L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXXI - n. 28 - 9 luglio 1927

ANNO XXXI. (A. P.) zumco, 9 LUGLIO 1927. l\um. 28. ' TELEFONO 4475 - Conlo--Chèqu~, N Vlll-3640. SETl'lMAN.\LE DEL PARTITO SOl.1:\UST:\ TTAUANO !'ff.LLA SVlZZ'ERN ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA PER L"ANNO 1926: REDAZIONE: I anno, fT. 6.-; 6 mesi, lr. 3,-; 3 mesi Lr. 1.50 , L'AvtJenire del Lavoratore • PER L'ESTERO: I anno, lr. 16; 6 mesi lr. 8; 3 mesi, lr. 2.50. Zurigo A..MMINISTRAZIONE: r:ommissione Esecutiva del P. S. l. Zurigo, Militarslrasse 36 PREZZI DELLE INSERZIONI· Per lm<"..;._ 0 •JJllzio di linea (lar&rbC%zil una colonna), :rn Cent Per réclame continuata, p-reui da CO'D'Venirsi ------------------------------·--------- -----------:..---- L'ora- critica Si <dice che alle numerose commi!,sioni di industriali che quolicliana.mente affollano le anticamere di Palazzo Chigi allo scopo di ottenere prov,,edimenti in favore delle i.ndu- ~l.ric italiane boccheggianti. Mussolini risponda stereolipatamentc: e Dim:inu.ite i salari; non abbiate paura!,. E che a tale risposi.a. gli industriali scontenli e delusi scrollando la testa, replichino: • Già fallo, Eocellena; ma non ba~ta! ,. giorno in cui dovesse allentare la stretta, l'avversario, che è ben YiYo, sarebbe di nuovo drilto in piedi vindice e minaccioso. Ed il fa.sd~mo fa il ricallo aJla borghesia italiana: • O subirmi, o morire insieme a me! , . Ma subire più ollrc i1 fascismo, con il suo regime parassita. con le sue spc&e folli, !>ignifica la dcfiniitfra rc,\"ina economica del paese. f.iò comprende la bo1·ghesia italiana e la fa inquieta e pa1irosa. E' di ieri la decisione ,del Consorr.io delle Banche americane di non concedere più prestiti alle industrie italiane. Ed allora? .\llora è tutta qui la tragedia della classe dominante italiana. Tragedia che: polrà avere accomodamenti pro\"visori, rimedi f11gaci. ma che permarrà in lulla Ja sua graYilà fino alla ri:-,oJuzione radicale. Per le [orze antifascistc c~sa dovrà essere oggelto di altenlo esame e sludfio non con la speranza che dal conflillo tra borghesia e fascismo posf:a venir la sal~•ezza. ma con la \"OlOl'llà che entro le difiìcoltà. entro le crisi inevitabili della situazione debba essere inserita al momento opportuno e più efficace l'azione e la forza della classe oga-i ,·inia. m:1 de!-linata nel es crr Yincil1·ice cli domani: il proletariato. -oMussolini nella sua profonda ignoranza. dei problemi economici, come dei problemi della vita itaJjana in generale, non sa che il salario influisce mirumamenle sui costi di produzione dei manufatti, ed ignora anche quanto la diminuita capacità d'acquisto delle classi lavoratrici si ripercuota sul mercnto di vendila indm,lriale italiana. Inconsapevoli • arnesi Mai l'industria italiana ,·e1-sò in. così gravi. e ,disastrose condizion.i, come da quando il prolelarialo. fallo schia,·o ed inerme, è sceso al più basso tenore di ,·ila lra i prolelariali d'Europa. Cosi bas50 che financo le colonne del Corriere della Sera e del Lavoro d'Italia debbono farsi eco de1Je sue g1·ida di miseria e <I~ dolore. E nel contempo, crollo dei liloli in,- duslriali in Borsa, fallimento di dille, chiusura dì labilimenti, restrizione del credilo. A dare un'idea della crisi economica italiana basta la comparazione <lei titoli dal maggio 1926 al maggio 1927. Le azioni della Banca d'ILaJia sono cadute da 2250 lire a 2040; quelle della Banca Commerciale da 1320 a 1100; della NaYigazione Gen. da 6()(ì a 460; della Navigazione Tric5lina da 265 a 182; della Sela di ChaLillon da 248 a 110; della Snia Yiscosa da 3'>? a 163; della Breda da 250 n 106; della Fial da 513 a 315, ecc .... E quesle cifre non indicano che in parte l'acuità della crisi. Es~a è paurosa. per ciò che riguarda. l'an·enire e gli indu,,triali attendono con terrore i me~? prossimi ... * * * :',./ell'atlesa è interessante lo :-,cambio di rimproYe1·i e le accuse reciproche tra borghesia industriale e fard~mo: in sonlina d!Uparte della prima, ad alta Y0CCdal secondo. Le riYiste industriali, con frasi tortuose e mezzi termini, accu!.flno il regime di imprc,·iclcnza, di incomprLenza e di respon abilità dirclla nel fallimento d<'ll' economia nazionale. .\ncora i compagni francesi cd italiani fremono d'indignazione per la ignobile aggressione fatta :-,uhire a i nostri compagni Nenni cd Amedeo dai comunisti di '.\1arl'-iglia e tulla l'opinione pubblica proletaria protesta contro metodi che clisonorano il proletariato, mentre negli ambienti antiprolelari, segnatamente in mezzo ai fascisti più o meno disinlcressati ed aul<'nlici sorge una :-,peranza ... Chis~:'l se continuando così. i SO\'- ,·crsivi italiani non di penseranno il goYerno italiano dalla necessità cli prorncare conflitti diplomatici colla Francia per chieclere mercè tale l"Ìcallo l'cslradizionc degli anlifasçisli? Ba.:,tano due o tre comizi come quello di ~lan,iglia. con spargimento d~ sangue, con turbamento dell'ordine pttbhlico. perchè le autorità francesi prn,biH:ano ogni attidlà politica agli !'migranti e ne mettano un buon numero alla frontiera. Cosi la slampa fasci la polrebh:- soslen~re - colla solita buona fede - essere il manganello attributo necessario per l'educazione delle masse italiane, le quali anche emigrale all"estcro se ne serYono - come del coltello. del rasoio. ccc. - conlro i propri fratelli. :\"elio ~tesso tempo s;.1·ebbe eliminala quella tale lolla anlifa1-c-ista alresle1·0 che al goYcrno degli av,·enlurieri 1-ilibondi cli sang11<'pr0letario dà il massimo fastidio ... I•:· pos, 1,ile dw si <lchba arriYare a Clll"~lo punto? Ch<' gli -,lrs~i profughi ilaliani, fug~~ili <lai più obbrof>rio~o dei regimi debbano 1inforzarlo? ne, ogni stimolo di auto educazione socialista, rivoluzionaria. I bolscevichi hanno dimenlicato - volendolo dimenticare - d1e se vi è w1a lolla jn cui i mezzi che si adoperano sono d"importanza decisiva, questa lolla è la lotta delle clas::.i. Il mateJ"iale umano, l'animo. la mente non po.sono essere impunemente deformati. La 1·igidezza a cos.pello dei propri principi. r inlransigcnza politica e personale è il primo. più indispensa- . bile allribulo di o!!ni rivoluzionario. ed è proprio questo che i bolsccYichi uccidono in!'egnando -:.:oli'e:-,empio r colla parola che di ;n1ransigenza si de,·e parlare solo quando ~i traila di :-tY,er!:ario, pe1 metterlo nell' imbarazzo mentre per conto proprio è lecito fare quals,iasi compi-omesso. purchè lo si nasconda sollo apparenLe riYoluzionarie alle quali nessuno crede. ;'.