L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXV - n. 38 - 16 settembre 1922

Num. 38. ===--·- ---- =====:...:;..:..::;~==== ' · Teicfono 4475 SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA .._,-=-:-:::..:;..;-·;,:;;;-::=:;.========-======:=======~===========..:.··=···..;;:-.=a·70=====================7i;:;;=========;;;;;· =--:::.:··=·===-=-=.;.,·.;;.;·~··-==-==e Centesimi 15 la copia Cont0-Chèqucs REDAZIONE : AMMINISTRAZIONE :· I ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA PER L'ANNO 1922: ti dI P 8 I ZURIGO n 1 anno, fr. 6,-; 6 mesi, fr. 3,-; 3 mesi, fr. 1,50 UN NUMERO SEPARATO Cent. 90 N. VIII-3646 "L!J.nendlerLleavoratore,,. Zar1iO... Commissione Esecn ta e .... Mfllt/lntTUM.H PER L'ESTERO· I anno fr IO' 6 mesi fr s· 3 mesi, fr . ==========================g,=========================================..:=========·===·=·=='====·=·====·==2,=50=;;: LettePe dall'Italia Il potere fascista :nel suo pieno sviluppo 11 fasoismo è nel suo pteno trionfo. Omiai esso hai domato il sovversivi- ~rno, salvo pochi focolai di resistenza, e si è aggiogato pure tutta la tra- ~liziorre Lvberale e democratica, dei p!rtiti borghesi. AJI" infuori del oampo nostro, restamo scio Arturo L:ibriola e Guglielmo Ferrero a fare commenti melalflconici sul presente e iosche prev,isioni per I" avvenire. micie nere che reclamano il rilascio degli arrestati. Immediatamente i magistra,oi spaventati della loro stessa audacia por aver osato imputare la giov"nczza sacra ed inviolabile .... caLa111l0e brache e rimettono in libertà gli imputati. E poi si venga a dubitare della fierezza e dell' indipendenza della magistratura! Non parliamo poi dell'esercito. Il faisoismo che tende ad una politica imperialista ha l'entusiastica adesione di tutti i mUitari di professione. Noronamcnre sono inscritti ai Fasoi i più alti ufficiali nella ger:irchi,a militare. l\oi possiamo avLrè bensì molt.c sin:patie neLletruppe, ma la forza tlell" esercito è nel comandl). F. quar:Jo ohi comanda ordina ai sold'.. ti p.>sli a C:.ksa delle nostre i~-i'- tuzioni di no11 spa1iare,si compre:ic!e ( he le orde c;e; revolveratori ed li'!· cortdiari in camicia nera, abbiano <;e111J,,re iaci?e .ittcr.2. <;u ogni t•.:!1L-iH\O d1 resi terz:-i r-,oletari,1. In que!>t:i :;,1,rnzionc lo Stato 1ir;.1 c·c p:ù ir. Jtalla; c'è solo un potere arbitrario, yioicr.10. che sconvolgo:! l.1 vit:.1 del pa~sc e 1,repara un dom:1:11 terribile pe1 tutti -oCerto anche nel 1ctsc1smoci so;:o sintomi ùi crisi. Esso s· è accresciuto rapidamente, non solo per le :d<:;- iioni dJ tutti qu~i ceci che sono scm · pre !disposti ad accodarsi al più fcrte, ma anche per le adesioni coatte che ha raccolto co11aviolenza. Ora ven~ono i nodi al pettine. Le masse possono in éllPIPairenzarinunciare ai loro ideali, e sopportare il cambiamiooto dei s,imboli, ma 1noq possono 1inunoiare alla clifesa del pane, alle ra~ioni di vita. D'altra parte i ceti !>Ovvenzionatcri, gli agrari, i ,pescicani, vogiliono aver collocato bene il loro danairo: vogliono che i sussidi versati nelle fameliche gole dei dcos11ruttoJ:p1rioducano un buon interesse, con salairi diminuiti, con un maggior sfruttamento ddla mano 1d·ope1 a. Cosi incomincia r intima tragedia del fascismo. A iena dove il fascismo ha dovuro mettersi sullo stesso terreno delle nostre organizzazioni... distrutte col ferro e col fuoco, gli agrari son0 costretti a proclamare che... si sta- \'a megUo quando si stava peggiio. A Ferrara la ori i del Fascio è clamorosa. Il deputato fa cista Gattelli che avern creduto di poter fare del sindacalismo sul serio è espulso. Ma ne verrà fuori una scissione. Ine,·itabilmente i dissidi dovranno allargars,. Il fasci mo elle non si è anc->ra defi.niw di fronte a tanti pro~ blemi, dovra prima di tutto definirsi di fronte a1l J)TCblemasi111dacak E su questo punto il Duoe, che coLla solita presunzione pochi giorni fa scriveva che la lotta di classe è un episodio, s[ acLorgerà che invece la lotta di clas!>e è la regola. Ma nonostante que5to non e' è da "illuder:;, in un rapido dissoldniento del fenomeno fascista. Potranno a V·· veni<rein ~eno ad esso delle sciss.ioni. erme .::· è già un fa cismo autonomo a Firenze ed in altre località, ma le· varie scuole avranno seml)Te comune il metodo da oui der,iv,ano: la YiGlonza. TENAX. In verità più che per noi - che abbiamo il conforto della s;cur.a rlscossa ool prolotairiato - la si~uazione è mebanconica per quei democratici in buona fede (saraJnnopochi, ma qualcuno ce n'è senza d,ubbio) che Yedono crollare a colpi di.... m:ll1ganello i loro gloriosi principi che derivavano dalla non meno glorie.sa. rivoluzione francese. il diritto della maggioranza, l' uguaglianza dei oittadLni di fronte alle leggi, La. libertà cli pensiero non solo sono ormai un ricordo di tempi passati. ma in nome della ricostruzione sono a portamente rinnegati. E si parla, coll,t sia:ooiata balda'l'lza di chi alla propria teoria ha opposto per m"tto « me ne frego», di dittatura e di nuove aristooraz.ie. Verso il CongredsesPloartito Il fascismo oggi è I~ Stato. L"altro quello che fa capo a Roma, è un nome vano senza soggetto.Non si comprende davvero come il fascismo s1 scalmani tanto perchè si sciolga la Camera e si comochino i comizi elettora\i. 11 potere cffetti\·o, se non quello nominale, non è già tutto quanto 11ellesue mani? Quando 1111,t fazione si è resa padrona della politica interna, della giustizia e dell"esercito essa è già al potere. Si può dire che in Italia c'è oggi uno sdoppiamento di potere: il pote-- re simbolico è a Roma, rappresenta~ to da uomini che giurano neLlemani del re, che fanno dii.cor ~ in Parla mento ed emanano circolari da1 i mi· r.isteri; H potere reale è nel direttorio centrale dei Fasci, che si