelle nuvole. Tui,t-0 questo è assolutamente failso, come è ovvio, e -oggi è inoUre paradossale. L'int,eUige,nza è un fatto umano, .a,l di sopra deU,e classi, cnon è popol.are o borghese. Non è wn prodoUp <ambientate». I problemi materiali esistono ,con iwUo il Loro tragico peso nella mia deglti riJnteUett,ua,/dc, osì come i problemi spiritua/ti esistono con tutte •le 1,oro profonde esigente cneLLav1Jta dei lavoratori. Uomini di-e hanno faJto grandissimo -01'ùore al pensiero sono espressione del popolo. Aiitisti vivano La stessa du1·a vita del popolo. Gra1Wti statisti sono essi il popolo stesso. Gli intellettuali, i c,reatori, gli ar'lJistJi,oieLLa a,ttiuaLe sbruttura sociale sono essi stessi sfruttati anche se oor.tegg4,ati. La b<Yrghesia capita.Usta finge di capire le ,oper.e deU'<inieLLigenza per conservar-ne il domtinio. Jt posto degU in/Je,llettuaibi, degli ar/Jisti, dei pensa;tori è acoonto ad Lavorator.i, perchè pensaa·e, produrne, dare aLl'um,(IJnfià il frrutto del proprio .ce·rveJ.1,o, è ,lavora,,re, riJnfa'bicabìlmente per il progresso, per il cammino dell,a oiviUà. Tutte il resfo è giooo d,;, parrole pe-r imbroglia,re /.e C'<u·te. V. Uomini e genii La pobemica, .se così può dilrsi, ri.ntomo (lll wstume degli ita,/Ji;amJi è uno d.ei motivi jire,quenU e più costanJi deLl,a nostra pubbLicisbica polwica e le.Uera,rriaad ogni svolta dieciS'iva della Slioria d'lta./ri:a. Anche a.desso, col fascismo e la guerra fri,nita ma non a,noo1rascont<rbi, questa esigenza di rieducazione e dJi 1·isa111X1mentoè a"v-vertita dai migliori ,come .condizti01'be essert0Ùlil1e dli ,un awenire 111/igli<Yre. La veriià è sempre <J;/,q,u,antaomhlra: ed è che pur facendosi ila dovuta part;e al moslr.u.oso organismo lwerUcida e oorruttor.e creato d,a,lla dlittatum, ,lwrghiss-i?nii s/JraU del popofo itailiwn,o ven,.. r1,e1·Odal fascis11w .f.avomiJìine,i loro difatli peggio1'i, incoraggi,ait,i nelle •Loro tare moraili e psicologiche bradi:rliorliLLi. Il senbime-niabismo pa,triottaa-do pe-r cui ,l•rit,a,ltiammo edio orede d,;, appa.rt,enere al popolo più inrtellti,ge-nte della 'ieirra e oiò m<J;lgrado anzi pr.op1'io ,in mgiio,ne di -ciò, 11on si peiriia di esse1·ne amiche wno dei più tignoranli 1wn soia di tutto quello che avmene fuoni dlltalia, ma anche dii quel ,che dovrebbe costitwire ,la propria super.iorità rispetto agU a,Uni.E' ,a d:i,lett.a71itismoeh.e, figltio ba.sta1rdo del «ge:nio iialico» è, a .sua volta, il padme ,legittima àJell'im,prowisazione e della fac,U,aneria, epperò delil,a supe,~fici,aliità e deU'appros11w.zione nebla vita pobiJbica e non solo pobwica. E' infi:ne, La ret-Orica, «mXlgna pa:rems» d'ogni ar,bitraria supeirf.ew.zione debba realità, vele71i0 più pericoloso e deleterio dii qu,a,lsùi,Si stupefa,c:enl!e che ilnqui:na aLLe radi.ci la 1/Wstra vita ,e la nosbra sitess-a ci1,•iittà e a cui principalmimte si deve se una gram pa,rbe deglti ita,liam,i ha .sma,ri-rfito-il s.e.nso del ?'\/!(//lein moli.i campi. Dal senti:mentalismo, dal dti,lettarvtismo e &a.lLa i·e/Jorica insienue nasoe amche qu,el modo, flipi,CYI,- 1ne,nte ita,biano, d.ri nvisurair.e la 'l)i;fu, rrwraile e civile di un popolo qua.si esolusivamenite- dalle sue fiigure più 1·apprese:nta4iv.e ne.l camipo àJell'Mte o de.LLa pi,losofia,, delLa Le.trteratwra o de.Ola s,cùmza, diment.tioondosi chie i genii, di qu,a1lsiasi spe.cie non ha,nn,o, purbroppo .e in quaint-0 ge111Ìi,nuLba a ,che vedere wi pregi e i dif,etti di un popolo nel campo del costume e de/,La vita civile. Il cosided,lo ge,nio iinterprete della stipe, amm,e,sso .che Vi sia e quando vi .sia è una cosa aff a'JJlodiversa ,ed ha tu,tt'a,lt?-o sign:ificato, mentre ,la ~ua di un popolo è fatta di rapporti ard.rinaini, intessuta d4, relazioni qu.otid.riane, f01uL<N.a su problemri a risolve.e i quali non occorJ·ono ge1nii ma se1npM,oem.erruteuomini, 11,on quailità e,ccezi01wbi ma memi.e, vale a &i:re ,carattene, dtigndtà, serietà. Quelle qwalà,tà i,nsomm,a, che semb1·a1io tailvolt.a, così rrare ,in queslo rwstro pme&e che per ess-e.re o per orede:rsi ,lastricato di genìi perde così .spesso di vista l'uomo ed i suoi alitnibu,ti più eLemenla:ni. TULLIO DiE iLUCA. ..

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==