L'Avvenire del lavoratore - Anno XXVI - n. 40 - 30 settembre 1922

. .ANNO XiXlVI. A. P. ZURIGO, 30 SETTE,\iBRE 1922. ' ' Ttldono 4-475 , SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA Lette:re dall' l1alia Lacrisinterna dei vari partiti E' un'ora questa di generale tra- o stesso suscitati. Ed ecco che cersfonnazione dei partiti. li iascismo, ca il suo rifugio nel passato, 11el!a ossia l' c,rgan1izzazione di partiti del- forza brutale che com,prima, il prole forze reazionarie, Ila agito come , letariato, nelila violenza di Stato che reage.nte energico nella. vita politic::i lo defJaUJdidei suoi cfliiritti, e lo lasci del paese portando elementi. dà di- indiifeso alla mercè del più esoso sgregazione interna nel se110di ogm sfruttamento. Onde •il blocco della raggrnppamenfo politico in virtù di democrazia .colla Destra diventa la quel!' attrazione che il richiamo rea- cosa più naturale e stori,ca,me,ntepiù zionario esercita sugli elementi de- logica. La realtà della lotta di clasboli e soltanto superficialmente ade- se è più forte 1dlelculto delle tradirenti aille d:Yerse ideologie. zioni. Labriola è iii tradizionalista Per questo, una crisi c· è in tutti della democrazia, Gasparotto il reaquanti L parti.ti. li parlare solo di cri- listico: quello rimane pressochè iso- !--isocialista significa chiudere gli oc- lato, questo diventa l'espressione chi davanti all' evndenza. · delr attuale stato d'animo.... demoCerto nel Partito socia-lista ·le ri- cratico e può vittoriosamente gettare percussiolli della crisi sono più ola- le basi del grande blocco che preclumorose, anche iperchè la reaziione do- da ail proletariato di Milano una nuov-eva colpire più forte chi rappresen- va scalata a Palazzo Marino. tavai i1 l suo più forte antagonista. Mct A,nche il Partito popolare è interonnai la crisi nostra è giunta alla nameinte laJCeratodaW idèntica crisi. sua marura1Zione, e la soluzione lo- Esso ha intessuto in . questi tùtimi gica è imminente. Nè si vorrà negare tempi più 1cJu,in idihlio coMa parte deche a far iprecipita,re la nostra cri.si interna, che UITT giorno o l'altro idlostra del Partito socialista e j superficiali profeti della politica potevano già preconizzare come il fatto più naturale un ,prossimo governo MedaTurati. C'era in quell' attcggiiamento un movente oppcrtu,ni tico: si trattava di co115eq·varsi fc.deli quelle 111asseprnletarnc bianche che era.no esse pllJre fatte bersaglio della violenza fai.Scistae che reclamavano dai loro miinistri una quakhe az,ione di d!ifesa. Ma il Partito popolare è u.na amal~ma di inferessri contrastaillti: esso si aippoggia in parte su masse proletarie ed in parte su elementi borghesi, s1t interessi capitalistici e baincairi. E' inevitait:rHe che un Partito così costituito f,inisca per sacrifican·e gli interessi proletari. Il parossismo deUa viole1,za fascista susseguita allo sciopero generale, ha dctermn1n.a,tloa polarizzaz..ione di tutti gli elementi e di tutte 1le correnti di conservazio11e•spa1·se-11veairi Pa:rtitii. Que-sti clementj che sono ine.vitabilmentc dirigenti ed• influenti nel Partito popolare stanno prendendo il !-cp.ravvento incalzati dagli a:vvc,nimenti. l senatori popola,ri C:)1!segna110in un dooumento a Oon Sh1rzo questa necessità. ~leàa, ( avazzoni e :\1ami lavornno con finè aswzia per l'ingresso sole.t,ne dei popolari nel ~,·andc blocco bor:;ln~se ù: Milano. E' finito il qua,iT) d'ora delle simpat,ic di collaborazione vcr~G i riformisti e il Partito popc-lan, sta porlancio apertamet1te I' i11tl,1~ilza S?,CO- !a,e ,de:11,Cahi iesa a favòre della reaijonc. Il d1e è pc1fettame:1:c c:ollfùrme alla tradizione. Resta tuttaviJ una incog,nita: le masse prolcta•rie biandhe continuerainno ad appoggiarsi ad u11Partito che si assume la corresponsabilità di tutta la reazione anti1;roleraria o non seguiranno piuttosto il r,estante proletariato nel!' aperto terreno defla lotta d,i olasse ? Così ogni formazione cli Partito s-ubisceoggi i travag1li di una crisi interna. Ma pur,e tra tanti dclori e tante ingilustizie, ne nasce forse un bene: ed è che da tutte queste crisi d~i vari Pairtiti si va deJiineando più nettamente la lotta di classe, cadono tante artificiose distinZlioni, Si lacerano tante tradizio111. e resta il b!ccco loorghese opposto agli interessi pi·oJetari. TENAX. veva ugualmente determinarsi. è intervenuto il coefficiente della reazione. Nei te111ipni ormali, l' untà delle var1e correnti, vincolate dal solo legam~ di una comune idea:Lità,è possibile. Ma nei periodi rivoluziionari o nei periodi reazionari é indispensabile anche, sia per I' azicxne de,11' attacco sia per q•uella della difesa, la unHà del metod'o. Di ironte a1lla \·iole112adella reazione é scoppiali> in modo insa,nabile il dissid:o tra i due metodi. Gli uni sotto 1' impeto della iuria avversaria che ha sconvolto tutte le conquiste dei lavorato1i e tutta r opera paziente di elevazione del praleta.rfato, hanno ritrovato 12 loro vecchia concezione democrntic;i de1 diiverure sociale eJ hanno invocato la colla1borazione lii tutti gli nomi!1i buoni, al di sopra delle disti:nzi<)ll\ d: cl<!sse o di partito, l) •. ;- fugar::- tlal mondo .... gli spiriti del male. E per propiziarsi i. .. buoni, hanno rinnegato molte delle cont:es~ioni fotte 1:el Alla vigilia del Congresso -1919 e nel 1920. in piena aura rh·oluzionaria, alle correnti estremiste. Vano sacrificio e ingeneroso tentativo cli scaricare s11una parte del Partito la responsabilità della :·eazione ! La lotta 1d.i clas<:e è più forte d'ogni invocazione ai buoni sentirn~nti ed ai più olementari principii cli 7-i:.istizla e di demo:razia. Ali' atto prati:~o l collaborazionisti ono 1imasti senza collaboratori ed hanno distrutt:i. I' unka collaborazione fin qui concepibile, quella fra le ,·arie tendenze del Partito. Gli a-Itri neìla reazione hanno trovato argoménto per irrigidirsi nellr. prorrria tattica di Oil)posizionea tutto il mondo borghese, di, decis1 intransigenza e ICIJeducazione delfa massa operaia aJI' esercizio inflessibile della ,otta: di classe. Due metc<li dtunque del tutto repugnanti tra dl loro. Il prossiimo Congresso di Roma sanzionerà il divorzio tra i due metodi e poi... chi, avrà più filo farà più teh... Ma le ripercussionJ della situazione pcliti-c'.areazionaria 1101s1ono meno gravi negli altri Partiti. I 'llOStri coUaborazionisti, nelle eluctfbrazioni strategiche dei corridoi di Montecitorio, avevaro riposto non PoChe speranze un po' neHa democrazia, un po' nel P.artitr> P0!10h,e: la democrazia doveva essne a.ntireazionaria per definizion(', i popolari