L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVI - n. 28 - 30 luglio 1945

Anno XXXV.I (nuova ••rie) N. 28 : Zurigo 30 Luglio 19AS QUINDICINALE SOCIALISTA REDAZIONE I AMMINISTRAZIONE Casella postale No. 213, Zurigo 6; - Conto poatala No VIII 26306; - l'elefono: 23 70 87 - ABBONAMENTI: 24 numeri Fr. 6.-, 12 numeri Fr. 3 UNA COPIA c:1nt. 30 P~rentl poveri Si direbbe che la storia non è maestra. Il dramma dei ceti medi dmra dalla tragedia di Robespierre, e ancora non accenna a concluder i. Gli artigiani e i ipiccoli proprietari, così nelle economie industriali come in quelle agricole, perdono ogni giorno più della loro indipendenza, controllati come sono dai grandi gruppi e guidati nella loro attività come appaiono dal-mutare dei gusti e delle lavorazioni e della moda e della pubblicitit che i reggitori del credito determinano, ma ancora parlano di libera iniziativa, di ipersonale responsabilità aziendale e di indip<:nden7.a. Sono costretti a muoversi per entro gli argini eretti dai potenti COIDJ>lessicapitalistici, a lavorare al servizio di interessi che non sono loro e tanto meno delle masse consumatrici, ma i altl11'dano in posizioni sociali e politiche <·Le ~apranno forse di Mazzini. ma non derirnno cer10 dallu intelligenza della realtà su la quale operano e della fun-"ionc della quale sono -.trnmenti. Le stati~tiche prornno il loro decadimento numerico e il loro impoverimento progressivo. ma ancora si attaccano ad ideali che non sono loro è si alleano a forze che storicamente li asservono. Illudendosi sulla pos ibilitù <li una loro po· litica autononrn, per l'assiepari nelle loro file cli profes ioni ti. di intermediari. di impiegati, di esercenti, aderirono a formule ehe ben presto 'ii rivelarono gonfie di sola letteratura, ma non i ha notizie ancora di una loro decisa sterzata. Il fascismo fu agli inizi il loro morimento, che la dialettica della lotta di classe ,pose di poi al servizio del capitali mo in quanto aYeva di più corrotto. Nell'impero delle camicie nere salutarono la loro possibilità di essere e di ascendere, e for5" ancora nou si sono dCCorti che la guerra africana, per la quale davano volontari e canti, era già prima di concludersi un colossale affare plutocratico. e per loro. anche a lamentarsi, manco L' ITAUA OHE RIIIA.OE Risorgela tooperazioae •ROMA, 5 lu,glio. - In tutta Italia 5Ì nota un note,·ole risveglio ,cii attività ooaperativa, ciù che lai,cia intendere 1ohe 1a r1cootituita. Lega Naziona,le inquadrerà ipresto un imponente numero di aziende ,cosi di ~roduzi001e che di conBl.lilno. E' anzi da ,credere che la. eBl{)erienza fatta dai tecni,ci e le tl6i!genze delle masse .faranno sensibiLmente àumentare il numero del le OOQIJ)erativeche nel 1921 era del resto oospicuo. Iruf'a1.ti, presso la !Lega Nazionale, 192-Z, le cooperative erano 3.600 di consumo; 2.700 di ,produzione e la,voro; 700 rugricole; 1.000 varie e m.i&te; totale 8000; con un oomple&!-0 di Z miliont di soci ,azionisti; 600 milioni di caipita,le azionario e fondi diversi; 1.600 milioni di affari nelle diver&e attività. IP:rooso la ,C-001peraz.ione,cristi.alna. o ,cristianosociale, svilUJpJ>ata.si dopo la guerra 1915-1918, e identis!ioa.ta. ooil titolo di ,cooperazione bianca, nel 1921, in occaBione del ,eongreaBo di Trevieo, si ,davano ,come aderenti 3.200 cooperati ve di oonaumo, 1.534 di 'Produzione e lavoro e 525 coQIJ)erative \:'arie. La ,cooperazione liberale si era rpa:rticolarmente affermata nei rami del ,credito, del ,consumo e .agricolo, parUoolarm.ente con i consor- .z,i a:grari. Pionieri della cooperazione orga.niua.ta nella Lega Nazionale delle Cooperative furono uomini di diversi ipartiti ,poliHci: Antonio Mafifi, on. Rom118!li, ,OamiJl]o Prampolini, Nullo Baldini, Valentino Fittoni, Antonio V,e'I'gnanimi, Luigi Buffoli; la cooperazione liberale ebbe 'J)rcxpulsore sCYmmo Luigi ILuzzatti, creatore delle Banche jpopolari, e Ulisse Gobbi. [,a, cooperazione tbianca, trovò il suo ma.,g.gio• re aipostolo in id{)!Tl Sturzo. Il nucleo ,più forte della cooperazione italiana era ra])preeentato ,dalla Lega Nazionale delle Coopertive e comprendeva il movimento reggiano e ravennate. l'Allea.:m..a Cocxperativa dl Torino, qù i Milano, i maiggjo veo~r~ 6" ederazi.oni di la__voro d'Italia. 1111abri.ciola sarebbe eadu ta dulia i>icca ta ,ola alla quale gli alti papaveri si erano comodamente seduti. E come si scaldarono al < posto al sole», t' vedete quanta ombra ce ne venne, così non nicchiarono all'ordine di marciare per lo "spazio vitale,, e per i fratelli di Corsica, di Tizza e Savoia, di Tunisi, di Malta. li nazionalismo che li nega come classe, e Ii annulla come ceto, li ebbe proseliti entusiasti. l,'impe.rialismo, che li stritola nella sua logica. li ebbe devoti servitori. Sempre si unirono ai loro n<·mici per paUira di ricadere in basso. Sempre dettero entusiasmo ai piani dei loro avYersari, perchè sprovvisti di una loro storica fisionomia e quindi sensibili alle ..,eduzioni di una retorica che il mondo borghe e ba forgiato apposta. Leggevano la ~ Domenica del Corriere» e a'Pplaudivirno alle cerimonie di premia1Jone dei • domestici fedeli». ascoltarnno le "orazioni» di Augusto Turati ,. Cl'edeTano ucllu necessità di un capo. di un padrone, di un genio. nel momento istesso che \\;nirnno umiliati nei loro interessi e delusi n<-llc loro a p.;tta,doni. "Andare ,cr o il popolo,. tra una parola d'ordine c:lw accareuava il loro orgoglio di gente per bene. di gente che rnole la ,. giustizia» e conc-epi cc che lo stato al di ~opra dei partiti e non legato alle cla,;si. -;tato nazionale,, appunto. Ora -,i sono dati ad ammassal'e moneta nei ti affici di bor ...a urra. Moneta, non riccheun. \fa ~olo alcune categorie: artigiani, esercenti, piccoli affitwari, piccoli proprietari. La grandi.· magg;oranza, no: è in mi eria. Medici, avYocati, iJ1gcgneri, impiegati, funzionari, sono veramente a terra, completamentt! di ·e:,i.titi. E addio decoro. mania che doYeva distinguerli dai lavoratori così eletti manuali, come se un operaio lavora. e solo cC1nle ole braccia senza l'ausilio di wrn intclli- ~enza sufficientemente sveglia e di unu certu ~omma di cognizioni specifiche, e ci rnle se piì1 ~oltura a fare una somma che a preparare un precipitato cmmico. I nuo,i po,·eri, tutti questi nuo, i po,·cri caAlla Lega. delle Cooperati\ e adHÌ\·ano coo- ,peraf ive a. indirizzo .;ocialista. lihC'rnle. ropubhlicano, neutro. Parlicolarmente su di e.-3c,einfie1·l la reazione fascista nel 1921-22; e, dopo In. corn,entita mar-eia su Roma, la Lega fu sciolta e ,·enne iel'eato l'Ente nazionale tfa ci-sta òell~ cooperazione, sotto il ,cui controllo il fasci6mo poBe tutto il movimento cooperativo italiano. Vatturule Lega delle Coperative non mole casere un doppione riveduto e co1Tett.o della !Lega del 1922, che inquadrava solo, cooperaiive socialiste, ma vuole essere ef1etth a,mente un nuovo or,ga.nismo incruadrante, cosl conie avdene all',estero, tutte le cooperative senza eccezione, tanto obe ad e6f>aaderiscono le coo- ;pera ti vc fa,centi ca,po al Partito liberale italiamo al Partito democratico del lavoro, al Partito -di azione, al Partito reipubblicano italiano, al Partito comunista, al Partito della sinistrii cristiana, eoc. Le uniche cooperative ,che r;i siano rifiutate di aderire sono queUe dei cristiano-sociali, che !hanno ,cootituito una lorn Co.nfederazion~ •da.ttoliica ,delle cooperaii,·e. Quale la dififerenza <lei dtUe organirun.i? Al I a Lega. delle Goo:perative la iporta è semipre a,perta ia,nche aLle cooperative della. democrazia ,cristiana; la iporta de1la Confederazione cattolica è invece chiusa alle ,cooperative che non sua.no a ca:rattere confeseionale. L■ Romagna (La Romagna è - con la Campania - la ,,e1rione d'Italia su cui maggiormente e p1u a 1u~o si è abbattuta la guen·a. Ed è fon~e la ,;ola regione d'Italia &u cui i tedeschi si sono a.ocaniti con rpiù sa.dico e vandalico piacere. Oa Rimini a Ferrara, lungo la. faacia costiera, a cavaliere della. defunta ferrovia litoranea e nell'interno, fino al crinale degli Appennini, <>ssi hanno rpotuto sfogare la lol"o .mania di di- ~tr~ ne e iiflnno minato, div-elto, abba.ttut..o fr<w"'-~.a , sconvolto, ,maciullato tuito, piranno finalmente che la loro pretesa di rimanue nel mezzo del grande urto capitale-lavoro, che il loro programma di svolgere una ~ loro,. politica e di sostenere "loro» soluzioni ociali in contra,,to con la politica e con le solulioni del proletariato, li porta oggi come ieri ad assumere atteggiamenti e a difendere e puntellare interessi che !