L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXXI - n. 3 - 15 gennaio 1927

l.'.\VVENIRE DEL LAVORATO_R_E_··----------------·--- ri1'.l·e...~ro quella merav:gliosa opera di prnpaganda e di organi7..z~zio~e che doveva sboccare nella v1ltona defrrùtfra del 1917. Traditore• LcllUl • traditore~ Troscky, • tradito- -re ; tutto il Partilo holscevLCJO russo, dunque! Giovinezza che è decadenza ro di ,!ar.macist:a che si fece Lasci.5la per l'o,Lio di ricino che gli a.cqu.iìsta,vano, :I-Ppena nominato sindaco del Comune, pe:r ben farsi volere da.i cattolici, fece sce- -il:iere i volumi datlaia bibuo(.eca che g~ ~pel'a.i a,vevano accu.muW.o - 1ibri di economria, di po<liitir..a, ecc., oip:ere di Marx, En~Js, La\9Sa'.lleed aJ.in-i, noiyeJ.le ?. ro1nanzi di Gorki, ecc., !pllbbilcaz.ioni sul neo-m.althusà.a.nismo, ecc. - furono dalli all.e fiamme sulla ,pubbli.ca piazza con C('.J"imonia in chiesa in rin~raziamento a Dio per la l'qpera buon.a fatta .... Notizie dall'Italia • Nel nostro caso poi, i comun.isLi del Lavoratore sanno che, purtroppo, i due te1-à dei dirigenti del ceniro e della periferia del nostro par - lito sono, disgraziatamente, o in ga. lera o al domicilio coatto. Nobili, Romila, l\Iom.ig1iano, Pirri, Capocchi, Viotlo Galeno, Amedeo, ecc., ecc., al pari di Graniadei, Gramsci. _ Terracinj, Leonelli, Picelli, ere.,. ccc. E noi vorremmo invece d~e fQ_S§-ero qui, accanto a noi a continuare la lotta., a p.orta17Vi il çonlrihu_lo dell~ loro fede e della loro esperienza. E Ci a~aw-iamo e lutto faremo pcrch1\ ciò si.a. • I comunisti del Lavorator<' non potcYano però - date le proprie ;lhilud.ini men.tali e morali - dar tenninc alla loro filippica a freddo, !--CI1.7-u'ln. p:ccolo i.nb1ignificante allo di sJ.eal.là. Vale la pena d:i rilev3!lo. , Noi chiudevamo - nel pruno n.umero dcli' Avanti ! - un. nostro appel;o alle (orze del ~ti.t_o con' ~1 Raluto ai co_n).pa.g!~i. ~ Ila ti.a. mca 1:11:11n.ati verso 1 domk:ih ç.oall.1 ed 1 1 ccliooi-L Li r.ii;1.gratlava.n:io delle pa1~ole di fede che c1,-ano i:iusciti a far: (i pcrn~nire e con.ch.iu~evamo: • N01 -..· Lihercrnmo e con \"01 lut.lo 1J pro1 . ' letariato italiano •· • I lealis.<UIUi ed onestissimi polemisti dél Lavoratore. lrasfo_rma.110 la fl"l)SC apJi::ccicanp.~i in prmcipro nn • lavoratori ita{1a111 •; C;he nel _te- !.to non c'è,. t.a.n;l.o per fal'Cl a~p~ru:c dc~la gen,te che di!S<'PCra d~lle ".'lli~ n_ \'oluzio,ua.ri.e, del p:rotct.a;riato 1talian~ t: p~· giu.nger? qu.indi ?l risultato ~ denigrare e ,d]1ffamarc iJ nostro pa1 - tito.. Piccolezze, di.rete yoi. - D'accordo. ma che rivelano a.1~ora una volta i sistemi del comurusmo_ u.fftcia.l.ç chç da cincrue .an.ni sc~nn.an~ di,;cordie. sconfille. s~oragg1am~nt1 nel campo proletario n0'.11 solo tlalian.o. ma di lutto il 111.ondo •. Da pa.iie nos.t.ra non abbiamo_ n~- la da aggiungere, solo ci merangha.. 1110 che i comuni:Slli in buona fede non si ,:ontano umiliali dal sapere che la malafede e ringan1110, la slealtà e la menzogna sono le am1i _polemiche alJiluali della stampa <l'cl loro Parlito. mi. Scherzando... sulserio I babau in Italia Nei tempi nor.mali a Milano annualmente si teneva la Fieia degli Oh bei! Oh bei! Era wi pc.