L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXXI - n. 21 - 21 maggio 202

l.'A V VENIRE DEL LA VORAT~O~RE__~_•'__________________________ _ -Un ·proletario italiano che fa on~reialla propriaclasse, al propriopaese naia e si arrogano il dirillo Kiii. considerar.e lulli gli ilaliani per artefici consapevoli del fascismo o per ,·ili vittime sue. Non c'è ·da meravigliarsene dalo il tcrrnre fascisla, la sop1)rcssionc della slampa, per cui all'e~·lero gitUlge solo l'eco di prodezze fascis,le e di obbrobriose dcdiz,ioni di sing_oli antifascisti. La ,·crilà vc1·a viene soffocala. Ycngono nascosi i al mondo inlero il martirio eroico. la fede incrollabilr di quegli italiani la cui dign.ilà il cu) coraggio assu111ono man i(cslazion.t grandiose. La fede socialista clic anima i proletari e risch.iara di una luce lragicamcnlc .s.ublime le sanguinose tenebre in cu.i vi,·c il popolo martorialo. fn un momento co111c qucslo è doppi::uncntc· apprezzabile il coraggio di un ai-Lista che non, riros1;1ui~ce la propria arte. che non Id n1:lcch.ia di servilismo, ma sch.ierandM; coi ,·inli di oggi, ammortisce coll'eloquenza suggeslha della st,·1 .it lf' i sollcrralori dclJ'llalia sot·i:Uisl,.: f'lla/1u .,ociu/1slu uive. vil;r•1, c1cu, preptlra lu qrande riscoss. ·I'· yl i op pres.,·i I li Il i. .\:\GEUC:.\ 1\.\1. \.lh. ,/'.l.-1·. Vienna è senza du'.bbio la citlà td'elrarle per ccccllcnza: l'arlc vi ,·iene considerala non l}iù come lusso o capriccio- dei singoli. ma come bisogno inlimo. sorgenle di soddisfazioue e di godimento di ogni essere umano, essa fa parlc dclrcdttcazione genera_ le del popolo. "pecialmenlc da quando, dopo I' i. laurazionc della repubblica, il parlilo socialisla, lras(ormando l'irrscguamcnlo. t:onquislando per i sala,· ali il diritlo a rnc.'1nze cslive. organizzando gite d'islnizionc all'cslcro, sc.rjllw·.rnùo le migliori compagnie artistiche per raµpre- -;enlazioni popolari, face11dos: iniziatore cli concerti ftlarmon.ici di fama mondiale s,·iluppò in ogni proletario od in;picgalo organizzalo 'l'islin,. Lo arli~Lico radicali~simo nei Viennesi. LettePe da Zag a bPla [I cul!o dell'arte nel senso p1u squisito della parnla, le lradizio!1.i artistiche della ciWt fan si ·che a Vienna vengono a rilemprarc le proprie for7,e i cultori d'a1·le p1u seri, è a Vienna che la maggior parlc d,i essi riceve il ballesimo della fama. della celebrità mondiale. Gli è che i Viennesi sono di difficile conlcnlalura cd i critici ic1i•artc sono conosciuti nel mondo inlero per la se\'erilù e l'imparzialilù del loro giudizio. Da qttalchc giorno il nome di un tovanc ;·cullore ilalia110 residente a Vienna e del quale già si ebbe ad occupare la stam.pa, è riapparso ~ullc c-0lonnc cli lulli i giornali. Mario Pelrncci espone per la seconda ,·olla alcuni suoi la\'ori che unanimemente vengono anno,'crali fra capolaYori dc~la moçlcrna prodnzione artistica, lant'i.' vero cJ1e la stampa non si occupa che 1d'ila':or! suoi, son·olanclo, o -~onlenlandos1 d1 qualche (uc1al'e accenno, ai la\'ori cli allri undici artisti pillori che insieme al Pelrucci hanrro cspoflo le proprie opere. Questo giudizio tu1animc è lanl<? più signifìcalivo in quan~o che og1~1 opera del Pelruccii - sta queslo 11 busto monumentale ciel Kaulssey o gli schizzi del grande rnonumcnt_o a Lassalle. già eseguilo dal Pclrucc1 - sia il monumento al i2onsigliere comunale Mùlle,· lruci<lalo dai fascisli. sia l'ardilo progell.o di simbolici monumenti per le case operaie (luce nelle case, luce