L'Avvenire dei Lavoratori - anno XXXVI - n. 27 - 15 luglio 1945

Bi Anno· XXXVI (nuova serie) N. 27 :J lZurigo 15 Luglio 19•5 QUINDICINALE SOCIALISTA REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Casella postale No. 213, Zurigo 6 ,· _ Conto . •- , numer r. 3 - UNA COPIA çent 3 postale No. VIII 26305: • Telefono: 23 70 87 · ABBONAMENTI: 24 numeri Fr 6 12 I F Ottimisti e Dicono alcuni, reduci daU' Iialia, dalla Fran eia, dal Belgio: nell'irusieme, tutto V'a bene; la ~uena ha ,prodotto meno diBn.slri materiali di cruanto non si credesse e tea:neS15e; le i:ndu&h"ie ,·anno r~prendendo, un ipo' alla volta il loiro ritmo u.suale; le campa,gne <promet{ono un buon 1·aocollo; circola danaro fin trowo abbondanle, e, se i 1prezzi ,aumentano assa.i, anche i salari crescono; malgrado qualche spora-dico sciopero, gli operai hanno voglia di lav~1·arc; l'epurazione ,pro,cede ,abbacSlanza spedita, e la vita -politi,ca, senza eccessive sc065{). "i Ya assestamdo. Di1 oono altri, invece: nei disgraziati ipaesi <lov'è 1Pa.B6ata la guenra, non si vedono più oh: macerie; cam1pi bruciati. raccolti rovinati o.ffi,rine distrutte; ,oe ne voll'rà del teJJllJpOipe;· ricost ru irc; mancano le matel"ie prìme; obi IJ)ur ne a,·eS6e voglia, non può lavorare; ma, in generrule, anzichè Javorare, si prcferi.soe <li1-;cutere a penclifiato, o maga1·i, dove. ci sono ma~~t.rnnze miste, preferiscono ballare; l'epu- '.'az1one è una banba; sono o torn_ano in a.u~o 1 vecchi figuri; non c'è prinrir>io ,,di rinnovamento. Chi hn ragione ? Pl'obabilmcnte. non hanno ~,iena rnirione nò gli uni nè gli altri. :'\on cc l'hanno quei tardi seguaci del dott. VanglO&S, ohe hanno la consuctll!dine di guarclarc tulle le cooe e tutti i fatti a traverso con un vetro colora1.o in rosa - uno di. quei bei vel1·i, quali si usavano in certi 1 portali ocl in re.rie finootre ottocentesobe, che facevan veetere il 1paesaggio -semiJ)re otto una tinta idillia,ca, ,aT1JOhcse in •reaJtà foose stato fragelJalto cla)ll'uragano. {Ma non jhanno •pure ral gione - oh no! - ne1ppure quegli ()&,,errntori cli umo1·c in.gual'ibilmente ct1·obiliarc, 1 quali l1anno la brulla abitudine di non scorgere se T1on H lato oscul'o ,di ogni cosa, e, anohe i11 tempi normali, s'Ì!Jllmalinconiscono ed aif.fliggono gli altri col pre agire inevitaibUi malanni. Figurai' i adesso, idOIJ)oq;ue:Sto po' po· di tragecl ia che ha funestato il mondo. e con le form~dabil i incognite del domani! Per norn ipenctere, non diremo la Siperanza. che codesto domani csia un po' migliore ,dell'oggi, ma quella energia morale ch'è neces6aria e doverosa ,per coQ1.Perare, ognuno nella misura idelle rproprie forze. a csuiperare tale fuI uro, bisogna guardare le cose, i fatti e gli uomini, con .animo pacato. Il c,he non significa un clistaoco clalla realtà, ,che - anche se fosse desiderabile - non sarebbe -poo.sibilc a nessuno, ,che abbia. avuto la sorte 1)000 invidiahile cH YiYerc questi anni terribili. Ma tale, se JJUr relalirn (1 molto rclati,a. !) serenità vuol dil'e semplicemente quella saggezza, cui ogni uomo normale <può •pervenire. olo chi si sal)- pia non voler forzare il proprio cle tino, fa.rsi , a !ere jpcr quel lo ohe è, e non da più nò da meno. compiere coraggiosamente il proprio rlo\'ere, non e,ciurparc il csuo tempo in vane querele, apenclcre bene, cioè a vanta.ggi-0 anche ctc:.di altri e non .soltanto cli sr ,sle"'SO, ogni c:,ua. f[iornata. Un ottimismo beato ì>, .ancor 'Più che appa.nna,ggio cli mcclioc1·i, addirittura uno retaggio d'idioti. :\'f,a anche il pcs-simi6mo come a.bilo 'J)Sichico è'. non ,soltanto de,primcnte, ma allre6ì nera to. oltre ohe al ~ingoio, alla collettiYilù i.n cui e-gli ~e ne faccia il bnnrlitol'e. Kon v'è ,dubbio - pe.r ritornare, ,do,po quc61.a dhsgressione, al discorde apprezzamento del pre6ente - che la bufera infemale, la c;ualc ha irrnpen·crsato ,pel mondo durante poco meno cli sei lunghissimi anni, l'abbia coperto cli rovine. Rovine materiali e morali, poiohè alle città distrutte, ai milioni cli o:norti in battaglia. e sotto i bomba1xlamenti, alle cr11dcltà inconcepibili, cle\'OMi aggiungere le devastazioni ,proclottc in innumc1·evoli spiriti dalle afferenze patite, dalle umiliazioni !-'Offer1e, dai risentimenti e dagli odii ohe 111 guerra ha semina ti. Certamente, barJJaJ·ie com e quelle 1praticate nei ,campi di concentramento, quali via ,·ia doouanentano le inchicnlc e le testi1111onianze ed anohe ai più increcluli ri,·clano le proiezioni ci.nematografiche. fànno cluhitare, non dir della ciYiltà del pessimisti rrogre&So, ma della stes.sa urnanità di cc:,c1·i pLLr creisciuti in ambienti dotati di un, 1 l('rn_ica. -.se non cl'una ,·era e propria cultur;, raf ~ina ta. Certo, alle lel'l'C ibru,qirutc 1per mcira malva~Hà, alle fonti ,di •produzione tcmJPOrHncamenle e.-:-sicate per le dure neceSBità della ~rncrra, alle opere d'a1·tc e di ,c,ivillà irreiparnbilmentc .cli,strntlc o rlanncgl?'ialc. si devono ,gommare, nel ;paurooo ,passivo idi questi ulti,mi nnni, i veleni, che la guerra ha la,sciati nel r;angue d'intere 1popoliazioni. La guerra si può (lire una malattia dell'organismo sociale. C'è da stu,pirsi che quest'ultima guern·a, di. ,cooi lu,nga ,durata e di oosl enorme esten6ione, da &UtpC'rare tutte le precedenti, abbia la.sciato in quest'organismo, e nelle cellule ohe lo comcpongono, - o .fuor di melrufora, oli.re che nelJe carni. nello pil'ito de~li innumerevoli uomini, ohe direttamente -0 indirrttrumentc ne hanno sofferto - miliardi cli !Otisine, che 60ltanto una cura assennata e viQOl'OOaipotrà far oopelJere ? :\fa, se ò vero che i,l mondo non perisce pc1·chè non può perfre, non si deve disperarr come fanno i pessimi ti, dell'a\'venirc. Si deve. perchè si p-uò (o si può l])erohè si deve?), (Pa;rtrc:iparc ognuno - ogni paese ed ogni in<lidcluo - alla cura, indispensabile ed urgente, oltre ohe ,pc1· s,pazzare le :mace1·ie accumulate ,Jalla gue<nra, e -per ricootruire quanto la guerra ha distrutto, IJ)er disa,•,•elenarc gli spiriti dai to,ssi,ci c-he li inçiuinano. (Tno di tali veleni, o, ,per dire J}iù esattamente, il vero, il più 1pericolo~o di codesti to~sici. quello ch'è il collllponente immancabile cli lutti gli altri, è JH'Oprio il i-uperslite fa6cismo. E, neUo r,;0ri,·ei-c ciò, non penso tanto a quel <'hc cli fac:,cit;ti,co non è ,,tato ancora epw·alo nelle ,pubhlichc amministrazioni, nelle indusu·ir, nella scuola. nei Governi. ma prop1·io a cruell'a1bilo fa cistico cli pensare e <ti operare ('Ile la lunga cli educazione ha maturato e eh~ le pa,,eioni, le quali hanno scatenato e condotto L'immane conflitto, hanno, inevitabilmente, a._limentato e diffuso. Perchè è ym•o, sl, che la r1,·olla clclle forze anc del mondo contro le ,pre,potrnzc coalizuitc dei nazionalismi e dei fa.6Cit:,,mi è alata la parola d'ordine della guerra; ma è purtroppo ,·ero che, se il faschsmo i'- stato 1~ili~rmentc sconfitto, .;otto l'aspetto, per cosi dire, morale e spirituale, es o fascismo - come intolleranza, come violenza come , olontii ,cli opprimere e di sopprimere 1 ogni crndcnza ed opinione di,sforrni dalle proprie ò ancora , ivo. E' vivo, si, 1può dire. in ogni p.ac. e, cd in ogni part.ito. E fino a quando questo costume fasci1::1liconon sarà estirpato dal monclQ. non . i polJ·à sperare in una pacifica ron\'i\'enzn Il~ nazioni e cl'incli\iclui. Dis.se un antico che la Grecia vinta vinse il .;uo G.lesso vincitore, perchè cor,lrinse il rozzo ccl agre.sic La.zio a ,coltivare le arti. Guai a noi se. ,sia pure ipe1· antitesi, qualcosa di formalmente analogo si potCNSe ripetere oggi; se cioè. si cloYesse dire ,che il fasci mo, annientato 6Ui campi cli hatta 0 lia, fìi prende.e; e la sua rivincita, a.