L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXXI - n. 21 - 21 maggio 202

A.NNO XXXI. (A. P.) ZURIGO, 21 MAGGIO 1927. um, 21. ' TELEFONO 4475 - Cooto--Olèques N. Vlll-3646 SETTIMANAJ....EDEL PARTITO SOCIALISTA ITA.LIANO NELLA SVIZZERA: ABBONAMENTI PER LA SVlZZF.RA PIER L'ANNO l92o: 1 anno, fr. 6.-; 6 mesi, fr. 3,-; 3 mesi fr. I.SO PER L'ESTERO: 1 anno, fr. 16; 6 mesi fr. 8; 3 mesi, fr. 2,50. REDAZIONE: • L'Avvenire de[ Lavoratore , Zurigo Le infamie del AMMINISTRAZIONE: Commi~sione Esecutiva del P. S. I. Zurigo, :'lfililarstrassc 36 • PREZZI DELLE INSERZIONI· P1:T hoea. o spazio di linea (larghezza una colonna), :ao Catt Per réclame continuala, prezzi da ooarv-enirsi fascista regime ---------------------------------- I fatti di L"isola di Lampedusa fino agli ulli- , mi del febbraio s-~orso accoglic,·a ('irca UJI cenlinaio di confinali polilici. Tra i piì:t.noli ~fassarenli e BcnliYoglio di :'11olinella, Sjgfrido C!ccotli di Roma, l'an· .. \ngcloni di Perugia, 13crli, ccc.: e due folli grnppi di moli11cllcsi e di romani, gio,·anfasi mj in gran parte. Lampedusa dal punlo di vi.sta Id~! clima e dcll'ospitalilà, non era tra i luoghi peggiori della relegazione. Essa olTriYa a qualche compagno anch<' deUa possibilità di laYoro. TI governo, preoccupalo forse di questa relatirn tranquillità, ai primi di gennaio inYiò a comandare il presidio dell'isola un lencnlc della :Milizia fascista, a,·anzo del peggiore S(Jnaid'rismo fiorentino. \'ero Lipo di delinquente e _pe!·fcllaincnle conscio della sua nu s10ne di proYo~alore, egli comin.ciò con l'Lc;Liluirc 1c serenate nollurne dei militi sollo i dormitori dei confinali. a ha!'-e degli insulti p;ù sanguinosi <' dcli<' minaccie più Yolgari. Lampedusa più salaci accolsero in,·ece l' an·ivo del generale scemo e del no degno desl ricro, da parte dei confinai i. li grnera!c indignalo. sce,0 0 dal somaro. !-i pose allora nel mezzo della piaaa <' riYollo n ~fassarenli. dio:;. e: \'ecchio, c-o111cli chiami e di do,·c !-<'Ì '? Sono il 1d'oll. :'l[assarcnli di ~folinclla . - li l110 nome non m·è nuovo e la tua terra m'è sil1jislramenle noia. I.e nosl rr rispelli YC camz1c ci consentono di parlare con franchezza. Ricono-·ri ln. ormai. la grandezza del fasci~rno e b :-:ah·czza della no ·tra cara patria per opera del go,·crno nazionale'? >frllili una mano sulla cosc.:cuza; parla col cuo1·c, poni da banda il luo urgoglio e rispondi . - Ko, gcne1·alc: Io penso e rilengo il contrario . - - La tua malYagia osLinazionc climoslrn come non di cinque anni di relegazione lu hai bisogno, ma di Jicci. di Yenli ... ! Riconosc,i almeno la gran<lczza e la magnanimità del Duce il quale con ·cnlc che tu ccl i tuoi abbicfli compagni siate in ,·ila? ~o. generale ! Ed allora - {!ridò ~laggiollo perdendo la solcnnilù della posa eri- ~·alcnclo sul ciuccio. io riferirò c-h<' siete cle~li incorrcgg,bili e che solo la milraglia polrù c1nenda1Ti ! . S <liguiloso. le mani ai fianchi, <:an1-'ollando sul somaro qucslo buffone di gcnrrnlc si allontanò Ira le risa dei confinali. Co~ì ~,· :'.\'Olsc ccl ehbc termine l'inchiesla 111ini.lcriale Il conflitto La Yenuta del generale non fece ,illro che aggra,·ar·e la lcnsionc lrn i confinali cd i militi resi più audaci dagli incilamcnli del loro Lenente e dalle parole del Yccchio pazzo. r;cpi,rndio sanguinoso non lardò a vcrilicars.;. ,\d una delle prorncazioni più oltraggiose seguila da brutali percosse contro un gioYan.c romano, un gruppo di confinali, una nolle u~ scì dai dormi:ori e nac.quc il conllillo. Da una par·lc i rnqili armali e farli clctrimpunilà, dall'allra i confinali c:,aspernli cd i11cr111i.Più ta1·rli i carabinieri inlen·enuli a sedare il conflillo, raccolsero per le Yic di Lampcdu,a Ire militi e ~icci confina: !i fcrili. Tra qu<'sli ull'lni parecchi feriti di pugnale (come il gioYane Hossi) o a colpi cli moschell~ (co~1e Ciecolli) e laluno in fin cl.i ,·ila. g1a- <·e11le lull'orn all'o!<pcdalc. .\ll'indomani il piro 0'C'afo poslalc r<'caYa un nuoYo conlingenk di miI il i e di carahinic1·i al comando d'i un Commissario di P. S. Tutli i conftnali. incalerrn.li. ,·cnnero condolli sulla piazza. Qu: il Commissario lesse un dcne10 con il quale YC11.i,·asciollo il con· finamenlo di Lampedusa cd i componenli Ycni,·ano a. scpi1ati chi ad l'- !-lica, chi a Lipari. E :-:enza frapporr<' Lcrnpo cominciò l'imbarco. \'enlicinque giorni cli lraduzione e di so~ sle nelle carceri di Palermo e cli :\fe,,,ina; fino a ;)O ore di, calcne ai polsi nelle sti,·c dei pii-oscafì. con lo stomaco cornplclamcnlc digiuno. Dieci confin:1li presero irwccc la direzione del rrclusorio di CiYila- ,·ecchia a sconlan·i sci mesi di isolamento. La proYocazionP fascista si dir·ge- ,·a òj preferenza contro i gio,·~.11i romani e 11101 incllesi nella speranza. c.lw fosse p:l1 facilmente raccolla. -----===---==========c..============--==--==- - Contro il , terrore Il primo incidente Il problema delle vii/ime politiche TI primo graYe incidente accactdc ila/ione non <' a.\.rnrlo ancora al priuna sera nella quale una ronda di mo piano ciel/e preocc1Lpa:ioni e militi, avendo sorpreso sulla soglia riel/e agila:ioni de/ monoo prol<'la_ di uno dei dormitori un rii.arda lari o rio interna:ionalr, come esso merita. alla ritirala presero a malmenarlo hrutaJmenle. I compagi,.; uscirono Le rc>,<'nli fc>roci senlen;:;e del lripce difenderlo ed i baldi mitili do- buna/e spccia)c> fasci.,la di Roma, se ,·ellero luggi 1·c dinanzi ali' energico hanno avuto l'e/Tello di provocare contegno dei confinali. fn•mili cli .wl<'gno e cli indigna:.ione Ciò sembrò suffìcienle· all'ufficiale ne/ mondo cwile, non hanno delta/o della ~filizia. L'indomani. falla suo- oncorrt quelle ini:.ialive di protesta nare radunala di tulli i confinali sul- e di wlidr1ric>lcì clie oramai si imponla piazza del paese e circondalo da gono. tullo il presidio dell'isola. renne loro Come per le villime de/ /errore questo discorso: < \'oi siele i pec1criori bia~1co nei J:a_[can1ed in (.;ngheric~. rifinli della società. Se la rna~ani- cos1.p~r le u_1ll1me ac/ te_rrore_fasc1milà del duce pennclle ancora ·Che sta ~ gm!1lo. il mome~1lo_ 1n cw I: orvoi . iale in ,·ila. sappiate che i 110 _ - 9an1:.:~1;;1~n.1 pi:olet.an.e 11lle1:na:1ona_ slri ordini ,·ono di s,Qozzan·i al pl'Ìmo 11 e .gli sp1nl1 !1ber_1d1 l11ll.o ,I mondo incidenle. Se 11011 lo abbiamo fallo ctblnano wl ag1lors1: far ff!L!llg<'re ali<: an~ora è perchè abbiamo "-'..'h,'focl<'I 1>recclu: •:r 11_011 c11 c:11on.cle1 feroci ,·oslro !'anf!ue cli ,·iglia<'chi .. \lzin,> le podron1 cl Ilalw, la muwccw e la proma.n.i. se ne hanno il coraggio. gli leSla. "PélYaldi di ieri ~c,·a! . Il .