-riodo di gioia per 1 bambini oo anche per gli adulti. Esclamazioni di gioia dei piccini nel ,,edere e1sposti giocattoli e bambole cii <:>gnispecie, e risa ~iocond:: delle madri nel ~ustare l'allegria dei li~li. Allora non c·era il grande ... Duce, 1 tiranni, ed i tirannelli ... e tutto andava alla buona .... e l'Italia prospera va, anche perché gli operai di ogni categ~n:1 di tanto in tanto, guidali dai sovvers1V1,con oualche comizio, e qualche sciopero, ott~nevano mighoramenti progressivi, ed il benessere aum:::ntava. Poi venne 1a grande guerra e per alcuni anni scomparve la gioia, per lar posto ai lutti ed alle mi.serie. Infine venne la vittoria ... -dei pescicani, i quali preludiarono la grande.zza dell'lmp~o .... del: h delin.quen1.a. E col nuovo impero e scomparsa la gioia, la giocondilà ... e la pace in Italia. Ora i bambini e le mamme invece cii sorridere... si spaventano, ed inorridiscono nel vedere le mura di tutla l'Italia tappezzate cii manifesti . riprod~- cenii faccie patibolari di ogru specie negli atteggiamenti più minacciosi ch_e sia possibile per imporre ... le sotloscnzioni al gran preslito del littorio ..: _ In~ vece degli Oh bei! Oh bei!, i ~m~ -,1 spaventano dei babau con ~-1 SI_ tappezzano le mura! E coi bambm1 ... s1 spaventano anche gli adulti. I Liranni impongono mille modi di sottoscri·,erc. Ma come si suol dire, non si. p1.1òcavare il sangue d~ ~na _rapa... i lavoratori ricevono paghe 1rnsone e non possono pretendere miglioramenti perchè... sono p~otelti dalle corporaz1"?n'. fasciste, i commercianti e gJi industria~ sono carichi di tasse, e di taglie di ogni specie, e pur ricommdo ad a~1me_11lai ,v.slto continuo di tutte le merci alimentari, e di manufatti, le loro bilancie restano in bilico... e non possono sottoscrive,-e con quella larghezza... che richied ~ il Du~ ed il suo entourage d1 sp..:rp~:alori .... Si sono sp::-si molli mili~- ni di propaganda coi babau ... ma :1 grande prestito del lillor_io ha appe_ri:. s1:perato due miliardi ... crlra molto infe1·:ore al fabbisogno del nuovo Impcro. Le fac:ie degli aHi Gerarchi .... minacciano di diventare come qel1e duei ~- bau affini sui mm, ... ma la stampa disciplinata tace ... e tacerà! II buontempone. -olm ~ si canta .giovme=a, giovine.zza. Allorchè noi eraffamo coli - era. lo inizio dcll'air<li'!&smo,dhe ~ fu Lascism<J - irl canto w 1gio~ vwi.rva inìe;rcalato ~ insulti ed a~ sc:herni oonln> chi copriva <:a11iche,pu.bbli'ohe; i libe:ra.:.i :A.a.l:iil!D.i ~ncaa>a.ti - data J'ampia COT'J"!UZ· zione eserci1ia,ta daiL1a guea-ra - a.d applica.re 1a loro dottrina economica. al go-vero.o del <paese, .sussi:diaiv=o q:uestc bande, le armav=o nclla speranza che un giorno le avrebbero disarmate e avrebb~ ro ristabilito l'ordine nel pae:se; e chi laceva presente agli avversari nostri il pericol9 di simile giuoco era schernito. -La guerra aive:va=o acuto il prob.J.em.a det+e abitazioni? Si ccstnuiwa in ogn; i:aesc un monumento ai ca'Cl.uli dii guerra, q:w-e che m molti ca.si sç>no un insullt.o J.'.l'arte, ,un inciampo aillia circc&u;ione per :··1presentarsi a.! pubblico a, far discor'>i, poi tl_ S-Oljto•gil~pcl',o s-i dista.cca.va do.i rii+niti ~la commemorazione e =da.va a p.rO<Vocair,egli operoi che e:reno sov.versis·i e clie_ ~ erano, <pe:I" rispetto ¾ moct~, ritirati neUe lor.o Case ~ Pqpolo. Ciò nel.La .speranza di provoca.re il farlrtlacoio, c.: ,S;Yent,e rin.tsciv~. ed aillora ;1 corriSp<)!Qode:nd.etei igio,-na.li lihet,ah - C o,.riere il.ella Sera in.dllu,so- scri~no che i comunisti - ançhe i 1 d~atic:i erano ~ -, av-E::Va.n~oirato l' rmboscata, ed il ipubblico beiveva. iNQj: jn.ta:nto ~ jp:r~a.mo ,per i capelli tra noi, e ci ciividemmo mentre avevamo itainto ~½'ogno di ~à. Co.si chi ::atrloa,va .giawne:z.z;a, con -programma t.endenziallmente ~nca:no che ailldàov.a. cLa.1:la costituente con abolizone ·del seoai',0 e del: isus.sildio ai vescova.dii, ~ confi..sca d.e:i SqpT<1;pramtli idi, g-ue?Ta, f.u spinto élnnanzi e idisoai~ò ,la nazione, s;:- mma.ndo 9:Vunque ~ ,guern,a civile coa ince.y.içi, f.u.rt.i. ed a ssalssini, seg-uita dal ~ a ohi non voleva ~ e cl1'i !I.; ~ di. ,giiav.i.n.ezza ri&p,on<le-va ohe c:;-a dec.a.