\'velenan<lo con le sue maledette tostsine cachwerirhE- ... gli c,,pirili dei Rlloi stcsei a,·- vc1·sari. A. L. L'Italia nell'Baropa lii domani Quale potrà ~ere la funzionr clell'Jlalia nella nuova Europa? Sia ohe questa ~i dia, come noi a.t'dentemente au~iohia:mo, un assetto fed('ralist ico. &ia ohe non si senta. ancora matura per J'intStaurazione di si,f,fatta forma di vita politica, - sola ga;ranzia. e.fficacc e sicura d'unn d,urcvole pace - l' It.alia di .domani sbolliti i fum_j imiperialisiici che l'hanno condotta al dù~astro, ,potJ-à a, ere nel veochio. tormentato continente . una funzione imrportantis.sima. La sua stes,sa ,posizione geo~l'afica sembra ac-Segnarc all'Italia W'l compito cli mediatrice fra l'Occidente e l'OTientc. Quando Venezia era grnnde. la Repubblica Adriatica a,·eva comp1"c;So, e per-segui Lo ,pel' iproprio conto, ttan e funzione italiana. Una funzione, a maggiol' diritto potrebbe far sua che « l'i.ntcra penisola, la C(uale eia un Jato immette a traverso le Alpi ,·cr.-;o l' Eurnpa centrale. e. ad ove ·t, con le ,rne ultime \'alli ed il ·uo mare, è aperta verso !a Francia la pa.gna cd il mondo anglo-sa&Sone, ad est con le sue coste e l'altro suo maJ·e guarda verso il mondo slavo. mecsse le 1)1'etcsc nazionaListiahe che la facevano guata.re, cupida te1·ra non sua, tale funzione mediall'ice. ·incera.mente intesa e praticata, dovrebbe fnr clipenclere l'Italia. da.i nazionalismi altl'ui. nel occidente e acl oriente, quand'anche il vae-hri:rgiato fcclcralismo europeo non doYe~ e trovare •per sempre ogni ris.sa di confini. Il paese. 01le fu la rulla più antica della lalinilil, dime<S·- ,,o il .,;ogno ambizioso <l'inseguire il ,·olo delle aquile romane, dovrebbe, con la luce clclla sua ti\'iltà o cle:Ua sua cultura, co,slituire il pont<' fra quant'altro cli neo-Latino. e di britannico. ,··è- in Europa, ed i ipopoli slavi, che, inompenli fino alle fl'Onliere naturali, ,pur gravitano ,r1•..::o la più grande delle potenze ~lave. che non è r,oltrunto europea. ~fa w1a siffatta funzione mediatrice è acltlitn1a all'Italia non soltanto dalla sua cSituazione geografica, ben.si aniohe ida1la . ua condizione e-conom.ica. e sociale. Tr~po - ahimè ! - 'Po- , era cli materie prime, iJ)er poter gal'eggia.re ,·ainlaggios.amente, ahecchè le dissero certi 1 <>- C'C'nti cattivi 'Pa tori, coi pae.si ricchi, l'Italin ha tutta.via in sè, ancor più che nel suo uolo pu1· benccletto dal sole, nelkl operosità e nella ,,ohrietà òel suo 1)0polo tale una misura di encl' 0 ia, che le impedir,à di acquattar,:;i nel n ro,·ina, arn.ohe se non le consentirà mai di sa1 ire ai fastigi dell'opulem.,a .. E tale condizione cli l'ecu•perato modesto benes,sere, fondato in rnit-.urn di gran lunga •prevalentt'ente su 1avoro clri suoi Jig;li, 1a 1prCé,er\'erì1, qualunque abbia ad es.el'e il regime 6ocialc di ,domani. sia dal fM'Si la .sentimclla mercenaria di ,si;:;t,e:misup('l'- ra.pitalistiri, ~ia dal di,cnire la copia tal'Cliva r SCl'\'ile cli i:;orpa"6ali ei;lremisti Rtranieri. Funzione mediatrice, dunque, anohe qui, ,potr,'t esercitare l'lla,lia, rinnoval,a, da un sano socialismo clemocratico e re,puJ)lblicano. fra il comuni,smo sia ,•o ed il capitalismo anglo-america.no l'uno e l'alt1·0. probabiilmente in Yia di lrnsfor~ mazione. :\fa sotto un altro ai;,pel lo, ancora, l'l tali a ,po- !l'à esercitare una funzione mediatrice. Sotto quello. cioè, più òquhsilamenle politùoo della ,·it,a inteniazionale. I recenti ti·agici er;·01i le im1pe-di.sro110 cli a;:z,pirarc al rango di grancle potenza. Altri si clolga di questa, ch'ei potrii ~itwicare una clolorooa diminuzione cli p1·e oti~io in Eul'Opa r nel mondo. :,./on <leve lii ciò 1·am111arica.rt"ìichi 1·ammcnti, con animo l'i,·crentc. le più pure ll'adizioni del Ri oroimento italiano. Quelle tradizioni ;mazziniane: diciamo, ,cconclo le quali. 6i additava all'ltalia il comriito di nazione guida ed e empio delle potenze eul'opee di :;econrl'orcline. che alla testa <li ('/>•~e,COl'>I i I Ui66C un !JaLUHJX:loconii-o gli e,rntuali i,mpel'iali.,mi o~g,1·00,501·idegli ,'t},ti più riotenti. C;1mipione cli un bene inteso ,principio cli nnziona 1 ità, oc·rno cl i 01·polli nazionalisti ri. di un tale p1·inei,pio clic &ia 1•i,,;.peLlosodegli altl'ui ,~\lori ch·ili e cullurnli, quanto sia Jermo nella life,-;a clei propl'i ,·nlori il nuovo lato italiano. fedele ai migliori insegnamenti dei più grandi patrioti dellia sua gente, ,potrà riconquistare il po to <'hc spetta alla vicina nazione nella comunità europea. Quand'anche quce,t'ultima non ahbia a tra formarsi domani in una f<>derazione di Stati, l'Italia. con una politica inlernnzionale one5la e preveg~ente, 1)0t1·à ap- .punto c.om.pie1re una fum..,ione mediatrice c mo<leiiatrice Ira le pretese degli sta.ti più grandi e le inwazienze, i ri entimenti, le ambizioni ingiustificato degli tali mi11ori. 'E potrà aippunto, costituire a fulcro di un movimento fcclerati-vo, che a l)OCO a. poco - per l'attrazione che C'Rc11oitaogni idea semplice e grande potrà conquistare l'opinione pubblica di tutti gli altri ,popoli europei, convogliandoli \'erso l,aJe più equa forma di convh·enza politica A. L. lJltlma lettera del compagno Pedronl Cinc, ra. i1- novembre 1937. Caro Profc,,,sorc, se le CO'><.' '-<lrauno andutc mule o bene. poichi· u, rò finita una vita pi<.·na di tribolu,dooi Lei riec,crù quc tu lettera. L' per 1ccarLc disu1rbo a11co111 11nu ,olti1. L'ultima. A . ec1..,a miu e du mio f ratcllo Sergio, e è molta <·orr1..,pondcn1u e c'è.· molia <·arta scritta e 1,t.an1lJi.llH. \ c•da Lei quel che -,i può b111tur , ia e qu<:l < h<· c011\ iene invctc 1cncrc. I• ratel'11amcnl<' ~uo Carlo l'edr<mi. J!wtCiJVa anc'()ri:J un'oru ,1d entrare in c/i11icn e 111 Jw ;;ervilo ;, fare /'eswne della miu vifu. 5enza fd/.~a modestia, sono convinto di 11011averlu spe- "'' mule. Vorrei fosse e{!1rnle q11ellt.1 di !Lttti g1i open1i .~ocialisti. t,,·on mi pento ne mi dolgo di niente. Se fosse po.~.~ibile ricominciare. rico,ninl erei. S0110 nato é1 l't1/hmza, .\ul /,ago Muggiore, il l!J novembre I 91. A dieci anni ho comincialo a lnvorure. ,\ e/ 1906 sono sfato nmmes~o al « Circolo elettorale socialislét » di Pallanza. Dire qiu.1li bisogni 11wteria/i e ,noruli mi /ianno spinto v~:so il socialismo, st1rebbe diffici'le e fungo. T,;_1 miseria che regnava soora,w nelléi fwnirrfit, ·e c·he io ho sentila, più che 1nc1terialme11fe, :,10;t,lmenfe, w1coré1 giooa11issi111a: f'educazio11e saldttmenfe cristiana de/lu mam11w, e quella pro{ondumenle democratica del bt1bbo, una prima fr11- ~edi8 giovwiile quando fui coslrello ad abln111do1u,re la scultura del legno e a fare il f11/eg1wme, pere/ii! la f wniglill non poteva pennetlersi il lusso di un membro che 11011conlribuis.~e, .