fregano del re, del Parlamento e dei ministri e piegano alla loro volontà, ai loro ricatti ed aMa 101 o forza tutti gli organi dello Stato. Così abbiamo un minist-ro Taddei, celebrato come l'uomo della situazione per fronteggiare la pa1iti.:a interna ohe dopo un discorso energico in' Senato, e una quantità di crdini severi alle 'Rrefetture, nella situazione infernaile in cui si trornno tante provincie d'Italia, se ne sta tranquillament a lavarsi la vescica colle acque diuret1che di Fiuggi. E nel paese le « camkie nere» mcbilitano. smobilitano, proclamano bandi, dGtituiscono pubbliche amm'.nistrazfoni, saccheggiano, incendiano, in barba ai clivieti -di pubbliche riunioni, in barba ai divieti di ciricolazione nei camions, in barba alla legge, al codice, agli ordini delle autorità. E se 1.m Rrefetto resiste in qualche modo aUa volontà dei Fasci, per lui è finita. Farà la fine del prefetto Mori d: Bologna, che dopo aver subìto gli svillaneggiamenti d1 50 mila camicie nere concentrate nella turrita città ... ha dovuto far fagotto per Bari. Lo stesso si dica per la giustizia, a!la cui sorte presiede oggi il mlnistro Alessie, uno dei parru-.:coni della trndiziune democratica. L' as5ervimento della magistratura al fascismo è così siacciarto che aveva persino strappato una protesta a quel buon uomo di Facta. La cronaca quotidiana giUJ<LiziariJraegistra le sistematiche assoluzioni dei fascisti omicidi e le feroci condanne dei lavoratori. U fascismo detta le sentenze, impone le ordinanze, fa acceleraire le istruttonie, ordiiJla i proscioglimenti. I: i magistrati si piegano docilment~ alla sua volontà mascherando questi delitti colla formula sacramentale deHa gh1stizia... ug-uale per tutti. Quale ironia! Ma l'esempio più clamoroso di questa obbedienza delltli magistratura agU aretini del Fascio è proprio di questi g1iomi. A Mass.a- Carrara sono arrestati per orid~nedcli' autorit~ giudiziaria alcuni fascisti ~mputati di complicità in omi-cidio. Subito si concentrano in Massa ottomila caLa Dii czione del Partito ha convocato il Congresso per i giorni I, 2 e 3 ottobre a Roma. L'ordine del giorno deliberato la prima volta, ossia prima dello sciopero generale, rimane immutato. Ormai tutte le sezioni hanno presa la loro decisione sulle tendenze e secondo una s.tatistica pubblicata dall'Avanti! il numero dei voti dati si ripartirebbe come segue: Massimalisti 24353 Terzint0rnazionalisti 6451 Baraton.iani 1592 Centristi 7526 Concentraz.ionisti 18227 Può darsi che questo cifre, al Congresso, subiscano qualche rettificazicne, ma è difficile che le rettifiche siano tali da spostare notevolmente le posizioni delle diverse frazioni. 1011 vogliamo indugiarci in prev1s1oni oirca l'atteggiamento che assumeranno le tre frazioni meno importa,nti e nemmeno sui risultati ciel Congresso. Diciamo solo che v'è da tcm-ere f ortemcnte, diremmo che è qu,asi certa, una 111uovascissione, che non gioverà al nostro movimento e alla classe operaia. Se gio·,,asse recriminare lo faremmo volentieri, ma poichè siamo convinti <lei!"inutilità, tralasciamo. Le frazioni maggiori intanto ,;;i pre;parano a sostenere le proprie tesi e a cercare di fa!1le irioniare. Le tre minori discutono anch·esse se appc,ggiare l'una o !"altra delle due maggiori oppure rimanere isolate. Domenica u. s. la frazione di coneentrazione tenne a Milano un con, vegno nazionale. Dopo una discus- ~ione animata e serena, votò la seguente rr.ozione da presentare :il Congre.<:sodi Roma. Appena conosoeremo le mozioni ùellc altre frazioni le riprodurremo. Lamoziodnelconcentrazlonlstl Considerato che le recenti dolorose esperienze hanno riconfermato sempre più visibilmente il concetto, sul quale è sorto e da cui fu animato per ben un quarto di secolo il Partito socialista italiano, secondo il quale - giusta il programma dl massima dalineato a Genova nei 1892 - la trasformazione sociale vagheggiata dal socialismo, miran. te a sostituire la gestione sociale della produzione al monopolio capitalista, non può ottenersi con metodl !{iacobini di violenza, di intolleranza., di terrorismo e di minacciate dittature, le </tra/i non valgono se non a vrorncare la controrivotuzione pitì ,e, oce o almeno a fornirle pretesti e !{iusfificazioni apparenti, isolando e indehole,ulo il 1»rofetariato militante e di.Struggendone le organizzazioni, te conquiste poUtiche ed econom.iche e l'influenza sociale rinno, vatrice; si ottiene bensì, secondando e accel,erondo la inevitabile. evoluzione della società capitalista, acquiBibliotecaGino Bianco stando al Partito socialista, sul ter1 eno della più schietta ma anche della più illuminata lotta di classe, le più larghe adesioni di tutti i ceti di lavoratori ,rwnuali ed iutellettuali, penetrando gli istituti statali di tuae le crescenti energie e capacità proletarie, facendo insomma che la emancipaz'o:ie dei lo11oratori non siu il p1 adotto ài ima roazione, sia 01, - re esercitata in !01 o nome, e l' effetto prodigioso di z;na o più catastrofi successive. ma sia veramente l' onera dei lavoratori ::,fessi, assurti a 1,iena coscienza dei loro destini e di- ,,entati via via la maggioranza consavevole e cancorde della società; ritenuto che, se la guerra e la successiva crisi economica, politica e morale, nazionale ed internazionale, con le i.llusioni che ha generato in vari strati del proletariato, potè ritardare e rendere più aspra quest' onera, essa tuttavia deve venire ripresa con maggiore fervore -e con la fede certa nel suo successo, abf;and'ona,u/o te deviazioni che generarono le più atroci delusioni, e riconoscendo che essa Tl{)n può fruttificare se non in un ambknte politico largamente e sinceramente democraUco, e cooperando alla ricostruzione di quei fondamentali valori economici e