L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVI - n. 44 - 1 aprile 1946

- .... 0. A ... '"""',t' .,, ................ -~V• .l.t.-&.'-'Y • ,..._\J Viale Fr~eci · 7 ano (nuova serie) N. 44 : Zur~ ,Apri~1946. , ,,,,; UBERARE E FEDERARE QUINDICINALE SOCIALISTA Redazione e Amministrazione: Casella postale No. 225 Selnau, Zurigo 2: Conto postale No. Vili 26305; Abbonamenti; 24 numeri Fr. 4.-. 12 numeri Fr. 2.-, una copia cent. 20 Telefono 27 4 7 02 L'Internazionale · socialista Dà più di un aruno noi discuti•amo con j principali partiti ooialisti di Europa sulla opportunità e utilità di ricostitui•re l'lnternazjonaile Socialista, e firnalmente è stato raggiunto ucn accordo sulhla V'ia da .seguù·c per realizzare questa comune a pirazionc. Per il 15 .maggio il Partito Labur,ista Inglese ,ci ha convocaL,i a Londra, a~sieme ai delegabi dei partiti socialiisti del1la Francia, del Belgio, deWOlanda, dei Pa·esi Scandinavi e dellla Svizzera, per costituire un «Comàtato jnternazionalc di collegamento tra i partii.ti socia~·isti idi tulli i pae i». Oltre agli abituali compù1i di ordjnari•a amministrazione (quruli lo cambio d'infom1azioni, la pupblicazione di una rivista e di UI11 bollettino, particofari azio,ni di olidarietà, e così via), il Comi lato dovrà convocare e organizzare, ;non oltre il 1947, un Congresso mondiaile di tulli 1i partiti sociali ti. Perchè tante e.sitaziollli? Perchè l'I-n ternaziona1le non è ancora rk.ostih1ita? gli anni di grazia lra jl 1900 e•il 1914, i solenni congressi di quella che Ju chiamata la II Internazioinaqe, sembravano convalidare le speranze iniziali; ma nel 1914, allo scoppio della p1·ima guen-a mondiale, lo sciogilimenlo dell'Ufficio internazi-onallc e lo altcggiamento nazionalista dei maggiori rpartili ·sociali ·ti che vi aderiva110 (il P.S.I. fu t1ra i pochi che non tradì), provarono che ·i trattava di illusioni. E alla tes a guisa, hcnchè in una . ituazionc politica assai diversa. l'Inlernazionale Operaia Socialista, che era stala ricostituita nel 1921. ba cesato praticamente di funzionare dall'autunno del 1939. appena coppiata la econda guerra mondiale. E rrnternazionale Sociali ta un organismo che può vivere olo in tempo di pace? E' un mito? E' una finzione? E' un solo ufficio postallc per lo scambio delle informazioni tra i partiti socialisti nazionali? I f'allimenti del 1914 e del 1939, con la relativa pas ività dell'Internazionale durante la guerrn. di Spagna e altri doUorosi rico,rdi, giuslifiicano ogni scetticismo. Ma al · di là del'J'jnsufficienza di si11goli capi, all'origine di quella debolezza e però un dalo di fatto stm·ico che non i <leve ignorare: l'ineguailc sviluppo dei singoli paesi ha finora cos,tretlo i partiti operau a svolgere la proprj3 altività politira ne-1 quadro nazi0'11a1e,c1·eando tra essi dislivelli notevoli, difficilmente superabili con uno sforzo di Le efezioni Amn1inistrative 1n buona volontà. La ·te sa Internazionale Comunista, daJ 1923 jn poi, fu costretta a consenti~·e o adottare una lattica differente alle proprie sezioni nazionali, a seconda del),. situazioni locali. Se ora noj osiamo sperare che un'intesa internazionale dei parliti socia}jsli possa essere qualche cosa di più di un platonico augurio, questa convtinzione ci viene dalla comlatazi0'11c del forte ravvicinamehlo operatosi nella politica praitica <lei maggiori paTliti sociali• ti. Le opposte e sterili tendenze del riformi mo e del massimalismo ono ora quasi dappertutto sparite e, in <Iuos-odel ,·ecchio programma bipartito in l"i,·e!1dicazioni immediate e aspirazioni integrali, tuHi j partili socialisli .Jollano oggi per la conquista dello Stalo democraLico e l'attuazione immediata di rradicali cambiamcr.ti di strullura. In quc to ravvicinamento già in atto, maturatosi negli ultimi mmi, separatamente, ~>ermoto inlemo in ogni singolo partito soc;ali la. è riposta la possibilità -di una nuova Internnz,ionalle che nm1 sia una finzione, ma uno trurnento attivo di politica rinnovatrice. Così, anche nelfO'l:garnizzazione proletaria, le vecchie denom.inazioll1lÌ di politica inten,a ed eslera i svuota-no di significato e cedmo il posto, nella st€ssa athivilà quotidia':ia, aò un'impostazione dei problemi co'1creli che è la stessa a Torino, a Lilla e ;r'.via111chcster. IGNAZIO SlLONE Italia V1 a!le la ,pena ili accennare alle ragioni clibattute a questo propo Ho tra i socialisti dei vari Paesi, pcrchè le incertezze e i dubbi che I.Si SOlllO dovuti dissipare sono un retaggio dell'espeI'ienza degli ultimi decenni e concemo'llo il carattere stesso dell'organizzazione internaz'ÌolllaUe da promuovere. Intanto è subito da chiarire (daito l'orientamento deUa maggioranza, per non dir<- <lella totali·tà. dei parti,ti socialisti), che la possibilità di riunire, fin da ora, nelia stessa In tennazionaile, i parti,ti socialisti e comunsti, non è mai stala presa irn seria considerazione iln nessuna delle riunioni prepamtorie dei mesi scor~si. Ciò rappresenterebbe infatti la fus.io!ne Lra :i partiti socialisti e comunisti; e se è vero che ,in quasi lutti i Paesi ae relazioru tra socialisti e comunisti sono •attualmente assai rnigHoratc; neppure è da dubitare .che essi co· tituiscono ul piano poilitico due forze ben differenziate e rinconfondibili. Nel progetto di ri oluzione ,che ,l'Esecutivo del Partito laburista inglese ci ha già ipr·esentato per la riunione di maggi,o, è detto espressamente (con una formula suggerita ,da noi stes~i) che le future refazioni tra la ri1 costituita Internazionale Socia[ista e i pru.·titi comunisti, a cominciare <la quelilo russo, non sono -per -ora concepibili che ,sul piano delhmità d'azione per scopi ben precisi e concreti. Credere nella democrazia La discussione sv()lltasi tra noi e i compagni francesi, inglesi, be1gi e svizzeri, riguardava piuttosto i poteri effettivi da attribuirsi alla nuova Internazionale e la •loro presumibille efficacia. E va ,subito ,detto che noi dobbiamo essere riconoscenti ai compagni .ingles·i di considera'l'e i problemi dell'Internazionale con lo ,stesso metodo sobrio e anti-retorico da essi sempre applicalo negli affari ili ,casa propria. Con le finzioni e il «bluff» non si fa la storia. L'espeTienza delil'Internazionale è estremamente is9,uttiva al 1riguavdo e ci ammonisce a non confondere 1le deolamazioni cosmopolitiche e le aspiTaz,ioni umanitarie coo una forza po~i•tica efficiente. La I Internazionale e ·aurì il suo compilo nell'affermazione del socialismo moderno come una forza dis~inla dalla demo-crazia rifoirmi,sta. Nessuno ha mai fatto colpa alla T 11lternaziona 1le di non aver realizzato il proprio programma di conquista del polerc e di ,traisformaz,ionc socia1c. E pertan lo nessuno ha .mai parlato di un· fallimento della I Intemazionalle, la (Jua.J.enon poteva es ere altro effettivamente che un annunzio e 1.111 ti•nizio. Ma quando, dopo la .parentesi reazionar>ia seguìta a.11lo scioglimento della I I111ternazionale, ,nel 1889 i partiti ocialisti (nel frattempo sepa1ralisi dagli .a,narchici e divenuti 1legolitari ed elezionisti) riannodarono i loro legami, si diffuse il'imp1,essione che fosse sorta una girande ,potenza, realmente sovrrunaziona'le, e ,perta,nto un poderoso 1strumento destinato a limitare la soità d~g @!ti ~ gar ntir 1 10· I primi risultati della terza giornata elettorale sembrano confermar-e le 1.ncvi.