>Ononaturalmente dei capitalisti più retrivi? In Francia, e le, si è visto alle ultime elezioni, come la vecchia dc,,,tra, e chiamiamola pure storica, si è mossa verso il centro, il centro è slitta. to verso la sinistra democristiana, a sottiglianl.'r'J le sue forze al punto da scavare un solco, si direbbe, tra le due opposte forze che si contendono la direzione del paese. 1nfatti l'equilibrio politico, se di equilibrio è il caso di parlare, risulta e si regge su queste percenmali: sinistra 40¾; centro 20%; destra 40%. Percentuali che registrano lo spostarsi di tutte le zone della popolazione ,cr;;o formule più atti, i-,te dcri\-ate da nuo,e mi. st iche. I ceti medi non ltan no perso di importanza l' <li prestigio, ma non costituendo più una fo11.a politica premincn le u propria fisionomia, 110n rappresentano più un oc;tacolo insormontabile al proces o che tende alla tra<;forma.1.ione della società e alla sostiiu7ione integrale e radicale del clima mora che diremo borghese. Una riYoluzione, in certo senso, a meno che 11clle nuove forma.lioni politiche i ceti medi non portino il loro carico di sentimenti e risentimenti originati dalla loro vecchia miopia. E io Italia? fn Italia an-crtir.anno che il loro posto è- uc;c·dnto al proletariato e nel proletariato, al quale la storia ha affidato il compito di sostituire 1111 <;110 ordinamento, l'ordinamento !'OciHli tu. ul disordine capitalistico? Comprcncl<'- rd11110 che la loro missione politica, se di una mi-,sionc i.· il caso di parlare, si è csam·ita, co11- •11mata. nel ìa ci mo? E' anche, per non dire . pecialmente, dalla ri ...po ta a que,tc domande che dipenderà il decorso della pros ima lotta politica in Italia, e il rapido spegnersi o il lento bruciare ciel tizzone na,ifa ci la in Europa. renrlendo \'eramente la Roma,gna la tel'ra b1 u- •;iata. Ora, ohe il bel ole estivo ride alto nel cielo, la Romagna, pur nelle eme distruzioni, a,poa1·e meno tritile, Bene o male i eampi ,·erdeggiano, bene o male qualche cooa s,punt..a fra i ora•teTi delle bombe e lungo i .bordi dei bunkers » minali. i\Ja qualche ,mese fa eia Cecsenatico a tBa,gnacava,llo era un immenso lago. sauro, cupo, silenzio o, rotto solo rlallo 1'quittio di qua1,ohe uccello palUBtrc. Di qua e di là dalla stra-da statale, pronta,mcnte riattala dalle truppe alleate, acqua, acqua. ac<Jua. ~on un albero, non un soffio di vita. Acqua. L'ac qua morta che ucciòe, l'acqua morta che af foga il terreno, lo impantana. rrJi toglie og11i [)O&,'ibilità ,generativa. Acxrua. Pareva, a cJli .;i trova&Se a transitare su questa via, che soltanto un mira,colo 'POleese salvare cruesta immensa regione dalla morte totale. Chè l'a 1laigaimento non •finiva. qui, ma continuava, oltre Comaochio, fi,no a Mal'ozzo, per altri mila ettari. Tutti gli i1rurovori 6altati per aria, tutte le chiuae divelte. Un giovane gr8.680ccio ca pita no americano. Clero Ault, si mise all'opera !Piano piano, con quaLche canale di soolo, con ripieghi e mezzi di fortuna, -con 'J>Odh.Ì86Ìlll.a. mano d·QPera. E già nel marzo il la.go i!ra 1 Cecsenatico e Bagnacavallo non eeisteva più ed oggi qualche filo verde timido timido ravviv-a la ~iana, tfino al crinale a1ppenninico e un po' di raccolto ci sarà. E un po' di prodotto c'è, ai sarà. Non crune negli a.nni :precedenti, non come durante la noflmalità. Mancano i concimi chimici, mancano i fertilizzanti, mancano i sali. La terra è ancora. conv.aJoocente. Troppo a lulligo è rimasta sotto la coltre liquida: in al,cuni ipunti dal febbraio dello acor.so anno, nella generalità dei casi ,dal 1 uglio. Ora ci vorrebbe del buon ricostituente. E ;purtrowo mancano i mezzi di trasporto, mancano le pO&Sibilità di provvedere a, questo. Ma il contaidino ei arrangia. Ha spezzato la creta colla lama tagliente della zappa, ha frantumato la. ,croota creata dall'ac- (Continua in II pagina) I vivi e I morti Ottaviano Peraccini fa genercsilt1 dr!l temperumento di Olfooiana Pieraccini si rioelò nell'azione. Rapido e drammatico fu in lui il pas.~aggio dal socialismo dellu giooinezza, inteso come esigenza critica ed aspirt1zione umand, ttl sociali~mo dell 11 fotlli ,1 fondo wnlro ; re.~idui in cfi~fuc1me11fo de'/ mondo bor- ~Jieqe. ['nico aooocato in 1111,1 illu,fre famiglia di medici, 1,~similò le 1clei- ~ocialisle ne//'ambien le domestico: cfo/ padre, dai {rèllelli, dallo 7W (lo uftua'le sindaco di I'irenze). Subì le oiolenze nt1zionaliste del 1915, il manganello fa.~cisfa nel 1P21. Negli anni della dittatura, nella sua Tosca• na, dapprima - era naf-0 ad Arezzo nel 1898 -· e successioamenle a Milano, si era conquistalo le più larghe simpatie fra gli amici pu La dolcezza dei modi, la lealtà dell'animo, l'intransigenza dei principi. li suo acuto ingegno, la sua solida preparazione culturale si rioelavano nelle animate discussioni con i compagni che in quegli anni si sfringeoano intorno a Roberto Veratti, nello studio ospitale di oia Manzoni 21. Egli Di recaoa l'impronta oioace ed irruente di uno spiritc disuguale, apparentemente ironico e demolitore, sollo il quale si celava una contenuta passione. Quando venne l'ora della resistenza aftioa, prese posizione aperta e decisa. Scomparso Roberto, fu prescelto a sosfiluirto. Con Lorenzeffi, con De Giorgi, con un manipolo di altri, rifece la tela del lavoro cospirativo, fu fra gli animatori dello scwpero del marzo 1944, ridiede al Partito quadri e coesione. Con Lorenzetfi e con De Giorgi cadde nella rete spionisfica degli .~gherrj nazi-/ asci sii, e con essi s'avviò con ferma e serena coscienza al martiri-o. Da San Vittore, ove fu portato il fO marzo 1944, li Fossoli, a Bolzano, u Mauthausen le ;;ue sofferenze non ebbero sosta. Costretto ai laoori forzali pesanti perchè consideralo pericoloso, spirò, esausto, tra le braccia del compagno Burdini il 2 marzo 1915, quasi alla vigilia della lil>erazione. I.e ultime parole furono per la moglie, per fti piccola Ninanni - fa .çua bimba fontw1u -- per i compagni di c;,tfioifii. f,'11'/timo pensiero fu per il socialismo, luce e fiamma della sua oifa. 1 più vecchi Ira noi sannu clie if nome di Egisto Cagnoni è intimamente collegalo alle battaglie cioili per f'eleoazione dei ·taoonilori «"ricoli C' della Lomellina. Ai più giooani sarà .mff icienle indicare il traguardo della sua umana oicenda: Mtmfhausen. Strappalo alla libertà, sotto l'accww di aver liberal-O e nascosto prigionieri alfeafi. di aoer /èloorito l'espatrio di perseguitati politici, di essersi conseroafo, infine, un sociulisfu e di aoere sempre agito e pensale socialisficamenfe, rifece il Caloario doloroso di centinaia di martiri: marzu 1941, carceri di S. Vittore in Milano; 27 aprile, Fosso/i di Carpi; 21 giugno, traduzione a Ma11thausen. Pochi mesi do[)O, la « fradolta azzurra», la morfe ... Ed ora, i coni adini deffo Lomellina rievocano gli anni lontani, quando questo robu.