·i ,, r- .l ,. r') D r. .UlNO XXVII. (A. P.) ZURIGO. 3 FEBBRAIO 1923. Num. 5. ' Teteiooo 4475 SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALJln'A PTALlANO NELLA SVIZZERA Centesimi 15 la c~ UN NUMERO ARRETRATO Cent. ~ ABBONAMENTI PER LA SV:iz..zimA PER L'ANNO rg-.n: 1 anno, fr. 6,-; 6 mes, ir. 3,-; 3 :ncsi. fr. 1,.50 Il Contt>-Chèqu~ REDAZIONE ~ AMMINISTRAZJONE : I· ~ N. vur-30~ 11 L'.lmllldnel Luorator•e" tu~ + Oommllllon& Eaecnt111 dePl .S. I.- ~::::::!. ~ -======================~===-======~-= .. -=-::::-=--=_::----~---,-_ -:,_.,-:_::-==-=-.,-.,. ·=--==--::-=ts=- =-::-=--====== ==============:;....,:=:== PER L'ESTERO: 1 ano, f:r. JO; 6 mni f.r. 5; 3 mesi, fr. 2,50 Lotta su li proletariato tedesco è ingaggiato io una lotta immane contro il capitatis,no francese e contro il capi talismo tedesco. Combattendo il primo, deve guardarsi ancora alle spalle, minacciato seriamente dal secondo. E così esso trovasi in Wla terril,;- le pOSizione, tra il martello frdnce:se t l'incudine tedesca. La sua lotta è questione di vit1 o di morte. Occorre ancora che si gllaTdi bene dalle insidie d'una 1m;cne s.acra. tesagli dai suoi nemici interm. In nessun momento, anche nei più gravi, può esservi una coincisio11e di interessi fra capitalismo e proJerar·:1to, sì ·da dar '>'ita ad un accordo, ma- ;rari temporaneo. tra sirutb.ii e sfruttatori. Gli ultimi avvenimenti lo dimoscraf\O. Nel momento del!' o~cup1Zione del-la Ruhr, il Sindacato del carboni! ;,.umemò i prezzi del combustibile dei -~O per cento. fn taJmodo il p3.dronal 1 delle miniere ricorre aJI' accumulazione del capitaJe 1 spese del consumatore. Complici il vecchio Governo W I t e r attuale Cuno. si è seguìta una pr,- litica criminosa, a danno completo del proletariato, il quale si tenta cU farlo ricadere nella più buia schiavitù. per sirnttarlo ancor più esosamente. Il popolo tedesco layoramre, ·n un 'impeto di generosità, ali' arresto dei magnati deJl'aJta industria rispOsero con l'unirsi ai loro affamatori. per iormare un unico fronte contro il capitaJ'ismo francese. Ma fortunatamente ha capito a due fronti rempo che se il padronato gli stendeva una mano, con I' aJtra nas-;ondeva l'armi per colpirlo a tradimento. Onde si è ritratto su cli una posizione difensiva prol.etario, esclusivamente prol.etaria, r:itirp.11dosi dai Comirati sorti per la difesa dei padroTTi delle miniere. Anccra un altro pericolo incombe sul proletariato. La piccola borghesia, il c1d tenore di \ita è quanto quella delr operaio, ha ancora la mente annebl)iata dal velame patriottico, per cui non riesce a scorgere il succhione capitalista qua.le colpevole esclusivo deUa presente situazione. E s'illude ancora in una révcmche, col porre mano alla sciabola. La Baviera è il focolaio reazionario dei pangermanisti borghesi, piccoli borghesi. sociaJjsti-nazion_alisti. i quali consciamente gli interessati e inconsciamente gli altri. soffiano a gonfie gote sul fuoco che dovrebbe dare la scintilla per lo scoppiar di un colpo d:i St,ato. Tutti questi ripetono in coro il motivo predominante dei capitalisti tedeschi: piuttosto iJ capitalismo francese che la rivoluzione proletaria! In situazione più terribile il lavoratore tedesco non potrebbe trov.usi. Per cercar la \ittona egli deve unire tutte le sue forze. formare il vero fronte unico operaio. per fronteggiare il nemico C3lJ)itaJistafrancese e tedesco, e per sventare a t81Tlpo ed opPOrsi ad un eventuaJe pateracchio che ootrebbe preparargli qualche gruppo o gruppetto dirigente soci::i.1-democratico. ({_ I.) Il Convenganzoionsainledacsaolceialista peP le dlPettlve del Sindaeati Rosai Si sono iniziati i larnri delfannunciato Convegno nazionale del ComiIMO sindacale socialista. Erano rappresentati i Comitati provinciali sindacali di Bergamo, Venezia, Torino, Vollri, Milano, Lecco, Gallarate, Varese, No\·ara, Sampierdarena, Bologna, Livorno, Biella, Genova, Reggio Emi!ia, Napoli. Le Camere confederl.li del Lavoro di Bergamo, Venezia, Lecco, Gallarate, Varese, Novara, Sampierdarena, Livorno. Il Comitato regionale iniermieri Iombudi. ezione metallurgici di \'oltri. Sezione metallurgici di Milano, Federazione operai chimici, Infermieri di Mombello. inJacato pro- \·inciaJe tessile di Torino. Lega arti tessili di \'oltri, Fedenzione minatori. Grafici di Milano. Federazione operaia ceramisti. Sindacato edili e Sindacito panettieri di Milano, egretariato tessile del Biellese. Federazione prO\inciale Lavoratori della terra Ji Milane;. Erano inoltre presenti molti compagni organizzatori di C1mere del Lavoro e di Federazioni di mestiere. Dopo che un rappresentante del Comitato sindacale nazion:ile ha letto di,·erse ad.:"ioni di org1 ...;n.azioni che non hanno potuto im · re il proprio rappresentan :e ·.1 caus:1 \.!ella reazione che ha pri"arn t«nte Leghe dei mezzi nece .;ari 1, regolare funzionamento. a pn..·5idente è nominato l'on. Paolino. LA RELAZ!O "E DEL COMITATO Il presidente. aperta la seduta. dà la p~ro1 1 rappresent.ante del Comitato nazionale per la relazione de11o· pera svolta dal Comitato stesso d1I C" ongresso di Genova, ep<'ca della sua costituzione. ad oggi. Alla \·igilia del colpo di taro iascista esiste\ano J IO Comitati sindacali in aJtrettanre Camere del Lavoro. i quali avevano contribuito a costituire ttc-Comitati J)er ogni Lega. ciò che anebbe consentito di ~oordinare POi saldamente i Comitati nelle Federazioni nazionali di mesriere. 11 Comitatc: si è presentato al Convegno dimis ionario. non essendo tato prima convenientemente sorretto nella ua opera dagli organi del Paréito. Dopa una breve ma chiara discussione alla quale prendono parte molti compagni, "iene approvato il seguente ordine del giorno: « Il Convegno approva la relazione del Comitato sindacale e udile le moti\·azioni àelle sue dimissioni alla Direzione del Partizo, richiama quela alle responsabilità d'ordine sindacale dell'ora presente, dando modo di funzionare al Comitato stesso». UL CO GRE SO MO 1DIALE DEI SINDACATI ROSSI i passa alla relazione sul Congre - so mondiale dei Sindacati rossi e sul programma delle Sinistre sind1caJi. Il compagno chiavello ha 1a. parola per riferire sulle impressioni del Congresso mondiale, e sulle cUscussicni avvenute intorno ali· unirà del movimento operaio. . Fa note le deliberazioni prese in merito alìa indipendenza del indacato dai partiti politici. Cita la risoluzione presa a riguardo delle adesioni alle Internazionali di Amsterdam o di Mosca delle Confederazioni nazionali e delle Federazioni internazionali di categoria. E' prevaJso il concetto di mantenere ad ogni costo. sia nel campo nazionale, come in quello internazionale r unità del movimento sindacale. ln ron-egia i comunisti so11c I O per cento della Confederazione e ciò nonostante 1,cr non creare <:.-.:;s,;;;011e con il 20 per cento di social-dcmocratici pur mantenendo la direz1011~ delr organismo, restano con l:1 C,)niedcrazione aderenti a Amsterdam. Questo caso dimostra du<tr:imcnte i prc,positi unitari dei compagni ,!cli.i lnte:-..azion1le Rossa. Ad Am~t~r-dam per Mos1..".l. ~!m l0 iiuaJità, c·>11i metodi e per 1i trianio del ·,rogr:1mma di Mosca. Il c1,mpagno chiavello ..:1,nrnu:1 nella sua relaziene dimostrando cune ~on ~! abbiano in nes:;un ·nc,do pr,>positi scissionisti e come r nd<-'~ior,c a; _rndacati rossi oltr-e :1. '3i~nif'- 1..::irecrde5ione al metodo -.:IJ.<;·.; st.1. ·: ~glia :utche significare un11:1 < pe;- raia nazionafo ed internazionale. Segi,e alla rdazione un1 , i Va ù - ~c11~5ic,netra l compagni presenti, t11tt1 conrc,rdi nell'affermare nuovamente la adesione alle idee cd 'li r rolioteca Gino la CO gramn:;; deHa Internazionale J:!i Sindacati rossi. L'ADESIONE ALLA I TER AZIONALE CONFERMATA ALLA UNANIMITA·. Stabilito di cUscutere a parte il prog-ram.ma delle Sinistre sindacali, il Convegno conclude sulla relazione Schiavello con la unanime approvazione del seguente ordine del giorno: « Il Com·egno nazionale degli aderenti. al movimento sindacale socialista, ud.ifa la relazione sul Congresso mondiale dei Sindacali rossi; riaffermando sopra ogni altra considerazione la necessità della urtitci sindacai.e e nell'orbita nozionale e in quella internazionale; approva e afferma la sua adesione alle idee ed ai programmi defI Internazionale dei Sindacati rossi •. Questa prima seduta ha data una chiara cUmostrazione dell'orientamento delle masse che ancora si mantengono fedeli alle loro idealità e che vogliono consen·are la loro fisonomia class'ista. Ma dubitiamo iortemente che i signori della Confederazione. posti di freme alle incquivocabHi a.ffemrnzioni degli organizzati -- valg_a ad e51;;mpio la \"ittoria ultima delle Sini- ·trf;! sindacali a Venezia - vogliano intendere il loro imprescindibile do- \·ere: convc-care al più presto il C'ongresso confederale! In vista del Congresso del Partito Dlaeuasloni intePne La sollevazione cli gran parte di comPta,gnidi tutt'JtaJia contro i nuovi 14 punti fissati dal Congresso della Terza lnternazionaJe, l'operato deU3. delegazione del nostro P1rtito a Mosca e la decisione presa in merito dalla Direzione del n~tro Partito stesso. ha indotta la Direzione medesima a convocare un Congresso del Partito, per decidere in riguardo a:i 14 punti in parola. Dato che i punti esoludernno un nostro Congresso con facoltà di decisione, !"ultima deliberazione della Direzione può essere considerato un successo di coloro che vogliono rimaner socialisti e sono contrari aJla fusione coi comun:isti. I 14 punti sono già violati, per opera della stessa Direzione che li aveva dichiararti accet tabi! 1. Da parte sua la C. E. del nostro Partito nella Svizzera ha deliberato di convoc.are un Congresso per il 25 febbraio. A questo Congresso i socialisti italiani nella Svizzer:a dovr,anno prendere posizione in riguardo alle condizioni poste dalla Terza Internazionale e nominare il suo deleg_ato,o i suoi delegati. aJ Congresso del Parrito in Italia. Sarà bene pertanto discorrere ancl1e nel giomaJe della questione ohe occupa, appassiona e preoccupa tutti i socialisti attivi di tutte le tendenze. Cominciamo