nei cuori, luce nelle menti) lullo (in Lutlo sono 32 opere) porla un'impronta spiccalamenlc socialista, proletaria. La stampa borghese - anche la più conservatrice - ri_lcva, "J?l!raccennando alle • ubbie po11Liche delJ'arlisla. le sue , immense forze creatrici. la fecondità della sua fanlal,;ia. l'impareggiaJ)ile capacilà 1i fondere insieme in un lullo armon.1co conlemtlo e· forma, ,~-~cgLiendoun contenuto profondo. filosofico, rivestendole di una forma adeguala. Ed i c1·itici d'arte 1dichiarano: nouoslanlc lo scullorc abbia dalo una es-pressione spiccatissima alla sua fede polilica, egli s'.impon<: a_lla con: siderazionc. alla sl1ma all1ss1ma clt tulli i c-onoscilori d'ade . * * * Se in un'elà giornnisshna, da prn: Jelario e forestiero, in una epoca d1 crisi come J'alluale, il Pelrucci ha sapulo meritare le lodi _incon?~z(on.~- Le degli stessi a\'versa.n e cnl1c1 ptll se,-eri, .gli è che. oltre al gran.de 1dono delJa nalura - ha sapulo lav~- rare lenacemenle e, soprallutlo rimanere fodclc alla sua origine proletaria. al suo io inli'mo. Ecco pcrchè dalle sue opere emana lanla forza, lanla dignità, ecc? perchè inchina~dosi dinanzi a !.u1, l'opinione pubblica borghese, s mchina - sia pure inconsapev?lmcn: te - dinanzi allo sforzo eroico d1 lulla l'umanità diseredala aspi..ranlc ad alti dcslini. guidala da u_n po~ lenle idealismo fecondatore dt lulll i nobili istinti. . Nell'època di serdl_e de~iz!one, c~1 indegne pagliacciate m cui ti f~sc,- smo ha barbaramenle gellalo l Italia. gli italiani cominciano un'allra ,·olla a godere all'este~·o della ,stessa fama cui aodevano prima dell opera redenlric/ del socialiismo ilaliano. che ha ele,·alo il livello del popolo tttllo quanto, smen~endo le leggende che sul suo conto s1 erano formai~ nell'opinione pubhli-ca degli allri paesi. __ Pttrlroppo i foresl 1en che non conoscono l'indole del popolo italiano e tanlo meno possono o Yoglion~ conoscere il ,·ero carallerc. le Jas, succe~siYC del fascicmo che di~onora J'llalia, :,ono por_lali a gene1:al1zzare. a confonù'erc una banda cl, an·cn~ turicri che !I popolo disprezza. dei quali cs~o si vergogna, col popolo stesso. _ E -come ~ucccdc _c:cmpre quando_ s1 lrnlla di \'i'nli, lulli si erigono a ~1udici. tulli _c:onoeroi della sesta 1:ror3'rimo .Ma99io • in Ju908/aoia Giorno ,di festa oggi ineUa. -doke ca,pit.aile deilila Goa.zi.'a. 'Lungo la bella passeggia.,la di Zri,ivc• va ed ovunque, nelle vie soleggiate <! gaie, la gioventii croata è uscita di buon mattino ,per gu:urda.Te, per guadarsi, p0r vede.re quanti sono che poiilaJno il fiore rosso. E' i,1 Primo Maggio. Ognuno sente <il proprio cucu-e giovane ,per il sole m.ile e le calde ,promass2 dei:l,a pri.maiv;,ra, che ha tarda.lo ,un ,pcco qu-esl'a:nn:>, e l'aroma s.i ,distende al p~- siero di fra1.ellanza che fa beLla questa ~esl:a. kndhe a ,me hanno offer'.o un fiore. Ma, come aicce:tta.Tilo ? .Nl1•offert.a g=bi!e sllbilo, come un baleno, mi ha ferito tJa memc-r..a ìl ,ri:cordo d.i un ben .diverso Primo .M.a,wo ,recente me.li.acrnia 1Mi.1ano,quand.o il mi:, Pa:rti~o d,bè l'audacia cli ,le.nere un c:mizio 1.el cenlro de.lira o~ttà occupa'.a daille ca1rnoie ,ne.re, assoldale p~r l'occa<Sione_ di a-,egare aj la voralori ai..che ,quel solo giorno ,dJ 1pa,cee di f21Sla. C'erano tulli i nostri: N..:.r..ni,Sacudote, Agosli.ni, F101·io: ò~,pulaili, orga.nizza- •lori O~i - t,u'.li - ch.1 a,l confino, chi in 1:.arcere o in esilio o aimmc-n.ili. _ ~ Come accetlarc un fiore cgg. ! Lo debbo -pur dire: ncn ho nessun pia.cer~ dalla f~tivilà di ques,la ,gc.nle che gusta, senza i=ericolo, una gioia che a me s=· bra insii:;ida; ma <l~bbo pur confe,.;;.ari? ohe ~ .t'iisoìame;nlo deiLl'es,lio che mi rende tingiuslo verso qu~li. ilrnocen',i drn- !'