~to e animoso oirguUo della loro ferra, recava fil parola délla speranza e della fede in un mondo migliore, org;mizzaoèJ le prime leghe, conduceoa le prime battaglie, strappaoa - agli albori del secolo - i primi patti colonici, infrange1ulo le cocciute barriere degli egoismi padronali. Povero tra i poveri, contadino fra i contadini, Egisto Cagnoni si fece eca del loro anélifo di giuslizia e di oera, sostanziale libertà. E se /11 Lomellina conobbe migliori condizioni di vita, si trasse dalla paurosa miseria, di cui è cenno nell'inchiesfit J acini, ebbe scuole e istituzi.oni popolari, lo dovette in nole- .oole parie a quel suo figlio te11ace, persuasioo, sereno, anche nelle avversità del carcere - clie lo ospitò pii't volte negli anni del suo apostolato -- e detta persecuzione, che da padronale si converlì - come per logica cli soiluppi - in fascista, col suo tragico corteo di delitti e /errore. Deputato .~ocialisla, ininterrottamente dal 19f:l a/ 1924, Egisto Cagncni non dimenticò mai le sue origini ed in ogni occasione espresse le esigenze delle organizzazioni proletarie confedera li, ch'eg/i stesso aoeva creato. Ed ancora oggi, dalle zclle di Mauthausen, Egli, il vecchio, il caro apostolo, indica ai suoi contadini la. strada e la. méta. '

I ' Bib ASPETTIPOLITICDIELPROBLEMAAGRARIO stampa c.1ttiva, te.sto sconetto, legatura non curata. IL I ibro della Bù.chergilde può e.ssere consiiderato, dal rpunto di vista dell'esecuzione lccmica, sempre come un bel libro, e spes,:;o CSdO merita u11a qualifi.ca più elevata. Uno dei !Pr01blem1politici! cd econooru·o1 vi. ta.lii .cJ.ella riicootruzil()IIle italiana è quello •del C01I1taicLinmoedio. iLa, sua iPOSizione J>6Ì'Colog1caneu·c~ra IP'l'e6en• te favorisce i! tentativi della reao.ione che vorrebbe trovare nella, can:nipagna Ja Vatndea d'IlaHa, base per 1a <liifesa ,deLla monarchia, Jler la ,creazione d'un nuovo :fascismo atto a difendere oon ipaJI"OllemJUove glr stelSSi !l)rivilegi di fesi dal vecchio. li ipiocooo rproprietarriio ohe riesce a stento a sodicliBfare a<iJbisogni della 1proipria famiglia, che ,deve cooourre una loitta spi,etata sul modesto rpezzOI,di terra ered~tato da1 ,paidre e coltivruto con m-e.zzi ip1im:irt.i vi, vi ve neLla tenace il!JJu.sione d'e&.ere un IPOSSidente iprivtlegiarto. P01rta ,que.sto titolo ,con Oil'goglio; un sentimento ,che fa 1pairte delle traidizioru dii ,famiglia e che &il trasmette di padre in ,figlio assieme ai m0idesti rurnes'ÌI -ed aiL1a rust'ica 1ca.surpo,la. IL conrt.aidimomediio yjssuto in un ambiente retrivo e ipatriarcal-e, legato rud 1.Lilavita se• dentair.iia e ,ohill6a nel ,pr0tprio vi.!laggio ba una !OII'ma spùitua1e molto diveTSa dalla cla&Se dei braociia.nt.il che conduce una vita zingarr-esca ohe è JP'ÌÙ viivace, meno legata alle trrudizioni e più 3j_perta a,,d. iidee in.novatiioi. !Mentre c;iuesti,noma/Cli ,del lavoro ruTale hanno mowaito alla caiduta del fascismo unia tendenza verso i movimenti ,della uiifo,ra:n.aagrari.a, i tp_i,0001~ jprO'I}riet.arisono ritmasti ,fermi .nella 10To v-osia:ione conservatrice. Ressi vedono nel s0ioiali6mo, .la requi.ai12,ione dei lo,ro modesti mezzi di viit.a e nella c.hiesa e nella mona:nobia i! motivi, ~deologici 1per iniziarre Lai lotta ,co\llltro,questo preteso, pericolo. I :!)arti.ti idi dee,tra vedono nei conta,di.ni medi ohe .fo!l'mano un vrusto strato nella, ,can:npagna italiana, un':i:rrup,ortante forza 1poli,tica da u1t.hlizz.axsirper lai idilfesa del grande, ,crupitale agrario, vero oibbiettivo d,eUa lottai sociiali.sta. Il mov.ùmento monarahico delle Puglie, i Jllllmerooi mcide'll.ti avvenuti, iin Sicilia ed in varie ailt:re regioni d-el me.zz0igio;rno ci ,dimostrano la vita1ità di (J!Uestistra.ti wntaidrini a servizio ,della reazi001e, la !Profonda scissioll1e ohe h <liviicLe,daA,lavorratori avventizi d,eJJ.a terra, le false idee ed 'ii preconcetti •ohe ta.li strati hanno su·1 sociatis,mo. Equi:voci ed incompren.sioni cbe i (Partiti di destra col lavorio delle Jcxro, organfazazioni e d,ella: loro ;proipaganda cercano d'i .aipprofondire e di ,diJffoT11Jd-ere. Quoota mo1titudine d:iJ .piccoli iproiprieta.ri ,oonse,rvato!Ii uillita ai resitdui de,l ifasoismo wrbano sfuggiti .aitl'erpu:razione, alla .bw·01orazia militare e monMichica a,ncora in ;posizioni• eccellenti, è ,paTte 'inrtegrante del IliUOVO fronte reaziomar.ilo ,che speira iJ rifprodursi di, quelle ,ooooi.zio• n~ armbieni.aili ,che nel 1919 e ne1 1920 favorirono il siocrgere .cJel fascismo itali·ano. Uno idei ,compiti Jo-ndaroentali del socia:J.i,. smo è quello ,d'iimvedfre il sorgere <l'una Vandea basata sull'e<:;_uùvocoe sulla menzogna; è quello di ,chiarire al •pùccolo prop~·ieta;rio ohe egli noo avrà nulla da rperdere; ma anoilto <la g,uaidaigna'l·e con 1a re-a.li~zaizione della riforma agraria. Ese,a non requisisce la 1pilocola proprietà .cJo,vedelle ra:gi•o,ni tecniobe ne giustilfitcano l'esistenza; essa vuole invece aiutarla ard us,cju•eda una vita egocentricai e ,p;rimiiiva, sviluipiprure tra i pioooli ipO&Sidenti lo spi1·ito di .atSSociazione. La ritfonna socrali.;ta non vuole togliere al cornt.adino medio il piiccolo ;pezw di terra e la gi 1oia ,deU'ind~penidenza, bensi vuole unir,e gli t:>forzidei pi1oco,li,prod!uttori in coMO!rzi e coo- ~Jerati1Vcche renderanno, più facile, la 1oro vHa. G:rande ai1uto rper e66i sarebbe a/Clooernipio la fondazione di ba!DJChe di •oredifo che ailutino la pro<luzione con ,dei prestiti a mite interesBe, la creazione di associazioni mutue contro l'i!Ilcend io, 1a. ,gra.nd.ine, le malattie del bestiame, la costruzione di Jrigorif-eri socia1'i, ICI.i latte1~ie .sociali, la ,oompera ed U60 comune ,di conci.mi, m,aioc.hine ed attrezzi, moderni. Quando il ,piiccolo :Proprietario del sud, educato in un caittoli.Jcesimo reazi'Onario, ahiuso nel suo i_ndiviidualismo a,etr.iivo e nei suoi !Pre.giudiri pOilit.ilci,a)v;rà OOmjpreso veramente la rifoTina ag.ra.ria socialista, la funzione sociale dell'assoc:iia.zione ed .iJ vanta.ggi materiaù.i IOh.e oda e66a ne ,derivano egli ceSISerà di essere un ;puntello della reazione agraria, del1a casusrudei igirandi latifondisti e si creeranno in. lui quelle prem&sse •psilcologiohe ,ohe lo renderanno atto a COJllfPrendere ti, JlfllOvi tempi, la lotta dei sinaaca.ti ,oontaidini e {flle.lla ,dei Lavoratori della i'l1ldll6tria. La Vandea sarebbe cosi annientata ed iii socilaLi.ismoavrebbe vinto una 1gTande batta.glia. Duro è rii OO!lllpitoda a.ssolvere. LaJ sta.mipa ed i com.iizi non bastano. Il ,contadino d.iffi• dente 1per natura vuole toccare le oose ,con mano. Occorre l'aperta -di. ,bravi ongrunri.zz.ato1·i C!heattraverso m.igliaia dii ,contatti umani 1riesca,no a crea.Te le prhme associazioni ed. a portare iJ. conta.dino sul ter.reno dell'esperienza dfretta. Soilo nel ,contatto vivo coi nuova rapporti a&socilatiivj, nella corustataziO'lle dei tptimi vantaggi, 1POtrà operarsi un nuovo orienta.me,nto nel coin.ta,dino medio. iLa ,confi1S1oa,delle terre ,per la costituzione del demaJnio ,coùpiTà ,i g;randi' lathfondisti, i geTtarchi, d•e.l fascismo, i prud,roni che hanno mal coltivato o abbandonato la l<>'l'Oterra a daJnno .della società, gli S;peculatori ,del 1passato :re,g,i.me. Quoote grandi eetenJS.iion.i,a ,Qlli van.no aiggiunite ,quelle igià 1P066edute dallo .stato, do- \Tanno essere soittorposte ad una ,gestione autonO!ma e decentraroa. In Qgni -provinicia il demanio oosl tfoo-mato ve1l!'