L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVI - n. 34 - 1 novembre 1945

a... DXVI (nuova ••rie) N. 3• : Zurigo I• Novembre tt•5 QUINDICINALE ~SOCIALISTA IEDAZIONE a AMMINISTRAZIONE Casella postale No. 213, Zurigo 6; - Conto postale No. VIII 26305; - Telefono: 23 70 87 • ABBONAMENTI: 24 numeri Fr. 4.- 12 numeri Fr. 2 - UNA COPIA ct11t. 20 Presentazione per << varare » il movimento, si cerca con la lotta contro l'epura::ionc di salvare i gerarchi cd i grandi industriali che per ora rimangono dietro le quink a finanziare il partito. La prop;iganda dell'Uomo qualunque, come quella della borghesia del 19, tenta di polarizzare nello spauracchio del comunismo il pericolo dell'ora e di mobilitare intorno all'asse della reazione i ceti medi ed i residui del fascismo. (L'uomo qualunque) A Roma in alcuni uffici siti al Corso Vittorio Emanuele n. 51 viene concepito un giornale che si chiama « L'Uomo qualunque ))_ Esso ha una tiratura di fll.000 copie e fa capo ad una organizzazione politica che si chiama « Il fronte dell'Uomo qualunque>>. Il giornale sempre in lotta con la censura si affanna a dimostrare che non è fascista; l'organizzazione dichiara che le sue porte sono aperte a tutti eccetto ai delinquenti comuni. In un suo articolo di fondo apparso il 5 settembre « L'Uomo qualunque » così pone il concetto della classe che dovrebbe dirigere la società. li giornale si domanda: ,, Qual'è la classe lavoratrice? Indubbiamente - scrive l'articolista - la borghesia, che crea il l~voro, lo organizza, lo dirige, lo fa fruttifero e fecondo». « La borghesia, dunque, che comprende i grandi e piccoli industriali cd artigiani, gl'imprenditori, i commercianti e finanzieri, gli organizzatori di traffici marittimi, assicurativi, bancari, di scambio, deve prendere nelle sue mani le redini del paese ». Non occorre dunque un commento dopo questa chiara autodefinizione come pure è superflua una risposta alla domanda che il le!torc potrebbe porsi riguardo ai finanziatori di questo nuovo partito. La caratteristica che lo distingue dai movimenti precursori, cioè dal fascismo italiano e dal nazismo tedesco è l'assenza dell'appello demagogico alla classe proletaria. « L'Uomo qualunque» ci dice chiaramente chi sono i suoi padroni e ci fa intendere per deduzione chi sono i suoi nemici. Il giornale è composto da redattori abili, fantasiosi e pungenti nella polemica, persuasivi e tenaci nel dimostrare la struttura democratica del movimento così come lo erano i redattori del ,, Popolo d'Italia)) nel dimostrare l'essenza repubblicana e libtrtaria del partito fascista allora nella fase iniziale. L'organizzazione è stata ideata in base a sistemi classici tenendo conto o del luogo di lavoro dove si formano i gruppi o del territorio e già si estende nelle città e nelle provincie. la formazione di base di questa organizzazione è il cosidetto Nucleo che può essere di cinque o di cinquanta membri. Esso può esse aziendale, cioè formato da persone che lavorano nello stesso luogo, o territoriale se formato da persone che abitano lo stesso paese,. la stessa strada, 1~ stessa casa. Una formazione più vasta è il gruppo, sorto per iniziativa dei capi-nuclei che si compone di un minimo di due nuclei e di un massimo di dieci. L'Unione dei Gruppi forma il Raggruppamento. Tutte le organizzazioni comunali fanno capo ad un Centro provinciale che risiede nel capoluogo della provincia e tutti i centri provinciali ad una Unione Regionale che risiede nella città principale della regione. In cima alla piramide infine vi è il Fronte nazionale dell'Uomo qualunque che risiede a Roma ed al quale fanno capo tutte le Unioni regionali. Che questa organizzazione abbia già una vita lo dimostra la pagina del giornale intitolata le « Cento città » dove si stampano le corrispondenze che giungono dalle varie parti d'Italia. Le corrispondenze mostrano chiaramente la qualità dei militanti dell'Uomo qualunque e lo spirito che li anima. Una corrispondenza da Casalecchio dice: « Tre componenti del C. N. L. si sono installati nel Comune, uno come sindaco, gli altri due come assessori. Essi hanno abbandonato la loro vecchia professione di muratori e calzolai per fare gli uomini politici attribuendosi incarichi retribuiti dal Comune stesso ». Un'altra corrispondenza mostra colga la formazione dei Nuclei que: come il popolo acdell' Uomo qualun- « A Rossano Calabro il 26 agosto turbe di ragazzi capeggiati da un ubriaco e sobillati dai dirigenti comunisti locali hanno inscenat~ un_a dimostrazione per protestare contro la costituzione del Nucleo dell'U. Q. col dichiarato proposito di assaltare la sede. Preghiamo gli amici calabresi di farci avere i nomi dei provocatori ed ogni notizia sul loro passato. A suo tempo vedrete che ci serviranno ))_ Tutte le corrispondenze rispecchiano un odio vioe to cont o gartikntifasci che ricorda i! tf.1 ei J p O O ~"Ita~ e- l'ir dell bf€,1a taliana contro i movimenti operai del 19 e del 20. I combattenti antifascisti reduci dalle isole, dalk prigioni, dall'esilio e tornali in patria ai loro posti di lotta per la ricostruzione sono chiamati « gli , sciacalli » calati sulla preda a nutrirsi sulle rovine della patria. Velenosi sono anche gli attacchi contro le commissioni per l'Epurazione; in essi si sente la tu!ela dei beni e della vita dei fascisti colpiti. Forte è la cura nel mettere in mostra i metodi democratici del movimento e la eleggibilità delle cariche per coprire col dcmocraticismo degli organismi periferici il carattere dittatoriale di quelli centrali. Abili sono gli organizzatori nell'ambientare il movimento al clima politico dell'ora. Essi consigliano di dare le cariche direttive aè uomini non compromtssi eccessivamente col passato regime. Mentre questi ultimi vengono tenuti in vetrina Nei loro articoli i giornalisti del movimento accentuano cd ampiano il disordine nell'economia e nella vita civile ereditato dalla disfatta, cercando di farlo apparire come opera dei paniti antifascisti. Legando ad essi le difficoltà della vita quotidiana la propaganda dcll'U. Q. cerca di drammatizzarle e d1 ingrandirle nella coscienza pubblica. Si dice che a Milano sia pericoloso girare tenendo in mano il giornale dell'Uomo qualunque; il pericolo verrebbe dal vero uomo qualunque che col sano istinto popol;irc, avendo fiutato di che cosa ~i tratta, non vuol subire un secondo fascismo. Per noi il fatto non si liquida sul marciapiede bensì con la realizzazione d'un programma che colpendo i monopoli delle classi reazionarie elimini anche quei movimenti che da essi traggono vita LA. BATTAGLIA PER I,.& COSTITIJEIITE TI 11lgnUicatodella lotla · la legge eleUorale · Le manovre dei conservateri e monarchici < 'ontinua in Italia piil Yh-a che mai la lottn pee la ,·orH"ou1zion<' (lpJl;t ('o,:titu<'nf<'. Co,;ì stando le clB<-', è rYiùC'nte c-he :-e relenore fosì-ie ht,-:c:iaco lihPro cli <lare la propria adesione al partito,<' c·ontemporan<•nmeme di ,;iabilit·e una lLc:;111 di preferf'nza fra gli uomini c]('l partilo ste,;so. molt<' 1 partiti <li ma,-:,-::1hanno (·ollahor·1to ,·011 l<'a1t:·1 nel t:0Ye1·no ,-:ono tlai C'omitati lii liberazione nazionale, P<'rc-hi'>altamente> c·onsa1w,·oli ùelle !!"raneli l"<'· :-pon:-;ahiliri1 c·hp in un'or,1 c·o,;ì tragic-a per il 101·0 l'ile!<e incomh<',·:1110su tutti i Jarnratori. Hono i 1:ln1n1tori c-hc ric:ostrniranno l'ltillia e la restituiranno ,Hl una \"ira clignitosn e Yernmentc c-i,·ile. Perc:hè la rinascita delrltali.1 non fosf:e c·om;prome::;·a, perc-h(• altrP clistruzioni <'cl altri lutti non l'i nggiunges~<>ro all'interminabile 8eri<> che e-i addolora e ci fa tal- ,·oltn incerti sul nost1·0 fntnrn, era neces aria QU<'sta sin(1"ra collabor.1zion<': collaborazione il. cui s<·OJlrl era ben cleterminato e delimitèlto sin dal primo 1110mento: porre le condizioni nece . arie perchè il popolo italiano pote.·."e munife tare liberamente la sua ,·olontù, clanclosi un ordinamento nuo,·o, ia;barazzanrlo I direzioni potrebbero <' :-ere sconYolte. Pe1·ciò i Yot i preferen;,;i;1li nelle li!<te saranno o~wortunamente i d•,!!