\ia pure con pochi soldi, ;i/ mn11fenime11to com1111e: I~ c-onvinzio11e formulasi in me allorchè i pooert non potevano essere liberi, vi hanno cerlame11lt! contribuilo. Il socialismo, colléibornzione frulellèllmt e giustizia fru gli individui, e i popoli è sfofo 1a religione della mia vita. Verso la fine del 1906, ho cosfifuilo co11 alfri giovani operai il « Fuscio Giovanile Sociéllislo ,, pallanzese, che ho direflo fino al sorgere di qu.ella « Federazione giovanile socia'lisla,, dell't1lfo .VootJrese, delltJ quale fui /'11nico se.,retario clie tentò, senza riuscirvi, In fusione fr8 1: FedertniollP Giovanile Socialista Italiana, adere11te lii PSI, e_ '/1:l Federazione nazionale delll:l gioventù sol'iu- /1sta di Parma a tendenze anarchico socialiste. .\e/ 191I ho fafto la prima conoscenza co11 lu Polizit1 ifaliann, a Clii/Sa di ttn nrnnifesfo c·onlro fél guerra in Libia. • Nel 191.1 ho doo11fo lasciare il mooime11lo giovanile, per assumere la segreteria dell11 ezione soc·ialista di Pallanza e della Federazione socialista del Verbano, C11sio, ed Ossola. S0110 stato cw1,clidato, bnlf11fo, nelle elezioni /!,enera'/i amministrative del 19/,'J, al Consi~lio comunale di Pallanza, nella lista s;ocialisfa di minorcmzt1. Scoppiata la guerra monditile ho combattuto con tutte le mie forze contro l'i11feroe11fo del/'ltulia. Non pere/tè neutrulisfa », ma pere/tè co11lro lei g11erru, urlo di antichi imperit1lismi din.islici e di nuovi imperialismi ca1,ilalislici. Per ques/n uzione ho avuto due proces.~i. D11 11110sono staio Nssolfo per « insufficienza di indizi» l'altro è cad11fo in prescrizione essendo sfato 11;/ fntflempo chiamato alle anni. Dl:ll febbraio 1915, tilla metil di novembre 1918, , ono stufo in Albania. Ma dopo /'armistizio sono .,talo fino al .<1etlembre 1919 ad .A/essandriél., in 1.ftesa di venire congedato. In q11esli mesi ;;ono !'(afo segretario del Soviet dei soldati, J>er la propagancfo nelle guarnigioni . .Me.~so agli arresti, 111elr1 sono cavala, percl1è in lutti i reparti di f anferid di stanza ad Alessandriu si erano trovali ed arrestati cinque o sei capol'élli Pedroni, c!te 11t1f11ralme11fenegMano di essere p,/i élufori aei volanlifi lrovt1fi nelle ct1ser111e: come del re-sfo negai io !I.fesso recùamenfe e co11 indi- ~nélzione. Ritornato a Pt1llt111z1.1ho frooalo il movimenln 110/ifico si11d1:1calee cooperalivo in pieno svi/up. JJfl, e dopo q,rnlche sefliman;, dive11tt100 direflore del SPflimanale «L'Aurora,. e segretario della Fedenizione soci11lista. Sono sfnlo anche per q111.1'/chefempo, ill tdfeM dell'esito del concor.~o. seprefc1rio provvisorio del/;, Cnmeni del J,nooro di Infra e dintorni. Dé1 allorn /ino èll dicembre 19:32, ho parfecipnfo ,1 lulfe le loffe polilicl1e di quel formenft1fo periodo. , 0110 slnfo e/elio consigliere comunale u l'atlmiza, ne/In li.~fti sociulisté1 di 11rnggiora11w, che (•onc111islà il comu11e nel 1920, candidtd-o per il consiglio provinciale per iJ 111t1lldi1me11fo d'Orltt nelle elezioni genernli 11mmi11islnifiue det/o stesso dllllO: candiclafo 111/e elezioni politiche del f9tl nel collegio di ovara. l'er me la rivoluzione russa e la crisi del dopoguerra éwevano aperto in Europn liii periodo rivo/11zio1wrio. Compilo dei socialisti era di spin{!ere il più ,1 fondo possibile il processo nvoluzionario in folti i paesi dell'Europa. Tuffo q11t11tlo succede oggi è il risullalo de'llc1 inct1pttcif1:ì dei parfifi socialisti di Europèl, i:peciulntenfe della socia/-democrazia tedescll él fare t,, rivol11zio11e nel 191 -19. .1l11c/H, In rioo/ 11zione russa. Sé1rebbe certamente giunta ;1 ben a/fri ri- .,,{/lttfi, .~e i11vece di resfc1re solu uoe.~se pof11fo 11s11frnire dell'apporlo di c1/lre ri11scile rinolu7ioni. C'om1111q11e ru doveroso tenl,1re. Jla verso lu /i11e del 1920 e ai primi mesi del 192/, io ho n1pito, io lw cred11lo di Célpire - e forse 11011 (Continua in lll.a pag. ,.a colonna)

BiL • La situazione italiana e I compitidei socialisti Di questi ceti intermedi il iproletarirato può fal"Sidei nemici o cl egli alleati. Si è fatto dei ne- .miei nell'altro -dopo-.guerra, quando gli errori di 1prospettiva di esesperati dottrinari, cO'me il Bordi1ga, e la grossolanità di certi dema,gogi tipo Bo.mbacc:i fecero ritenere a molti che il proletariato manuale volesse SC{Parare la sua cau- .sa da quella di tutti agli altri ceti, non inten- <le.ssericonoscere e soddisfare altri diritti che i suo,j e mirrusse ad assoggettare alla propria forza n umeri,ca, neces.sariiamente non guidata da su.fiiciente luce intellettuale, tutte le altti claer:,i. La « dittatura <:lel proletariato» di cui s'è tanto 11arl>a.toallora (e molto epesso da chi non snp<','a neppure quel che Marx intende.sse significnre con quelle parole) apparve aig•liocchi cli molti come un trionfo della for7..abruta -con cui il prolctaTiato manuale intendeiSSc di asser- , ire stabilente le aHre classi, albbaesando ,a1 grado della su.a im'])reparazione intelJ.e-ttua.le tutto il ,patrimonio e le espreSBioni della comune civiltà. iLa coonipagine ministeriale che è stata costituita in Italia è un lieto sintomo della situazione ,che si è matuiiata tPer effetto dello sforzo eroi,co co1 mpi't.1to{!alle formazioni prurtigiane e nelJ.a,,co1·aggiosa opera cli ipre,parazione insurreziona,Je così sagg~amente guiclata dal Comitato cli Liberazione Alta Italia. >!on andiamo a mi.lsm·are in quale clo.seogni partito ipartecipi alla corrtbinazione: quello che im;porta ò che le figure 'Più raµpre.sentative ,·erigono ,cl,airanghi cli coloro che non si Mno contentati cli clichiarare il loro antifascismo neUe conversazioni di i;alotto, fra amici invitati a prendere una tazza <li bhe, ma l'hanno attestato co pirando, -combatLendo, affrontando il confino, le carcerj, la to11.urn e siiclando la morte. Figura tipica •di questo ris.peito è il Jluovo capo del Governo, un uomo nuovo che la ste&sa cliffi,collà òeUa situazione onde era nata la crisi del Ministero Bonomi, ha fatto uscir fuori dalla modesta oscurità in cui egli av·eva voh1to rientrare, d01po aver dato un contributo di eccezionale valore. morale e militare, all'opera che portò aUa liberazione dell'Alta Italfa. Ferr-uocio Parri, un tempo li!berale, ap'Partiene al Parlito ,d'Azione e ne è stato a.nzi uno dei foT1Jdatori e dei .più ferventi animatori. Il Partito d'Azione, come è noto, è sorto (),al moYimento « Giustizia e Libertà», iniziato a Pari-· gi da Carlo Rosselli, dopo la drammatica fu.ga dal confino in cui e,~a stato conclnnnato in.sie- ' me con Parri, pe.r aver ,preparato e aiutato la fuga cli Tw·ati. 11 iprograimma del Partito d'Azione non coinc1de. ma ha tuttavia molti 'Punti di cont-atto con quello del Partito socialista: è perfettamente concorde con c;uesto -per quanto riguar,da la soh1zione del ,problema istituzionale; anch'e6so yuol condotta senz.a inutile violenza e senza spirito di vendetta, ma anc.he senza debolezze nè com'Prome&Si l'oipera ,di eyurazione, che ritieine doversi estendere a,nohe ai ,più alti igradi della gerarchia statale e considera premes.sa necessaTia all'instaurazione di •un reigme di sna e sincera democrazia, che pos sa consolidarsi senza dover continua.mente difendel'S,i òa minaccie e inviid.ie; è ip-ronto esso -pure a una lotta senza quartiere contro le coalizioni monotPolistiahe e contro tutte le formazio1n,iIJ)aro.&Si,tarieche mirano a sfruttare e asserviJ'e le forze 6ana e 01peTosedella nazione; accetta anah'esso e prOiPu.gna la socializziazione ùi que.Lle aziende Jin,anziarie e industriali, • il ,cui 1pos.ses.sopriv.ato, oltreohè rprodurre un iniquo •prelevaimento a .favore di r.iBtrette olig:ru,chie, sulla ricchezza prodotta dal lavoro collettivo, r~prpresenta una seri.a min,a,cciia, alla lil>ert.