a stabilire che il Congresso di Roma fece cattirn accoglienza a!Ja proposta di .aderire incondizionatamente alla Terza JnternazionaJe e deliberò di « rinnovare» scmplicem~nte la domanda di ammissione. Questa accogLienza e questa decisione significano in modo chiaro e limpido che il Partito non intende di aderire alla III lntemazionale a qualunque condizione. In proposito si può 50fisticare fin che si vuole. si-può affermare e sostenere che noi do\·evamo sapere che la 11J Internazionale non awebbe fatte con- -.:eSsio11dii sorta ecc.. ma la deliberazione resta. i fatti non si scalfiscono. La nostra delegazione a Mosca dunque, che dcve\·a soltanto discutere. trattare ma non concludere, ha e5orbitato dal mandato ricevuto e la rnrczione che ne ha sanzionata l'opera e dichiarate accettabili le concUzio11i peste da Mosca. ha violato le de- .,_i<:.iondiel Congresso di Roma. Pertanto \·a disappro\·1to tanto rooerato della delegazione quanw quello della Direzione. Stabilito questo. vediamo un po· ouali sonc le ragioni della nostra op- !)Osizione ai 14 punti di Mosca. In pro-posito si è scritto già parecchio nell'organo centr:alc del nostro Partito. rArnnti.', e anche nell·An·enire e l)Crèi sarà diiiicile recare argomenti nrcni e impossibile eYiDre ripetizioni. S~ri"-·iruno dunque senza aver la pretesa cUdire cose nuove e col pronosiro di precisare il nostro pensiero ~ ~sumere nettamente la responsabilità del nostro atteggiamento. Le ragioni che ci r>0n,g-onocontro i 14 punti ono tre: due di fonm: il cambi-amento del nome del Partito e l'immediata fusione coi comunisti: e una di sostanza. ossia di principio: la negazione da parte delll Ter'l.-a lnternruzionale di quel , minimo di autonomia, cJ1efu sempre chiesta dal nc.stro Partito e che noi riteniamo condizione assolutamente essenziale per la \·ita e lo SYiluppo del Partito stesso - inteso ccme partito di masse e ncn come setta. Del nome ripeteremo quanto dissero ·e scrissero molti aJtri: non vediamo nessunissima ragione di cambiarlo, J)erchè è puro, senza macchie di sorta. Abbiamo invece molte ragioni di conservarlo, perchè esso è caro aUe masse che \·edono in esso il simbolo delle loro riYendicazioni, la bandiera fiammante e immacolata che li guidò in tutte le loro battaglie, che fu con essi sempre. nella buona e nella cattiva ventura. Raccolti intorno a quesro nome i prolet1.ri d' Italia lottarono per decenni, vinsero. perdettero, gioirono, soffrirono. e queste lotte, queste gioie e queste sofferenze nobilitarono_ agli occhi dei combattenti anche il nome. Nel cuore e nella mente dei proletari italiani sono impressi i ricordi fieri di queste lotte e assieme ai ricorcU è impresso il nome deJ Partito. E' possibile canceJlario ? E J)erchè cancellarlo? Perchè togliere a tutti coloro che militarono per anni nel Partito socialista, che diedero ad esso il meglio di sè stessi, che con esso e nel suo nome pugnarono sfidando persecuzioni e rap.J)resaglie d' ogaj sorta, perchè togliere loro il piacere di continuare a dirsi fieramente sociaJ1Sti? Perchè costringerli a rinnegare il nome onorato del Partito al quale si sentono orgogliosi di aver appartenuto e di appartenere? E perchè togliere aJle larghe masse operaie il piacere di poter rivolgere ancora, anche nelle tremende contingenze in cui ora si trovano, il loro pensiero, il loro affetto al Partito « Socialista », ohe hanno conosciuto e amato ? Perchè impedir loro dl riporre la loro speranza nell'unico Partito eh· esse per lunghi anni conobbero per loro difensore intrepido e rnlido? - Solo per il discutibilissimo piacere di una unifonnità di nome, nel- !" ambito di un aggregato internazionale. - Anche per distinguersi dai social-pa trioti - dirà qualcheduno. - ia pure. ma anche questo è troppo poco per sacrificare un nome puro e glorioso. E poi la distinzione esiste già. senza cambiare nome. In Italia i sociaJisti cUdestra si chiamano unitari e noi semplicemente socialisti. La distinzi011equindi esiste e non v' è proprio nessun bisogno di cambiar nome per crearla. Si noti poi che 'ambiando nome e facendo la fusione col Partito comunista. si farebbe r interesse del Partito socialista unitario, il quale la.scierebbe cadere subito. senz' aJcun dubbio. r appellatiYo di « unitario» e diverebbe il solo Partito «socialista•. Userebbe poi del prestigio e del!" influenza che questo nome esercita sulle masse per attirarle a sè. e consegue che. senza volerlo, coloro che vogliono cambiare il nome del Partito nostro. fanno r interesse di quello degli unitari. Tutto questo, ripetiamo. solo per conseguire una uniformità di nome! E. proprio il c~o di dire che si vuol dar fuoco alla ca a per scaldare due um·a. Della fusione coi comunisti e de!la necessità del « minimo cli autonomia diremo nei prossimi numeri. .\-flRA, no. eongresso d11 PartiStocialista Italiani ■ella 8Ylsaera ZURIGO, Militarstrasse, 36. (Giorni 24-25 febbraio 1923) Il Congresso del nostro Partito nella Svizzera incomi.ncierà il giorno 24 alle ore 2 pom. e proseguirà nel giorno seguente. Si svol.gerà il seguente ORDINE DEL GIORNO: I. Relazione morale; 2. Relazione finanziaria; ~- Relazione stampa; 4. Discussione sull'attuale siruaa,ione del P. S. I. riSJ)e'tto alle condizioni cUMosca; 5. Sede della Commissione Esecutiva; 6. Varie. Le Sezioni che credessero opf)(Jrtuno fare alcun.e agghrnte o varianti sono preg«te di darne tempestivo avl'iso alla CommisSione Esecutiva, Militiirsfr. 36, Zurigo. La Segreteria. LI1d11U1eata d ll'lmOcp.erai di Tarill con decreto prefettblo Il prefetto di Torino ha emesso un decre10 col quale dichiara sciolta l'Associazione Generale degli Operai cli Torino. La motfrazione dello scioglimento si rie hiama agli scopi per cui era sorta l'Assoc1&zione - e cioe· per la mutuo assistenz'l - e si soffenna al fatto che gli attuali diri- !fC'nti di essa erano apponenenti al partito comunista. Qui la motivazione dello scioglimento si indugia ad analizzare il riflesso della situazione politica nei riguardi della Associazione che "nell'ultimo ventennio ha o.<aSuntoatteggiamenti diversi do quelli originali - cosi dice il decreto - diventando il campo openo o competizioni di carattere politico ...". Non è necessario aggiungere gli altri apprezzamenti nei quali si indugia il decreto prefettizio che ha dichiarata sciolta l'Asso-- ciazione Generale degli Operai di Torino. Resta il fatto chiaro e semplice che l'Asso-- ciazione, se anche era amministrata dai comunisti, non mancava agli scopi di mutua assistenza per cui era sorta. E quando un organismo assolve agli scopi per cui è so,- to, che possono anche essere scopi modificabili sotto l'influenza dei tempi, non m;rita le attenzioni di un decreto di scioglimen10 soltanto per il fatto che gli amministratori sono seguaci delle teorie comuniste e in omaggio a tali teorie esplicano la loro attività politica in tutti gli aspetti della vita pubblica. Fatta questa considerazione non è eccesivo fare un confronto col rilievo esposto da chi conosce bene l'ambiente torinese nei rnppoi1..i dell'Associazione Generale Operai. "I fascisti, in questi ultimi tempi, andavt•no ripetendo di voler conquistare l'Asso-- ciazione per fare del palazzo di via Galileo Ferraris la sede delle loro corporazioni. Essendosi e,;dentemente accorti che la cosa, malgrado tutto, non era così facile come 1•~i credevano, è intervenuto il Governo ed hu sciolto l'Associazione". I Non si possono avere reticenze nominando "arbitrio inqualificabile" il decreto prcl"etizio che sciolse l'Associazione Generale degli Operai c!i Torino. L'Associazione Generale 0perai venne fonduta a scopo di mutuo soccorso nel marzo del 1850. Il suo patrimonio, che si aggiro ai tre milioni circo, consiste nel palazzo di corso Galileo Ferrnris 12. nonchè in alRinaldRoigola e la eoatltaeate Sfadaeale Rtrutido Rigola fa P:lrte con Al.ceste de Arnbni.s e Guido Galbiati del Comitato di Direzione del nuovo giornale « Sindacalismo » organo di propaganda dei « Comihr.o per la costituente sindaoaJe "· Egli spieg,a le ragioni per le quali ha creduto accogliere l'idea della « costituente sindaC"ile" dicendo non sembrargli sufficiente la riacquistata indipendenza confederale dai partiti Politici portando la « vecchia org:1nizzazione il peso di responsabilità e di erroti, in gran parte non suoi, e pur nondimeno pregiudizievoli al suo sforzo ili rinnovamento•. Il vecchio schema, in una parola, non b:asta più. Le esJ)erienze recenti hanno, secondo J.l Rigola, dimostrato c:heè urgente rifare« l'anima del sindacato». dargli, cioè, un contenuto spirituale nuovo e un metodo di lotta che tenga conto dei risultati delle ultime dolorose esJ)erienze. Le « dichiarazioni PFeliminari > sembrano aJ RigoÌa atte a riunire quanti serbano viva Ja fede negli i<leali democr,atici. non più nei senso di una democrazia soltanto .politica bensì di una democrazia di lavoro. EgJi auspica alla « sovr.an.ità sociale del lavoro » che vuol dire « avvento della classe produttrice in tutti i suOi diversi elementi intellettuali e manovali » con esclusione di ogni sorta di parassitismi. La sovranità deve promanare d:a.l campo e daJl'officina., dal gabinettto dell'inventore e dalla cattedr,a dell'insegnante. dal direttore tecnico e daU'eseéutore: ma deve essere sovranità democntica, poichè tutti i produttori, pur nel rispetto delle gerarchie moi:ali e intellettuali, devono cooperare su un piede di tibertà e di uguaglianza nei diritti. E ci pare che bast1. Dove conduca questo « sincb.c1Hsrno democratico » è chiaro di per sè e non abbisogna di troppa lunghi cornmen ti. Rinaldo Rigola, che è forse il nostro organizzatore più preparato e abile. crede che occorra rifare l'anima aJ sindacato. Noi pure lo riteniamo. Senonchè, a differenza del Rigola, il rifacimento che noi auguriamo non ha finalità democratiche ma finaJità socialiste. La reazione ha rimorchiato tutti un po' a destra. Molti non se ne accorgono. ma ciò non toglie che il processo si sia svolto e che abbia non poco contribuito a creare quella confusione delle Littgue che delizia i partiti proletari e che ha