-ati. l'<'r i collegi ebP clonanno e,;sere soltanro cli J;j lle1>utnli i potrà dare un solo Yoto cli pr1>feren1-a. il ((>1Tf'n0 cli ttll ti i r(',;iclui tl('I f:iscismo p cli h1ttP le LE>nclenzereazionari<' r·h<' non po ·,-:ono non ostacolare e foria;e reude>rp impo:,:sihil(' un rinnonunento. Oc-corre\"lt ,<'rciò c-lw I<' c·oncli;,;ioni nec:C'><rsin<' per un re.!l"ol~ue, ordinato <·01worso alle urn<', ,;i rcaliz- ;,;a .·ero: c·hc, lo stato di g11<'tTa c·es·a ·se, c·he i preparnth·i per le <'lezioni stesse (liste dei ,·otanti. leggi elPttoral i. <'te-.) si fo!<sero complet::i.te, e-osa c·hc ('J"a resa a ·sai più c-omplessa e cliffic-ilt' <lnlle clbtru- :1ioni e dalle trasmigrar.ioni di un in:?:P11tpn11111No di uomini. prigioniet•i <' deportati. .'intorno pyidente clelle clifficoltìt c·hP si frappongono continmlm<'nte alle elezioni è il fatto ehe giì1 cli\·er ·e ,·olte il Con lglio clei mini tri . i .·in propo to ùi fissare J:t clatu, enza es ervi ancora riuscito. 1.,a commissione per la formar.ione <lella legge politir-:1 eÌettoralc- ha p1·P-S·ochè e aurito il ;mo c·ompi10. li progetto rac-c-om:incla il sistema della propo1·- zionale pura, c:011sc·rntinT per collegi regionnli. O;!ni eollC'gio ùonebb(> eJerrgere un deputato per ogni '0.000 abitauti in ba e al censimento del HJ21. I deputati della Cos!itnente sarebbero quindi :-5~. Jn hase alla prnposta clelln c-ommissione. i <·omitati elettorali della regione i[)ref:enterebbero le liste clei 1 c-andiclali che. per essere arc-ettate. ùonebbero e. - sere nccompagnal<' dalla fi rmn di :-3()() o :i()() <'fr•ttori (la precif:a1-ionp clel numero i> . tata ris<'n-ata .11 UoYerno) .. \gli effetti clegli :::c-rutini si clon(?hh<' tt>- nerc c-onto dell"ordine cli precedenza fis ato nPlla lista dai ri ·pettiri comitati presentatori. 'l'utta,·ia la lista non clonebbe ('S er(' rigida. ma clO\'l\'hhp essere con. entito il rnto preferenr.i.1le n(>ll'interno d<'lla li,-:ta ste,-:,m. i rnti di prefe1·enza aranno rlue per i 1·ollPgi dovranno e prì mere cla J6 ,1 :~o d<',P1f1 nf i e t rP 11uelli olt1·e i :,o. c·he Jl<'I" L'n clissiclio -.;intomatic:o ])er l.t tattica l'<'l!llita clai r<'azionari .·i (, ,·erificato in una recente 1·iunio11p clcl C'onsiglio dei ministri a ,roposito della 1·om·ocazione della Costituente. li -ociali ta ~enni. ,1ppoggiato dal comuoi,:ta 'l'o.!!liatti, esigeYa c-he fo!<~ immPtliaumente fisf:nta la data clel!a E'lezione della Co:-ritueme t•nu·o il pro ·simo marw. li liberale Brosio, nppog;riato dal <]('mocri8tiJ.no IX' (:ai:;peri e d:11 d('molaburista Ruini, ,;o,;tenent im•(>ce <"he non ,-i può ronYoca1· la ('0$tituente prima c·he ,-:iano delimitali i suoi potc1•i. Liber,1li. <1emocri,:tia11i <' demolaburisti negano aìla ('o !ituente i p0tet"i legLslati\·i. !}accordo conclu o tra i partiti nel giugno 19-H all"<'poca della liberazione di Roma risen·a rn .la facolt:L legi ·l::i.tirn al parlamento. Uli oppo i tori di ~enni fanno ora ya lere che non potcnclo::;i pel" il momento eleggei·e il nuorn ;parlamento, ~ nec:essario interpellare il po,olo attraverso un rPferenclum percht- fissi le competenze della CostituentP. Xenoi hn inYere ostenuto la tesi che la Co ·!ituente rh·este il carattere di una assemblea so,-r.1na, anzi di nn superparlamento <' che non si possono a,:f'olutamente limitar<' la sua sfera d'azione e le 8Ue rompNenze. .\.. proposito del referendum c·he i liberali von-ebhero indire sui limiti della Costitu<'nt(', è bene ricordare che co~ la legge Bonomi ciel 21 ;.:-iugno JUH ,;i cli pos(> come si f:a che cle,·<' c-s er(> c·om·oc-at.t unn as em!Jl<'a c·o::Utuente alla quale spetta cli stabilire 1111nuoYo ordinamento costituzionali" clt>llo ~wto ~enza clelimitazi0ne cli materia c·oi.Litnzionale. In que ·to non ci può e· ·ere alcun dubbio qu:i.nclo f'i c·onsidcri la natura ste,:1-a di un.1 assembJ<>a l-Ostltuente, tenuti pre!'<enti i precedenti storici tra i quali po ono ricordarsi come i pili enratteri tiri cruelJi relath·i al congresf:o belga del lS:30 e l'asf'emhlea co tituente teclesc.1 del 1919 ln quale <·om'i'> ri- ,-:aputo, contemplò notHoli problemi di ordine oeiale in riferimento all'orclinamPnto politico (]('Ilo Stato. ~on Yi è quindi da pensare, tPnuto 9resente il te;:;to della legge, a limiti ris1wno alla competenza clpll"assemblea co tituent.e in Jtalia in relar.ione .ti suo compito cli i'itabili1·(' il nuo,·o orcli1w <'0Stit11- ;do11al<"dello Stato». .\kunP pe>r><onalilù politic:he della ,·ecc:hia Jtalia. Bonomi. n·ore. Xitli 1•c1 altri h,urno puhblic-aro un manifesto n <lifpsa delle cosiclette « libertìt clernotratiche ». c:hP sarehbC'ro poi il roll(>gio uninominale (grazie al qu tle Wolitti impedì l'esten,ione delle ~u questo pumo la discussione fra i membri della ('ommi sione <> stata particolarmente \"intce. Jn linea di u1<1ssima tutti i :n1rtiti, attra,·el"s0 i propri raplll"<'><entanti Jn seno al la commissione, f:i nano dichiarati fa,·oreYoli alla lista con Yoto preft>renziale. 11 llisacc-ordo è sorto allorchè si è tra tla to <li clefinirP hl tecnica clel Yoto prpferenziale. 1 partiti. non rn dimenticato. sono irncor:i diretti da uomini c-he li co;:;tituirono in un periodo di lotta clandestina. Le direzioni che in attesa cli Ps ere democraticamente elette. dernno e. sere con iclerate proni 'orie, furono c-omposte cla ra,ppresentanti cli tutte le le c-orrenti del partito, perciò in disaccordo sul progrnm- ' libertà demoeratic·he al mezzogiorno) e un referenclun1 o plebisc-ito (c-he fu --;empre. trumento cli tirnn11ia, eia Xnpoleone ,11 nazismo). ~' o le e 'lii mC'todo di athnl"lo. Continua in seconda pagina ..11 troneo di Rema .. I.uogo dell'azione: Un qualsiasi conc;olato italiano in Iwizzcra. Per.w,nuggi: Vifì _ Dattilog-rul..i (Tipo alla C'.,armen. ,·<'c;lc cortu): Paparclla - fmpie~ato con- ..,ol.iuc (grnsc;oti<'llo. occhialu(o); Girell1.1 - Tm1,ic•g·ulo c-on~ol,11~! <di..,in, olto cd clcg,11tc). J\tto I F 11· L" -.,in~hiouu c·ol , ol to sprofonda t,, nel f uuoletto.' i>.\PARl~l.L.\ 11i 11u-orgo che sei proprio inrw111ori/t11. I dire il aero ne ho él0ulo sempre il sospl fio pere/ii? Girella è un bel giouéllwlfo e /a c·olpo sulle donne. Ti élssicuro che se non /osse purlilo li aDrebbe .c;posalii. 1· li· 1·. (e-on ,ocC' piugnuc·olosu) Perchè no? Dopo /unii ;11111dii ;1111icizia.Ilo ceruilo di 110n farlo parlire, di {1ilflenerlo e.on (tttle le mie forze! ... P.\PAH[IJ_.i\ - Ma erc1 /c1fa/e, Fi/ì ... !~ra fatale ... t,a po/iz:<1 .mizzera gli 11eg1.101i:l1 rinnovo del pem1e.5w ... Roma lo richiamavi/ ... ( he fare~ f.u p11rtenza eru i11eoilabile. ,~,l·T (con uno "C·utto i'-leric·o) Afct lo wnm;1zzerc1ww ... Capisti? Lo ammazzeranno! ... P.\P.\RELLù - (pcn..,o:,o) \on credo. In fondo e;;li non er,1 1111 membro regolare dell'Ovrc1. Tla. eseguilo, .\Ì, di lauto in lémlo degli incélrichi speciali... Questo è vero... ,11a questi élllfifascisli di Roma non s;1pra1mo mica fntlo. Ti ricordi?' Io ho sempre detfo: ;;crioe1e il meno possibile. li aero polilico quì sono .\fato sempre io. Quello soentalo di Girella aoeoa la mania delle lettere e dei rapporti .c;critli. Grazie a me 1110/le caselle !-On rimasie Ira noi. Devi farti coraggio ... Fifì .... Vella peggiore delle> ipotesi lo avranno me.c;so in prigione ... 1~· poi i mmi c,1-c;c1:11q101;i11docasca il tronco ... I• I ~T Che /ro,,M? Che n1111i? .Von li u1pisco. P \ P.\RELL.\ . Ti spiego. Girella 11oeu1:i uri « amicone ul J1inislero degli ei;leri. Si erano ccno.c;ciuli dt1 giovani in non so quale sezione del Fa.c;cio. (:i rei/a gli doveva la , arrìera e lo c-hiamava • li tronco di Roma, Tl destino dei rami dipende da quello del tronco. Mi compre,uli? I• l[T La letefonafa 110n è arrivafu. Il telef_ranwia· prorne/t,so da. llil,1110 110n è giunto. P.\PAnELL \ U11n! \on è buon .c;eg11.0. lspelli,11110 ancon 1 però. Tutto dipende dal tronco. Atto Il Fl FI" Pensu. wno paM,ale /;mie .,effi1111:J11e nemme,w 11111l1effen:! [>_\ P.\.RELLA (PC'nsoso) La co.~a .si [él -~eria. ll franco surù il Re/f.Ì,lél. C'oel i e con esso vi -~élranno anche , rilmi. \"on devi scoraggiar/i del tuffo però. P11rcl1è Tè, vita .c;ia st11Da. fl FT Tu mi dici d._>//emenzo{{ne pietose. r;a. 1)ranrw arresfolo <1ppena gi1111to a Cltias.so. 1;avran110 fucilalo senza J)ro<·esw. J;;mrnnno impicca.lo senza pietii. (singhiozw). P.