-;ioni. Le sinistre avanzano. I ociali,'iti vincono a Cremona, a ~o,·ara, in moili altri centri. I comunisti dominano a Bologna. Le b::i.ndiere rosse sono al Yento. L'ordine pubblico, a quanto ha comunicato il :Ministero degli Interni. è stato ped'clto. Ciò non è segno di scar o ferYfHC, se altissima è la per,centuale dei votanti. Se nelle domeniche precedenti oltre il 76 per cento degli elettori i è pre~;ent.ato alle urne, questa domenica la percentuale è stata complessiva,... mente superata. In particolare in provincia cli Vercelli si_ è aYuta una media di Yot.anti superiore al 90 per cento, eon punte di poco inferiori al 130 per cento; una media ciel 9'.:l-94 per cento in proYincia di Cremona; del1'89 per cento in proYincia di Piacenza; percentuali non molto diYer ·e nelle altr~ provincie settentrionali; medie appena inferiori si registrano per l'Italia centDale e meridionale: 1'8::! per cento 'iu pro,·incia di Gros eto, 1'83 per cento in pro,-incia di Perugia, ì'80 per cento in provincia rli Napoli, 1'85 nelle provincie cli Bari e di Reggio Calalbria, il 7080 iu pro~incia di Enna. In pa sato la cifra più alta raggiunta fu del 56 pc!' cento: il balzo è quindi enorme, specie se si tiene conto anche della massa degli as enti, prigionieri, follati, infermi, nonchè delle difficoltà Jei traRporti. nla le nostro popolazioni hanno appre o dalla guerra direttamente vissuta che le vicende politiche si ripercuotono ,<iulla loro vita, e disinteressarsene non possono. E non ,-ogliono. E' questa una clamor()sa ri posta ai sostenitol'i della obbligatorietà del voto ~d a coloro - e sono gli stessi - ohe agitavano lo spettro dei disordini per ritardare la con- , ultazione popolare. Un altro insegnamento può ciirsi acqui1-ito da questi primi risultati: lu confutazione di taluni luoghi comuni sul mcclo di votare delle donne. Si coll~ghino questi tre fatti: Je donne costituiscono più del 50 per cento degli elettori; cir,ca 1'80 per cento di tutti gli elettori hanno effettivamente votato; il nu- iattr; abitanti dei comuni nei quali hanno vinto le sinistre è superiore a quello di tutti gli altri comuni <:onquistati dalle destre e dalla Democrazia cristiana, E se ne avrà che la percentuale delle donne che hanno votato per le sinistre nonostante la minac<:ia di pene spiri tua] i, è alti -si ma. A parità cLunque di altre condizioni anche pe11 l'atteggiamento delle donne è in genere decisiva, la condizione sociale ed economica. ~è poteva essere diversamente. Anohc la giornata di ieri non promette bene per lo destre (liberali, demolaburisii, monarchici e qualunquisti) con le quali non bisogna confondere gli indipendenti: questi ultimi non sono una categoria organica e neppure omogenea; comprendono piutto lo una serie di liste locali isolate, dalle più ,arie a.-;pira· zioni, a volte apolitiche, a volto di destra. a volte anche decisamente cli sinistra. Anche considerando dunque che con i 1500 comuni che hanno votato ieri il numero dei paesi chiamati alle urne sale solo al 40 per cento del totale e che i risultati conosciuti per l'ultima domenica sono ancora una pie.cola parte, se si pensa che nel 1921 cootib1zionali, liberali ecc. 1·iportaròno il 48,5 per cento dei voti, si è autorizzati a narlare fin da Ol'a di crollo delle destre: c/ollo analogo a quello ohe si è verificato in altri paesi europei ed in partieolare in Francia, in Belgio, in Austria. Amara lezione per quel partito liberalo che p1·0,ocò l'ultima crisi di Governo giu tifica.udo la I ua riehier;ta di allargamento della compagine o-over- . ~ nat_1va a destra <:on una asserita pressione dell'opinione pubblica in ial senso. Senza d~bbio ~e elezioni politiche potranno dare rJsultati un po' cliYcrsi da qnelli amministrativi. Le destre in genere so. tongono che il loro insuccesso è almeno .in parte dovuto alla mancata preparazione delle liste proprie. Ciò che .se anche fo se vero non ::is-ume l'importanza ·che gli si ,·uole attribuire. E comunque l'atteso 5posiamento di voti in favore dei liberali e delle altre destre si effettuerebbe nelle politic:1e a danno dei dc· mocratici cristiani e di altri raggruppamen- (Continua in seconda pagina} Largo Caballero In seguilo ad una cli/f icile operazione è morto a Parigi uno dei più vecchi combattivi militanti del socialismo spagnuolo: Largo Caballero. Nato a Madrid nel 1870, da una famiglia proletaria, umile manovale, appena sedicenne entrava nelle file del Partito Socialista spognuolo che in quei tempi poteva esercitare solo illegalmente la sua alliuilà. Allivo sindacalista creò i sindacati edili che sotto la sua guida estesero sempre più la loro influenza. Nel 1906 fu elello membro ciel Consiglio comunale dai lavoratori di Madrid. Nel 1917 lo ritroviamo dirigente cli un comitato di sciopero dei lavoratori spagnuoli e per questo condannato a morte dalla reazione allarmala per la piega presa dai movimenti operai. Gra::.ialo sollo la pressione e le proteste della sinistra, che facevano già sentire il loro peso su.f la burocrazia imperante, Caballero continuò la sua lotta per la libertà del suo popolo alle Corles, dove fu eletto a più riprese deputato. Quando nel 1931, cadde ila dittatura di De Rivera ritroviamo Caballero alla direzione del movimento rivoluzionario e poi al governo, come Ministro del lavoro. Nel 1936 allo scoppio deilla guerra civile, quando il popolo spagnuolo si levò contro il colpo -di mano dei generali fascisti, Caballero venne destinato dai lavoratori alla presiden::.a dei ministri. · I}D~et,le poi ritirarsi con la formazione di 4fi Joverno di coalizione con la democrazia ~drglte.{e.. Egli avevn nello stessò•tempo so- , s-ten4tq_ un fermo atteggiamento di indipen- 'tkn::.a di /ionie alle influen::.e ,comuniste co1u.Ncmche di fronte al movimento -anarchièv.,-Dopo la vittoria di Franco, Caballero si rifugiò in Francia, dove più tardi fu arrestato per ordine del governo di Vichy e con:. segnato ai tedeschi che lo internarono nel campo cli concentramento di Oranienburg in cui rimase fino al giorno della libera- ::.ione. A Largo Caballero, che spese tutta la sua vita nella lolla per i,l socialismo e la libertà, va nor. solo il saluto J"iverente del popolo spagnuolo; ma la gratitudine e l'ammira- ::.ione del proletariato di tutti i paesi perchè gli ideali per i quali Egli sacrificò la sua vita superano i confini della Spagna e formano una ragione di lotta umana ed universale. I lnvoratori italiani che ,come quelli spagnuoli hanno tanto sofferto per la brutale repressione delle ,libertà politiche, onorano in Largo Caballero un valoroso combattente contro la tirannia delle caste e lo sfruttamento del lavoro umano. Una letteradel compagno Nenni Con iglio dei ~foistri li Vice-Presidente Roma, 11 marzo 1946. Caro Lampetli, il compagno Bu::.zi mi ha portato i tuoi saluti che a/ f ettuosamente contraccambio. Gli ho fallo presente la necessità in cui siamo di essere aiutali per le ele::.ioni politiche. Rispetto ai me::.::.ifinanziari siamo in una tragica inferiorità nel •confronto dei comunisti e dei cattolici. Bisonna fare un grande sfor::.o in Svizzera per aiutarci. In compenso credo di poter dire cri compagni che come abbiamo vinto la battaglia per la «Costituente», vinceremo quella per ,la «Re- ·pubblica'II. Cordialmente a lutti i compagni. tuo Nenni. Per affrontare le spese della campagna elettorale il Partito ba emesso un PRESTITO REDIMIBILE Tutti i compagni banno il dovere di sottoscrivere nella più larga misura. Chiedete le cartelle del prestito all'Amministrazione del Giornale