\on c'è una cosa che co1Tompa di più che l'addossare - in piena maJa re-ere - ad altri le respomabilità e le colpe proprie ... Fa1·e sconlare ad alti-i le colpe proprie ... Dare addosso agli stipendiali findacali e politici quando si fa parte di coloro che rice,·ono stipendi lautiss:mi! f prolelari dei di,·cr~i paesi non possono rendei· i conio di lanto e tale rinismo e si fanno lrascina1·e su una piega che rlapp1··ncipio ~-embra ·educenle. Più facile, as1,ai più facile è dare addosso ad altri, accusarli di Sacco e lradimcnlo per non a,·cre fallo ciò c-he \"Oi stessi sapclc essere infattihile; è facile sfogare contro i propri i;imili il ·rancore che si è a;1dato aocumulando contro i forti, contro la società nemica, contro la classe ~frullalricc. E quando si è trascinali per questa china. si diventa protagonisti di metodi ohe si comincia ad:- prezzare, e più li si adopera ,d1isprez7,andoli più ~i comincia a disprezzare !'C' slcs»,, più si diYenla schiavi di una i.iltrnzione che ogni proletario nel cuor suo J'itienc incompatibile colla Jwopria coerenza e dignità ... Ecco pcrchè abbiamo Yislo anche a Marsiglia. un. gruppo slaccarsi dalla sezione comuni.sia, ecco pcrchè là al)bia.mo polulo a:-,sislerc alla ignobil!' commedia di comunisti che contendono ai socialisti il diritto di <'OTI1memorare Malteolli. i;nentre essi stes~i sono segt1aci di quel comunir.mo ru so che a sangue freddlo ha disposto che l'assassino di Mallcolli. Mn••·olini. grondante di sangue proklario . fos e i1witato ad una colazione• inl!ma e cordiale dai ra-pl)re- ~enlanli dei SO\·iel a Roma. Ed 11n anno dopo i minislri ra~,cifli non solo sono stati invilali alla eelebrazion.c della ricorrenza della Ri,-~luzione rt1s~, ma hanno polulo i11,f11gge1:ela più g.-ancle offesa alla me11101ia di Lenin recando ollrag,_~io ~:anguinoso ai proletari, ai SO\'Yersi- ,·i del mondo intero: si sono falli folo;irafare lulli iru corporc sollo il ril1 alto di Lenin ... ... ~on si sono peritali i comunisti rw~.i. dirigenti del comunismo mondiale, di rendere Lenin morto compii,· di qucsle oscene alleanze, e di f·~:1111biarc i brindisi fra i rappresentanti del farcismo massacratore dici prolelarialo cd i sedicenti rapprcsenlnnli dell'unica R<'p11bblica Prolcta1ia ciel mondo! I !anno p<'nsalo a lullo quc:-,lo i oo- ,·<'ri prnlelari di Mars:glia mobili2r zal i contro i propri fratelli per profnn:irc t1na manifeslazione santificaIn dal più fulg:do martirio? Se avessero potuto rende1·si conto di quello <'11ef·.lavano compiendo prr conto di ·1llri conlro i propri interessi. contro !:, prOJ)ria cl1gnilà, non l'avrebbero fallo. T1wece pur credendosi comunisti. sono villime di manovre e melodi c-hc conducono al :-,uicidio del 1110,·imento 1·i,·oluzionai-io delle masse a. b. Vanzetti Sono le ~pese pazzC" del ,·e~ime; è il pnr;1scil1smo in.e1·1•11t,..a! fa~c;smo che gra\'ano cui costi di produzione in Jtalia . dicono c·on parafr,1~i gli oniani industriali itaiiani. Purtroppo chi cono1-ce si~lemi ed uo111111 re" ponsabili di ciò che sta :J.\\"Cnendo non puii r~cluderlo! vittime della reazione ame•leana E cl. rim;1ndo il Popolo <l'l/a/ia: T borghesi son_ della gente che ragionano sempr<' sollo la spinta dcli<· più meschine preoccupazioni indidduali ... Noi siamo con,·inti che non c'è nè slile nè ,igore in quesla borghesia italiana... . Ed il S<'colo: r borghesi si sono installali troppo comodamente nella facile siluazionC' del mondo del la, oro instaurata dal fa'>cismo e sono diYcnuti i più inconll'nlahili paras--ili d<'lla 1woluzionr 1·d i nioi pi(1 pC'ricolosi nrmici . La fac:-il<·siluazionr dC'I l.l\·oro è il regime di . [rullamcnto ;.c>nza li1wli d<'gli operai e dei contc1dini cli<' la \'iolcnza :,:piegala dai fascisti contro i sindacali di cla:-sc è riuscila ad instaurare. E' l'ora dell'espiazionC' per gli industriali d'Italia? In parte sì. P<'r liberarsi della pressione proletaria essi hanno crealo. foraggialo il faseismo. Lo han condotto al potrrc>, han fa,·orito la sua costituzione in dillalura. Ora conslalano che la diltalura costa enormemente, e <'hc le -,uc spese prosciugano le stesse fonti della produzione. Ed in\"ilano il regime a ridurre il proprio parassitismo. fmpossibile . risponde il fasci~ mo. Ed ha ragione. fl giorno in cui vcnif·sc :-,montala la costosissima macchina dello slalo polizie:-co, della milizia di parie, del funzionaris.mo corporativo, della preparazione militare imperiaJisla, le forze compresse <laila macchina stessa, scallano e tornano alla riscos<.a. Il fascismo è il lollalore fortunalo coslrelto dalla H1a \"illoria a rimanere elcrnamenlc con le ginocchja cd i gomili sul pello dell'avyersario sconfillo, ma virn. li \"ien da domandarsi: ~ono comunisli coloro dir ro~ì agiscono? :'\on lo sono anehc se prelendono di ess<>do anche sr c1·t'clono cli c·ss<'do. :\"è 1à respon~abilila, nè la colpa è ,ii colorn thC' sono protagonisti immediati di quella len-ibik tragedia frali icida del prolcla1 iato. l rc•pon- •:abi i i-0110,·oloro c-lH' li eduz-ano e l incitano ad agire tosi, ~ono i dirigenti cklla T1•rza lnlcrnazionalc ccl i loro )'t°j)l'll{liali clirl'lli che le massi' :ngrnuc hanno fallo oggcllo e slru- :n<'11lo di 11i.u1<>n<\ , illimr e protagonisti della cl<'magogia, della Yiltà ... \'itlimc ccl i11\"olo11lari prolagoni.- <"lidc•lla , io;<'nzn nella guerra. les(imoni e , illimr drlla più moslmosa •·0111pl!cil:1ton la rìc•li11qucnza. figli di una generazione, di un paese in cui trionfa il tradimento e la più ,fol'c iaia ipotr $ia . . ,uddili ciel fasci- .\mO. la rnagg,:or parie di questi gio- \"ani non hanno polulo educare nè l'animo. nè l'inlrllello proprio e -,ono di,·cnlali prrda facile della demagogia. I holsccYid1i che se ne scr- ,·ono per distruggere quello che ancora è rima~lo di. ;ompaginc ,or·ial;- sla, proletaria, hanno dislrullo in essi ciò thc in ogni prolelario non totalmente demoralizzalo Yi è di !'ano, cli idealista. Hanno accarezzalo gli istinti più brutali con mezzi indegni - co1-ru7.io11e, 111e11zognaprezzolala -: così facrnclo hanno prcclu<,a a queste incoscienti ,·ittime la loro Yia Yerso la compren~ione dell'indole e drl1:i mèt:i ri110/11::ionaria. fnlrod!cendo nelle consuclud!ni proletarie gli !>lessi metodi, la stessa menlalilà cui si scrYono le decrepite classi borghesi, hanno lollo ai propri seguaci ogni istinto di lolla, ogni slancio, ogni sacro fuoco di ribcllioioteca Gino 1anco I li gop1>n1<1/nrc ili .l/11s,urh11.,•w/s. Full<'r. ha orti inalo di proro911~ <' ,, 1111 m<'.'-<' /'c•,1•n1::io1w de/111.s,,•n,e11::11 contro Sacro e 1'011:<'lli. fi.,.1,,a al /'I /119/10. in <tfl<',11 det I i 11/iuii <ld/"i11rhiesta. I I processo l'ir'ne pn·, <'11lr•nu•11/I' ,•saminato da una {.'ommis·,ione ili Ire c>minenli p<'r.,onalilà amc>ri,unc nominala dal (;o,)('rnalore s/es.so. !:.,si wno: il do/lor Lawrence L.o111el/.rellorr del/'("11i1•er.