\ P.\RELL1\ - .lfa 110n piangere Fi/ì. Saba/o sapremo Lnfto. Mi l1an110 detto elle arriva da Roma il nuovo, q:~ell~ c:he doDfiÌ sos~i~uire Girella. Cerio potra d1rc1 q1rnJcf,i no01fi:1. Atto III FHT . I che 01 a arriva? P.\P.\RELLA (Passeggia ncnoso - Cuarda rorologio) - .lrriva alle IO.. Jncorn venti minuti. FIFI' - Ma clti è? P:\ PARELLA Mi /1a11110telefonato da Berna che il nuovo arriva questa mattina. Non so ancora i[ nome. Chi vuoi che sia? Un antifa.sci.sta quesiti volfa. Bisogna stare in guardia Fifì.. Molta cortesia: ma molta distanza. .Von una parafa su quanlo riguarda il passio ed a.nzitulfo su quanto sai di me. Prudenu1 Fifì. Ilo 1111;i paura matta della. lingua delle donne. Speriamo almeno che il nuovo non sia bello altrimenti sono fritto. Potresti comin. ciare con lui un ronurnzetlo com.e con l'altro . FfFT - Ma fu non -~enti nemmeno come sia prof onda. la mia preoccupazione per Girellè1. PAPARELL,\, - \Ton Doglio offenderli Pi/ì; ma devo darti dei con.sigli.Tu lo sai. Tulli i con- ~oli hanno delta che il vero politico quì, il oero M achiaoelli sono -~lato sempre io. Tu sei una. donna romantica ed ingenua e Girella pensava. sempre alfe donne e alla carriera. lftenzione alla noslra presentazione politica: Noi eravmno dei democratici cammuff ati da f ascisfi. Abbiamo sempre odiato i lede1;cl1i. Rir,uardo alla monarchia non una parola. Non dobbiamo comprometterci. Saremo ~enti/i e parleremo dì cose divertenti. Queste sono per ora le rnie i.~fruzioni. Prudenza, cani Fi/ì, prudenza. (Cn ilcnzio. PaparC'llu ~unrda !"orologio. Si -;cntono dei passi) PAPARELLA - Eccolo. 171FT - ( i gunrdu allo specchio l' si li11gc k )abbrn veloce ed eccitata) (Si sente- picC'hiase). PAP:.\RELLA - Avanti. Un uomo ,nanza con una Yaligia. La posa a terra cd incrocia le braccia con fare nn.polconico . FIFT' Girella! (Corre ad abbracciarlo). P PARELLA - Girella! GIREILl - In carne ed osi;a. PAPARELLA - Ed il IIUOVO p GIRELLA - Il nuovo .c;ono io. PAPARELLA Ma come P Rifomi ufficialmente P CrRELLA Ufficialmente. La tempesta non lo ha ancora abbattuto. FrFJ' - Che cosa? GIRELLA - li mio tronco. Il tronco cli Roma!

.. DEMO0RA.ZIA. A.TOMI0Jl .. La dichiaraz.ione del Presidente Trumann, che gli Stati Stati Uniti intendono conservare il segreto della bomba atomica, non giunse inaspettata. Essa è nè più nè meno la parola più decisiva che sia stata pronunciata sul nostro pianeta da parecchi anni. quali pretendeva di discendere. Ora, se ciò s.uà possibile, la religione Shinto potrà sopravvivei e come centro raccoglitore di società egrete patriottiche o come consolazione per la super tizione di villaggi remoti. Si è assicurato il mondo non solo che I liroshito ,1ccondiscenderebbe alla disorganizzazione dello Shintoismo, ma che egli sarebbe cristiano nelle sue convinz.ioni personali. Gli effetti della bomba atoIl segreto, che per quanto si riferisce alla teoria può essere compenetrato da ogni studioso di chimica nucleare, nasconde solo i dettagli dell'intricato e pericoloso processo di costruz.ione. Esso può venire conservato al mas imo per pochi anni. L'unico significato della decisione di mantenerlo è che il Pre- mica sono stati evidentemente più va ti di quel che 1 i più tra di noi :1011 aDbiano aspettato. E' concepibile che il cristianesimo diventi ora di moda nel idente Truman intende servirsene nel giuoco delle forz.e politiche per rinforz.are i mez.z.i di prc sione , che le risorse del paese già mettono a sua disposizione. Poichè la durata del monopolio sarà breve, è grandissima la tentaz.ione di sfruttarne per tempo i vantaggi. Il suo effetto è principalmente psicolog co. Nessuno pensa seriamente che i possessori delle poche bombe atomiche esistenti abbiano fretta a servirsene. Essi speculano non meno sulla fantasia di quelli che le posseggono che di quelli che ne sono privi, originando nei primi 111coscienza dell11 onnipotenza, negli altri un senso ancora più pericoloso Giappone, e che questa nazione, che ha rivelato di possedere così eminenti capacità di adattamento, cerchi di imitare la maniera di vivere americana. Noi riporremmo maggiori speranze nelle conseguenze di tale conversione se ci fo e la prova che gli americani includono nel loro programma di riforme radicali anche tutte le necessarie trasformazioni della struttura sociale di una società mezzo feudale e mez.- zo capitalista. Sembra che essi vogliano infrangere la categoria dei grandi proprietari terrieri nobili. Questo è un promettente inizio, seppure molto dipenda dai dettagli del piano e dalla volontà con cui verrà realizzato. Saranno incluse nelle leggi le immense proprietà della casa reale e le terre appartcn(nli ai tcmplii? Nel caso affermalivo potrà formarsi nel Giappone rurale una democrazia contadina. Noi siamo però ancora più curiosi di sapere, cosa accadrà dei grossi affaristi giapponesi, in ispecie dei trust di calamari delle famiglie Mitsui e Mitsubishi. Troveranno essi rifugio sotto le ali protettrici di congern americani simili o ricorreranno a qualche altro espediente? L'unica soluzione che giustificherebbe delle speranze, la socializzazione integrale o parziale, è estranea alla mentalità dei conquistatori, che: si sono arrogato da soli il compito di decidere dell'avvenire del Giappone. Come reagisce l'Inghilterra alla politica unilaterale americana? Se il governo laburista inclinava alla speranz.a che il dominio americano nel Pacifico e il controllo esclusivo della bomba atomica avrebbe accresciuto le possibilità della pace mondiale, deve averlo scosso molto rudemente il generale Marshall, secondo il quale il corollario del possesso della bomba atomica è che gli Stati Uniti debbono mantenere una armata e una flotta enorme, attrezzate con tutte le altre armi moderne, allo scopo di impadronirsi e conservare le basi di qualsia i altra potenza che disponga di armi atomiche. L'unica risposta dell'Inghilterra a questa orribile minaccia deve consistere nella richiesta di una sincera organizz.azione della sicurezza mondiale. (The ew Stalesman and I\1ation). Labattagliaper la Costituente Continuazionedi prima pagina .\'un a t·:t'-'n i finnatHri ti<'! manifC'""' sou11, 1wll;.1 loro illllll('llSa llHl_!:!",'..dOl'.lllnZ1ap. prE'S(•ntanti cli (JU(,Jla c-la,,-,p cli 4: ~alantuomini » c·hE' ha IE'1111toin fp11cl11, llall'11niti1 in poi. 1,, l<'ITp ·n,Pri<lionali itali;rrw. Sow• , coloro c-lw :!i1111g-en1110acl a1u111<•ltE'rP dw un p,,· rii ;;o<·iali<;1110u. n:r qualc-h<' riforma 11011fo'-'SE'ro cl.1 1·.<.,1>i11~p1·,;ipPr IP lllll""<' <it•I Sud, ma ,, c·<rnùi7,io111> e-lit• 1>,;S(, 1·e11i"""ro f'lar;:!il<' c-onw 1111pridlc•gio: <' c·lrP. :!11n111lilPclalh, 111011arc-llia. n•,1:t'-'><rro pariIJH'llli i11ta11::iliilii i :wi,·il(•::i (!pi dio11ali. po,;siclr111i 111pril'l'r eo,.:Jur-o. il fa,.:c-i._m,, Ì' :-tato 1111f>pi-;odio. ~:-,-,i ,-1 cl<•s111110. I' trovano i loro [)l'Ì\'"ilc7i f()rlllalmPnfp im:111i: 111a11011li 1·NJ011npiù assieurati da una si· c·ura 11w1·1·1111i<c-lai <:on•rno .. \l !)0!-10 <IE'llo Sluto ,..alJantlo ,·c><lo11l0a c-oalizio11(' dPI ('.L.~ .. al po ·10 cli (;iolilli. l'.,rri. E prolPstano. E '-'i ><forzano <li disfa n, I-t rh·ol uzio111:•antifa,;c·ist,1. (' la nH!liono t 1·.1- -.drrn rp al 1rihunalP "dpmo1·ra1i<-o :i- <l<•lla loro lll<> ria rdiia. di inferiorità. Quel senso può avere l'effetto, come accade spesso nella vita quotidiana, di rendere le sur vittime non solo sospettose ma dure e intrattabili. Il comportamento russo alla conferenz.a dei mi• nistri degli esteri rifletteva chiaramente la paura dei russi per ciò che la loro stampa chiama ora ,, democrazia atomica». Se in questa atmosfera carica di tensione e di risentimento la Russia riuscisse a costruire l'arma terribile, la rivalità renderà probabile una guerra di sterminio. Il secolo americano non si inizia felicemente. \ MONDO FASCISTA La « ,·oc·p Hepuh!Jlieana > dH• a,·p1·a !!iii "'<'/!"IIHlulu l'in,·io al SPnato cli 111111 petizi0llP tE'ncl('l1((' ad ot t<·llPrP dalla <lcfunta ,1,.:~emhlea i I ,·No <·ontro Jp elPzicmi <l<'lla ('ostituentt' d('finite i1wo11c-iliabili <•tJJt lo Statuto .rlhl'rti110 (comp ,;p lo ~tatuto 11011 fo,.:,t• ::i:'r 1111->,-,;o :1 clorrrrirl' proprio da liii di,;c•p1H1l'l1H!'l<•I :-uo 11111or!'), h:1 riproclot10 u11 altro lloc:umE>nto d11· pro,·a ("Olll(' la (·ric-c·a ('(JJIS('ITHtri(·(' 1no1Hl1'(•hita 11(111 tra,;turi al('llll llll'ZZO i><'r tentarp di spar!!er!' il cli- ::;ori(:>11(11111e11t<o'1:n1hhli<-o ,tlla ,·i,:!ili.1 df'IIP pros><imc c·m1;;uJta7,ioni popolari inclis1)('11;;a1Jilial rinno1·.1111l'ntodc>lla ,·ita na,1,io11ale italiana. Si I ratta <li 1111 manifp,;to ,·olant<' rin,·<>nu10.. 