çlenza. rce\'.eva legnate e bando. Ebbi n'uno e J'adtro e non mi lamento, è pa-~erihi,Le il duro ed >ama.To,pane dcil'esi;\io aJ n:re:roa:lo de11.a •FQJ>'ria cosai.enz.a.. -0lfia.scisino è gi.ovti.nezza ? No, è d~c~- denT..a, III.On sO'lta:nto perchè si ere~e come tutr.j S regimi asscJ.uli del pa'SS:l.,to,su La ~,dia) e l"-aspe.rsori-0, -su J'imposbna e la w.olenza, m.a anche i ,pilastri su cui poggia son uomini baca.ti. Lasciamo i ros'i'OdhlaonrtBi .i.a.r,chie R•:>s:;0'ni., organuz-:ilori <Li. sciap~ gener.ali a rir,,etizione che sono -eleva-bia dic1nitari tdeùiloStato• Rachcli, ,dirv~uto c;mmen<labc-re ed a 1 ca,po della Co.nuederatlon.e del commercio, un uhbr.i.a.cone dhe ncn faiceva che '.ormenLare &h organizza lori de.I V-enba,no nel 1901-02 trovandoli troppo inilfo.rmisti, e che di lui debbono rico:nda..r.siJe.... ragaa:- z,e di G:1wvel 1 ona Toce ,per ~e ,prO'dezze .poco ~taibi!li. Non pure t.amto ipe:r il ,prof. Dina-le, che è elevato alla cariica cl.i ,prefetto a ca.- po di una •J)Tovincia - poveri amministrati! - prOl?rio lui C'he a R0<rschad1, nel 1904-05 (vedere la Ta,cca1:.a. deL1'Auuer.,ire), fu inchio<lialo al.la 1gogn.a dal buon Serrati, per essere andato colà ·a tener~ una conferenza d'incitamentQ a i-,, rseverarc ne.Ilo tSOÌCIP-e:roh, e poi si kce pa,gare somme SUJ>er,iori a1le soLi,te spe::':: ;ncont.rate, che gli ora.tori nosiri J quei tempi percepivano. E sl che er1no Co•Clll.JJi racccMi ,par ~li sc:ioiperantd No, non è !Paf ques·,i UO'ITlÌID.i che nn .:.ffenna,no que.llo che ieri ins,ultaiva.1 >; non ~ per quesl.e OC'>SCienzv.iente, cne si kwnv i.strumenti deLla c!.a.ss2 di.1gentC' ,- lal;:ina - che è tra le più arr:?Lrato?- pe.r i cla-9sici lre.nta dena:ri d.i Giuda, Ja deca.denza è nella doro Piivoluz1one ~tessa La b,Tg11esia 111.alia.na nel dc•po-guc; r:i., riiwece di man!.enere le promesse falle a,i so.!ldali durante la guerro, non voi 1r fah'Caore a ,perJeziona.rsi nella 'produziwic. agricoia ed ind,uslriale; invece di 1,e.rfezionare i 1nacchi111airpier ,poter far ì ,on:e ai miglioramenti doman.daAi Ja.i s.._;a:-iat.i,i111ivecdei dare i mezzi per ri0rdin.a:rc i serviizi pubblici, •prcle.rì sipinger< ÌhnM1lli il fascismo, eh.e col randello - proprio come l'Austria antica - riducesse a.l silQ"llzio le forze oip0raic. Ma m:tLgraido la gazzarra degli inc<!nsamcnti rec~roci, !'-assenza di qu:i.Junque cc,,ntrollo da par:e degli interessa.Li nella cosa pubblica, q uakhe bagJ.iore ,;i ha, ~ così un gio.mo si grida: - Noo si legge ipjù; si pubblicano meno libri; no."1 ci sono più scriliori che eccellono come ç,eJ"i1 ,;.i,assalo; siamo in decadenza e per cdlarla' ci vuole la ,ba,Ltaglia del )ibrn. La baita,glia dcl liibro non si vince che n periodo di l~bertà assoluta, dove i buo.n.iaulor,i a.Ha !unga vinc0010 ed i mediocri scompaiono. ~i leg~e meno, di.cono gli OTecchianli. Naturalmen'.c, quando "i delega a lcrz.i - bon gré ou malgré - di pensare, cli a1ire e di amm•n:.strare, non r'~sta che abbandonarsi ai di\·ertimen!i, se si è di c.ar2,'.ler:! a!lc(ro; alla chi.:sa, se si è di tcn: 1·.nmento mistic:>. Co"Sì feste e prvce~.