per J' interesse delle mas5e ad essi aderenti. l<nNecedi fronte ali' organizzazione politica della reazjone, democratici e popolari si sono senriti attratti •;erso gli elementi di ;::onservazione sociale. Nel caJTiiPodella demc~razia è ri · inasto solo Labriola a Fare la parte di Cassanrlra ed a versare tutte le sue lacrime sui sacrosanri pri1!c:ipl violati. Gli altri se ne fregano. La democrazia- ha rarrwresentato, in Italia ,come ,dappertUJtto,la necessità politica di ·sviluppo dell'industrialismo moderno. Ora ah-e questo :;viluppo è stato consegulto, e che i'indu.s~na:ismo ha determ1nato an..::heuna coscienza di classe nel proletariato, sorge nel capitalism·o industria'1e ì'. istinto prepotente della conservazione contro i demoni sovversivi da esNella settim~na ~ntrante i socialisti italiani, discuteranno nelle loro massime assisi e deci•deranno in merito alla vexata questio delle tendenze. E', purtr◊J)J)O, facile prevedlerc c;he Je diverse tendenze non riusciranno ad accorda:rsi e che la scissione avverrà. Noi saremmo lieti cl: errare nella profezia, ma temiamo fortemente di esse.re nel vero. In ogni modo rtpetiaim-0 qui la moz.1one dei terzinternazionalisti e quelle dei centristi. Ecco la prima: « Il XIX Congresso del P. S. l. rileva che anche dopo il Congresso di Milano, conseguentemente alle f)TOwie affermazioni congressuali ed in ma1Zcanzade!r azione repressi\'(: degli organi dirigemi, la frazione destra, sviluppa/a Jmrallei,:mi:rt!e allr. reazione borghese rJd .,l!a rfer,ressicne pro!etaria, ha S\'ollo ur..a :11tem,a µror>aganda ed r,:tivato /lna organizzazione e una 11rl!.licaintesa a! trionfo dei princitJi collaboraziolli5ti, s11[- le direttive stesse della ricostruzione cavitalistica, in isvret;io delle precedenti deliberazioni dei r.ongressi; che la fraziotie centrista, che si era assunta fa pc1r ·e di moderatrice delle due tendenze in 1,11aipotetica disciplina di azinne, che 11011 giungesse a ledere il curattere del Partirn, <:i è ri\ 1clata i 11 realttl strumento del• razione collalJJ··tizinnista e conivarrecipaziouista ordif,1 dall'ala destra, vrestando «d ?gni atto rostitlltivo ,!t tale azioue i S//-'Ji uomini singoli P. tutta la sua /orza di fmzione; che la Direzione ha mancato al còmpito sole;•.'lemente assume di fa, risµettare i deliberati convessrwìi con rruel ri f!,>r2 di vigilanza e di sm1 zioni, per cui Cl\'eva rie hiesto ww sr,eciale att;ez:uunento rewessi\''', non colpendo nenpure gli alfi 11ili tipicamente d1 !r:·r111: i compiu.•i da coloro, la cui eliminnzio11e dal Parwrebbe stati in O"lli caso me,,o d1111nosa della lr;r:: per,r:anenza in esso: che an::i su eSStl ricade la responsabilitd. 1Ml' anlorizzaziune nd astensioni dichiarale u vantaggio di Governi borghesi, la campag;ur. svolta sul[a stampa e negli atfl del Partito, te,ulente a svalutare nell' attwtle situazione reazionaria ogni m.ezz.o di atli\'a difesa vrol.etaria, diff ondendo un nullismo fatalista ed antirivoluzionario, che fu il migliore al leato del riformismo, l'aver perme'. so pronunciamenti politici alla Confederazione Generale del lavoro, l' a. ve.r scientemente consentito i! costituirsi del viippo parlamentare in autonomia di funzionamento, il non averlo sciolto e ricostituito coi resti del rMSsi'IJ1alfsmo JJctrmmentare ed infine il non aver opposto un veto reciso ella riammisSione degli autonomi genovesi; fatti tutti che lumno contribuito aU' attuale disgregamento interno conseguenza di un· unità artificiosa' ed antirivol,uzionarla dl tendenze antitetiche, se sincere, e quindi non unificaùUi ali' azione e tanfo meno nel pensiero; BibliotecaGino Bianco ché ai danni di tale unità si deve aggiungere l' a'ituale ambigua siruazione del Partito nell'lnternaziollale, derivante da un'azione esercifota senza chiru·ezza e senza controlli, per cui si è f)ropa,gandata la puerile il!uSione che il Partito sociaUsta, travagliato a tal vunto dagli attriti interni, potesse farsi iniziatore fJTima di un orientamento di Pairtiti favorevole (dia Terza Internazionale, voi di una Internazionale unica, mentre tutta l' azi01re svolN~ in tal senso ha in realtà contri_buito a negare i fattori rivoluzionari del[' lnternazio11a!e di Mosca ed ha giovato au· lnterlì(JIZionalegialla di Arnsterdarn ed a quella centrlsta di Vienna favorevoli amherlue al riassetto capitalistico; afferma che la necessità dell' azione di un Partito rivoluzionario nel presente periodo di crisi del capita,.. lismo impongono la separazion.e dagli elementi riformisti e centristi e, come garanzia di fedeltà a tale azione, l'adesione alla Terza lnternazionak, di cui i fatti han dimostrato la forza cNscip/inatrice ed in conseguenza: delibera di ricostituire U Partito su tali basi, colla esclusione dei suddetti elementi che, del resto, colla loro recente provaganda ed azione di singoli o di gruppi se ne sono gici posti fuori; invita le Sezioni, èd i gruppi di compagni, ed i singoli che - pu.r a.- rendo contribuito ad apportare al Congresso aittvità o deleghe ,wn conformi alla presente mozione - abbumo tratto dall.e discussioni il convincimento che le decisioni provaste in questa mozione siano conformi alt interesse classista del prorètaria,to, a richiedere la foro h,crizione nel Partito ricostituiio s11llebasi suesposte; demora che la Direzione del Partito non abbia asso/io il còmvito assunto al Congresso di MUano e st sia scostato dai JJrincipi stessi contenu,,ti neri.e mozioni c~pprovate dal Congresso; fa atto di esvlìcita adesione alla tesi ed alle deliberazioni della Terza lnternaziorrale e dà mandato alla nuova Direzione di meltersi irnmediatmnente in contatto col Comitato Esecutivo della Terza lntemazionale per la pratica attuazione delr a, desione stessa e verso la unificazione delle attivttà del proletariato rivoluzionario d'Italia,», Lemoziodneiicentristi Moziopnriegludlzlal, pelr'unldtaàPl artito « Il Congresso ricorda che sol,tr1nto l' unità del Partito vuò conferire alla causa del prol,etariato la piena efficenza di tutte le energie specialrneni~ TTelmomento di maggiore reaziorze; che è indiscutibile il diritto di cittadinanza nel Plll"fito a tutti colorn che accettano le finalità socialiste e i principi e i metodi deUa lotta di classe; che il sorgere e lo svilupparsi delle varie tendenze è fenomeno .naturale della convivenza di Partiti e che per Mmto non è possibile gilmgere- alla eliminazione degli inconvenienti che ne possono derivare perseguendo it rinwdJi.o di wz scisswnismo che finirebbe per diventare sistema. fico; e la stess,t convivenza delle varie tendenze deve essere resa possibile