prodotto i più strani fenomeni. Non ci si intende più. Un tempo I concetp erano semplici e le formule chiare: oggi non si fa che distinguere e ridistinguere, sottilizzare e precisare e a furia di intellettualismo si è finito per - sm:1.1Tire il senso della . fondamentale opposizione degli interessi di classe e della meta che il destino ha assegnato al movimento proletario. Gli è perciò che noi, a costo di parere d~ sempUoi e degli ingenui restiamo fedeli aJla intransigenza classista del nostro partito e cerchiamo di permeare il movimento sindacale dei principii teorici e dello spirito del socialismo. tri stabili di notevole valore, alla Barriera =e==============..., di Milano. alla Madonna di Campagna, cd Altessano, a Venerio Reale. Possiede inol~ L'altroDio di Mussolini tre uno diecinu di filiali nello provincia e Oirgi. che il Fascismo sull"esempio del DuLma trentina di collettori. ce invoca così spesso il Dio dei credenti, Nel g-ennaio 1922 il numero dei soci su- vogliamo ricordare l'altro Dio. quello che perovn i 16 mila. Insieme alla Cooperativa ;'\fossolini insultava così volontieri nelle sue lerroviaria nel 1889 costituiva l'Alleanza conferenze di propaganda: Cooperativo Torinese. ,, · di · Li · • . . . . ...... ,01 cmmo ag operai: ..... ;-,.;on laL Assoc1az1one Generale Operai era am- ~ciatev 1· ades O d I h · I f . . . . . c re a qua c e picco a ormumm1slrolo da comunisti. La sua sede prin- lo · Il 1· · di . . . economico co e qua I s1 cerca moc1pt1le, che, come abbiamo detto, era m demizzare l'assurda r l di · G 1. F • . . e uncs o pre caz1one corso a ileo errons 12, m questi due ul- I "bi" . All 1 · d 11 h" I . • • • . • _ >1 1c,1. on anatev, o a c 1esu e o,·oraltm1 onru e stato tre volte incendiata dru fa- t ·1 t · 1 - d Il · e per I non o e a ragione umana e l11 scisti, poiche" in essa trovavasi pure la sedistruzione dei dogmi. Pcrchè SOLTANTO de della Camera del Lavoro e di tutte le DALLA MORTE DI TUTTI GLI DEI NAOrg-onizzazioni politiche e sindacali. SCERA' LA VITA DI 1UTTI GLI UOMINI. Pro ''Avanti/,, :C:.omma µr._cedcnte Fr. 77.- ZCR l GO - :.\lr~nati. 1,- llER'\.\ - Domen·:co .\nron:ni. 0.50 TOTALE ..... Xel circo dei credenti, I PAGLIACCI SO:XO I PRETI DI 1UTTE LE CHIESE, e In folla che li uscolta, li applaude e li ammira è lu folla ignorante, ancoro SCHIAVA DELL'ASSURDITA' RELIGIOSA E DELLA ME:\ZOGNA DNJNA. Dall"opuscolo L'Uomo e lo Divinità ). MUSSOLTNI.
. '\). 1 ..... .....,, -,---- .J.J .rl.,,; ".Cr,J...1'\..::.. , ACQU.·EFORTI le Potenze, l'Europa, U. mondo viene lPRO "AVVENIRE .. RR. CC. • ( UI &. NOTTI!:') D' J li'~ .&III&. ,. a poco a poco irresistibilmente, ine- . ~omma precedente Fr. 13640 sorabilmeme trascinalo verso una BERXA - Anton'ini Domenico Ero stato arrestato, da un paio di giorni v~vano fotto i>ere il terribile eccitan~e allo 11 pruescsontra i s ccb1g11111r1 dall' "An1t1 I,, pregiudiziale repubblicana. Lo hun- mw,·a gue, ra, che come la prereden- :1uspican<lo J giorno -<l;l ris\·egtto e passai quelle notte in treno, in un vago- scopo che .la donna facesse meno resistellUI mo allorc:hè. a Milano nella sala· su- re_. non :;en·irebbe che :;cl arricchir!' :,rolcLario > 0.5') ne cellulare. J'vli sentivo stanco morto. poi• alle loro voglie. . . . . periore del Corso Hotel, io proposi lai µochi \"Gm1,iricol sudore e col sangue AARA li - Pavesio. contrae- eh.; in quei !riomi di prigionia non avevo Passati pochi ist anti il vice--bngadi:re Sl pregiudiziale repubblicana e Mnsso- del /JOfJO(olm~oratore. ::amb:ando saluti ai comp-agni di dormito un i;tante, preferendo fare a meno eçcostò alla r,•iovine e le monn~rò ali or~- E poi, andate a dir male della giu- Hni prop0se di accentuare la tenden- GEN-◊SSE. J:adcn. dc.lente ~i non aver po- del riposo all'essere divorato dalle cimici, chio qualcosa che la fece arTOssire. La gio-- stizia italiana e del Governo fascista! za repubblicana. Vogliamo or,a di- ================ luto partecipare alla festa !'oc~ che nascoste nelle fessure dell'assito, uscj- vine si ritrasse nell'interno della celletta Non sono trascorsi tre mesi. dacchè menticare il nostro pass-arto? Lo pos- Parole da ricordare !'sta da ioro ind<:.tt:t il 2'j corr.. vttn'o la notte a centinaia a gremire il roz- che il vice-brigadiere si affrettò a ~barr~re i nuovi salvatori dell'Italia hanno fat- sono dimenticare sì. i cavalien· ed j ,.-..r.::hè impcg-nato a divcrt re i ro pagliericcio, e per quanto la positura, in colla persona. Per pochi min_uti ~t~ttJ a t ;,.,.,-· nella asa d l(A t·, "La pronrictà che noi intendiamo for ri- li I h li di r-ode e di preda di =- o -J •l~lOTle C e van 1.. commendatori della Corona d. Italia " senza fastidi. > 2.- cui mi costringevano i vinco· e a mancan- una s~ crmdi.~g ~ 1 • . l' ri~i "ad mettendo tutto a ruba o a iuoco. E e del Re, tutti coloro che oggi ba;ano tornare alla collettività operaia, sono i mez- ROCHE _ Pasca i Campognani za di spazio, non fosse del!e comode, non l!U\1ena e v10 enza; poi uomo . ieri f altro c'è già sfato il SUO bravo ! zi di produzione e di scambio: la terra, le ,.~gando l'abbonamento. . > 1.- fordai ad addormentarmi. avvincere colle sue mani la nuca della gn, .. Prccesso Con rela '+:,.,a e l"'." r:~\>e COll- ne 110.rne santo di Benito Mussolini, T• DE'- p 1· . vm·e e l'attirò a sè nell'ardore impetuoso; '" ,v .. uc Ili" a no· 1 non e·,; t N d' macch.ir:.e, le officine, le. minic,e, le ferro\rii:, ò. \ •' - aro im. ausp·can- Dopo qualche tempo mi riscossi: avevo danlla. Ah, quella brava signora dagli = ,mp0r a... on I un clo la-fusione e contro i pers011a- nella bocca l'asciutta amarezza dell'u.bbria- anche la donna cedette e i due si a,rvinsero uomo nè di dieci si tratta ma si trat- i gTOndi tt·ansutlantici. In fondo questa pro- nell'tt.ema lotta muta e violenta ... - occhi beudati! Davvero che ella non ta di sa1 il f ' li.su-i. • 1.- CO, nei polsi, costretti dai tristi anelli di ferglJIJTda ·a ·,xU'liti, a opiniofli politiche. vare. ascismo daJlaprosti- prietà privata è minata da una contraddi- POLLEGfO - Fumagalli Cii- ro, un fonnicolio diffuso e in rutto il corpo Per un hmgo spazio di tempo la donna Il cittadino Gziido Cane e la cittadina Fione: Sca~amo dal tempio i pro- zionc insanabile: E' proprietà privata ma è ,:o. > I.- la d.ist.orsione penos-:i che lascia la posizio!\t fu premuUJ, soffocata dagli amplessi di Adele Rossi sono stati colti in .ila- anaton; stringia:mòci attorno a Mus- frutto del lavoro colletti\-o. CHI PUO' OGGl ZuRIGO ·_ .\rmuzzi. > i.- incomoda dopo un cattivo e scarso riposo. quei miserabili accesi di foia, che la I~~ granfe menlrf! portavano via dal(edi- s~!ini, pro?ti anche a rapirlo da[ pu- SOSTENERE CHE LA PROPRIETA' SIA JERLIKOX - Hcrinot. rin- ~ martoriava incessantemente il pensie- ria ardeva. che la libidine rendeva -ebbn e U,J tndume di Roma, ~I postrjbolo del .vrazian<lo Fcrdin. > I.- henetici. Ed io vedevo quegli uomini colla lf/C,10 dell'Avanti! abiti e bia.ncheria \l;m1"nale per r1·condur10· ·,n p1'""'Za FRUTTO DEL LAVORO DAL :\-1O:\-IENTO ro di dover passare la notte in quell'angu- da lasci. 01·· ..... cu., OERLlKO:X _ Velia G,lardo. faccia affocata mostruosa Via, c r che risulBac. .ta!ono pui di proprie/a del- COJ) noi. Per questo abbiamc, fatta CHE COLORO CHE LAVORANO NO~ i ing,i::zi::umo Feré:n. , J - ,;t1•celletta, intierrunente chiusa, che solo a- dorsi incurvi, ritti alla copula, come capri · on ,., e ..1'ella ,.,u, si·gnota ; q.ua I ' . vcva un piccolo sportellino quadrato, una b-"' bi • ..,.. u• .,._ '" ' una, livo uzione e sia.mc pronti a far- HANN"O r-.ESSl.l.t'\JA PROPRIETA'?". --- lussu.ianL Vedevo a tratti •~are ecali avevano la loro dimort;z. al seco11do , aJi- , TO'l'.'LE spia. a una certa altezza della porta; anche n d . . pelli della doMa • del( d·~-· I f . ne im ~.;a, se sara necessario>. 1914. MUSSOLINI. "' Fr. 144,90 la . hi . . . di . mente i ri essi e1 rOSSJ ca p,a,w e lt1,<,!!}· I urto_era eviden- Prostituzwne, postribolo ... No11si·a- spia era e usa, pero I SUOI car ru era• barcollante, dagli occhi lucidi e le guancie 'e Sgndcchete 1n gattabUUI ~-1,, n1ro no sconnessi e attraverso gli interstizi si f '' • • • . , uu n.,-. _n•,.. no; a esp"imerc,.·cosi·. E' l'organo 0 jp-,-1 rosse, e da tutto quel carnaio in ermento L e c-.,n d ~ .. ,, ~ . ...-: 1, ~ " • nr.teva osservare che co~n si facesse neì , c. 1 • n. si _,J.. C~ro un (JJmO e ue dei fascisti lombardi. . ; d ~ ~ Il I • ~ - . r ~ emergevano mosse ferine di belva e vio,en• mes, ~i redUSl'!Tle_ per . lln~.. Bene. Che abbiano già ragione la o ? ~ il , ,~ 11 i li I a corridoio. ti sussulti di chiappe camute. benissimo. Cosi st fa gillSti.zw. Vero · T • T- T ,e:. "e> "a::> A Il treno era fermo, ma, per quanto ten~ _ Che hai, piccola, che haH è che quei due figuri rwn hanno nem- Petrolioe carbone. I.... A G- '-" ·~ ~~ dessi l'orecchio, non mi fu dato di conosce- Ma la donna non udiva più, il suo viso, meno bisog•U>di vedere come è f atftJ. re in quale stazione eravamo; udii solo du- devastato dai baci, impallidiva atrocemen- /à celiµ del reclusorio, perchè godo-. Nel bacino della Ruhr le irllppe Ner mejo che un sOrda.to arula\'O in guerra raI\le la breve sosta un rumore confuso di te; con i ceruli occhi vacillanti nelle orbite no enlrambi del recente indulto. Ma francesi avanzano sempre più i loro Er cavallo ie disse chiaramente: gente che saliva sul carrozzone, poi il tre- ratte più ampie ella guardava l'uomo eh«! questo è un tùtro paro di maniche. tentacO!i verso le terre no11 ancora. - lo mm ce vengo! E lo buttò per terra no riprese la sua corsa sotto la pioggia vio• s'accostava ancora una. volta a ghennire il Giustizia .