•.i/C'n::o delropinion<' pubblira è Più cl.i trcnla gio,·ani al/,arono la destinalo ad incoraggiare il f 11scismo ;nnno. TI Lcnenle. liYido di rahhia. nelle 'li<' ignobili imprc>8e. E son cenli fc-ce tulli legare con le mani dietro linaia i processi che allendono i<' la schiena e quindi con lo scudiscio spielale esecuzioni clei giudici in cacominc:ò a slaffìlarli uno p:?r uno. micia nera. Si slanno rivangando in Cn urlo di indignazione e di prolcsl:1 questi giorni l111fele c>spres.~ioni e lr si lc,·ò dat gruppo dei confinali. mrmifesfa;:;ioni cli alli111là socia/islrt e proletaria deoli 11/1 mi anni pr•r TI Yec::.hio :\Iassarenli. us:::ilo dai " ranghi. "-i gettò sul!· uffìc;alc lralle- ,r /1,,porle al giuc/i;;io sereno dc>[ irinendolo dal continuare l'infamia <' 1 r1nale dello \(JLWdri.•.mo ,n toga. richiamandolo alla araYilà di ciò clic Il caso del compagno Fiorio ne è ,ra,·a per accadcr·c. Le ptirolc di :\far,... un sintomo. sai·enl! e p;ù forse l'c·sasperazione dei Dopo il tPrrore .sq1111dr,slae policonfinali decisi ad impedire ad ogni :iesco. il fa.\cismo sia mellendo in ocosto ]a sc-ena infame, ,·alsero a caL pera il trrrore giucli:::ir,rio. Si vuol mare il delinquente mon~urato. porre> rlinan:i alla prolc>sla ed alla ~Ia da quel giorno i relcgal; di inscfl'eren:u popolar<' - ridestatasi L1111pcdusa non ebbero p:ù pace: le sollo /'assillo del rli,agio c>conomico pro\'Cx·azioni s, molliplicarono. le e clc>lleaherrn:ioni della clillalLLra - punizioni del muro e della prigion<- /o , po11rnrchio clc>ll'<•rgaslolo. Af (innon ebbero più sosta. chi> le schienr che ricominriano a Cn seguilo di reclami indirizzali al solleuarsi e gli spiriti che riprendono ;\finistero degli fntcrni ebbero l'rfTrt- 0 mani{c>S/Gre l<t propria riuolla molo di pro,·ocare un· inchie.,ta della ral<' e polil1ca. 'ii ripieghino e ~i rasquale \'Cnnc incarkato il generale' s<'gnino dinan:i alla ferocia in<'sorn_ >ln!!uiollo. pr<'fcllo di Girg<'n(i. ili/e d<'llo rappresaglia togata. C prr questo che> la stampa del re. Il generale e l'asino L'inchiesta non poleva esser·c meglio affidala. Clii non ricorda Jr prodezze libiche su saldali Laliani cd indigeni di qursla fìgura di gcn<'rale fronfio. buffone e crndclc? >faggiollo approdò a Lampedusa ;n un pomeriggio. Fallo chiamare allo s.harco il commissario drll'isola, ~ili t<'nn<' questo discorso: Faccia adunar<' i confinali; io li passerò in ri,·i,,;.;faa rav'lllo 'li di un a:-ino: è l'animale p ù nobile C'he nwrilino quesl'i-,ola cd i suoi relegali. (~uai al c:orifinatn r-lH· ns!'ri1 ridere ckllo Ypellacolo e eh<' non fan'1 il q]u!o l'0111:inoal m;o passaggio! . l'no scoppio di risa ,,(! i mollcg~i r1ime si i> rompiaciula in orcosione <i<'llr1 rondrmn<l di Zaniboni e d1 Capr>llo. di illuslrnre le propri<' colon11<' ridi<' imnrnqini terrificanti delle lr>/rc>m11rr1 de/ ma~rhio di Volterra <' dei fo~sali di Porlolongone. r.ome 1111 ammonimento <'<Iuna minar<'ia. .\fa il moruir> 11011 ronosce appieno /(' ,nf 11111ie rl<"i rf'qim<' fascista. Son s,,. per <',r1rpio. <li qw11i dolori fisici ,, mom/i, rii quali umilia:ioni e seui- :·<· •,io ,rl<'o.:s11/r1 [11 11ila di ren/inaia rii ronfino/i 1wl[e i<ol<• drlla depnrta- -i()/W \ow, il fior fio,,. <i< /lu 111l1'/liy1•P:a, i/dio r11/fw o. r/1 Ilo mornlil,i, li<>lla 1/l'llOZi<Jli(' ull T!l<•a. gr '/rito su un p((iO <li s('f,gf; <lr ! 1[,,r[if1•rr1111r•r11w1/}'rirr BibliotecaGino B·ianco le pene di 1111 rlima ornbile e di 11n regime che ra.senta qu<>llo del 1>e11i_ len:.iario . .lfinacciosa e ricordala acl ogni i. tante incombe su di essi la /o. ro posizione di ostaggi del fascismo Potati al massacro al più insignificante a/tentalo al duce o al primo episodio di rivo/la al regime. E' clouere nostro. clel/'emigra:ione polil1ca italiana. illllminare il mondo su tanta in{ ami a. E soprattutto il mondo che è più sensibile ed interessalo al problema: il mondo proletario. Dire ai l<woralori. agli spiriti libe_ ri cli ogni paese che non solamente fu libertà rii centinaia cli innocenti af (idat1 allo spiri/o cli vendella di un tribunale di classe, ma resisten:a di oltre mille ostaggi dc>/ regime fascisia. clipendP in parte dal loro spirito di in1:ictliva. dalla inlen. ilà della loro prolc>s/a, da/l'isolamento materiai<' e morale che e~si .sapronno creare inforno r,/ regime> delle camicie nere. E ricorcl11rc> con insisten:.a al prol<'larialo iulr1 na:ionole che i mouimenti rea:ionari dei .singoli paesi soUnquesitaoRigola Supponiamo che in Italia, dieci mila, ver./irr.ila, centomila lavoratori facciano il ragionamento seguente: « Visto che la legge cor.senfe a noi di costituire· una associazione sindacale " di fatto - cioè non riconosciuta e senza facoltà di concludere contratti colleffivi -, eccoci qui a costituirla. Non è gran cosa, ma quand on n'a 'J)'él.S ce qu'on veut, on se contente de ce qu'on a. Noi ci quotiamo, noi man. leniamo i nostri propagandisti. Vuol dire che se un giorno questa nostra associa- ::.ione di fatto supererà per numero di soci l'associazione ora in auge, sarà essa che avrà il rico:10scimenfo giuridico con la facoltà di concludere confraffi, ecc. ecc . a fermiT:'i della fo 5ge 3 aprile 1926 •. E' una ipotesi molto dannala, si sa; ma Rigola, il quale si scalmana a sottolineare fulfi i punii delle disposizioni fasciste in materia sindacale per dimostrare che - anche dal punto di vista proletario - il sindacctlismo Fascista è una cosa seria, deve sapere ( e lo sa!) che elf eff ivamente la legge ammette questo diritto degli operai e, ammelfendolo, dovrebbe anche difenderlo. Ma - di, Rigola - se i lavoratori facessero quzsto ragionamento, credi fu che si permetterebbe loro di passare alla attuazione del progetto? Tu non risponderai, perchè la risposta non è facile per le. Tanfo più che sfai in Italia; e in Ita-na non è comodo esprimere idee che non piaciono I•~ .ù. Me, senza essere indovinatori del p11nsiero altrui, possiamo scommettere che fu daresti - rispondendo - una di quesfe d11e risposte: no so/idoli tra loro; che re~perimen. lo fcuisla i/oliano è l'oggetto della ammirct:inne e del desiderio di imi. la:ione d<'l/e borghe.