à nella vita interna della nazione e alla f>iourezz.a della pace nei suoi rrupporti in tem.azio:nali. Crediamo J)ertwnto ohe il nostro ,partito abbia motivo di comtPi~ce.rsi de11a soluzione ohe ha avuto lia.e:risi ministeriale, anche se molti Jra i nostri coffitl)agni italiani desjderav13:no ,e &peravano ahe la crisi ipotesse metter capo a,d una soluzione 6ocialisila, con un Ministero ipresieduto da Xenni. Osiamo anzi affermare che è molto me-glio ,ohe le cose siano andate così come sono andate. Il Partito socialista ha fo1·mulato Ulil suo program:ma di grandi riforme, ma non può idiire di averlo elaborato quanto .neceBSario ,per. iniziare l'attuazione. Se fosse andato al al governo, o avrebbe dovuto irudugiarsi, proprio iper quei !l)unti del iprogramma ohe costituiscono la sua fondaentale ca,ratter.istioa, in una lung.a battutta d'as-petto, o avrebbe dovu to a,bban,dolllarsi a,d un,a imJ>rovvisazione ohe, per quanto illuminata dalla fede, sarebbe stata tuttavia !Piena di periicoli. Potendo av·er fiducia ,ohe suJ iproblemi .politici -più urgenti (epurazione nella burocrazia e nella vita del :paese e ne-lla coilifisca delle ricchezze male aom.mnulate, convocazione e compito {lel1a Costituente) il Ministero Pani procederà senz.iadebolezze, secondo le dfretti ve reolamate dalla coscienza e ,dagli inteTeSBi della pru·te .sana della nazione, iJ Partito soda.lista avrà tempo e modo e sti:molo a elaborare le rifo!l'me rproiposte e a preparare 1a forma concreta dellia loro attuazione, princLpalmente a stabilire i modi e i limiti della socializzazione (in ,biase alla e.f.fettiva struttuTa eoonomioa del nostro ,pa,cse) e rassetto ahe dovrà esser ,diato alle varie •categoirie di aziende socializz,ate. Il CO<In/Pag:nDo agnino molto opiportunaroente ha dato, nel ,passato numero cle "L'avvenire dei lavoratori», un Baggio dello studio che deve essere fatto e ohe io mi augUJ'0 cli veder oontinuato e a,p!I)roJondito da lui e da altri. Poichlè qu,esto COD11Pitpoossa essere co;m:piuto coin quella meditazione e serietà che l'irnporta.nzia, Bua ri,chiede. 'varie condizioni sono neceBSarie. Occorre anzitutto c.he l'attività del Pa1·tito non Bia trnwo in1jpegnata e di.stratta in al.ro lavoro. Certo, dove i Bociia.listi hanno in mano le a.mrni;ni.strazioni pubbliche, o vi partecipano, o Janno rparte di comitati di Gocco1·so o di coonnnissioni incari,oate di studfare ,e risolvere particolari problemi generali e locali, o sono ,convocati dalle organizzazioni sin.dacalj per lia. tutela degli interessi operai, essi debbono assolvere questi loro compiti co:n tutto lo scru,polo e lo zelo neceSiSari. :\1a .bisogna che non lascino assorbire da essi tutta La prOll)ria attenzione e attività; bisogna che ottenga:no dalla çlascSe 8\non sprechi l, p_roD pria forza e non comprometta 1e po6t:,ibilHà v,ant.aggiose ohe la situ.azione offre ,con ir,requietezze e agitazioni che, per il solo iatto di n?'n servire a nulla, si convertono in pura ,perdita. Ilo visto con ,piacere che i comuniBti hanno diffidato gli operai da quegli sciorperi con cui s.i :pretende di risolvere problemi che le incomposte irrequietezze non ipossO'Tloinvece clle agg1,avare; e vorrei ohe anche i Gocial.isti ripetessero con calore l'ammonimento, avvertendo con parole forti e severe c;uale stoltezza sarnbl>c se il proletariato, suscitando con disordinate agitazioni la Bta.nahezza lo spavento la ' ' ostilità •di altri ceti, ,promovesse a &uo danno una reazione, 00me quella del 1920-22, contro I&.quale es.so non a:b.bia poi la forza cli resistere. Occorre inoltre che nel 'Proletariato nazionale, in.sie.me con la coscienz.a che la <-'Sua» rivoluzione è destinata non a sostituire un 'Predominio della clasGe crupitalistica, ,ma a sopprimere ogni predominio idi classe, creando una società in cui non sussistano altre dis¼gllagli.anze che quelle determinate da conicliz.ioni naturali e dal graido di ca,ipacità e volontà dei singoli cli servire ,al •pubblico bene; insieme - etico - con que.sta coscienza ipenetri anche la corusaipevolezza, direi qu,asi Ja visiollle, che la lotta ,ohe H proletariato deve combattere per creare c;:uesto 01,dinamento non va condotta contro tutti gli altri ceti sociali. Tra 1a classe capitalista (contro ,cui La lotta è inevitabile, pe.rohè es.sa non vorrà certo rinunziare aJ.la sue. condizione di 'Privilegio economico e .cli dominio politico) e il :proletariato manuale e· una serie di ceti intermedi: artigiani, piccoli proip1·ietari coltiv,atori, e.sercenti, tecnici, proJe&S<ionist: d'ogni genere (dal modesto geometra fino all'avv,ocato e al medico di g1ido) e altri inlellf\ttu.ali; tutta gente i cui interessi non sono necessariamente antagonistici a quelli del proletia.riato manuale e ,ohe non ,ha pel'ianto nes- .sun mo,tivo e-goiBtico-di op.porsi alle aspiTazioni <li queisto. Do]jbiamo anzi constatare che da questi ceti medi ,provengono in gran numero coloro che guidano l'azione del partito socialista e cli aLcune fra le st~ org.anizzazioru s1nd,acali, e che se fra essi vi sono stati e vi sono alcuni chiacchieroni senza ,fe,de e aLtrl cialtroni mo&Si'Prevalentemente da mire aimbiziose e eia altri i:nconfondiibili f.i.ni,.Ja più iparte è però cli gente che combatte son fede sincera e punn, con coscienzio.sa preparazione, con sen~o <li resiponsa.bilità. Queslo erroneo apprezzamento non solo i51Pirò le invettive di .molli intellettuali, per te.n- <lenze snobistiohe o reazionarie, a cader nell'inganno_, ma. ,produsse, fra gli altri, anche questo effetto: ohe OOJPitecnici,capioffiicina, direttori -di offircina, ingegneri ecc, si sentissero e,-:;clusi da quella classe <li lavoratori cui si proclamava Slpettare il governo della società e gua1·dassero iperciò con difJLdenza., divenuta (P0i c,stilità, il movimento orperaio e sociaLlsta; •fors·anohe perchè ra.pipresentavano nell'orfificina quell'esLgenz.a di ordine e gerarchia, cui molti "''Piriti irTe.quieti e .bollenti ,oredev,ano di dover ribel1ar i. Cosi qu€sti ceti, che dall'avvento del .socialismo non hanno nulla da temere, nè per la. loro dignità nè ,per i loro stipendi, ohe tro- \·eranno anzi certo maggior soddjsfazione a prc.