à MD!lll.inri.strato da un con.so11·zioip,rov.iIDciale in cu~ somo TajppreBentate le cooperative idelLa reg.ione, il qua1e &trubilirài a. seconda ,de1le oondi,z,ioni arrnbie.ntalii i vari tipi di conduzione ,de.Ila tena. Sen.za porre come princilpi.o H ,f.razi:onamento della tenra e lai ,creazione arti,fi1oiaJ.edel la piccoila rproprietà dove essa non è ri,ohiesta dalle esig,en~e ambientali, ipotranno essere anohe in ,ca6il 01pport,uni d•istiri.buite terre ad uso fa)m.i.li-arecon l'uso ,c,omune dei mezzi• te·cnic-i u i. colitivazione. La 1)i'ccola µroprietà già esistente non sar:\ toccata ,dal ,proce66o ,di confisca ,cbe s,i, iinizi~t·à ,per la costi.tuzione del d~manfo; iJI contadi111.omedio potrà .conservare lru sua ti11Jdi.ipend,enza e mi,gliorare la sua vila •oon J'uso comune di mezzi tecniiei moderni che diminuiranno la ISWa fatti,ca ed elevera:nno le carprucità produttive della 611.laterra. L. S. 1E' una ,caratteristica poco simpa,tica ,del mondo hbraTio della Svizzera tedEl0ca, di pubblicare libri nuovi soprattutto in occasione delle due fe1:,te in cui si usa fare <lei regali, a Pasqua e ·at.ale; nelle settimane che precedono le -due fooLe i ,grandi giornali scaraventano ad• doSBo al lettore delle 1pagine intere di annunci di Ubri nuovi, tutti egualmente magnificati e ,designat.i indLStJ)ensaibili; situazione incresciosa questa, dhe era anoo1'a ipiù grave. quando alle rpU!bbUcazioni di editori svizzeri si aiggiungevano <ruelle degli editori tedeschi. Chi non ha una ,grande rpratica ,di autori ed edito• ri (e questa manca per lo ipiù a,gli orperai) non ci si racapezza più e o risahia di fare una cattiva scelta o !Piuttosto ... rinuncia a scegliere e a,d acquistare. I libri della Bi.ichengilde escono invece con un ritmo regolare durante tutto l'anno, l'editore si limita ad un semplice annuncio sul suo bollettino meru;ile, e ipuobLka sul med<esimo delle notizie sugli autorj e degli estratti delle loro orpere, creando così quella atmoMera di ,calma e tranquillità necessaria ;per ,compiere una scelta che non ,deluda. La Bi.ic.herigil<ie:hai (Potuto diventare quel che essa è attualmente, senza ifrure<ie.l1aplllbblicità sui gi'Oilna.li e rivi5le e maligra.do ohe le sue · !J)Ubblicazi.oni siano state e vengano tutt'ol'a recensite solo raramente dalla grande srtaanpa, grazie ial sistema dei fiduciari. 'La mansione del ,fid•uciario non è solo ,com,me.nciale e burocrati·ca, il suo lavoro non si limita alla ri1cere.a di nuovi soci, aUa, d.iistribuzione della riwisla i:nen.sile e, ogni trimes·tire, ,dei li•bri. I f~du,ciari debbono mantene-re vivo il contatto t1·a la massa, I.a base, e i'1 ,001·\·eLio,la ,centrale idel1'istiLuzione, e&Si ideibb0ino esseire .orientati tiul movimento .letterario e non solo ,per quel talnto che esso trova l,a. .sua espr,eooionie nelle pt1bbli,cazioni della Bi.ichergiMe, ,per poter consigliare i soci, per discutere ,con oomipetenza della male.ria; il fiduciari.o deve, ,col te.mP-O, iolnpa:rare a: conoocere i gusti ed i ,bisogni ,culturali ,deIJ-eperso.ne ,che sono ,affidate alle Bue cure. L'OPERA CULTURALE DELLA BUE-CHE'RGILDE I r,oci ,rupparten,gono quasi esclw,,ivaimente .alla ola&Se operaia, val,e a dire si ree! u tano tra persone che prirna di essere venule a confallo con la .Bi.iohemgilclein gran ,part,e non •usavano leggert: rcgola..mnente dei libi·~ e, in ogni caso, non aoqui::;ta,·ano ogni anno UJ1 certo numero di Yolumi; l'azione della Bi.i.oherg1lde si è y_uincli svolta &u un terreno \-ergi• ne. Solo neigli ultimi tempi l'or,g.anizzazione ha ,fatto (Presa nei ceti medi e in quelli inteJLet• tua.li. Se teniamo presente da un lato queòto ùalo di fatto, dall'altro la quaUt.à elevat,a delle opere edite dalla Bùchergil<le e le forti tira Ltffc, poo.siamo va,!utare tutto .i!I. l!avoro pn.,;it:rn culturale CCYm(Pi'utdoulia ,ooo-peTativa editrice, larn!'O che poteva e&:>erecoanpiuto solo cl:.t una or,ganizzazìooe <lel genere. La ~Debergllde Gutenberg Un 1·01nanzo come « La buona terra» della Pearl Blllok J1a, raggiunto il 47mo mi.gliaiio, la --vita dell.a. signora ,curie, la scopritrice del radiurm, scritta dalla figlia Eva, il 36.mo migliaio, la vita di Nansen narrata da Freytaig i I Z9.mo migliaio, « Guerra e ipace » di To.Lstoi il 34,mo migliaio; un libro arppaTente.mente rpoco rudatto a,d una va.sta d.ilftfusione, ,come la vita <li quello scultore tede.sco Tilma.n Rlemen1:>ohneider che visse ai tempi della 1Riifo1'Il1ae che, ,d,orpo a,ver 0reato nellia. s.ua bottega d'artigiano un· gran nll!IIlero <li eccellenti oipere <l'arte, scOil)'piata la ,guerrai · dei ,conia.dini, si dichiarò solidale con questi ultimi, rimase fedele rud essi anohe nell'avversità e nell'ultim& rovina., e dovette 'Paigare tale wo att.eg_gi.amenLo con la prigione e la tortura che igli rovinò le imani; delLai sua vita soriti.a. da Stein la Bi.ichelìgi1de ha ipotuto tirare 1ben 10.000 copie. Potremmo ,cita.re molii altri eBeimtPi:la « Storia. della Ri\·oluzione francese» ,del Maihiez può essere considerala come un .avvenimento nella cultura svizzera, dati i precoincetti diffwsi tra gli s\·izzeri su quel ,periodo storico: A proposito della fondazione della "Obllda del Libro,, Circa sette mesi Ja ha incominciato a fun• 1,ionare, ,con sede in Lugano, la « Ghilda del libro». 1 egli statiuii e66a <le-finisce sè stessa, « una ,coo,perati va ,pe1· la diffusione, di 1.iibri di valore ,presEmtati in veste aiocurata e a ,prezzi aoce66ibili a tutti». Chi aiderisce (tassa di ammiooi.one cent. 70) si ÌlmlPe.gna a,,d. aoqu1stare ogni trimestre un libro edito da.ila ,Glhil<ladel Libro del rprezzo mia1i.Jmo< di fr. 4.- (il Ji1bro può easere scelto anche dal ,catalogo idellai Gh1Lda francese e <ii quel La tedesca); oltre a ciò ogni BOcio rioeve g;ratuatamente il bollettino men.siie .o ella Gh.itl.da,di circa 20 1pagine iJ!TuStrate. Ohiunque abbia un rpo' di prati-ca col mondo dei libri ed rublbia preso visione ,dei volumi finora pubblicati dalla Ghilda, vedrà subilo i graindi van:tagg1 c.he essa ip1 resentai dal punto di vista finanzirurio. Oggi, ipar.l1ando non <lella GhUda del Li.bro che è una !Promessa ed una spera.:nza, un.a della iBi.ioher,g-il<l.Geutenberg, l'àsit.ituztone con-:i.spondente .cJ.el1laSVIBzera tedesca, ,che eonta già- 12 anni di.i vita in.dÌlpen- . ,cl.ente, voglia.mo mootra:i·e, rife11e,ndo•ci aid un esempiio concreto, come sia stato 1possibile introdu1rre nel settore ,della produzione lilbraTia i/1 priDJai/Pio ,coo·per!ati vo, e coon.e rup,pli,cando deUe regole semplici e naturali, .dettate dal buon .seMo, sepjpure nuove nell'oo-ganizzazione libraria, la coOIJ)era.tiv-aedirtrice aJbhiia rpotu to diventare un fattore di piriimiiss.1:moo,rdi• ne nella vi-ta culturale della Svizz,er,a, tedesca. raliva editr~ce; ,per di 1più essa int.ratleneva delle filiali in Svizzera, Austria e Cecoolovaccha.. L'instaura.zione del regime totalitario sooiailnazionali6't.a in Ge1·mania. decapitò letle1·almentc le filiali, non volendo quoote natural.mente avere nulla a che tfare con la Bi.ichergilcle che, usm,pala dai socia,Lnazionalisli, continuò a,cl esistere a Berlino sotto la loro direzione. 