.;ov~ » (c0<rc,pagni). Anche qui la J 2azic-ne ha da lemopo ccmpi.uh: Je sue rn-pµres:i!(!i~. _. Il P,arl.ilo comunista - il p1u forte Pulito -della classe proletaria. .nel r~gno S. H. S. - è sta.lo da lempo disc~ol~o ed i Sl•o.i ra,ppresenta11ti esclusi d3,1Ja.Slu:pstlna. Essi era.no •più di sessa.itla, J1um:::- ro assai l!"a~uardevcle p:!r la di.rolla assembl~. Qua,khe resiskn1,U, in Zagabria, !domala coi sol:i,Limetodi. Rua.z.ione da Go- ,erno. Anche qui 1'orga.nizza..zione fasci- .sta. ha a~teso l'o-rdime della questura. e ila cal= Lris.le che segue 1-: -vio,hmze cosidelte ,legati, per cc,s.l.it-ui~s:.Può lutto 'll\l ,frutto s~nza esagerare, con u.na ceri.a pa.rs~mon.ia, quel lan'.o che era necessario, segl:enà:,'1la meda della deifunta Austria. che l1a lascialo un mlrchio tanto profondo i.n questa paTb dc.I nuovo SLa1.o slavo. Un impiccalo, uno solo. Par..:cch.i. morti ,in Piazza J,zi!aé:ié. Ed oggi la ,iesta è a.,ddornestica'.a. Un comizio ? si ma a.il chitJSo e poi sciogliersi cheli, cheti ed andarsene a casa •i;roi:;ria o Lult',al 1più a quailche r.islorante a ba1Jlia.rel'ingenua danza nazionale: il « Kolo ,,. Le truppe in case.rma, ],a -pofozia nu- . merosi,ssima, d.isci,ptina-La, rigorosa senza est= laz.ione. Ed lo, d.iscende.rnt.e di.re'.t.o (pur essendo .am.lifascisla, questo ru1meno me lo concederanno) almeno ,cl.cl ;prode Einea, devo mutau-mi per ·pudorn di portare un ifj,or,e, '1.l.11 semplice faore che n~l mio gra'llde !Paese è ,già co·sl.a!lo la vita a lanla povera gente! Non c'è che dire. La grassa· borghesia or-oa.ta. ,hai ,già riisol<to con un m.i'llimo ,sfarzo e con energia a.n!.ellige11Jte- da.il .suo ,punii.o ,d,i visla - j,J 'PTohlema d{a:]Ja prop.rù.a ,ditta-t.ura. Nè, ,serenamente, si ,può !Ile.gare che la sua situaz.io.ne sia sla.1ta ipa:iilicofaT.menle difficile neg1i anni .rossi, qua.si 1lra,gica.. tLe !:ruppe ,i,ta.,li,ane lungo àll 11i'.ora.Jefiumano, hn lo1ita colla su,premazia dei suh. vu.nci'\011e1 vo.l'ibiivi guidali 1da Paisic, nemioo 1diohilairato de.hla mini!Da autonomi-a croaita, coJ bolscevismo l2ilterailrne,n1te :allilepoTll.e perchè '.x.iooifanie neUa. vicina Ungher.ia, timorosa sopra.Jtutto del oramde aJflato crivo1uz.ionarJo che ,si pro- ;agava da,!la madre Russia aUraverso •LutLi. i po,paF sla'Vi, essa ha. <lo\·uto re:igire. i'o·ccupazione milulare 1:.a!i:i.na, mgiu9lri.ficala di fronLe ,ai tra<Ltati, .di fronte allo spiniLo Wà1soniano della Soc:età delle lazio.ni, ha aiutato mc,llo, dan:lolé una vernice di rpa :.riot.lismo, quesl a reazione ant:iJpTolela,ria. E' del 24 novembre 1918 Ja protesla dei crooLi e degli sloveni contro J'occu- ,pazione ~talliana e (no.nc-s'..an.le k ,prcfonde divisioni e gel.os.ie intestine pur era nc.m so.pite), è contemporanea la richiesta .a,} Ka.r~georgeivic dii vole.i- unfre i lr~ po,poli soLlo IL'1 unico scelLro L'intermezzo d'annunziano h.a. fa.tt.o il 1·<:>sto. Oggi la voce de1lo sfinito esle'.a ncn è più intesa, qua.n.do da,Ua sua villa sul Gairda domanda, in occas~one di otn.i visita 111.'LuslToe quasi, fra i colrpi di cannone, che si badi per lo meno a; Spah,lo Ma allora, qua.nC:o gli a.udili comme1tevano ogni sor:la di prepotenze in fi,ume occupala e nelle Jim1lrcrfe asob della Dalmazia, e,ra assai facile il gioco dehla reazicnc sull'ingenuo sentimen'.aiismo di questo ,po-po.lo, ch2 -dopo un millennio di dure Jotle c001lro le successive dcm.in:izion.i lurche, ungh::rresi, aus'lriache, v~2va fi.nailmenle vicina l'ora di una re.lativa dig.niità aiazionale. 