Bit Il problema della I sistemi con i quali i diTigenti dello stato nazista hanno formato le giovani generazioni sono stati raftfinati e radicali; hanno capovolto nelle giovani co.soienze i valori della vi,ta ,ed intaocato profondamente il carattere. Il sistema educativo nazista non si è solo limitato alla coreogrrufia ad influenzare la gioventù con le parate, i canti, le uniformi o con quella chiassosa e superficiale retorica dei <fascismi latini; ma iha voluto, col concorso di migliaia di insegnanti fanatizzati, con quel radicalismo caratteristico dello spirito tedesco, conquistare a fondo l'uomo fino dalla vita irufantile, avviando scientificamente l'irrequietezza dei primi anni verso una concezione be1licosa ed unilaterale della vita, una fanatica dedizione ad 1Una scala arbitraTia di valori in cui culmina la iconcezione del popolo tedesco, signore di diritto, nel cuore d'una Europa vinta e vassalla. La gioventù itedesca venne così distaccat& non solo dall'umanesimo europeo sorto dal secolo XVIII necessario alla conrrivenza delle Nazioni moderne; ma dagli stessi valori di quella cultura iolassica tedesca che fu paTte viva di questo umanesimo; da quegli stessi valori che nel pensiero di Goethe, di Schiller, di Heine, in-carnando la legge morale, l'idea di liJbertà e q'll'ello della solidarietà dei popoli non coincideva,no certo col cul,to della superiorità tedesca e della violenza, professato da Hitler e dai suoi gerarchi. Rimarrà storica quella frase pronunciata da un dirigente nazista. Una voce che sembrava sorta dal fondo dei secoli dalle schiere degli unni o dei vandali esclamava in pieno secolo XX:: «Quando sento la parola cultura la mia mano corre alla rivo1'tella». Da questa scuola sono sorte quelle generazioni ooe andarono a spa11gere il terrore e la morte nei paesi occu'Rati, a presidiare i campi di sterminio ed a tentare persino dopo la sconfitta, un movimento terroristico clandestino nella Germania occupata. E' bene qui ricordare uno dei mil.le documenti che provano la profonda devaistazione cavsata da una tale scuola negli -&piriti dei giovani Le autorità alleate ihanno rinvenuto poco tempo fa il diario d'un giovane SS condannato alla fuci:lazione per la sua attività terroristica. Egli parla della bomfba atomica ed esprime il suo rammarico che una tale arma non sia stata .monopolio del popolo ,tedesco. Egli pensa cihe i tedeschi sarebbero stat: gli unici in Europa che, grazie alla loro prépairazione spirituale e politica, avrebbero potuto fare di questa arma un uso degno della sua potenza. Pensando a quelli ohe per prima ne fecero uso contro il Giappone si esprime in questi termini: «Io non sono una natura invirliosa, eppure provo un sentimento vicino all'inv1di:::s quando penso a quel pilota americano che per p:rimo scatenò la distruzione su Hiroshima. Non doveva tforse sentirsi simile &d un Dio, annientando Ja vita di centinaia di migliaia di esseri umani con un colpo di leva'? Tremava ,forse la sua mano? La mia no, non avrebbe ,tramato». Non è più un valore in questi spiriti il rispetto della persona umana bensì la grandiosità della violenza. Ritorna in loro la primitiva ammirazione che i popoli barbari avevano per il furore distruttivo delle loro divinità. E' l'idolatria della cieca potenza, libera d& qualsiasi legge morale. Anche le vaste distruzioni umane con i forni crematori erano per questi .giovani un atto di potenza, amnrirato come tale e radicalmente sottratto al giudizio della coscienza. L'odio contro gli ebrei, inculato in una forma d~!Tffiatica, con una esaltazione patolog~ ca è ancora vivo nella gioventù tedesca. Anche questo è stato possfoile spegnendo prima nei giovani ogni sensibilità per il valore della persona umana, ogni dovere di rispettarla in quanto tale, senza distinzione di razza o di religione. La distruzione nei giovani, di quei valori fondamentali per una civile convivenza europea è stato il primo passo che il nazismo doveva necessariamente compiere per edificare negli spiriti il credo morboso che li ha avvelenati. Il primo passo di una missione rieducativa da svolgersi in Germania è quello volto in senso ,contrario; è anzitutto la ricostruzione negli spiriti di questi valori. IeJ;Ia zona di occupazione francese sono stati diffusi dei buoni libri, delle commissioni inglesi ed americane hanno elaborato degli eccellenti progetti per la compilazione di nuovi testi scolastici e trattati educativi. Eppure, con tutto questo, siarmo ben lontani dalla meta. A fianco dei libri occorrono gli educatori e.be .nel contatto umano conquistino g.li spiriti. Il rfanatismo nazionalista degli anni scorsi ha lascia,to una traccia così profonda che la aioventù tedesca si mostra diifidente e riser- o vata verso tutti igli stranieri. Essi non potr~bbero giammai in veste di e,pucat@ri com~iere 111F<>Perlaarga ed ficace. gioventù tedesca MoJ.ti pensano, e non a torlo, ohe insegnanti della Svizzera tedesca, educati alla scuola della libertà ed alle migliori tradizioni della cultura germanica, parlando la stessa :lingua ed appa,rtenendo ad una Nazione neutrale, sarebbero accolti meno freddamente e potrebbero così svolgere nello spirito di Pestalozzi una opera di irisanamento che avrebbe un alto valore Ulffianoe sociale ed U'Il signiJficato europeo Non iè possibile però pensare ad una missione pedagogica senza legare questo problema al retroscena economico. L'ordine nella vita morale delle collettivi,tà Jo si può concepire quando oo.se vivono in condizioni tali ohe possano essere -soddisfatti i bisogni fond&- men tali della vita fisica. Una moltitudine di giovani at1amati, mal vestiti, senza Javoro e senza tetto, è terreno facile per il vizio e l'avventura e 'IlOn certo per la pa1rola scritta o parlata della pedagogia. Un educatore che si ripromettesse un successo nelle attuali condizioni. rischierebbe di rivivere Je Hlusioni ed il dramma di Don Chisciotte. Il problema pedaigogico quindi è strettamente legato a quello economico. E' una necessità vitale il risolvere il pro1:>lema economico in maniera da assicurare aLla gioventù una possibilità di vita, elinninando nello stesso tempo le oondiizioni .ohe potrebbero d'avorire il irisorgere d'una industria bellica. La soluzione di questo compito non è facile; ma pure essa è indispensabile per facilitare l'ardua fatica di quelli che si propongono per il bene dell'Europa, di ricondurre la gioventù tedesca da uno stato barbarico ed amorale, a quei principi di J..ibertà e di solidarietà umana sui quali si fonda la convivenza delle Kazioni. L. S. Credere nella democrazia (Continuazione dalla I pa,gina) ti di centro, i soli che hanno beneficiato dei voti dei conservatori e degli ex-fas0isti. Perciò i preparativi in corso da parte di Bonomi e di altri vecchi parlamentari per raccogliere in un « fascio » le s1>arse fila dei cosiddetti « partiti e movimenti dell'ordine», non destano in noi ecce siva. preoccupazione, se resteranno sul piano della l{'galità e della democrazia. Nè le «concentrazioni cli dc tra» -:.,ci mira Bonomi cercando di convogliare le ali più conservatrici del 1>artito ijbcrale e del partito democratico del lavoro in seno all'« unione nazionale per la ricostruzione» progettata da Nitbi, deluso dal qualunqui mo, saranno in grado di modificare sensibilmente nei soli due mesi che ci separano dalle elezio,ni pel' la Costituente lo schieramento delle forze politiche del paese, quale si va delineando con le elezioni ammini trative. Diremmo ohe la battaglia per la repubblica è decisa. Dichiarazioni d Hoover sulslaituazione alimentare inItalia «Il lwpo si allontanerà allora dalla pOrta» ha detto l'ex-pres. Jiierbert Hoover ai giornalisti italiani ed esteri raccoUi intorno a lui in una con! &renza stam:pa alludendo al momento in cui un 1S0Uievosarà portato dal nlrovo raocolto nella situazione alimientare di molte Nazioni. Jlla sino a qu,el momento