çie conservatrici di lull, i paesi; che rombai/ere e stroncare il fascismo italiano significa combal/cre e prevenire la difìusione della rea::ione in casa propria. Le manifesta:.ioni di Primo .\foggio L'ibranli di soliclarielcì verso il proletaria/o italiano debbono concretarsi in una a:ione seria e dee/sa. .lfesi or sono il nostro Partito /anrio l'idea del boicollaggio sindacale ed economico al/'ltalia f ascisla. Sia discussa: se riconosciuta inop,porlu- ,w e cli clif(icile all1w::ione, vengano ari essa osliluile altre proposte, quali quelle cl! mani{ estazioni sindacali internaz.ionali di quarant' ollo ore. di 111anifesta:ioni politiche delle rappre sentan:c parlamentari, di ogita:ioni e comi:i proletari sim(l/lcmeamenle in fu/lo il mondo. .lla che ce:-..siil silen::io intorno aL IP in[ ami(Y del più in{ ame degli esperimenli rea:.ionari che l'epoca moderna conosca. 1• - I/ fascismo consentirebbe la costituzione dell'associazione di fallo. 2° - li fascismo non la consentirebbe. Se fu ci dessi la prima risposta, dovremmo arrivare ad uno conclusione non lusmgh;era o per la flla sincerilà. o per la tua intelligenza. Se fu ci dessi la seconda, noi tj pre• :,heremmo allora di domandarli che cosa vale agli occhi tuoi tuffa quella carta che tu sfai benevolmente compulsando e anche gius!ilicando, quando tu sai il proll'/aFix1o non è libero neanche di va/.zrsi di quc!l'atomo di diritto che anche la legg2 fascista gli riconosce. E domanderemmo a le perchè dunque una legge riconosce un diritto quando è chiaro e lampante che chi l' ha redai/a e se ne vanta come di un gran monumento non intende permei/ere l'uso di quel dirWo. Per il bluff ad uso e consumo di chi osserva le cose d' !Jalia stando all'estero? Ma tu !arai bene a non rispondere. Il promrpoer l'mldidoi f irenze Togliamo dal Popolo d. Italia: CHIETI, 16 notte. - Alle 23,30 viene letto il verdetto. l giurali hanno ofJermato la sussistenza dei lai/i ed .~a11no negato la partecipazione ad essi di lutti gli imputali. Di conseguenza il P. G. richiede l'assoluzione. Il Presidente, dopo breve permanenza i11 camera di consiglio. pronunzia la s<'nlenza che dichiara assolti gli imputati e ne ordina l'immediata scarcerazione se non sono detenuti per altri mflliui. A ('hicfi si as.\o-1\ie:111atutto il mrmdo cil'ile co11da1111a i complici e i 111andan11i 1el/'ercidio di Fire11ze. La-finanfzaascisitaliana secondo Il •ubfcondo A•naldo La rivista Auguslea, nel nurm1ro di li- al confrcrio, è segno di imp-0tenza nella ne ApJ·ile, .otto il titolo Cambi e Scambi con/rinuazione dei suoi affari, se non venha pubb/.icato un articolo del rubicondo gono dall'estero, molti milioni di dollari Arnaldo .Mussolini. al quale pose come solfo forma di ossigeno. ca,ppelo questi ire punii: Dunque niente floridezza. ma sintomi • Vi sono <de"Llea.ffcrmazioni di rigido pale.si d'un genera!e Fallimento. :mt-iifa.soismo che bi.sogna s~roncare, no.:1 Su/ secondo punto fo rot,fondetla pan- ,iolo con ,la 1logica del ragion;_iimento, ma cella di Arnaldo cosi si esprime: « Le ,nche col lim,gua.ggio persuasivo dei nu- i,mi;oste dirette non ha:ino niente di comen. Coi oro che a, eva.no =evislo !-i · li · · h I · r mu,ne cci nu alenenb, c e i.n -la•Joasostcr'.òria a 30-0, oggi, <li ,fronte a.l.Ja rovma no la grar.de maggioranza (santa verità). d::!:i le•·.-, caste.liii. criim.inosi, ca.mbi.ano fron Le imposte sui consumi, che j_nt:-::ressano le e se"l:enzia.no. · I :,mvece a maggicranza del p::,polo ita. I C:he ila riva !ut.az..ionc della lira ro• J.:a:no, seno ,di,minuile. vinerà J' i:ndustna nazic.nale ed aumenle1 consumatori, anzi:hè ess~re so~toporà il ,pa·ssivo del.'la b~lancia oommercia.J-e. • 2. Che ,la poLitka Iu.caw dd fascismo sii a degli at:menti, hanno visto ai!J~ger:ta, nel complesso, b pressic-M fiscale peserà ,per l'avvenfre più SU!1lacolletti- , che lii imteressaiva, -ed è questa una manivi'.à e sui consumalcri 1 ~e sui ren!iers festazicne ncn platonica del fascismo e sui ,prc-cLuHort. ,·er,o !2 classi J:<Jjpo·lari, sul terreno tri- " 3. Che J'Ita!fa, per Ja sua tipica po- butario. liii:::.afi-nanziaria non ha credito negh ambiZILLi,della City e cii Wal Street, dove In verità a leggere di queste enuncion<hlJ-na]mente si fa la pioggda ed ,a bel zioni ci dobbi<rmo domandarci in quale tempo in mafaria di borse e~. finanzè.. mondo ,posiamo la nostra modesta perChe il rotondetto ArTIP~<.10 si alleggi a forte giornalisto ' pmlondo conoscitore di problemi ,politici, passi pure, ma che eg!r sia pure un iorte conoscitore di scienza economica-finanziaria, questo nes suno fino a pochi giorni la lo poteva sapere. Ma eccolo alle prese co//e ci/re, e spiff<.rare al pubblico ed ali' incli1a •una sbrodolala -a base di cilre, per dire ai go11zi, ai sempliciotti ed a chi beve di grosso, che le finanze dello Staio ilaliiano non sono mai sta/e cosi llor-ide come lo sono ora, e ciò dice lui, è tulio merito del regime fascista. Rispondendo ctJ ferzo purrto che egli stesso ha messo a posto, cosi si esprime: • Le stait.1s!.iche pubblica~e ixl ques!i giorni sl<roncano i,n rpieno la k>gioa d1 questi ant'ilfascisli apocail,ittici. P<?.T co· mi.nciare dailJ'ullima riserva, queilla -del credito, <liJTemosubi-lo che, pc.r dichiMa- :rnne stessa del nostro 1111i1ni5tro del Tesoro, o~gi bisogna ·resis'.ere alh. ressa di coloro che Yogliono otfrire denaro al- ]' Irta.Ha. Da]il'Arnerica, da,IJ' I nghi,lterra, dalia Svizzera, banchieri e società imdustr; a li dimostrano ,di creder-e sinceraimen, te al1a vita1]Hà d~Ina n0&lra economia e dalla nostra s'l:abi1li~àpolitica, st.?,col gesto idi '])rodiighi, vo,gJ.ioinoinves'.-ire senza vasti. controlli (che non saribbero IJ)ermess.1) parte del loro oro e del foro patrimonio nelle indu5'trie e ne-i bilanci delie azi~nde ila.Jiane. Se-lo in quest'anno fina.nz.iario iJ capila.le estero è intervenuto in Ital,ia nelìa misura di circa 160 milioni di dollari. Tolti i i:rcs'..iti ai Comune di 1Ro,ma e di i'ML1no, per il res.lo 11' int2rve.nlo di capitale straniero si riferisce, non ad indusirie ,peri:o,la,nLi o a,lea1orie, ma ad in. dustrie suscettibili di grandi sviluppi, per cu.1 !