1 quanto affrnna il ::ior-nale. ,..uJla pia,1,,1,:1clrl QuirirJHIP . .\l;r --art>bhc stalo fa ('iIP inclo,·i 11arp la 1)ro,·pni('11;r,a rPa IP a 11c-h<,>.;p fo,-,.:(> ,;iato t 1·on1to i11 111traltr,1 loc·aliti1 (• ,;p 1)('r di .piir 11011 d fo><st>,.;tata ,;ta111pata i11 c·hiare letterE' la i11clcia ;1,io1w: « A c·ura dell'Associazione monarchi('a, Italia :'liuo,·a ». l•:c•c·o1wil testo: « llali.1ni, in ;.,'1.larcli;r ! Il dil'ilto di clec-iclf'I"<;';ul prohlema ("0~Litu,1,ionall' (1nonard1i:1 o rppuhhlic·a) apparti(•nr E''-'dt1;:in1n1f>nte al popolo. E il popolo 1n1i,111a11if"'-t:1rEl'a propria , olontil ,.;olt,111to <:011il :1lf'hi><•·ito.do('> c·r111la <liret 1a P<•r,.;onalp <li,·hiara,1,io11c di 0!!111111i011 111E'ri1c, :il prnhlPllla J)l'<)J>0;;togli. Chi i· (·011(1·0il plehiS("ito i• t·on1r11 il popolo <' nH>..;tra di 1emern(' il rpspon,;11. L;r < 'o,;1ituPnl<• è un;r homh,1 fumogena flt'- stinnta a 1Hl:<<·011de1le·p rPali int<>nzio11iclPi ,;uoi Jaulori. ltaliani: i ,·ostri ad pr·p;;er-o J)arlE:' a ><PiplPhisd1i. l'prc-J1i• Y0l<>l<'allon1a11ard dall.1 11·atli;r,im1t> na,1,io11:il<• l><•C'iclPtcd•i1-etta111entt• cleJran·enire n,- !-lro P clPll:r J •at l'ia. I 'lpJ)i-,c-ito ,;ia P 11·•11 <'o;:tit11e11tp ! L'assassinio del fratelli Ro■selll Tre vie si presentavano a chi avrebbe condotto per primo a termine l'invenzione. La via giusta era quella prescritta dal dovere internazionale. Si avrebbe dovuto proporre di rivelarla al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L'onnipotenza avrebbe allora appartenuto ad una Organiz.zaz.ione mondiale che si sarebbe avvicinata all'idea di uno Superstato molto di più di quel che non sia avvenuto a San Francisco, capace di incutere, come ora, dovrebbe essere, spavento ad una grande potenza. r vantaggi offerti dall'uso dell'energia atomica avrebbe potuto diventare col tempo il cemento per mantenere insieme l'Organiz.zaz.ione internaz.ionale. Non· si otterrà il disarmo senza un efficace sistema di sanzioni, ma più che con la coercizione è con l'offrire dei vantaggi economie e culturali che può esser megli guadagnata la sincera fedeltà di ciascheduno. Quando gli uomini di tutto il mondo guarderanno alle Nazioni Unite per l'energia che riscalda le loro case, muove le loro navi, cuoce il pane quotidiano, sarà stato realiz.zato il miracolo di un governo mondiale benefico. La prima tappa consiste nel centraliz.z.are e f nanziare tutte le future ricerche sotto la direzione e il controllo di un comitato scientifico responsabile alle Nazioni Unite e solo ad esse. Sembra che il Presidente Truman abbia respinto l'uso costruttivo del segreto. Presa una volta la decisione di sfruttare i vantaggi transitori per dei fini nazionali, c'erano per Truman due possibilità. Egli avrebbe potuto definire le sue richieste ad un impero americano o a delle sfere di influenza, rispettando nel contempo le richieste delle altre grandi potenze di fare coml se esse dividessero tra di loro le proprie zone. Questa sarebbe stata una cattiva soluzione, ma se le rispettive zone di influenza fossero state delineate senza eccessivi contrasti, si sarebbe lavorato con poco rischio alla pace del mondo. La terza strada è la peggiore di tutte, e sembra che la politica americana l'abbia prescelta. Essa consiste nel riservare una sfera esclusivamente americana nel nuovo Mondo e nell'Estremo Oriente, intervenendo contemporaneamente nella zona dell'ovest dell'Europa che i russi insistono a considerare come loro. Nella zona del Pacifico, il generale Mac Arthur è l'incontrastato dittatore che fa e disfà a volontà i governi fantocci. L'America insiste sul diritto non solo della Francia ma anche della Cina a discutere gli affari dei Balcani. Ma nel decidere la forma del futuro governo e della struttura sociale del Giappone, neppure i vicini del Giappone, i russi, gli australiani cd i cinesi non hanno nulla da dire; nel frattempo il Dipartimento di Stato, pertanto favorevole ad un Comitato di consiglieri delle cinque Potenze, ha grossolanamente fissato la regola, che nel caso di dissrnsi è il punto di vista americano che deve ,,governare». Può qualcheduno essere onestamente sorpreso per la reazione di Mosca di fronte a queste prospettive della democrazia atomica? Se le sfere d'influenza debbono essere il modello del mondo futuro - e bensì un modello pericoloso che non intendiamo accettare - , esse debbono venire rispettate lealmente da ognuna delle grandi potenze. Molto di ciò che gli americani stanno facendo nel Giappone è salutare. L'insieme del brutto meccanismo, qualche cosa che sta tra l'inquisizione medioevale e la Gestapo moderna, con cui venivano tenute in iscacco le ,, idee pericolose», è stato ora spazzato via. La censura è abolita, le leggi repressive sono state annullate, la polizia politica è sbandata e i suoi prigionieri liberati. Ancora più notevole è la disorganizzazione della religione Shinto. Essa può ancora venire praticata, ci è stato raccontato, come un culto personale; però i suoi santuari e l'ordine ecclesiastico non ricevono più sussidi e non sono riconosciuti dallo Stato giapponese. Essa non aveva nessuna importanza quale culto personale; non era, come il Buddismo, suo rivale, una credenza di salvazione, concernente il destino dell'anima individuale nel cosmo. L'oggetto suo era il rapporto tra la razza giapponese o lo Stato giapponese, incarnato nel divino im:,eratore, e gli dei dai L'assa~ inio dei fralelli Ho selli 11011 ftt. per gli ttfficialoni del Sim ». che una pratica di 11lfic:io. una ,;cartoffia burocratica cli piì1. ,\lei cllcmbre 1911-'t. interrogalo da 1111com111is- . a rio di P. S.. il tolo11ncllo dei carabinieri Santo Emanuele confc sò candidamente come si erano s, olle le cose. Un;i sera. all'ora ciel rapporlo LfuOlidiano, il cupo interinale del servizio. colon- ' nello .\ngioi (Hoat1a cni in Spagna a far boltino , cli q11aclri e belle ragazze) gli dis-;c che era opportuno « elimina.Te nosselli "· Santo f,:manuck era ri ·peltoso della disciplina , e dello gerarchia .. e:nza perdere tempo. con 11.1 diligenza che è peculiare caratteri tica dclrArma, trasmise l'ordine al eapo dei Centro controspionaggio cli Torino. maggiore Sa, aie. Disse ancora dell"altro . .'a11to tmanuclc. l)i-~c dir la "pratica» H.osselli si era aperta per iniziuti\'a di Ciano. il brillante Gale1.1zzo sulla cui fine immatura piangono sempre le <·ontc<;sinc dei quartieri elcg1.1nti. l~ disse anche che da tramite fril Ciano e il colonnello i\ngioi a,·e, a funzio11ato il generale Pariani. In quanto al Hootta. conc-lu-;e. era pcrfctinmcnte al corrente della <cosa». 1 n fondo, la confessione clcll'_l::manu~lc era '-Upcrflua. TeJlc mani del giudice che istruiva il t:llCJ processo c'era 1111 documento ('hc lo <•11nd11n1111,·a senza po ,;ibiliE1 di equivoci. Riferendo il 2!) gennaio 1937 al Ca.po del « Sim ». il diligente colom1ello iJlustra,a Lutto ua compie so cli operazioni di . abotaggio d11 compier i co.ntro la ,era pagna ccl acccnnaq1 alla "!-Opprcc;sione di pe-rsonc incomode». In una uc(!e si,a relazione del :J fcbbrnio, Emanuele spicgarn che fra Jc operazioni da affidarsi 1.1 « F'rance,,co » (era questo il nome di battagliél del tenente Pefragnani) c·('ra anche quella riflellcntc Ro selli. La minuta dellu relazione preci ·ava. senza troppi riguardi: « Al fine di tudian il met.Zo di elimirwrlo x-: ma poi. in hclla copia. la frase ,enne. piì1 prudentcmonlc· sostituita dalla locuzione: ,, Scopo noto»· l avalc 11011perse il suo tempo. Il 2 <lprilC' 19:H. ri.,pondcndo a ,una sollecitazione ciel «, im •· accenna, a già ai contatti da lui pr(";i con un·a.