-ilà di Il< rward; il do/lor .\nm,w/ \\'esl<'!J· SL,:r1i!an, rc>llore d<'ll'fs/1/11/0 lecnolo~Jico del .l/11ssr,ch11,se/s; il giudice Hoberl (;ronl. pr<'.•idenl<' d<'/ Trilm110/eciPill' di Bo,I011. J,'agila::ion<' pc>rrI non ci<'LW01wn• un minuto di /rc>g11(1.dc>ueconlin11arc> inll'nsa, inslancabil<'. {c>/Jlml<'. Van::elli .\/es.\o dissc>: ... io cr('do che mi ~iatc tronpo ottimisti sulla po-.>ibililil che <'i mandino liberi. Voi a,·el<' riposta troppa fiducia nl'I Go,<'rnalorc, il capitalismo ha una ~,r:111, olontù di a~rn~~.inarci . I~ Sucro: Se non si agisce con .. ,·,n.1 clrc :~·011C', le autorità ci bru- < •1:11rno ,i,i . /)<1f)O ~<'i anni d'açionia. i due i11ncc·c•nti. possono solo sperare dall(I ,,:,on<' ,<.neo; de <d c>nergica d<'l popr,/o 1/1 /111/0 il mondo. la loro salvez::.a. \"l'n t/inwnlichiamo che i giuaici sono uomini cli parie, sono borghe- ·"· /'."s•i V<'dono 1/l Sacco e Van::c>lli .•r1/lon u due nemiei dc>Ila /ore clasM', dc>//a /!'gge borghesc> che es.si sono chiamali a luldare. Se lr1 nostra (l::ione di prolc>sla 11011 e onlinua con ,-addoppiala enerr, <1.lr, .,·orte di Sarco e Van::elli sarel,/Je a11cora indecisa. Ancora una volta da qu<'sle colonn<' noi /e11iamo la nosl ra 11oce per. citi' . ia evilr1/o lctf<' de/ilio contro la 11nw11ilà e contro la giusli:=ia. Le cause del fascismo (Lettera aperta ad aa amieo non ltalla,J10 che pari• troppo aaperflcialmeate delle faccende d' Ualla). Egregio Signore, In 1zn congre~o nl quale qualcuno cli noi italiani era presci1te ella dis.se che il f ascishw in Jlalia prese piede p<'rchè il popolo ebbe paura. lo non feci gran caso clel/'aff erma:ione. Se Il(' dicono /ani e a prop-0silo d'el r a- "<"; •·mo! E il fascismo è 11nfenomeno ct1si comp/e:,,.,.o e ancora tanto ignoro/o! Pcrche inserir<' neg/1 argomenti che erano nell'ordine del giorno del Congres:.o una discussione sulla natura e mlla storia d<>l[ascismo? Non 11e avevamo il diritto <', l'cwessimo anche cw1Llo, l'argomento - se lo si vole11a Ira/tare '>lll serio e non a base cii aff ermn:ioni generiche e vuole - avrebbe richiesto tropJ>-0 /empo. Ma Wl rompagno presente se n'è inq11ietato e per JX>COnon ci ha• condannali per il nostro silenzio. Non ::;e ne pigli: quel compagno e un buon diavolo che 11011 sa andare in collera nè con lei che ha parlato della noslra paura, nè con noi che non abbiamo protestato. Certo p<'l'Ò che lei aveva torto. Se gliene .\cril!O qui è perchè, purlroppo. lanli la pensano come lei. Avete torto lui/i. Abbiamo cwulo paura - lei dice. .Ifa che co. a !JUOI dire aver paura? Badi. Dopo la guerra noi ave11amo 1111 pariilo socia/i.,la - gruppo cli tre /enden::;e, Ire almeno. in disaccordo fra di loro - numeroso come non lo e ora ne.<,sun a/lro partito socialista del mondo. Avevamo una Con- {edera:=;onC' Generale del Lavoro che coniava o/Ire un milione C' me;;;;o di aderenti - la mela /auoratori dei campi: fallo nuovo nelle organiz::a- ::;ioni del genere. Avevamo un movimento cooperativo che, .\e guardiamo alla quantità, potevamo dire imponente. - Ebbene. con f or::e di lanla portala, 11oi ui lasciaste abballer<' - ci si dice. Ahimè. si. .Ila 11uole. caro signore, eh<' le dica proprio quello che penso, /Jiaccia o non piaccia a qualcuno dei nostri compagni? Tulle queste forze m'a11evano l'aria di un esercito imrr.,·nso, ma non ancora bene inquadrai o, con [un:=ioni non ancora ben s1jec,(ìcal<>. con dirigenti che - dal punlo di vi.<-/atecnico. almeno - non aveuano ancora un'idea ben chiw·a del proprio compilo. L'e.\ercilo. inoltre. era armalo di mollo entusiasmo; ma w•mi - di qu<'lle materiali che occorrono per re.\pingere squadre di geni<' armala sul serio - esso non ne aveva. Quelle poche che individrwlmenle molli /c111oralori avevano - residlli della guerra - r uro no re. q11isile in tempo. poiche (;iolitii (il uecchio cinico!) procuro il disarmo dei lauoralori men/re chiudeva un occ/110 sul fallo che i depositi milifc:ri errino a cli. posi:ione dei fa. cisti. Ebbene, caro signore. lei immagini 1111 e5ercilo operaio. in queste con- <li:1011i, in qualunque paese che non sia f'Ila/ia. e poi si clomancli se esso poi rebbe resislerc> a lungo contro un /l('rO ('SNCilo {w,cisl<t. inquadralo con cura e con rigore, armalo o/Ire il bisogno. libero di spargere il /errore dnpperlullo, forte della impunilà apertamente accorda/agli dagli organi dello Sia/o. lo dico di no. Ce /'impo.%ibililà maieria/e di resislc>re; si respinge per una volta u11n _ squadra fascista - e questo da 1101 {tl {(11/0 -. non la si può respinger<' qur1ndo essa /orna la seconda. la ler::a voi/a. aumentala di 111Imero; più f orle di armi; esasperala dellr1 prima <;Con(ì/la; libera cli circolare con camions e su treni perchè c'è a .\ua disposizione, sen::a spesa. /111lo q11ello che occorre; dirella da ueri delinquenti ben pagali. disposti a tulio. padroni della vita dei, gregan loro che devono obbedir('. E poi c'è il punico, malallia conlagiosa. , Jlai Cl'd11lo ti1. dllnque devo cedere anch'io . Malaltia che si diffonde in ragione geometrica. ~ non è (inilo: il nos/ro C5('rcilo chiamiamolo pure cosi - mancava ancora di coesione; ma, bene o male, disponeva di capi. Ebbene: i capi furono o ucci i o banditi. o mc>ssi in prigione dalla a11lorila per delitti che c>SSi non avevano ~mmessi. Rimanevano nei paesi. nelle piccole ciltà i semplici soldati senza direttive, sen:=a armi, sen.:.a me;;zi, senza più coraggio. Faccia piombare su questa massa sbandata - una, due. tre. infinite volte - una squadra fascista che ammaz::.i, che bastoni, che propini olio di ricino, che distrugga le sedi de/fe vecchie organizzazioni, chi' penetri nelle case dei privali e vi faccia scempio delle persone e d~i b<'ni, e poi si domandi come si potrebbe resistere. Ah, lei non sa... Jnu:nagini, egregio amico Una casa isolata nella campagna, in una noli e buia. La famiglia dorme tranquilla, clopo le fatiche della g1ornala. Si bussa. Uno, due. Ire si weg/iano di soprassalto, spaventati. {."hi è'? A,prite. Se non si apre, 11na bomba a mano abbai/e la fragile porta. Un gruppo di giovanotti quadrali, vestili di nero. mascherati, entra 1iio/e11lemenle, prende uno della [amiglia. Lo incolla li. davanti ai suoi, con un colpo di moschetto o di pugnale. O lo conduce via. Non tornerà più. E' 1111J dei mille casi. Amico, come potrebbe organiz;;;are una resistenza, lei? * * * Ma - lei dirà - e le autorità? E il governo? Ah, eccolo il punto ! Voi potete parlare perchè - .se qualche cosa ciel genere avvenis,se ne/ vostro paese - sapete di p.oter coniare sopra una magistratura che applica la legge, sopra un governo che impone a lnlli una Jisciplina, sopra un esercilo neutrale. Noi - badi bene - non aYeYa.mo niente di tutlo questo. I carabinieri non inlerv<>nivano mai. perchè aveV<lno /'ordine di lascia9 [are; inler11enivano solo ( caso di Adria) quando s'accorgevano che i fascisti avevano la peggio. J.,a mngislralurn non aveva occhi per vedere e poteri per condonnare. L'~.se~c-it~ dava le armi e i capi: i pnnc1pal1 generali erano inscritti nei fasci. E se c'erano i generali si figuri poi gli u[ficiali subalterni. ' E il governo... Il governo dapprima lasciò fare (no, cficiwno meglio: dapprima f avo1i - e questo titolo di merito tocca nella storia n quel 11ecchio malvagio che risponde r:_I nome di é,io_lilli), e poi - quando S a_ccorM~che 11 { a.sci.smo, forte dei P!