<;~re l'opera loro a servizfo dell,a società, :tnziahè di privati ,plutocrati,, vicever.sa si posero contro l·e a13ipirazioni operaie, come apparve clurante I'oocwpazione delle •fabbri,ohe e la lolt,n. •per il controllo O!J)eraio,il cui inBuccesso 8i dovette in gran parte a que.sto atteggiamento BiBogna e'vitare che il fatto si rinnovi; dobbiamo sentire e far se.n1:ire che neS6uno <lei ceti che tnaggono i mezzi di vita dal proprio lavoro e non <laIJo sfrutta.mento del Lavoro altrui può es.se,· danneggiato dall'avvento dell'asserto sociali.sta; che tutti vi troveranno 1·iapetto della loro 1·ignità e compenoo ,adeguato alla natura quaLltà del ,proprio lavo,ro, e tutti godra.na:io della ,gioia ,cthe òà a tutti gli onesti la sensazione cli fraternità con cui 6i vive e si lavora in una societù go,,·ema ta con ipiù alta giustizia . Mug Emlgrazt·oue dorata . Prima vogliamo rko11dare l'altra: l'emigrazione dei diEWerati, quelJa ahe è passata davanti ai nootri occhi durante un ventennio di dominazione fascista. Avevano le tasche vuote fede. ed il cuore pieno di >l'ella loro esistenza cli illegali crronici, la terra svizzera, sulla quale strie,oiavano le loro scru1pe logore, era una s:pecie ,cli bene 'Proibito e sfu.g,gente che il primo poliziotto iincOTitrato all'ango,lo d'una vi~ poteva ra'Pire in un batter crocchio. Nutriti dei modesti fJ)asti oCferti dai jpoveri Goccorsi oprni, alloggiati ora in un.a ca.mera, ora in un'altra, non esisteva ,per loro la certezza del domani Eterna rpreda di tutte le polizie, esei :paSBaro.no di città in .città, cli confine in conJine, di pri,gione in ipri.rgione. cli casa in ca.sa, andarono a morire in Is.pagna o finirono in un cam'Po di lavoro, tennero d'Uro peT decenni, soprportando con fierezza le durezze ,clell'esilio, i doveri della mil,izia politi,ca e la.sciando nel cuore di chi li aocootò semi di bene cd una stima iprofon>CLa. Queste migliaia -di nom,adi dell'ideale, i morti ed i .su1pe1--&tistie,mbrano muoversi ancor·a nella nolte !osca da cui sinmo a,p,pena usciti, ci dico.no ancora la trnge,clia della loro patria e la durezza •della lotta che se,mbrava senza fine. L'emigrazione •politica itnlian13. del tnascorso ventennio è .st.atn una delle più lu:nghe e pitì 1,nervanti cli tutta J' Euro1pa. Battaglier,a e-d eroica nelle .più di.fficili .condizio,ni cli vita, tenace ,per un pe!"i,o,dolun,glhissimo, 866a rappresenta un'epopea deoona di re- .-;tare nella storia, un lungo cimento per la libertà, in cui intellettuali ecl operai hanno p,ro- <figato t,csori di cultura morale e di coraggio fisico. Per lunghi anni, parallela a que.sta lunga fila cli clisipcnati che attraversava l' Em,01pa i.n tutti i sen,si, scorreva in llaliia brJlJante ed opulenta. la ,·ifa dei gerarchi fascisti. Mentre il tribunale 151pecialegettava nel dolore migìiaia di famiglie operaie e paralizzava il libero ,pensiero, i pingui parasaiti dai petti sonanti di decorazioni, assa,poravano le gioie della vita .nelle feste e nei banchetti. Al crollare ,del loro mondo mimato dall'odio 1po•polare e travolto dai cannoni alleati, molti di essi ,·ollero salv,are .prima degli alt1i la vita e Ja cac56a. CO Agli imbecilli il corrupito di continuare una hatt.ngl,ia ipei,duta. Più ru;tuti ,c!C'il'itarcl,atari neo fascisti, e&:1i saltarono in antici-po dalla barca ohe affonda- \'a e piombarono i.n S-vizzera in ve6te di perse- /!UitiaLi politici dell'ultima ora. La loro emigraziooe, ohe non sol'lge da neasun p1·inoipio ideale e morale, è I.a fuga irop06la ,da un·ruvventuna finita male in un paese dove. se le cose fo&sero .finite cliver6RJllente, Farehbe1,o entrati da ,coJ11Cl'uistatorci on lo scucli!"cioin una mamo e I.a co!'cla nell'altiia. E,ppure quale a,ccoglienza ! Quali de'licate attenzione per la loro sa.1ute ! Il celebna cantante Ìi:,naelita Sohmi,dt ha J,aisciato la vita in un camipo ,cfi I:woro: ma quello rra un ,povero diavolo. L'emigrazione ,dei signon, g1unt.n col danaro traJu·1rnto. con ottime relazioni nel mondo affaristico, sostenuta <lai prudenti depositi bancw·i Ira t ti a,ll'ei:;te;ro .a1 tem11~0·cle,l1e v.aiocthe •~l'aS e, ern atta a suscit.are la francescana pietà cli molti pro-p1·iclari cli Hotel. di moiti direttori di cliniche e ,di mo.lii pezzi gro&Si cl-ella indu,;;tria e del commer,cio. Gerarchi e ger.archesse si rivelarono subito creature clai ncn i sensi,bili&'limi suscit,ando in molti ambienti una deli,catn pietà. Le signore in ,pellkcia ed i cavalie,·i cl<'ll'inclustria avevano varcalo le Alpi. Erano restati qualche giorno p<'rsil10 isenza bn,gno e se1u•,a ci1prin. ! Qualche guanclia cli .flrontiera nvev.a forse irritato le dame littorie con delle domande trowo numerose. Qua.khe figlio di parrià aveva dovuto persino ritnrdaJ·e gJi e.sarni all'Università. Bisognava subito correre ai rime-di. Povera gente ! e ohe era Jorse abituata a questi stra1pazzi? Dei camipi di lqvoro non ne parlia,mo. E c:he volete mettere il 1>i•oconein mano a delle 1 persone pe.r bene ? In mano a dei ,conti e a delle conte66e? Siamo fol\Si giunti alla rivoluzione? Dino A1'fieri, i.I Goebbels italiano, do1po tante turbinose vicende, aveva ,bisogno d'un buon luogo di cura e se ne va a :Montana sotto il nome di Bonoln.i per sottrarsi ai vibranti saluti cli simpatia cieli.a ;pOtpolazione loca.le che potrebbero irritare i nervi affattcati. A confronto degli 9Piriti umanitari ricordiamo che per i mesi esti'vi è in progetto !J)er Alfieri e famiglia una villeg,gialu,ra in uno Chalet ciel VaUe.se. Anche Bastianini, criminale rii guerra, è &iato in esilio promoi:;so ller ino dottore. fugge all'Mnore ciel popolo svizzero, legalizzato col nome di Dott. Giovanni Astorri. :\Ta una delle più a<'"ipre rnigrazirmi è quella <lei conte Volpi di :\Ti.:;urata. Eminente finanziatore del fa.scismo, grand€ amico <lell,a Germania nazistn, colonna del1a incluatria bellica e pezzo grot'f'o di quella dell'a1luminio era in fondo,.. un libei-ale. Per dire la verità i germi <l<'I liberalismo non si vedevano in quel tempo; ma gli solleticavano la pelle .:;otto la camicia nera come delle rpulcL I buoni semi 6-0no venuti fuori in Svizzera dove il conte, allog;giato in un grande Hotel fa la scuola di liibera.li.<,mo a,d una coorte di peccato,ri pentiti ! li poveretto deve pagare per la pensione centinaia cli franchi al giorno. Più alta la Bo.mrna, più alto il sacriJicio ! Per evitare le dicerie del pOlJ)olino, gli si sta ,prcparan,do a Losanna un aip,partamento pri\'nto di sette ca.me.re e di due stanze eia bagno. Anche la salute cli Ed<la Ciano causava non poche tpreooou,pazioni. E' ammirabile la scnsibiLità, la delicatezza con cui l'indfanentica:bile ninfa dell'asse è stata t1·attata. J.l Dott. Repond, nella sua clinica di :\Ialevoz, osserva e cura da mooi i finissimi neni della paziente. La distrazione -per certi malati di nervi è un mezzo scientifico di cura, è quindi natura.le ,che il Dott. Re-ponci permettesge dei viaggi a LoGanna, a St. Maurice, a Aig.le. ,a Cha:rrupéry, a MontJhey. Pare J)erò che La EcLclaf0&5eipr-0foilJclamente convinta del carattere .s,cientHico della dist.razione, intesa come metodo di cura ,delle malattie nervoBe, e che surperaSBC in questa con- ,'inzione lo stesso me,di,co curante. II redatto.re Gio1·gio Perrin, inviato jper una inchiesta da,l Dijpartimento di giustizia e ipolizia a "Montlhey, ,constatava ,ohP-Ja ipaziente. solleticata forse da un iJnjprovvi.so fervo~e 1Jer il ,suddetto metodo scieniifico, adJbandonava la clinica di notte saltando clalla finestra e se ne to~"JJava aLl'alba. a volte un po' vacillant,e. clo'])oqualche ballo o qualche litro di vino. L'idea di una 'J}Unizione sarebbe qui un'impertinenza Juori posto. Il t:n olaccio è per i cafoni e non 1per le ninlfe. ;\"on avremmo parlato di que.sto episodio i? sè b.anal,e. se esso non illumina1S<Secon la""'ròrza del contrasto una triste ed ehiquente realtà, E' .stato già :puhbli-cato l'iniciidente caipitato ad un internato italiano jper aveT infrant-0 il re-golamento in una Jorma ancora ,più lieve. Per aver danzato una sola volta con una cameriera in un locale ,pu!bblico fu ipunito ,con otto giorni di arresti. Niente di anornnale dunque: il disgraziato aipparteneva all'emigrazione plebea. Sarebbe 'J}erò un errore portare la nostra attenzione solo sull'Olimpo dell'emigrazione