sociali, che la guerra ha in gran varie distrutti, e che per sè stessi non sono nè bOrghesi nè socialisti, ma S()nO la condizione dì ogni svilnppo fisfologico della classe lavoratrice, in vista della sua libertà, det suo henessere, della sua cultura t della futura abolizione delle classi e dei contrasti di classe; riconoscendo che perciò dew liquidarsi nettamente l'equivoco, pe, cui il Partito soeiaUsta italiano da trf>ppo tempo è doppiamente paralizzato nel!a sua azione, dalla Promes- <.:adi una rivoluzione violenta che non riesce a realizzarsi e non genera se non la reazione di tutti i cetl contro esso congiurati, e dalla conseguente impotenza di ogni opera di riforme graduali, che suppone convergenze di vedute e di interessi, sia 1mre contingenti e transitori, fra l vari ceti produttivi, convergenze che sarebbe follia non tesoreggiare, con am11utlibertà di metodi, quando se ne presenti r occa~ione e la possibilit cì; equivoco che, mentre pretende confondere in un solo sforzo le due anime profondamente diverse e colluttanti del socialismo evolutivo e democratico e del comunismo o bolsce. vismo violento e dittatorio, in realtci frustra la posSibile efficacia e la eventuale funziorre storica di entrambe; IL CONGRESSO nwntre augura che si mantenga r1ella maggiore misura possibil,e, ma anche nei limiti com.patibili con la viù assoluta sincerità e con la più schietta conformità fra le tesi teoriche predicate e razione mrotùlianamente praticata, la unità del Partito socialista, innega,bile forza del mo- \'imento proletario, e Più ancora e sovratutto si rinsallli la provvida e necessaria unite} del movimento sindacale; commette l'incarico alla nuova Direzione del Partito, che uscirà dal suo seno, di formulare un vrogramma concreto di azione varlamentare, amministrativa, sindacale e di propaganda, consono alle Presenti esigenze !Ulzionali ed internazionaU, e informato alla riaffenna,zione dei suesposti principi; e auspica - impegnandosi a cooperarvi con ogni mezzo - la ricostituzione di una unica /rtternazionale lavoratrice, che, ll'ggiungendo ad ogni proletariato naziona!,e la grande forza della soli.dari.eta politica, economica e morak dei lavoratori fratelU di tutte le patrie, assicuri la gagliarda 1ripresa delt attività socialista e proletaria, per la conquista dt una civiltà superiore, allontanando al tempo stesso i pericoli di nuove guerre plutocratiche fra le nazioni e gli orrori e [,e delusioni della minaccwnte ed incombente guerra civile. Pelrepensidoingiuerra La settimana scors l 1/ compagno deputato on. Maffi !:a presentato l,(/ seguente interrogazione: Al Presi,lfmte del r:o'1siilio dei Hinistri, al Ministro degli lnrerni e al MiniStro dd Tesoro. Per co11oscere quale fondamento giuridico abbi,i la recente <lispo<;:- Zlione del Sottosegretariato da Stato per l'Ass;,;cenla Militare e k Penzicni di Guerra che fissa come termine ultim0 pc, la demanda di ac~ertamenti sanitari, ai fini della pensione privilegiata., il 31 agosto CJrr.; per sapere ccme sia co:1jJia))ile lai citata disposizione col fatto che il T. U. delle leggi sulle pensioni civili e militari (tit. VJ, cap. II) non allilovera la prescrizione fra le cause che infiTmano il cliritto a conseguire pensicne, fissando nell'art. 181 un tenninc soltanto per quanto riguarda il diritto agli ar,reìf"rati, termine che l'art. 6 della legge 27 novembre n. 1726 e la successiva dispoStiz.,icn.deel R. Decreto n. 1389 del 30 settembre 1920 fissano al 31 ottobre 1922; per saoere inoltre se gli on. Ministri interrogati non credono equo proporre un progetto di legge che abroghi l'art. 9 <lei O. L. T. 1 maggio 1916 n. 497, col quale si stabiJj. scorro, in contrt:11ddizionealle leggi citate e senza abrogarle esplicitamente, la <leca:dcnizadel diritto a, peni:;ione por il militare che lasci tra• scorrere più di cinque anni d:alla cessazione del servizio, senza chiedere gli accertamenti samiitari. Si prega ri:sPOstascritta. Carlo Pisacane I I. Quando dicemmo nel numero precedente del nostro giornale e, ancora più, qtumto riproducemmo già dagli scritti di Carlo Pisacane, dimostra ad evidenza come questo ardente patriota italiano fO$Se un ancor più ardente socialista e vedesse nel solo Socialismo la salvezza dell' Jta. Ifa e dell' EuroJJct. Egli Poneva la r1uestione sociale al di sovra della questione nazionale. E simili Idee egli erumcia e svolge nel suo scritto più noto e J>iùprofondo - il Sagg,io s.ul1.a Rivo~u2;ione - nel quale troviamo già in germe il materialismo storico di Ma.rx e dì E,igels e del quale vogliamo citare qui alcuni brani 11iù salienti: « Tutti i rivolgimenti - eg.li scri- ,·e - che 1hannoavuto Luogoda due secoli e che avr<l!lmo luogo in avvenire, tutti, comecchè in apparenza vestiti 1cfiailtri icaratteri, sono l' effetto del medes~momovente; i bisogni materiali del popolo. Questi vari rivolgimenti sono stati vinti e sviati; imperoochè l' istiinto, appigliandosi alle anwarenze, ha trnsourato la realtà, sollecito della riforma politica non ha cwrato la sociale; mai il mo- 'ente principale. siino ad ora occulto, sconosciu,to, non compreso dalla mcltitudine, già comincia ad emergere dal fondo della coscienza socia1le. Chi oggi è così serrwlice ,da suJ)lporreche un popolo corra alk anni per su,rrogare qualche scaltro ad un ro; por ~nalbenarc,uno straccio dupint0 111 un mctdv pintt,osto che i-11 un altro, per ottenere con le 5tesse misure un PQllliPOSO nome? Chi negherà ohe il popolo armasi perohè spera, i.n cuor suo, senzaidirsi il come, di mig,liorare le sue materiali conckizioni? Chi negherà che libertà, patria, diri,tti, siano vani nomi, amare derisioni per costoro, dannati in penpetuo da~le leggi sociaili aiUamiseria e ali' ignoranza, inerenti al diritto di proprietà come l'ombra ai corpi ? Perchè amerà la libertà della persona, dc,! pensiero, della stampa, coluq che non ha mezzi onde esistere, che per :gnoranza non pensa e non legge ? Sorrideva. \letternich quando i sovrani si :;paventavano della quc...