·rm_i success! contro le orga11i;;za- ::Ir~n1p,_-olelane soci(llisle, dilagava e 111111acciavatulle le a/Ire [or::e orga11I;;;:ale del paese - volle inlerveni- '.·,-. .lfo c>ra lardi: C'SSO 11011 aueva piu 11cumanrlo de' suoi organi. /"re giorno a Cremona amma:=::ano 11w> de, nostri: Allilio Bo/dori. Al gooerno c'era Facla. Il responsabile d,;l/'assassinio - il signor Farinacci ir_werc di C'ssere in carcere, era in Prr'/(lllll"tt a l~c1l_lare col Pre{ello - du par, a pan - sulle modalita cla i1·.porre per il funerale che il popo-- lci 11n.'evafare al povero no.~lro comfJù91lu c1SM1ssinalo. Niente bandiere! ,\ :cn/c corteo lungo le .~tracie tali e lllfi ! • Se no. fa cci<> sparare sul corteo•. C r1; gouerno che .\i rispetta avrebbe n~po.slo: : lnlanto me/lo in galera le1._ E altri, se crede, provi a creare dei disordini: vedrà che troverà pane per i suoi denti . . .\"?: il ç;overno subi gli ordini cli l•c11·111acc1._E ordinò che ai funerali non appansserl) _bandier(' rosse, ché 1/ corlc>o .•egursse 1111 itinerario P!·e.sl?bi!il~. un zig-zig a/traverso i 1_ 11co/1 d1 Cremona. come se Bolclori /osse sia/o rrn brigante collo e ucciso dalla forza nel/'inler('sse della .,ocieta offesa. ~vuenne quello che av11enne. Il fascismo r ece le OSM invase municipi <' cilla, oppo5e lo SÌalo suo allo Stato allora e. islen/e, fece /a marcia su Roma. s'inrpos5eS.\Ò del po/ere. Amico: ora lei giudichi. * * * Giudicando, ella mi domanderà: - Ma com'è che lo Sia/o era cosi male organi::.zalo, cosi debole da lasciarsi indurre da ,prima ad. 'aiutare

j l.'AVVENlRE DEL LAVORATvRE il fascismo, eia trovarsi poi a doverlo subire? - Ah. amico mio! Lei ha toccalo un tasto ·doloroso. La risposta sarebbe lunga assai, e in questa lettera non ci starebbe pii.i. E poi - vuole elle glielo dica? - prima di scrivere, dovrei discutere un pochino col comJXigno che se l'è avulH ·a male perche lei ha detto che noi abbiamo avuto prmra. ,Probabilmente egli s? la prenderebbe anche con me .,:e dicessi che noi pure abbiamo le nostre colpe in materia cli concezione dello Staio e delle sue fun::,ioni, in materia dei nostri rapporti col Governo. soprallutlo per quello che non abbiamo f aUo. Lasciamo un dure! Tra la farsa e la tragedia settimcmale che ha per titolo ~ U Seiva,ggio " - e S?ttimelli, urto dei dire/- lori d?! q·Di:d,;ano «Impero"· li Macccr; è deUc,. còt2r:z del < T::v_re ed è perc.ò 11<1forc,hche gli c,uversari se la prenda,w con i! direi/ore di qu2slo. Dopo w:o scan;i;éo di c:lJaci,~s·n 2 fottere zep • pe di epi!e/1 paco ,pariamzn/ari - Ira le dire miri/a rif-ei;o quella di!!l',Jx-si:ndacalisla Romualdo Rossi padri.no dei Selt:rr.zlli, na/la q11G'lesi dà del mascalzone a lutto sp:c.no ai/' /rlerlandi e lo si accusa di ~ imbr~•g!,i e d·: l:uH1,. fatJi in S:cii:a - i due gruppi si sono dec::si al- /'arione. Con tanti distinti saluti UN ITALIA.NO. Dittatura bor1hese A 13emai in questi giorni il Con;i~ Nazionale ed il Consiglio agli Stati sta· vano dJiscutendo la nuova legge sugli . stipendi. Di questa occasione usufruirono 'il «vorort» dell'Associazione della industria e del commercio, la Federazione centrale di tutte le organizzaz:oni dei datori di lavoro per presentare nuovamente un memoriale contro le nuove disposizioni sui salari degli impiegati e funzionari federali. Sono princ.· pal'mente i salari delle categorie inierion che destano la disapprovazione degli enti padronali, mentre quelli dei funzionari superiori sono considerati adeguali e conformi alle condizioni •di v1ta. Esse dlicono che il personale federale inferiore e medio sia pagato molt'.> meglio che l'operai.o del medesimo rango nella industria privata e che. ino_ltre goda "dei vantaggi speciali come tl du:tlo ad una pensione considerevole, il <;'l• laTio intiero in caso d'infortunio, malattia e servizio militare, delle vacanzz. dei privilegi sui viaggi in ferrovia ed in parte la consegna gratuita di abiti d: servia:io. L' azione delle tre organizzazio111 padronali è ispirata dalla .preoccupaz10ne che l'operaio di fabbrica potrebbe essere invaso dalla voglia di, crearsi anch' esso una pos1z10ne relativamente «agiata» come i ferrovieri ed impiegati postali scuotendo il fata.lismo e la rrssegnazione finora dim~trata. Perciò padroni cercano per tempo di ribassare le· condizioni d'impiego degli operai cd [mpiegati federali. Se in ciò loro potessero ,r~uscire essi iilliizierebbet,o subito una ·nuova ondata di riduzione dei salari per i, loro operai. Il passo di queste associazioni è istruttivo anche sollo un altro punto di vista: _il parlamento loro non basta più per la difesa dei loro interessi e per.ciò passano ,a,IJ'azior.1:. diretta. Abituati a veder sempre realizzati e difesi i loro interessi dalle autoti· tà federali, le associazioni padronali la· sciano cadere ogni precauzione. Invece di nascondersr dietro le loro rappresentanze parlamentari sono loro che invia- . no ordini al parlamento. In questo fatto vi è per la cLasse ope.rlWII Wl graalÒe a,mmommento, uno incita.mento all'unità .di tutte le categoz,i,e. I .peg~o.rà.mearti. c!he una: sala categoria apparentemente privilegiat.a. deve subire si estendono tos~o anche sulle altre meno fortunate. Le organizazio.ni padronali si senton_o forti e credono nella debolezza o addirittura aillo sfacelo delle nostre. Ciò fa accrescere la loro arrogan!Zél. II,' esecuzione delÌa legge sulle fabbriche di~tro l'influenza. delle società padronali è diventata tiepida, ipocrit.a. ed equivale talvolta ad un vero e propri-O sabotag~io La potenza ed arroganza dei padroni riuniti in apposi'te associazioni precede all'autorità della legge. Questa volla e il parlamento che vi si dovrebbe piega.