fascista, dove si agitano le grandi òivinità. C'è tutto uno stuolo di semidei, segnal.ati giorni fa dalla « Libera Stamipa », che sulle ri:ve dei Laig,hiticinesi riscaldano al sol.e gli eroici ventri. Ind·ustria,li fascisti di medi,a grande7.za, p.refetti e scialì])e littori-e, com,mendatori del crollato i.mrpero, obe n001 hanno mai visto nè un piccone, nè un .cam(Po di lavoro, ohe godono di eccellenti relazi-0ni e che pensa.no a,d u:no stabile soggiomo in teTrito1io elvetko. Questa con&tatazion,e <Ci induci! a precisare seconcl-0 giuBtizia il nostro punto di vista sul pro'.blema dell'eip.urazi-0ne. Tra i !.fascisti venuti recentemente come tra quelli resi,denti <la anni im tenitorio svizzero ' ,•i sono i picwli ed i grandi, gli inermi ed i protetti. Noi dif.fi,cLiamovivamente di u:na e-purazione ,ohe inizi la sua opera coùpendo in preva1,cnza iJ -fascista più modesto e senza aicterenze. Un silenzio cl'oro viene fatto intorno a certi rwmi di f.ama europea. De,"e forse 1partire il fruttivendolo e restare • :I finanzie;re? Devo,no :partire solo i ,porti,eri dei consolati C' reBtare gli ambasci.aiori ? Certi ·ritardi •Cidanno molto òa :pensare. Noi vogliamo ohe l'epurazione sia un atto pubb.lico cl1 giu.stizi,a e non un òocurnento del pri vile,gio. E pe;r vede.nei chiaro si incominci anzitutto con i ,grandi a-stri fino a 61Ceniderepiù in basso fin0 a chi Jo merita. L. S. Redattore : E r I e h V a I a r Zurluo Tipografia: S. A. Arti Grafiche già Veladlnl .t C.-Lugano t

Bil Ricostruzione Venti. anni di dittatura fascista non sono passati invano u l dorso del ·popo-lo. Il pro!b.lema della riedirncazione ,poliUca imp,U1ca una visione ooatta del.la <leva&tazione o,perat a nei caratteri.. Lo scarso interesse •per la cosa! pubblica e,·a un fenomcoo difiUiSo in larghi strati ,della po- -pol.azione italiana anche nel!' Italia jprefasci- ,:;ta. Questo inidi,Me.renti.Bmo tradizionale J1a faci.litato il com1Pito a.I J,ascismo clhe ;prese ipiede r~vpidam.c.nte con le sue due armi classi,c.he: la corruzione e I.a violenza. Davanti a laTgihe masse di non militanti il rasciS1J110si presentò da una l})arte come il simboJo del ,pan.e quoti.diano e d'altra !parie come rl pericoloso avventurtero che col pugnale levato renicle dHJicile ogni o,pposizione. Milioni d'Ha.liani già af,fetti ,dia un t.ra1dizionale indi!- ferentismo hanno :facilmen\e rinunci,ato aHa perico1ooa idea della resistenza e-d hanno dooi1mente ,a.scottato la .retorica dei d01IDinatori dietro la qu,aJe il buonteimipone ,;-edeva i suoi mteressi vitali, la pagnotta e il quieto vivere. Chi ha assaiporato i fatti da vi,cino sa che cosa signifiClhi vivere iper un ventennio del p.ane -cru.n ;paidrone armato ed intol1era.nte, quali s.iano i sentimenti che si svilwppano, I: defo1mazioni che si operano nel carattere d1 un ,poipolo. presto ,ai movimenti, illegali mi S(piegava i 1>rimi .moti del suo spirito verso l'i,dea de1Ja liberi à J)olitiica. In un·a.ula d'una 1:,1cuolalombarda un insegnante praponeva a dei Pa,gazzi, quindicenni J,a elezione di un capo ,classe lasciando agli allievi I.a piena liberi,à di scelta. Si fonn,arono dei ,gr,llJP'Pi J)er l'uno o •per l'altro candi,dato e si fecero le e.lezioni dopo un flenido dlibait.1ito. Qu~o innocente e1pi,sodio, promosso ,d1 a un insegnante inteilligente Ju il . Emte gettato nel cuore cli quel gi-Ovanc in pie-• no clima faBcista. ,,o Q11ell'e[pi~odi.o ,flu 1deai1:1ivonel~o aviJ'.Ulp,po cl~llu mia ,personalità - ~gli mi clfoeva pcrohò da aJlo1~a incominciai a crit~care lo stato tota,litario, a ipensare a.lla ,possibilità di un coniflitt.o de!lie idee aJ11ohenella vita tpu!bblira cd a sentirre in me il primo arrnoJ·e ,per la I ilbe,rtà ». iRotto il ra'J),'porto tra dominatore a.rimato ed incensurabile e servo inerme, tipico nella dittatura fascista, la nuovai democrazia, creando tra ,citta1di.no e ,cittadino un r.aW,Po•rtobasato sul <iiJ·itto e la libertà, e'li1minerà le cirrcostanze di fatto che inducevano gli i I.a.I iani al servilismo ed. aJl'a,dUtlaziooe. Rionosse le caiuse aimbientali, l'o,pera ~ucaliva non saJ'à solo quella ,della scuola ri.formaita, dei nuovi .giornalist.i, degli scrittori dell'Itailfa libera; ma ancJhe 1a prfltica della democrazia. .Nelle arperte discu5Sioni, ne!Je libere a&;errnbl,ee, il aittadino, ooe non teme1·à ,più nè il delatore, nè il poliziotto, educherà nell'azione ,:.-estesso, vedrà risorgere la ,propria ipersona1 ità,,a:bbandonerà l'abito a I servii ismo ed al1 ·arctulazione e non e66endo più neceSBa1·ia la tecnica ,d'ella finzione ri.aioçui&terà il cora,ggio gio della veriJtà, l'unità e l'immedfata e,spres- ~ione della Ema vita interiore. Uno ,dei fini educativi essenziali della nuova era è quello <li ,f,a.r risorgere la fede nei valori mor·ali dell'uomo aJfievolita dal :periodo fascista •e ,dalle crUJdelt.à dell'ultima ,guerra, questa fede che è alimento vitale e propulso.re di ogni opera di ricoc:.truzione sociale. L'indifferentismo tradizionale 1per I a cosa .pulbblica. ,c-he il fascismo avev-a aggravato, è stato notevo1m.ente ri,dotlo dall'am:piezza &tessa del.la tragedi,a storica che abbiamo visauta. Una tor·menta irrei;istibile ha stra.pipato milioni di individui .ctal calore ,del pro:JJrio nido po.l'tandoli brutalmente, (volenti o nolenti), alla rifle.;, ione .sugli eventi sociali. QuesLa violenta. spinta ,della storia e le -possibilità ,d'un libero esercizio delle fa.coltà aritiahe offerte eia una soli 1da democrazia .finiranno coll'att.ivare ed anicrhirc la vita i,deolo.gica del cittaJdino italiano. L'oopcrienza ,del dolore, tanto nena vita indi..,itCluale come in quelJa <Li un rpopolo è spesso cosa Jeconcla per lo Sipirito. Da tutto questo Ti- &u lt.a che la ,preme&Sa essenziale 'J)er I.a rkostruzione ò quel!.a di fare della libertà UtDa soli,d1are:iJ tà. storica. Com1pito fondamentale (lei socialismo è quello ·di oper.are nei ·rarpporti e,conomki delle trns.fo,r.mazioni tali .da rendere mater·ia.J;mente i.mpos,sibile una riscossa offen i va conitro le libertà rpO!poLari. La nostra battaglia è anahe quella idi òifooclere nella libertà umana lia vita ste&sa del 60cialismo, di tentare la re.aLlzui.zitme d:i questa libertà in o,gni mome'Tlto tdtel conflitto sodale, cli invocar]~ non come esrpe<liente da còm.izio, non come esca .per il reclutamento de!Je masse o come pon ti,cello per le alleanze, non come strumento machiavellico ,per arrivar·e al potere; bensì come la nostra méta e la prati,ca costante, senza la quale non sarebbe poosibile nè restare uomini liiberi nel proprio :pa1,tito, 11è operare un Yero Risorgimento. L. S. Oltre all'esercizio costante de.I servilismo e delra,clulazione si. è verificato uno sdoPfPiarrnento della v·ita interiore. •Costretto s,pesso a quella critica :pas6iva a ,cui ogni eSBere 1pensante non può sottrarsi, a queUa ,critica quasi imooGita da tante ingiustizie oosl evjdenti, cosl ~-icine e groSBolane, il citta,clino ha ,clovuto costant,cmente s~arare le cose che si potevano cl ire da que1Je dhe non si potevano dire. Ogni italiano ,portava ra,cohiuso in sè un moncio nai:;costo di idee, di ,dubbi, cli sentimenti, una i'ìpecie di ghetto i;pirituale in cui confinava le O&Servazioni ,proibite, menti-e si rpresenta,;·a nella Yita ufJiciale ,e nel moTbd-0degli rufiari con un'altra peTSonalità cercando ruccuratamente le 