è .stata faita. E questo è occupate, e chissà che quando queste Precipitosa,nente. lentissima. suo corpo discinto_ e l\8SCose il viso cocen• rimportante. \ parole cadranno sotto gli occhi dei Misi !"occhio all"esiguo spiraglio per oo• re: entro le chiome disfatte. Senonchè proprio perchè oramai nostri lettori, la Renania-Vestfa/i.a sia NO, Tlllll ce . vengo - disse - e me ribello servare se fossero sopraggiunti altri com- L'uomo sentì nel suo braccio curvo tregiustizia è s10,a fatta, vorremmo 1.1--già completamente staccata dal resto Ar boia che f ha messo /' odio in core pagni di viaggio. Infatti la porta della -cel- mare quel corpo· di donna, come foglia di milissimanumte permetterci una do- della Germania: ccn qllali conse- E te cornmanna de scannà er fratello b. di fronte alla mia fu spalancata con vio- aelso, e si ritrasse. nda ()lt · -'- · alle 1-- auenze nor il defi,u·t· ft d li lenza ed in essa 'venne fatta entrare unii D Nell'aria si diffondeva l'acre odore della ma .. re ai cuu:.ome mu""n- ,. ,,.,, n1O asse. o e a In nome der Signare! de rubate da cmei due aisgrazillti, fu Europa e.per la pace universale, è fa- giovane donna, che neU-esile persona mo- lotta carnale. Tu.. ~~- r,arecchia altra cosa al!.'. A··van- cil:e prevedere. Dice - so· "na bestia troppo nobil-e Slrava una gravidanza alquan t o inoltreta. - Che ho.i, piccola. che hai? VU4U ,. Aveva lineamenti d;licati, a.,li occhi charissi• La · I · ttra "t ti!. Tanto nella b0iOrnata del -1 àgo- Intanto a Lm.isanne i diplomatici di P'~ pres',.-me al' infamie che fai tu., ffi!Sera con e mo.ru ra PP1 e, aJtpl.O\• Sto q"'"'lO ,.,, quella del 31 ottobre, Europa. e d'America e d'Asia conti- l" H.Ut• mi, i capelli rossastri, riuniti in ciuffo tellate alle pareti della celletta si contorcevo _.,. Se voi la guerra vacce in automobbile, sulla nuca. Essa si appoggiò nell"intemo in un dolore indicibile che le faceva sena,e SOIW state d1strulte O rubl1/e per cen- nuano a_discutere e discutere, senza N'ammazzerai di piil! della celletta e restò li smarrita. _ spasmodicamente le labbra e spalancare gll tinàia di migliaia di lire di arredi ~ mai. arrivare ad una conclusione;- e TRILUSSA. In fondo al corridoio un vice-brigadierP., occhi pallidi, immensi. Ed io nell'oscurita macchbie e motori. Al 4 agosto fa an- se, un bel glomo, ad una conclusione dal volto bruno e dai lineamenti di satiro, vedevo le sue pupille fissarmi dal fondo del- . ~=::r::!~~e;;,:o~ ':!ariV:::tf!:e ~r:::: :~~:af:;:i~ c----/4 li i I~ 1, i E]I I # il ,r.-..~ Il i I ~a;e;r~~dch~t~ v;:iu:elle :::: !8!:U~= l'~t: t;~~- occhi di donna un trava, no stati gli amori morali di tal delit- tropp_oconclusioni che.... non conclu- 11 ~ ~~~ dotto anni - veniva rimpatriata dalla que- glio orrendo, un dolore crudamente disperati. 'A quando il processo ? d_ono.Ma ne/Iuna e nelr altra contesa Q d d Il . ·t d t I ,, pace,, stura poichè era fuggita dai suoL I carabi- to senza luce di tristezza, uno spasimo atro-- Aspetta cavallo, ché (erba cresca. si vede ancora una voltq sempre più . ua ro e a VI a uran e a nieri in crocchio confabulavano tra di loro ce privo di conJ:orto e di dolcezza. chiaro come ll morula non possa a- - al il sgignazumdo. - Che hai, piccola, che hai? Viva la repubblica! vere vera pace, fino a che lo trava- L'occupazione militare procede rapida- L. 45.80; per il gas L. 2.41 mc.; ~r 1_ La donna non aveva più forza; la tensio-- -UA..n.n 1· • • z· 1 . he mente e costerà 02'IU mese - alla Germa- carbone L. 84.30 al ql.; per un vestJto di Il vice-brigadiere si accostò alla fanciulla: ,_ic;, ...,,no \!Og te tmperia lS IC e ca- " . . . . . li . L 723 di ali - b p h · · · · · , S · ne nervosa la costringeva tuttora nell·angu- . Mussolini non sembra incontrare tra gli·stessi suoi gregari. quel generale. consenso., di clii. tanto parlarw i suoi amici. C' ~. per esempio, quel- '/a. benedetta questiOne della monar- . chia.. o.,repubblica, che rwti lascia dorlJJR'esO11ntirfl1JQuilli a più d'un adep- , to .d!9, Jluce. Jnvano il recente Gran (J.onsigliòJasçista ha approvato un or.dine de.l giOrno presentato dal preslillmte. del Consi.glio,per rinnovare piena adesione alla 11Wnarchia.I nvano Il due.e, questo seryo fedele e devoto di. Sua Maestà. ha insistito in Consiglio dei Ministri sulfimporù.µ1za dt tale adeswne. Ci sono ancora fascisti -- e pare non siano pOchi - i (fll{lli non la pènsano come luì.. Ecco, ad esempio, quanto stampa il Popolo· di Lombardia, orgarw della Federazione provincia!,e fascista mil.ariese, sotto il titolo: «Per non prostitzrirci»: «Mai sì, I' $biruno capito. b'isognava capirlo che il Re 110n si poteva tcccarlo, che le istituzicni non si potevano abbattere senza dare I' impressione ·che tutto crollava, tutto frantumava per sempre; ma on basta. J)ra il Gcvemo fascista si è consol:i<fato, promette molto bene. an~he senza la necessità di es_alt.ue tanto sfacciatamente la monarchia. Perchè - parliamoci chiaro - non si può nè si deve dimenticare che fummo - e noi lo siamo ,ancora - repubblicanL Lo fummo aHorchè a Firenze si chiedeva alr Italia di eleggersi la sua Ccstituenie. Lo fummo allorchè a Venezia <, la repubblica veneta». composta di sessanta Fasci, cmedeva la f]l .t'-':-tic·'-- nia _ 7 milioni marchi-oro, c10e 14 tnlliordi mezzana qua ta . , qu ta uono. - ere e p1ang1, piccina, u via, corag- ~ '"' L 12 O · f · d' · tu · fin stia della porta, mentre il suo <.01po 817eva Alla Ruh· tuti • rid _ marchi-carta. . 4 : . . . . gio, ra un p81o ore sar81 a casa; m . . . r . ~ Sl _uce_auna {f_lle E dove c'è l'occupazione _ ad esempio Fate il b1lft!'c10mensile eppoi vedrete co- dei conti non hai com.messo alcun delitto str ani ratt-appimenti di angosciu. slione_di carboni. La stona del( lnl!- sulla riva sinistra del Reno - non si son sa rimane. Di fatto l'operaio mangia patate, e, con un bacio e due lagrimucce, tutto si Poi 'incominciò lo scroscio della dogliandemP_tenzaper parte de_llaGermama visti mai tanti soldati ted~hi al tempo del- palate, patate. La birra non si' beve più e accomoderà e i tuoi tomer8I\I\o a volerti ~: ol primo ululo che le sgorgò dai denti non e stata pe! la Francia che ~n pre- l'Impero quanti si vedono soldati francesi, neppure il caffè. Ma, nonostante tutto, l'o- bene come prima. serrati fece eco un mormorio confuso nelle testo per realizzare un suo ant o so di celle dei detenuti. Si udivano i ferri cozzaJ - . . lC '. i quali possono comperare tutte le cose più peraio legge ancora, va ai concerti e stu ·a Ma la fanciulla tremava e. singhiozzava gno. ~'f f ra_nc,.a PO~siede enormi belle ; più care, con grande soddisfazione e le biblioteche popolari sono sempre piene. anche perchè il pensiero di doversi trovare re entro le porte, le labbra fisdtja~ Quantita di minerale dt ferro, ma non dei commercianti, i quali lucrano su tutto, Terribilmente male sta anche la classe fra poche ore di.nrumzi ai suoi, che aveva re negli interstizi delle spie e da ogni cella ha abbastanza carbone per lavorar- anche sulle sventure delle patria. media. Gli stipendi e i salari aumentano di abbandonati, le empiva il cuore di dispera, uscivano esclamazioni, imprecazioni e tutto I Vu le ·.. -1· nd · · ·z b · · · di · un sordo tramestio che pareva sortisse dà O. O {llll,""l pre ersi l car one Quando si è risàputo che la Ruhr sarebbe mese m mese, ma 1 prezzi crescono gior• zione. della Ruhr e con esso r industria pe- stata occupata dai francesi, i commercianti no in giorno e ad ogni fine di mese il nuovo - Quando ti hanno arrestata~ altrettanti sepolcri.. sante fra11cesepotrà diventare la più tedeschi si sono affrenati a comperare una stipendio risulta ancora e sempre insuffi~ _ Starnane. Al di fuori il vento sibilava sbattendo a ot 1- d'E I F · t · · · raffiche la pioggia sui fianchi e sul dorso P enie uropa, a rancia po ra e- grande quantità di bestiame do.i contadini ciente. _ E da strunane sicuramente non ho.i toc- ~frcitare 1' egemonia economica sul nello Sclùeswig-Holstein pagandolo il 50 In 10 giorni il prezzo del burro artificio- del vagone; sul binario vicino si udi passa~ cato cibo: so bene che il primo giorno di re la fuga travolgente di un treno; dalle cclContinente. Intanto lavora per istrap. per cento in pii1, per mandarlo nella zona le è salito da 1600 a 2600 marchi! prigionia non si pensa a mangiare, ma non le dei detenuti continuava ~ rimug!!'ire sorpare dal Corpo ue ani· o alt m h · d · · eh · fran esi Il traff.ico è specialmente intenso il saba- _ b rm C re me - e e s1 stava occupan ° sicun e 1 · e temere chè alla prossima stazione, penserò d il b. -'- bra l Re a · 1 V stf lia · l' ebbe p·1t· 1 alto e co 10 perchè si sa che il lunedì i prezzi balze- amente 1eco tTamestìo: i carcwinieri e-- , a n ma. a e a ; e COSl, avr ro pagato un prezzo , - io a pro\.-vedel'ti qualcosa. rano allibiti. smi.nuzzata ancora più la Germania, sl hanno fatto rialzare il prezzo della carne r!U\no in ~u. . . - No, no, non ho fame; vorrei solo un I grupp di o-ente he st o d anu al] Poi il treno rallentò la sua corsa. Ora i essa potrà esercitare in Europa an- in tutta la Germania. . 1 "' C 8I\I\ av e poco d'acqua. Ho le labbra riarse. . . . . . che ( ecrernoniapolitica Cosi, nazionalismo e capitalismo, si asso, ve:nne a guardare quel che non possono . . . . gnd1 della donna SI sussegwvano senza In• .,, • . ." ciano e identificano nell'interesse del LORO comprare, sono uno degli aspetti caratte- ~ ~ce-~ngadi~re _toi:"ò ~r~ 1 compa- tervallo, terribili, strazianti. La misera, con A Lausanne e m gwoC:o un altro ristici ma non lieti di questo paese gru, nemp1 un b1cch1enno di liquore ed,, as- gli occhi semivivi affondati nell'orbita si bi . 'l pc-polo. . ' . . . h la . . . , grave pro ,ema economico. 11 gran C . . h h il 1 t . t t d O Alloggi non se ne trovano perche' non si s1curatos1 e e pngioruera non lo potes:,--emordeva 8 S8Ilgue le labbra o.sperse di bad l .,_ d" d" · l ·tt · · osi e. anc e c e pro e ana o e esc . . pomo e w lSCOr la e a Cl a asza- , . bb f . s·1 dica fabbricano case per l'alto costo dej mate- scorgere, estrasse una rrucroscop1ca boccet- va verdiccia e roteava il capo in mostruosi • d" M l la f d 1. sta sempre peggio, se ene uon .. ò hi . fica l OSSU , erra ove a1 l- h 1 G . . di olto buon riali tma e ne vers parecc e gocce nel liquore. contorcimenti poi lassa perduta, si lasciò t . . , c e a ermarua e un paese m · . . , , camenle sorge\1a la PO ente ciita dl Lo Stato - il più grande capitalista del - Questa, piccina, è alchermes, non ab- cadere a terru puntando le ginocchia contro N . . d la ,- d l mercato. 