11l ipericolo comunista fu facilmen.le superalo ccJla. viol-en.za e co11o sla.mburamenlo patriottico. \E' inutile recr.iminarc ora per Ja. situazione, veramenle non umruna ,del _prdlelarJato confadin:, e più di quello urbano. Qui l'operaio bvora fin qua.o.do può, magairi tredici ore, ed è 'Fagalo con salari che ,po'.rehbero servire da Lasse.Ilo alfa faimosa « ieigge fenea • del Ricardo. Sg,li ha cercalo riparo e rprolezione n0!La fo:rmiidabile crganizzazione con'.a.- dina di Steda,no Ra.clic, iJ quaile, ad on-or del vero, ha lottalo come ha polulo, stre.rtuamen.le per quanto ccn ritorni, con cont.raddizioni. con debole--.lze ca-ra.Ueristiohe. Oggi è evidente il lentalivo d"jsoJame.nto de.Ue forze radicati. ALla morte d:i Paisic ed a,l subito manifestarsi del· ,per:colo della preponderarua creala, il Parhito ra;dicale ha cercalo di porre un freno iaJ!le sue i.nte11ne divisioni. La crisi è sLa~a .lun.ga, ma i radica.Li - 1-a Serbia - hanno vi.nLo.Radic è ,un escluso dailla. -direzione po,Ll·Llcadel suo ·paes2, ora. Ma ogni reazione politica borghese porla ovunque con sè la dan.na..zàon~ d'?l ma!le che mina .iii sislema capHa.Jislico eur::,peo: ,la iguerra. & oggi non si presta più ascolto aLia decla,mazione imperialistica dannunz1:up è perchè 1i:;iùg1an e ,più rea-!-e .incombe \1 ,F2'!'icclo della i:rovc-ca.lori-a po]; lica di Mussooim.i. Oggi i circoli reazionari jugoslavi nJn se-no più la.n'.o entusiasti del siigaccrMussolini, libera.lorc della bcrghesi1 dal bc;lscovismo., lnfalli se la re:izione anti-comuni3la ha contribuilo a ere.are ne!La nuova nazione sia.va uno sparulo nazicnai!.ismo, che urlacch~a ,per •la guerra, na.lu.ralmen- ~c di>fensiv.-.•., ben più profondo è il male che ha invaso la vicina naz;one, sottoposla aid una dose bes'.iale, inutile. :rragionevoJe di reazion-.: capilaiislnca. ,E' ben vero che la Jugoslavia no;i ,·uoile Ja guen a, i:;erchè ncn ha à mezzi di fa.r,la e:! h:i necessità prolonda di ç:icc, ma è atllresì vero che essa tz,me di doverla subi,e dal paese do,c il primo ministro può dire im,punemen,t~, in:i"uj!uraindo un congresso di scienzi:ili: ... ho bisogno che la chimica rr:i dica qua,le g:is as,fissi.an~i si pr.;ssono p-ro<lurre.... ,,_ E chi :non avrebb2 timore di un pa:?.Sc dove lo vo-lonlà del popoLo non esi.ste più nemmeno sul.la carta, dove. non esislonq giornali ma bolletlini napoleonici, dove nessuno 'PllÒ conlrolbre .nè arrestare rin -akun mcd:, le libidini di megalomaniJ e di sangue di un gn.i,ppo di facinorosi che si è impadronito, colla comi:,1'::.ità di un re semisc2mo, dai gangli della vi.ll nazionale? Fra tanti i:;ericoli quindi e dc.po '.anlo dure prove il proletariato jugoslavo dù l•na ma.nifestazi,one di forza z :li sp2unza qu3n:Jo celebra con tanto semi:,lic2 gioia ,la sua fesla internazionale. Esso è ancora, noncsl:inle b u:i d'ifficile condizic!le pc!ika e le terr;bi.t; diJficoltà di carn'.lere 1r.at~rial.:: en'ro cui s: dibtte, l'unica 1rma di p-c~ ;n u'l. pae~e dove b 1:bertà di sbm,p:i ncn è scpr.;re•sa, dov'è conce::sa •ancora l:i li. berlà di pare-la, dove esi.;le tu:.t~•:':1 un ce:rlo èonlrc,I,lo de!.l'.! I::rze popchr sui- !a i:;olitica delle chsse d:-rigenti. E chissà che Jr.:,. noo mol~o non ci s:a i:i Jlalia chi rimi:,i:inga am:iram2'l.t' di r,on avcr concess,;. ai !.:lvoralori Hal:1ni un 1prim0 111:i~(!