~sociazionc na!ziionaléslica rranoc e capcgéiuta da un uomo ehc si na conde, a sotto la sigla €DO». l•:l'·a si era dimo·tratu n.rlida collabornlrice in azioni di sahot.aggio. e la sua attivitù. promette- , a Navale. a, rebbc potuto c·lcnder-.;i facilmente alla ~opprcsc;ionc di « pN onc incomode». L'as. OC'iazionc era quella dei < cagoulards ,,. organiuala in segreto da Pétain e Darlan c-on la finalità d·inslaurarc in Francia 1111 regime totalitario cli carallcrc militare e di lipo fac;ci;:ta. JI misterioso « DD » si era appo ilamcntc traskrilo da Parigi a l\"izza. e il 22 mar1.o 1937 i tra incontralo col l alale in un. salotio appartato del Casino cl i Mon teca rio. l n quel l'occasione « DD,, ,l\ern ac;sunto l'impegno olenne di e<'- g,uirc il colpo contro Ro<;sclli. che era giù pedinato e , igilulo per altri moli, i. In cambio. riferì il Na, aie nella giù citata relazione, il sicario aYe- , a chiesto clrc gli fo .e facililalo l'acquisto i11 ltulia di almeno <·cnto mO'>c-hctli Bcretla. La for11itura. e eguita a mezzo cl'inlerposta peno a. ancbbc dc" ulo essere concentrata <11 di qua della frontiera e c0n'-cg·nnta $Oltanto a colpo Ro - •clii» e cguito. li 9 febbraio HJ:37. i cagoulards,, mar iglicsi collocarono due pelar<li incendiari nellu sliYa della motona,·c ~ Città cli Barcellona •. :--'elio stcs o 1 giorno e nella slr: sa cittù. una borraccia piena di liquido infiammabile Ycnnc lanc-iala in 1111parco cli auloc-arri in attesa di imbarco. li 6 mano, un tu bo di esplo:,,i, o colloca lo p re ~o la sede del Con.sola.lo ·pagnuolo di Pcrpignano non e pio c. Fra 1'11 e il 15 dello stesso mc·e, fu proYocato rinccndio della na,·e < Turia » e il naufragio del piroscafo C'apitan Ferral ». Il « tandem im-cagoulard" non allc~c troppo ud <1girc. Bib 1otecaGino 1anco :.'-lei 1936. allo <-Coppio della guerra ci,·ile :--pag11ola. Carlo no<;-;clli era stato l"ra i primi ud i111p11g11arc le armi. C'omand,J\a una formazione di , olontari italiani. cd era infaticabile. TI 110 progiamma era 1111grido cli fede t cli "PC:ranza: Og1!i in Spag1111. domani in Italia». \Tcr~o la fine elci 1936. ammalato..,i di flcbi1c, rientrò in Francia per curar~i .. \cl lllc.J~gio del 1937 si recò. a tale sc-opo. :i Bug-nolcs ..,u r rOrne, uo!.tt '-la1.ionc termale. Lù lo rng-gi1111',(.i' l fratello elio. Nello lloss('lli. chl' , ivcvo o Firenze OtC'upando~i di studi storie-o-politici. a,c,a <;{'lllJ>re :,Crvi10 da anello di collcgamc11to fra gli c...uli iwl1a11i e gli an1ifu.'>cis1i della _\ladre patria. Ji 9 giugno. rnenlre i due fratelli ritor,w vano in a11tomobilc da una gita ad Alc-n('on. quattro indi- ' idui c-hc li ,J\C\ano :.eg·uili :-11 11111.\1~C'loc-~ nenu11ll » li as assiaaro110 a colpi di p11gnak. l corpi dei due Ro selli furono na'>CO'>Liin un 1 ft,!,So che l"ianchcggi,n é1 la --tradu nazionale. e accanto ad ognuno cli c-;si venne po-..to un pugnale di lipo fa ci'ita. La ~eopcrln dèl dC'lillo determinò 1111a ini('<,a ('mozione. Jn11lilmentc il \linistcrn per la Culurra popolare imparlì l'ordine cli 111i11imiuare la facccnd;i: n clark le JHOJ)Or/ioni drc m<'l'ita,a. pc.>nsarono i giornali del mondo ancora lilwro. Quasi lutti attribuirono la colpa 111 fasci,rno i1aliano. Vdni si riYclurono i tc·nlath-i eompiuli a Palauo C'higi cli addos arc og·ni re ponsabilitù agli antifa'>ci.;li .. ·econdo que~ta balorda ,crsione. c. i 8\'Cvano tolto 111 ,itn ni fratelli Rosc.clli per ,cndicarsi del propo ilo eia loro manifestalo cli rilirarc;i dalla , ita polilica. \1a tulio Yl'nnc in chiaro. e lu smentita g~un-.;c atlraq•rso ad 1111 articolo postumo cli Carlo nos..,elli p11bblic-ato da « Giustizia e l,ibcrtù . Le indagini {'Ondottc dalla poli1.ia frnnce,c. c0ncl ude la sc11t<'nza dcli' AI tn ('orte. cond uc.c;cro n!la :ckntifie1.11.ionc ccl all"arrc'>lo dei tagoulords,, Tcnaille. Pcireu\'.. Pilliol. Tfuq11è·t e Jac11bic1.. a carie-o dei quali -.i rnc·c-ol-,cro pro,·c deci i, ..~. . Li ·truttork1. l0nti ... -.i1111a. -;i c-hiu-,c il '2 marz;> 19~B con il rirnio u giucli1.io degli impul<1ti ali,, Corte cr.\..,,i e della , cnnn. \,la il processo non f11 mai celebrato. e dopo rancnto al potere cli Prtain gli as as-,ini dei frntrlli H.o clii ,·cnncro posti in libcrlù. Così, la pré1li~,,. del « Sim » pnc;sè) finalmente in <1rd1i, io .. \lu 11011e-i rc<;IÒ molto. .\1. (', Abolii!ionein Jtcdia d.el seruiziomilitareobbligat,rio ? egli ambienti ufficiali della capitale americana ha destato molto interesse la comunicazione del governo italiano circa un progetto fendente all'abolizione del servizio militare obbligatorio in Italia. li portavoce ufficiale del Dipartimento di Staio ha dichiaralo che il progetto italiano dovrà essere in ogni caso sottoposto preventivamente all'approvazione degli organi competenti alleali. « La questione de/l'abolizione del servizio militare in Italia - ha affermato il portavoce - è considerala secondo differenti punii di vista dagli stessi e< Ire grandi>), i quali non hanno pertanto ancora raggiunto un comune accordo in proposito. Spellerà probabilmente alla prossima sessione della conferenza dei ministri degli esteri il compito di decidere una questione che il governo italiano ritiene di particolare urgenza e opportunità ». Redattore : E r i eh V a I a r - Zurigo Tipografia: S .A. Arti Grafiche già Veladlnl & C. - Lugano Qu<•sta pubhlitazio1w tliffu,;a alla Yig-ilia clelh· :::rarHli lllHllifp,;la,1,io11id!'i l'artiti di ,;ini><tra in fan1re cli una rapida c·o111·0<·,1zioncell'i eomi,1,i l><'I' la Co- ~1ituPrllE'. i• c-omm<>ntata dall'organo repuhblica111J <·01111n;r 11otPrrlla p(litorialp nella q11all' :-i o,.;S"n·:L S('111pli<:cmt'llt(• dw i J)J'C>lliP0iI ('01Tl'.!!g"E'l'lll1110la truffa <li (·lii fUJ'0ll(J dllilll(' i 11ostri .J\·i. );pJ Y0l0 per la ('ostit111•11tPgli Plettori l'leg.::era11uo c:andidati ,~puhhlkani o uronal'c-hic·i. SP questi pren1n-an110 a,-r<>mo la monarthia. ><eprPnirra11no i repubhlic-a11i. :1 \'J'l'lllO la rppuhhlic-a. LP Ple,1,ioni :".ll'anno ijHldfithe. ordinatp e c-hiaranw11tt• indic·nth·e. li J)lebiscito i> la truffa. la ('oxtitu<'ntt> (• la !"C-PltamP<lit:'rta c.> ra.g-ionata. l 111on,11·rhic-ai bhi.1110 pa,1,it>IIZH(·01wludp l:1 «Yoc-p l{Ppuhhlirn11a». li popolo ,-o,-rano ùecid('ri1. Si tratta cli fondare un 111101·0:--tato Nl il plehis,·itu non ,-en-<• alla bi:,;0~1rn ». Si a pprenLIP c-ht> l'.'- 11m·p11h1re pros. ·i1110,;i (C'JTÌI u1ù1pposita riuniout> cl<•l ('on::;ig;lio dei ".\1inislri prr d('dden• ,-ullp q11P><tio11rik11anl.1nti la <·om·ot.izio1w clPlla < 'n,;1it uenll'. Notiziario prigionieri di guerra italiani. - li Presidente del Consiglio Parri ha parlato alla radio sul rimpatrio dei prigionieri di guerra italiani. Parri ha detto: e, E' giusto che rammenti ai prigionieri e alle loro famiglie una circostanza troppo facilmente dimenticala. li go11erno italiano è nella condizione legale di un paese vinto, colpevole della guerra, legalo da condizioni di armistizio, la cui applicazione dipende dai governi e comandi alleati. Ora il patto di armistizio 11011 stabilisce nessun diritto al rimpatrio ! per i prigionieri. Dirò qualche cifra: i nostri prigionieri, dopo l'armistizio, erano calcolati a circa un milione e 400 mila. Al 1. ottobre risultarono rimpatriali e rilasciati 756.000 di cui 31.000 prigionieri in mani americane, 42.000 in man, britanniche, 60.000 circa provenienti dai Paesi Balca11ici, 3000 circa dalla Jugoslavia, 40.000 circa rifugiati in Svizzera, 500.000 provenienti dalT'inlernamento in Germania (dei quali 500.000 affluiti in Italia dalla zona di occupazione anglo-franco-americano, 80.000 dalla zona sovietica). Oltre 600.000 non sono ancora /ornali, 49.000 sono ancora negli Stati Unili, 148.000 nel Regno Unito, 37.000 nell'Africa Orientale inglese, 38.000 nel Sud Africa, 35.000 in India, 15.000 in Australia, 5J.000 nella Francia metropolitania, 38.000 nel ord Africa francese». Parri ritiene che sarà possibile liquidare quasi interamente il problema nel cÒrso di quest'anno. "lo penso clie 11011 faranno il Natale a casa circa 35.000 prigionieri avanzo di un 11aslo e miserando esercifJ di connazionali che la follia del fascismo hJ sparso in tuffo il mondo :i>. A.VVISO Avvertiamo i nostri lettori che il prossimo numero uscirà in data 15 novembre con una settimana di ritardo.