·estinzione avverure dei debiti è assicurata dal maggior incremento della pro<luzione e, prima fra tutle, è ]' industr;.a idro-~btlrica "· Ora bisogna sublto domandarsi o domandare al rubicondo A~aldo se npofecare con ca.pilale estero le industrie ed i commerci italiani signi!ica floridezza, oppure ii contr.ario. Ci lu sempre insegnalo e pare che si insegni ancora nelle ~cuole di contabilità. anche se vi è la legge Gentile sul!' insegnamento, che un'a. zienda è florida quando non ha vincoli ipotecari, e che è una a:i..enda pericolante. quella alla quale •per tentare di continuare il suo commercio sperando neUa dwina provvidenza. ricorre a prestiti di ferzi che possono essere chiamar, c-:a:ne prestiti ipolecc:ri. Ora /' Italia di questi giorni è pro,prio nella identica situazione d'ima azienda che •prima ormai d'o~ni à•sponibililà fi11anziaria, ricorre ad aiuti t; di terzi (nel caso del/' Italia, all'esfe- , o) per tentare o di risollevarsi. ma se ciò non è possibile, di rimanere almeno a galla fin che è possible. Ora nel caso del!' Italia, la quale meli.e nella condizione le sue industrie e commerci di cercare capitali all'estero all'B p. cento di interesse con vincolo di garanzia dello Stato in caso di Jallimen110. non è. e non ruò essere segno di floridezza della finanza fascista ita!iana, ma sona. Ma se è noto perfino ai cani chi! la pressione di fiscalità sotto forma di tasse dirette ed indi.rette è in Italia a"ivata ad un massimo ~paverrtoso, massimo il quale non permette più ai lavoratori itaJiani di procurarsi lo strettamente necessario per i bisogni della vita perchè gran parte del loro guadagno vien tolto ad essi da/- IP. lasse direffe e gran parte da quelle indir2tte che sono quasi pagate totalmente dal consuma/ore soMo forma di prezzomerce che l'esercente ed ,il negoziarrte pafriofticamente canicano sulle meroi che vendono. E se ciò non bastasse per rendere penosa la esistenza dei nuilatenenli <italiarri, si è aggiunta anche la diminuzione dei salari, diminuzione che l' induslr,iafe ed il commerciante non d-efalcar:o dal costo delle merci e dei prodo-tti, ma che incamerano essi stessi, a loro mssolufo pro/atto. Con questa politica fiscale il regime fasc.isfa non ha assolutamente Javor6Jo i nuf(aiP11enti, i lavoratori, le classi ,poipolan, ma ne ha pegf!iorale le loro condizioni f!conomiche, auvi{l'r.doli sulla ui.a del ~enuJrimenfo, a tutto favore delle c[ass, 1ndustriali-comerciali, e dei/a nuova é, lit lascista. Perciò N rotlondetto Arnaldo non ci venga a dire che il fascismo, « resta iinwC.! aide.rent.e a,11e'sperienza p.ratica, alla vecchia scuola, ohe insegna di ,pagare i debiti, di fare economie, di risparmia.re cc:n sa,ggezza di tenersi a Ila terra, di sperare .s01lonel,la fortuna che viene 1 daJ Javoro d'ogni giorno, dalla concordia di tutte le cartegorie di pro<lu,tlori, da•! ~enio voJ,i'!.ivo di o,~; tempo. La fortuna p-er essere la.le, debe subire il col laudo deU'es~rier\Za ed interessare la 6enerosità :le! pOpOllo. Non può nascer; .in un gicrno od essere 11 prodotto cii gioco. Si reggerà, come sempre, sul lavoro, suJ.Ja concordia, .sull' ingegno, suLl'econom.ia, sulla disdpLi.na "· Vane parole, parole grosse che 11ogliono cercare i.[ loro effetto, ma vuole, sem pre vuote. Parlare di economie quando si dilapida ogni cosa, pagare i_ debiti, quando si corre verso nuovi e più favolosi prestiti. risparmiare con saggezza, quando ognuno de[ nuovo ret1i',,1e che deli:ia la bella Italia cerca di \rendere ed insaccare più che può, sono mostruose falsità della verità vera. Il loquace e rofondelfo Arnaldo, nonchè Mussolini, dovrebbe dire agli italiani dove ha preso quei milioni che egU privatamente possiede, quando è risaputo da lu!J.i che qualche anno fa non aveva i/ becco di un quaffrino. Ma egli continuerà a gridare che vuol ar-rivare al/a mela completamente nudo. D. Letelefoniste veneziapnreotestano A Venezia, come ovunque, Ì-a riduzione c:l'el caroviveri ai dipendenti statali ha prodolto un profondo malcontento. In iazza S. Marco le si<111orine addette ai Telefoni hanno insce;ato una dimostrazione ostile al governo. Sono seguite violenti collutazioni coi fascisti e con la for7,a pubblica·.

l.'A V VENIRE DEL LA VORAT~O~RE__~_•'__________________________ _ -Un ·proletario italiano che fa on~reialla propriaclasse, al propriopaese naia e si arrogano il dirillo Kiii. considerar.e lulli gli ilaliani per artefici consapevoli del fascismo o per ,·ili vittime sue. Non c'è ·da meravigliarsene dalo il tcrrnre fascisla, la sop1)rcssionc della slampa, per cui all'e~·lero gitUlge solo l'eco di prodezze fascis,le e di obbrobriose dcdiz,ioni di sing_oli antifascisti. La ,·crilà vc1·a viene soffocala. Ycngono nascosi i al mondo inlero il martirio eroico. la fede incrollabilr di quegli italiani la cui dign.ilà il cu) coraggio assu111ono man i(cslazion.t grandiose. La fede socialista clic anima i proletari e risch.iara di una luce lragicamcnlc .s.ublime le sanguinose tenebre in cu.i vi,·c il popolo martorialo. fn un momento co111c qucslo è doppi::uncntc· apprezzabile il coraggio di un ai-Lista che non, riros1;1ui~ce la propria arte. che non Id n1:lcch.ia di servilismo, ma sch.ierandM; coi ,·inli di oggi, ammortisce coll'eloquenza suggeslha della st,·1 .it lf' i sollcrralori dclJ'llalia sot·i:Uisl,.: f'lla/1u .,ociu/1slu uive. vil;r•1, c1cu, preptlra lu qrande riscoss. ·I'· yl i op pres.,·i I li Il i. .\:\GEUC:.\ 1\.\1. \.lh. ,/'.l.-1·. Vienna è senza du'.bbio la citlà td'elrarle per ccccllcnza: l'arlc vi ,·iene considerala non l}iù come lusso o capriccio- dei singoli. ma come bisogno inlimo. sorgenle di soddisfazioue e di godimento di ogni essere umano, essa fa parlc dclrcdttcazione genera_ le del popolo. "pecialmenlc da quando, dopo I' i. laurazionc della repubblica, il parlilo socialisla, lras(ormando l'irrscguamcnlo. t:onquislando per i sala,· ali il diritlo a rnc.'1nze cslive. organizzando gite d'islnizionc all'cslcro, sc.rjllw·.rnùo le migliori compagnie artistiche per raµpre- -;enlazioni popolari, face11dos: iniziatore cli concerti ftlarmon.ici di fama mondiale s,·iluppò in ogni proletario od in;picgalo organizzalo 'l'islin,. Lo arli~Lico radicali~simo nei Viennesi. LettePe da Zag a bPla [I cul!o dell'arte nel senso p1u squisito della parnla, le lradizio!1.i artistiche della ciWt fan si ·che a Vienna vengono a rilemprarc le proprie for7,e i cultori d'a1·le p1u seri, è a Vienna che la maggior parlc d,i essi riceve il ballesimo della fama. della celebrità mondiale. Gli è che i Viennesi sono di difficile conlcnlalura cd i critici