da un sistema di rappresentanza proporziorwl.e negli organi direttivi ed esecutivi del Pa,rtito, fedeli custodi della disciplina, mentre t Partiti che invece deriverebbero dalla scissione paraJizzerebbero vicendevolmente le azioni rispettive molt() più di quanto vossa operare in tal senso la diversità delle tendenze sottoposte ad un' unica disciplina; attrifmisce pregiudizi.a/mente ad ogni a'ltra deliberazione la inscindibilità del Partito socialiSta italiano ». Moziodnide iritto « Il Congresso dichiara in via programmatica di riconoscere e di confermare il programma del Partito quale fu enunziato dal Congresso ài Genova del 1892 ,, che fu seguita ininterrottamente fino ril 1919; ricord'a come uno dei più notevoli risultati ottenuti dal Partito sia fin qui consistito nell'm·er reso possibile alle organizw,;ioni siqdacali di ,;vbandonare concet1,i e forme dP./ete. rie •di operaismo e constatarulo i fenomeni di disorientamento d.ell' ora /Jresente, ammonisl:e il proletariatu italkmo a guardarsi ancora una volta dal pericolo cosiituifo dai tentativi di 7111 sindacalismo che ieri era rivoluzionario ed astensionista e oggi vorrebbe essere semplicemente a.gnostico, 1nentre in effetti tende oggi come ieri a straniare if proletariato dalla lotta pol.itica in cui sta la garanzilt dei miglioramenti ottenuti e la via ver la definitiva emancipazione dei lavoratori; il Congresso, rendendosi conto della sempre più viva e vasta necessità delle classi lavoratrici, le quaU si trovano continuamente in presenza di nuove forme di insidie, di ostacoli e di repressioni che mirano oltre che ad arrestare l'ascensione del proletariato ad annullarne le conquiste ottenute, così nel campo economico come in quello polWco, riconosce la necessità di dirigere le attività politiche del Partito, e in particolare quella del Gruvpo parlamentare, ad una mu effica,ce difesa aeue libertà politiche e sindacali che sono base e condizione inscindi.bile per il ritorno al regime civile e per il ripristino d'elle fortune collettive; di conseguenza avvisando ai mezzi con i quali più efficacemente sia possibile esplicare tal.e azione, riconferma la opportunità che il Partito impegni tutte le sue energie per la conquista dei pubblici poteri e constata carne, pecialmente in quest'ora, al Gruppo parlamentare socialista sia dema,ufat,a la più immediata difesa diegli interessi proletari e una più speciale competenza e possibilità di agitare nel Pa1·t. e nel Paese quel complesso di riforme volitiche, amministrative ed economiche che meglio valgano cc mantene, e alle masse le con(tuiste raggiunte, avvicinandole ed abituandole sempre più all'esercizio del potere; ritenuto che a la! fine, mentre sarebbe illusorio e pertaJLto deprecabile che il Crupvo parlamentare tentasse di perseguire tale sua opera accedèndo a forme di compcu·tecipazione che snaturerebbero - anche per il momento e le condizioni in cui vresLLmibilmente si effettuerebbero - ogni carattere classista del ParU0; . riafierma che la rigidezza assoluta dei principi deve esseri accompagrwta dalla più op1:ortuna transigenza dei metodi tecnici per i (flluli, entro i limiti che caratterizzarzo quale classista il Partito socialista non vi devo,w essere preghulizwli teoriche; richiamandosi infine alla natura ed alla funzione 1Jremin<'ntemente ù1temazionale del Partito so.cialista, secondo cui vano sarebbe ogn·i tentativo di emanr.:,wzione JJrofetarìa nell'ambito della nazione quando invece la lotta socirtéista non si svolgesse utilrr,ente in rul/i gli Stati e !Wll cu1nè1attesse i i;,.,;petth imperialismi; deliberu che sìa intensamente co:11f1;uata ronerri meritoria della Jlirezione del Partito socialista italia- :·'J, r,er riaUacd-.r,? in 1111(( //nica or- ~t,ruzza,zione 111onrlialc le forze so. t:ìa1iste, onde si arresti l'opera di dt- .\truzione dcf!;i uomini, delle còse e della civi/tci, - e nella solidariet<i. di tutti i l<Noratori del mondo, maturi e trionfi la lor-1 emancipazione». Vorrei es,ere gent1e e cortese col suino che dirige l' « Azione •· VORREI, per l'affetto che mi lega a questo nostro foglio, per il rispetto che io serbo per tutti i compagni e per delle ragioni strertamentt igieniche rispondere al « Porco del s~liloquio •, facendo sfoggio del mio ricchissimo vocabolario di frasi carezzevoli, allettizzanti e soavi. VORREI, col profumo di miriadi di fiori, cogli aromi di innumerevoli piante disinfettare il porcaio in cui, egli, si avvoltola e grugnisce. VORREI, io che provengo da una Regione dove le fanciulle cantano le canzoni che sanno del profumo delle rose, vorrei infiorare queste pagine sacrate alla educazione degli operai, della stessa poesia olezzante di profµmi tanto soavi. VORREI, sottrarre l'oliato degli uomini, dei compagni al lezzo nauseante che emana dalla sua carogna, pestilezzante la terra in cui viviamo. VORREI, ma, nulla possono, neanche i sublimati corrosivi, nè gli ;mtisettici i più epurat<>ri cancellare le traccie di tanto lordume umano. Che fare? Lasciarlo arrotolare nel brago nel quale è disceso. Abbandonarlo ai pasti della conca, chiuso nella serra angusta e feten_ te de) suo maiala.io, e sputare ad ogni cenno de1 suo luridis:simo essere. VORREI, ora che ho vergato queste righe, dannarle al cestino, annientarle nelle ~amme del mio caminetto epuratore, ma, mi sovvengo che egli da un po' di tempo va cantando il vieni meco, sta facendo le mandolinate agli operai socialisti che egli ha tradito tre volte, come Giuda tradì il figliuol.o di Nazaret. Così, per queste ragioni, io mi credo in dovere di tenere aperti gli occhi agli eventuali poVtti di spirito, perchè il suino, non avesse a trascinar:.i nell'orbita delle sue porcellerie. CHISONLOSAI. Leggete l;AVANTl ! Num. i(O. La -crudeltà dei contadini russi di JIA.SSID.O GOBKI Conttnuiamo, ri1;roducendo dalla rivista tedesca Der Neue Merlmr rii .Honaco di Bavf.era (Verlog, O. C. Recht) a dare qui aJ.cuni estratti dello scritto di Massimo Gorki, tanto interessante per chiunque voglia conoscere la psicologia del popolo russo. Ho 1domandato spesso a pensone, che hanmo preso parte alla giuer,ra civi,le, se non iaibbiano sentito onrore ad a1rnmazzarsi r,eciprocamente. La rispc-sta era sempre Ja stessa: _« No: ness,unorror.e; quel,li ihanrn)Iairm1, 1101 abbiamo ,alJ711i; ci troviamo amlb,'edlue nelle stesse condiziOTii. Che cosa importa se et ucddi.amo? Rimangono pur seunpre a!bbasta:nza fratelli al mondo». Una volta ,ho f01ttio la stessa domanda a un s61dato, che a'Vevapreso pa1rte alla giuerra europea e che poi aveV0100TI1andato wn grande ri,parto dell'Esercito