$i ni, ba.no e preghiere, seno le soli- ~ cc-,.:- che si leggano nei gioil"naL di prc.,·111cia,dato e non cvnce.ss? che ·;alga J.ncor1 1a rena di le-!l~erli.... * * * On. è ;,I lt:rno del'b. no'-ivi.a che i ma- !r.:1prv1i e I.:: n1~cile sono in dirrrir1uzi'>- BibliotecaGino 1anco ne dal pen.odo dei cometiti b0Lsoovicl1i dcl 19.21, al quinto anno debl'era la.sola. L'a!ltlarme è daito da S. E. Mussolini, aJm~o cosi l~o sui g."°r.nali !SY.i=eri, che sovente ·hanno un bel seNi.zio gralui'.o dall' Jtalia a spese del Pa'llliaJ.one iba,l::.ano, 1-U";te le vo1~ che gJ.i accomo.da. Ma questa vol-ta che sassait.a in pi.ccionai:d T1t1ttala ipolili-:.a estera fascista consistev<a nd rompere le scatole ail.le Cancellerie ,europee ,pm- il problema demografico it.aham.o, occ., ecc. Ora i.JnvCCE; si accorge che le Jla!Scite d.iiminuisccno e si rn.in.31.:- ciano ,fulmim,i aiila p!ropa~anda di lim.itazi<?ne delle naiscii'..e e d.e1 neo-ma.Hhus,idnismo. A di.re ,iJ vero S. E. Mussolini è lo- !!'ico, In una <liscuss:ione in <pTOJ>O~ a Losanna, alla Sezione Socialista, so-st~- nev.a La tesi che ,più mu."™?!rosei:ra:n.o i prole-t,.'.l!I'i, axiù [a.ai,lmen.t.c aivrebbe.ro acvuLo ragione suI;l,a borghesia . .Ma ow, caro amico idi = vol.t.a - io non sono più amico -di ohi-è .iin auge, ed m quel mod<:>! - i.:l voler attaibuire aLLa 'J)TOJ).'.lJfan-ia nco-ma!Lhusiana i.n litaJl-i.a gh effetti dehla vos~ra disaslcr= politica econ.om.i:ca, è g:rossa. Bi:se>gna •propri.o conta.re su cer- \-e!1li atrnfiz.zati ,dalla Jeltu;ra dei sol,i.t.i sa,lamclecchi a Olla, La ~ fascista è ridotta. S; ipuò &fid.a,re chiunque a trovare 'llJla puhhlicazione i.a prorposito da wi lustr-0 iin qua. Furooo dislnde tuHe le biblioteche che nelle varie città aV'.eJV'illlo ,di !:ali. pubblicazioni. E anche da."l.k bihli.~e furono tolte 'simili.i lp\!bhlica:z.i.oni_ Non è mgclo l'episodio. Nel Comune cli Suna (>Latgo~~ore), ~ langheOcr-acosa si vuol parlare di rneo-ma!- thu.s:ian.i-smoquando bisognercl>b~ es..<.e1e eroi per andaa-e in bibl.iolecl.. ~ pu.H,l;che a chiedere pubblicazioni cù divu.lg1z;.one e- eh propaiganda neo-m.a.ltlms.i.a.na. No, è 1a vo.slra poilita.ca cconomi...:.1che fa cilecca. Do;,ev,aie COII\?eD5:\re i padron.i di ca.sa e fosi.,c liberist,, e questi ~o gli aH:ititi a ,prezzi p,roibiEvi, _.di modo che ogni classe dov2t'.e rcstrm- "e!"Sl. Ai 5alamli imponeste Ja privazio- ~ dei <li.ritti di 011ganizza.zio~c e !i imbrigliaste in organ.i:sm.iohe non possono c-hc =e ,deleteri ai loro int•~ressi cli classe. La corsa sf:roo;iA..a deg,l; speou.lafori ,ha spjnto :i,d a.1t.e=e ti..11ve:-:)s1m;-li ,i ~c.:sto dclla 'Vita ed ha re.so pensieroso chi vuoie cosUilitu:rsi una fa,m1glia. e se non ,.i è i.ncoscienli si l.tmrtano le uascit-:: da,van1.i al do.mani sipa...-en!R'vok -r,er eh: n.::n ha rondri,le. La poMica fasoi.sta fu oo è la miglior propa.gandis.ia d~1e teorie neo-~1.'Jhusi...'1.neL.e fras.i, le .ingi,urie :ion coniano, anche se sono pronunciate da.l ,duce. Cl!e conta sono i ri:swta.,t,i., e questi sono: ~n politica ,reazioµa.n ed li1l ~cçnomi-a. tra• sai.nano il nostro ipae~ al paU1pensmo tno:ralc e ma.1.erialle. LUITGJMPPE.LLI. Una notizia incredibile ì:\oi vogliamo ancora credere. clte la notizia difhisa <l.all'Jlalia di Milano circa I.a rii:)rc.:-;,adelle pubblieaz':on.i del quotidiano socia! ista Il Lavoro di Gcnorn, di cui Lodov:co Calda asstm1erPbbc la