1L'oocupazione <li Vienna iprima, di Praga cl01poper parte dei socialnazicmali.;ti ridu,56ero la Buc.hergHde al solo territorio della ~vizzera tedesca e moHi dubitarono ,dhe tale base non fO&Setr01ppo esile (Per assicurare la continuazione ,detl'is,tituzione. Tra il 1934 e il 1945 il numero dei .soci sali da 6000 .a ,più di 90.000 e gli ottimi6ti sperano ohe q,uest'anno si raggiungano i 100.000. Il successo e.steriore · che i ri,Sjpecahia nella &tatistioa dei soci non si.,gnhlica per sè ste.sso nulla; la Bùahengilde, potrebbe anche easersclo aiS6icw·ato con delle concessioni a certi ba&.!i istinti e .bi.;ogni degli uomini, e in questo caso essa non meriterebbe il nolro interesse e lo spazio del giornale che oggi le dediohiamo. CARATT~RISTICHE DELLA BUECH&RGlliDE In reailtà l'attività della Bi.icilergilde nei suoi multiformi as,petli, a incominciare dalla scelta delle QtPere all'esecuzione tecnica e alla maniera della pubblicità, rivela l'esistenza <li un criterio direttivo molto serio ed elevato. Delle opere ;pubbHcate dalla Bi.ichengi1de !I)arlereL0 SVILUPPO DEl.aaA BUECHERGILDE mo più in avarnti. Il libro <lella Bi.ichergilde La « Biic.hergilde GuteDJbe1,g » Ju fondata in può essere considerato, per il 1prezzo, come una Berlino ai tempi della repubblica di Wetmar, e<lizione :popolare, seni.a possedere iperò le cae fin al 1933 gli oeerai tedesohi, e•ttut- cattedsticrhe negati:e o~e infirmano n_ormal- r ograf~ Ai'ùl'ID ono 1 b de a cooa. rrerresla specie 1d1 ed1Z101Jll: ca1taiocia, Recente.mente la. .Bi.ichePgilde 1h.a ,pubblicato una biograJfia. cli l<eir Hardle, l'onganizzatore dei minatori inglesi e uno dei fondato1i del Part.ito lai.burista, il ,pri.mo volume ,di una collezione cli vite di caipi. del movimento operaio. :\'on voglirumo mancare di indi,ca.re taluni limiti dell'attività della Bi.iohergilcle, anohe IPerchè e&Si servono a disperdere certe ingiustitficale :preoccupazioni del mondo lilbraio pri- \<ato. Il problema della scell.a. delle opere da pubbi icansi provoaherà sempre delle disCUS6ioni: aiocanlo a quelli che vorrebbero si desse la preferenza a libri di carattere sociale e iPOlitico, di tendenza, ci sono quelli che desidererebbero leggere sorprattutt.o dei romanzi belii solo dal punto di vista letterario e cruelli, -ohe ~ mcrebbero leggere sul oata.logo più titoli di libri di studio e di inclaigine scie,ntifica. La produzione della Bi.iohe:rgilcle presenta ora, una certa unilateralità, data la preferenza data alla letleralurai amena, ai romanzi, unilruteralità ehe viene solo un 'PO' aittenuata dalla ipubblicazione di tal u.ne opere st.oriohe e .biograifi.ohe, da. O\I)ere<li volgarizzazione 5Cient:iifica e dalla promessa collezione di classici. La BU.ahe.rgilde La Romagna (Continuazione di 1.a naaina) qua, ha rifatto gli argini, i fos.satelli in-igui, ricostruito le baraoahe abbattute. E qualcooa si tirerà fuori ancl1e quer;t'anno - non frutta e vino però perchè tutto è stato tagliato - no11ostanLe tutto, nonostante i tedeschi, che ora sono rit01·nati qui, in questa Ro.maigna, non da razziatori e <la assa.s.sini, ma. da domali lavoratori, che debbono contri 1buire a rifare ciò che hanno distrutto. Ce n'è del lavoro. Ci sono le mine, ci sono le &tra.de addirittura ipolv-erizzate, oi sono le case sventrate, i ponti inooistenti, le ierrovie di cui non si ricorda neppure ipiù il tracciato. Occorre rimettere tutto in sesto. E gli uo-mini J)iegano la schiena sotto La sferza del sole, gonfiano i bici,piti, aguzzano l'inigegno. E piano piano - trorp:po ,piano forse? - la Roonagna 6i riprende. Di tanto in tanto qualcuno cade: ,sono i giovani volonteroc.i cbe si souo dedicati all'estrazione delle mine, diS6eminate a milioni, lette1·almenLe a milioni in que;;;ta regione - basti dire dhe in un so)o ,ca,mspodi quattro o .cin<;:ue ettari se ne sono trovate 17 mila -. Ma i ip~cooli passi vengono m066i, verBo il tra,guaroo d-ella r~C06truzione. IDalle bocche del Po, da Comacchio. a Ravenna, a Cer- \'Ìa, a Rimini si lavora e l'incubo è finito. Le saline di Romrugna furono, nel lontano luglio scorso, allagate oeompletrumente dai tedeschi ohe, chi.s6à con quale concetto, riteneYano ,cli <poter con ,ciò ritaroare l'avanzata alleata. Sfra;ppaLe le chiwse e di<!.trutte, div,elte le macchine idrovore e Jatle saltare, scardinati i bacini, le saline rom.agnole si Bono ricoperte di acqua ferma, di acqua sta,gnante. La ,pr·oduzione di Cervia che, ad esempio, nell'estate ·43 era stata di 350 mila {fllintali, fu l'a'Dno scons-0 quasi nulla, •perchè i tedeschi interru-p- <pero il lavoro ed allagarono, lutto de~·astando. Giunti gli alleati e prospettato il ,problema salifero, non si è (Perso tempo . .All'inizio della buona stagione i lavori si sono ripresi. Con l'aiuto ,di rmaicchine salvate ll)er miracolo da altri enti (il Consorzio idraulico bonifiche, ad esempio, attraverso un uffiiciale tedeoco ,corrotto, riusci a salvare qualche cosa) le saline sono state a ,poco a poco rimoose in e,fficienza. Fortunatamente l'allaigaimento era stato fallo con acxrua maJ·ina, quindi, tolto l'elemento attraverso canali di scolo, i bacini saliferi sono riapparsi al sole caldo di Roma,gna inta,tti. (Il sedimento dell'acqua dolce avrebbe infatti <levac:,lato ogni cosa). Sistema ti gli specchi di raccolta, si è .presentalo il •problema dell'alimentazione di tutte le Baline. :\lancan<lo le -pom-pe, tutte fatte saltare, &i è tentato col vecchio sistema dei nonni: -con l'alta .marea. E' riuscit.o. E la campa,gna ;;,ali,fera si è ripre.sa. in (Pieno. I 1-50sa• Jinari, aiutati dai 100 giornalieri e dai 300 auBiliari, 01anno riparato i loro .al.i.rezzi, hanno rifatto .gli argine!Ji, hanno pulito il fondo -clelle alg.he formatesi in tanti mesi, e :poi hanno ricominciato a,d ammucchiare il sale. E le caiaste già brillano oggi al sole. e 1a proctuzio. ne - a Cervia - si ,prevede si aggirerà sui 250 mila quintali. La. camtpagna salifera prooegue Jebb1·ilmenle, clapo un runno di sosta e si ;può cSperare ohe il JruobiBogno della IPOfPOlazionedel norù venga in tal modo soddisfatto, burocrazia permettendo. Giorni tfa, a<I e.semipio un saoerdole lombrurdo rid1iese .per la, vrop1·ia popolazione un 1p~ocolo,quantitativo <li sale: circa 40 quintali. Aveva con sè l'autocarro per il trnspor• io; era ,disposto a paigare ogni <liritto cSlatale; ma, chissà ,perchè, il IJ)erm.eSISonon venne conce o e la ipopolazione del ,buon 1prete è ancora senza sale I A Comacchio le cose sono un •po' diverse. Il &itilema di ,produzione e cli ra.ocolla di quella. .;alina easenclo moderno, le macchine sono indi pensa,bili. :'\on si può su,pplire con la mano d'Olpera grezza. Occorrono indiscutibilmente i motori e gli iclroY01i e tutto il resto. Altri1menti la produzione viene rud essere ,mini• ma. Un proficuo la varo si. è 1sv-olto:per la si• ste.mazione dei bacini, e tutto è ora in online. ~Iigliaia di mine sono siate tolte ed ora noH \·i è più nes un 1pe1·icolo per i salinari. :\la si pre\'ede che la. 1procluzionc sarà ,piuttosto cariìa e comunque non cli sale <iomeslico hen""l di 6alc indu.slriale. Inisomma, nel comple&so, in ltalia il sale non può mancare. :\fa ci ono i trnsporti. O meglio, non ci sono i trasporti. Il monopolio 1pare stia pensando alla grande via ,ciel ma1·e. Per ,ferrovia per aide&so non ci si ;pensa. e€6endo la, Romagna com1plet:i.Tnente ip1·iva cli ogni sia pur lontano ricor·clo cli stra,da. ferrata lun1°o la coota. Dove c'erano 1prima i binari del treno, oggi c'è una strada {Per oarri arrnali. li problema ti quincli ,g1·ossiS1Simo. F. M!ARTINDLLI. che ha saputo iniziare aJla lettlll'a e all'acquisto <li li1bri un numero cosl ig-rande di per• sone, non sarà mai in grado di sodcli&fare -con la sua 1produzione il loro •bisogno di lettura e tl i sLud io ed esse !'-:Hanno semipre costrette a ricorrere al li,brai<1 e all'erlilore ,privato. C. V. Indirizzo della Ghilda del Libro: Lugano, Via Gugliemo Marconi 5 • Telefono 2.35.84.