il lupo, cioè la carestia, è in agguato aUe porte. H oover ha così riassunto la situazione ver il nostro Paese: ,produzione ridatta dalia guer- ,ra e dalla siccità, esaurimento delle riserve a quattro mesi di disbanza dal raccolto, difficoltà crescenti di distribuzi.one. E ha aggiunto che anche dopo la riduzione della rrazione di pasta da 2000 a 500 grammi le riserve sono appena sufficienti ver circa un mese donde la necessità urgente 1dell'arrivo, entro tale periodo, di rifornimenti per evitare che occorra una ulteriore riduzione nelle razioni. Le 700 calorie offerte ,diaUa carta annonaria aggiumte a quegli alimenti supplementari che vengono distriliu.iti dalle ,scmole e istituti di assisbenza, aLle verdure e soprattutto ai rifornirnenti di borsa nera portano la media per la popolazione delle città a 1500-1600 calorie giornaliere; vale ra dire 1000 calorie in meno del consumo medio normale italiano anteguerra e me:no della 1netà del normale conSU?no medio degli Stati Uniti. L'ex-Presidente ha poi rilevato che i segni di denutrizione con le conseguenti malattie e aumento della mortalità sono palesi; rna conservando immutato il nU1nero attuale delle calorie, la popolazione italiana potrà superare i rprossitmi quattro difficili 1nesi. Dopo aver aocennato alla speranza della Itali-a che l'Argentina e il Brasile si uniscano agli Stati UnUi e al Canadà nei rifornimenti più urgenti, Hoover ha detto: «Se le importazioni scema,ssero e per conseguenza venissero ridotte le razioni attuali, sarebbe un disastro per le classi operaie come per le 1nedia borghesia». E ha aggiunto che ogni possibile sforzo sarà fatto per niantenere inalterato l'attuale razionamento che egli vorrebbe fosse possibile aumentare. H oover ha terminato la sue sobrie dichiarazioni ed ha poi risposto alle domande rivoltegli dai rappresentanti della slannpa ricordando che la situazione alimentare itnliana è pressochè uguale a quella di altri 19 Paesi con 500 m.ilioni di persone e che la gravità di detta situazione rpuò essere riassumta in un solo dato: undici rmilioni di tonnellate di cereali sono disponibili nel mondo e, pur con l'attuale razionam.ento, ne occorrono venti mensili. Per far fronte al pericolo della carestia c'è un altro fattore: quello di oUenere che anche le Nazioni cf;el Sud-America risparmi1w al massimo nei congressi per favorire le esportazioni di cmeali, grassi, carne. Ricordato l'aiuto offerto daU'UNRRA alla o amministrazione italiana e ricordato die al 1 luglio i rifornimenti di cereali spediti in Italia sono stati di 1.243.000 tonnellate di cui un 'milione, cioè l'B0 ver cento, dagli Stati Uniti, Hoov.er ha detto che non gli era possibile tracciare il rparallelo richiestogli fra la situazione italiana e quella di altre Nazioni perchè finora la Commissione ha vi.sitato soltanto la Francia. A molte domande l'ex-Presidente ha risposto soffermandosi in particolare sulla borsa nera, piaga di tutti i Paesi dove esiste deficienza di q>rodotti. «Anche negli Stati Uniti - ha detto - la borsa nera esiste e prospera, anche lì sono state necessarie misure per stroncarla». Ritiene però che vi sia chi attribuisce troppa importanza al quantitativo di prodotti alimentari assorbiti dalla borsa nera. Le elezioni politiche Il partito repubblicano presenteràuna lista propria Roma. - Il comitato centrale del partito re.pubblicano italiano, riunitosi il 24 marzo per esaminare la richiesta di vari grwppi a tendenza repubblicana di fare liste cornuni per le elezioni politiche, ha deciso di alfrontare la lotta elettorale con lista propria nella quale potranno essere accolti elementi repubblicani indipendenti provenienti da gruppi politicamente affini. La decisione del partito repubblicano imrpone una battuta d'arresto agli sforzi di Parri per una concentrazione repubblicana Ilpartitolaburistaolandese E' stato fondato in questi giorni il nuovo Partito Laburista ,olandese. I socialdemocratici hanno deciso alr unanimità <li riunirsi nella nuoYa organizzazione -con i democratici radicali e con numerosi gruppi cristiani socialisti, sia protestanti che cattolici. .. essuna. delle organizzazi-0ni politiche costituite verrà per ora disciolta : il nuovo Partito avrà in un primo tempo la forma di una Federazione <li tutti i gruppi olandesi che desiderano combattere uniti per la attuazione di un comune programma ispirato al socialismo democratico. V'è ragione <li ritenere che vi saranno numerose adesioni individuali al nuovo Partito, specialmente da parte di membri del ~foviment-0 di Resistenza, i quali non si sono finora iscritti a ne~c;un partito. Il programma del nuovo Partilo, che è basato sulla democrazia politica .e sul pieno rispetlo della libertà di c-0scienze e delle leggi, si propone la nazionalizzazione delle miniere, dei servizi pubblici e della banca centrale, l'abolizione di tutti i monopoli, l'attuazione di un « piano per la prosperità» con la parlecipazi-One attiva dei produttori e dei consumatori, l'estensione ed il miglioramento delle assicurazioni sociali. Nel programma viene inoltre proclamat-0 il diritt-0 di autodecisione dei popoli <lei possedimenti coloniali olandesi e affermala la necessità di una colln borazione regi-0nale. entro la cornice delle Kazi-0ni Unite, con i paesi di -c'llltura similare. I socialdemocratici i sono accontentati di 9 seggi su 20 in seno al Comitato Esecutivo e non hanno richie to che a Presidente del nuo,·o Partito debba venire eletto un socialdemocratico. Con molta -probabilità verrà anzi eletto alla pre idenza il -prof. Schermerhorn il Primo )Iinistro indipendente e fondatore rlel « Volksbeweging (fulcro delle organizzazioni di re istenza ). Questa gener-0sità da parte del moYimcnto di massa che costituisce, al postutto, il nerbo del nuovo Partito. è dovuta in primo luogo alla fiducia ne]]a genuinità. dell'accordo rag;giunt,o sul programma d'azione e. in secondo luogo, alla determinazione cli non ostacolare in ne!"sun modo le possibilità cli successo del socialism-0 olandese alle prossime elezioni. Il vec-chio ParW-0 socialdemocratico non fu mai in grado di c-0nquistare una netta vittoria elettorale: il nuov-0 Partit-o è fermamene deciso a rag- .giungere questa mèta. Le forze del Partito Soelalista Interesserà i compagni, conoscere le forzo <lel nostro Partit-0. Stralciamo alcuni dati dalla relazione del Segretari-0 comp. Morandi : « Lo slat-0 di organizzazione raggiunto è lungi dall'essere oddisfacente e dal corrispondere alle esigenze di un partito democratico a larga base di massa come il nostro. La cifra degli iscritti, se può costituire un indice delle capacità <li espansione di un partil-0, non rappresenta a mio parere un elemento di gran valore per giudicare della sua forza reale. Alla fine del 1945, senza che un accertamento prec1so fosse possibile, per le molte te ere che erano da regolarizzare e lo stato an-cora anormale di numerose ezioni e di qualche Federazione, questa cifra, stand-0 a dati non tutti aggiornali, si aggirava sui 700.000. In questi due primi mesi dell'anno l'incremento è stal-0 assai forte in molte pro- ,·inci e e il complesso degli iscritti risulta in aument-0 continuo. Fra le regioni che hann-0 il maggior numero di iscritti in cifra assoluta è in testa la Lorobardia con oltre 1,60.000 iscritti, seguita dall'Emilia con 75 mila iscritti, dal Piemonte e dalla Toscana. Fra le regioni che hanno il maggior numero di iscritti in rapporto alla popolazione è ancora in testa la Lombardia con un rapporto percentuale di 2,76, seguita dall'Umbria con 2;30 per cento, dall'Emilia 2,26 per cent-0, e dalla Toscana 