di1·ez:one, sia ltn.a notizia infoncl.ala. Pcrchè se fo~.c il conlra1-io. se Yei-amenlc li Lauoro di Genova. riprendesse le pttbb.lica- ~ionj, come :l'i anlùun;,ia, il 15 gennaio, si aYrcbbero mille cd lilla ra. gloni per rcsLarc alnwno indignali. SCJnbra sia Yero - se non siamo male informali - C'hc dopo il miste_ 1-ioso allentalo di Bologna, il govcrn fascista abbia soppressa tutta la ~Lampa anlifas:::.isla (Avanti!, Voc(' Repubblicana. Ci,isti::ia, Lavoro, Unita. ecc. ccc.) e man<llalo a donùcilio coatto lulli g.li uomin,i più in vi- <;la dell'anlifascismo, fra i qual'i, moL ti appartengono a!Ja stessa corrente polil;ca del signor Calda. Pare pure - sempre se le nosln' informazioni sono e.--allc - che s;a_ no ~·.tali sciolti in Jlalia; tutti e duP i p,arlili socialisli. il repubblicano e queUo comuni.sta, e che pen<! varianti da due a cinque ann.i saranno comminale a chiunque tentasse di riorganizzare quesl i parli li, o faccssc- .~cmpJicemenle domanda J){!l' ap1xirlcnervi. Ed è in seguilo a questa lraFformazione clell'llaJia in galera, che la Confederazione ciel La\"Oro e i pa!'lili di s'nislra hanno Li·asportato· le loro tende all'estero. e persino Fil.ippo Turali ha abbandonalo il paese dithiara.nòlo alla stampa mondiale che• il fascismo ha r~o raria ilalian<1 ir. rei::1pirahile. Ebbene. il signor Calcia trova che questo è il momento più opportuno per uscire col • quotidiano sooiaJi_ sta , e nell'anticamera del suo ccr- ,·cllo non passa neanche per tm momcn.lo il dubbio che accellarc dal fasci•.:;mo il permesso - la carilà - di tU::circ col Lrtvoro, dopo quaHlo.è accaduto e accade in Tlalia, significa sernpLicemcnlc commcllcrc una c.a.1l;Ya azione Yerso i compagni e gli :emici profughi, al conrìno o nelle- galere; sign.ifica pre5larsi ingcnuamen. le aJ giuoco del go,·crno fa.,;cisla. Impossibile per dei ,ocialisli, per degli uomini liberi di vh-crc in Italia? Ma se il liberalissimo goYerno fas::isla permette persino la p11bbl ica7,!onc di un quotidiano socia lista? :\Ja quali storie , a racconlandC? il wcchio Turali'? ~on polc-Ya re~p1rarc in Italia? :\fa Calda ('i reL 0;pira ... c- ~omc! Fuori dunque il quotidiano so. c-iaL<l::t . Poi. quando il goYcrno fasc: ..t.a. avrà colli i frulli della sun furberia. saranno ancora dislrnzio. ni e incc>ndi e bastonale. Si. cornprend:amo. Ci sono dc; milioni da ~ah·arc- cliC'lro li J.auoro. 11a ,·i rnno pure certi mo111c-nli in c-ui bisogna saper scegliere- fra la morl_e onorala, in pied!. e il Yi\"C·rc igno1111nio-o. La 1·iappari1ionc del /,cwo1 o. in questo rnomc>nto, sarebbe- una bruttissima co,a. Percl1è si potrebbe anche capire che quelli del [.,<woro llOn lenes..:;cro in nessun conio le rngioni che sconsigliano. oggi, l'u..-cit_a di un quotidiano socia I1sla? se csi4 lesse la più lontana possihililù che il giornale pote se in qualche modo aioYare aUa causa antifascista P so- ::, cialista. Ma i pron·edimcnli ultimi per la • difesa dello Stato fasci.:ola - e del resto la vila dei quotidiani anlifa- !icisli prima de.li 'al lcn lato a Bologna - proYano anche ali' ultimo degli imbocilli che il flli:--0ismo n.on permette nienlC' a meno non lorn.i immcdiatamen le a suo utile, e che in Italia, per il momento, non c'è nicnl1· da fare ... alla lnce del sole. li Lavoro non potrà c.r~ticare alcun pron·edime.nlo ciel g0Ycn1.0. li Lavoro non. polrit neanche Lenlare di influire sull'opù1ione pubblica. Il Lavoro d'oHà ai.'lcnersi dal rare propaganda tli idee