Rosso. EgH mi diede la segillente strana r.iS'))')Sta: · «Ohe cos'è questa g,uerra inte!rrta? La guei1T::,1con lo straniero, questo è ben aHro; essa souote l'an,imai. Glie Io 'dirò sinreraimente, camerata: ucci•dere un msso, che oosa importa? Ce ne sano tanti, che mon .ci si accm-- ge neppl.l!rese mancano alcuni. Veida, per ese:rrwio, qoos1i villaggi: potrebbero benissimo sparire da11a facciJ. del.Ja terra; a ,ohe cosa servono? E infine ai! •diMaNdlaonche Ja nostra colti vazi~ne, butti i nostri affari. Là, presso i pplLSSlia1Je1ra,i, ben altra cosa. Quando noi marciavamo contro di loro, a~evo prQprio pietà. Che villaggi, che dttà, che orgainizzazio~e! Che ordine mernviglioso ! Noi abbiamo distnutto tutto ciò! E perchè? Perchè? C'era da diventar pazzi. lo ero quasi felitce quando !iui ferito e 1101e1ro Q1uiindpi iù costretto a prender parte a tale pazzìia.,.. Dopo ero al Caucaso sotto Juldendc. Là abbiamo visto turchi e aJtri KtiavoJi neri, ogni sorta di ,popoli miiserabili, che per giunta anc001a1g.hlgnavano. D1o sa perchè. Anch',essi mi facevano p.ietà. Ognuno ha il suo destino, ognuno a suo modo, non è vero? Ognuno ila sua vita». Quest'!llomQera, a suo modo, umano; trattava bene I suoi soki:atl, che lo ama vano fl -s,timavano, e amava iJ suo mestiere de11'armi. Cercai di parlare con bui intorno aJla Russia e a.ila sua importanza ,per il mondo. Mi ascoltò pensoso, fum,ando la sua sigairetta. I suoi occhi si fe-- cero tr.ilsti e disse sospirando: « Sì, certo, quanld,ionoi avremo la forza di uno ~tato potente, aJlora potremo rn1ppresentairequalcosa idlt buono. Ma ora?· Ora siamo deboli •come topi». Io credo eh.e la g;uerra ha prodotto un gran numero di siffatti individui, e di simi,Je natiura sono i capi éieHe nostre innumerevoli masse. Quando s~parJJadiella cmdeltà russa, non si possono passare sotto silenzio i ((,pogrom » contro gli ebrei. li faf.to dhie questi « pog,r.om» futrono organizzati rd'acoondb con gli stupitd'i rappresentanti del ,potere, non iscusa nulla a nessuno. Quegili irnboci.hli e quei 111a1Scalzoonhi e hanno perm,esso •di bastonMe e d.enubare gili ebrei, non hanno ordinato di torburanli, di violentare le .loro donne, di uccidere i iloro figli, ·di piantar chiodi nelle teste idegl!ì •aommi. T1Uttiquesti sanguinO'Si orrori ,provengono ,dadl'istinto <lelile1 maisse stesse. Ma, si _può doma111iemrre, dove si trova quei!contadino ru5SO, il buon pensoso contadino, l'instancabile cercatore detta verità e della giustizia, Quale ce lo ha p·resientato ,Ja lettera-· tura del secolo decimonono in modo COSÌ bello e COSÌ convr111cente? Ne~l<amia gioventù ho ,cercato io stesso, ron ,entusiasmo, quest'uomo su tutta ,la terra nussa; ma non l'ho trovato. lo ,ho trovaito dappertutto un rozzo ir,ea!Llsta,lll!n contaldlino scailtro, che st abbassa a fare rdota quando ciò gli appainJ vantaggioso. Per nah.ura egili è ,ben lungi dall'essere stupido, Questo contadino; ed egili Jo sa benissimo. Eg;lii ha creato molte canzoni trLsti, molte deggende serie, selvaggie e sanguinarie; ha inventato migl'ffiia d!iJ proverbi in oui trova espressione la sua dura ed eccitante

L'AVVENI.f~ DEL LAV0J.vl7DaE es.per:ienria della vita. Egili sa che "'id contadino preso singolam1ente 1ton è stupido e dhe solo la foLla t un ·montone»; eg,l:ì sa che « il mondo è forte come una cor.r-ente e stupide oome un ma,iale ». Egili ,dice: « non aver paura del diavolo ma temi l'iuomo »e« bastona i tuoi'_ temi gli altr.i ». Egli non apprezza affatto la verità: « ba verità non nubre ». « Menti pure. se è necessario: questo Lespaventcoosnedizieocnoinomiche Ma chi guadagna tanto? Lasciamo stare quei po,-eri di~graziati che, r,rima della g,uerra, s'erano messi da bastano ne,ppurc, se al guadagno l;tro. co''.a iirtt. col fra.reo ecc-., perchc del madto si aggiunge anche il lieve do-,cndo 1-a!iPcancora, la cla»e 1avoratricontributo d.clla mcglie. ce avrebhc « facile giuoco » nell'attribuire della Gei-mania -~rarte umpiccolo palrimonio, che per. E valga il , ero, nelle iamiglie operaie, nelle fami,glie del ceto medio si è dovuto rinunciare a molte cose necessa rie. In molte case la carne entra una 5ola volta alla settimana. e talora nemmeno tanro. li latte. questo articolo di prima necessità. è diventato un lusso. E non vi parlo poi clei vestiti. ,della biancheria. C'è m0ILa gente che da gran tempo non p110 piì1 corruJrar1:i bianoheria; moltis5im: vanno senza camicia. L'acquisto cl'un paio di sicarpc per il iigliolo che deve andare a scuola diventa un?. :, age.dtia. Superfluo poi dire ohe. in siffatte condizioni, non si può pensare ad acquisti per la JJropria cultura. ai capitalisti e finanzieri la causa dc! disastro economico. F,cl il commercio colle valt,ltc è rimasto -ancora risen·ato al Governo. Quc~to cpiso<lio significati,-o, che ho apprc~o eia uno dei partecipanti alla ~eduta. è rima-to finora ~egrcto a11apubhlica opinione. _nutre». « 1 sinceri e gli stupidi s0'no ~denUca specie di animali». EgJi ha innumerevoli simili proverbi e ne fa il giusto uso a ogni cccas_iorre. Li ode fi-n dalla sua fl1fanzi·a•. e aakla sua rnfanzia sente quanto essi contengono di rnde verità, di amara lr•ilstezza, di odio dell'uomo. Il oassdoella democrazia Alrlecol);no oooh.:iegig1a a: nc,ro.. D',m.1 in poi ISiÌ. rv.est-i!à un po' più ~,n irurinio.n·,a con l<aiITTlQOO• .Il neiro airà ,il {)o!c,re domin1a,11Jtte Kfe:Da isllia ,veJS1JIcL.'on. Caspa,- co.11tiocompì lii m·maicoLo. La id!emoora. 21ia... -non .sarà 1Più1demoonaitioa.La ,(lemoonaizìa.,ùrutesacome idea ,e 10C1111e mcrodo •e 10ame ,cint~tlà ie ,tartitlo •nis.ul1tlai111te daID:a. tSeirnip11e 1Più lan,gia .pa,n:1ooiparzJiOne det}e mciltitu/dùni .aJti!a ,g,estione >dePlapubbliica -oos,a, v,iei"e oqsì me,glélltla. E viemc Tlfe®~ Ida Quell:i ,dhie, a tort!O o .a. rng:o- ':e, ~1cin1_èq.ui ,!: 1ca;o idi wiedewe, <la q.uel· 11 s,eisist 1bhe me mù1rOll1,() <! ne son.o i sacendoll!i, e p.rQp11roimeniltne in ossa e su essa 1l1Bn1tJaino !le llnro 1Spcriaim1e~, li excorrwaig,ni « fod-,LL al sac·,a1:smo ». Lo sq1t;Ubni'O,ohe si no.la inella situ,az.io1;e<lei P>éll0se,per l!'untairsi e i'l baWtag!<ialrsi- ad ,aTml. 1alli'1mè!i,allquanto iml))alri - <leilLc rfarz.e ai11taJg01n.\stli:ohe. n aZÌ/Otl1i e r.iv-0lu2:i-oin, ,n-Ojn 1venirà cùlntaJto, &o.3balllloIda 1 un1 pan1tllto intJe,rmeld'i.odhe atc,sunna ~ai tillllnl21bne 1deb!.ald,>eimo,o~izlo. e ~~la loomQCrél!Zlla iafCCElbti 'Ìl .modo dialeitinicoidi linttenp:relt:aine LatStor,ti..No, ii. demoonaJhci, isenza tlai111t,ogiuanc1a,reper i-I scmile, ~i .