2 per cento. Le percentuali on-0 incredibilmente basse per la "ardegna 0,62 per cento, icilia 0,68 per cento, Puglic O, 7 IIBr cento, Lazio 1 per cento e perfino ~farche 0,96 per cento. In linea assoluta il maggi-0r numero di iscritti si ha per la Federazione di Milan-0 con oltre 53.000 iscritti, seguita da quella di Torino con 30.000, da quella di Brescia con 22.000, da quelle di Como oon 20.000, Belluno 19.000, Xapoli 1 .000, Ferrara 17.000. . arebbe di sommo interesse ·disporre <li dati esatti sulla c-0mposizione sociale degli iscritti. Purtroppo solo poche Federazioni hanno fornito elementi in proposito e quindi i nostri calcoli ono malsicuri nella generalizzazione che se ne fa. Da essi risulterebbe che il nostro Partito è compost-O per il 62 per cento di operai, il 13 e mezzo per cento di contadini e il 5 per cento di impiegati, 1 J)er cento di pr-0fessionisti e il 19 per cento di donne e giovani. Il numero totale degli iscritti alla Federazione Giovanile ascenderebbe stando ai dati forniti dalle singole Federazioni a. 80-90.000 (la sola Lombardia dà una cifra di -0ltre 25 mila iscritli). Essendo stata distribuita per il 1945 una tessera unica per gio,·ani e adulti 1 un sicuro controllo u que ta cifra non si -può a,·ere. Valore indicativo non priYo di interesse hanno i dati ohe si possegg-0no sulla oompo-- sizionc socia] e approssimati va. Gli iscritti alla Federazione Gionnile sarebber-0 per il 40 per cento operai, il 30 per cenl-0 di contadini, 30 per cento stu-denli. Xon fanno parte distinta nell'-0rganizzazione <li partito le donne. Le aderenti al movimento femminile sommavano alla fine delranno scorso a circa 40.000. egnaliamo ~filano con 5500 iscritte, Bo1-ogna 2832, Genova 2000, Venezia 2000, Ferrara 2000, Novara 1300. Cifre incredibilmente ba~e si hanno generalmente per le Federazioni meridionali, presso molte delle quali si può dire che non esista addirittura alcuna partecipazione e attività dell'elemento femminile. Tale la situazione delle Isole, di Trapani, di AYezzano, di Bari, di Lecce. Ma sullo tesso pia.no troviamo anche la Federazione <li Belluno. La disciplinanel partito laburista Da mollo tempo il regime interno del Partito Laburista suscita forti discussioni anche al di fuori delle sue file e molte critiche fra gli aderenti. Il Partito, nel corso della sua lunga battaglia per il potere, è stato dominato clal desiderio della coesione interna. Ma quella rigida in istenza sulla disciplina ha avuto anche graYi rnntaggi. Non solo essa ha lenuto fuori del Partito molli simpatizzanti. ma è sla ta anche la causa di incidenti periodici nel Partito ste so (il più celebre fu l'aspulsione dal Parlit-o di &tafford Cripps, di .Aneurin Bcrnn e di trauss, tutti ora tornati ai posti d'onore, per il loro dissidio sulla questione <iel fronte unico coi comunisti). E' lat-0 già deciso di allentare il criterio clel Parlil-0 riguardante la disciplina interna l'ino alla fine della sessione parlamentare :19-16-"17 e questa sospensione è stata accolta da lulli con entusiasmo. Ciò praticamente significa che i deputali laburi ti possono perrino votare conlro il GoYerno laburista senza timore di sanzi-0ni di ciplinari. (Questa licenza e isteva già nel Partilo conservatore e in quello liberale). La sua schiacciante vittoria elettorale ha <lato al Laburismo sufficiente fiducia per poter tollerare eventuali divergenze nella coscienza dei pr-0pri membri. Questa deliberazione può sollevare scandalo tra i compagni del continente, ma per giudicarla correttamente va tenuto conto -del -cosi urne liberale inglese .

B LIBRI Perrti F. : I CONQUISTATORI - Milano. Non tuLti sapevano Clhc « I conquistatori» sono fa ,prima opera narrativa di Francesco Perri. Le note bio-bilbliografo~he che erano state fatte sull'autore non ne parlavano. QuesLo romanzo scritto nel 1924 e pubblicato l'anrno dopo era st.ato •posto all'indice dal fascismo: le copie che erano state trovate nelle librerie erano staie 'bruciate. H rnbro era una accusa a coloro che si· erano impadroniti del ipotere, e naturalmente non ·po'teva essere tollerato. Ma, caduti i oonquislatori 1 l'o-pera, Tistampata in questi giorni da GaTZanti, può nuovamente riapparire nelle vetrine dei librai. Diciauno subito che si è fatta cosa utile a ripubblical'la : essa è ,prima di tutto un documento sul tumefarsi <lel fascismo Jra la crisi sociale italiana succeduta alla prima guerra mondiale, e testimooia pure {lel coraggio di uno scrittore che così protestava contro la prostituzione di molti inte1leltuali. I giovani, leggendo il li1 bro, avranno una compiuta ricostruzione di quegli a•nni di quadrismo immediatamente precedenti la marcia su Roma dei quali così spesso hanno udi lo 'Parlare. Perri ha ritratto in questo romanzo l'aspetto più crudo che ebbe il fascismo delle origini. La lotta accanita che, aiutato dagli agrari, foce al proletariato dei campi. Ila inquadrato la vicenda nella Lomellina che gli è molto nola, ed ha l'atto protagoni ta del romanzo la famiglia di un acca,parralore di terre, una specie di ku-lak. Sfondo in ogni pagina è la terra di Lom ba:rdia che già allora fu così martoriata: con il sole e con le nebbie, con i suoi raccolti e i suoi prati, coi suoi contadini e i suoi armenti. E l'autore ci presenta la città a cui fa capo questa vita : Milano che in quel tempo <là tante speranze agli agrari che vi aceorr.ono a riferire cd a prendere or.clini. I loro !figli vi si dànno bel tempo con le donne e col giuoco. Gli squadristi vi concertano le loro selvagge rappresaglie contro i contadini. ArtisticamenLe l'opera ha alcuni difetti, riconosciuti del resto ,dall'autore, ed è inferiore per omogeneità e cafore al succcssì vo « Emigranti ». ~fa quando l'azione si fa drammatica, ci troviamo dinanzi a belle pagine. Così è ben Teso il furore c-01 quale i contadini inferociti dell'assas-inio di alcuni mungitori di vacche, messisi in sciopero, uccidono lo squadrista autore del misfatto. Il libro, che mostra -efficacemente questo progressiY-O i-afforzaTsi del movimento, si chiude con la completa sottomissione della Lomellina « a quell'accolla di violenti». E l'autoro con tono aroaTO commenta : « Il Governo non esisteva che di nome: il potere passava alla fazione; sareibbero stati vincitori i 'Più audaci e più violenti». E, aggiungiamo noi, cominciava a maturare la seconda guerra mondiale. G. T. Sem Benelli : SCHIAVITU' - Milano. Il discorso che ci potrebbero ispimre q ueste pagine d'autobiografia è quello che spesso ci suggerisce la conversazione con la gente cbe lungamente si è adattata a un teatro fatto pTopriarnenle di alterazioni declamate o di < arzigogolo •· Anche il Benelli, evident<>- mente, è troppo abituato alla retorica usata nella confezione dei suoi personaggi, per -deporre quest'ingombrante bagaglio quando si tratta di parlare o meglio di giustificare i suoi dissensi o la sua -parteci·pazione ai fatti del ventennio fascista. E scrive, quindi, un libro di retorica, disseminato di incoerenze e di frasi spaventose e apocalittiche, per dire, in sostanza, di non e~sere stato < libero » sotto il regimo fascista. Bella scoperta !, p-0tl'à. commentare un leU.ore a questo punto. Ma, per dovere di precisione, dobbiamo anche dire che la -libertà, così come la intende Sem Benelli, è la «sua» libertà. Mentre ritalia era quella che era e tanti italiani insanguinavano le prigioni, mentre tanti altri italiani do,·evàno rinunciare al proprio Paese, mentre tutto un popo.Jo era costretto all'oprpressione che gli impediva di sviluppare storicamente la propria esistenza, e,m Benelli, questo « colosso , delle patrie lettere, pensava, tapinello lui, esclusivamente alla propria schiavitù che non gli permetteva di scrivere e di Ta:ppresentare i suoi drammoni storici e le sue commediucole contemporanee. Leggiamo a pag. 132. Dopo la sua partecipazione alla guerra d'Africa (che, come tutti po c:ono ricordare, si pTestò come molivo propagandistico ai giornali fascisti, interpretata allora come dimostrazione dello schieramento unanime del sentimento nazionale nell'impresa Rtìopica), Mussolini lo riceve. Gli chiede : « Che cosa posso fare •per voi ? ». , ero ·risponde : « Chiedo che l'opera mia, che è opera di bene, e sfido a provare il con!,rario, sia rispettata e non sia proibita, nè o tacolata, nè deformata come ora è. Kon ho altro da chiedere». Egli dice ~he in quel momento era povero, che avrebbe potuto chiedere un compenso, quindi vendersi al fascismo, ma pref eri chiedere la « libertà•, quella «sua» libertit di uomo di teatro. « &arei stato Ticco, aggiunge, perchè « ne~sun leatro in Italia -poteva rendere come il mio se non fosse stato p.