' Bi CRONACHE DELL'EMIGRAZIONE TALIANA Le « Colonie Libere Italiane .. a eongre■■o Il Congrc~ o delle Colonie ·uucre i è ap,,i-lo :.\Ua presenza ,cli 46 delegati, 1·a,pp1·es0ntanti di j4 sezioni e cli 1188 soci. Tulle le pcrsonal'ità •clell'anlifascisrno italiano 1·csidcn·tc in Svizzer·a e di quello ti,cincsc erano presenti •con 1Giglia, e P,aolo Fa1·clli che ha, ,porlo u1i co.mmO$O sa.Iulo inaugurale. Con emozione ccl entusiamo è stata acco!ta la de.legazione it.a.liana. composta dal prefe.t1.0 cli \lila,no LombaNli, eia Cecconi e Clerici del C.L.N.A.l. eia, Massarcnli del!' UfJiocio di collegamento con la. , ,•i7.zera, <.laHa si,gnora Drehcr a., csso1·c al Comune cli Milano e clal Dott. Fussi per il Gei-vizio stampa. Anche il c.om1pa,gno ,Za,ppC.lli, sincta,co cli Vcì"- hania. è Yenuto Jcl unirsi alla ,·ecchia guardia clell'anti·f.ascismo zu1·ighese ra,ppresentatn. dai compagni! Armuni ecl At·imari che ha riferito sulla. situazi,one .finanziaria. Erano :p1·csent i anche l'on. Camevascini e l'avv. Bo,1·el.la. An!r.,hc lC' ra1pprcscntanti delle U.D.J. in Svizzerll ihanno partecipaito al congre&'.'>o. Il congresso è stato diretto dall'aimi,co Chiostergi ohe è stato imstanoabile cd ha mantenuto fino all'uLtimo minuto la stecsa. chi.arezz;, e la stessa elasticità con Yia.to i dibattiti iniziali. cui L·anivo della. delegazione J1a interrotto la parol.1 ciel compagno Ma.inetti il quale con- ~igliaYa cli inte1·vcmi.re più ·p.rofoTllda:rn.errte nelle rivendjcazioni C"conomichc ,della massa err,igrata. Il prefetto di JI.Uano \"umcros;c, /-Ollo le persone che hanno un altini ccl u11 pas..;i,·o egualn1cntc notevole; numero i ·ono i fase; ti che hanno ricopcl'to ca1·iclic nel pa'"';.:ato regime e clic hanno poi comJia tt11to nel le bri~:, le partigiane. Da quc<;ti esempi ,1bbiamo vi ·to come .-i..1 c!iff;cile creare clcgli schemi fi si e traccial'c delle lince tlcfinilc e come la i-eallà. \'aria, mobile e contraclclitoria complichi il problema, imponendo all'epuratore migliaia cli c,isi indi1 \idunli eia esaminarsi P.cparatamcntc e vidanclogli la co111ocla po.-sihililò di la1·ghc clc1ssificazioni. La seduta del pomeriggio s'inizi.:i con un dif::corso ciel prof. Delogu il quale traU:.1 del tema clC'll'cpui-azionc visto nel quadro gencl'a!c degli aY\'Cnimenti ccl al lume della coscienz~1 mon1.lc. L'oratore 1·icorcla la necessità cli allontanare o punire i responsahili ccl esprime anche la sua mcra\'iglia per il fatto che pe1·sone espulse ,·:1clano in ItaliH e riccv,1no persino elci posti migliori. Gli epurancli ora. rifugiati ;n Svizzera Si appellano alla clemocrazia ccl in nome cieli t libertà cli pensiero prctenclono la assoluzione completa elci misfatti ciel pa.s-sato. Alla cosc'cnza morale clell'antifascismo ripugna la denuncia; ma ad essa incombe anche il do\'erc clelln giustizia e dell'accusa contro il fascismo per l'opera nefasta eia c.&o sYolta ai danni clclla ci\'iltà. Finora i fascisti italiani hanno goduto cli una gl'anclc indulgenza. Su :30-.000 italiani nel Ticino ,•i ·ono st.alc 75 proposte cli cspulsio:1~ cd a Zurigo 6U 15 mila italicrni :21 J)l'Opo.~1·. . ·c:;suna cli questC' proposte cli espulsione l• stata realizzala. Per il im e per l'Ovra la ,·or,1- , ano molli eppure nessun provvedimento li hll colpiti. Un memoriale con egnalo a Roma dal comitato cli cpu1·azionc clella Fecleraziono delle Colonie Jibcrc sull'attività fascista in Sdzzera non lta finora avuto risposta. L·cpurazione <leYc cs:;cre fatt:i seriamente C' con inflessibilitit. in Yista anche flelln reazione elle accenna a ::O:iarno :-i<-uri 1U 1111ac-0,.:11ecl t' que:;ti1: il com- '.1.t,!'no Cann11ic11 uo11 conoscP il :,;en,;o delle parole. :;oprn1tutto è neg'ato alla comprensione sosta,rniale dei termini dellloerazin e sod11lismcr. c-ome pui-e è 11eg-ato a~li ,·tessi nella pratica e nello spirito, e quf'sto per· 11n combattente dell,t Spagna 1-epubqli- <·111111. c·omp t>g-li affer111.1 cli ('ssere. i> una h1cun:1 molto l,?'l'a ,·e poidti> h1 g11erl'11 cli ~pa;rna f> stata. c·11111lmtrut1,1.:otto que:::to .·eg-110. Hiferir,.:i alla ,·eriti1 e poi indit.tre una montn· ;r11a di menr.o::::nf•affermatp in mahtfecle spostando · I I t t i tPrmini P ,_,·isa11clo i fatti. eo.,.:i c·ome ha fatto il nazarc a csa. · le ,·0111p11;rno('.1nonic·a. non e-i pare molto onesto. Dall"Ilalia giungono clcllc notizie pcs :mc; ('011trari11mc•ntp II quanto fu affennHto dal com- forze reazionarie tornano a.Ila luce minaccian1111;:-uo <.:11 noni<·a, <' c·ont1·.11·i() alla ,·eritù dire che do la gue!'ra civile per la difesa elci loro prcYilcgi. L'antifascismo rcstel'à al pl'oprio posto I il c·ompa;!no .\len1;-,;:i 11011partec-i:rnrn ,llh1 assem- ' hlPe. .\ Ile ri u11inni ciel comi rnto. il c·ompagno Me- <1 i lotta tenterà le Yic migliori per Ja realizz;17.ionc della clcmocra7.ia italiana; ma se la gucr1·u civile gli verrà imposta affronterà anello quella. Dopo queste parole nccolt(' eia ,·i,i applausi Don Mietla e C:hiostcrgi {con molta tcnc1cia C' con mollo accorgimento clialettico eia ambo le pal'ti) hanno discusso sul numern dei voti <la. assegnarsi alla colonia cli Ginevra. Chiediamo cusn se pel' cronomia cli spazio e <li Lcrnpo non possiamo menzionare tutti gli argomenti sollcnlti e tutti gli Ol'alori clic hnnno partecipato alla clic;cussionc. Xostro clesicler:o era quel lo cli cogli ere n l cu11 i tratti essenziali clella mc1nifCòtazionc in cni è apparso il legarne virn ecl operante con l'nltuale momento italiano, il fraterno contatto con i compagni s,·izzel'i e !"intenzione ferma di fai' 1·isorgcrc a ,·ita clemocPatica la no t,·a collettiYità. 1·.1r.r.ifu ,.:prnpre pre;;e11te (< 'a11011ic·1i1rwece fu sempre a,.:sentt> s11ll·o qualc·hc• pre:-:en:;;;aallf' as;,;t>mhlec generali. (,.:p 111 111c•111ori11 11011 lo a,.:,.:i:-tf' :;i 1·iferi- ,.:e:a a i ,·e1·ha I i). :'\on è' es.irta r11rrer111ar.iom, c-hp .\lera;-,;:i voleva f:11· atle1·irp in ))loc-co la « (IOlonia Lil)('rn » al Partito ll'A:;;;io11e(.Tndichia1110 c·he ,.:e 1·a,·esse anche fatto. ma non l'ha. fatto. el'a nel diritto di farlo, c:o111esono nello .-tesso diritto i c-ompagni del P1ntito tl<>I J;;l\·OJ"Oisc-ritti alla «Colonia» quando irn-itano c-E:'rli,·011fere11;:ieri cli Ba:-:ilea rh1l chi.no c-olo1•p politico). r-:on {> e:;atro ed è <·ontn1rio alla ,·eriti't dire C'he il C/1111))11~1.\1le()ra~;:i ahhi11 irwitato un COlUJY.lgllO internato ,1 Hiinen a./:\. c c·ereato cli tl'nsforma1'(' una riunione del « <'omitato delln Colonia Libe1·a 111 una t:.iunio1w di formn:;;;ione cli una sezione soc-i11Ji,.:t:1. Il prcfet1.o di Mil.a'!1o LOMiBAIRiDI, ,ohe ci è .sembrate, uom1, di •profonda serrietà jnterLore e dal lo spil'Lto chial'O e rea1isti,co, iha esp06to a tratti incisivi il momento storiico ,ohe a1:ti-a,ve.rt,;a l'Italia. Egli ci lba <letto: Italia• Svl ■■ era ::\"011 è ei-atto e co11trario :tlla ,·eriti1 J"affermazio11c cht> il compagn() D'Agostini sia uscito dalla « Lidu » pt>1·entl'arP nel fascio. Lll ,·erità è che il <·ompa~no D'.