·o addcmeslic:ito come iotecaGino Bianco quelilo che io ho polulo mestamente osservaTe in J,ugosl<1Nia? Vi sono deJJle leggi La.nlo elzmenlari che :i.nche Pulcinella a.,ia,Uabela 12 cor,osce ed una delle •più no'.e è que1la che cLHuda. dal .tirar lroppo le corde ... FRANCO. Tralafarsaelatragedia Le statistiche ufflciall. Mentre nel resto del mondo ancora alfe/lo dc.ila lue democratica e socialista si va verso la rovina, l' Italia fascista naviga r,el/a prosperità e nella floridl!zza ! Questo è. ,presso a poco, il tono d?g!i ~ncer.salori del regime. L' /(c:!ia sc:.crificar:do la propria libertà. avr!!bbe conquistalo /'agialezz-a. C'è si, il cc.roviveri superiore a lutto il resto del mor:do, ma c'è c.nche f.avoro per ful/i e guirrdi /ranq..,il/ità per ognuno. Una relazione officic.Je de/I• lsti/11!0 cer.lroie di Sl'affsJica italiar.o - rf.!iazione tc:.rdiva dopo lunghi mesi di silenzio - vier 2 a distruggere con poche cifre anche questa leg[.er,da. Si frotta della &ta!,'slica della disoccupazione in Italia cl 31 marzo scorso. Nell'agrico/!ura i disoccupati assommano a 60.000 (in pieno periodo di lavori agr:coli!) I lavori del sollosuolo danno 50.0000 disoccupati, /' ir.dusil ia edilizia 50.000: [' industria /es,si/e 36.000; la me- /c.~,f urgica 19.000: le induslriP agricole 2J.000: e 53.000 altre industrie minori. U,,- totale di 300.000 disoccupati! La statistica ufficic./e fac2 su parecchie industrie come quella delle calza'lure, del legno. dei cappe!li e del libro. Quest'ultima .soprcfollo è delle più colpite. Calco/endo quindi le reticenze d-2/la sfatislica 11Fficicle. si possono assommare a mezzo milione di disoccupati iia- /iani. In nessun periodo (nè prima nè dopo la guerra) l'Italia ha vis/o una cifra cosi ingente di disoccupati! Senza confare il mezzo milione di operai emigrali dal- /' Ildia per ragioni politiche a.llo scopo di sottrarsi alla persecuzione, alla prigione, alla morie. E nonostante che le industrie d: gul!rra lavorino in pieno a pr2parUTe la grande a,;ventura dalla quale i maluiuer./i al potere sperano la safupzza loro persona- !? e del regime. Alla scuola del fascismo ! li conte Beth!en, presidente del Consiglio ungherese e èapo della banda dei ;aJsari di banconote, di quel paese, è siato in Itc.lia a render visita al suo degno coUega M.ussoli-r.i. Scopo del/' inccmtro, sembra un'alleanza militçrre ( evviva la pace!) in cambio dell'ap:poggio italiano ella restc.urazione i'1 Ungher.ia degli Asburgo (evviva Oberdan!). Il conte, i.nl2rvistato al ritorno, si è dichiaralo entusiasta del regime italiano e del suo Duce. Non solo, ma ha dichiarnto che il governo ungherese sta studiando il fascismo per trapiantarlo comoletcunente iT1Ungheria. Felici, gli Ungheresi! I quotidiani ci recano in questi giorni primi efFetl'i di tale studio. Essendo stata richiesta da parie dei deputati dell'opposizione democratica e socialista i.r.a inchiesta suNe elezioni di due deputGli reazionari, frutto di brogli e i-io-lenze, i due deputati hcmr.o dato le loro dimh\Sioni. La nmgisfrafura ungherese investita dtzll' ,inchiesta ha deciso che, date le dimissioni, non c'era ,:.iù luogo a procedere e che quindi /'accus'J veniva c..nnullata. In cor:seguenza di ciò le spese del processo (circa 60.000 fr.