éllf!eianoiaii ilialscisti. A M1ifano ro111chne 1d'el .i;uonr,p 10011afle,dernz.Lome del:le ,cfomoaratiiahe ,è .sbaluotvot0Jto con « 1cilia<fà » di 1giiuMlo, e oon la .motivaziiJo. ne ,dhe .ur1g,e1la oostrtuzione 1det! bJocco di 1fotti i pa:rfilliUi1d',ondine,ah,e cred0llù0 ne~ai ,paitr1a... del mai111gaftiel]o. J ,PT'incipi? -il pnqgiramma? Barie. QtGa!rtdo ,gli i!lberessi più iSfaoci0Jti e ,le 01mbiz.:onii,piiù s,mqda:te .sono in giiuoco llQD •si SQnttilw.,a.LI vento ,de.Ma f()(li,u;na gomta n ,g;a!gl!i.alnoobti idei « civiis J1◊.mantts »? 8eote, IVIÌ\~aiJii rr.aJ9C:iS,mo, e blocco CO!li il fatSOisano ! A IMi!alno ,1 ,Woooo per la oonq,wsta di IRai~zro 1Mmino, ,non si presenta ormai •più carne 1Lma pOSISfu'1Lità, ,sì bene oo.meuna oeir,t,ezZJa. T1tllilt,i ,i iJ>lllr.lihi oosì dabtr, e cemto tpeir 1iriqnìa, clelli!'omcli1nes,i coal'.izze:raif'lno ,e ,oqm!)a fi~eramn10 accain~- téllmen:de per ùrnpe:dine iii Pa!SISO a Bal!ibanassa. E i patdno,m Id.i,oa,sa,e 1iriitoohi proprieitamvùn1gferneineon 1baldeiraininio .a.s,pese. E come a 1MiiJ.aJlllcOe,mtJarrne,n,te im ra1tre, in imaltle ia'lUne ickttà. /Miai quei IP.QVctri,de.sitr-i,,e,h! Caloiano oome .arnna!W>ialtri « tboY-iSCOll'hs » ,n:eil ]Oiro stesso p.aissa,to, trinnctg,a,n,o .m ,t.u1hbiiareita Ila! ifetde Idi ~e &in qui iaiLiJTLeru1air0tno li ILono teiniblllStasmi, woo'.,aimamo un .ain.acmn'ìsm;o ,il iBambitlo l!llO!Sl11ro, 1.l!nllam3o/1 oo,liscefVlÌSITlOin 111ume,derll.a! iderno.araz=..r.a ohe 1ira l)e ,cuoiai, per 1U1nirsi, ,a « quCig1}i rsbnail!i ideli~ia boirig;l-.esia,in•t~bgeinwe,e a,vv eninnsta cli e ,nt01njrnf:ende c()ll!tmalSi:aell' il oam1tTillniOI raL!e claiss1operaiie », ed -eioco che - iallli. •bano! - ,giVi L~tr.a!ti :Ìlllit'CIIL~enN, 1 eicc. .ooc., •si vcil,gono :ai: fasciSITTlOe, di su:Jila V1eoohia·oor!d_a, dhm!lamra demooriatiioa. 1Tllltana1T1L1a0oan1,2'Qnedi 111,c,d,a: Giovinezza, giovjnezza... 1Ma1h.,q,U1amksloi ,c1·10,ela pa•bnia ! Conferenza Canevascini aZur go Sabato 7 ottobre. alle 8 precise. avrà luogo alla « Soome•· Hohlstrasse Zurigo, una conferenza del compagno Guglielmo Cancvruscini, consig'lie1-e di Stato. sul tema: « L'emigrazione ticinese cd i suoi bis1:1gni ». I comp-a.gni nostri ticinesi. i compaesani sim!patizzanti e 'tutti gli operai di lingua italia!1a senza distinzione, sono ctordiaimcnte in,·itati ad inten,enire a questa confenemza. I PRO:\[OTORI. Berli.no, settembre_ Il vostro corriS,pondentc regolare vi ha già informati a più riprese - con La sua coITlJ)etenza e con la' sua imparzialità - intorno alle condizioni economi.che e politiche di questo paese, intorno alla miseri.a. morale e materiale, in oui il proletariato e le classi medie di questa nazione sono state precipitate dalla guerra e nel dopoguerra. Concedete tuttavia che anch'io - che vi·di e conobbi la German1ia ~n anni prosperi - prenda qua la parolai 11011 già per istudiare questo fenomeno, ma per dkvi almeno le impressioni - interessanti per quanto fuggevoli . - avute da me nei pochi giorni di peregrinazioni dall'llin.a all'altra città. fo~pressioni - lo dLrò subito - di profondo dolore; giacchè non ,può non esserne addolorato chi, sorvolando sulla vita spendereccia di pochi, ctrch-i cli penetrare nelle case dei molti, cerchi La realtà, che si nasconde sotto alle apparenze, si studi di distinguere i particolari rdalle generali. Certo, chi si '.:on.tenti di guardare alla superfici,e, chi a Monaco come a Breslav:a. come a Berlino si limiti :1 vùsitaire i ,caffè, i nistoranti più eleganti, i teatr.i e i cinematografi e i varietés ipiì.t cari, può sinceramente dure e .scrivere che la Ge1111ania si diverte, che i tedleschi conti1rma,110,ora come pr,ima, a fare una vita di bagordi. 4 buttar v·ia somme enormi in Bacco, v~)tlcre e tab::1.Cl:o. Sono anidato anoh"io a Yisitare certi looa1li di lusso. Iersera ancora entrai in parecchi: ben i.ntesu, entrai e L!iSCii, g;iaoohè respenimento finirebbe ,per riuscire troppo caro. Ebbene, tutti pieni ~ppi, tanto che l'uscirr.n.:: vi viene molto facilitato: qon c·è più posto. In una pasticceria, per poco <-!Le.prendiate, non ve la cavate con m,eno di 200 marchi. In un ristorante elegante, vi avv,ichnate subito aii 1000 marchi. In un teatro, in un va.riété, sono parecchie centinaia di marchi che se ne vanno. EppU'fe, .lappertutto sempre lfoJla immensa. leirsera, sono entrato, can l'inten2iione di restarci, in un «cabaret»; caifè, dove si recita, si canta~ si balla. Non c'era che un IPOSto lilbero, nell' ,ultima fila: 106 manchi; poi guardaroba, consumazione. Esito per alcuni rrnrruti secondi; quando mi 1 decido, il posto è già stato preso. Vado in un altro: non c'è ohe ,u,n posto dibero: 340 marchi. Non esito, e me ne valdo. Lo stesso spettacolo di benessere, di rJcchema, di eleganza, lo avete nelle strade. Pubblico vestito, non solo bene, ma andhe con lusso. Signore can albiti sfarzosi e gioielti a profusione. Yetrine di fiarai, magnifiche; vietrJ111edi saihmnLeri e di frutta esobica, ricche d'ogni ben di Dio. Costa,no somme enorme. Ma c·è. evidentemtm'te, chi compra. Come, dunque, .parlare di miseria tedesca? E g1i stra1J1ieri, che vengono Ln Germa111a, r.itomano al loro r)aiese con la convinzione che qui s.i sta benone; e i giornalisti francesi, jng:lesi, aimericani ,e i-tali.ani scrivono ai a.oro giornali che questo paese nuota nell"oro, che q,uesto popolo mangia, beve, si diverte a tutfandare. La realtà IJ)erò è ben altra. , l111nawi butto non bisogna dimenLicare che in Genmania, che a Berlino specialmente vivono ora innumerevoli stranieri, i quali .danno a quei locali il magg1ior contingente. Che cos·è per un ingllese, per un americano. per ,ll'llo svedese, ,per un olandese. spendere ldlue mila, tre mila marchi in una bottiiglia di Champagne? Conosco un aini,ericano che lta due camere mobiliate, per le quali paga 1500 marchi al mese: un dollaro! Gon un dollaro mang;a fino a i.are un'indigestione. E che cos·è per costoro pagare centinaia di marchi per un big!Uetto 1dlel teatro, migliaia e migliaia di mairahi 1per oggetti, di lusso? Poi ci sono anche i tedeschi. Certo, non mancano nemmeno loro, là 13 Appendice dell' < Avvealre del Lavoratore» IL TREBBIATORE Commedia di NATALE VILLANI BOJ~OLO. - !Hai fat-to bene. CA'RJLO. - Ho fattto bene di 'ÈrOTbte al pe,r,\ccf.odhe mi 1TTIÌlllaco;aivah; o fia!:Jt,o ,male peirò i :miei.,i,nlt1e,~.ssi, perohè dorvel'bi ,~emicterea p,rezz! ,cli costo 1nestand'o s-empr,e .a ,rmo ,oanfco le s..pci:, e i1111g:eJnMt.iia. iUln.a d,~f;ficC\'.tàgrave rncQnirro ,pe.r 11!c,,oonnatdehe ho iin maig.aizzemo. iE 1teimo1c1,Jnìom pcttene llbcr;,nmeine JJ)rma ,cfle,tlaws~lla .dJ ,deoreto d'i ;r:e,q,ui ~:ziOUlre. BORTOLO. - Come ~,ai faibto pc,r 1c pe('Ji e pe,r la stOif.fa falrai per le <lerrafle.... (A,R!LO. - E" qua111,tovor>re.i. Ma s.:: ho pd'.1u1:1ll0lberairm1, o meglio mi libeireTò ogii,i ~e vi s::11raij:no i ·,a1 ~0ni. detl,le ipel!ti, nom cClsì iacil-ment:e ~1r,o di ,ooll~alre le ,dt1rta(\,. :: 1 • ,RTOLO. - Eh, 'Oairo rrrr<), )Il queste (."Gn,ctizl:onni on bi.sogna essere ~roplJ)i() ,es'}g'Cjnll1iQ; lcc.omne~a:vare q,ue:lo olre si può. Ve111dlerev,e.,1dei1 1e, i1n oini ,modo: amiche al d: souo del costo. OA:R:LO. - Ma nic:11è1 so.