-,,tacolaio ». Tutto qui? Era, ·dunque, una questione di cassella? , ì1 Lutto qui. Cioè, no. Ci sono ancora tanti altri casi persona.li, ossia la storia di tutte le ·piecole persecuzioni che il fascismo seppe inventare contro il nostro scriLtore, dipinte in uno stile ricalcalo su quello della «Vita, celliniana con in meno. naturalmente, il sapore e la -convinta ingenuità dell'orafo, P con in più il solito barocchismo benelliano e l'amore per la frase. Il quale alla fine cli tanti pettegolezzi fra lui e gli altri, vorrebbe n.nche tenere un suo discorso agli italiani. « Conclusione all'italiana», dice lui. Dove si potrà trovare tutta la parte negativa del carattere italiano : un'astratta presunzione da mezzobusto pinciano. Cronache d~ll'emigrazione italianà Relazione sull'attività dell' U. D.L di Zurigo I:l gruppo di Donne che cooperava nell'Assi<Stenza Italiana di Zurigo rfin dal 1943 e -che preS6o questa si interessò principalmente alle visite di coniforto ed aiuto dei nos,tri connazionali profughi civiJ.i ed internati militari raccolti nei vari campi di concentramento o ricoverati in ospedali, decise, imitando quanto venne •fatto in Italia, di costituire una Sezione a Zurigo dell'Associazione Unione Donne Italiane. Alt'assemhJea costitutiva del 20 giugno, con la partecipazione di un buon 'llumero di aderenti, veniva nominato il Comitaito, e venne lanciata l'iniziativa della raccolta di stoviglie ed oggetti casalinghi in 1genere da i'llviarsi in Italia. Seguiamo brevemente la cronaca dell'U.D.I. di Zurigo. Il 4 luglio 1945 in assemblea le socie esposero il risultato della loro racco.lta di stoviglie, lfilati, medicinali ecc. e venne d'issato il 30 luglio quale ,termine di raccolta e consegna dell'oiferta. La sottoscrizione diede 11n introito di franchi 639.15. Venne !issata in fr. 0.50 la quota mensile per ogni socia. 11 16 settemlbre venne deliberata l'adesione dell'U .D.I., in collaborazione a11A' ,ssistenza Italiana e aU'Associazione Donne cattoliche all'iniziativa della C.R.I., per confezionatura e distribuzione, ai deportati italiani rimpatria.udi dalla Germania, di sacchetti dono. Ogni associazione si impegnò di raccogliere il necessario ed a'Cquistare il mancante, suddividendo Ja <Spesa in parte uguali. In questo modo vennero corufezionati parecchie centinaia di sacr,hetti e -spediti all'indirizzo indicato dal delegato della C.R.I. a Mon.they. L'8 gennaio 1946 veniva accolta alJ'unanimità l'iniziativa per «!',Azione grembiulini pro Asilo infantile di Portomaggiore». Si decise di confezionare 150 grembiulini ed allo scopo si stanziava la somma di fr. 500.- ci,rca. I grembiulini verrebbero confezionati da volonterose socie. ~1ANIFESTAZIO~I Fra le poche manitfestazioni che si tennero nel breve scorcio di vita dell'U.D.I. va annoverata la Festa dell'U.D.l. che si svolse alla Casa d'Italia Ja sera del 20 ottobre. La ,festa che, per modestia e non nascondiamo per tema di un rriasco, a pr:iori la •si definiva «festicci uole», travolgendo tutti i più modesti intenti è riuscita U'll festone e rfu coronata da vero successo. Alla buona riuscita della festa concorsero tutte le Udine che chi più chi meno vanno annoverate per lo ,spirito di solidarietà ed abnegazione posto nell'adempi- ·mento del compito loro arffidato. La festa diede un introito netto di fr. 1550.- Tale il risultato rmateriale, ma ben più importante e rfonte di viva soddisfazione il risultato mornle. .Si ebbero deLle nuove adesioni. Si videro in sala persone che cli certo diffidavano dei ;fini della nostra Associazione e che di presenza ne Oheeos'è poterono constatare i seri ed umanitari intenti. Le Befana della Scuola Libera e Bimbi italiani ospiti fra noi, tenuta il .giorno 20 gennaio 1946, pure nella saJa della Casa d'Italia, costituì la seconda e 1ben riuscita manifostazfone dell'U.D.I. in comunione .con la S.L.I. Nel pomeriggio del 20 ,gennaio {la ,festa er_a stata ritairdata, in attesa dell'arrivo a Zurigo dello sca.gJione di Torino dei bimbi italiani, ,giunti il 17) la sala era gremita di piccoli e grandi. Le co!IhlllOOSeparole di ,saluto, rivolte dal prof. Delogu ai piccolii e grandi, servì a 'Conrferire alla tfesta quel carattJere umanitario ohe le spettava. La festa ci procurò un introito di fr. 432.65. AIUTI EOCEZIONALI Vennero con•feziona ti ben 690 sacchetti come dono ai deportati riIDpatriandi daJla Germania. (Lniziativa della C.R.I. Ginevra) e spediti a Monthey. La spesa per questa iniziativa ffu di oltre k. 2000; a sopperire parte di tale spesa contribuirono delle offerte di privati per Jr. 420.- Alla confezionatura dei sacchetti aiutarono un buon numero di signore dell'Unione Donne Cattoli~he. Nella Svizzera si distribuiTono K. 581 capi d'abiti ed indumenti vari a connazionali i'Il.digen:ti. Ai tubercolotici italiani a Leysin, vennero inviati pacchi viveri e indumenti. Azione pro bambLni di Trieste. Aderendo ad una richiesta trasmessaci dalJa Prresidente de1la Sezione di Lugano dell'U.D.I. ,sig.na Franellicb la Sezione di Zurigo ha creduto bene ' . tfare pervenire pro bambini di Trieste, la somma clri. fr. 250.- che vennero adibiti, secondo assicurazione avuta, all'acquisto di magJiette. Azione raccolta indumenti per l'Ita,lia. La raccolta iniziata in luglio del 45 ha permesso l'invio a Milano ed altrove, di ben 17 quintali di indumenti, stoviglie e suppellettili ohe vennero consegnati alla U.D.I. Milano, la quale dispose per la distribuzione. Quanto il dono sia stato ben accetto, lo si deduce dalle Jettere •pervenuteci. Del lavoro eseguito, si deve in buona parte ringraziare a nostra volta le Sezioni di Baden, Neuhausen, Basilea, Scia,fifusa e Ginevra, ohe ha,nno largamente contribuito alla raccolta. A1bbiamo già accennato all'azione prembiulini per l'AsLlo di Portomaggiore. Azione entrata bambini dall'Italia. Qua.le altra Associazione all'infuori della nostra, avrebbe dovuto intereS6arsi della sorte della i'Il!fanzia italiana? Noi donne, noi madri, c;be per ragioni di nutura .godiamo di maggior sensibilità, abbiamo sentito il dovere di solidarietà verso le Madri Haliane, -che addolorate ed impotenti a recare loro aiuto assistevano (e purtroppo assistono ancora) al deperimento ed alla morte delle loro ·crea ture, i-Il'nocenii vittime I'« Avveniredel Lavoratori»! E' il giornale del Partito Socialista Italiano m Svizzera. ♦ E' l'unico giornale italiano che si pubblica in Svizzera. ♦ E' il solo giornale che tratti diffusamente, sul territorio della « Confederazione », i problemi della rinascita italiana. ♦ E' un giornale sinceramente democratico che esprime le speranze della moderna democrazia sociale. ♦ E' la voce più chiara che si rivolge all'emigrazione italiana. ♦ l tal i ani, amici dell'Italia, compagni, leggete e fate leggere « L'Avvenire dei Lavoratori». E' il vostro giornale: abbonatevi, appoggiatelo, diffondetelo. Abbiamo inviato a numero i compagni e connazionali diverse copie ,de.Il'« AIYvenire dei Lavora.tori». Con il numero pre ento alleghiamo un bollettino di versamento con il qualo tutti coloro che desiclerano abbonarsi possono versare l'importo del ns/ Conto postale VIII 26.305. ' Il prezzo d·abbonamento è di fr. 4.