-trone,politica; il suo a;,gntc ingegno scorgeva che la vittoria era certa per il dispotismo, finchè la questione non diventass~ sociale"· l'erchè, ~i domanda ancora Pisa. cane, l'umanità non gode tutto b stesso bcnefsere e lo stesso progresso mwce al popolo ? « La cagione evidente - rispon<lc egli -- è i! diritto di proprietà, che ùà. facoltà a ,p<rchi di apricchirsi a discapito di molti, che è l'asse intorno a cui lune le nazioni, tutte le società hanno compiuto il loro cido. «SofiiSti, aipologJiSfidi ella prc,prietà, vorreste negare quaranta secoli di storia? Sareste voi capaci di dimostrare che non fu l'opulenza di pochi e la miseria rlella plebe la sorgente di tutti i v,izi e di tutti i mali sociali? ... « La società, mll' ingiusto riparto dell.e ricchezze vien.e divisa in due parti: i pochi, e i molti da quelli dipendenti... Si rimedierà, diicono alcuni, a questi maiU, con ista,bilire più eque ral,az,ioni fra il proJ)ri.etario <: il fitt.alio.Io, fra il capitalista e l'operaio; spairi,rà la miseri.a, dicono aitri., con la svi!luppo de.Il'industnia, con I' aumento del prodotto sociaile... E' cosa chiar,a che la sostituzione dd un nuovo protezionismo ali' aI11Jtico riusckebbe muti~ ttirnnnide, imutile inceppamento ali' industria... e che la miseria cresce col crescere de' µr,odotti socialli.... « La società è dh1isa in due parti; possessori e nutlilateneniti,che il diritto di proprietà determina. L'eco-- nomi a pubblica, pigliando le mosse da questo clùritto, svifoppa le s,ueleggi, che si basamosu di esso. Tal.i leggi regolano }nesoralbHm.ente al rap-- porto fra Queste due classi e conducono a consegiuenze inevitabili e funeste. Codesti rai})p()rti che msultano di fatto, non possono modificarsii, sotto pena di lllil deperimento upJversale; lll11ic.a,l,egge POssvbHe è la libertà, conoo'g'lre.TJ.7..a di essa miseria sempre crescente. Se togilieie al rie - co p.arte del suo avere onlde soccorrere il povero, quegli mentre 0011 ttna mano sborsa ,il dana,ro che gli vien chiesto, con l' altrai lo rapis~e Oli 11Juovo;ben presto rincara il vivere e la mi:.seniasi accresce. Dunque: la causa che volge tutte le riforme 'iln danno del povero, la causa che. accrescendo continuannente la miseria, mena alla decadenza, alfa cliissolu2iione sociale.... « La mise11i.ai,nf.artti, è la principale cagiooe, la sorgente inesau.riibile di tutti i mali della società; voragtne spailamcata che ne inghiottisce ogni virtù. La miseri.a: aguzza H pugnale del!' assas,si1110p,rosti~ce la donna, corrompe il cittadino, trova sa.telliti al dis,potismo. Conseguenza immediata de)Lamiseria, è I' igrnoi-anza, che rende il popolo incapace di governaire i suoi pairticolari negozi, nonchè quelli del pubblico, e con-ivo nel credere tutte quelle imposture· per le quali si diventa fanatici, impostori, intolleranti. Lai miserJa e r ignoranza sono gli angeli tutelari della moderna società, sono i sostegni sui quali la sua ccstituzione s'innalza, resùringendo in pi.cciol giro l'ampio cerchio deh!'universale otttaldina.nza. TI delitto e la prostituz.ione, c0nseguenze inevitabili, sgorgano dal seno dii questa società. Bagni e patiboli sono le sue opere, volte a punire con ramnata UlOCPisiai frutti meùesimi delile sue viscere... La, miseria e l' ignorianza non si scompagnano mai dai!misfatto. Finchè i mezzi necessari aill' educazione e ali' indipendenza assoluta del vivere ncn sairan110guarentigia d'ognuno, !:i libertà è promessa ingannevole». E allora quali rimedi cont'o :,,li mali? La rivoluzione forse! Pisacane non ha dubbi inforno alla risposta: « Sì, la rivo1uzione pre,,eduta è la spog,lia2iione e la strage, ma le sue vittLme SoaJrannion numero assai minore di quelle che voi spegnete col continuo tormento della miseria. E fossero .anche ,più, noi ripeteremo le vostre fras,i: non si giunge senza perdite sulla breccia; non JJGSSiamo tener conto di coloro che il CJI ro del progresso schiaccia nel suo cammino. Concludiamo: la rivoluzione è inevitaibile: essa si avvicina con caratteri chiari e ,distinti e procede indipenderJ1temente ,dalla discussione dei dotti ,>. E in una specie di nuovo patto sociale, Pisacane fissa in poche Unee le tesi, che debbono guidare il sov verlimento dell'attuale ordinamento: « Le si~pi e quanto serve di limite o chiusur,aiai poder.i si abbatteranno. Il suolo italiano verrà ripartito secondo le div€trse SJ)eoiedi coltura a oui mostrasi atto. Una porz.,ione <li ter;ra prooorzionata alla popodazione verrà aissegnata ad ogni Comune, e cdltivata da coloro che si ded.ica.1110 ali' agiriooltura, i quali fonmeranno una società, che stabiliirà essa medesima la SUJal costituzione, tn caso non volesse aiccetta/r'equehla che la costituente le pro-parrà. Ma questa co stituzione, dovendo esser conforme a quei principi che formano la legge universale ed immutabile del.la naizione, non potrà essere molto diversa dai1Laseguente. Un ammhnistratore ed un ,direttore eletti e soggetti ad 1.IJ11 sindacato amministrativo e ad uno di tecnologÌlaJdiirigente. Tutte le altre incombenze distribuite seco11do le tnali.nazioni e 1le attibudi•ni di ognuno. Il gruadagno netto d!viso egualmente fra tutti. In tal guisa, cor, grandtssimo ed universale vant:iggio, la proprietà fondiaria s.1.r.ì di5trutta. « Itl compartimento C:el suol0 de terminate, dal genere di 0olcura. e non dal caso; stimolo at Jay,,ro, non già la fame, ma un maggio!" guadal,mo; una sacietà di uomin: agiati, I.mii dediti, ognuno se;;ondo le i)P)- prie attituclini, ad 1111 medesimo lav0r0, 1cllovràindubbiamente produrre un accresoimento giraindissimo delle ricchezze sociatti. Sosterrebbero gili economisti che l' ia•giatezzaùegli agricoltori, la ma,ncamza de; proprietari 1 che consuma1110senza produrre, facciano lang,uLre o scemare la produzione? Sosterrebbero che la facol-