6 . . . , mive, . ove ieggen ,a_ Po_se.a Sì, me per chi vien da fuori e con mone~ Reich - ogni 1 e 15 del mese aumenta al- mmo acqua qw U\ tr~no;. le ultime irocce 1 assi'.o ed aggrappandosi alla porta con le Torr_edi !Jtlbele. '!{a, com e faale im- ta a valuta più alta. meno del 100 per cento ie tariffe postali e !e ~a bevute quello scmun1one là - disse unghie scarnite. magznarsi, 11On e per amore della Un ooeraio tedesco percepisce un salario. ferroviarie. mdicando un grosso e tozzo carabiniere La scossa violenta del treno che. si ferTorre di Babele che le Potenze sta11-medio ~ensiÌe di 5.0,0CX> marchi. Se pren- E per soprrunmercato è opinione genera- ch1,, al sentirsi affibbiare quell'epiteto, con- mava le infra.nse !e dita nell'incardinatura e no leticando. A Mossul sono sfaf.e diamo come termine di confronto un ope- le che in primavera incomincia la disoccu- trasse il viso bitorrolu10 ad una grottesca la fè cadere riversa nel corridoio. Si udi un scoperte (tbbondantissime sorgenti di ;aio di Milano che percepisca in media un pozione dalla quale finora la Germania era smorfia. La giovine sorrise, poi bevve. ruggito di rabbia: fu il suo ultimo grido, poi petrolio. E il petrolio è destinato a salario di L. 600, e facciamo il rapporto dei rimasta immune. · lo pensavo: che cosa avrà versato costui svenne. soppiantare il carbone nella combll- piezzi delle derrate, vediamo che l'operaio .' Num_ra~ente, anche qui. commercianti e ne! .liquore? Y.a una frase che il vice-brisfione Jiécessaria per la 11avfgaziOne, tedesco dovrebbe spendere, in Germania, in mdustnali tutta la colpa della situazione -la gadiere, tornato tra i compagni. mormorò nella produzione del,[aenergia elettri- lire italiane queste somme: per il pane tes- i-ovesciano sugli operai e gridano che deb- pia~mente e che io colsi a volo, mi spie- 6ò c~r. Ecco c,uiruli le Potenze co11te11- serato L. 1.70 o.I Kg.; senza tessera L. 5.28: bono lavorare nove ore e ricevere il paga- ogni cosa: La cantaride farà il suo efdersi i pozzi vetroliferi- di Mossul. per la carne L. 19.30, per lo zucchero Lire memo_ so~o pe~ otto.. fetlo,. e C. . 1 . •,.1,·r , gli impe 868· per le patate L. 0_34; per le scarpe Patnottismo ineffabile ed inesauribile so(- Io, nell'ombra, sentii un brivido di raccùOSl per e lllSllZtu.ul l 1 O e - ' ' . . li da bamb' to tutte J,, latitudinif · · rialistiche del.le grandi e d.eITepicco- L 169 il pmo; per una mag a ino -- . pncc10 scorrermi le vene; i miserabili le aA~GELO BAJOCCHI. Compagni proletari, legget~ Effondete I' ''Avanti I,, 6 ~ ppendlee del I' e A. vveulre del Lavoratore> . il 1voccllio senza ucci<lere anche sè stesso, 2V.rebbe ben potuto ·uccidere soltamto sè e Jaso:aT :ibero il vecòhio ... Ma aiò sarebbe -stato .conl!rario alla disciplina, saTebbe stato una vrolaz.ione de'. dovere e aYrebbe leso il suò onore. cendo ai.iogare in questo sp:ri10 i.'. loro proprio essere, il ~oro e èo >. Essi non possono essere .resi 'TesJ)OJlSabHi delle loro az.xm.i .Perdlè non giunsero mai a pensare <la sè: a ,decidere mor.alme:nte, non giunsero a sè stessL al loro PTCprio ,dio ,. ; essi man sono. non esisto· no. non .s<mo uomini, ma inesponsabili automi enz· anima, che funzionamo .... Comprendi ora che sacrà molto dìfficite ltO:lid&e il mi)!t,ar~O ? to obb'.iga i suoi membri a non pensare, a non avere un proprio e 110,._ una p:roPJia Yii!a. 1.illa cose-ien~ che '.i ammon:s-ca, ma li obbliga ad.esseTe auromi ir.resJ)Onsabil:. pri,·i à"an~ma. i qìla- -Ji e n011compiono ogni infamia ohe ven ga loro or<lrnata. sono èncarceèac~i o fudati: agfre per una tale società è un imperoonabile delitto contro '.o sp~mto. Resta 11 dovere mora!e Yerso Dro, "·erso il nostrro puro -= -io », Ji lottare contro questa ~0cietà e IM·orare per contribuire alla possibEità idi vedere un dì SOT>gere un consorzio umano, .in cui '.·uomo ... possa aYere il diritto <li esser buono òn cui ruomo possa essere eg~ stesso un e io >, ,un « io.,. moralmente responsab:le del!e sue azioni e come ~le ... buono, vale a <lire.: possa essere per !a collettivilil ,. . ni, consci. de1 lor.o dcwere e ,forse contro la !aro vo!on~. e che. dopo le iSlmtlZion.i-,do\'uanno <aJ11TT1azza:rgeente, o morke essi stessi per una collettività. il CUi spirito è gaYemenre responsabfle id: Questa g-Jerra ... LEOll.RA.BD FB.&NK GLI INNAMORATI ·ur moglie mosse· ·le labbra inaridite. - Tu &i - irep.'x:ò H filosofo - dte 61 soidato 0iwebbe potuto fingere di m:rare ,e sparan-e in ar-ia. Questa non sarebbe s:aira che una · picco!a me117,.Qgna necessa.Tiia. -Ma neppur ciò è peronesso dalla -cbso'plina e dal:a falsa ~enza. <lei dovere, che, da generazioni. vengono mou'.,ca re nel popolo oon tutti i mez-i,i imm~nabiii.. .. lnòitre li sol<lato era anahe animato <lai. <les?derio ,di non passare agli ooo1iì <Jei suoi oaanerati per un sol<lato delicato e debole. Que...~ :faJso ~entimento di onore, clle .§: è svijuppa.10 a poco a poco in tu.tto il popolo, è il più per~oloso. Colpire senza esjtarliioni la testa ,di un u-0mo con 1U1 colpo mortale ben assesfat-0 è un onore; non colpirlo lede u!l fQrse ancor più chiaro. ,di quel che è Ques,o è a;ppunto il nùlita:rismo. Non il mùtarismo. :A UJ1 soldato vien dato t cannon\ ma lo SJ)irito ,negativo de}~a I' ,ordine d: ammaz.za:re un cò1111amno -coerciziOJ1.e è il militarismo che tanto settantenne. Ciò raccad:de in Serbia. I! il soldato di confine quanto questo sol- ·somto non sa •1eppme ,perchè il vec- ,ida.t-0 hanno sentito essere ri.Yolto ohio .debba essere ,IB)C:so. li s-0idatò ha 'COntro lo spirito, contro la coricevuto s.oltanto l' or.dine <li condurre scienza. connro él Joro proprjo e io>. il veccltio ne: villagig:-O a due ore ài e che. pari ~ essi, molti se1110- &stanza e :di. iuci:aTlo.... T11tto il uo Jl-O a11o stesso modo. Triste è la esse.re. cioè i'. suo pr-Oprrio essere. si ri- so11te di questi tali; perchè essi ha!Jlno volta al pensiero d.i dover fucilare un· oscu:na v:sione d: qua'!lto Yi si,1 di quesio ,vecchio inenme, di citi non co- pecoaminoso in questo spmto <lavanti nosce neppure iL..de~itto e che, dura!ll'te a Dio e agli uomini, e offrono di quela s:irada, per tutte le -due ore, proc:a- sto spùùo . .E non se ne possono !iberna 1a sua innocenza, in una l:ngua che r~e. Milioni ,di altre persone - non il so."<lato non compre11de, e con !agri- so:o i soldati, ma i: popoio 01ella sua me e gesti che ,jl sol:dat-0 comprende grande maggioranza - hanno, non già a.1?.Chetroppo. Per <lue ore, mentre at- daiva11ti a Dio, ma davanti al ,!-Orostestra,·ersa i almpi al fianco del'.a sua o «'io» - e .anche olo apparentemenpo' ,:-onore ... Questo po,·eTo assa sino vic~ima il soldato lotta con ~a sua code.gno <li p;età non vuole sparare. m:. scienza, dietro ,a cit ::.canno Tigidi il dora prest-0 e con prec3Sione. spara. c-01· v6fe e la <fise;plina. Questo soklato ha pisce. e impazzisce. Questo è i! m:ita· tro\·afù per sè questa o'.uzione. An:- rismo. mazzò dapprima il Ye...."Oltio. poi ~è te - il idiroto <li lottaTe per questo spirito. di UCCfdere UOJTÒlÌ e morare essi ressi; perchè ess: assassina,no, convinti <li non assassinaire. ma di lottare per un ideale. per una patria. per lo rat-0. per una omunanza, <legna .di essere protetta e conservata. in òalla prima loro infan:zf_.a ono stati abbeverati e nutriti con questo sp~r:ro .fa- _ Tu ti ,devi presentare! Forse ti s:e.sso ... Ora osser, era.i che. e la sua mettono in un ufficio. coscienza. se H -0upo. se.:rngg:o i.mpulSolo ~e sue 'iahbra a•Yevano detto ciò. so \'e.rso fa verità 'e ,·erso il proprio ),io..J.. Ascolta vn allrn esempio...- io,. ron g:.i pe m,ettevano di ucc:<lere o Cl La r,ispOsta non venne. Imp:rOv\·isamentc. da un momento a:r altro, la moglie · era aàdonnenta!a. JI ù11orAfo spctrì sotto éki piedi del filosoio: il uo essere si -fece grigio dalla o!itùdine. So'o alcun' im1!uti <lopo oss~rvò il ,·olto de!.}a tlomnente, ohe esprimeva immenso ,druore e laimento. e Ella pare 1Lì essere mon · 11aro. che _i ad~olo.a <i: non poteT nascere ,,_ pen.'-ò il f.losoio. iE ad un Lraùto ehbe ia chiara idea: e Ella si è a-ddortlTlffil:ata. perohè ha rioonosciu:o di essere ~ei -stessa uno d: queg:!i esseui. ~ qua!i mon Poterono g:unge.T mai a 'Un pensiero proprio, a una ,·ita proprua >. In preda a selvaggio amore e a do- :orante pietà, il filosofo premette il capo ulla ta-•oJa. Dinanzi al suo intimo sgmrndo stava chimo iii pe11&ero: « Agire per una società. r cui p~ri- - P,uò essere ,che ti mertano .s<>Jtanìo in un ufucio! f'. i'.osofo alzò il -capo; ,:a mo.glie parla.Ya nel ommo. La sua faccia ero bcl'!l•ata di laarime. A un lezzero mo- \'iITTento : destò sub:.to. fu:li parlò con tono doke e msinuan.e: - Amme~iamo d!e mi metta.no solta,1to -in un un.'-cio e che fo mon abbia a:d eseguire ~he lavori .seconda,ri ... Forse. soltanto cl11amate sotto ,'.e a.irtnt con i nomi di color.o che. al irice• ,·erle. · presenteranno senza op:nio- - Non oo .p~ù nu:Ja. - La -donna amebbe po:uto gru-rare di 1110nwer pronunciato quelle qu:attro parroJe. - ?Ila J>-Olrebbe anche ar....cadere che io, incasmiaro quale mai7o\·,a!e privo di opinione ne; C01'gegno ci: questo · spi1ùo inierna.:e. <lebha ~Yere roT-dine: e Lei deve <:ondurre il tale -dei tali. settantenne. suddi!o serbo. nel ,·i:Jagigio, e ii fttcila.rl.o "· Che d.owei fare al:ora? Dopo un .silen;;1io di -aloun: .min:m domandò di llUOY0: - n1è dovrei fare a~!ora? La moglie non sapeva ·che rispondere e non rispose. Dai suoi occhi tutto il popolo. oomaridar,a. muto: «Dhe cosa dobbiamo fa.re?>. ~eCa tan.za era:n g:à ca-òute le tenebre. E 1n esse ia forza O!lpa, c'he può uccidere il corpo. A!Jlora il filosofo sentì a w1 tratto crune ne: più profondo del suo animo, nej punto più misf.co. nascere la fiamma obe ctventò ,rapidamente incen.d.'-0 e che bruciaYa <li secondo in sec.ontlo la sua <tsposiz:ione -: di tendersi di nuovo. senza protesta, nel}a -camera mortuaria. (Continua) ,r