I • Bi LETTURE I fondamendtiell'azionseocialista nellepubblicaziodneill',A, vanti" « Doouimenli socialisti», « Pagine socialiste»,, ~ Cultm·a socia.lista». Sono i titoli di lre co!- lane ,con le quali la rinnovata S. A. -Editrice Ava.nt i! riiprende lai sua attività, collegando la tradizione ai risultati -0eH'e€ìl)eriem.a e dell'evoluzione :Politica, ecooomica. e sociale ùi mezzo secolo (1). 1'n 1primo Luo,go, fra i documenti, si pone l'aacenio &ll/1 :Problema -0eUl'o1·a: «ILa ,Costituente, alrordine <lei giorno della nazione». salariato agricolo alJa gestiOIJle ,dell'i,InJJ)rooa nell'azienda. irri,gua lombarda» (,S.E.I., Torino, 1945). 11,a, tesi è 1piuttosto vecohio<tt.a: siarmo anCOl'aJal parl-ecijpa.zionismo ed alla ,più stretta colla-bo1·az.ione ,d-el lavoro con la ,proprfotà. E pure l'e61perienza tragi,ca del nazi-fascismo dovrebbe aver ,convinto -della sto1•i,oa inutilità degli sfot•zi intesi a mettere le daniCle al U1bero ,giooo della lotta <ii cla&.e. :In al.cune sue ipub:blioazioni il .cto-tt. ALberto Bertuzzi (« Lai libertà economiiea..,politiica ai ,con- ,fini dell'intereese collettivo:» ed « A-grico•ltura dell'avvenire». Ed. E.O.A.B., Mi,lamo, 1945), raffronta, con più a,cut.o se,ru;o di attualità, le due esperienze di riforma a,grarria ,oo.ffi!J)iutesi in Europa tra la ipt-ima e la seconda guerra mon- .ctiale: quella sovietica e quella <lei iPae.,i ,balHoi e danu1biami. Il problema è posto co:me un invito allal discu&:>ione. Quali [Premesse il Bertuzzi invoca! Ja ruralizzazione dei IJ)a;rtiti (e cioè una IJ}artecupa-2ione ;più aimipia, e coooiente dei rurali rulla vitai ,pwbblica), un maggior impu1lso all'istruzione aigrairia, l'orientaimento dei dtt.aidini verso .fo•11me,federa,lirStiohe, naziOilla-li ed internazionali. Su questi 'POStulaiti e €/Ul !Pl'Oblemai nel suo OOTn!J)lesso,La 1poeizione soo~alista risulta oltre ohe dal prog.ramma del !Partito, da.gli scritti pUJbbli1cati nell'«Avan.ti! » e in « E<li,ficaziO'Jle sociailista ». La rifooma agraria do•t.:Tà essere messa a fuoco, nei iprossimi mesi e sulle sue grand.il linee dovrà IJ)ronunici.alr&' il Paese, se si vuole a:f,fronta.rl.a con decisione e serietà di pr~positi, secondo una visione aimpia e ,precisa delle esigenze dell'agr1coltura italiana. 841rlcola. Kel discorso ipronunoiruto il 10 mrug,gio al Teatro Ba·runoa,ocio di Ro:ma <lail ,comipaigno Nenni, repu1bblica, rhl'orma agraria, nazionalizzazione dei gr.aindi coonplessi in<iustria,U, ,costituitx!ono le ·1inoo fondamentali -della rinascita, i prooupposti deUa ricoot.ruzione e di una lotta ,politka più aJmJpiaie IJ)l'Oionda nel1a quaJ~ i L !Pa1rtito .socliali&.tla 1re6terà J. 1e151pre&ione della ,cosciente volontà <lei lavoratori it.alia.ni, Losa■na La seconda ,col!a•n.a. si a,pre ,con un deru;o opuscol!o <li Mauro (,pseudoni!Ill.o •di uno dei coorupagni ipiù au1.orevoli e (Prep.a,raiti nel nord): « Idea ed azione socia.lista» .nel ,qua.le La no- &trai dottrina, ~ta con ~ingoiare e 1penetrante chiarezu., spogliata dei rami morti e dei lu~hi comlln.i, aippare nella suai luce ideale e nel suo signifiica,to -costruttivo, attuale, realistico, ,come la soluzione per eocellenza, l'uni-. ca forse 1possibile, nella .rase attuale, -di S'Viluippo e di orisi, dei consunti istituti .bo.rg.hooi. Storia di un eon ■ olato Un .part~colare rioh.iaimo merita il caipitol~tto sul metodo òemocratico, dal ,quale i ccxmpagni si ·con,fe'Mlleram.:no nell'oipin,ione che la democrazia non è tanto un sistema quanto, e sopra:ttutto, un abito morale, un costl.llIJle, un modo di vita ohe il 60cialismo, entro e J.uori dell'an1Jbito del ,partito, iha .fatto e .fa suo e del ~uale i-nten<le impregna,re la nuova società ed i nuo,v·i istitwti. ·Con «Socialismo utO'pistico e socialismo BcientiJi,co » di Federico En.gels s'inaUJgura la colla.na della ,cultura socialisLa. .Studio tfondamenta/le per intenòere il socialismo .come la !li&U!lt.a.ntedel !processo etoi-ico, coon-e il cosciente sus,citatore di :fermenti rivoluzionari, deeti<nati a.,d aigire alla loro volta sugli elementi grezzi dello svilua>po sociale. Non sono :queste le sole rpu-bblicazioni uscite d.all 'Editrice Avanti!; j compagni conoecono già. quelle <ledioa.te a Matteotti. Un'altra ci ,preme di se,gnrulare: « .Breve storia dell'«Avanti ! » di Gw;tavo ·Sacei,dote, il veoohio, caro « gen066e », ,più c:he mali sulla breccia ideale, nonostainte i suoi settantadue anni. ALFA. (1) •Maiuro: « J.dea. ed azione sociali.6ta » Ure 15; Enigels: « Sooia.lismo utopistico e socialismo. scientifico», lire 30; Uno <li aHora: <<L'a68a;SS'inio di Matteotti», lire 35; G. ·Sacerdote: « !Breve storia dell'A va.nti ! », lire 20. Puntdi ivistasullaquestionaegraria 1..a quootion-e a.graria è al -centro dei ,problemi ,che ,d01V:ra.nnoessere aif.frontati dalla Coslit.uente. L'i'Jliter~se .cteriv.a soprattutto dagli M,pe.tt.i 6inigolarissimi della nostra a.gricolturn, profondamente di versa nelle caratteristi.che e nelle forme di condu2ione da regione a regione, e, <la zona a zona, nella stessa regione. Di qui, l'estrema. caute_lS( deUe ,prese di •posizione <lei diversi partiti. Abbiaimo sott'oochio alcuni ,degli studi ,più recenti. La « riforma aigraria », del· prof. Ernesto Ro&.i, del P. <l'A. fCasa editrioe La Fiaccol.a, Milano, 19-io) scritta a. Ventotene nel 19iil e Co111jpletatai,n Svizzera <lo,po il settembl'e ·43, pl'opu,gna una equa ridistribuz.ione dei terreni non coltivati <liretta.mente daiì loro ,proprieta-. ri, ,com!Prese andh.e le rpiccole ,proprietà tenute come fonti di reddito invece che carne strumenti di la;voro. Gli espropriati otterrebbero un indennizzo in obbli,gazi0'!1Ji a,grar.ie, ammortizzabili in 20-25 anni. Le terre -dovrebbero essere suddivise tl'a i coltivatori in .base ad un piano organico, iprevio ce111:>imentopairticolareggiato della <pOIJ)Olazioneagr-i,cola. Il ,programma e.:,clude .()al ipaircellamento i ,grandi complessi aziendali .for,mamti un organismo economi,co unita1io, per .i quali fn1ggerisce la gestione. in forma cooperativa. iLa rhlorma. ·,porierebbe ad un radiicale &post.armento di ceti aigricoli ed alfa fol'mazione <li un.a classe ·preponderante di conta<lini -piocoli e me-di, ma non.. risoh·erebbe il problema nè 11el senso del progJ·eas'o agrario (industriai izzazione <le.I l'agricoltura) nè in cruello della immi66ione nella t~rra del proletariato agricolo. Il.o studio, ,pregevole e corredato di numerose La.belle statistiche, rmerilerà ;più ampi.a trattazione. Se ne fa ora cenno eoltainto ,per rilevarne lo spirito informatore, inteso a ,promuovere e diBcLplinawe il rivolgimento rurale entro i concetti tradizionali della proprietà. privaita. In Svizzera tutii riconoscono la deficenza del• le nostre rappresentanze di,plomaiiche. Da qualche 1empo la Federazione delle Colonie Libere Italiane ha fatto appello alla buona volontà delJ'autoritù governativa a Roma, perchè in meri<to venga.no presi dei provvedimenti. Per il