l-Oc-:alislc o democratiche. fl quotidiano socialista -- non si cap~¼:e il quotidiano :-.ociali1:la se non è l'organo di w1 pa1·Lito socialista - non doYrù spcn. dC'1·c nemmeno una parola per cercare cli 1-:organizr.are -<otto qual-unquc forma tu1 partilo 50cialisla quaL sias,;. li Lauoro. quotidiano socia. lista . clo\Teube Lmilarsi ad C"•Sere In brulla cÒpia e a s,·olgerc ](' sleSS<' utili fum.ioni - per il fa..scismò - del Corrier<' ri<'l/aS<!ra. d'ella Stampa, ecc. Qui.ndi. Qujndi se la notiz:a deUa ricomparsa del Lavoro è ,·era, rallo dC'"] ~ignor Caida a. ·urnerebbe il signifìc.alo d'un ,-ero C' proprio lradimenlo ai dann.i dell'anlifasci.m10 e del socialismo ilaliano. Tn questo caso da Parigi". o,·c la Confederazione cLel l_a,·oro e i pari ili_ cli sin:stra s· stanno riorganizzando c. ~-e Dio n1ok. intendendo. non dm-rcbbe Larda.rc a partire tllla chiara ccl energica sconfesJ-iionc. Tl signor Calda può far<' usoi7-è lulli i quotidiani che Yuolc, a patto però cli lasciare in pace> il socialismo e i socialisti, coi quali - se non erriamo - eia mollo Lcmpo non ha pili lcgarni di parentela. Mussolini e Dio Dw non C'Sislr. La religion<' nella Sci<'n:a è /'assurdo, nella pratica un'immoralità. negli 110m1111 una malallia. 13E):rro :\ll.SSOLl:"\l. Ed ecco qui. in poche r!ghc. :\fos. solini giLLdicato du 13cnito. Secondo il BcJJilo cl'allri tempi, il :\lus~olini c1·oggi, crc-dcnle. è "<'mpliccmcn.lC' 1111 nmmalalo. Se, conw c'impongono cli credere : fa:-cisti, i[ duce è oggi arcisanis- :.imo. hisog11C'rù pensare- che ci-a ammalalo gpando nega,·a con ta11ta s.pa- , a Ida sicu rena l'Psi, lc-111,.c1li Dio. .\ 111e110the la ,eril:'i non sia un·a1_ tra: che il du(·P 11011s·a stato mai sano. nè prim;i nè dopo il suo rilroq1111cnlo in Dio. Ba,·ta. ma la , <·rilù d<•, e prnprìo ess~1c- q uesla. Pro vittimedel fascimo Somma precedente Fr. 11ADE:'J-TURGJ - Raccolti dal comp. Alpi Antonio 44,70 31.- Totale Fr. 75.70 La fascistizzazione del . commercio minuto Milano. 6 gennaio 1927. Vi deve o-sere sfuggito w-. decreto, a.ppai·so negli ultimi giorni dell'anno ..... napoleo11ic.o, che è in.vece degno di essere segn.aJalo. F.' un. dee.re_ lo il quale - fmgcndo di di.scipJin:u:c la vendila al pubblico dei generi di µrima n.cccssilà - è :n-Yece tm n.uo- ,-0 brutali. simo stntmento di tortura fascista. Nel decreto l',i d!ice che- chiunque Yoglia aprii-e o gest:sca già un nego. zio, deve in-011rarP domanda al podestà del uo ComtlflR per ottenere la liccw.,a di apr;re o di mantenere aperto questo negozio. Domanda in ca11.a bollal .. L nat1u·aJrncnte. e dich:ia_ razione che ,;i è pronti a \"Crsarc una cauzion~ che \';_i da 500 a 5000 lire. Il podestà pas~a la domanda ad una commissione comunale presieduta da lui e compo.c;ta inoltre çli due rappresenlanli di commercianti e di due rapprf'..sentan'l.i dei sindacati locali. La commissione ha l'incarico di stabilire se c'è propor::ione fra il ca. ratiere corrunercia/e e quello della produzione negli <'S<>rci:mi isti di produzione e vendita. Ghe cooa vo-. gli.a dire, pr0$o al.la lclt.era. questo mazzetto di parole, non r ben eh.i.aro. l\1.a quel che è chiaro, mollo ch.iaro, è:. - sopratullo - eh.e la co1mnissione ha poteri - di fronte ni bottegai in fumjone - per permett erc agli imi 'Ci[ Lener aperto il loro negozio e pe1· obbligare gli altri a chiudere. E guanto poi a coloro che ,·ogliono aprire un n.egozio 11u0Yo, la commi!s:on<' ha poteri di dir cli sì o di no. \'o: pote-te