tà d' una società nrnmerosa ed agiata sieno i111feriori a quelle <l'una misera famiglia, capace ai-ppena dL quel! lavoro che serve a pagare il vistoso tributo al proprieta1rio e ,com:perare per sè un affumicato pa,ne? Tutto può sostenerSli col sofisma, ma esso perde la sua forza qua11ldo il minuto popolo non può sopportare i suoi mali e rovescia l::t soma che soverchiamente lo grava. « Queste proposte non vengono fatte a congireghe <li •diigerLtoi-i, di per:sone de:di,~ ali!' usura e al monopolio, ·ovvero di proprietairi, di banchieri, di trafficanti, ma 1a:d una so cietà in· cui la forza ha già distrutto la preponderanza di queste classi. Con lai spada bisogna aidegu.are alle moltitudini i più sublimi, quindi la legge stabùli•sce I' ondine e l' eguaglianza». IL « fl capitale, oome già dicemmo, essendo proprietà ,collettiva, non può ~rppairtenere iaid un uomo; l' appropriai11si U capiitale è LLna,usurpazione, non 1 così manifesta, ma simile a quella della proprietà fondia,ri,a; tu fii i ca1pitali verranno dichiarati ,proprietà della nazione, il danaro potrà in parte 1 irnvolarrsi, ma le fabbriche, le maiochine ritmairranno. Tutti gli im -Piegati in og,ni stabilimento d. incLu- ~tria, comporranno una società, a!lla quale la na,zicne affidia il capitale tolto al ca;pita-lista, e questa società potrà reggersi con urna ,costitu·zione idenHca a quella stabilita per gli agricoltot i. a. Così trélsforma ta e ri1costitJ.i ta l' ag,r,icoltura e r industria, i merc:rn ti ohe ven:d!o.no iil1 grosso si rinYerr.anno nei depositi delle stes<;e sccietà e saranno membri di cs.st>; e oosì a ciò espressamente deleg:1h saranno i merciaiuoli che vendc,110 al minuto». lll. « l tramcanti, 'i'lltenmedi fra i produttori ed i oonsumatori, a cui la miseria dei pr.imi permette di spe;;ulare a scapito .diel ,popol,o, verranno e zi•andio tra.sformati in società, coniposte ogm.ma del già tCaJPitalistai sino aill' ultimo faoomno, marinaio, carrettiere, che trasporta le merci». . IV. « T1utti g,li edifici sairanno dichiarati prqprietà ,OOJZianale; e g•li editli del 1popaLoeletti e soggetti. al suo sindacaito, destineranno ad ognuno, secondo il bisogno, 1\'abitazione. 1,n tal guisa ,più non si vedraTll!1Jospaziosi aiiwartaimenti deserti e destinati a semplioe -lusStO, mentr.e a breve di stainza daitle loro mura, in oscuri e malsaini tugiuri, giacciono amrnucchrate, le famiglie d~u· ,infelice proAetario, con dia!rmo ma'llifesto della pubblica saJLute e del pudore». V. « ~l testaimento, mostruoso diritto che oltre l' $oca daMa natura ste5sa ,presanitta prolunga la volontà del- )' uomo, abolito. I risr)airmi aocUJ111uiati ida ognuno appartengono di di ritto, dQJ)O ila sua morte, ailila soci'età .cui egH faceva ,pa1rte, ed al Comune ove erasii domiciliato, &e il defunto eserdtav.a wna professione siingoJa1re, come architetto, mediico od altro». VI. «· In ogni OOm'Une vi sarà un banco <li soambio, iOhe IJ)or,rà m relaZlione i vari Oomuni delfo Stato ed i vairi 6tlaibiilimenti di indu'Str,ia e dirigerà ile ,denrate ove maggiore è il bisogno. Questi banchi assorbiranino e fairanno sparure i trafficanti·». VH. garantisce ad ogni italiano un tale diritto, dLritto che rende impossibile la miseria e fonna il cardme principale del t1Juovopatto sociale». VIII. « Stabilita la costituzione econo mica, La, politica 11011offre alcuna difficoltà. Un Consiglio in og11JiCom111~e, un Congresso per l'intera nazio1,c, eletti col suffragio universale. amministreranno il paese. Questo e quello sara111nosempre revocabili dagili elettori e !>Oggetti al smdacafo del popolo. Il Cr;ngresso stabMlirà le relaz,ioni con le altre potenze, avrà c11 ra degli affan stranleri, ra.ppr<:!scnterà la nazione; dovrà sopraintend-cre «i lavori, agli stabillmenri miliuni e di prnbbllca educazione, alle 1 :ili7i'c! in quella parte che non riguarJJ direttamente aii Comuni. lJeteriì:inerà lù spese, e quindi le giravezze, k qua•li dovranno •pagarsi <la1Llanazi(Jile per questi vari rami deJ;a pubblica ::t.mminustrazione. Non avrà ingerenza alouna nellai politica interna e nelila polizia: questa e quella non avr-anno altra norma che i principi da noi stabiliti come ba1se del 1patto sociale. Il Congresso denunzierà .11la nazione quel Comune, quel magistrato, quel cittadino, che violerà o tenterà di violare questi principi ». « Il Gonsig,lio ed ili Congresso potranno, nel 'P,ronto spa1ooio degli affari, delegare o distribuire i loro poteri ,a, persone elette nel proprlo seno, ,che saira111nosempre da essi revocabili e soggetti a loro sindacato». IX. « Tutti ,i pubblici magistr,ati saranno eletti dal popolo e soggetti al suo si11 1 dlacaito. Niuno perceptrà stipendio; ma ti' aJSsociazione di cui esso faoeva parte sarà obbligata e oon,sLderarlo e retri1buurlo come socio presonte. Lo stesso clhcasi dei consig,1 ieri oomunaili e dei 1dleputat~ai! Congresso». X. « L' unica gravezza sarà un Lmposta pr,ognessiva sulla rendita netta di ogni assooiazione ». Tali principi e regole svolge Carlo Pisacane. Poi parla dell'educazione dei fanciulU, che, dopo i 7 anni, debbono essere affidati (dlo Stato; delle donne, che d,abbono essere comple: tamente libere; del matrimonio che dev'essere fondato sulla legge delta more. E il sito Saggio culmina poi nell'affermazione; « SociaUismo o schiav.itù: altra altennativa non v· è per la nostra società». PRO "AVYEJflRE,, Somma precedente fr. 4836,22 ZURIGO; Dezza, ricevuti al processo che Parenti ha intentato ail nostro giiornalc - Campagnoli Umberto, rinnovando l'abbonamento all'Avvenire - Biagini, ringrazia,ndo e 1;alutan.do la famiglia Taroni per l'accoglienza fatta a mia moglie ARBO ~: G. A. risponde aill'opin\one pubbLica: sulla bomba d'ella scuola laica, fabbricate un manicomio per ricoverare il comunista e tutti i suoi g;a.