~o q,u~tione idi pnez;zo: è La QU!'<lJnthdiLeà,na m()rce dhe imi pesa, e mi prnoc.aupa. Se idov,essi abfiemidCirela 1.:,be.raz:(Jneda,i m lei ldliJejotJif,umei 1Lrt0~po tandi ; ocoonne tiirOW1Jne1tl!ll comJ)ratore ,ooJcssaee-. dite memo stesso t~o 1non mi !t.1,ocia 1Pettidell"letlrqpJ)O,-penc:hè.si trtél:tta di più •ohe1t11-1mmcme di ,derrate. o eca l:i1no 1anco dove rifulgono i brillanti e scorre lo metteva loro Q'j vivere con ~ rendiChampagne. Ma è facile immaginar- ta: ~os_toro_sorfrono ora la 1ame, {! si ira quali classi si reclutino costo- molti d1 es I delfu'ono, per pot.:r camro. Sono, in prima linea. pescicani, p;ire. vendere_ ~ PO?O a poco tutte con le loro mogli O con Je loro aman- quelle mas~en~1e . ,d1 cas~. che. 11?11 ti; pescicani vecohi e giovani, indu- 5c•no pr~p_no . Lt1dt~p~n5abil1.. Srmil: striaili e agrari, sensali e graudi e- rr~ente gli 1mp1~g!ti_ n~evono onor~n 5ercenti, che fecero danari a palate d1 gran lunga m,1er~on ~1-nece-s<-ano. durante la g,uerra e cl1e accumularo- ~n prof_e.,.so:e d umvers1ta, a~ esemnc; e continuarono ad acculllulare e- p•~, _air_nva fimo a 70 o 80 mtla marnormi ricchezze nel do:iO guerra. So- c.ln ,di a~o · '? . no costoro che - insieme ccn g·l1 a- , Ma gli_ operai. Vale a_ ~ire ~a masmericani e ing'lc i e scandinavi e ::.:man~, te d~lla popolazion~: rrancesi e belgii e spagnoli e italiani i" Ah· que}I~ stanno nug-nin::_ame~- - ,popc!ano ~uei locali eleganti; .,0 _ t~ • 0~~111 si raru_rf aumentare ~ sala~ no costoro c,1e comprano pellicce e n tL~tt11i m?menti. » Ec_co che cosa si acqLiistano ii gioielli deHe fam:glie s~nte contmuamen!e ripete. Orbene, andate in rovina. S_' ca!c?la eh~ da!f anteguerra a tut: Poi c'è un·a,ltra categoria <li tede- t oggt 1 ~'.ez~ 1 dei generi alim~nta_r1 ~chi, che ~e la godono. clie scialac- son~ saliti Pili ?el c_ent? P,er ~ento m quano. Qui è diffusissima la specula- n:ed!n.;; ma altn ar~c~l1 _d_1 Pn/na nezione sulla valuta; e molti ci guada- c~ssita sono a.n~h.,_,s.aJiti dei 150 e gr.a'llo parecchio. Ma è diffusissima del 2~0 e 300 pe1 cento. Ora, nessurr anche l'allegria la spensieratezza, or,cr~10. _nemmeno i~ me.~lio pagato, nata dalla sfiducia nei destini della ha visto ìl. suo salano. salir~ in quelCernmnia. Sono moltissimi coloro i la pr0porz1pne. A Berlino e e qualche quali, Yedendo il marco scende're ~-arto elegante. qualche meta1llurgic(~ senwre più, pensano che esso finirà 1111_0 che_ guadiagna 80. o 90 mar~h1 per perdere cg-ni valore, sicchè ora- :1ll ora_: 11 ~he vuol dire 6~0 o l21ì m:ii è inutile ri iJ)armiarc. E costoro m~ rchi al gi?m 0 ; .3~40 o 4?20 margettano via tutto qua11to guadagna- chi a!I~ ett1111ama: L~ me~1a, adunno e cantribuiscono a dar~ alla vita qu?· ,x,O o 617 marchi al giorno. Ma, germanica quell'apparenza di benes- 1:!V1dentementc _que.le entrate nun basere e d·i pros,perità. da cui molti ~i stano per vopnre tutte le spese: non Ora, è naturale che tutto ciò deve a-vere conseguenze disastrose. l fabbricain ti !dicono già ohe l'operaio non f.illÒ produrre in wn'ota di lavoro quel che produceva quancio aveva nutrizione sufficiente. Nelle scuole le statisti~he hanno constatato un aumento dei deficienti e <lei tubercolotici. Ecco le condizioni della Ge1111.aJ1ia. E come se ciò 11011bastasse, si presenta ora più minaccioso che mai l'invemo con la mancanza di carbone. [ rfs11ltati della gue:rra! I risultati della « gi,usta » pace! Cenasse. lascia110 ingannare. =-....,,...,,.,,,,,,,,,....==============e Chi perè> giuardi addentro alle cose. ,·ede che sta•nno ben ailtrimenli. Insegnamenti socidaelilcla tastrofe austriaca Che fare dunque' Seipel ,:,i è messo in moto. \·a a Pra~a. a Berlino. Sarà anche a Rom~. Con<;ulteni pure il Santo Padre. Va in cerca di cr<:·clili. Li otterrà? E se 1101)1i ott'enc? Ecco il dilemma. dalla cui ~orte dipende la ,·ita <li tutto il paese. L'Austria non chiede più di r_:; milioni di lire qcrline. e nessuno degli Stati nè dei miglia;a cli filantropi che ogni giomo• pia~nucolano per la sorte austriaCJ. glieli ,·ogiiono dare. Lloyd Gcorge personalmente. che ci tie11ctanto al rrstahilimento del suo ordine capitalistico in Europa e che <lice di lavorare p,el bene dell'Europa. possiede piìt di 15 m,ilioni di lire <;terHne. l:na settim1.11a fa egli ha ricc,·uto un milione di sterline per le sue memorie scritte 11ellcore di ozio. Pcrchè non aiuta fa sua clal"se al potere in Austria? Perchè non aiuta la borghesia austriaca il proprio Statn? Il pà11icoche regna in Austria è indescri,·:hilc. :\Tolti 11egozi sono chitt;;i. La merce na,costa. ln cambio lavora la Borsa febbrilmente. I.a popolazione compra tutto quello che può. E la classe la,voratrice cos.1. fa? Ecco il lato più istruttivo della questione. T la,·oratori austriaci sono. grazie alla com1>lessa e misurata attività politica della Direzione del Partito socialdemocratico cd ag'i ince•santi errori ed insignifil-a11zadel Partito comunista. ora più che mai nelle mani dei primi. Le masse sono ma1conlente. La crisi ,diventa ogni giorno più dura. La ~ocialctemocrazia domina. Berlino. per esempio, è una ciìtà ll1 cii-ca quattro milion6 ,d'abitanti. Orbene. quei locali e1eg·anti e di Jus~ so si trovano quasi tutti in un dato quadiere della città; e per una po,pola0ione di quattro milioni cL'abitanti a riempirli non ci vuol molto. Ma la mass.im:l l)arte della .popolazione fa ben altra vita. Gli impiegati. g-li operai, coloro che pr.hma vivevano con una mode ta rendita. ,·ivono nella più dolorosa miseria. debbono pri- ,·arsi del 1Pi11 necessario.• debbono La profetica maledizione cli Giu•eppe sovidrista rnssa. Siamo dunque solo ad senza governare ufficialmente. Tn rea:ltà :.iazzini, si è avverata: Austria delenci;i un anno cli distanza dalla Russia all',\u- peJ1òcollabora con, lo Stato. Data la coest! E' più cListrutta cli quello che :V[az. stria? · !