passat'o a Losanna, più che altrove, siamo stati male; oggi, con i nuovi diri,genii « epurati.» stiamo peggio, e noi abbiamo ·trovata intelligente la soluzione proposta da un amico: al consolato oltre tutto il personale dovrebbero essere cambiati amche i tavoli, le sedie e i calamaj tant'è la superiore esigenza di fare ,piazz.aipulita. Ed ecco per chi n~n la conosce la triste sto.ria ùi questo couwlato; c~i la ~crive l'ha seguita passo per passo e non ha particolari motivi per rallegrarsi del risultato. Aill'inizio del ~colo, l'emigrazione italiana era composta per la più parte da muratori e da manovali. Fra questi, diversi .seppero usare ,dell'iruziativa e dell'~ntraprendenza che è propria degli ~taJiani e, approfittando delle circostanze allora faivvrevoli si i,mprovvisarono commercianti e seppero essere ucili alJa nostra economia nazionale !acend·o conoscere sul mercato svizzero i prodotti della ,penisola. Diversi assistenti ai lavori seppero diventare mipresar.i. Ma le eolonie italiane d'allora erano esclusivamente ope.raie e se qualcuno ha potuto farsi t1na -bella situazione i più rimasero alle condizioni d'origine e pur troppo bisogna tenere conto che aUora un buon terzo dell'emigrazione era composta -da elementi analfabeti e i ri'lllanenti erano insufficientemente preparati e in pessime condiizioni economiche. La cassa d'assicurazione statale venne più tardi e le compagnie di assicurazione erano allora priva te; i nostri eonnazionali operai subivano in quell'epoca, in caso d'infortunio, la disonesta spe_ culazionc degli approfittatori della miseria. Virtualmente i nostri connazionali erano senza protezione e senza difesa. Poichè la Patria non si interessava dei suoi figli, derelitti, all'estero se ne interessarono le organizzazioni religiose sindacali e ,po)i,tiche. Sorse la Bonomelh che pe.r essere cattolica, si appoggiava, come tutte le organizzazioni cattoliche, prevalentemente ai padroni e agli i,mpresari e qualthe volta si preoccupò anche a mezzo del giornale « La Patri•a » di procurare crumiri contro le agitazioni operaie intese a rivendicare per la classe la rnra trice un maggiore benessere. Le 01 1ganizzazioni sindacali fecero il possibile e qualche volta l'impos.5ibile per aiL1tare i nostri connazionali e furono larghe ùi consigli, contribuendo anche a risolve.re certe situazioni incresciose con la collaborazione di legali svizzeri. L·umanita.ria di Milooo aiutò la creazione di Uffi<:i per rEmigrazioue e vi fu a Losanna un e Ufficio l.,ajc:o ,, composto dai rappresentanti di tutte le organizzazioni i,taliane. Per iniziativa ud compagno doit. Sutter venne poi trasformato in « Ufficio Sociale,. e vi fu chiamato a diri,gerlo tl compa!;'no a, v. ! ainc di La C.:haux de J;onds. Le autorità rappresentative iituliane erano ancora assenti. A Losanna iJ consolato non esisteva; gl( i1aliani dipendevano da Ginevra e a Ginevra btSogoaxa rh·olgersii 4:>erottenere il passa,porto e per qualsias1 altra necessità. Quando il con olato cli Ginena rispondeva alle nostre richieste il fattoriino postale che ci re• capitava le lettere rideva e diceva: « E' del vostro consolato,. e poichè regolarmente dal consolato non venivano affrancate le lettere, ira gli sberleffi dei post~ni dei quali eravamo diven- . tati lo zimbello, eravamo ,costretti a pagare la doppia Lu a postale. E non credete che qui raccontiamo delle storie; il compagno avv. 1Beltrami al quale fununo cost rei ti a rivolgerci 1per far ces· sarc tale scandalo, si trovò di fronte alrincredul1tà dd minisiro degli affari e:,tcsi, il quale trovò cosi enorme la faccenda. da ritenerla in,verosimile, anche perchè il mimi.stero anticipava al consolato l'importo totale delle ~ese postali. Ma anche il ministr.o dovette ricredersi, quan· do il deputato Beltrami gli presentò il corpo del reato, cioè un n II mero rilevante di buste non affrancate spedite dau·amministrazione con olare ginevrina. Cerano motivi sufficenti 'PCI' un'inchiesta, e l'inchiesla fu fatta; come iu. andata Lai ste66a. ipreoocupazione <li non uscire dai a finire non so. limiti dell'economia c:1Uf.l6i,cae,i:;,prime il dottor Per por f~11ealla baraonda e ali'insufficienza ;... Botteeini nell'opusco · · A.ssociaz.io lei dei vari uffici privati per l'emigrazione, proposi, a e in un comizio organiizzato dalle associazion~ italiane di Losanna, un ordine del giorno che venne accettato daoll'assemblea. L'or,d~ne del ,giorno chiedeva l'istituzione di un'agenzia consolare nella nostra città. In quell'occasione ebbi un voto di -biasimo dalla sezione 60Cialista proposto ·da uno di quei soliti che si intrufolano .neit ,partiti per fare i puri, ma che poi scompaiono dalle nostre OI'tgani-z.zazioni come la nebbia al sole, così eome a(X)adde a questo tizio che finì corri~ondenie del « Corriere della Sera». Insomma, la situazi'One era un poco come adesso con ii fascisti di ieri. o di avanfieri~ che calano lezioni di diri1ttura morale per farsi. perdonare l'a.ppartenenza al partito del littorio. Verso il 1912, si aprì a Losanna l'agenzia consolare e ne fu titolaire il cancelliere Zannon.i. La agenzia consolare è sta-ta allora sufficiente ai nostri bisogni e lo sarebbe tutt'ora. Venne la guer· ra. e con. la g,uerra l'agenzia fu t.rasformata i.n consolato. E fu allora una trista figura di Levantino che venne a insediairsi in mezzo a noi. Parlo del signor Guisi, che ancor oggi gir001zola per Losimna in automobile - ne ha poi i1 l diritto? - Fu il signo.r Guisi uno dei peggiori consolii che dovettero sopportare gli italini di Losanna. DenUJncie, miinaccie, tira,nneggiamenti, consigli ai. nostr,i ,compagni di cambiare nazionalità; tutto quello che poteva essere faito dii maile il signor Guisii l'ha fa.Ho. (Parlo per esperienza personale cioè per angherie subite e da me documentate e nt- assumo la res.ponsahiliità). 1''ra i consoli che si succedettero a Losanna ci fu anche qualche galantuomo, ma sempre il consolato di Losanna fu il <.:entro dello spionaggio pol~tieo confro i connaizionalL Ad esempio: nel 1931, il colonnello della milizia Zruppoli, grande squadrista, m-i chiuse nell'ufficio con una < matraque » im mano e mi, ingiu.riò volgarmente nella speranza che perdessi le staiffe; il cancelliere che tutt'ora è al consolato era presente, ma si g.uardò bene dall'usare una parola ipet· calmare quel pazzoide. Esposi il ,caso al Dipartimento politico federale a Berna, dimostrando coi f aiti! alla mano, che lè nostre autorità consolari cercavano di creare il fattaccio sensazionle per poi infierire contro i profughi politici,. Eravamo ai tempi delle bombe addomesticate, nei consolati, di Marsiglia, di Tunisi e altrove. Risul,tò poi che lo 2alJ)poli non era nuovo a questi casi di, violenza e dodiei furono quelli di cui si venne a conoscenza; fu spedito in T,urchia. Dicono che sia morto in manicomio. Ora si rende necessaria una inchiesta presso questo consolato, fatta con propositi di serieti1. La collettiviità