- toppini - , U G. perchè la scuoia laica italiana trionfi, seiguite l'esempio de! YCCchiopresiden-te, siate lea,.. li e sinceri e ~a massa vi seguirà, ZURIGO: Armuzzi Dom. ·» Errata corrige: Lombando D. continuerà la polemica sollanto se l'operaio comunisla :;enti,rà la dignità di firmare le 5,- 2,- I,- I,- 2- , L'AVVENIRE DEL LAVORATORE La berlina degli istrioni Eccolo qua ancora una volta; non suà l'ultima. V e lo riporto sulla bascule del ridicolo ·perchè lo possiate osservare in tutta la sua laidezza, il versipelle che oggi dirige l' • Azione » dei comunisti di lingua italiana della Svizzera, come a suo tempo egli fu il redattore foraggiato di quella bagascia di Gazzettaccia che vide la luce in Zurigo per opera della spiocrazia tedesca, che battezzarono con un nome che era una metafora : « Ma chi è? •· Ed è davvero tornata l'ora di ridomandarsi: MA CHI E'? questo ricercatore di mandre umane che vive, si sfllU0ve, posa, recita, declama, piglia giullarmente pose dartagnanesche per imporsi, aJ solo ed unico scopo di fabbricarsi dei posti, crearsi degli impieghi, procacciarsi dei cadreghini e spillare soldi a degli operai perchè gli facciano _le spese di un giornale per servirsene principalmente a scope, di redarne personale, eroicizzare la pro;,ria conigliaggine, soddisfare alle smochte ambizioni de·Ja sua animaccia di demagogo briaco di presunzione e di caffeina. MA CHI E'? questo pulcine:la dalla coscienza posticcia e finta; cotesta matchera imbellettata di sedicente « puro ,,, por.tificante nel nome del rivoluzionaris,mo, questo luridissimo brighella che nella 5ua finzione istrionesca assume le truccatare di Sherlok-Holmes, che durante il periodo della guerra europea, mentre noi ci battevamo contro gli sborniati di patriottismo, di guerraiolismo di tutti i pae. si, egli profanava la idea socialista ven, dendo la penna, l'anima, il ventre ad uno spionè comprato e pagato dalla sbirreria deJ despota e Cesafe teutone? Tutto ciò mentre le ar.inate del Kaiser portavano la distruzione, l'incendio, la morte nelle povere case dei proletari di Louvain, Maiines, Multhouse, Reims, Verdun e cospargevano il terrore attraverso gli Oceani o dall'alto degli spazi sconfinati del firmamento. MA CHI E'? sto coniglio che fa la voce grossa e scappa sempre, sto grugno da scorreggie che nella sua laidezza di caeone rincarognito è ricorso spasmodicamente a'la ricerca di qualcuno che assumesse la parte di Sparafucile, di sicario perchè compiesse le vendette sue di coniglis~imo su un compagno socialista? MA CHI E'? sto martire da strapazzo, questa marionetta della politica che si nasconde nelle case, scappa da Zurigo, abbandona il lavoro che i socialisti gli hanno dovuto pagare nonostante il lazzaronesco vagabondare a zonzo dai compagni in buona fede, per chieder loro solidarietà, inventando la panzana di immaginarie persecuzioni, di inseguimenti, di ricerche, di ~andati d'arresto della polizia per ·.m reato di diserzione che egli non poteva avere commesso, semplicemente prchè nessuno aveva mai pensato a chiamarlo in servizio militare. E così, il farsaiolo, riusciva ancora una volta a tur. lupinare quei lavoratori che egli ostenta di volere difendere, mentendo loro come una b2gascia, una stradaiola dei bassifondi Jerciosi delle più grandi Metropoli. MACHI~?~~rodico~hi~ rimpolpettato con carne di somaro, che dopo 6 anni di... osservazioni, d-i studi, non conosce ancora il frustino e il frustatore che lo scudiscia con una prosa e · uno stile bruciante le carni come una ver. ga di ferro arroventato, da un altro che lo STAFFILA fracassandogli le ossa? MA CHI E'? sto ventraiolo che ha l'ideale nella pagnotta, sto lercione laido come un fagotto di biancheria sporca, che non sa vivere altrimenti che alla mangiatoia dégli operai ai quali ha sempre tolto senza sapere dar l'oro mai nulla all'infuori delle bagole; cotesto scroccone che dice di volere difendere gli interessi e le aspirazioni ideali degli emigranti proletari all'estero, inentre agli emigranti socialisti stabiliti in America scroccava maialmente un centinaio di dollari che dovevano servire per Ja propaganda 6ocialista? alla causa della redenzione Operai.a abbia_ tno sempre dato, senza chiedere mai nulla; pagando sempre di persona, non nascondendoci mai, nè di fronte alla autorità, nè davanti alle persecuzioni, nè alla presenza degli avversari, nè di fronte alle minacci e di chicchessia? E così faremo anche per l'avvenire, baldracca d'uomo. Continueremo ad adoperare Jo scudiscio contro gli schiavizzatori delle classi lavoratrici, ma anche contro tutti i Rabagas, i ciarlatani della politica che si assom-igtiano e si insinuano nel cuore delle or- -;anizzazioni operaie, colpevoli tutti del perpetuarsi della miseria .morale, economica e politica che travaglia il proletariato di tutto il mondo. Arrivederci per la prossima scuoiatura, buffonissimo versipelle che mandi le notizie a que'.li dell'. Ordine Nuovo»! Di loro, dei tuoi compari in eroismo di laggiù, non me ne occupo; ve ne sono abbastanza in Italia per casligare quei quat. tro ... Buccoioli ! MA CHI E'? Ma chi è che non deve ridere a:le spalle di cotesto sionfione? CHISONLOSAI. Mestieranti Q:1ei politicanti dell'armiamoci e partite, eternamente imboscali nell'Ordine Nuovo, presi cl' infilata dalie nostre constatazioni, invece di riS[)Ondere insultano banalmente, come fcmno di solito tutti coloro che