- per 24 muneri annui, fr. 2.- 1>ei· 12 numeri seme i.rali e fr. 0,20 il numero. Gino Bianco dell'immane catastrofe che 1ha colpito iutio il Paese. E noi accogliendo J'angosciato grido di aiuto delle madr:i e dei piccoli, abbiamo postai tutta la nostra attività a disposizione di una Opera, che invero è ,solo iniziata, perc;hè in questo campo molto ci sarà da ,fare, ma che alla sua !buona riuscita dovr0ID0 dare tutta la nostra energia e buona volontà. Il problema del collocamento ~ déi~oli, che grazie all'appoggio della C.R.S. ottengono il permesso di entrare in Svizzera per essere a•fifidati a famiglie 'italiane od amiclle per un periodo di tre mesi, sarebbe ,problema di ,facile soluzione, se ogni madre italiana qui ,residente sentisse U'Il.'alfd'ettuosa solidarietà verso una <Sua consorella in ItaJia. Quante famiglie italiane potrebbero aocogliere dei piccoli o delle piccole connazionali, senza grande djsturbo. ,Se sentimenti dettati dal cuore non fossero sopraftfatti da egoismo o da un semplice assenteismo. Come vedete, è ìllel campo assistenziale che noi dobbiamo consumare la nostra energia, la nostra buona volontà e soprattutto sacrifi-care tanto tempo prezioso della :fa.miglia. Ma in Italia soffrono ancora, in Italia 'ffia!llcano ancora di tutto, le rovine sono i,mmense, incalcola-bili ed il lavoro per aiutare tutta ,questa gente è di urgente necessità e pure 'imme-nso. Se la :nostra attività per ora si è concentrata negli aiuti a ,gente nootra della Alta Italia, non dobbiamo dimentica.re che Italia è tutto lo !Stivale e che dappertutto sarà provvido e ben accetto il nostro aiuto. Zurigo, 28 rfebbrafo 1946 . • ARBON La Sezione socialista esprime gli auguri più sentiti al compagno Covini Adolfo, per il suo sessantesimo compleanno compiuto in perfetta salute di corPo e. di spirito. Al nostro carissimo compagno, che fra i tanti meriti ha anche quello di essere socio fondatore della nostra Sezione, auguriamo sinceramente di essere festeggiato come oggi, in occasione del futuro lontano centesimo complea.nno. KREUZLINGEN Lutto del compagno Da Rin Nelle prime ore del pomeriggio di domenica 10 marzo, cessava cli vivere la cara esistenza di Maria Da Rin, compagna e spos~ al nostro carissimo compagno Giovanni Da Rin. Una malattia molto lunga, ma non per questo meno crudele, ha voluto troncare poco per volta l'esistenza di una sincera amica della dasse lavoratrice della quale ci rimane oggi l'esempio di laboriosità e di rettitudine di cui fanno prova la -luminosa missione di Sposa e di Madre. I funerali che si sono svolti nel giorno ·di mercoledì 13 maTZo1 hanno visto la partecipazione di tutte le compagne di lavoro e un numeroso stuolo d'amici e di compagni della Sezione Socialista ,e d~lla Colonia Libera, a dimostrazione del tanto affetto per la povera estinta. La Sezione Socialista e la Colonia 'Libera, inviano al compagno Da Rin e alla sua famiglia l'espressione della più sentita partecipazione al loro grande dolore. In memoria di Maria Da Rin, rapita all'affetto dei suoi cari, la Coimmissione Esecutiva del P.S.I. in Svizzera, la Redazione dell'Avvenire dei Lavoratori, la Sezione Socialista di Zurigo e i compagni tutti della Federazione Socialista porgono al carissimo compagno Giovanni Da Rin e alla Sua fa.miglia le più sentite condoglianze e l'assicur&- zione del più vivo cordoglio. SCIAFFUSA Cofonia Libera Italiana Avviso ai renitenti In seguito a<l un nostTo intervento presso la locale Polizia Cantonale in favore dei renitenti, abbiamo ricevuto, in data 14 marzo la. seguente risposta che pubblichiamo affin~ chè ne sian.o a conoscenza i renitenti ed in genere i possessori di un permesso di tolleranza : 1) la Polizia degli stranieri riconosce d'ora innanzi come validi i documenti rilasciati dalle competenti autorità consolari italiane; 2) a.lla scadenza del permesso di t.olleranza si deve far domanda scritta, accompagnata da una fotografia e dai documenti vale voli, alla cancelleria comunale -del luogo di residenza onde ottenere il regolare permesso di soggiorno; 3) questa domanda sarà dal suddetto Ufficio trasmessa alla Polizia de<rli Stranieri a Berna pel dovuto esam~. :Mentre si ringrazia la Polizia Cantonale di Sciaffusa dell'interessamento avuto si raccom~1:da in special mod,o ai compagni' di mettersi 1n regola per il proprio interesse. Redattore : E rie h V a I ii r - Zurigo Tipografia: Grafica Bellinzona S. A. - Bellinzona .. '

GHILDA DEL LIBRO EGIDIO REALE Le origini dell'Italia moderna Opera storica No. d'ord. I/1. Prezzo Fr. 6 L'ultimo quarto di ecolo ci ha dato parecchie lorie del 't Risorgimento ». Quelle scritle da autori italiani, coscientemente o inco cientemente, non riescono a sottrarsi alla accentuata tendenza nazionalistica della storiografia uff icialc. Essi cercano di far risalire in qualche modo le c,rigini dell'Italia moderna all'epoca romana. E' un grande merito di Egidio Reale aver sfatato radicalmente que to «mito», dimostrando l'inesattezza di tale tesi, diventata tradizione. Reale cono ce la stol'ia italiana. Giuri ta di professione, sa dare un quadro chiaro della formazione dell'unità dell'Italia e sebbene repubblicano coruvinto è misurato nei suoi giudizi. Il valore permanente di questo libro consiste nell'aver distrutto eerlo leggende sulle origini dell'Italia moderna ~ nell'aver me&·o in giusta luce la parte che ha a,ulo il popolo nella Jormazione della ~ azione italiana. GHILDA DEL LIBRO TULLIO RIGHI I compagni di settembre Romanzo No. d'ord. 1/3. Prezzo Fr. 4 Questi compagni che ci ~tanno davanti in carne e ossa sono l'espressione della miglioro Italia: un intellettuale, un meccanico, un vecchio rivoluzionario, un giovane contadino e un uffich.lc che sta dalla parte del popolo. !L'unità della lotta per la liberazione diventa visibile nello sforzo reciproco compiuto da questi r-appresentanti delle diverse olassi per umanamente avvicinarsi. )Ia, da autentici italiani, non costituiscono una massa omogenea: nonostante il loro ideale comune e la speranza e la disperazione che li tengono legati insieme, individualmente sono nettamente diffe-ren.ziati. Ed è questo che rende (/.vero» e con;-incente il raccont.o. GHILDA DEL LIBRO G uGLIEL.."\1O CAXEV ASOL~I Problemi sociali del dopoguerra No. d'ord. I/4. Prezzo Fr. 4.50 Canevascini in questo volume, alza le vele ad argomenti di più an iosa attualità ampliando gli orizzonti delle ricer-che oltre i confini del suo paese e di ogni altro singolo per attingere lo interesse dei postulati fondamentali, sui quali si impernia la concezione della pace, intesa non come cessazione o intermezzo della guerra - ciò che sarebbe negativo - ma nel senso positivo di ricostr-uzione del mondo dal punto di vista rigeneratore del socialismo. Lo stile è emplice, chiaro, fluido, schietto, com'è degli scrittori ohe badano al sodo e non si perdono nei l'icami della forma. GHILDA DEL LIBRO VIRGILIO SOID'fAXI Boccino Storia per ragazzi No. d'ord. l/8. Prezzo Fr. 5 E' la storia di un bimbo piccolo, c_he forse non crescer,à più, e che per causa appunto della sua piccolezza ;-ive straordinarie avventure di tei-ra e di mare , in compagnia di fedeli& imi amici del mondo degli animali e deg,li uominj. . . . Chceosa .