ic1i•artc sono conosciuti nel mondo inlero per la se\'erilù e l'imparzialilù del loro giudizio. Da qttalchc giorno il nome di un tovanc ;·cullore ilalia110 residente a Vienna e del quale già si ebbe ad occupare la stam.pa, è riapparso ~ullc c-0lonnc cli lulli i giornali. Mario Pelrncci espone per la seconda ,·olla alcuni suoi la\'ori che unanimemente vengono anno,'crali fra capolaYori dc~la moçlcrna prodnzione artistica, lant'i.' vero cJ1e la stampa non si occupa che 1d'ila':or! suoi, son·olanclo, o -~onlenlandos1 d1 qualche (uc1al'e accenno, ai la\'ori cli allri undici artisti pillori che insieme al Pelrucci hanrro cspoflo le proprie opere. Questo giudizio tu1animc è lanl<? più signifìcalivo in quan~o che og1~1 opera del Pelruccii - sta queslo 11 busto monumentale ciel Kaulssey o gli schizzi del grande rnonumcnt_o a Lassalle. già eseguilo dal Pclrucc1 - sia il monumento al i2onsigliere comunale Mùlle,· lruci<lalo dai fascisli. sia l'ardilo progell.o di simbolici monumenti per le case operaie (luce nelle case, luce nei cuori, luce nelle menti) lullo (in Lutlo sono 32 opere) porla un'impronta spiccalamenlc socialista, proletaria. La stampa borghese - anche la più conservatrice - ri_lcva, "J?l!raccennando alle • ubbie po11Liche delJ'arlisla. le sue , immense forze creatrici. la fecondità della sua fanlal,;ia. l'impareggiaJ)ile capacilà 1i fondere insieme in un lullo armon.1co conlemtlo e· forma, ,~-~cgLiendoun contenuto profondo. filosofico, rivestendole di una forma adeguala. Ed i c1·itici d'arte 1dichiarano: nouoslanlc lo scullorc abbia dalo una es-pressione spiccatissima alla sua fede polilica, egli s'.impon<: a_lla con: siderazionc. alla sl1ma all1ss1ma clt tulli i c-onoscilori d'ade . * * * Se in un'elà giornnisshna, da prn: Jelario e forestiero, in una epoca d1 crisi come J'alluale, il Pelrucci ha sapulo meritare le lodi _incon?~z(on.~- Le degli stessi a\'versa.n e cnl1c1 ptll se,-eri, .gli è che. oltre al gran.de 1dono delJa nalura - ha sapulo lav~- rare lenacemenle e, soprallutlo rimanere fodclc alla sua origine proletaria. al suo io inli'mo. Ecco pcrchè dalle sue opere emana lanla forza, lanla dignità, ecc? perchè inchina~dosi dinanzi a !.u1, l'opinione pubblica borghese, s mchina - sia pure inconsapev?lmcn: te - dinanzi allo sforzo eroico d1 lulla l'umanità diseredala aspi..ranlc ad alti dcslini. guidala da u_n po~ lenle idealismo fecondatore dt lulll i nobili istinti. . Nell'època di serdl_e de~iz!one, c~1 indegne pagliacciate m cui ti f~sc,- smo ha barbaramenle gellalo l Italia. gli italiani cominciano un'allra ,·olla a godere all'este~·o della ,stessa fama cui aodevano prima dell opera redenlric/ del socialiismo ilaliano. che ha ele,·alo il livello del popolo tttllo quanto, smen~endo le leggende che sul suo conto s1 erano formai~ nell'opinione pubhli-ca degli allri paesi. __ Pttrlroppo i foresl 1en che non conoscono l'indole del popolo italiano e tanlo meno possono o Yoglion~ conoscere il ,·ero carallerc. le Jas, succe~siYC del fascicmo che di~onora J'llalia, :,ono por_lali a gene1:al1zzare. a confonù'erc una banda cl, an·cn~ turicri che !I popolo disprezza. dei quali cs~o si vergogna, col popolo stesso. _ E -come ~ucccdc _c:cmpre quando_ s1 lrnlla di \'i'nli, lulli si erigono a ~1udici. tulli _c:onoeroi della sesta 1:ror3'rimo .Ma99io • in Ju908/aoia Giorno ,di festa oggi ineUa. -doke ca,pit.aile deilila Goa.zi.'a. 'Lungo la bella passeggia.,la di Zri,ivc• va ed ovunque, nelle vie soleggiate <! gaie, la gioventii croata è uscita di buon mattino ,per gu:urda.Te, per guadarsi, p0r vede.re quanti sono che poiilaJno il fiore rosso. E' i,1 Primo Maggio. Ognuno sente <il proprio cucu-e giovane ,per il sole m.ile e le calde ,promass2 dei:l,a pri.maiv;,ra, che ha tarda.lo ,un ,pcco qu-esl'a:nn:>, e l'aroma s.i ,distende al p~- siero di fra1.ellanza che fa beLla questa ~esl:a. kndhe a ,me hanno offer'.o un fiore. Ma, come aicce:tta.Tilo ? .Nl1•offert.a g=bi!e sllbilo, come un baleno, mi ha ferito tJa memc-r..a ìl ,ri:cordo d.i un ben .diverso Primo .M.a,wo ,recente me.li.acrnia 1Mi.1ano,quand.o il mi:, Pa:rti~o d,bè l'audacia cli ,le.nere un c:mizio 1.el cenlro de.lira o~ttà occupa'.a daille ca1rnoie ,ne.re, assoldale p~r l'occa<Sione_ di a-,egare aj la voralori ai..che ,quel solo giorno ,dJ 1pa,cee di f21Sla. C'erano tulli i nostri: N..:.r..ni,Sacudote, Agosli.ni, F101·io: ò~,pulaili, orga.nizza- •lori O~i - t,u'.li - ch.1 a,l confino, chi in 1:.arcere o in esilio o aimmc-n.ili. _ ~ Come accetlarc un fiore cgg. ! Lo debbo -pur dire: ncn ho nessun pia.cer~ dalla f~tivilà di ques,la ,gc.nle che gusta, senza i=ericolo, una gioia che a me s=· bra insii:;ida; ma <l~bbo pur confe,.;;.ari? ohe ~ .t'iisoìame;nlo deiLl'es,lio che mi rende tingiuslo verso qu~li. ilrnocen',i drn- !'.;ov~ » (c0<rc,pagni). Anche qui la J 2azic-ne ha da lemopo ccmpi.uh: Je sue rn-pµres:i!(!i~. _. Il P,arl.ilo comunista - il p1u forte Pulito -della classe proletaria. .nel r~gno S. H. S. - è sta.lo da lempo disc~ol~o ed i Sl•o.i ra,ppresenta11ti esclusi d3,1Ja.Slu:pstlna. Essi era.no •più di sessa.itla, J1um:::- ro assai l!"a~uardevcle p:!r la di.rolla assembl~. Qua,khe resiskn1,U, in Zagabria, !domala coi sol:i,Limetodi. Rua.z.ione da Go- ,erno. Anche qui 1'orga.nizza..zione fasci- .sta. ha a~teso l'o-rdime della questura. e ila cal= Lris.le che segue 1-: -vio,hmze cosidelte ,legati, per cc,s.l.it-ui~s:.Può lutto 'll\l ,frutto s~nza esagerare, con u.na ceri.a pa.rs~mon.ia, quel lan'.o che era necessario, segl:enà:,'1la meda della deifunta Austria. che l1a lascialo un mlrchio tanto profondo i.n questa paTb dc.I nuovo SLa1.o slavo. Un impiccalo, uno solo. Par..:cch.i. morti ,in Piazza J,zi!aé:ié. Ed oggi la ,iesta è a.,ddornestica'.a. Un comizio ? si ma a.il chitJSo e poi sciogliersi cheli, cheti ed andarsene a casa •i;roi:;ria o Lult',al 1più a quailche r.islorante a ba1Jlia.rel'ingenua danza nazionale: il « Kolo ,,. Le truppe in case.rma, ],a -pofozia nu- . merosi,ssima, d.isci,ptina-La, rigorosa senza est= laz.ione. Ed lo, d.iscende.rnt.e di.re'.t.o (pur essendo .am.lifascisla, questo ru1meno me lo concederanno) almeno ,cl.cl ;prode Einea, devo mutau-mi per ·pudorn di portare un ifj,or,e, '1.l.11 semplice faore che n~l mio gra'llde !Paese è ,già co·sl.a!lo la vita a lanla povera gente! Non c'è che dire. La grassa· borghesia or-oa.ta. ,hai ,già riisol<to con un