- re. Restai dunque provata l'efficacia del1' ol'ganizzazi-one economica. La eia ,;se op~raia dovrebbe trame un insegname~- to ·e contrapporre alla potenza economica dei! padroni quella degli operai. Oltre l'arroganza nel passo dei pa• droni vi è anche una scaltrezza nello sfruttare i pregiudizi ed i risentiment: del popolino. Si vuole creare una inv'.- dia 'dell'operaio meno fortunato verso 1I cosidetto impiegaito federale «privilegiato» illlVidia che deve servire a restringere 1 all'ultimo i suoi diritti. Un cattivo servizio però renderebbe a sè stesso quell'operaio che per mera invidia, facesse il fronte unico coi padroni. In breve tempo anche la sua medesima sorte diverrebbe ancora meno :nvidiabile. Alla: dittatura delle associazioni padronali, alle banche dobbiamo contrarporre fa forza del sindacal-o operai'.> qualunque sia la categoria di operai ed impiegati in lotta. Giacomino Wolf. z IlprocescsontFroilippo Turati SAVONA, 16. - Daiv:a.nti iall T,ribunale dJi,Savona saa-à .dii.SCUl;sa .ili 19 agosto la 08JUSacontro il coonpa.gno Olll. FiiJfiq,poTurati per la ,sua foga ò.all'ltaJia. 11..'on. Turaili è aJCCusato di « es,patrio a SOOfpi p~l,irlici •» Con 'l,wi.sararuoo process,ai,i Q'aiv;v. iPerbiin-i, dlie ipa,nteroipò :i.!-La fo. ga; il maii,g~ore Pa.rri; ail ,g.Lorma.EstaR_osselL1ie Albiini, ex--criitico teailrale dell A- ~i!, ed aHre ,persone, accu,ati <li com ~lti.cHà. "Jazz-Band ,, a " chiadroiluna!,, J,n ItaNa è fuMo tranquilJo. N silenzio re,gna sulla pen-is01la, inler,roflo solo di tanto in tanJo 'dagli « alaiià » Frenetici e posse-n,ti -dii tuffo un p·opolo ricor,osr.enle verso ,il buon hr=no che gii assicura ia p:,ce, ,il benessere, la tranq!lillità. Non son forse queste le « im;,r::-s,ioni d' ,Ha,J.i.a » dei eiornalist,i reazionari es!er,i, >invi~i speoi.d-i nel nostro paRse? Giorni or scmo uno d,i costoro, descrivendo le delizie ed i piaceri del Lido di Vene=ia, conclu-d,zva: « Se è cosi dolc2 una J>irannia ,v,ien ,quasi voglia ,di i,nv..idiarla! ». Il gionna/isfa lnar..ce-se sceso in uno ,dei più · i;o.nf,uosi alb.inghi d-i C(.111c.1GlrGnde, ha trovalo c:ihe .in Italia c:;,n ,mà/le ,Jii,.2per sera c'è la lilbel:'là ,d,i di-verbirsi al suono del jazz-han1d· n:è più 11è mlJ'no che nefi/.a · de.mocratiica J'ari:gi; che i !requen.tatori d-eJ (:mnd,i alberghi -non sono af/alJo molestati nel loro isO'ggiorno; e che $>i uFficiaN de/,Ja ,,rti]ii~la fra.scista, suno d-ei giovari:i co,ro,ilii.ssimi che balla-no divinamente iil fox-1brot,t red ,il il,lak-1b:lllon. Cosa si deve ~ieder.e dii più -ad un ,re,~imz? Glii « i,nviafii speciali » dei gorrn01l•ri ea- ~ionar,i ,d' -Europa ,non posso-no nè debbono vedere e senfì,r.e alitro. Essi 1:on lreCfuentano ,/.e aule dei Tribuna!-i ov.2 inintenrotfomente si distnibuiscono secoN di g.wif!raper presunt,i reat,i d-i opimfo11e; non chiedono di visi,tane le prig:on.i ed i domidi cuat,/ìi. d'Italia ove /urtta una gio .. ventù generosa langue e marcz1sce; non senl-O!lloi rumo,ni del.Je ca/.ene ed i gemiti deg/ii ammane.ttaU che si elevano dai triliti. convogli d,irehti ve.rso i luoghi dt!lln depor.tazio:-e. Non assistono nemmeno al-· le scene strazJant,i nelle sf.azfoni secon-· da11ie 0 d' J,wlia, dove donne e bamb.ini sono bruf.G!l,m,mle r-2;pinti d:ri vagonri cellul>arJcontemmi,i ,i ·propri cari incm'e,na."i. Ja.zz ,band e ohfa.11"d0i luna! V,i,ua M1.J1Ssoltfni, dunque! Un'Infamchiaecontinua. J nosl,r,i lef.tor,i. conoscono già la infamia cJ.elle « 1Lrav.l,uzionpier via ondina ria,,. dei co-mp.agr.i destinati al conNno. E' uno de,i slsf.emi Fiù obbrobriosi con i .quali il ,r,e.~ime si ,:J'verte a fon!urare i suo:i ,n,emic<i.. Viag,ti che d.urano lino a trenta, ,kentaoinque giarni e do,po i qua,/,i si rre-sta per 1più m<?si sUn:iJi moralme<n'''!! e ,materJal,mente. [,[ governo fasdsta si compiace a mO'lfipUcare laLi viaggi. J.l giovane compagno Luciano Gilardi, che iu segretario della nostra Fede-NJZiÌO• ne Giovanile, do.po avu a1fl1'(1Ql!rsa!ope.r un mese l'Jtal~a ,in vagone~ c~lllilar-2, appena g.i1N1toa Lipari, do.po d,ue giomi di pemtanf!nZa è stato raggiunto da un inandralo d-i ccdtura dell'cwtonità gi.udiiziaria dii Sondrio. Caricato ,dJ nuovo ,in vagoni! cel.J.ulare $la rialtrnversando /'/fdUa da Lipar.i a S01ndirio. 1Chi l' ha visto al ca,:cere d,i transito d,i Pal.ermo, ci scrive delle sue condizioni adiJ,ì,r,i,Murapen~e: « Fa •l'impr.essione di una gi-ownezza def.i,nifilfam.ente sfronccila ! "· lUOlhdli,111111111ur1 U,na :,ocletà d,i be.nriicenza ameTkOJ'!a ha chiesto al ,governo italiano d,i venue in aiuto dl!i depor!ali e pri,gionieni ,politici i!fa/,iani. Ha chiesto cioè di P'>ier lenère le so.fferenz,e mate,r,ialii ,iJi migliaia di ind,ividui e dii famiglie vé~#me del fa. scismo ital>iono, come un Jempò si soccorrevano le vUlim.e d-ello zc:;rismo, ed atiualrwmte l,e viUime d,e[ terrore hiamco in U,ngheria e nei Balcani. Il governo ,;ta/.iano non ha aricora risposto, ma noi possia.mo !mmaginore il tono -delr!a risposta: • li governo Fasci.~ta non tollera ·ingerenze -strar,;iere. La proposta è una evidente manovra d>el bieco ed iipocr;ita urr:tmifarismo massoni( (J e giud•aico. U regime lascJsta ,prov 11ede a tuMo ed a tutti jn UaUa. Ustica e Up,:zni iso,no due ameni fooghi dii -uJlileg1iatura e di cura!». . . Unpessimafafare. Lrcz stampa americana cli M. Hearsl, lo. stampa cioè dei banc,hieni di New York medliafori d-e.iprestJH ·al govenno f!JSc:iista, · commcia a non vedwci chiaro nei/e c:ose d' J•folia. M-enfr,e fino a qu<Alc,hetempo fa era .t,ufJ.aun ,inno all'ordi,ne ed alla prosp.erJtà Fascista, o,g,giJ.n uno dei suoi ,più imporfanJi organi si scm.o potute foggere frasi d.; q,uesto genere: « Dielro la ù,ustira esteriore, iJ·l regime iaso:.Sla è proiondamemlo tarlrulo. E potrebbe orc,~lare pliù presto di quello che si pensi >. N.o,; ,non abbiamo nulla da aggiungere se non che i banchieni ami!<ricani Iran fatto un pessimo affare con ,i prestJ,J,i al regime fascista. Moralità fascista Ecco un ,saggio ,d,elJa « vera» e «pura» mondli.tà e menta}ità fascista. Sono deNe massime educative ,imparNtife dalla rivista Fascista « I' Jt.a.liano ,. di Bologna, di giolfCMrifascisti: « NeUa ,vi(-0 anche se si com.mef.ie q.ualche /.al/.o, bisogna sosf.ene.rlo e condurJo in fondo, colsbi qutili/o che costi. La sola cosa che impo•rti è idi sostenenlo be-ne ». • Nella vita e soprof,ufto nelle rivdluz;ioni, bisogna considerare ,i 1pro.pni nemici come degli uomin.i d'u;,a razza •inleri0<1e. Per es'!mpio, io credo c:ihe Benedetto Biblioteca •Gino Bianco Crocz è un uomo di genio e di gran genoi, ma quando io parlo di lui, dico: quesfo trombone di mer,da t>edesco-naipolil'ana •· « Ed a p.ro,,posilo del delitto Malf.?ott:? Hiiognc,ua resis~ere fermamer:le e d?c-'samer.le e dire a,gli amici d.!if'a1 ssass•inato: "' voi siete ,de,Lh caro,gne ohe s1ncullte 6W cadruveri ». Cerio essi ne avevano il diritto. Ma era n(!cess~rio che i fasc<isti agissero come hanno c,g: 10 p21chè i•2 non avessero fatto cosi, il fascismo non sarebbe oggi che un semplfre rJcordo "· fo queste frasi è tutJa la rr:oraiilà 12 la merda/i!