} dovevano esser pagati da quelli che avevano domandalo /' Jnchies/a. E poichè fa- /e pena non è serr.brafa sulficienle a compensare /' igr.o-nin:ia d'aver i,rwocata la verità, la magistratura del conte Bethli!n ha açcordato ai deputali d,i,missionari una 'indennità da parie degli accusatori di oltre 120.000 fr. fo tal modo i brog!i e le violenze delle prossim2 elezioni dei due deputati accusG<ii vzn-anr.o pagate dal!' opposizione. NoT1 c'è che dire: i reazionari ungheresi si moslrcno degli et/lievi intelligenti del fascismo! Faron110 progressi. "In nome di sua maestà ... ,. Zaniboni a/ maschio di Volterra e Capello al reclusorio di S. Geminiano; Quaglia assunto pubblicamente a funzionario di pubblica sicurezza. Ecco /'e,p1/ogo della tragica commedia recitala dalla polizia romana nel novebbre del 1925. La stampa Fasc•sta si è indugiata con compiu:ce11za a descroiuere il viaggio dei due nuovi ergastolani da Roma in Toscana: incatenali ed accompagnati dai fischi e dagli oltraggi dei fcscisfi prouir,- r,ali all'uopo mobiliali lungo il /ragit 1o. Zanibo•.i, l'eroe di Pal Piccolo, medaglia d'oro. sconta il suo cmore p2r la iiberlà. nelle segrete orrib 1 li del piLÌ feroce dei pznitenzieri me:iiowcrli d' Jl-:..Ji::i. Capello, il comandc.nle della Il Armafa. il conquistatore di Gorizia, il vi•zci!-:irJJ della Bcirrs•izza, il fascista della prima ora, paga i S!.IOÌ e11fusiasmi del ·22 e la sua rivolta morale del '23. con la lrasforn a:•or.e in un numero: li numero 2378. Ambedue sepolti vivi da un tribunale ',1 carricic. n?ra che ha sentenziato: • in 11ome di S. M. Vi/Iorio Emanuele In. ecc. ecc... . I ragli di Laorca La cillà di Vevcy ha a ::i LO in qucs11giorn.i il • piacere e il pri11,leg1c ~ - copio dal (;uguss di Lu:J1-,., - _d, ospitare Orazio Laorca, di professione propagan.'Clisla fase,~.~, stipr:ndi~- tv !::i'inlendc, nonchè vic,·-console tn m:cl di Locarno. Il ~tua!: Laorcn · uveua acce/lato - copio --einpr~ dai Cuguss cli Lugano - cli porian-1 fino a \·c,·cy per illuslrare l'opera dli oo,·er110 nazionale nel campu so- o . ciul<.> (1."> Lin; ilaliane cl1 salar,,> per 10 ore d: larnro, col pane a :\ lirt ]I chilogram111a), cd allri simili .nir:i- <'<>licompiul 1 dal fascismo per ~•,·ù:- 111'di :\fu~solini. · Ma siccome in qucslo campo - ahimè! - il Lacere è bello, il din:tlorc cl'cl giornale tunorisLico fasc:.,.la d1 Lugano ha rleclicata buona park del suo cliscon,o a.I socia! ismo, ri.:- sccndo a mcllcre in bella moslra, di fronte al pubblico. piulloslo scarso. ILLLl.a la sua incomme11surabilc ignaranza. Il Laorca - leggo nel resoconto del Gugu,\s scritto ... dal L101·ca slcsso - fa quindi in riassunto il processo slorico elci socialismo ilal!an.o, il quale fu sempre capitanalo da slranier-i e quindi non polè mai e!r >.e1·c1laliano appunto perchè scgui,·a le direlLiYc di Jorrslicri che non polc,·ano com prendere lc necesSlilà, e l'an.ima del noslro popolo. Mentre negli altri Slali Lulli i socialismi erano nazionali. pure gridando all'in.- lcrna.7;ona Ie. in Italia sollanlo era ingenuamente tale •. li socialislllo italiano. cosi caraltcrislicamenle italiano nel stlo pen- ,;irro. nelle sue creazioni e nel suo :nlern.azionalismo, è sempre slalo gLL.dalo eia forc.,:ticri ! L'inesallcna storica fa persino climenlicare I as- ~assinio della lingua italiana che il Laorca compie con ·questo suo squinlernalo periodo. Campanella. Buonarolli, Pisacane. Cafìcro, Gori. Costa, Turali, Bis- ~olali. Leone. i due Labriola, Serrali c, purtroppo. :\fussolini - Lulta. la storia e l'azione del .socialismo ilaliano - non coniano per nien"Lc. Il socialismo ilaliano fu senJpre capitanalo da forestieri_ Lo dice lui, Laandare a nascondersi. Laorca sollanlo merila d'essere monumenlalo - \·i,·o - come storico del social.ismo italiano. E de,·e essere prnfondo in maleria, rillnslrc spu.ta scnlenzc, se a riprova elci suo asserto _ha potulo ..... confondere - è nel discorso e ne~ tesoconlo ~crillo, modeslamenle. da lui !