3'ro6lemid'estremo Oriente renz.a dei mercanti c:ne,:,i_ Le ragioni di rnle inferiorità sono multiple: debole caµacità di adattarsi al clima. agg.iarn.ta dalla ocnservazione dei costumi nazionair rclatiYi a.gli ab.ti. ai cibi. ecc.: incapacità di coltivare la terra in modo di\'erso da <111clb elci , ,a.::.e natale. ab:tudinc di spezz~ttare !e cuhure. ecc. Collaborazione operaia Lo ~-=1uppo capitalista d..- 1 Giap;,01~c si e ,mp! n-~g!i ult,m; cinqu:m1·a11ni con una rap:d::à sorprendent,:;_ La gue.r.ra mondia_ 1e lo affrettò ancora. in due modi .. -\nziiu.ro. '..,, ~nec:pazione del Giappone al conflitto aumentò enormemente i suoi nrovri b::,ogn; di mater aie da guerra; poi. il Gia11rone d'\·enn<.: :l fornitore della Ru~- .sia e. dop,:, rentrata deili Stati l:niti :.,: coafliuo mondial<'. il principale iora· - ,vre di r.i2nuian; :ù mercato cine,e. abb:,::·.f.on:itt' dall'Europa L cialL\m.erica. Pet:. i cap:ia\is:i giapponesi gli anni di !!iler..l iumnc, duaquc anni ò iavolo--i !c.-,,a:iagn..i \nchc la cla;.,e o;>eraia ~apÌ'oi:c•:- ne :i,);1rofi::-'> in certa m',,ura. La -<lGmli:ich d: m;,~o d·ort>ra Sll!>crò cnor1:1.:mea,:! )'ofkrta. 0uc.--,;ta situa~one ebbe r1:ffl"UO e!: a~tem:an" il iermen,o nelle ram?a~e. ancora S'l:tomes.: a un regi- .·rnc quasi feudale. La ri\·o!uzionc l,orghcse del tg&<: r.on -:ibol1 il d. ritto di proprietà della nob:ltà fc11d;>.:c. che continua a possedere la magcio:- i,ar..e delle te;rc. I grand: proprie1a-èi :ondiari affinano iencralmcnte i loro do.."11!1Ùs,minuzzati :n infime particelle. a condiz.:oni spesso draconiane. E" caso nc-=ale che :I <o.itadino debba: conse- ;.!aarc al padrone n1età del raccol:o. Se si ti,!"1 come deff inte'\Sità di Ja,-oro del ..::ontadi.n'o (la coltura del riso. per esemr,io. esig<' uno sforzo continuo e duro) si cr,m?rt!ndc che ·~ 1 riburo 'J)3.gato daffa- ~r~colton:: al propr'e.ario rappresenta. più ~he una .,.end'ta fondiaria. il prodotto cli 11-::t fatica sch.::.cciante e di uno sfruttamento i:iumano. Quìn.di. lo sviluppo dcl1",::dustr:a proYocò un ione movimento di emigracone dalle campagne Yerso la città. So\·ratutro fr1. le donne. L"agricoltorc non può Y;n:re che a patto che un:i. parte della sua famig-li::? lavori nell"indu- ~ D~ la guerra. la crisi '.'.ndllStriale iu illC\-itabile. I bis01?Tii dcffesercito dimi- ,1u:rono. il mercato ru= fu perduoo, si -;de sorgere sul !llC!'Cato cinese la concorrenza americana e britannica e eh ultimo. con irran successo. quella tedesca_ .\ -cò si aggiun~ che il cambio giapponese è molto alto. ciò che coiloca ii G:appone fra i p.a.esi a \~ molto cara. La rapida -diminuz.ione delle espor+..azioni doveva dunque causare una forte restrizione della produzione. seiuita da disoccupaz.:one e da r":icaro della f ~i,tenza. Così si ~-e- !!'.,_noi numerosi conflitti per i salari e i • torbidi o:>erai • d: cui parlano continu:unen.te i j?iomali n7J>Ponici_ L. crni~razione dei contadini Yer'-0 le .città industriali cessò. e questo fatto ac- .:..1.1tuò la tension<.- della situazione nelle c;.mpagnc. Le r:,·olte di contadini sono divent..u.• estremamente frequenti. Il Go- ,·ento si sen·e. pe: combatterle. del metodo prussiano (o czar'-sta). Quanto al mo\·imento operaio. ,;-.ace -ed interessante. esso è soltanto a1 suoi inizi e inalbera generaimente la bandie- ~a di un sindacalismo apolitico. Causa di ciò è la costituzione del Giappone: si- .;tema delle due Camere legislath-e, suffr;.z;o ristrenis.$imo per la seconda Ca,. ,nera. supremazia della Camera dei si- ;!lluri. Xominalmente :a nobiltà giapponese. ..a;.:,ai nume-o:;a. ha perduto i suoi pnvi. ie':!i. ~fa essa ha. cercato e troYato un .as:lo nelresercito. nella marina e nella burocrazia. E=a inoltre non isdegna di ;•a:-teciya:r..- all"i~dustria e al commercio. La rivoluzione politica non avendo in .:kun modo m<.-difica.o gli antichi clans ·.o gruppi di ieudatar. ne risultarono curio--.c co:nbinazioni del sitema dei clans •col capitalismo. I generali e g!: ammira- ~:. a;,pa:"tenenti a an clan de,·ono sem- >'•" a•~ice1ra:r~; il concorso degli elementi <icl bro c:an n1e,colat; .alla borgh~ia. ·Così. cialralto ai ba,;so della vita economica o,.1c~1w di\-e,-e ma.'-50ncrie che -i c~:e:idono ai quadri ddi"e,erc:to e della m:.~:.:ra:•1ra. i.!-rituendo i p:ù corrotti cosrum; eh" ·· P~""'a:10 immaginar-:. Xon mera,-'~liamoci che gli operai siano ~n ma:?"~(ora~1za !"""11•,e~:i 0-:i CO!->tttm~ politici ciel Gia;,;>one attuale e che i.a ;:,:-opa~"da -del !'.ind:,ca.1: •n,, apolit ·co tro,·i p:-C'."-o di io:-o un •e:-reno fa\·orevoie. Le nuo,·e idee ri-:o1uzionar·e ;..,entano a:l at>:-i:.-. i la ._ia. Finora. i r;st:i12ti della pro;,::.-::amia cn::iuni<.ta non iurono cons=- dere,oii e ii n:imc:ro <le: c.0mu:l!,ti or;?"ani:z..1.~ i: !..1.firn.o_ Ta.~:o ;1=!1 ~ notc\·Q)e 1a vai::-.-: cC'!cie--~: :,1,.i:--:t.110 t!t Go,·c:~no .. Pc:- p:::··--;-. d•:· i,o·~ce, i.~:no a Gia;,pone non •,uc,le con,aui CITTJ ia !<1.1..,,:a.Xe<,un corsocialista. ·1 liberalismo addomesticato eh~ ha moln aderenti nella stampa e oei mondo politico. ).[;; pr'>babi~menle ...-e~ a.dottaro. con leggere modificazion:., dur:inte la prossùna sessione parlamentare. Di iroi:te ai co,1f11tti economici sempre piu accenluati. la horghes3a non esiterà a ricorrere alle misure estreme Per iarc dfrersione al malcon.tento del- 'c m;:i,sc " ;:illa penl'traz·one delle idee ,o,·\"er--.i ·c. la bor!!h~· ia giapponese non ha a:1co:-a tro\·ato di mcg-lio che affer- •n:i.rc la r..ccessiuì delrespansione militare .;d1"1:npero. La • ua argc.mentazione è cli --•::! -emplic:~:i elem<'nta.re: il Giappone è ,:a l)ae,c pov.::-o. in:::ipace d" nu,:<:re urn · •o"'llaz:o·•:: in cot?!inuo ra:,ido aumento De·,: cla:1qnc conquistare · delle terre ~ delle fowi di 111:nerie prime·. per non soccom:,e~,.-. L-i or''.!1a affermazione è giusta. TI G:a.ppon.e è cffettil"amente un pac- ~- poCI' fa\·orito da!la natura. Esso non p'l-<.''-·clc carbone nè ierro. e percfò gli mancano le condizioni prime dello s,.-il~tP- '">O indu<;triale. L;\ «l!a industria te«sile dipende in lar- ~ m'strra dall"im;>orraz:one di materie pr"me <lall"cstero. ,\nche la sua ag-ricol1ura non può :t\·ere che uno S\-Ìh1ppo limitato. :.\Ia è inesatto che il Giappone abbia 1m eccec.so di popolazione. Grandi porz:oni del suo arc:pelago hanno tuttora ur., popolaz.ione poco densa. Se s: obbietta che queste porzioni per esempio. risola di Y eso. soni) poco fa \":orite dalla natura. faremo ossen·a.rc che i pa.esi cui mir, 1.. -r..;-ierial:smo n.'-pponico. ).fanciuria e Siberia orientale, non lo .::.ono d: più. Inoltre. re~perienza d:mostra che il contadino g'iappone"e è un cattivo coloniz.- zatore. Almeno. i suoi tentai ;-j di oolonizzazione in Corea e in ~[anciuria meridionaJe non produssero finora che -ri- ~ulr.ati pietosi. Trecentomila coloni giappones:. éfra poco importante. riuscirono n stabil'rsi in Corea. In °).fanc:uria. i comm:::ciami ciap!)Onesi. be:ichè assai ta.- \"Oriti. non rie<:cono a battere !a concorl'" H111111té., I Il poslzlHB del Partito Seelallata ltalla■e nei confronti dell'Intemazio11ale ,L'Umanité - per la penna del compagno Mesnil, che segue le vicende del proletariato italiano con lll"\a passione quasi nostnglica (nei suoi begli anni egli studiò nell'Università di Bologna) - pubblica una nota della più serena oggettività intorno alla crisi che travaglia il Partito socialista italiano . Reputo opPortuno di riprodurvene la parte essenziale: < Vi si potrebbe veder lID segno di ten• denz.e nazionaliste analoghe a quelle che si manifestano sovente in Francia fra compagni ai quali esse impediscono di comprendere il vero se.nso del comunismo. ~ta nella realtà tra le masse del Panito Tuita\·ia. la potenza <li SU!(:_estione delle idee imperialiste è assa; grande nel c·appo1,e. s; incontrano perfino g;appone-i 1li idee <ociali"te. incapac: di libera:--: da'l"ossc,s=cnc im!)<rialista. La prouag-anda antimiEtar.'sra avrà molta difficr,ltà a \·incere quella psicologia. ).fa molti fatrcri la,·orano iià i,er r.01. Ii Giappone n10! an:rc ad un tempo un esercito e un-i flotta cli pr;mo ordine: quindi der·,·a-.,o onc~ di bilancio eaorm:. tali da pro\·ocarc resistenze sempre più ioni. Il Part;t-o l'.1.ilirare. i:1ve::a di tenème conto. !>,,re cene \"OHC d1<posto a eliminare le •-'-ibiez'on: iorzando ~li .1.v,·enimenti. In irarzc>. e<:so d"scu1e,·a le probabilità di una zuerra con !"America <' formula,-a i pro_:retti ;>iù temcrar;: quale quello di a...c;sicurarsi pron-iste di \·i,·eri e marerialc be!lico sul litorale asiatico. ne:r· potesi ,::!1e la flott.1. americana impcdis.;e le comunicazioni per \'ia di mare: a tale scol'O. ~i sarebbe mandato sul continente un c.,crcito di tre mil"oni di uomini. a occupare il litorale di Shanghai ! Sim:1i piani. benchè presentati come necessari !alla diiesa nazionale. esasperarono perfino ceni amb·enti borghesi. L'opposizione liberale al militarismo sta ~'ltadagnando in forza e in proiondità. ~la noi. sapendo che opposizioni di quc--10 genere sono imporenri in caso di peri<:olo re:i.!e. iormuleremo questa conclu!':Onc: o gl' operai e i con!adini giapponesi. sempre più spinti dalla f.orza delle cose alla lotta di classe. impediranno lo S\·i!uppo dell'imperialismo. o il Giappone sarà presto o tard= trascinato in a\·- \·enture g-uerrCTche che ·ncendienanno tun:o l'Estremo Oriente e finiranno per ridurre il popoio giapponese alla condizione presente del popolo tedesco. J ).