m.i'llimo ,sfarzo e con energia a.n!.ellige11Jte- da.il .suo ,punii.o ,d,i visla - j,J 'PTohlema d{a:]Ja prop.rù.a ,ditta-t.ura. Nè, ,serenamente, si ,può !Ile.gare che la sua situaz.io.ne sia sla.1ta ipa:iilicofaT.menle difficile neg1i anni .rossi, qua.si 1lra,gica.. tLe !:ruppe ,i,ta.,li,ane lungo àll 11i'.ora.Jefiumano, hn lo1ita colla su,premazia dei suh. vu.nci'\011e1 vo.l'ibiivi guidali 1da Paisic, nemioo 1diohilairato de.hla mini!Da autonomi-a croaita, coJ bolscevismo l2ilterailrne,n1te :allilepoTll.e perchè '.x.iooifanie neUa. vicina Ungher.ia, timorosa sopra.Jtutto del oramde aJflato crivo1uz.ionarJo che ,si pro- ;agava da,!la madre Russia aUraverso •LutLi. i po,paF sla'Vi, essa ha. <lo\·uto re:igire. i'o·ccupazione milulare 1:.a!i:i.na, mgiu9lri.ficala di fronLe ,ai tra<Ltati, .di fronte allo spiniLo Wà1soniano della Soc:età delle lazio.ni, ha aiutato mc,llo, dan:lolé una vernice di rpa :.riot.lismo, quesl a reazione ant:iJpTolela,ria. E' del 24 novembre 1918 Ja protesla dei crooLi e degli sloveni contro J'occu- ,pazione ~talliana e (no.nc-s'..an.le k ,prcfonde divisioni e gel.os.ie intestine pur era nc.m so.pite), è contemporanea la richiesta .a,} Ka.r~georgeivic dii vole.i- unfre i lr~ po,poli soLlo IL'1 unico scelLro L'intermezzo d'annunziano h.a. fa.tt.o il 1·<:>sto. Oggi la voce de1lo sfinito esle'.a ncn è più intesa, qua.n.do da,Ua sua villa sul Gairda domanda, in occas~one di otn.i visita 111.'LuslToe quasi, fra i colrpi di cannone, che si badi per lo meno a; Spah,lo Ma allora, qua.nC:o gli a.udili comme1tevano ogni sor:la di prepotenze in fi,ume occupala e nelle Jim1lrcrfe asob della Dalmazia, e,ra assai facile il gioco dehla reazicnc sull'ingenuo sentimen'.aiismo di questo ,po-po.lo, ch2 -dopo un millennio di dure Jotle c001lro le successive dcm.in:izion.i lurche, ungh::rresi, aus'lriache, v~2va fi.nailmenle vicina l'ora di una re.lativa dig.niità aiazionale. 11l ipericolo comunista fu facilmen.le superalo ccJla. viol-en.za e co11o sla.mburamenlo patriottico. \E' inutile recr.iminarc ora per Ja. situazione, veramenle non umruna ,del _prdlelarJato confadin:, e più di quello urbano. Qui l'operaio bvora fin qua.o.do può, magairi tredici ore, ed è 'Fagalo con salari che ,po'.rehbero servire da Lasse.Ilo alfa faimosa « ieigge fenea • del Ricardo. Sg,li ha cercalo riparo e rprolezione n0!La fo:rmiidabile crganizzazione con'.a.- dina di Steda,no Ra.clic, iJ quaile, ad on-or del vero, ha lottalo come ha polulo, stre.rtuamen.le per quanto ccn ritorni, con cont.raddizioni. con debole--.lze ca-ra.Ueristiohe. Oggi è evidente il lentalivo d"jsoJame.nto de.Ue forze radicati. ALla morte d:i Paisic ed a,l subito manifestarsi del· ,per:colo della preponderarua creala, il Parhito ra;dicale ha cercalo di porre un freno iaJ!le sue i.nte11ne divisioni. La crisi è sLa~a .lun.ga, ma i radica.Li - 1-a Serbia - hanno vi.nLo.Radic è ,un escluso dailla. -direzione po,Ll·Llcadel suo ·paes2, ora. Ma ogni reazione politica borghese porla ovunque con sè la dan.na..zàon~ d'?l ma!le che mina .iii sislema capHa.Jislico eur::,peo: ,la iguerra. & oggi non si presta più ascolto aLia decla,mazione imperialistica dannunz1:up è perchè 1i:;iùg1an e ,più rea-!-e .incombe \1 ,F2'!'icclo della i:rovc-ca.lori-a po]; lica di Mussooim.i. Oggi i circoli reazionari jugoslavi nJn se-no più la.n'.o entusiasti del siigaccrMussolini, libera.lorc della bcrghesi1 dal bc;lscovismo., lnfalli se la re:izione anti-comuni3la ha contribuilo a ere.are ne!La nuova nazione sia.va uno sparulo nazicnai!.ismo, che urlacch~a ,per •la guerra, na.lu.ralmen- ~c di>fensiv.-.•., ben più profondo è il male che ha invaso la vicina naz;one, sottoposla aid una dose bes'.iale, inutile. :rragionevoJe di reazion-.: capilaiislnca. ,E' ben vero che la Jugoslavia no;i ,·uoile Ja guen a, i:;erchè ncn ha à mezzi di fa.r,la e:! h:i necessità prolonda di ç:icc, ma è atllresì vero che essa tz,me di doverla subi,e dal paese do,c il primo ministro può dire im,punemen,t~, in:i"uj!uraindo un congresso di scienzi:ili: ... ho bisogno che la chimica rr:i dica qua,le g:is as,fissi.an~i si pr.;ssono p-ro<lurre.... ,,_ E chi :non avrebb2 timore di un pa:?.Sc dove lo vo-lonlà del popoLo non esi.ste più nemmeno sul.la carta, dove. non esislonq giornali ma bolletlini napoleonici, dove nessuno 'PllÒ conlrolbre .nè arrestare rin -akun mcd:, le libidini di megalomaniJ e di sangue di un gn.i,ppo di facinorosi che si è impadronito, colla comi:,1'::.ità di un re semisc2mo, dai gangli della vi.ll nazionale? Fra tanti i:;ericoli quindi e dc.po '.anlo dure prove il proletariato jugoslavo dù l•na ma.nifestazi,one di forza z :li sp2unza qu3n:Jo celebra con tanto semi:,lic2 gioia ,la sua fesla internazionale. Esso è ancora, noncsl:inle b u:i d'ifficile condizic!le pc!ika e le terr;bi.t; diJficoltà di carn'.lere 1r.at~rial.:: en'ro cui s: dibtte, l'unica 1rma di p-c~ ;n u'l. pae~e dove b 1:bertà di sbm,p:i ncn è scpr.;re•sa, dov'è conce::sa •ancora l:i li. berlà di pare-la, dove esi.;le tu:.t~•:':1 un ce:rlo èonlrc,I,lo de!.l'.! I::rze popchr sui- !a i:;olitica delle chsse d:-rigenti. E chissà che Jr.:,. noo mol~o non ci s:a i:i Jlalia chi rimi:,i:inga am:iram2'l.t' di r,on avcr concess,;. ai !.:lvoralori Hal:1ni un 1prim0 111:i~(!·o addcmeslic:ito come iotecaGino Bianco quelilo che io ho polulo mestamente osservaTe in J,ugosl<1Nia? Vi sono deJJle leggi La.nlo elzmenlari che :i.nche Pulcinella a.,ia,Uabela 12 cor,osce ed una delle •più no'.e è que1la che cLHuda. dal .tirar lroppo le corde ... FRANCO. Tralafarsaelatragedia Le statistiche ufflciall. Mentre nel resto del mondo ancora alfe/lo dc.ila lue democratica e socialista si va verso la rovina, l' Italia fascista naviga r,el/a prosperità e nella floridl!zza ! Questo è. ,presso a poco, il tono d?g!i ~ncer.salori del regime. L' /(c:!ia sc:.crificar:do la propria libertà. avr!!bbe conquistalo /'agialezz-a. C'è si, il cc.roviveri superiore a lutto il resto del mor:do, ma c'è c.nche f.avoro per ful/i e guirrdi /ranq..,il/ità per ognuno. Una relazione officic.Je de/I• lsti/11!0 cer.lroie di Sl'affsJica italiar.o - rf.!iazione tc:.rdiva dopo lunghi mesi di silenzio - vier 2 a distruggere con poche cifre anche questa leg[.er,da. Si frotta della &ta!,'slica della disoccupazione in Italia cl 31 marzo scorso. Nell'agrico/!ura i disoccupati assommano a 60.000 (in pieno periodo di lavori agr:coli!) I lavori del sollosuolo danno 50.0000 disoccupati, /' ir.dusil ia edilizia 50.000: [' industria /es,si/e 36.000; la me- /c.