italiana vuole che sia fatta luce su tanti retroscena. Al processo Roatta risultò che un vice <·onsole di Losanna era implicato tDello spionaggio. Venne Ja guerra, e il marchese Chiavar~ (che in altro giornale già illustrammo) come dap,per· tutto negli altri consolati d'Italia, creò un minisiero coi vari « Tucci" e altri Tomarel/i uncora in fu.nzione, più un vice brigadiere dei carabinieri (s~ dice) - ma che sta a farci? -. Cc lo potrebbe dire il ministro Berio, poichè pare che dipenda proprio dulla legazione. li sigmor Magistrati affidò il consolato per ragioni <li economia al signor vice console .Bellia, mà nel dicembre de! 1944, venne da Roma il sig11or Console Comm., Barone, Dottor « CarboMlli », il quale, spero, r,iconoscerà allo scrivente « plebeo» di JlO'D aver dirmenticato nessun tifolu. Il si,gnor Console, Commendato.re, Barone, Dottor Carbonelli informò la collettività italiana di Losanna che lui era epurato, ma noi però crediamo che il meno adatto a reggere ic sorti di questo consolato sia proprio hù. La sua mentalità è quella del recente 1passato, e subito sono sorti gli ·screzi fra le nuove autorità consolari con i dirigenti le nostre organizzazio• ni. Doonmenteremo. J l signor ministro Berio, persona cort~ e dal sorriso buono. ,pieno di buona volontà, come lo si vede dai s.uoi discorsi, avrebbe dovuio capire che a Losanna ci voleva una persona competente, che collaborasse armonicamente con il governo per la risoluzione del problema della Valle d'Aosta, che.stabilisse i rapporti con la Colonia francese, perchè nulla deve essere trascurato, come nulla trascura la Colonia Libera Italiana di Losanna, per avvicinare i francesi e far opera cli rappacifi,cazione ;poli1tica. Per questo compito. si calJ)isoe, cj vuole una mente adatta, ci vuole anche dell'attività; e il console giunge illl ufficio alle undici e se ne va alle 12,30 e fa dire dal suo personale che è assente per evitare le seccature inerenti al suo lavoro, e rimanda quei-connazionali che :per neces- •sità rn,nno da lui e che virtualmente ma,ntenendogli lo stipendio, - si perchè lo st.iipendio ,glie lo manteniamo noi - gli mantengono la, broda. Aria nu.ova ci vuole al consolato, via fotti i funzionari dipendenti dal ministero dell'interno, via q ueJ cancelliere che da diciotto anni, per nostra vergogna è staito ed è ancora in funzione. E' ora di finirla; alle nostre .riunioni mandano come da vecchie abitudini - il lwpo iper.de il pelo ma non il vi2io - certi rifiuti .umani, al solo scopo di provocare incidenti. Si usa 11 mate1·iale dei dossier creati ad arte dalle passa.te autori-tà fasciste per ingenerare la confusione. SuccedOII1.Qcose dell'altro mondo: si paga a una signorina uno stipendio di fr. 250,-, per distribuire all'ufficio assistenza la somma di fr. 700800 mensili. Con. gli stessi siste.m,.i nell'attività privata si finirebbe in fallimento e in tribunale per bamcarolta. I consoli non vogliono cambiare hl personale subaJteruo, ,perd1è diconÒ, le .praiticlie con le autorità svizzere sarebbero molto d~fficili. La verità è che non se ne v,uole fai: nulla. Signor Console, come contribuenti - e non come sudditi - per Losanna domandiamo quanto segue: 1. licenziamento di tutto il .personale, al quale sarà corrisposta l'indennità che gli spetta di di1ritto se non avrà commesso atti .che possono aver danneggiato la <:ollettività italiana. 2. TJ·a~formazione del consolato in ,•ice consolato, COID'posizione dei nuovi quadri d~ ipersonale in questo modo: gerenza a un vice console il quale avrà alle sue dipendenze: ,un cancelliere, una dattilografa, una telefonista. 11 consolato ,potrà così funzionare con mezzi ,propri. Potrà assistere i nostr~ connazionali con una riorganizzazione dell'ufficio assistenza senza .ricorrere alle opere svizzere. Avrà termine così la beffa di mettere a contributo l'antifascismo di Losanna per dare a qttesti funzionari,, responsabili del defunto regime, gli sti,pendi che non haruno mati guadagnato. Vulpera, Luglio Luigi Zappelli Zarlge Il proletarlate feateggla la rt■a■elta della Fraaela Le piccole -bandiere rHucevano rosse sotto il denso fogliame dei bei vecchi a,beri del g.i.a,rdino,della Ct•operaUva e risuonavano le marcie e le .spigliate melodie suonate dalla Anbeiter-Knabenmusik di Zurigo. 11 P<a,rtitoSociali,sta della dttò, di Zurigo, lu. S~tion sociali,ste romande e la Sezione ticinese aveva1n9 iDJvitato il proletariato a ,festeggiare l'an• niversario della Rivol.uzione Imn.oese, e numerosi ftLrono i compagni e le compa,gne che risposero all'appello. u .piacevole calda se-rata esti,va del QualNze Juillet 1ilunì come in un,a •grande f,ami,glia uomini e donne, ,giov;ani e vecchi, in quel gia,rdino della Cooperativa che forma un'isola verde in mezzo al mare di ca-se di A-u<&Sersihplroletario. Già il .commovente saluto del .presidente della ~ection soci~liste J·omande, compagno tPaul Biinzl~ che ricordò il s~gnifi'cato ,del 14 luglio 1789, il giorno della presa della SasU.glia, riscosse appla,usi entusiastici. Dopo una snella marcia prese la parula il compagno J,ules Humbert-Droz. Le ,s11e parole sono dei coLpi di martello. La tborghesia. ha tradito il gronde programma implieito a-Ile tre 1):1role « Ubertà, Ugiuruglian.za,tFratellanza ». Ma i popoli non hanno mai subito l'oppressione e lo sfrut,.. t:ltmento enza reagire. Jl po.polo lavorotore rimame fedele a quei :fini. Malgrado Gesta:.1)0e campi cli ct•ncent,ramento esso ha riportato la vittoria sulle forze del fasci5Jno e del socialnaziono.lismo. Koi socialisti continuiamo questa lotta. 1 tir-egrandi iideali dell'umanità .sa.ramno rea.lim;ati solo quando sarà infr,a,nta la potenza, <lei capitalismo. Jl compa,gno Giornnni Al-bertini mostrò come le rivol,u1-ioni borg,hesi si imipi,s-Jia.sseronena cont,radclizione t,ra produzione sociale di merci e l'a,ppro- · priazione ,privata dei prodotti. Ma questa stessa contraddizione fa sorgere q•uellemasse di proletairi chr un giorno concl,ul'ranno a termine l'opera cli li1.>er,azioneinizia t,a dalla -Rivoluzione <fl'lancese. Prende quindi la parola il compa,gno .Ferdinando Hau.ser. Allorchè la marea bruna incominciò a dila.gare sull'Europa. taluni elementi sperarono che Hùertà e tdom,x:raziia appartenessero deJ'initivamente alh storia. Però, mentre nel nostro paese i rea• zionari guardia.vano ver o Vichy, il cuore del proJe;ta,riato.s,·izwro battè per gli eroi della. resi.stenu. \'0i salutiamo og,gi, nel 14 lu.glio, il proleta.riato frn,nce'e che combatte per il sociialismo e proonetti1,mo olennemente nelranniversairio della Gran. de Ri,·olu1.i0ne,.francese di ~ontiouare la lotta -per la libertà e la ,gi,u tizi{!. ociale. I tre disco:i,si riscossero applausi proLungati. Poi tutti si alzaror.o e ri uonarono le frementi melodie d<'lla " Mat igliese ». Redattore: Er I e h Va 11 r - Zurigo Tipografia: 8. A. Arti ;rallohe già Veladlnl & C.-Lu1a111 ....

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