1parole perme6Se ect il contegno a,clatto. Chiarezza Lo sforzo :per sostenere questa parte protratto pe1· un ventennio. sviJU1p1Pandouna ·tecni-ca della finzione. ri-cca e raffinata ha falsato ,profondamente il ,carattre del cittadino indebo• \endo in lui il cora,ggio della verità. Inoltre ],a rpossiliilità di trovare un delatore anche ne11a persona ,più vicina ha creato un n•bito di ,diJfidenza un'attitudine 8Jd intuire rapidamente i lati negativi e malevoli <della natura UJmana ed una certa ottusità nella iperce1.ione cJ.elle sue riserve morali. L'esperienza assillante e continua di questo atteggia;m.ento si è generalizzafa in molti in una concezione scetti,oa e negativa del1e caipacità uma,ne alla costruzione di. una s.ocietà ipiù ,!?uusta e ,più civile. ·perchè ha inde.boJito la fede nell'uomo, la fode nelle sue forze mora'li, nei valo1i social,mente positivi del suo spirito. In questo ventennio il toccare i iprobJemi socia! i, ·era •peir i più come l'a,acostare il dito a dei co!'doni ruccesi. Divenuta ipericolosa la discu66ione ll)Olitica, il cittaidino si era ritirato nel suo guscio e liun- ~i dal cmbattito, viviJ'icatore de.De idee, ne't cu'llo detlla prap6a rami.glia e dei •propri. a,frari. era caduto in uno stato di :p1grizia e di pO'Vertà spirituale. Ualla marucan~a dell'esercizio critico è sori.a quella desolante ,pa.ssidià mentale, queila tragica faciloneria in cui le ,parole d'or,dine della dittatura, j rettori ,ed i penlflivendoli della casta dorojnante, S()Sti1eurudosi ai cervelli ed a•lle coscienze soDJ1olent i, orienta,vano e gu i,dava no l•argihi strati delln 01pinione pubblica. Tulti questi ma1i, sia detto a nostro conforto, sono deformazioni e ferite inferte da un ventennio <li ,dittatura; ma sotto queste piaghe per,mangono quelle forze "ive e sane de11a natura u.mana. ,che neooun goYerno -può di1-truggere ed in c-ui ogni iPOipolo ed OigTli secolo può tròvare le fonti dceUa prOIJ)ria .ri.1118.Bcita. Quelle eroiche ,minoTanze illegali •Clheha.nno lottato nella notte più ,pro<fonida della storia italiana già oip.-ponevano al senrili.s,mo dilagante la ,propria dignità, alla retori.ca il culto della verità nuda, ali.a viglia,coheria politioo il 1p1·01rH·iocoraggio, a,ll'in<lolenza il ,fervore delle iclcc, alle fraBi fatte l1 a critica e l1 a IJ)el'SOnalità, allo scettici ·mo denigratore tLDa sana d'e,de neLruomo, nei suoi va,Jori e1pirituiali e nelle sue 108lJ)acità creative. Il dittatore, il superuomo dallo scudiscio Jevato, poteva causare la morte e 1.aBCJhiavitù; ma ,giammai annientare la ri,cchezza ,e le indomHe riserve della natura umana. In tale ricchezza ddbbiamo ritrovare l'ottimismo neceBBario per la ricosLruz.ione ohe dovrà a1p,profondire e realizzare quel monido ohe in :piena decadenza ed in pieno ten-ol'e già ,.iveva nel pensiero e nell'azione dei gru.ppi illegali. Il seme era Gotto la neve, neLJ.a glruciale indifferenza delle moltituidin di allora; ma era affondato nella terra mrudre ed aspettava il so.le. In una commovente convernazione un giovarfe cr1ciuto ·n clim~cista ()assat bea Giorni or sono un .giornale della Svizzer·a fwancese in un suo editoriale sulla crisi governativa italiana, ne ,comimentava as:praanentc i,1 !J)e1 1du1·ai·e qualifican.dol,a un reoo,r,d nella stor·ia del ,par1amentarismo. Noi riteniamo cbe la ragion~ 1prima del :prolurngars,i 'Clelia crisi non si1 a da ricercare sulla carenza cli pen,onalità atte al ,governo, nè nei dissidi ipoliti-Ci fra i :partiti, &1..1 cui, in !buona e in cattiva fede, ,pongono l'f!>Ocento vari ,commentatori, ma si•a stretta.mente connes6a. ai rapporti fra le a1 utorità 1politiohe itali,a_ne ed alleate, ra,Ppo.rti c:he sono .ben lungi da queHa Clhiawez~a neoe.ss-aria •aid una. frutt,uoea col,labor.aziorne. E ciò andhe se gli Alleati r~etu_tamente hanno ,dLohiarato cl i d:isintere&Sar&i. allia crisi politica _itaUa.na. Le relazioni italo-alleate suiperato il ,periodo di entusiasmo :per la liberazione, sono entrate nella .fase !J)ÌÙI ,critiiiaa di ,diuturna colla!bo;razione fonte <li inev-ita:biili alt.riti, ,quando colJ.aborazione non è fra ,pari, ma tra vincitori e vinti. Questo 6ta.to idi cose è stato aggravato daHa reciproca incomip.rensione dei ris,pettivi obiettivi ,politi-ci, incoml})rensione che ha avuto il più sfortunato dei risultati ,provando un'incertezza della :politi,ca alleata nei rigu,ar,cli deLl'ltaHa, ,che 1è la ,oa,usa ,prima ,del disorientamento nell,a :pratiica e negli Sl!)iriti. Per !l)one ,fine a tale dii;ori,entamento non vi è che una possibilità: ohiarificazione -delle rispettive competenze dei riSl!)e~tiv"iscopi, e chiarifi,cazione iplllhblica non esolel'Ìcamente limitata ad un ristretto ambiente. Intendiamo con <1uesto a.ccennare al famoso armistizio del.1'8 settembre le cui claiusole perman,golllo un mistero :per r«uom.o de.11astra.da". La pUJbbhcazione dei temnini deU'armiBtizio, all'entrata in funzione del nuovo ministero, ne avrebbe rinJorzato la. pooizione, de.limitando.ne chiaramente le responsabilità cli .f,ronte al Paese. E' evidente che le claUf,oJe d'armistizio debbono eseere ootremamente dure, ed è comjprens~bile ,che in un -primo tem1po si volesse evitare da parte alleata, di da,re degli eisem,pi cli precedenti .atti a spaventare <r·uegli stati sateILiti de1l'asse dhe si g:uar-cìavano d'attorno ansiosamente alla ricerca della •prima ·buonà ocOO&ione per sta:ccarsi da.1 temibile alleato, la cui corsa ,al disastro era :Palese a tutti. :Vfa, a « resa senza ,condizioni ... avv,enuta », pur non vole.odo ritenere ahe gli alleati &i prestino a caprire degli ambienti italiani screditati òi h·onte all'orp,inione ,d,el Paese, non si può fare a meno di ascrivere u.na ·cos·l strana reticenza all'esistenza di •clausole ,politiohe ohe gravano come un'inalienabile i!poteca su'lla vita ,politica italiana. Ma una volta di ,più è inconcepibile un'incertezza che prolungatanto disagio: è venuto il momento idi rpreteilidere una IPOOizione,ohia1·a, ovvero S!ia, o -l'abolizione di deter1mina.te clausdle ohe potrebbero coffijpromettere in futuro l'amicizia italo-alleata o una netta 86sunzione cl i responsalbiUtà. !Noi riteniaro comunque ohe un.a 1 ohiarifi-cazionc su questo punto sia estremamente neceBCQ sa1·ia ed avrernnno vivamenle dcsiclerato ohe i dirtgenti italiani di tutti i 1Pflrliti clcmocratici insistessero a quest.o scorpo, ·prima cli assumert5i l'irucarico ,di fo11ma.1·e il nuovo govel'Tlo. Su un·a1tro punto Jondamentale sareb.be necessario meditare, tr.aenido le dovute conc'l:usioni, ed adatt.anido aid esse le direttive IJ)Olitiahe nel comune interesse degli Allea.ti e della It.alia. Xonootante la &penanza c'he i'l ,ct01p•o• guerra avrebbe portato l'assoluta inldipenidenza dei tpOlpoli, è un dato idi fatto, del qu.ale non si può tener -conto, ,che r Europa di oggi è divisa in sfere <lii influenza e che la :politi,ca ester~ dei vincitori consiBte nel rafforzare la propl"ia posizione nelile rispetti ve sJere. O,ra 1.a 1politi.ca di un rpa1·tjto itflli·ano nei rigua1,di della questione di Trieste ·ha e,-iidentemente rpl'eoccu1 pato gli a.ngl-0-a,mericani oh<i hanno creduto vedere in quest'atto, non vo-. glia1mo .qui discutere se a torto od a r,aigione, u'!1a p1·ooa di posizione in politica eistera i;uscet,tibi'Je di BViJUlppi,contr-ari ai loro intereSBi. 