è laGhildeaLlibro? 1 La Ghilda del Libro è una società cooperativa senza scopi di lucro, nella quale la collaborazione attiva fra autori, editori e lettori ha il fine comune di rendere accessibili ai membri della stessa, libri di alto valore educativo accuratamente presentati. 2 I benefici editoriali della Ghilda vengono interamente impiegati per migliorare le edizioni, per ridurne il prezzo e per promuovere iniziative culturali, esposizioni, conferenze e altre manifestazioni del genere. 3 Il programma della Ghilda prevede sopratutto opere di carattere letterario senza tuttavia escludere libri di viaggio, di storia, di economia e scientifici a carattere divulgativo. 4 La Ghilda del Libro è .collegata con la Biichergilde Gutenberg di Zurigo e con la Guilde du Livre di Losanna forte la prima di 93 mila, la seconda di 25 mila associati. 5 Chiunque può diventare membro della Ghilda del Libro. La quota d'inscrizione è di fr. O.70 pagabile una sola volta. 6 L'associato ha l'obbligo di acquistare, ogni trimestre, un volume di almeno fr. 4.- scelto liberamente fra le pubblicazioni della Ghilda del Libro, della Biichergilde Gutenberg e della Guilde du Livre. 7 Ogni associato oltre il volume d'obbligo ha il diritto di acquistare un numero illimitato di libri liberamente scelti fra le opere disponibili delle tre Ghilde. 8 Ogni associato nceve tutti i mesi, gratuitamente, il bollettino illustrato « Ghilda del Libro » che informa diffusamente i lettori circa le varie iniziative editoriali della Ghilda. GHILDA DEL LIBRO IG~AZ[O SILOXE Ed egli si nascose Dramma in tre atti. No. d'ord. I/2. Prezzo lì'r. 4.- X el dramma moderno interviene con le sembianze di un protagonista un elemento nuovo: il proletario; ma nuovo non nel enso ch'e.;so mancasse nell'antichità, sebbene perchè la sua pena e il suo destino non erano allora considerati materia di pensiero e d'arte.Le persone di questo dramma sono uomini di oggi, ma Yengono da lontano e vanno lontano. Essi appartengono solo incidentalmente alla cronaca. La loro esistenza testimonia l'itinerario percorso in questi ultimi anni dall'autore e, assieme a lui, da un numero ragguardevole di uomini della sua generazione. GHILDA DEL LIBRO ORLANDO SPRE.."\l"G Gioia Racconti è il regalo della Ghilda ai uoi nuovi soci. Una raccolta di deliziose novelle dovute alla penna di Orlando Spreng. delicatamente illu trate da Riccardo Seewald. Questo «Dono di Propaganda, non viene me,:;so in vendita ed è esclusivamente riservalo ai soci della Ghilda del Libro e della Biichergilde Gutenberg. I soci lo possono anche ottenere dietro consegna del buouo d'acquisto rilasciato alla presentazione di una nuova adesione. LGGA .\..O ZL1RIC-:O GHILDA DEL LIBRO Via G. )forconi 5 - Telefono 2 35 84 1forgartenslrassc 2 - Telephon 25 68 47 Conto postale XI a 3871 Postcheck VIII 22992 Domanda d'ammissione Il sottoscritto domanda di essere accettato come membro della Ghildadel Libro Tassa d'entrata fr. 0.70 Nome, cognome Professione Domicilio e indirizzo preciso Con la _dichiarazione .~'entrala deve essere versata (anche in .francobolli) la rispettiva l~ssa d1 Fr. 0.70. L impegno <luTa un anno e continua per gli anni successivi, salvo rl1sdetta con preavviso di tre. mesi. Indicare chiaramente nome e cognome ! Presentato da Il minuscolo protagonista, tutto brio e arguzia, rivela anche una simpatica volontà di bene e un grande coraggio, e riesce persino - piccolo com'è - a sventare losehe imprese di individui maivagi. Un 'I)rofondo senso di umanità anima tutto il racconto; il quale è scritto bene e in una forma spigliata che avvince ubito il lettore e ne lien desto l'int0re.sse fino all'ultima pagina. Il libro ben illustrato da Ugo Gleis è uno dei più belli ed entusiasmanti racCO'l'J.tiper ragazzi che siano mai stati fin qui pubblicati. C,fome, cognome e indirizzo preciso) Bibliote:: Gruppo: d Gino Bianc GHILDA DEL LIBRO 'l~. WILDER Il ponte di San Luls Bey Romanzo. ~o. d'ord. I/5. Prezzo Fr. 5 A Lima, un ponte intes~uto di giunchi daigli Incas più di un secolo prima, improv;-isamente i spezza. E l'autore indica l'anno, il giorno e l'ora in cui avviene il fatto. Xell'abi so sottostante precipitano cinque viaggiatori. Un fatto di cro:naca. Senza calore, senza « atmosfera», e che viel'e r-ipetuto pa,recchie volte, con -piccole Yarian ti, alla fine della storia di eia cuna vittima -~enza dar troppo peso e trwpa impJrlanza al fatto in sè. Un po' leggermente, in apparenza . .1Ia quando si ha finito di leggere il libro, incomincia ad agire sul lettore quell'atmosfera rarefatta e ·uperiore che si inconbra ad ogni pagina e si è invasi da un mondo appena evocato ma reale e forte, al quale non si può fuggire. E· un !ibro che si può rileggere. E questa è la migliore raccomandazione. GHILDA DEL LIBRO GIOVA.X~ I VERGiA. lllastro don Ge8ualdo Romanzo. No. d'ord. I/6. Prezzo Fr. 6 Opera cla sica della letteratura italiana il « :Mas.tro don Gesualdo» è la biografia di un muratore siciliano, Gesualdo ~fotta, arricchilo in m('zzo ad avversità di ogni orta, circondato dalla malignità e dall'invidia dei riYali e dei beneficali, amareggiato anche dalla lontananza ,spirituale della moglie, di nascita troppo superiore alla sua, e infine dall'indifferenza della figlia, che tiene alla finezza aristocratica della madre. La sua vita è una· continua lotta, che si risolve in una sconfitta: egli muore dOJ)O lunghe sofferenze, quasi abbandonato, nel -pa.lazzo dove la figlia e il genero . cialaquano le ricchezze che egli ha guadagnato. GHILDA DEL LIBRO GIUSEPPE DELOGU Bruto Opera storica-filosofica No. d'ord. 1/7. Prezzo Fr. 9 Non v'è alcun dubbio che il tema possa suscitare l'interessamento di una cerchia assai vasta di lettori, ne.I momento che stiamo attraYersando e nell'altro che gli terrà dietro. Il chiaro intento rpolitico dell'Autore non è da trascurare, anzi da sotto,lineare ed appoggiare, in un'Euro-pa e in un'Italia nelle quali si voglia ristabilire - attraverso la rieducazione degli animi - il culto e i.I metodo della libertà. La nobiltà dello stile e il calore con 0ui l'Autore accompagna la sua trattazione collocano questo scritto al di fuori della categoria delle opere di erudizione -pura: e ne fanno, nel senso lette1-ario e morale, un'Apologia. GHILDA DEL LIBRO THO M.AS )1Ai"\TiN La montagna Incantata Romando due volumi. N. d'ord. I. 9/10 Prezzo Fr. 6 il volume « La montagna incantata» (nel titolo originale: Der Zauberberg), il cui autore 'l'homas .::\,lann, è tra i massimi rappresentanti della modnrna letteratura tedesca e che attualmente ancora vive b. vita dell'esilio nella Jontana America, è un 1 romanzo nel enso più umano dell'espressione. E' la stoll'ia di un giovane il quale recatosi a Davos !Per incontrar-e il cugino da molti mesi ammalato di tubercolosi, non sa sfuggire alla caratteristica atmosfera creata dall'ambiente e finisce per sentirsi l11i pure, preso dal contagio. Vinte le ultime resistenze, egli si persuade di rimanere, ammalato fra gli ammalati. Scop,pia Ja guel'ra mondiale e il libro si conclude in una scena che potremmo definire simbolica; l'armonia dei rapporti nata fra gli ammalati di ogni na. zionalità si scioglie e alla calda simpatia di vrima si Optpone un con trasto di antagonismi nazionalistici che turba e corrompe gli animi.

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