[ \RCHLEVSKJ. LA SOUDARJET A' "elle istituzioni presenti prevale l'egoismo; nelle istituzioni future è chiamato a prevalere l'altruismo. L'egoismo risveglia il desiderio di dominare sugli altri, mena al dispotismo, crea sovrani. conquistatori, ministri egoistici e capi partiti (come oggi ).1ussolini). L'amore alla specie infonde in- \·ece il desiderio di giovare alla generalità, conduce ad lll"\a legislazione ispirata soltanto da mire di pubblico bene. L'egoismo è la causa delle peggiori ingiustizie nella ripartuione dei beni; la solidarietà appiana queste ingiustizie, in modo da assicurare coltura e pane quotidiano a chiunque ha intelligenza e voglia di lavorare. Non sarà nè il fascismo ne' il capitalismo capace cli distruggere le nostre organizzazioni, le quali saranno sempre fonte d'ogni s"iluppo e d'ogni perfezionamento. li socialismo dice ai lavoratori: "La socializzazione dei mezzi di produzione e di scambio porrà fine allo sfruttamento capitalista. Il lavoratore riceverà il frutto integrale della sua fatica. Non conoscerà nè la miseria dell'oggi nè la preoccupazione dell'indomani. Riceverà la sua giusta parte dei beni della terra". Gridano i reazionari e gli impostori: "Voi cullate il povero popolo con promesse che sapete di non poter mantenerei". E rivolgendosi al popolo, predicano: ··Abbiate molta pazienza e molta rassegnazione perchè la nostra patria ha bisogno di da.nari. ha bisogno di risparmio. La guerra ha portato molti miliardi di debiti e questi bisogna pagarli. Voi ne sarete riccamente ricompensati per l'avvenire, siate calmi che il ministro penserà anche per voi". Intanto migliaia e migliaia soffrono la fame nella ineffabile madre patria. Chi d=que l'impostore e il demagogo? Chi dlIDque promette cosa che sa di non poter mantenere? E' vero però che gli stolti, i quali avranno prestato fede alla favola dei reazionari, avvedutisi dell'errore non ritorneranno mai più a gridar le loro illusioni. Herisau Un vecchio org-anizz.ato. 3'lu8a proletaria Del grande demagogo Mussolini Questo la storia scriverà in corsivo: « P6T la minestra fece il sovversivo E dopo fece r anti... e i qua Urini• p ASQUDì"O. Innomde lllaibertdàe, llfaratellaendzuaguaglianza Pubblichiamo questa protesta d'una organizzazione massonica fra italiani all'estero, socialista italiano non si trovano affatto anche perchè si veda come i sistemi dei delle tendenz.e nazionaliste, ma bensì un at1 P • I al . 1 petriotti, scappati dalla patria si equivalgo1egistrerà a marchio d'inia.mia e per chi commise tali nefandi reati e per i dirigenti del Governo Italiano, che tali e tante bar~ barità lasciarono impunemente compiere; taccamento a artJto ta e qu e esso e e a • . . . 1 · d di I d dai . mb . . ,no: cosi quando 1 van De S1vestro telegrancor o otte con otte suoi me n m f dall'Aro • • di la M Constatato che il Mussolini con le sue bande abusando e approfittando della debolezza dei dirigenti il Governo Italiano, strapp,, ed usurpò il Potere, contrariamente a tutte le norme dello Statuto e delle norme . . . evano enca ,·ou p uso per uscomune: potche questo Partito ha avuto !in" d d z · 1•· G li , • • • • • se, 1 come quan o o ungo 1ng. er realmente lIDamv1ta sociale mtensa, ha so- 1 f Di • b • · d Il stenuto dure lotte. e molti dei suoi membri te legr_a~valia. az t atumaru e .a nostra co onta Il ana. sono stati vittime delle persecuzioni governative . e Questa fraternità collettiva prodotta da una lotta rivoluzionaria è un sentimento infinitamente rispettabile e che non ha nulla da vedere con l'attaccamento alle forze del Partito che si manifesta nelle tendenze naz::onalistiche. )la sarebbe di grave danno se facesse ostacolo alle necessità internazionali e subordinasse ad una questione di amor proprio l'interesse del movimento operaio. Si spiega che, date le polemiche assai aspre fra comunisti e socialisti, il ricordo delle quali non è ancora spento, taluni vogliono venir gradatameme preparando la fusione. tanto più che considerazioni d'ordine puramente pratico, deri\"anli dalla situazione attuale dell'Italia, non isconsig-lierebbero affatto una soluzioni> di tal 2enere. • Bisognerebbe saper trovare una formola che non compromettesse l'&vvenirc, pur co! dovuto rig-uordo al presente, e che per~ rr.c·tessc di far convergere tut:e le forze ad l'no scopo comune. secondo il loro impiC!l"o i:;iì1utile e come si conviene in un momento in cui non i! po'iSibile di procedere a masse ed a bandiere spieg-ate . U1 Loggia IJno Maggio dell"ordine Figli drlla democràzia parlamentare; che s'assise d Italia cli Pittsburg ,Pa., nella sua seduta ol potere con sistemi Dittatoriali, imponenord.inaria del 10 Dicembre 1922, letto e di- do con tale sistema i pieni poteri, mettendo 5eusso il telegramma comparso nel Bolletti- subito in esecuzione contro le norme costino dell'Ordine, del mese di Novembre c. a., tuzionali, cioè per mezzo di Decreti Reali telegramma inviato dal Supremo Venerabi- p1ovvedirnenti di carattere politico ed ecole. avv. G. Di Silvestro, a nome dei 300,000 nomico o vantaggio della classe capitalista, aHiglioti all"Ordine, con il quale ha inviato quale specialmente fu rabolizione del procongratuJazioni e piena solidarietà al Go- getto di legge sulla nominatività dei titoli verno del fascista Mussolini; ed imponendo restrizioni alle conquiste eProtesto per tale arbitraria àdesione de-. conomiche operaie, come aumento d'orari; c1s..: e inviata. trattandosi d'importante af- di tasse agli operai e di aumento dei prezzi lennozione politiqi e morale, per la quale dei biglietti ferroviari di terza classe, perprima aVTebbe dovuto interpellare le . Log~ ciò a danno della classe operaia ed in favoz;e; perchè essendo l'Ordine Pigli d'Italia re della classe borghese che viag-gia in seun organo basato sulla :'1-futualità e non con conda e prima classe. base politico, con tali adesioni ed affenna- Considerato che le elezioni che recentezioni, le quali sono escluse dallo Statuto e mente s'ebbero in Italia di molte amrninidai nostri regolamenti, giusto perchè aven- stra.zioni comunali, furono fatte con comdo l'Ordine base economica, per lo scopo pleta astensione dei Partiti Popolari, ciò :',futuo, aderiscono individui che opparten- p1o\·a che i cittadini italiani che non si sot~ t?onono ad ogni Panito Politico o molti che tomettono alla Dittatura fascista sono imcli politica non vogliono saperne; perciò con possibilitoti di esercitare il loro libero eser-- tole adesione si pregiudica quella neutralità cizio di cittadini elellori e di libera manipolitica cui l'Ordine. per non creare discor• festazione del loro pensiero, come stabiHsce die e minare la sua compa11ezza, dovrebbo IO Statuto del Regno; mantenersi; Per tutte le suesposte prove che in Italia mancano le libertà, che i nostri padri. \·ersando il loro 581\gll", Hevo· o conrruis11.1to; Figucrhesecompaiono Max NoPdau Il 23 correnre decedeva a Parigi il noto romanziere e sociologo Max 1orda1L. NaCQue a Budapest il 21 luglio 1849, e studiò medicina alrUniversità di Pesl Esulò da Bu~pest, essendogli dh·enuta grave e penosa la vita in quella città, e si stabili a Parigi. La Francia è stata per lui la sua seconda patria. Il Nordau in Italia era conosciutiss~mo come scrittore, ed aveva una n~merosa cerchia di ammiratori. La sua produzione letteraria è stata sempre discussa vivacemente e contrastata.. Ciò non toglie che il Nordau non fosse un uomo di una coltura vastissima, e profonda. I suoi scritti rivelano uo·acutezza d"analisi non comune. Egli penetra ne"i profondi problemi deLrunnnità e cerca un resPonso negli enimmi dei fenomeni del cosmo. Egli vedeva nel pessimismo, ma in quello scientifico e non pratico, una creazione meravigliosa, la più stupenda fra tutte le creazioni della mente llJilana. Era da gran numero de'i suOi lettori considerato un rivoluziona.rio. A torto. Egli non lo era. Fu senza dubbio un oppositore fiero di tutta l'ideologica borghese. cli tutte le ipocrisie della società attuale. Opposizione che scaturiva dal suo essere profondamente sionista. Egli vagheggiava ricondurre in Palestina il POJ>Oloebraico, smarrito e disperso pel mondo. E per questo suo grande sogno combattè e djfese a spada tratta tutto il sionismo. Quindi egli può considerarsi come tm rivoluzionario ebr.aico contro il dogmatismo cristiano, contro la moLabasdi ellaricchezza - Ma come? domandò il marito sorriden..- do_ E' volgarità di dire che il mondo è pieno di ingiustizia e di miserie, e che a questi mali si può mettere riparo? A questa domanda, la signora rispose con uno dei suoi soliti scarnbietù donneschi, che era di fuggire a una questione saltando in un'altra. - :via perchè - domandò dolcemente - non tieni conto di tutto quello che si fa per la povera gente, di tutti i danari che si i.pendono in carità. in ospedali, ed in tante altre cose? A sentir te, pare che tutto questo non sia nulla. - Ma cara mia, io ho parlato di ingiusti-- zia. Alla ingiustizia non si ripara colla carità supposto anche che questa bastasse ad alleviar tutti i mali, e tu vedi che non basta, che è come un rigagnolo che si perde in un deserto di sabbia. La carità presuppone il male, ossia la povertà, l'abbandono, è dunque la causa del male che, bisogna sopprimere, e questa causa è l'ingiustizia. - Ma quale ingiustizia? domandò la sigr,ora con chiaro desiderio di comprendere. - Ma l'ho già detto dinanzi, un'ingrasti .. zia potente. E" che la ricchezza, che è prodotta tutta dal lavoro, invece di essere riponila equamente fra i lavoratori che la producono, si riduce in poche mani, nelle quali si moltiplica, formando nella società una classe privilegiata che dispone di tutti i mezzi di sussistenza del maggior IU.llllerO, e perpetua in sè la facoltà d•airicx:hire, d•isti uirsi e di godere, mentre tutte le altre rimangono forzatamente povere ed ignoranti. La signora stette un po' sopra pensiero~ poi &e: - Non capisco. E soggiunse: - ~a la ricchezza non si acquista lavorando? - Facendo lavorare gli altri - vuoi dire. - Facendo lavora.re gli altri?_ Ma il nostro vicino Ferreri, per esempio, che è rie .. co, non lavorò per arricchirei Sai che principiò facendo il muratore. - Ebbene, egli principiò ad arricdursi applmto quando cessò di fare il muratore per prendere degli appalti, con cui faceva lavorare altri muratori. Se avesse continuarale cristiana. to a lavorare come i suoi compagni non saHa una notevole produzione lette- rebbe arricchito mai. - Ma ha continuato u lavorare in ogni raria: Degenerazi<me, che tanto od . h __,_ lat h ..,__ tt che • f hi T aJ . La m o, a U11CO o, a QlJ1' o... so 10 c asso ~usci o ~uo companre, s'è dato m"l:>lto attorno, ha messo in opera commedia del sentimento, I paraflos- la sua intelligenza. si, Le Tnf!'!Z'!_gne ~o'!v':nz!'