-tituzione parla,mentarc e democratica L' as~urdirà nel!" attuale tato cli cose della Rerubblica. i socialisti vengono inrif)Ull'CLare all'indispensabile. Lo so, è molto diffusa 1· opinicnt in Germania, come altrove, che gli operai \·ivono magnificamente. Ed è ind>ubitabile che molti operai contribuiscono loro stessi alla diffusicne di tale credenza. Ci sono an-cora molti - specialmente tra i gicva1ni - ohe alla sera ,) alla difmane della paga sc1alacqu2110 quasi tutto quel che hanno guadagnaro. M•olti altri. sventtiratamente, spendono in birra e 11iqu01riquel che doVirebbero spendere per mangia re e vestirsi: e 11011IJ)anlo di altri acquist-i pure necessari. Ma La g-randc, la grandissima n1aiggioranza mem! una vita di stenti. E come per gl; e-pera.i. così è ,per glii impiegati pubblii0i e privati, dagli scribaocini, ai ;Jrofessori d'unLversità. E come pobrebb"essere alllrimenti? E' stato cailcolato che una famiglia composta di paldre, madre e due fisente continuamente ripetere. Orbene so, rper solo vitto 2420 manchi alla settimana. Ma. CQJ11.e è noto, pTecis'a • mente i1n questi 'll ltiirni tempi i prezz.i sono saliti enormemente. Mi rammento, ad esem,pio, che ai primi di settembre, arrivando in Germania, rimasi sollJ)reso sentendo che il latte costava 28 marohi al litro; oggi. 23 settembre, costai già 47 ! Cosi, mentre neWagosto la media delle spese di u,na famiglia di quattro pers()lne per soli generi alimentar.i era di marchi 2420, nella settimana da1 12 al 18 settemlbre ena già salita a 4113.12. Solo per mang,iare ! Poi c·è l'abitazione. ci sono 1 vestiti. la biancheria, il giornale, il barbiere. il tranvai. le imposte (il IO per cento sul salario), i co'nl1rLbuti per le va,rie assi,curazioni. Insomma, iJ)er vivere il più modestamente possibile, u1i.:t famiglia di padre. m1.dre, due iigli, dovrebb.: spendere complessivamente circa ~000 marrchi alla settimana: e vivere modestamente vuol dire q..ii dare al corpo quel tanto di ·calorìe. di nutrimento che è necessario. FRiA!NC,ESOA. - •E rtiu,.Cairtio, m.qn ,speri teli ,broi'vaire!il ,compr,aibo11€J ? BORTOLO. - Jil cC-OnJ)rabore 110 s,i 1~no· 'Va isemp~e, qualn1cl.o vi è ti 'f)Tezzio. CtA!R!UO. - ,Ma 1~0v'°1nrei (Jrotvrure .u•n lbU'Cinco1n1pnart:one. fRIAN.CESCA. - ,Ma a: au·ebbe? GA!R!LO. - iauro ohe ,ai s..:1Jre>bbeed è r wi·,oo ,QWi 10hc ci pc1:1~e,l:Jlbto,c- 1g!Heredia q,u~t.a: isibu,azione preiciooupan1te. F,RAN.OB50A.- E iahi samebibe ? CAIRlLO. - 111OonsQrz'.o-,dedf.e Coo,iAe1raill?lv,e 1d'i Oomtmo. Ques:ro Consorzio lha in 1gf:ino1pe1rI.a ieiHà ,e 'la campaig1111c11 ,oentitnlalbaidl i -si~a10ci, e 1!11,auJn.a dlùer~tei~idh'e Qqfll9lllnta 'Olllh~,edenr.a1~òei gern:erepopdlame: icamrvi tSialllalolell, cCJnsernva. isalialm\, •fomn,a1ggi, 1conl5le1nve. sol o Q ues,tio oompraibO~e ~ò I ibenan,oL BOR,110LO tiaITTDl10van.do)-. E e ~r-rrmrnsscro quct'ili lì, pohre'blbero an1/.Ìnisi era at1~urato: e H: egli a"essc vissuto in questi frangenti terribili . .in cu' twtt., l'Europa s1 sta clibattendo fra ,·ita e mene. in .:ui la sua struttura economica. politica e mora'c .:;t.a decomponendosi in m.i11cforme per mill-c vie. egli. Maz- ~ini. a,•rebbe certamente modificato la sua memor.tbilc maledizione. annunciata mezzo secolo fa a.I Comi,nato ri\'Òluzionario ·lt Londra. Oggi è d,strutta qualche cosa di più della vecchia ,\ustria monarchica e meùioevale. Oggi è distrutta la Repubblica austriaca e con essa tutte 1e spera,n,zepiù fante che :\<fa.zz1nsi tesso ave,·a nutrito nella democrazia europ,ea e nelO'equità economica <H questo \'CCchi•ocontinente. Ogg;i non è pit1 la form.a di Governo che <::onta: oggi è il processo degenerativo dell'.cconomia capitalistica che predomina su tutto il resto. e detta le sue !ferree leggi a tutta la. specie um-a.na.senza distinzione di clas,,c nè di razza. La decadenza spiritual,e che pervade la nostra epoca è strettamente legatia alla decadenza economica. Entro le frontier•c tlella Repubblica austri;i.ca. ove il tracollo dinastico. politico, economico e sociale è stato pitt profoncl-0 che altrove, le consei:-ucn2cecatastrofkhe, de'Ia guerra e della pace hanno 900,ssoprofondamente le basi della Società. Qui si vive ore gra,·i. La fronte i111pensieritadel popolo dà la sen- ~azionc. che si è giunti ad una situazione estrema. Lo stato d"animo è depresso. Tutto sembra coperto di nu,·oloni neri. L'abbattimento è generale. La e Arheiter Zcitung ». come la« :-.lette [I rei e Presse . ..:omc la e Reichspost » e la « Rote Fahnc ~. tutti sono concordi nl!Ì riconosc-ere l'eccezionale gravità della situazione. Tutti essi disperano. Ciascull'O di questi qu<1ttro giornali. che rappresentano quattro raggrupp,cmenti politici divcn; dei r,ac-5'('s. i sforzano nella dt1ra necessità di trovare una via di uscita praticament·e ed urg-cntementc atluabilc. E la carestia. che non ragiona. nè di:scute. nè domanda. segue logicamente la propria via di ,,scensionc. T1 pane, che un mese fa costa,·a iooo conone. costa da domani 4300. SLa111anen.on •era possibile di trovare un pezzo di pane. Tutto è nascosto, per potere , cmdcrlo ·domani più cara111e11te. I fiammiferi che un me.se fa si pagarnno 20 cor.. og-gi 200. La farina è salita in 1111saettimana da 3200 corone a I r.500. r.o zucchern, che dieci giorni fa si pagava '.ì.f-oo,c0stava ieri 8.;;oo. ieri I r.750 cd og_ g-i 22.000: 11 hunro costa 40.000 ! Prezzi sovietisti. sotto un governo clericale. prcsiedJJ!o dal prciato Sei1>ele fiancheggiato dal capitale ebreo! Sono prezzi, che giusto un anno fa vige, ano nella Repubblica austriache crea una. nuo,•a parentesi imprevista ed oltremodo- istruttiva per 'a classe Lav-oratrict: org-an.izzata. i-n /lotta contro lo sfnrtt.am:ento capitakstico. E' una parentesi che paralizza la lotta di classe, in un paese cd in un momento in cui il proletariato avrebbe potuto im.possessarsi facilmente. senza spargimento di s;inguc. dei pubblici poteri. IJacchè i social-dcmocratici si sono riL:mt i ufficialmente da] potere. g:i affari deilo Stato ,·inno di ma:e in peggio. Dèmocratici borg-hc~i. consen·atori monarchici. pang-ermani,;ti, cristiano sociali diplomatici. professori. banchieri. uomini di f..:clcprotcsL"Lnte. cattolica ed ebrea. css.i sono rncceduti al potere. nella speranza di salvare l'economia del paese. nell'intento di farlo meglio dei socialdemocratici. La borghesia chiamò al pote,rc il presidente. di polizia. per dimostrare all"cstcro che. a capo dei Go,·.erno brilla lt"espone-nte clell"ordinc borghese. I cattolici hanno piazzato. dopo mo1tissime 111Sbstenti preghiere. accanto al ,loro cattolicissimo ministro delle Finanze un fi. nanzierc cli religione cbra,ica: cioè il d<>ttor Rosenherg. direttore della Banca. austro-inglese od anglo-austriaca. La Cancelleria dc-110Stato