>les,;o - Dukarin, allualc capo dcli' internazionale comunisti, con Hakunin che aali albori del sociali- ,;1110 italiano diITondcva e .difendeva una concezione Ialina, quindi italianissima, del socialismo, contro l'aulorilal'io e lcdesco Carlo :\o!arx. 11 socialismo ilaliano è sempre ,;!alo cd è ancora oggi italiano, italinissimo. Perchè il socialismo, che è internazionale in quanto è la méla com1rne ('.Liilcndono le classi sfruttale e poq~rc cli ogni singolo paese. non è e non può essere merce cl.i. impo1·laz;one, e ,·i,·e e prospera sole se ri~ponde alle condizioni ambienlali, ai bisogni delle classi che vuole liberare. [[ socialismo italiano era cosi ben radicato che il fascismo. per sconfi~ gerlo - non per vincerlo -. ha ,d!o. ,·uto melle,·e a ferro e fuoco iJ paese e macchiarsi <lei più orrendi, delitti. Lo slcsso ingenuo • internazionaljsmo del socialismo italiano, 1-iSr>ondevn alle ncces.<,ilà profonde della nazione e dell'economia italiana, che non sai-anno mai libere e incl;pcnclenli se non colla messa in comune. colla socializzazione, per e- ··cmpio delle materie prime ew·opee e mondiali. se non, quando si p-0r--- ranno e si risoh·eranno. inlernazionalmcnle. lulli i problemi che lrava- ~liano qucslo monidio senza pace e ,enza benessere. Ginena insegni. Ma lullo queslo per La.orca è arabo. Colla confe1·enza di Ve,·ev il direllore del Cuguss di Lugano ;i è voluto moslrarc qt1ale egli è nella sua intera pienezza: un bel pezzo di sonrnro. Accolga queslo modeslo cons:glio. Continui coi suoi Asterischi a fare del crclinisrno allra,·erso la carta stampala. ma lasci stare la storia c il socialismo. orca. e basta. T.'.\ngiolino e il E' roba troppo indigesta... per it :\Jiclwl possono suo -cervello. CARLO PEDRONI. fc>erSacco e Vanzetti ' Le papola di una gPande ■OP i tt•loe d11nes• La grande scrittrice danese Karin Michac.lis la valorosa femminista, che da decenni. sta sull'agone a combattere per i diritti dell'uomo, dedica al caso Sacco-Vanzelti, sulle colonne della democratica Frankfur!er Zeitung un articolo, da cui vogliamo tradurre i brani più salienti. Scrive quella grande scrittrice: AUa mallina lessi nel giornale che Emi! Marek, il giovane inlelligenli3~imo 'ingegnere viennese, dopo essere sta.lo per due anni !:otloposlo a ver>! lorlure per istrappargli una confessione, è stato finalmente assolto. Il mio cu•Jre giubilò e balzò dalla gioia. Ma la sera del lo slesso giorno lessi nello stesso giornale che Sacco e Vanzelti, i due ,- ta.liani completamente innocenti, erano s!ali nuovamente condam:.ali a morte e che la sentenza deve essere eseguila nella prima metil di luglio. olle insonne! Se in quella nolle io avessi polulo ç•. sprimere in parole i miei pensieri, io ì - so, avrei potuto commuovere non soltanto le pietre, ma - quel che è mollo più difficile i cuori umani. Ma io giacevo sul mio lello, stanca morta, r.on gli occhi che mi bruciava.no, e guardavo nel buio. Che cosa si può fare? Voi tutti, che sapete leggere, legtetc e ca.pile che si tratta della vita di due uomini, e che tu e tu e lu tulli noi si,lmo complici, se non ci uniamo lutti per una protesta. cosi poderosa