>~ della _ E ti pare che i tre o. quattro milioni n~tra c,v,Ua, Sentii s,omstic,. ed al- messi lllSleme, con cui ~o vivere tri. duecento famiglie, siano, un · compenso gra.. Allo scoppiare deJla guerra euro- stamente proporzionato al lavoro di c:a1a,.. pea. per sfuggire ai campi di con,..en- lo e di direzione che egli fece? E che sia tra.mento. fuggì in lspagna, dove sof- giusto che le centinaia di lavoratori che qm.. ferse grave~nte. Fu preso di mira co1sero alla formazione della 5'J8 --icchezze dal gazzettume patriottar<lo france- e senza dei quali non avrebbe potuto· far se, e, messo al libello quale b<Jche, di- nulla, abbiano avuto appena da campare )eggiato e disprezzato. stentatamente. faticando dieci ore al giorno, Ad Atene, ove da poco aveva pre- logorandosi la salute e rischiando la -vita per sieduto un Congresso sionistico. era finire all'ospedale? Ti par giusta la riparti.. zione? · stato nominato dottore di quella Uni- _ Ma allora, secondo te, tutte le ricchez.. ,·ersità. lwnoris causa. ze sono di male conquistai E" morto amareggiato. non avendo - Davanti alla legge no; daranti al dìrit .. visto i suol sforzi coronati dal sue- to natumle sì. cesso. ma lasciando una larga eredi- .- Vuol dire che sono di male acquisto tà di affetti. anche i danari di mio padre? VladlmlPO lledem - Ma scusami, tuo padre non li ha nem.. meno acquistati, li ha ereditati . E' morfo a NuoYa.Yor~. a ~soli 45 - Bene, li ha ereditati: sarebbero dlD\que anni. il comp:i.gno Vladimiro Medem. di male acquisto quelli· di mio nonno, che una delle figure più interessanti del li guad~ f~cendo l'avvocato. Ll _ha f~ socialismo europeo. uno dei più ma- guadagna~ lw, facendo lavorar~ gli _almt _ gnifici oratori e pubblicisti del movi- - No, m a~parenza.. Ma _egli ~te, ~ome mento proletario internazionale. La avvoca!o,_ f~rsi. una fortuna ~ grllZla ~ una · h • • . classe pnvileg1ata, che era m grado di pa-- sua vita a m se qualcosa d1 straor- 1 . . . -"'utili d . · I . . . gar o m 11\lSUTaspropomonata <W tà soma no. anc 1e per un n\"oluz1onano • 1 d 1 la hè •· N _ . c1a e e suo voro, appunto pere se arrusso: .. _aro nel. 1819 a Mmsk da ~a- ricchita ingiustamente, essa medesima. Sic-- dre urnc1ale. egh non volle abbr:1cc1a- chè, in fondo. è la stessa cosa. Rimonta. alla re, come i suoi fratelli. la carriera sorrrente di qualunque fortuna, ci troverai milit:ue. Giovane ancora. si ianciò sempre un'ingiustizia. nel mC'vimento operaio rivoluzionario. Sebbene app1nenente a famiglia crisriana ortodossa e sebbene cresciuto in un ambienre se-.·eramente religioso. eglf ritenne suo dovere - anche causa la sua discendenza da antenati ebrei-· di Porre tutta l:i. sua atti\ ità al sen·izio degli ebrei. di questi "paria fra tutti i proletari». Entrò nella Lega operaia ebraica. imparò a parlare e a s:.:ri,·ere jidisch, Il nc.to èlialetto ebraico-tedesco. di- ,·emò uno dei capi e dei migliori conoscitori di questo mo,imento. E in tale a tth ità fece la solita via crucis dei socialisti russi: carcere. esilio. emig'razic.ne. EDMONDO DE AMICIS. Compaarlava 101 vol.t.a. Nel Sindacato rimangono quelli che hanno un'ideologia sovversiva, quelli che non si sono messi nel Sinaocato per ottenere un piccolo aumento di salario, ma si son mes-- si nel Sindacato considerandolo come lffiO strumento di Tivoluzione. *** U1 ri\'oluzione che noi vagheggiamo de- --<l,;:1c 0 :::• .-ii~a:-:o !!"li·•are ,ufficic,-,1c ;ser ~a.. • 1 ·1!=:rìodaiì" i~nct: ,,=o:ic ~I hac.:.ilo i>o"- ~c,-,-ico. G-ìi r. che i.. influC;nza comuni,~a '."; :-iv(:i..'l :--o:to ;.;i: ?.SfJ(·ai jiÙ ~mp.. evi,,.i. l:"ì.':n;,.n:en•c. pc:- C'l.."!lliJio, ìa ,tam ,a 1!:a:i;,oac,e ,!"cab ua zri<lo <failarmc: ~ I no<;'l,i ~old:i.:.i :-·1om:ino daJla 5;1,c-ia <:u:-Jtamirr::~i di hoi"cc,·· -.mo'. •· F. ciè, -cm_ h:a ,·,-o. he~(:ht: ~i::i molto '-<>'"1••ervknte. ch:a ia d~=l.,nza. "i.J;ev.·?. O."li!azcm.i:armeri;! ~iar,;>0nec:-e i,t:- im·,cd;re ozui con•-,,•~ <ielia ,:u11pa con !!"i. 2hitan,i. e •oprat11t o <l:!zi.. ·a <liificol;à <l• =camh:a:--i le i<Jc,. i-a illJ;>o'i di ;:nzue :a:1;0 <l:ver,c. B:-c,,:!na ,·e:-.an;,,n:c che ii h'>L3Cc\·i-mo .,o,-.e;!!?"a Alle quali considerazioni si potrebbe a~- q-iun!l"ere anche quest'altra: che, cioè - sia questo un bene o un male - risulta in modo evidente, dalle polemiche in corso, che e-no ~an parte del Partito socialista italiano - anche se ha tutto il buon. volere (e no:i è poco) di aderire ella Terza lnternaziona!e - ancora lontana dall'avere assimiluto e fatto proprio lo spirito di essa. E allora t: mC!!"lioche resti ancora per qualche iempo avanti alla pona. anzichc entrare in un momento di contagio di entusiasmo per poi ">entire, in modo da non poterlo sopport, re, il peso deQ"li obblighi che la Terza In- , :-razionalP imponi'. E for cli nuovo il pas- ~ dell'uscio. Considerato poi che la grandissima mag- !lioral\Ul dei membri dell'Ordine opparten- !!"Onoalla classe operaio; che i piii sono affiliati ad organizzazioni operaie di qui ed nr.cora ader.,nti o quelle italiane, con spirito di lotta di classe e che il fascismo italiano. sono la Direzione del :'1-fussolini. do pii1 di due anni or(!"anizzato militarmente, sostenuto, aiutato dall<' Autorità politiche itnliane, dalla borghesia O(!"taria e do quella industriale ho commessi immensi d<'litti, uccidendo e massacrando vecchi, donne. bambini. onesti operai e loro organi.zzotori; inc<·ndiando. derubando e distruirg-endo Camere di UJvoro. Cooperative e fabbricati e macchinario dei giornali di parte operi·· , in complNa ed aperto violazionc della Costituzion<' e delle Le!l"gi penali e ch;li del R, gno d'ltolia, avendone piena impunità, e questa ru ed è vergo~a, per i dirigenti di ,m paese che vanto e vanta di over, con il ·.rrande sacrificio delle vite e degli averi dei nostri antcnnti, rol!"g-iunta civiltà. La XazioLa Loggia I.mo :\:a!!~io richiom:i l"eae:nzione cli tutte le LO!!"!:i••" speciolr,,•:it" ,'1 tutti i membri O!)erai; d_; qu"'>l. sp~ialmrnh.'. perche quasi tulti m !r'"'ln pane 1-itbrono in Italia per la con,JUistu di mi!!"liori condizioni di lavoro e di vit1. con'.ribu!'r.do pure olla costituzione delle Cam,.,re di uworc e dt>l! Coop<'ra:ive, CO'-Ì borbaramen•~ òi- <;trulte dal Fascismo con lo scopo di favorire !!li inten,ssi cli lutti i speculatori dell:1 classe opereia on~1a. Richitima le Log-g-iee i membri operai •.urti a p-otestare contro l'arbitrio del Supremo Venerabile per l'intempestivo telegramma mondato al Governo fascista, distrultore di o,:rni civiltà e di ogni Diritto che l'Italia conquisti. cacciando, come fece Garibaldi i Governi Borboni ed Austriaci nonchè quello papalino che teneva l"ltalin e gli italiani ,;chiavi, giusto perchè l'Italia rimanesse al1".,van~orclia delle nazioni civili e non retroccdess" ol medio~vo, come ritornò oro <;0110 l'imperante brutale fascismo. Nel gennaio 1913. ritorn:i.to in Rus~ sia. fu arrestato e rinchiuso nelle carceri di \'arsavia. J elle carceri di VarsaYia era ancora nell"estate 1915. qu:rndo entrarono nella capit:tle polacca le truppe tedesche. Fu allorn rimesso in tibertà. M1 oramai ci a,·e- ,·a rim~a la salute. Andato in America. per ivi continuare la propaganda ira tiuegli openi ebrei. ivi lo raggiunse era morte premamra. ve scoppiare nelle città e nelle campape simultaneamente; ogni casa socialista. ogni l~a di mestiere deve diventare, a un dato momento, un fortilizio della rivoluzione. Co-" sì lo Stato sarà smontatb nella sua compa .. gine e paralizz.oto nella sua azione repres--. siva. I partiti organizzati, le forze organiz.- zate, in un periodo di disorganizzazione sociale dettano la loro soluzione, mettono sulla bilancio la loro spada. *** Fra poco il bel paese d'Italia sarà il regno del bavaglio. Non si potrà più parlare. Ritornerà il sequestro preventivo dei giornali di crispina e pelluiana memoria. Bisognerà pensare, scrivere, sentire, come pensa, scrive, sente l'ufficiosità monarchica e conservatrice· pena il carcere. 1.. ,a :0-7.-1 ,i; •,e11e:raz:0nf' -::-.1.ord=naria t'tT gu:uia__. .,,. -r a .:è ;> -fino il '-'>ici.ato .:rar,;>e,r.esc acca~ :oa:uo 1~, ~;',eri'?. e ;Jr=- z;cn.~:-o <!,.; '°'"; ca11: e <le; ;:rendarmi. La µ1.ura dei j>e:icolo ro<;'-Oha indotto 1a l-,or;!hesia j!:a;,;,one~ ~ _pre.,Pn! "'!."re :i· Pari:Jmento .;n p:-ozcio di 'eg-::;-<"eh•· è t:'"1-i co;,i:t i<"èe·e <lelie Ìe<..!;?"i 'ln" ·.....-.=ali'-t" emamnc :11-: 186~ oa Bi«mard·. Que· p:-o- :::ztto it: tcJn:,o:-ancamcnte TC"P·~•o. nerchè c0ip;\•a. incoieme con l:t propaganda l qual! doveri sono veramente ,...rovi e duri: Ed intenzionalmente: quasi c~me pietra di porairon<• d, ·Ilo spirito di sacrificio - fino 11ll'abneg11zione- con cui si fa propri& la C<>usadel proletariato internazionale sottoposto in tuiii i paesi dalla bor!!"hesia alle pii1 trn:riche prove. llP Italiano che fu una delle prime che oboli IL NUOVO GO./ER, 'O DI MEMEL. I,• penn di morte legale, mentre poi imJ)f'- r_- \~i-nz'. J<.,11•er 'i .• da Ko. no che la n n:e il fascismo si permise che impunen;c-:a :i: I Icide\c~u~ h~ ai,ar<H'a:o ail"una- rn<:nte, s'uccidessero operai e loro famigliari nimità il i111rivo r.o, C:-11'> d1 ~I emC"l. :n modo brutale e !.ch-a~gio, che In storia Biblioteca Gino Bianco LOGGIA PRL\.O MAGGIO :--. 906 Ordine Fi~li d'ltoliu in Americo. IlCircolo "AC. ostaV" ienna TI Circolo proletario italiano ''Andrea Costo" a \'ienna, nello sua assemblea generale hn rinnovate le cariche ed approvato il programmo. Dmo che non si sa come provvC'dere nl soccorso cle: numerosi profughi che ofnuiscono a \'ienrui, si è deciso di far,· appello nl!<JOrganizzazioni proletarie italiane. Eventuali offene sono do indirizzarsi ol Circolo proletario italiano "A Costa", \'ienno Otsakring-er Arbeiterheim. (1914) BENITO ~fUSSOLINJ. Lel!,a proletaria COM!TATO DIRETTI\ 7 ,) Si rende noto alle nostre Sezioni che le 1r--c·' ;Yl !·~-, sono già state ord:nate al Comitato Centrale. Quindi le Sezioni si •· frtt~ .•:.; il ,c!.:ederc. al Ccmitato 1 ,_, tttivo il 11umero esatto dei soci richiedenti. Il pr~zo è fis5ato in Fr. 2 per tessera. Il Comitato Direttivo. •
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