à del fcrsc,·smo e del suo duce. Peruccidelarenoia Oi si anna;a in l!alia: è quesla l'opinione d.i tutti. Non si può d~sculere, non si ,può rag1onc,•re, non w può nee1r:ch2 lit:gare per di.f.mdere e sostenei-e idee opposte. li r,:,g!me impo~o alla stampa consen!'e solo la pubbNcaz,ione di c~ò ch2 fa piacere e comodo al govenno ed al suo par~ito. •Le o,p.posiz-io'llisono imb:wag!fa.fe e su di loro è perer•r,emen!e sospesa /q spCJria.... del co.nlino 2 della gr1!f!ra. La ui!a :J.unqu·e è d, venuta frop·po un:'forme e: qi:imN, t-roppo monotona. Si sbadiglr-:r -cmc-heal caffè dove non si può rag~oncre che dii corse o ~i mode, di automobili o di cc,,vG•!liid, li feste o d2i pc-~•sa.!empi df!I gran m.ond,o; .nien!e altro. Ed allora? Allora è natura'!e che i pc:droni ......, qu2/li de!h ultime categorie, quelli che ma,ngiano alla gr.2,p;pia e Fc.inno da sp:rrafudle, ma non comandano - lilrigh~no itra d,i loro se IIO'fi altro per ,mantenere i musco'li ~n eserciz.io e.... per divertire ,i! pub/J!rico. A Parigi si ride ddla fuga di Do'.ldf!t; a Roma, n011 esse.ndovi niente altro di meglio, si ride della rissa perpetua Ira «Te.ve.re» e "',lm1p~ro , - i du2 gionnalJ del Fascismo più o.rtodos.<o e in,frnn.q~enle - fra lnferlandi e Settimelli e Ira 1 risp.etJivi parbitanti. Voi non ,ignorate certarmente la vertenza Ira Nino Macca.r.i - au?Uo che si au.fodefinisce ,, il più salvaNeo dei saluaf.ici • so! perchè dirige un Sabato s2ra, i11 falli. una squadra del Te v.. re .. con l' 1-nft!rlandi alla tesla ha 11,csso al/'assa1!o dei!'« lmJ:Zro » (assalto alle edicole dovi! il giornale si vende, non c:!la ridazione, in!endiamoci bene!) e dopo C?J2rrc:c-imc-la.toun a.iscreto numero di co,p!e di deJ/o giornale, li! ha dCJ'2 alle f:arr:me in Piazza Colonna. Subilo do,po è uscila dai locali del/'« Jmpzro ,. unr.: • squodra di giovar>.i Fascisti partigiani di![ Settime/Li i quali si sono mess,i a d1:stribu're gratuitamenJe 1i{ loro g1orr·ale. ma con poco §ucczsso. Domenica mr.lf.ina. p<>i.le due sq.uadre so-no c1sc.;!2C\'lccra sulla piazza certo con lo se-o.po di ver:r:r.?a « singofor tenzone »; en!ramb; s?g!.r:te da un notevole stuo/.o di ,poliz:'>tfi. Ma!g,~ado qu2<!1 1o, dopo essersi cercate e ricercale ( I! si che Piazza Co/orma non ii .~rande!) non sono rùrscite ad i-ncontr/JJTsi. Lo spet!a-::olo r>on ha quindi 1potuto aver luogo. PoM che le superiori gerarchie siano intervenute c<>nordini ni,goros; e sanzioni severe. Ma perchè? Cri s•i annoia tanto i-n lta- "-::ch.z 1m ro' d'a1 l'2,<triancn ~u'Jsla! Tanfo non laran nulla dii male; ed il nobile scm.gue non sGrà vensato, nemmeno se douesse essere acce.flato qu(!llo che Sef1:rre!!J ha propos!o a soluz,ione della vertenza: 11n duello ... >a cava/lo! Con !a,u:,ia e soud(J, come ai temp; a,nfic!ti, penSl!rà qiia!cuno? No. no: co,n la sl!nnpl'ce pislO'!a car'cala a polvere; però a polveri! nera p2r rendere più rumoroso il colpo! L'effe/lo sarà immancabile. Lettere dalla Francia Sintomi inquietan·ti Qua,ndo n::i itali.ani, esilliati ,per non più subire ,le violenze maLe11iaiie morali d•: un rct~me dj delinquenza e d.i l:l.drocio1io; quando, p,c:r la sa~•va~,uar.d,i,da,e.lrla noolra di:g,01là personale (restare in ll•aLla e c::,n:.::.ei-vare ,la rpr01pria d.igni:à, la pro,pria ind:ia>,emdenza morale è p,ress-vdhe impossibile) ,ya.rcammo il cO'n1.iinyeer passare dailla gaiLera ila,l,ia,na in quest.a libera terra di Francia notammo subito ohe i,nf>~!;LrazionJ, r.ld mal ge11mefascista si eraino inlro.d.otte nel cor,po 1didla R'<?- pubbEca e lo accennammo aigLi amici !,r.a·noesici he nan -voUero creidere. .Sul « Mezz.agior.no 1» di Tolosa, sul « Cor.riere .degli lla•lj,.i•ni•,, ,m tutta la slalmipa di, 14.rogua1ia-Uallla, De Ambris, Caimpo.bnghi, Ca.porali, uomini di, lulli i pa-r.bili idri democrazia, a ,più .riipr-e.segella,rono I '-aillairrnie. Forti <l,i >Una ,dcJ:orosa es,perie,:iza· ,persona:le, aicMiitarono e:d indirviduairono i s~nl-omi, ~enl,i per n~, senza però e.ss.ue asco:l;ta~i. Aille nostre in-si1stenzesi ri.sipoll'.deva: « .Ma no, esaigerate: ili fascismo non è poos.:ibile i!lella ler.ra de1lJa « ,grande rivolu:z.ione » e dei Diritlri deLl'Uoano e del Ci-lirudiino ». Op- . pure: • L'eJuc.izione pe'l•it"!cat<hl iP•JpciJo fra111cesee ria sua s?ons~b:litàm:ii, 's,:i1p,porterebbero un rr-e~i.rm,ed,i,violenza ,e cd'i-nlamia. quale quell-o ohe ha coLpi,lo voi e disonora J'l.taJLia: ». Qua1lche amico ci guarJa,ya con commisera~one o alzalva, -inc-r<edvlo le s,pa•lle. !Eppure cerl:i fa~li di una ev.ide,nza e cli ,una eloquenza chlara ~ ip,red:.sasuffraga,va,no il iiloslro .a,J,la.rme: con~gni d,i gente airmaia oslenia:nle iii prapru.o dosprezzo per la R~pubblruca sollo gLi occhi 1beneivoli, delrla 1poli,:z.i.a;assotluz~onii scaindafose ,di aggressione reaizionairie e co,ndainna di aiggre:diitiproletari; l'impossibilità di ,gc,v'e!TJlareai governi ra'yyresenlanli la ma,ggioranza pa,r,l<;l!me,n~rr•el;a i11111pctciziodnell'alta banca e delìa grossa indusbria d-i 1RariimoodoPoinca,rè alla Camera eleLta prcip.rio .in odio aii,sililemi ed a,l programma dd «bl-occo na7,iona1le-.,, d; cu-i P c,iiJlca nè è ,I' c.sponen t.e massri,mo; inif•tin2il ,do,mmio i,ll~gale ed evi;dente ,d-e<lla mirnoranza in odio e di1,prezzo 1 :lella m~1forarnza demccratica e sccia,lisla. LI caso Dawdel è ~ulo a con1fermar2 ol1amorosamente la ,pre::,is.ione,del nos:it-o a!nanme -ango/sc.ialo. Il calpo -del partilo realista. oc.nr.la·nnato ,pe.r reato comune, si ri~iiula d.i. scontare la. 1i:i2na:,nfLi>lla,gh,da t,n lr•ib1.1rnal-,ele-_!!ilt.i.mou;n mamdalo• ,d,i, a,nres.lo, emesso con :u.tlii .i crismi dellila Tieigailùtàn, on può essere ereg,uito ,çn·rohè alla sede deJI gic,rnaile realista Leon Daudet è ,guandato a vi-..ta da una gua~·dia di «cam1elobs du roy,, pr:)nta a,d inl,ervenire, arma>la ,malllo, conlro 1a Po.lizia che ha l'crdfoc di. esegt1:·re lo amres'lo. « L'Ac!..ion Fra,nçaise » -, .il giornaTie d~ Daudel - è traanulaio in un foJ'Litlùz,io nei cuore ,di Pa:ni 1 g4, foc-iili, a,rmi, relicdlati idi ferro s,pinoso, caivaMùidi «f,risi,a». Darudel caip'i,to1-arm0lodra'TTlJTla,ticaimen~e qua.rido, sotto, lo st,i,~lo 1deHa pubblica opr\nic.nc iiiodi,gna'.a di .t.anla· iiTaco.La-nz,ea d.alila coLpevoJe inerzia de'I :govemo, questo s: d:,:,:1de [in,a!