è stata messa a di- <posizione di un control1.ore inglese. mister Yottn!!. Tutta la sapienza di questi nomini •e l'ab~lità dei loro mille consiglieri pubblici e pri,·ati 01011hanno servito a traHenerc cli un solo millesimo ~ naufrag-io fatale della nave governativa. Quan110 i socialdemocratici lasciarono il pote. re. Zurigo 1,agavaancora più di tre franchi per 100 corone austriache. mentre og-gi Zurig-o non paga, più di mezzo centesi1no per 100 corone au. triache. r::· il corso ufficiale! Per argi.na1-ela svalutazione galoppante ,]ella corona, il GoYerno ha ,·ietato il commercio prirnto con ,·alule estere. riscr- ,·ancloto esclusiva.mente all'Istituto centrale dei cambi. In compenso le Banichc hanno creduto bene cli sabotare il prestito nazionale per la fondazion~ della Banca di cmissi·One. mandando. i,n la\ modo. in aria. l'ultima ~alYezza del prelato Scipel. Sicchè questi è stato costretto a fare subito ogni sorta cli concessioni. La Centrale crei cambi si è riunilta l'altro giorno rei ha clecis,ocli ridare la libertà ciel privalo commercio con valute estere. I direttori di Banca ,·ennero itl\·itati da.I Go\'erno :.icl una cdula. ove venne loro comunicata la nuo,·a decisione. I direttori di Banca. cinici come sono, i,n,·cce cli fregarsi le mani di contentezza, risposero di non volere a<sumere la responsabilità del libero commercio col do!- 'O'hepaig,aire,più ohe u,n alLtlro 1tare. . oOimpra- FRJANOESCA. - Ma ·,o ron v(\gflio ohe C AR'LO. - iCer~llO.e Se' ,POIÙCISrbSfia,r011i idi queilo ldhJeJ>etrcliiosuç\e peni .... Pensalbe-ohteim!l\Qnaper ,g;li .a1cquilsM,delle Jj,em 110'VielnsaltoJdue,rniilioni e tnccemtlo imil,a 11~rioeiroa, nTten•llne 1lQ11 so come me la oaiverò ai1'Qara. BO!RiTOLO. - 1Mat0h1 e ti aJHò iilì unente 1di ,1ì~0?.1ìamein 1Pelli? CARILO. - 1qn pobei1~d-o<più tir.albtan: ,niei 1bC1viinf-ia, aiusa .i: •diiv,1t'i~o,dl~e n.:: Mieta la 1espontra0ioneda ,prQv1iOOia! pr,QVi111c·1a,h, o negoz,iato le . pelL:ii .anukl.e. FIM!NOESCA. - -Mia ,perohè. ,Oarlo, ti isei ,es.posto tam1LomNotn 1hla,ia/bibalstamza 1dav.r,veme? ( A1R1LO.- Si ,vive ~nmodi di,vCtrsi, 1111'\ai ,caria Hl1élJ!1~. Alnohje per ne io 010 a1rrliisdhia!hO,,per dim~lir-airti rutto il m:o arniore. hi preocoupi 1tantt.o1Perme. Lo sai ohe 111dn sono esi@en~c ,io; e poi .se ,hairicdhezza dQv·essc.re aioQuist,,ljta.a pre7,- 210•dc.,H,a trainqni' l.iità... CAIRil.,O ~segiuellfdo1rl uo •disicorso). - fin questi ,gianni s!laivo tlrtal:tando 1'a,cquii$10idi ~mia p'.cndida v~lla, un,a •dC·l1le mlig,IFortidel :!iaigodi Como. Oocorireva u,n mìbane, e, !SC tutto ,,mda,va 1bene.,queist'ain110110gn.La1cJ.aign:i vo. Se i! Go,veirno non .aivcsse riCìViQ.ca.to ili dec1 ero id.i espOJrta.zione ,de:lllepelli, iaiv,rei ceduto tu,m,o 1aWiestero e mi aV1re.bb(er,opaigato a 1Pe50,d·oro. Ora irnvece ,doivremo sLnmaroi ffonLu~.atiise noi! por'dereimo mrOJPpO. Penahè ila itwa- ?Jione fillltaJn.z)alnima ilal è iriaissunl!la oo- ,sì : Mio paltlrlÌIJ11-0illaJiiola Hne Kfe,lol ,scorso a,rino. 1diuemiHomi e ocn•tQmi- ,la, or,a ,quwsi ·butbo1VcrsaltQp, er a,aq,uis.ti dr 1111C,rcecms;etici,a U)atgia11cp,resso si,tcntcmcnte consultati negli affa,ri più importanti de'.lo Stato. Il progetto cri, ,tiano-sxiale dei.la Banca di emissione è merito dell'assessore comunale socialista Brcilner .. \nche diverse idee di Otto Bauer e di Seitz sono state accertate dai cristian<:>sociali. La « Arbeiter Zeitung • conduce al pari ,degli altri giornali borghesi. solo In tono e fol'ma diversa, una campagna per la salvezza dcli' economia delle, Stato. poichè è anche l'economia ,!el pac~e e in primo luogo è e pot!'Cbbe essere La. ba•c della futura economia socialista. I comunisti rimproverano. naturalmen.. te. questo atteggiamento «traditore• ai <ociald,-mocratici. perchè non agiscono contro il caro-vi,·cre e p~r l'aumento dei salari, rendendoli direttamente conrespon- ~abili deH'odicrino ~:,;te-maborghese. Che fonda-mento hanno però questi rimproveri? Per Lll classe lavoratrice austriaca. 110!\ csh:tono momentaneamente che due pos- ~ibilit à: 111ante<nerec.on.s,ervare le posizioni conquistate in attesa di t-empi pit'.t fortunati pel proletaniato mondiale o dil'Cntaro r..a.clr::>ndiello Stato e proclamare la clittaturr. ciel pro 1ctariato. La seconda pO"Sibilità. assai facile. 11011desidera-no neanche i comunisti. che non vc,gtiono correre la ~rte dei loro compagni di Mo. naco e cli Budapest. Ccrto i socia~-dcmucra'tlici ,,vrcbbero 1,otuto fare la voce grossa. e basandosi sulle loro masse avrebbero potuto certa. mente ottenere mag~iori :iumenti di salario. Ua in questi momenti di crisi el&trema. ta.1i aumenti cl;, s.v~ario avrebbero portato seco automaticamente maggiori aumenti cli J,rczzi degli articoli di cO'llsumo. Ciò sarebbe la lotta di classe per la continuazione de!! circolo ,·izioso e non i:;ià pen lo scopo finale del proletari:ato. Tn,·ece ci troviamo in 1111 momento in cui la lotta cli cla>i•e è arenata. La classe proletaria. troppo potente in questa piccola repubblica. ha contro di sè un capitaLìsmo •1-atitante.Cioè: i capitali e le merci dei capitalisti austriaci hanno emigrato all'estero. Toccherebbe <lunque al prolielariato e. tero e,d in, primo luogo al proletariato ciela Svizzera. o, è giacciono i tnagg-ic,ri bt."ni cle' capitalismo .austriaco. <li colpire il nemico, che ha. rovinato sì ra.d!icalmenle il proprio paese.Qui ci vuole l'intcn·ento dclA'lnternazionale. di una unica. omogenea Tnternazi,o-nalc e non di 1 re terzi cli hternazionali in urlo. .\,•endo il proletariato. potere internazionale. cc;li anehhc potuto 6mecliare di1·ersame11lealla si·tuazione. Requisendo so'lanto i ~ioielli della popolazione arla ,mi:a,bru1bc.1p.i,ù di 11Jll m:,lion~. BORTOiliO. - Ma ha~ lta1111itracxba •da ven;derc ichc, •bulboisomma,~o,s,tnpor,i10eirtamJ}111tiei tre mi'F,oni. CA~LO. - Lo ~pc,ro, ma pu,ridhiètiufibo si do.l!odhì 1berne;1di1vie.r.san11>C11~~e è più d; un milione ·011 ! !);!nde,remo solo ,pC\r i ribassi. BOR,TOLO (come per oonaLuderD). ~ Ccirca idi 1venldc,re 1Wc 1de.ririat,c.al'. ,Consor7Jio delle C()!(Weina1b;teViC;vc,drai che ci gu,aidaigineira:.Qllle!ll,a ge,n 1te là non g-uar-Oat,a~l(l!op,er il sottile; ,ta,11,to1,110n spende del suo. CARLO. - Oooonre.rcibbe IOl1e,io conos.cc.ssi quailotullio pCir e,nltnaire in ra,pparij: ecco petriah,è,ho dhlies1.o11vost,ro iJ1ter essa1111t1111tlo. BORT,OLO. - Che 1PCXSS1,•fmaioroi nOi? CAtRILO( --· Pmes.ilddnlbe,o .001i.sigl'.ie.rc tde,Leigiatoper l~!i rataQ1uisi1cn1c1Consorzio, dev·C1Ssc,rc.quc:l tal C,iovarnini,

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