~,f urgica 19.000: le induslriP agricole 2J.000: e 53.000 altre industrie minori. U,,- totale di 300.000 disoccupati! La statistica ufficic./e fac2 su parecchie industrie come quella delle calza'lure, del legno. dei cappe!li e del libro. Quest'ultima .soprcfollo è delle più colpite. Calco/endo quindi le reticenze d-2/la sfatislica 11Fficicle. si possono assommare a mezzo milione di disoccupati iia- /iani. In nessun periodo (nè prima nè dopo la guerra) l'Italia ha vis/o una cifra cosi ingente di disoccupati! Senza confare il mezzo milione di operai emigrali dal- /' Ildia per ragioni politiche a.llo scopo di sottrarsi alla persecuzione, alla prigione, alla morie. E nonostante che le industrie d: gul!rra lavorino in pieno a pr2parUTe la grande a,;ventura dalla quale i maluiuer./i al potere sperano la safupzza loro persona- !? e del regime. Alla scuola del fascismo ! li conte Beth!en, presidente del Consiglio ungherese e èapo della banda dei ;aJsari di banconote, di quel paese, è siato in Itc.lia a render visita al suo degno coUega M.ussoli-r.i. Scopo del/' inccmtro, sembra un'alleanza militçrre ( evviva la pace!) in cambio dell'ap:poggio italiano ella restc.urazione i'1 Ungher.ia degli Asburgo (evviva Oberdan!). Il conte, i.nl2rvistato al ritorno, si è dichiaralo entusiasta del regime italiano e del suo Duce. Non solo, ma ha dichiarnto che il governo ungherese sta studiando il fascismo per trapiantarlo comoletcunente iT1Ungheria. Felici, gli Ungheresi! I quotidiani ci recano in questi giorni primi efFetl'i di tale studio. Essendo stata richiesta da parie dei deputati dell'opposizione democratica e socialista i.r.a inchiesta suNe elezioni di due deputGli reazionari, frutto di brogli e i-io-lenze, i due deputati hcmr.o dato le loro dimh\Sioni. La nmgisfrafura ungherese investita dtzll' ,inchiesta ha deciso che, date le dimissioni, non c'era ,:.iù luogo a procedere e che quindi /'accus'J veniva c..nnullata. In cor:seguenza di ciò le spese del processo (circa 60.000 fr.} dovevano esser pagati da quelli che avevano domandalo /' Jnchies/a. E poichè fa- /e pena non è serr.brafa sulficienle a compensare /' igr.o-nin:ia d'aver i,rwocata la verità, la magistratura del conte Bethli!n ha açcordato ai deputali d,i,missionari una 'indennità da parie degli accusatori di oltre 120.000 fr. fo tal modo i brog!i e le violenze delle prossim2 elezioni dei due deputati accusG<ii vzn-anr.o pagate dal!' opposizione. NoT1 c'è che dire: i reazionari ungheresi si moslrcno degli et/lievi intelligenti del fascismo! Faron110 progressi. "In nome di sua maestà ... ,. Zaniboni a/ maschio di Volterra e Capello al reclusorio di S. Geminiano; Quaglia assunto pubblicamente a funzionario di pubblica sicurezza. Ecco /'e,p1/ogo della tragica commedia recitala dalla polizia romana nel novebbre del 1925. La stampa Fasc•sta si è indugiata con compiu:ce11za a descroiuere il viaggio dei due nuovi ergastolani da Roma in Toscana: incatenali ed accompagnati dai fischi e dagli oltraggi dei fcscisfi prouir,- r,ali all'uopo mobiliali lungo il /ragit 1o. Zanibo•.i, l'eroe di Pal Piccolo, medaglia d'oro. sconta il suo cmore p2r la iiberlà. nelle segrete orrib 1 li del piLÌ feroce dei pznitenzieri me:iiowcrli d' Jl-:..Ji::i. Capello, il comandc.nle della Il Armafa. il conquistatore di Gorizia, il vi•zci!-:irJJ della Bcirrs•izza, il fascista della prima ora, paga i S!.IOÌ e11fusiasmi del ·22 e la sua rivolta morale del '23. con la lrasforn a:•or.e in un numero: li numero 2378. Ambedue sepolti vivi da un tribunale ',1 carricic. n?ra che ha sentenziato: • in 11ome di S. M. Vi/Iorio Emanuele In. ecc. ecc... . I ragli di Laorca La cillà di Vevcy ha a ::i LO in qucs11giorn.i il • piacere e il pri11,leg1c ~ - copio dal (;uguss di Lu:J1-,., - _d, ospitare Orazio Laorca, di professione propagan.'Clisla fase,~.~, stipr:ndi~- tv !::i'inlendc, nonchè vic,·-console tn m:cl di Locarno. Il ~tua!: Laorcn · uveua acce/lato - copio --einpr~ dai Cuguss cli Lugano - cli porian-1 fino a \·c,·cy per illuslrare l'opera dli oo,·er110 nazionale nel campu so- o . ciul<.> (1."> Lin; ilaliane cl1 salar,,> per 10 ore d: larnro, col pane a :\ lirt ]I chilogram111a), cd allri simili .nir:i- <'<>licompiul 1 dal fascismo per ~•,·ù:- 111'di :\fu~solini. · Ma siccome in qucslo campo - ahimè! - il Lacere è bello, il din:tlorc cl'cl giornale tunorisLico fasc:.,.la d1 Lugano ha rleclicata buona park del suo cliscon,o a.I socia! ismo, ri.:- sccndo a mcllcre in bella moslra, di fronte al pubblico. piulloslo scarso. ILLLl.a la sua incomme11surabilc ignaranza. Il Laorca - leggo nel resoconto del Gugu,\s scritto ... dal L101·ca slcsso - fa quindi in riassunto il processo slorico elci socialismo ilal!an.o, il quale fu sempre capitanalo da slranier-i e quindi non polè mai e!r >.e1·c1laliano appunto perchè scgui,·a le direlLiYc di Jorrslicri che non polc,·ano com prendere lc necesSlilà, e l'an.ima del noslro popolo. Mentre negli altri Slali Lulli i socialismi erano nazionali. pure gridando all'in.- lcrna.7;ona Ie. in Italia sollanlo era ingenuamente tale •. li socialislllo italiano. cosi caraltcrislicamenle italiano nel stlo pen- ,;irro. nelle sue creazioni e nel suo :nlern.azionalismo, è sempre slalo gLL.dalo eia forc.,:ticri ! L'inesallcna storica fa persino climenlicare I as- ~assinio della lingua italiana che il Laorca compie con ·questo suo squinlernalo periodo. Campanella. Buonarolli, Pisacane. Cafìcro, Gori. Costa, Turali, Bis- ~olali. Leone. i due Labriola, Serrali c, purtroppo. :\fussolini - Lulta. la storia e l'azione del .socialismo ilaliano - non coniano per nien"Lc. Il socialismo ilaliano fu senJpre capitanalo da forestieri_ Lo dice lui, Laandare a nascondersi. Laorca sollanlo merila d'essere monumenlalo - \·i,·o - come storico del social.ismo italiano. E de,·e essere prnfondo in maleria, rillnslrc spu.ta scnlenzc, se a riprova elci suo asserto _ha potulo ..... confondere - è nel discorso e ne~ tesoconlo ~crillo, modeslamenle. da lui !