da indurre lo stesso buon Dio a scendere dal Cielo e levare le dila come testimone prn1 • cipale. Aiuta.le, porgete lulLi il vostro a.iutoi Non aspellale, non dile: , Che cosa tl'i imporla se due ilaliani, a me perfellamenle sconosciuti, laggiù nella lonla.c.i America, vengono forse uccisi in un as sassinio giudiziario. Similw cose sono già accadute prima e accadranno ancora. Io me ne lavo le mani, non mi sento colpevole. on parlare così. Anche lu ci hai col• pa, se non levi la lua voce. Voglia.mo noi europei - che siam0 fieri della nostra cultura, del la nostra sapienza. e della nostra civiltà - vogliamo noi stare impassibili a vedere come vengano giustiziali due innocer.L'., che sono stati condannali a morte e che sono stati rinchiusi per più di sei anni: Noi troviamo che è già una tortttra no!1 necessa.r;a, quando la sentenza. di morte viene pronunciata una sola notte avanti l'esecuzione. E ora si trall~ di sei anni! oi sappiamo che centinaia di migliaia di uomini e di donne di tutte le parli del mondo hanno giù protestato contro questo asrnssinio giudiziario dzl· la peggiore specie. Ma invano. Noi non ·chiediamo un alto di grazia, ma giustizia. Noi dobbiamo trovare la via per arrivare a ciò. Indifferente, quale via. Non deve essere ammesso che in America la giustizia. giuochi in que• to modo c0n vile umane. Noi abbiamo delle leggi, noi possiamo pretendere eh~ si giudichi secondo queste leggi e ,1,n1 con testimoni falsi e con deposizioni menzognere. Può dunque lo stesso tribunale supremo americano assassinare con mani sanguinanti? Come donna e come uomo - dietro a me stanno, grazie a Dio, lutti gli uomini onesti di Europa - io chiedo che tutti ci uniamo, per chiedere l'assoluzion~ dt Sacco e Va.nzetti. Una volla l'Am-2rica era la lerra promessa della libertà. Non è trascorso molto tempo da quando lo era. L'America. è grande, l'America è potente. Ma nessun paese del mondo è lanlo polenle da poter prosperare, se lutti gli uomini onesli si rivolta.no con disprezzo al solo sentirlo nominare. L'America ha verso di noi e sovratutto verso sè stessa il dovere di porre fine a questa vergogna.. A questo punto la signor.i. Karin Michaelis narra la storia - oramai nota ai nostri lettori - dell'arresto- di Sacco e Vanzetti e dell'infame processo ad ~ssi fatto, e conclude: Io non sono se queste righe, scrille in fretta, siano abbastanza chiare per ftssare i fatti. lo spero che chiunque le legga, sentirà iii dovere d1 intervenire anche lui e innalzare la sua protesta al cielo. Qui non si tratta di sapere se Sacco e Vanzetti siano anarchici o s ,. eia.listi o magari fascisti. Due innoce11b, due uomini completamente innocenti, sono in carcere in un paese s!rani..:- ro e da un momento all'allro possono a.spellarsi di essere condotti fuori dal carcere e a.ssassinatu. Uomini e donne! Non dimenticale tutto ciò! Pensale che anche per voi potrebbe venire il giorno e l'ora di essere dati, soli ed inermi, in balìa a potenze sei vagge. Manifestazioni oer Sacco eVanzetll Boston. - Sessanta professori appartenenti a dodici Università hanno firmalo una petizione in favore della re\11sione del processo Sacco e Vanzetli. La petizione è staia rimessa al governal-,,e del Massachussells. Montevideo, 12. - La Camera mugua.iana in omaggio ai principii di umanità ha deciso di invia.re a.I Parlamento di Washington un messaggio per chiede-re che a Sacco e Vanzelli non venga applicata la pena di morte.

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