•menle a fa,m sul serio. Daud.:l va in ,prigi:;.ne noa oome un conda:nna>lo per delitto comune, ma oc.me un eroe. TuL1,ji possilbii-i r~gua,rdi' gli sono ,usati ed .iiiGoverno della Reipubbka h.a l•wlla l'aria di dhie:lere scusa ail v~litiperaitor.e quo:idoiiano .d.eilfamedies:rma ,per id j:lr<XVV-ediimen~o cui è slabo coolr.?.lto a prO'OOlderenei suoi .r~gua,nd<i. Ora Daudet è uccel ,di bosco. Con la · complicità irnldubb.iadi fun~ionruri dii MiDilstero d~gJ.i Infami e ,:hl Diret,tar-e idelcarr.oere IÌJJ, ~ui si lr<wruva, i «oam~lo!.s du r◊y~ son-O 'rriu:s.oiA,i a farfo evai:ler~ insieffi'<?aid all>lr.i. il.a sorpresa e la inodil~n-az.i-o•snoeno enc1.11m'i'. Ma iilruvec-e di ,wsa.recom ferm~zza il PUl~no di f~ro id.eL!al,e, 61 ge, c:nì come lo si usai coi comunisti e oc'l! lutti i mi'lrilan.ti di aiv;a1J1g.uar'd,ia., SJL parla d~ una a.mnirslia, per rul Daudel e ,p,ar ailenuare lo sca1T1ida1s]i0 ,pensa di e;l,en,deml.aa '.u'Ui 1 i· reoenrt.i,cO'hpi.ti1p2ir:reati po<Etioi; quali i depula:ti comunisLi ,Jl.farcel Ca•c,h:in,Doriot, e g.l.i aJ]ll,r.i impr~gioaiai'.~. * * * Vogbmo sper.are ohe i,l fal!taccio clame-roso serv.i if,iinoai1men le ad aipr'.rr;::1!li 'occhi alla -dennoorazia sonnolen:.a. !J,n Frralllci,a fa braldizione 1democrali-ca ed i parrli,t:i, -di, sinistra .possono - s~ ,sa- .pt1alnno,u;;a,re con •enengia e s011.zaiper.d<i,ta di tempo ila ,Loro1k,.rza - sailiva.-.eila R0pubb]ica dail!L'onta delJ.a reazione 1!racotan1.e e mina,cciai111te. IM.a ne-i lo dub:tfamo. Come per 1il-pa.ssallo,si aivrà quaildhe i111~er,pel,la,nzq,au,allclie ~:Iuta rumorosa alla Camara dei de,put,:i,ti, poi si da~eramno le cose 111~id!·.11111e~ticatoei:orni?_111' ignoranza co:lipeivoledhe sembra una ,delle pecuN,arr.icaraL'teristicli.e 'del.le id.emocr:i:z.:.e dii tubli •i paesi! ,i.n questo Lerribi,le per,iodo di rreaiz.ionemo.nid,i,a,le. No.i ITIOITI poss.ilalmo pensare se:t:z.a orrc~ e ,se,nz,a -aipprensi,oni a queblo c:he acca,d,rà se ,jjJ fasci-smo - sia pure' sc>tto un.i fonma memo ~ragica e .ane,110 b2~Waae d~ ·quelllo iLai!ri,ain-o ll'~onferà in F,ra111cia. La IF!Tancia è ogg,iil'unico ,paese demo::.ra,Li,coi,n cui Ja lrilbentànon sia cin:icam:en'le ,caibpest.ala-. Au suoli ccvnluni guabano .le ,dit!.alure reazionarie prcnle a dar man fori!~ akla reazione francese _e oserà. ·La F.rainc1a è il paese dove le Lraidizioni democratiche sono più ra-di.cale. U pc,pc,lo - il vero popolo - è sempre .i'l dEfg,no d,:..;cen1dentedel '789 e del '870, se i pa,rt,i1li fara>rnno a1ppello a,l •polpolo s-e-na •indugio, >la lraid.izione gforjcsa del1J ,Franc:a li,berab e d2mocrrutiica sau-à rn1 lrva, peroh.è .ii] popoll,o per essa. oo.me per .i.I pas..alo, è pronto a bal:er.si. iMa i p:1rrtit,i di, dzomcraòa seno di,vJsi e 1 nen:.ici e sarà diLliciile che ~L popolo lrovi .:la solo lo stando neoeissario ,ai1la ,propria sa1vezza. S.p~nto questo ulli= farro, ,lia libertà sa•rà se:porbta rugli ,occhi idei! ,mondo; ma essa vi ve e virvrà i,mperùtura nei ndsta-l cuor.i per ihrionlra,re su~la r2a1Jione 'Ìin un domani forse iilon }on'.ano, per r,iviivere immorlal~ alla luce del sole di U'tla ciiViJlà nuova, vera. g:11st.l. SA~JJBMO. Italiani ed aot·i-italiani dentro e fuopf dell'Italia Caro amico ignoto! Appe11a ricevuto il tuo biglietto. ho tuiscono ie cosidette colonie ufiicialf dt ita/iumi al!'-estero. c1trca10 di sapere chi fu sia. Ho ,:c·arin- • Sono essi ohe por/ano al/'occ/1iello la bel/alo lutto il mio schedario cranico, ma cimice fas-:,ista, oppure la bandierine· tri1:011mi Tu possibile trovarti. C:ò però colore; sono essi chè non mancano m.ar ha relcrtivo valore. Col fuo gemile bi. ad ogrii magnala in O'nore di ,,11alc-!,e gli.etto mi chiedi delle spiegazioni e del- scagnozzo che arriva o che parte, come le dilucidaz;ioni. Sii chi sii, non potendo pure s<>no essi che bazzicano nelle sedi priva!c:11~211!<ri!sponderli, ti risprmdo a dei consolati, 11eila !unzioni! di /anzichemezzo dell'Avvc~isre del La,vorat0rz, di necchi, di spie e di ruffiani. Essi hanno cui fu mi assicuri d,i esser-e un afle:io- la spina dorsaif2 flessibile come un .na. 1:a/0 r/e.ftore. sl,ro di gomma. e stringono la mano e Ed eccoli alla mia rrisposla. srilameleccano il sigr.or cornsole ed ii suoi I cittadini ,d'Ualkz, in quesii anni di do- minori satelliti, non importa se -es.si la 11:i11azionedel regime fG'scista, s,o,110sfati loro patni.a., d.i cui tanto ostentano ./'a. divisi in due distinte categorie. e cioè in m<Jre, l'hanno di già rinnegata, naturaitO:icmi ~d in anli-ita!iani. Uno q11alun- · · lizzamlosi cit!adini dello Sfato dove viaue potrebbe subito obbiettare che se luNJ, tanto gli uni quanf,o gli aJ./rri sono nali in lfdJ.ia. sono e devono essere de- ~li ~lce!iani. No, caro amico ign•oto, o,ggigior.1:0 ,il tuo sensato ragionamento che mi /c,j nei tuo b-ig/.ie 11o, non è nè acceffGJ/,onf r,r~.Jicalo dei pctd,roni ch2 go1J0Tnc:..no N suolo ital~ano. Es,s.i fra le fCiillte COM orribi.U e ferril>i.U. hanno aggiun-to auanto sfa seri-fio su fu/te le ,porte delle caserme, e cioè chi! « i,n quJ.?sfa casa non ha assolutamente ingrasso il buon senso e io ra,gione >, comi! pure harono messo in rpra!ica chiaramente iil vecchio deJ.f.o: che ,la bi.lancia della gi-usfizia pende dove il pad,rone vuole. Cosi è pure; s2 li pare, anohe dei diritto dJ essere rita/.,ani, secondo il muovo sistema dei r:ovelli ricos!rufrlori dell'Italia. Come vede che ogni ,più elerr.,mtare dirotto del ciUadino è com.plefa,nqnfe sovvertito e ca/.p.esfoto. Ed eccoci alla divisione deì c.!l!oiFni itaUa.ni in due distinte categorie; è perchè tu. amico ignoto, meg[i,o mz intenda, sarà m{!g/io che io ii dica r.hi sono g!•i uni e chi sono gli altri. Gli ifa/liceni, quèlli ritenuti ancora tali, che sono e vivonn in ltd.lia, sono butti coloro che si so:no accodati al nuovo r{!gi.Jn.2.più q11eUi che sono stati e /o sono &ncora oggi, fii aJtor: o pro-!agonisti degli otli di violrmza, di diisfr11:r,ionee di assassii11fo, come pure lutti coloro che sollo l'usbl!Tgo della cimice fascisfo hanno rubato ed ancora rubano, e che da pitocchi senza professione alciona od una capacità qualsiasi, s<iluo quel>la di rub<Ne e violentare ,i/ prossimo, sono divenuti b.npochi anni padroni d.; centinaia di biglietti da mille. oltre ad avene messo fo prat,ica un l,reno idi vllra enormemente dispe,ndioso. Gli itali<tni invece, cio.