s1Jno a corto di argomenti. Questa gente, clre durante lo sciovero generale ha persino avuto un lmtmiro ferroviario fra i redattori, cerca evk~ntemente di sviare lo sguardo acuto degli operai, comunisti in buona fede. Benissimo! Ci permettiamo di chi.edere ancora una volta: Se lo sciopero generale doveva essere violento e offensivo come lo volevano i comunisti deU'Esecutivo, e se per questo sl impegnavano già i comunisti a fare intero e completo U loro dovere, perchè mai a Torino, Trieste, Napoli, Forlì, dove comandano loro, dove il movimento operaio è nelle loro mani, non hanno sentito il dovere di affiancare i moti di MUano, Bari, Parma, Genova, località ,.love la maggioranza dei sindacati segue le nostre direttive anzichè quelle dei «puri» ? Perchè dai.le prime località si sono lasciati partire i camions armati di fascisti che recaro,w il terrore nelle campagne ? Se tutti i dirigenti comuniSti hanno fdtto il loro dovere, com.e dicono, come mai fra i morti, feriti e wigionieri in quell.e sanguinose giornate non si trovano nè avvocati, nè vrofessori, nè ispettori, nè giornalisti, nè mandarini, nè stipendiati del partito comunista ? A questo si dovrebbe rispondere; è questo che hc~nno diritto di sapere quei generosi lavoratori di Parma., di Milano, di Genova, di Bari e di altre città, ai quali avevate pro. messo il vostro incondizionato aiuto rivoluzionario. Ecco tutto. Dobbiamo cltre che avremmo tralasciato di fare queste domande se il frasario nauseante dei signori dell'Ordine Nuovo - che di quattro pagine, tre ne scrivono per insultare i socialisti di ogni tendenza - non ci ·avesse costretti. Sappiamo che la polemica su. questo tono non giova alt' insienie del movimento, ma non siamo disposti ci subire gl'insulti e le calunnie im1;u1z.eme11te. STAFFILE. MA CHI E'? sto ciarlatano stolto che - crede di riescire a slordarsi della cacaiola « Ogni cibtadinÒ, vi quaile trovasi i,solato e priv:o di lavoro, ha 1cltiritto di essere ~messo come socio in quella società d' agiricoltura e d' i11- (h1,strta che da lllii medesiuno verr ;l scelta. La forza dell'intera nazione sue fosinuazioni » r,- che lo inchioda al muro della riprovazione P. S. - Quel!' altr,o galantuomo tn pdl,itica che sordve ,J"Azione, col so:hto .siistema da mandatairio, indica ali' odio e.lei suoi accoliti il cari-ssimo ----- di tutti i galantuomini - lanciando delle Totale fr. 4849,22 insinuazioni vigliacche contro di noi che 11 A.ppendlee dell' e Avvenire del Lavoratore~ IL TREBBIATOJRE Commedia di NATALE VILLANI FRAlNIOE50A.- Alr~cllaibe ilurtm,e se ,Gio- SLRO.- 1 Ma se 1tairdiamo .ain.oorasarà ,vainnii ,vi @ni.de:rà,,,dinclbe 1ohe son.o ,t11o_ppo ,tandi. iLa{g)giù ,è :&1iàoaiduta e ist:aita dlo.Sal~vialtieCa .sua •opara: guai IJ)aisserà1cti,q,ui. lf1aIOC~aJJ110 prest,o. l Vose :alnohe ,DaJ11•tedel ra;cooi to a:1dais,sc 1où11,1a0/htaponta perr 011~cl:a.Te). perrfchdtal Sa:rieJWe L~ trQV\ina ·V'Osi.i-a Ol0V1A'NN~ (fQrte). - No! 1fìe.:nma,t<?tvj. ie ISLt:a1. V1Qi,non siete ,r!oahi. TLUrlbo Y.i (Pr~o. aisoo~IJaiteuni. 1qU1~1l,d1h0/e,a,vieibe 1è s.ui 1ClatmDi. _flBIJDGE. - OloV)alnni, 1110no.ooarre più MIAIRLA. - Aiqdjalmo, •Matrco. (Gli ·aiht,ri aispelJta:re; ttnLto ,venrà -diistrntto. .riisDQn/cfdno\A: lnldiiaimo). M~CO (.a rnwamllìi). - AscoJ,taiìi. sm,o Uahe è 1US!dJtop1'ìi111lad~li aJ,trri ,Ham,:10 paiturai.Sal!vfamaci. :r1tar,rwa,e ,girlìda): - tE' fcllnr'~vatt-Goio- rnav AINNI. _ .Ajnahc tu? l;inv0t0an~db). vainn i! O~paigini ! Arv,ete ,tiòuoia wn me ? !l11 i SCENA QUJNTA crddet,e? Bl>bene, emt'ite. ,Q1tUe1S:to è Giovanni e 1delbUi. mqmento m 10ui Noi ,doveJtio ia, arte la GLOV,ANNI ,(entma e ,ct:e11anreia lbicia'.,et- .pJiQVla1de:l'l•iasalidezz;adeila vostra fe- :ta). _ DC1vt.e.air11c:E,wa:t:c? 1clc ml'Qv.a. lo ispeno ,oh,e quetl Dib in MA~OO. _ Sii 1Ubenvenuto! (Tutti cuì V10iai~ra areideite e spema:lie,se ,ta,ç,ciolllo). T,u igiudraliona.1. , esiste ;rea~mante, l!lOn sc11rà,casì inGIOVIANNI. - P.airl1a,te.Dove ancta- giusto e 1Ca1ttlìv!idoa 1òisibruggeire.il 1no- -v,a-fie? ~bno ,T.aJ~colto, iii 'fotrvtlo ISit\daito id~lle FRA!NOBSOA.- 1Am,~va.no -per far ,111o.sbfnaetidhle. ,M!a se .aioohc !OQSÌ oan ,sudnaire le ,ca11npai:1T1e.mono delfa fctssc, ,se Ila SiCia®urasi ia1bba/tt,es.sesu ljempe~ija:. di 1111oei, ,11011per opara e.LDi io, clic oteca G anca nqn può ,esse.re un Dio idi v,i;f\dettd. ma iper v'ctlontà 1dcl ,desinino 1e per ,g,~ctoo1cl:eill:~eorne oieolte del1a Tiatma ibr1uta1- tlliOn iJJErr (FUMùO,, o COJ'l1p.a1g11tiv,,oi 1dov,re!:,tC1diispe.mre,non per questo ,d:ovmeiSbieml)'recame oonrt1110 .M feide n•uo~ ,e .r.dmpiain_giere I' i21nticasuJl)eirstiiziomiel.U01a pa,rnsa. Gli alSl:,a:iLi ISIOJ'liO 1odlpit•i, ,sbig'cttltiti, .ma non ,con1vintli. fJL11Qrili iternporia!LeinftJfli~a,con 19drrlpnctlTllajgigietreIV\iolenza: ::a •grainldine è 11m111ioonreV).ioi mi i0redehe, lo iserrk>; ma v•ejd:oam,dhene.Ilo sb~go~ti1111eJnto ,dei 1v,09brirvisi che c· è qualal1e ,cosa iiin V!Oi più ifQrltie,de:lla fa1u1oiial ine4he mie pttnal-e: ila ,ueai'.!à mi s~entosoe. Sembr,a ,ohe voi cLi·çiatc lll'el 'Viositr,o111Llltisimot:u1ato sta bene, ma inbani~o!,a,giran,dine ,oaide. E v1oi oneideQe,che ,.I 1.tano!delle ,oampanc pa,g,altioa Don Alf,01115.1a0ivreb'be potu1boirnpedirtla ? (Li ,interroga, 0l).n :o gmur,do: :ma non inoo111tnagli ocvl11 idi albau;io, ahè tutti isono ,a capo ch:- 110). èontpaig,ni, ·ohe ;aivvtene? Tu1ta J' ,opera mia Lanaice,e paziente ,di i :eduooz:one sia-riebbeforse ,disbni,ra da 11.unsoarns.o!tOdi tempesta? Su1 quelle Eront: b:t:-s.e, e gittarda-temi in f:iJccia ! Gre'dctc erre sall'ei così trancviilio e s:!n;nc se la distruzio:i.e d('!la nostr,l -ric.