1Ne è con&eiguita una diffidenza, -erroneamente a,ppliicata a ttttta una zona politica o11eha 'POl'- tato da :p•arte alleata ad un atteggia.mento negativo, fatto ,di divieti, ,di larvate .rninaccie, di tem{PO•reg;giarrnento, là dove ancora una vol;ta sareb!be sLata necessaria l'azione. E l'azione ,più logi,ca sarebbe tuttora, mettere in mo,·i_mento -La maiachina <le.gli aiuti, e creando lavoro, creare un·oiPinione •pubrbli,ca fa\,orevolc od un·atmoiS.Jera di fi,cluda e di tran~ quililità. · D'altra ,parte, ritenia1mo che ottenere quacSta fiducia, sia ,per l'Italia buona politica e,€,ltera. contform.e ,al'l'interesse naziona.le. E' questo un f:>Utnlofisso cihe ,penmetter:'l di giudica1·e {!,agli atti La sincerità delle •prome,:; e. Una chiar-ificazione sui due µunti 01·.a,eoiposti 31prircbbe la via ad un risana.mento della situazione generale. Fi,dwoia, fr.a gli Al~eati ed i Comitati ,cli Li1berazione :---Jazionale ,permetterehbe a questi u.ltirmi di dedi.carsi ill'tegralmente ai com.piti iPer cui sono sta ti -creati. Una coaliziorne cli. jpartiti, ,di idee, non ipuò limitartSi a,ct esser·e .organo cons11ltativo, la sua rSlgionc cl'e,'>Sere è l'azione, la 1·isoluzione di problClllli concreti cli ricostruzione. E' soltanto in vis,ta della realiz1,azione ,pratica di un comune inlere..sse che le op.posLe idee possono parzialmente rinunciare fllla -lotta. L'azione pratica d'altra ,parte necessita òi competenze efiettive e f,avorisce la creazione di un'élite ,dirigente ohe ahbia .per m8.66ima « l'uomo .giu-sto a1 posto giwsto ». Si iPUÒ cosi. Slperare di ·s~pp~llire definitivamente ,nel 1Pa&Sa'to il malvezzo fasci1Sta d'infausLa memoril'J-, di rico111Jpensare con cariahc direttive nell'A.mministrazione del Paiese chi vanti meriti esdu- ,sivamentc politici o militari, malvezzo, che dobbiamo riconoscere a ma.lin.c11ore, non è totalmente scomiparso. 1E' que6to, paraJrnsa.nclo Nenni, per una .più oculata amministrazione ,della nost1,a miseria. p. s. L'articolo è stato scritto circa un mese fa e nel frattempo sono aumentate le ooci e le speranze per una anunissi.one de/l'Italia nel novero delle Nazioni Unite: ma se ,questo rinforzerà ·1a posizione dell'Italia nei confronti dell'estero, non riteniamo ci si debbano {tire eccessive ilfusioni per quel che riguarda la politica interna, che verrà come prima anchilosala dal mai pubblicalo armi. sfizio. E oggi più che mai gli italiani hanrw bisogno cli sapere a che punto son<Jper poter riprendere il lavoro con onestà, con serieti1, senga false i111!sioni e speranze. Vita ltallana A MILANO i f ascisfi cercano un motivo di agitazione ed essendo a. corfo di argomenti se la prendono con i meridionali che risiedono nella capitale lombarda. Lo scopo è quello cli creare disordini. Giorni fa è stato distribuito un manifestino intitdlato « Ultimatum », che incominciaDa con le seguenti parole: « Viste le tristi condizioni a cui è avviata. l'Italia settentrionale la D.A.I. decreta. qu,8Jl,to segue: ,JJ Per le ore 0.00 del primo lugli.o 1945 non dovrà. essere presente in Alta Italia nessun Terrone. 2) Sono considerati Terroni i naf-i e vissuti a'l di sotto della linea che congiunge Speziti con Rimini». * * * SI ATTENDE a Milano la. venuta. del maestr0 Toscanini per inaugurare l'apertura. della Scafo che aortì luogo il 26 dicembre. Si preoeclorw intensi lavori per la restaurazioni del grande teatro milanese. A questo scopo il governo militare alleato ha. autorizzato zm. prestito per affrontare la spesa. di 80 milioni previsti per la restaurazione che il comune di Milano non potrebbe wstenere. Un anonimo ha fatto dono di un milione che si aggiunge alla già avvenuta donazione di To. scanini. * * * SUL MERCATO DEL lJAiVORO si producono in Lombardia dei fatti che hanno suscitato le proteste di num,erosi operai. Secondo wrn disposizione presa fin dall'era fasci sta l'operaio con famiglia. ha diritto a 20 lire giornaliere di indennità. In pratica si verifica ora il fatto che il datore d;, lavoro per non paga.re l'in.denniltì assume di preferenza l'operaio celibe. Gli operai con famiglia. quindi rimango1l0 disoccupati molto facilmente. Con numerose lettere al?a. stampa mi'ianese essi hanno reso pubblica questa loro situazione reclamando in merito le necessarie disposizioni. * * * ALLA CAMERA DEL LA,VORO DI MllJANO fuve l'attività per il miglioramento delle condizioni economiche della classe operaia.. In un importante convegno a cui hanno preso parte i segretari dr!lla Confederazione generale del lavoro ed i segretari delle Camere del Lavoro dell'Alta Italia. si sono discussi i problemi dell'ora. I segretari confederali Lizzadri, Giannitelli e Di Vittori_o han.no sottolineato 'l'operéf. della Confederazione degli ultimi mesi e specialrnente il successo da essa ottenuto nell'evitare il rialzo degli affitti che avrebbe peggiorato notevolmente le condizioroi dei lavoratori. Ultima lettera del eonapagno Pedronl (Continuazione t.a pag. ,.a colonna) le ho detto con abbastanza fermezza - che il periodo rivoluzi.onario era momentaneamente chiuso, che occorreva cambiare tattica, preparare tutte le forze a difesa, fare insomma quel che tentano di fare oggi, in ritardo ed alquanto male gli stessi comunisti. Un simile atteggiamento avrebbe forse impedito il Fascismo in Italia e il Nazismo in Germania, tanto più che eravamo ancora lontani dalla crisi economica che consigliò ormai ovunque certi ceti della borghesia a cercare saloez7.a nei regimi totalitari. Ma la Terza Internazionale giocava, ha. giocato fino al 1934 al sociali ascismo, a dividere il prole( arìato, e questo ragionevole atteggiamento è stato impossibile fino al 6 febbraio parigino. ., Nella lotta contro il fascismo ho subito due t1ggressioni e tre processi tutti e tre finiti con condanne. Uno per il solito vilipendio alle istituz'ioni, ecc. ecc., ·te altre due per porto di armi nbusioo. Aggredito ooleoo difendermi, e mi si negò il porto d'armi. All'estero ho ripreso il mio vecchio mestiere di costruttore navale ed ho con zuniltù contin:ialo a lottare come in Italia. Sono stato designato a fare parte della direzione del partito, quando il pa.rtit~ è sfato sciolto in Italia. Da/l'invito ho sempre fatto parte del Consiglio Nazionale del Partito in rappresentanza alla Federazione svizzera. Sono stato per la unità socièilisla e per la concentrazione antifascista. Sono per la unitit di azione con i comunisti e per i I partito runico del pro'lelariato. A Ginevra M coperto qualche carica nelle associazioni politiche culturali e mutu~listiclre della colonia italiana. ln tutta questa azione non lw cercato mai il mio interesse persona'le e credo di non avere mai fatto - di proposito - male ad alcuno. Involontariamente è più che possibile. Ho cercato sempre di agire il più cristianamente possibile, e per fare ciò fin dall'adolescenza non ho sentito il bisogno di credere nel soprannaturale. Ma in questo campo la parola vera 'la dice forse « Pane e vino,. don Benedello a don Piccirelli - giovane curato che conosce l'arte di f a.r cclfriera - : e Chi non oioe secondo le cirwstaiize, nè secondo le convenienze, nè secondo la materia chi oioe per la giustizia e La verità, senza curarsi delle conseguenze, egli non è un ateo, egli è nell'Eterno e l'Eter1l0 è in lui ». E-così sia.

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