è quelli ancora rite.rn.1<,t.ail.i, che sono e vivono ctll'estero, gene.r_almerrte .non hanno partecipato a spedriz,i,oni punitive, Glia distruz,ione ed all'incendio delle Ca.mere dt!l Lavoro, del Lavoro, drel!e Coopercdive, d<12lleBiblioJeche, d>0ve l'op2Taio andava ad mgen!lU.rsi lo srpiriito e ci dare pami a!J'a• ruma, e neppure dej Tealri del ,po,polo, dove i J,,:woratori si davano convet,ro d,o. po una fatic,osa giOT>11.ltidai lavqro, come ne-p,pure parJeci,parono alla d•isff1uzio.n.e ,di uiffoi e di case di privati cU,tadinJ, solo col,pevali di avere un loro pensiero che· non collimava con q•1elfo d<!i vidlenti. Ma se ciò essi no11 fece:ro o non parteciparono, la rag.ione va ricercata solamente nel falJo che essi vivono e vegetano fuori df!i confirni d'lf<ili4 ed in .pa.esi in cui i Governi, qualunque essi siano, non hanno a•ncora ,permesso che si laccia IIS0 di atti mega/i e per di più barbarici. Ma tu, amic" ;gnoto, vuoi p,rre sapere chi sono e cosa hanno Fatto e Tanno que9/i signori per meritarsi l'esclusivo diritto d,i essere ritenuti d-ei veri e puri ita- !,a11i.Ed eccomi a se-rvirN. In primo luogo tieni present,, c-hP questi bei tomi che (Jra si vantun1J di e.<..~ere i buoni i!a,/iani, che essi r:.011 l'rcrno presenti qmmdu f'/IJ/ra chia,mavJ a raccolta i suoi figli per la d1frsa del suolo invaso. Essi in quei gion••i furono sordi ai disperati appelli deilu loro patria. 110n solo, ma essi oltre ch2 a ridersene di chi alla 1,Qlnte' J;erde!n /r, vita. traiiicavano col nemico ie -nerc1 faNe venire con ogni sccz/trro trucco datl']lalin, {'erciò oltre che tradilori dPJla lor,, patria, era110 pure gli affamato, i del popoh italiano. Ma quei gion11i sono per. es9i ormai lontani, mentre oe,· noi so11,> ancora troppo vicird, Pd essi credonc che il tempo li abbiano lavali a/l que.~iu infamia. Ed eccoti che :l pitocco s· è lath , ommercic.nle. il ,piccolo botl2gaio si i! mes- ,;o nel grosso .:nmmercio. Ma <'Ssi cvnN1ma110ad esserr, clei dis0nesti. T1, vedi per esempio '[ co111m,irc1a11led, t•ini l he ha i! coraggio ,!i. r1f•lw'.i u11 nausé',.111/e .miscuglio di 11inac~i per del _!!ertuino cl1:anti ,italiano; alh chi li app.iccir.ano la scritta di gen}uina mere,; :taliana, a fond,i di magaz:nmo c,d alle più aoari.1•te e scadenti qud!ità .-li me.-c: eh:! prove-ngono da a:UrJ pazs1; i11so111ma, mio e-aro antico ignoto, essi us:rno di ogni mezzo per far.e dei baiocchi, Fregandosene e del buon nome delle rr.erci italJane e dell'Italia stessa, come ,oure della. truffa cl,e com.metJono aJ prossimo. Qiuilcuno puo essere escluso, ma la ma;!('ioranza sono di questa ·razza di :taliani.- E moltissimi sono i-nsignit.i di comme11dz oni>rifiche. Quesli -sono coloro che formano e costivo-no. Questa e non altra è la specie dee/i animali rleNa quale sono com.poste le colonie ullicia/,i d,i puri italiQilli che ,pretendono di par/ere -in nome e per, como di tw.ti gli ilauani che si trovano all'estero. Ed ora, caro amico ignoto, ,t,i di.rò in p.oche parole c-hi sono i cosidet/.i antinazionci!i, secondo i dpminatori aUuali d~l regno UcilJano. Secor.do essi tutte le migliiai.a d-i trucid,ati, massacrati ed assassinatt· erano degli an.li-ildN:ani; tutte /e migliaia e migliaia che hanno d-ovufo cercare ri!Uli,o in altre ,terre al d,i là d-eNe fnorrtiere d'lf<Uia SOTi-0 anti-.5ta!icrrr<it;ut,J;i quelJi c:he sono ri.m~bi in lfcùia, in parte relegati sulle brulle e me1lerJ.e!ltJi-soie dell'Italia insulare, aMri co:nfi,nmfi in vif;/aggi del Basso M er:duond!e, crft,.i ancora lasciali ai loro paesi di residenza. ma vigilati, pedina-ti, rpermcmerdemente perquisii.i, s0111-0, degN anti-ifaJ,iani. E se ciò non basta,sse, aggiungi pure lulfe le fom~!c':2, compres2 Je spose f!d i baml;Jni in-noccmti, riler.uli pur essi anti-it<iliani, e perciò ostaggi penrr.amrrrti de!./a bieca z sQ1ica u.iol?nza dzi domir.at-ori d'Ualfa. Che ha<nno fatto, che ha~no commesso. di quale obérobrios., reato si S-Ono e.ssi macchia.Ii, per essere missi Fuori con r.m frego di ,penna dnl coJ.sorzio umano ? Nulla, mio caro amico ignut9. Quelli che furono u capo de/ile a,mminis!:razioni comun(J}/i e provincia!i, che hanno perciò maP.eggia.Jo milioni su milJ.o,ni, harrno il lorfo d·i -essere rimasti pi:ì poveri di prima, perciò sono colpwo/i drei re<l/o d-i onestà; quelli che la volordà pop<1lare elesse a Siloi ra,ppresen:J.anii,i al Parlamento, sono co'lrpevoli di avere costantemente difeso gli interessi di chi lavora suda e produce la nicchezza dril paese,'. degli organizzatori e di tuf,Lj i buoni che diedero la ./oro preziosa aMiviJà al hmzionamer.to d.elle oreanizzaz.ioni; -essi sono i colpevoli del reato di aoere con ~ro-pp-0altaccam.ento ed amore d,ifeso gli interessi ed i diritJi degli slrufJaf,i, e t,u/. le le lor.o famiglie colpevotii sono di essere le spose ed i b.amhini d'~11 gerntore ~-he spese ,tutta la sua at#vUà 110iil ,per il suo egoistico « io », mo per il bene di tuJta .fa c-ollef.f 1 ivi-tà che i/av<J1'a e suckz. E ,tu!Ji assieme, r.ot.; ed ignoN, colpevol,i sono del reato cJ.iavere marrtenuto e di mantenere -aJ.ta e salda la lede n(!lla loro grande Idea, •nel socialismo e nella libertà. Q_ue,sJJsono, mi-0 caro amico ignoto, ,i .cosrd,etti an.ti-i:fal,rani, ed agg.iungi a tuNJ questJ, quelr/i c,he vivono luo.ri dei conlìni d',JtaN:a, i quali sono 11itenuJ,i arJi-italiiani solo ,perc.hè non sf,nisciano, non S!i ,pi:e.gano davanti ai cosid-etti ra,ppre.se.nlanli ulficJali deN'l·talia fascista. !,{a quesl,i anli~ifoli&ii, M unione ai proscritti politici, .sO'noJ sol,i che tengono alto il nome d-ell'J,talfo, sono laboriosi, no-n dànno mai motJvo aJ 1 /e autorità dei p.~si dove u-ivono dri intervenire oon/ro di •l-o1 (J, sono ed,uroti e socievdli cofli indigeni, p.e,rciò godono d.i f.ufofa ria J,oro simpat.ia ed aff.enzione, c-ome pure quelli che so.no r.iusc;;iticon ogni stento a mettere in pie'èl,i un ,negozio quais.ia.si, si mai.ntengono rigidamenJ-e one.~ti. T-1111-e queste doti, mio caro amico ignoto, sono fan/Ji foerribi/,i rea,Ji <:ho! il Ja- -sc-rsmo lor-0 arpipioppa, e per tuUo q11(!sfo, me.nJre gli irfd/ianri, secondo i,l regi171,(! J.a.~cista, sonu provvisf.i d'ogrri necessarfo -ed utile docwnenlo, qu.1s:'i cosidetti anti-,nazi-onali sono privali di fatto, perfimo del passapc~ti. E-cl ora che ho rferminato, tu emico ;. gnoto, forse vorresti che io da tutta qu(!- sla mra, 11e -0bbia a tranr-e la morale,. No, mio caro amico ignolo, il trarre la morale lascio l'i-ncombenza a te ed a tutti i' r/efotori che mi leggono, e chiudo con qLtesU versi: I .Ja'dri, i f.a,rarbuttae 1le spae -son del ,governo i:taiHco ,g,lJi amiei sinceri. Gli onesti, ri, buon.i e chi J:avorra sotn. COlll lo st.a!.ft1eed iJ pu~nale bart.ltut•i e massacrati. B. Compa~ni, lavoratori, leggete ~ 1 L'lnanlrdeal Lanrator ,,

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