\goslilli non è mai uscito dalla «T,idtu Jl<'l'tht" 11011 C' 0 <' 111ai,.:t:1to. tome non è• mni :shlto nel fasc·io . « Dopo il 25 Aprile si è a, ulo in Italia un i.ccenno cl~ l'ivoLuzione un rinnovamento mutilato e .frenato da rmille ·cause ohe ·hai -condotio ad una situazione cli com1prom06So ,con •le fol'- 2e ,della reazione le c;,uali non sono state clefifinitivamente scon.fitte. L'epwrazione non è <5tata, ,CCXllllpleta.Ja olas.5e dirigente non è st.a1a rinno, ata e rap-pa.ra'to iburocrarUco <lelrlo stato ò a'Tl!cOJ·arup,pesanti,to dei metodi e ,da.gli uomini dell'antico 1·egiime. I ri.fless:i cli ,questa siit)u7.ione Si fanno sentfrc anGhe all'estero«. La sintesi del ·pre:fetto ,Lombardi ci fa còm- 'J)rendere il ,perohè aJictmi, fasci,sti espulsi dalla Svizzera, siano rienrt.ra,ti cCY01odaunente in It11lia ed abbiano persino ottenuto dei ,posti. L'Epurazione La ,non avvenuta. op1.lll"arzionein Haifa ci fa comprendere la IJ)rotesta del delegaJto di San. Ga;J1lo il qua,le espone le diJfkoltà create a.1 lavoro delila. coloni-a l~bru:a ,cl.aJlla 11>resenza di a.genti consolari in,·i.,i e disprezzati pel' il lo1'0 ,pasaato pol:it.ico. Ed eloquenti ci appaiono i fatti esposti dal com:pagno BOJ·ell.n che rico1ida le il'lJumerose 'PJ'Oteste cli Be:·io presso il governo svizzero i,n di.fesa \diei .tiaisoieU ~ul~, la tlrugnamza del ministwo italiaino della rpubbli-ca istruzione che 'ii 3 settem!bre di,chia.rava a:d un ra-ppresentant<) r,vizzero ohe lru S,izzcra a'l1Jd•a.v;t trOJ>'POoltr~ con l'espu.lE>ione <lei fascisti it.a.Ii•a,rn1. Non resta ehe ti ire col padre Dante: « E se non ,pi,angi <li ohe IPlanger &Uoli? ». Xwm01'06i sono stati i <li,,·ersi,·i e gli airg:>- mcnti laterali. 11 cO'Tl'IJJ)rugnoVercla.1·0 omerge improvviswmcnte ,rlallà folla <lei congressisti e con rapidità cli mimi•oa. e ,di paro1a. reclama J::i lir/41·tà 'J)er i partiti politici italliani in Sviz7,.,era. L'uditorio segue con si,mpati,a il vivaice intervento ,del nostro comrpagno e poi s·i volge alron. Cane,,ascin,i il quale riSjponde c:he la diifficolt.à per i parti1ti politici itailiani non esiste nel Ticino: ma ohe potreibbe esistere in altri ,Cantoni reazionari data la struttura. federale d~l •paese. L·inizio ,det periodo cli pace rende però in gen~ralc sem,p1·e più facile la vita dei partiti poJi1.ki italiani" ,ncl,la Confeclera1.ione. Chlostergl -Cno degli a,1,gomenti centra/li è stato posto d::i.ll'aimico Chiostergi ohe spiegai la necessi•t.;-) di avere una raippresentanza diretta degli intcrcS6i ,clefli italiani aire.stero in un Segretariato che ,possa, eventua,limente anche ,contro lo StatJO. rlifen,cle.rc le esigenze •del,le masse emi- .grate. Anche una rappresentanza dell'emigrarione alla Consulta sarebbe neccssawia •pe.1' informare il ,governo dei bisogni, dell'emigrazione in fo1·ma. dil'ctfa e <.lemocraLica. Il prefetto Lombardi Si è impegnalo cli pro-, "pelta re a Pal'ri quei te t l'e ri \'end icazion i enunciate dal congresso: I. Creazione di un Segretariato degli italiani alrestero; 2. Invio cli rap• presentanti alla Con ulta; 3. Facilitazioni per gli emigrati a.ffinchè es i pOBSano partecipa1·e alle votazioni per la Co.sli tu ente. E. stato poi approvato un ordine del giorno . ull'cµurazione che pre\'ecle r.allontanamento dei fasciati compromessi dalla vita della colonia. fino all:t richi<'sta dclrestradizionc nei casi più gravi. Il prcfcLto T.omhardi ha ctliarit-0 l'aspetto tecnico ciel problema della epurazione e le diffiGO!tà clfesso p1·cscnta. Quesl n corrispondenza che traduciamo dalla e Nalional Zeilung > diviene politica.mente comprensibile dopo qua,do abbiamo appreso dal Congresso delle Colonie Libere di Lugano. li prefetto di Milono Lombardi ci .hn spiegalo come in llalia si sin giunti ad 1w compromesso con le forze della reazione le quali hanno conservato ancoru delle posizioni nella burocrnzié1 stn- 'ale, come repurnzione 11011 sia stata completa e come essa rimungè1 ancorn una mela che dovr;ì essere rciggiunfo. Dalle dichiarazioni dell·avv. Barella abbiamo appreso dell'opern di protezione assuntu dalla Legazione di Berna in favore clei fa scisti ilaliuni: questa opera non è altro che 1tna proiezione in Svizzera dellu sii uazione in 1f a.lia, dove il 3 -~<:ffembre il Ministro della Pubblica Educazione Àrangio Rniz dichi11rava ad un rappresen.fante svizzero che la Confederazione andava troppo oltre nelle espulsioni dei fascisti ilalitmi. Al lume di questi fafli non ci desta. meraviglia questa protesta. che esprime la voce non clelPltalia libera; ma di quellèt parte dell'Italia reaziona- . ria rimasfa ancora in vita e che le forze progres· siste già in movimento dovranno allonlannre dalla .~cen11/>Oliticil. BER:'\A, 12 ottob1·e - (Telegramnn priva.lo). Già un po' di tempo fa le autor·ità italiane avevano fatto sapere cli non poter eiSScrc cl'accorclo con la pratica ctcllc espulsioni cli cittadini italiani seguita dalla Svizzera. giacchè secondo r,Jpinionc ufficiale dell'Italia l'aver appartenuto al Partito fascista e l"aver occupato in e.;so delle cariche. non costituirn un motivo di persecuzione. In Italia vengono perseguita.te in linea di mas ima solo quelle persone che hanno aderito al moYimcnto neofasci ·la e hanno .::ollaboralo coi tedeschi. COBtorn vengono considerali come ,·eri traclitol'i. Oltre a ciò vengono esaminale le conclizioni cli persone che negii anni passati, sotto Mussolini, hanno giuocato un ruolo preponderante. :'\umerooi prominenti cliplornalici clell'ltalia fascista. ministri plenipotenziari. m;nistri cli lato. alti funzionari ecc. però 11011 ,·cngono molestati; in fine elci conti. lutti gli ufficiali e funzionari pubblici furono obbligali acl aderire al P.1rtito fascista. Per quali motivi, ci si domanda in Roma, vogliono gli s\"i7.zcri anelare più in là cli noi, clte pu,·e siamo decisi c1cl eliminare i ,·cri nemici cli un ordina.- mento statale clcmocra.tico e libernlc? Tale cloniancla <' slat:1 posta al governo svizzero non solo dalla ra.pprc entanz<l diplomatica italiana. ma anche da un membro ciel governo, che si è lro\'ato in questi giorni a Berna. Ora., solo la Svizzera è compclcnlc di clcciclcrc. tenendo naturalmente conto clcll;i reciprocità di domicilio. se un citlaclino italiano ha perduto col &uo <'omporlan,enlo indecente e provocane ;I cliritto rii climo1·n stabile. econclo il punto cli ,·ista italiano non bisogna con iderare come t,ile per e--;empio l'essere stato un italiano r;cgrct;trio ciel fascio locale. li governo italiano si richiama ai numerosi svizzeri residenti in llalia, non pochi elci quali simpatizzavano con i signori elci pa86alo regime fascista e taluni persino co11 quello neofascista, e ben ì in forma atti\'a, almeno con aiuti finanziari. Finora in Italia non si è pl'eso nessun provvedimento contrn questi svi7.zcri; qualora però l,t SYizzera non aclottaooc una pratica più tollerante, non sarebbero escluse delle rappresaglie. Le autorità svizzere hanno già attenuc1lo le disposizioni finanziarie delle espulsioni, permettendo in ispecie in casi duri agli italiani espulsi cli portare con sè almeno una parte dei risparmi fatti. Crediamo di sapere che, con riguardo alla regola. ciel la reciprocità. verrà sottoposta ac1 una revisione tuUa quant.1 la pra- 1no 1a o tica delle espulsioni nei confronti degli italian:. Tra il dipartimento cli giustizia e polizia e il dipartimento politico hanno arnto luogo sull'argomento ctegli scambi di vcclutc, clte occupano anche il Governo federale. Il bisogno degli svi7.