>les,;o - Dukarin, allualc capo dcli' internazionale comunisti, con Hakunin che aali albori del sociali- ,;1110 italiano diITondcva e .difendeva una concezione Ialina, quindi italianissima, del socialismo, contro l'aulorilal'io e lcdesco Carlo :\o!arx. 11 socialismo ilaliano è sempre ,;!alo cd è ancora oggi italiano, italinissimo. Perchè il socialismo, che è internazionale in quanto è la méla com1rne ('.Liilcndono le classi sfruttale e poq~rc cli ogni singolo paese. non è e non può essere merce cl.i. impo1·laz;one, e ,·i,·e e prospera sole se ri~ponde alle condizioni ambienlali, ai bisogni delle classi che vuole liberare. [[ socialismo italiano era cosi ben radicato che il fascismo. per sconfi~ gerlo - non per vincerlo -. ha ,d!o. ,·uto melle,·e a ferro e fuoco iJ paese e macchiarsi <lei più orrendi, delitti. Lo slcsso ingenuo • internazionaljsmo del socialismo italiano, 1-iSr>ondevn alle ncces.<,ilà profonde della nazione e dell'economia italiana, che non sai-anno mai libere e incl;pcnclenli se non colla messa in comune. colla socializzazione, per e- ··cmpio delle materie prime ew·opee e mondiali. se non, quando si p-0r--- ranno e si risoh·eranno. inlernazionalmcnle. lulli i problemi che lrava- ~liano qucslo monidio senza pace e ,enza benessere. Ginena insegni. Ma lullo queslo per La.orca è arabo. Colla confe1·enza di Ve,·ev il direllore del Cuguss di Lugano ;i è voluto moslrarc qt1ale egli è nella sua intera pienezza: un bel pezzo di sonrnro. Accolga queslo modeslo cons:glio. Continui coi suoi Asterischi a fare del crclinisrno allra,·erso la carta stampala. ma lasci stare la storia c il socialismo. orca. e basta. T.'.\ngiolino e il E' roba troppo indigesta... per it :\Jiclwl possono suo -cervello. CARLO PEDRONI. fc>erSacco e Vanzetti ' Le papola di una gPande ■OP i tt•loe d11nes• La grande scrittrice danese Karin Michac.lis la valorosa femminista, che da decenni. sta sull'agone a combattere per i diritti dell'uomo, dedica al caso Sacco-Vanzelti, sulle colonne della democratica Frankfur!er Zeitung un articolo, da cui vogliamo tradurre i brani più salienti. Scrive quella grande scrittrice: AUa mallina lessi nel giornale che Emi! Marek, il giovane inlelligenli3~imo 'ingegnere viennese, dopo essere sta.lo per due anni !:otloposlo a ver>! lorlure per istrappargli una confessione, è stato finalmente assolto. Il mio cu•Jre giubilò e balzò dalla gioia. Ma la sera del lo slesso giorno lessi nello stesso giornale che Sacco e Vanzelti, i due ,- ta.liani completamente innocenti, erano s!ali nuovamente condam:.ali a morte e che la sentenza deve essere eseguila nella prima metil di luglio. olle insonne! Se in quella nolle io avessi polulo ç•. sprimere in parole i miei pensieri, io ì - so, avrei potuto commuovere non soltanto le pietre, ma - quel che è mollo più difficile i cuori umani. Ma io giacevo sul mio lello, stanca morta, r.on gli occhi che mi bruciava.no, e guardavo nel buio. Che cosa si può fare? Voi tutti, che sapete leggere, legtetc e ca.pile che si tratta della vita di due uomini, e che tu e tu e lu tulli noi si,lmo complici, se non ci uniamo lutti per una protesta. cosi poderosa da indurre lo stesso buon Dio a scendere dal Cielo e levare le dila come testimone prn1 • cipale. Aiuta.le, porgete lulLi il vostro a.iutoi Non aspellale, non dile: , Che cosa tl'i imporla se due ilaliani, a me perfellamenle sconosciuti, laggiù nella lonla.c.i America, vengono forse uccisi in un as sassinio giudiziario. Similw cose sono già accadute prima e accadranno ancora. Io me ne lavo le mani, non mi sento colpevole. on parlare così. Anche lu ci hai col• pa, se non levi la lua voce. Voglia.mo noi europei - che siam0 fieri della nostra cultura, del la nostra sapienza. e della nostra civiltà - vogliamo noi stare impassibili a vedere come vengano giustiziali due innocer.L'., che sono stati condannali a morte e che sono stati rinchiusi per più di sei anni: Noi troviamo che è già una tortttra no!1 necessa.r;a, quando la sentenza. di morte viene pronunciata una sola notte avanti l'esecuzione. E ora si trall~ di sei anni! oi sappiamo che centinaia di migliaia di uomini e di donne di tutte le parli del mondo hanno giù protestato contro questo asrnssinio giudiziario dzl· la peggiore specie. Ma invano. Noi non ·chiediamo un alto di grazia, ma giustizia. Noi dobbiamo trovare la via per arrivare a ciò. Indifferente, quale via. Non deve essere ammesso che in America la giustizia. giuochi in que• to modo c0n vile umane. Noi abbiamo delle leggi, noi possiamo pretendere eh~ si giudichi secondo queste leggi e ,1,n1 con testimoni falsi e con deposizioni menzognere. Può dunque lo stesso tribunale supremo americano assassinare con mani sanguinanti? Come donna e come uomo - dietro a me stanno, grazie a Dio, lutti gli uomini onesti di Europa - io chiedo che tutti ci uniamo, per chiedere l'assoluzion~ dt Sacco e Va.nzetti. Una volla l'Am-2rica era la lerra promessa della libertà. Non è trascorso molto tempo da quando lo era. L'America. è grande, l'America è potente. Ma nessun paese del mondo è lanlo polenle da poter prosperare, se lutti gli uomini onesli si rivolta.no con disprezzo al solo sentirlo nominare. L'America ha verso di noi e sovratutto verso sè stessa il dovere di porre fine a questa vergogna.. A questo punto la signor.i. Karin Michaelis narra la storia - oramai nota ai nostri lettori - dell'arresto- di Sacco e Vanzetti e dell'infame processo ad ~ssi fatto, e conclude: Io non sono se queste righe, scrille in fretta, siano abbastanza chiare per ftssare i fatti. lo spero che chiunque le legga, sentirà iii dovere d1 intervenire anche lui e innalzare la sua protesta al cielo. Qui non si tratta di sapere se Sacco e Vanzetti siano anarchici o s ,. eia.listi o magari fascisti. Due innoce11b, due uomini completamente innocenti, sono in carcere in un paese s!rani..:- ro e da un momento all'allro possono a.spellarsi di essere condotti fuori dal carcere e a.ssassinatu. Uomini e donne! Non dimenticale tutto ciò! Pensale che anche per voi potrebbe venire il giorno e l'ora di essere dati, soli ed inermi, in balìa a potenze sei vagge. Manifestazioni oer Sacco eVanzetll Boston. - Sessanta professori appartenenti a dodici Università hanno firmalo una petizione in favore della re\11sione del processo Sacco e Vanzetli. La petizione è staia rimessa al governal-,,e del Massachussells. Montevideo, 12. - La Camera mugua.iana in omaggio ai principii di umanità ha deciso di invia.re a.I Parlamento di Washington un messaggio per chiede-re che a Sacco e Vanzelli non venga applicata la pena di morte.

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