imm~inare benissimo - ade~so che v'ho esposto il srucco del decreto - che cosa capiterà. Vi sono, fra i botte.gai di Lan.ti pae. si. individui che. ~odcndo di una certa indipendenza e a ,·endo con talli col celo op<'1-aio, sono <l/i.vcn.uli sor<alisli o almeno simpatiz7.anti - e C'hr poi non hanno credulo di far gcllito lanlo facilmente delle loro idee-. \'i sono inYccc dei bottegai i qual i - in od io alle c·ooperali\·e, o pcrc-hr hanno -:.:onlatli P inleressi con qualc..h.e gros ·o padron.e del luo_ go. o anC"he s~mpliccmcn,tc per bas- "a opportunità - si sono buttati a corpo morto nella corrente fasci.sta. Qucsli otterranno di tener aperto :I loro negozio; queili donanno chiudere. Gli aspiranti ali' apcrlurn di 11110,·i negozi. se non sono persone più ehc gradile al Fascio locale, non abb;::ino l' ingcnu'.là cli inoltrare la domanda: bultercbbc-ro Yia te-5 li1't' della carta da bollo. Cosi il cc111111ercio al minuto dei gcnc-ri di prima necessità ,·iene fasci_ , lizzato. Non s: dica che- il mio è pes- ~imi!'mo di maniera. Citi sa come si srnlge la Yila sopratutto nei pi.cco!i conl1·i, chi ,·ede come è composta la commissione comunal<? pe1· l'esame delle cloman<lc, c.apisce suJJito che non c'è 1·c-mi~i'>ionc per chi non è in pc-rfello odor di santità presso il fa- ,:cio locale, daJ quale - ;n sostanza - ,·iene nominala lulla la comn1issione. dal podestà a quei due delegali elci commcrdanli che sono di [allo d'ltc aHo-cali dei bolle.gai fascisti, e a quei due rappr sienlanli dei sindacali locali i quali faranno come gli altri Ire membri dc>lla comm.issionc: della rappresaglia conlro i lrnllegai no 11 fasC'isli. Le conscgLlenzc di qu~"la bella cli. ~posizione saranno pesanti per 111.olle famiglie cli bollegai le quali hanno Yi~·'ulo fìn qui modestamente del proprio limitalo giro cli affari., che molle- volte- non hanno grandi riser- \'C' da parle P (Jualchc- Yolta hanno and1P dei debiti: domani esse 11011 !--apranno che- fare, cornc guad':lgnar eia ,·iycre. come- u~cire dall'imbarazzo in cui la commissione- comunalele a,-rù cac{·ialc. l\.>rchè i..• YCro che, mollissime- ,·olle. il <·omrnC'rcianlc al minuto è un ingordo il quale- pela spietalamcnl(' il proprio cliente per arricchirsi a macchina e noi pc1· questo opporremmo a CO!--loro il nostro moYimcnlo cooperatiYo ehc fu clistrullo Yiolentemcnle e- non fu so- , liluilo clH' in mh.u1·a minima e da organismi senza capacità di_ i~cna_ re l'ingordigia. dei commerc1an~. M~ i.: anche Ycro che vi sono p:ocol 1 commercianti i quali son.o già, es:;1i sLCS.$Ì. ,·illi.mc di questo s.;.slema di commerc.io c.he è in W:i,O, per cui la merce per an-i,-arc al consuniatorc pa~"~a per una lunga catena di i;n.tcrmc-diar:. II piccolo bolle.gaio è, spesso 1"11Jli1110anello di questa calerui e ~011.diYide col cliente il peso del1' aumento dc; prez'Z'i prodotto clagl i intermediari che l'hanno preceduto. Vive delle briciole, in.somma - e se ;a ca,·a pcrchè nel negoz:io fa tutto lui, daJle funzioni. di di1·igcntc a quella deJJa pulizia. :\d ogni modo - ingordi o modesi i; on est i o bjrbaecion-i che s:jano - si salvano quel hi che sono fa.scisti e si sacrificano quelli che col fa5cismo n0n hanno 1nai ,·oh1to a,·er niente da fa,re. Notale- poi che questo pro\'vedimcnlo dann~rà parecchi nostri amici. 1 quali. messi al bando dai fa!".