-- zcri già residenti all'estero e rimpatriati ha ra3giunto un grado tale, che le autorità non possono non esserne seriamente pl'eoccupate. Jn rappol'!o a questi fatti è anche necessario chi.:11·ire la posizione clei ,·cechi funzionari <liplomatici e consola1·i italiani rirnasli in Svizzera. Seconclo le autorità federali non esiste un motivo cli cliscriminazionc quando queste personalità. hanno tenuto un atteggiamento corretto~ si sono rifiutate di servire il neofascismo. Ciò rnlc in modo particolare anche per persone che risiedono già eia lungo tempo in Svizzera; come per esempio ring. Dr. Ghcrzi, che a,·eva a6Sunto dui·ante la guena le funzioni di aiutante clell'adetto militare. li fratcll'o clcll'ing. Ghcrzi, 3enerc:ilc Gherzi, fu ucciso dalla SS clopo !"armistizio ciel settembre 1943, insieme ad alcune centinaia di supe1·stiti della guarnigione di Cefalonia per esse,·si rifiutato cli continuare a combattere pe1· i tedeschi. L'ing. Gherzi ha nel frottempo ripreso la sua professione ci,·ilc. Bienne Chlarlfleazle■e lOspoudiamo a quell'Antonio Canonie:n che si firm:i all,l fine di una lungn serie di C'OSepoco :aoerle e <'he Cl'ediamo sfug.gite al niglio della rednr.ione del 4: Lavoratore» la quale, pensiamo noi. don·ehbe ilvere uu chiaro c·oncetto òel come ùe,·è essere usato lo sprrnio cli un ~iornale dw \"iene :-:c1·itto ,.:oprattutto per i eampngni l.1,·oratori. Se ritor_niau10 sull";u-~omento i> soltanto Jtt•r d1ia1'ire lt> acque che a Bie1111e.pare >-i YO,!rliarrntorbide. sicut·i C'he l'opera di e:hia rificar.ione ,.:i~ni fidH'- n\ soprnth1tto open1 di etluu1:;;;io11e.P ,.:p il c·o1111H1gno 1'. C.1nouiea mett<>r;ì in cli,spa1·te t11tti i :-:uoi personalismi P le iclee eonfu t> che f!'li t11rha110l'animo e la mente. potrì1 anch<> lui (P ,perc·h(' no?) trarne Yantaggio. La conispondenza da :Bienne :Hthhlica ta, nella « C'ronaca del)"J•;mi~ra:;;;ione» clelr« .\n·enirt> dei Lavor.1tori » (='-r. :-!3-1:"i ottohrP) P c•hp ha rna1Hlato in sulle furip il huon .\ntonio (\ una ;;ernplice. modesta c<I pcluc11t:1espo;;i;,;ione di una situar.ione reale. 'J'utto quello (')1p \"i è ,.:tato inclitato <·01Ti- .·11onùealla più sehiell,t ,·eritit. Pe1· non ~iun;:..'<'r<> a Ila polemica e sopr:ittutto per amore clel pr0;;simo (in que.-to caso il pr·os:;:imo è il e:ompa;!no ('a110nica) abbiamo ·ottnciuto rnlutamente qualche particolare che ,wrebbe meglio illustrato la situazione. Alla nof.:tra cliscre:;;;ione ha corrisposto un11 dimostrazione di i11eclucnt11impa:;;;i<'nza. pe1· la qu,11E', e,·iclentemente. non ))asta p;.:se1·eOJH'rni per p:,;,.:('rP sc·usatl. Pet· P ·sere c-hiari d ripetiamo una Yolta di più. Xoi abbiarno detto: La « Colo11ia Lil)('i-a di Bienne» cl.t oltre tre mesi non è ,.:tata piìi c·onnwata. E' ,·e1·0 QU<'Sto,O'.)Jrnre 11011 è Ye1·0? Aibbiawo imlicnto C'h<'ras;.:emblen ùt•lla «<'o l'Inia Lihern '> non è stata c·om·ocata neppur<' JK'l' la ,.:ePlta del clelegato ch<' fan-ebbe rnppre,.:pnt.tta :il « C'ongresso delle < 'olonie Libere». g· \'ero anche que;.:to. oppurE' no t• ,·pro? .\bbiamo aggiu11to che il ('omitnto della .: C'olo11ia Libera'> di Hienne ha imposto il delegato, in harha ai soci dell.i «Colonia» e ùcll:1 democrar.ia. K ,·ero anche questo, oppure 11011 è n>ro? l're~hiamo il c·ompagno Canonic-a di w,ler ri- !o::>onùereai tre punti indicati. rn que,;ti tr·e punti sta la sostanr.iale importan;:a della co1Tispon(lpn;,;:1 -:i.pparsa sul nostro giornale. '.\Ja il c-ompagno ('anonica che ha imbrattato umi colonna intier:1 <li inutile peltegoler.zo da larntoio non ,.:i t' ric·onlato di entrare io mNito. ; 11 c·01111h1;!1u1·0.\go:-:lini. ·c·he •eome il c·ompa~nQ .\lera:;;;zi gode hl fiduci.1 ciel l'artito Socialista, ha im·ec'\' or_!raniz;:ato anc·o1·:1negli anni 193<S-37 diverse ,.:otro,.:c-ri;:ioni pro ~pagna Repubblic-ana e ha sem• pre :-o::;tenuto la ,.:tampa ctetremigrar.ione anti fasci- ,.:t.1 elte si puhblica \'Il a 1'11rigi. .\ queste ,.:intetiehe t' c·hiare negazioni il compa~no <'1111onie1p1ro,·i il c-ontrat·io, 11011 c:on i sentiti clirl', e con i :;olitl al'gomenti g-enerici, ma <·Onfatri, pro,·e e documenti alla 111:1110. Ci-edian10 san\ per lui una fHc·C-ell(lapiuttosto ;.:eria. Appello agU ltallalll del CJa■to■e Tlelno Italiani nel Ticino! 81 i• e:ostitui ta nel Ticino l',ts,.:ocia:;;;iouefemminile i.talian:i ,li ai;:sisten;,;n 1.,.D. l. ( Unione Donne Italiane) per<:hi' un gruppo cli italiane hanno sentito l'impulso e il dovere di fare qualche C'Osa, nel limite clelle loro possihillti1. !ler i connazionali in patria. Riportiamo un brano del discorso tenuto alia prima riunione dalla promotrice dell'misociuzlone e ora presiclentE' clPllT.D. I. ;;ezione 'l'icino. ;;;lg.na Ada Fnwellid1: « .. .\"e lo pos,.:o di re perchè ho visto che laggiù hanno hi:;O!!no di tutto. che la situazione è tragica, c-he. ognuµa di mi. Se ~>otesS(>vedei-e con i pt·opri occhi. an-ebb<' l'impulso di cln1·p non solo danaro. ve- :;titi. hianchPria. ,.:c:11·1:iec. c .. ma di dine la propria a11iu1a, di ch11·e ruttn si> stes!';a pur di poter portare uu po· cli :$01Jle,·o ! - "' . .., )foi abbiamo un11 ca,.:a, mangiamo. brontolnnùo qualche \"Olta. non perchè non -c'è ·.'lbbastanza. ma perchè non ci sembra abbastanza buono. ci Jayiamo col sa~Jone e 111aJ?ariJ°acqun C'alcla. abbiamo un letto c:on Je1n11olee c-operte. E con ciò non ·:1<bbiamonulla di sur>erfl110: è• logieo a ,·ere tutto questo. è il puro indispensabile! Altrett,1111<>logico pe1· molte persone Ltg,:!iù <· non an'rlo: e uemmpno ,.:auno J).Ìllcome si l"i,·p quando si ha lutto. Que:-:to per il lllto maf Priale. l'oi ('0 (' il lato morule: 7e11IP:-:eo,.:,.:a,,.:pa\'enLata ancora dai molti e continui bomha nlamenti. dal J>eriodo <li terrore passato, c:on i nc>n•i di,;t1·urti. In salute> frn~ilis':illla; bamhini dai \'i,.:etti tri:-li <' pallicli. i c·o1·pic·ini lllagri e denutriti: bamhi11i ('he non ,.:anno rpiù ridere. •eh~ 11011,.:,lltno più 7io<'are ... Harmo visto trop')O ! , . \ . lo ,·01-rt>if11n·i ,;t>ntire e vh•ere (JUello elle ho visto C' ricorch11Ti che non t- r>er un merito che noi· siamo ,:tatP ri,.;parntiatP, llla ehe P puro CÌISO,e tanto p!ÌI nostro clct,·ere sentirci solicl.tli C'On tutti· quelli che hanno ;;offel'to e ùi cui le soffereu;:e non :sono ancora finite. F, (Juesta :-:olidariet1ì non ba,.:ta ricono- ,;cerla a parolt>. ma bi ·ogna dlmostrnrla ('On i fatti! Siamo 20.0ùO italiani nel 'l'idno e se ognuno desse un solo fr.1nc-o, a ,·1·emmo 20.000 franchi, somma con ('lii :-i puù ~iii fa re qun I che C-OJ::a. Se ognuno si desse In pP11;1di rn\"isfo rE' nella p1·opri11 casa. j))el' sce- .;;-liere e da1·c, a11ehf' il solo supe1•fluo e:he possiede, pot1·e111n10,.:pNlit·p in ltali11 delle helle ta,.:,.:e ricolme di roba! Hic-ontat<,,•i c-hp 111HJl(".I tut10. quindi ogni c-0,.:11 è 111ilP: dai ,·e:;titi alle pentolP, dalle leuzuola a)?Ii ,.:tn,cci per pulire. lini gioC'attoli agli nghi dn -cucire: i11somma tutto ,.:pn;:a ecc:er.ionf' ! Fratelli itali:111i. attenclia1110 c•on fidue:ia robolo cli ognuno cli ,•oi che s1niI cli111ostn,r.ionE' del vo- :;;tro sentimento cli ,.:olitlarietì1 ,·c1-;,:oquelli che hanno tanto hiso~no del ,·o;;;tro 11into morale e materiale ! 0,::muno yer;,;i t11J frirnc.-o (c·hi può ùare ùi plil, 1anto mf'gJio) sul nosno conto chèques Xla-4181. L doni in 111,tura Si possono iuvinre alla nostra sede lH·o,·,·isoria U.D.I. Casa c1· rta lia Local'l)o, don~ terremo a disposizione cli chi clesiclera vederla la lista clei contribuenti. ' Unione Donne Italiane Canton Ticino

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