-ei.sti. in condizioni <lli non guadagr~~u:c ahJ?a.sl.anza. per viYe:r-e, pÒte~a: no lrm·are presso i bollega.i 3tffi.tçl qu.alc.hc fa(.'ilitazionc e - ~-i:bilmenle - anche un poco di credito. Ora an.che· questo scampolo di sal~ Ye7.7..!.a:, lollo. Il nuovo bottega.io autorizzato non aHà pietà: o pagare. e caro. o muoia di fame. Che YOlete eh.e ,-i <lira? Se il fascismo dcYe isolarsi, deve ben farne di . . ' q1testc. Sta bene. Ma quante \'ltume. UNO DEI TANTI. Lamiserdiaetleasitere I salari enormemente bassi nelrindustria cotoniera svizzera non sono più un mistero per nessuno. Pe:r convincersere basta infatti visitare le case di alloggio µopolale dei tessitori e filatori nella regione superiore del Cantone di Zun~o. della valle della Murg nell'immediata vicina.nza della capiiak: lurgoviese. di f.raenfdd, poi di Windisch nell'argoviese, ecc. per avere subita l'imp.ressio,:i.c che quella gente subìsce un destino che è W4'1 pena, un atroce tormento, per degfi esseri dotati di una ragione, _di ~omini e còttadini del ~ecolo v.:nles1mo 111SOTTtm.a. L'~pressione delle loro facce e.m.a.ruvte, i loro ~estiti logori, quell'odore pendranlc <-aratleristico delle abit.azioni di genk estrem.a.m,rn.te povera da un n0t0 scrittore tedesco definito , Anm:- Leut~Geruc.h» (odore di povera gente) darebbero ad un visitatore non p,·alico dell'ambiente l'idea che questa povera f;ente fosse reduce da un lungo doloroso staio d'ass:.-dio. Tal•~ quasi e?:"anO I.e condizioni già quando l'in.dustri:i ln,l• lava discretamente ai suPi pa.dr:mi I! che andarono poi man mano µcig,iorando quando la crisi '.ncom,ncié a farsi sentire. I poveri open i 1c,sil ori furono naturalmente i primi a subire h riduzioni di salari e il pro!un~-:mento dell'orario d. 1 lavoro perchè il signor industriale non abbia da rimettere nnl b de, :auti guadagni falli nel passato Oggi la ~ituazione di molte ma2stranze di tessiture di cotone è l ,:e eh<":il tacere sarc-bbe un grave deii'.lù Di qui e cli lì gli op{:;rai resi ::or.tg~1,:>.;idalla dispe1·azione, si sono ~it•r.i1i ed haru10 chiamato in aiuLo la Federe11.ionc T~si le. Cosi è successo a Baretswil ove l.-c dille - una dopo l'altra si schiusero all'organizzazione. L'ultima di loro, Hilfikcr e Cie., ebbe una riunione nella prima settimana di quest'anno. Anche qui le lagnanze degli operai fecero conoscere uno stato di cose veramente emozionante e triste. Il sistema d,dle trattenute è perfezionalo in modo da lasciare all'operaio invece del salario so1tanto del. le bricciole. Un operaio si presenta con una bUota sulla quale erano marcate delle trattenute di fT. 10 e 15 per luce elettrica c.d altro. Il salario stesso era di !,·, 35 pu· due selli.inane di lavoro. Detto operaio dovette quindi mantenere sè stesso e la sua famiglia p--_r due settimane con 20 franchi! Non si sa com.e definire il ca1·attcrc dei padroni che so<ldis.lano i loro operai con fr. LO, 15, 20, 30 e 35 ~r. per 12 giornate lavorative. V1 f11pur:: all'assemblea un operajo che do. po Lutb le t1allenutc ricevette come paga qLLindici.nale 70 centesimi! Con qu~- sto salario dovette v;irere colla sua famiglia 11 giorni e passare le feste cli capodanno! Quando qu~sto fatto fu con)- ~ciuto qualcuno degli operai stessi organizzò una colletta. raccogliendo lra q uesli poveri una relativamente discreta sommetta ~r mil:igare la miseria del più po\ ero tra loro. Gli operai stessi hanno quindi più senso reale dell'impresario stesso che non ha vergogna di includere nella busta la somma di 70 centesimi. Quando altre volte rimproverammo

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