<.:-zhwc, de'. mostro ,pa'!'lc f,.,_,.,;: .j_t,·- vero 1J1r;m;eldi.atb'ile ? Lo nt.:.,:hc 1i: poier,e cLi dOrnialrc g;li ele•nenti qua,rndto si •soaib::inala funia; ma QUt!SuO potere nc.n 11h' a n1e.ssu:1uomo e ne..c;suna cam1)a,na. Gl'i uQmini però -·- quelli ohe si iaffùdaino solo ai!:c fO'T':l:! l)ropric e ohe ,non ,a,ttendono nu\ia da1lU'1al di ,là - ha:1110un altro po:ietre: queHo ,di 1rr(ibig.are,se 1,0- ,di ,mrnn'.- laire ,del rtwtlbo,i ,darnni e le rovi,nc deil- ~a ·natlliria cicca. tTumti p0JJdon,o dal i.stlo labbro,, in ,abtiesadella .r-ive:Ctazione). Alh, vtOi ,vc111reiste.sape.re ubittlo, ,vonricist,c 1Velcfore,IVOnre\slie tOiacairc oon mainro; 1I1tonimi tQre,debe:più. (Un m:onmQJ1:todi 1dein~giaizione):. o, è inubifo ohe <iemdhiia11uceli,neg,aine; io. vi ,w1nosco brO~po1b~nc, !~go troppo ad1derltiro .ali IV'Cl-9brouor,e; ,e M().j 111011 sa,pefio .n1Mbire (1aan p11of.or 1da aimamozz,a). IU J)él!SSaLoha 1r"-dici t11Qppo pr0ton:de IP~r pdter ,assere es,tiir;pa1to ao!mipleitaimernte~n pqahi 111/es(isubito ,rin:wie.ndqsi). ,Ma io rniortoni ~oraigg~o. i0anipalgni; e merlbre ·v.i a.sis~curo di a1u0iv,oalle Vii s;aih1orò a1nche <laLia compagno Armu.zzi. Ora., a parte la questione delle persone, che è di secondaria irn])ortanza, p.erchè ciò che conta sono i fatti, voglio stabilire che i-I compagno predetto, in questa Polemica., non ha nuJla a che fare. St. Pro ''Avanti!,, Somnn precedente ir. 43r,50 A:.\IRTSWIL - Dal .\[olin SilYio fr. 1 : Zotta. Pietro T; Lavaltare li Luigi I; Pa,!orelli 1 ; Ernesto .\larchioro 1; Dalla Valle .\rnaldo 1; A. Gozz? 1: Alfari Valentino 1; Bcrnetta Alberto 1; .\ngeJ.o Dominioni 1,50; Giudici .\[oclesto 0.50; Cortesi Giacomo 1. F. Antonio 1; M. Parolini I: Brendina 0.50; De .\larh1 Bor'l 1 ; U. Alfatrè 1; .\.Jarchioro Attilio ò.50; A!bino Boretti 2; Conti Gioachino 1 ; Lamperti Orazio 2; Pachera Francesco r; Piva Alberto I; Bee Xicolò Erlcn 1; Ruffo 0.50; .\1unaretto 0,50; Fralelh Torsetto 0,50; Clematid'e Guido 0.50; Longaroni Alberto 0.50. • 27.50 ZUGO-BAAR - .\!archetti Dome-,~ico fr. 5: X. X. 2; Lanfranconi 2: Cremonesi Paolo 2; Carlo Braga 0,50: ?lfancini Angelo 1; X. X. r; Mondadori Ottorino 1 ; ?11asner>iGiuseppe 0,50; Ang-elo Fioroni 3; Ìlforandi Carlo 1: Pedrazzi Giuseppe 1; Loca• teli i Vittore r; Capitelli Piet-ro r; Solari Francesco r; X. ;{, r; Gasparini Alfredo 4; .\ldrovandi Attilio 3; Za1J1ini Domenico 5: A. Bianchini 2; Zanini Pietro ~ · Tullio Fa letti 3; Aldrovand 1 i Dionisio 2; A ldrornndi S. 2: Libi Carla 2. 52.- BF.RX A - A.. Cocchi ~ 5,- ARBOX - Barcario! Antonio fr. 3; Cacc:a.lepr Cesare 1 ; Fedele :\Ioroni r ; DaJ .\1.olin Silvio r; De :.\Tartini G. B. r: Montanari Bartolo 2; Ferrari Giuseppe 2; E. Frei 2; .\foli1u Leone 1.50; Zani ?Il assimiliano 0.50; Spoladore Enrico r ; N. X. 2; X. X. 1; X. X. 1: Gattardo Angelo r; Campa,nini Ottavio 0.50; Antonini Cost. 0.50; .\1assaretto PieLro 1; Chiari Achille 0.50: .\fetal!arb. Gewerk. 10; Veronesi 2: Lusa Giuseppe 1; ~- X. 1: ~- X. 0.50; Butta Antonio r: :.Ierlo Emi 1 I ; De La7.zer Teodoro 9.50; Zavatta Aless. 1; :\Iasciadirli 0.50; Conca Ernesto 0.50; La vasini Luigi 1 ; Barini A. 0.50; Ferri G. 0.50; Girardini 0,50; Sartori Ernesto r, • 55.- HER ISA li Brenna Gi0vanni fr. 1 ; Cairbogno Giacobbe 2; X. X. I; Xico.lis Amedeo 2; Slongo Ange'lo t; Zattè Cari I; Pintori I: Rosetti Antonio 1; P. G. r; Bemasconi Giuseppe t; Dabba Rosa I; Spada Eugenio r: Rocchetto Gius. I; Pellegrini Abb. r; De Dea r; Uno r; Cecchini r; Angelo 0.20; Paolo Banderini 2; B. Zatta r; Ì\. X. r: N. l\. I ; Co,nca Agostino 0.50; Vermiglio Fausto I; Vitale Antonio r. 26,70 LUCER::S:A - Benedetti A. 1; R. O. 0.50; Adulti r; Ìlfarcaitelli P. 1 ; Scagliola r; De Rocco F. r; Luigj Sgott~ni I; G. Pcrazzi 3: Fa.letti V. 1; Capitelli L. 0.50; BenetletJti P. I; Capra G. I; G. Ratti 1; S. Sassi 0,50; Arturo Ceccaroni 2; Luzi Luigi I; P.a.11zani V. I; Pagani Ra-imondo r; Caneri Primo 2. • 21 .50 ZURIGO - Ristorante Cooperativo. • 200.- TOTALE Fr. 819,20 Compagni proletari, leggete e d.iffondete I'" .A vanti I,, rtle\Jnpes'tar,v,QgJ~1itdOh.e,n,eafite:ndiarte J.a ,fine ,prima 'di •conosoeine il •mezzo ,del1kaisahnez.za. Al!tr~vQrso il' attesa e allelkha ioct111st~tia1~n,doe*na 'Violenza del- ,:';UfriéllgalllIiVO',Oiliunpairerebe1a,t,e~pr.aire ile a,nJm:c•VIOSbre 1apr,e,parairle1ald •a1iinanbame,con e,r,enJtlàe fortezza le più dune pnovie ,d:ella l\llita. (Nel pronunztilane le 1ultime Jpalrole Giovanni Jia ~unrdo veinamerl~e r iai~petto e Oa figiura di tun ,aposta:o: è ingigaintito -ctal!Laf()(rza ,dcma1S1uiafeldc d!a1fe.nvo1re,deUai SIOO CQl'bVllr,zione:,d:i.lla tenaoiai 1ddlla 1S1t1ta wtontà. Sulla scena c',è un istauite Idi ra:ooogi!ime11tor.aligioso, poi, 1men!trc la ~naindtnc ioc,111inua a 00\dere, ,dutti si portruno presso il l])onbone, per ,n.~l-io ~servairc, 1J11C1111ore G i,ovai111111i tSi 1aivrV1iail1a1aFìrain.ceSlaaJ). .Arnicthe.,tu, F11amocsca,prandi painte iall ,nostma idd]one ? FRAINOffiCA. - Questa ,neimpesLami pare idhe m· iaiHLTav,en:,'s.'ai 111imaQ. uaile 10d\~oisar,ebbe per 110.rose ,tu ,non li .sakviaissi1daHa 1rov,i111a ! GfOVv\' r1. - No,~ temere, Fu-a:1.ceisoa; 1til 1ripQbo,iaredo idi a-vere oon ,mc i\a isaiiv,ezz,a. PJMNCESCA. - 1Ma do,v~- come "? Processagli'a Dicemmo nell'ultimo numero che tre redai.tori del nostro giomaf,e erano stai.i citati a comparire davanti i/. giudice istruttore per essere interrogati nella gravissima questione dell'onore di Arturo Parenti, puro più di un San Luigi. Ora dobbiamo avvertire i compagni, lettori che non Si trattava di accusare anch' essi della ben nota e trerrumda congùira, ma si voleva soltanto sapere da essi il nome o i nomi dell'autore, rispettivamente autori, delle corrispondenze incrinunate comparse suU' Avvenire e che lesero così barbaramente l' onore del sunnominato eroe. Per asststere all'interrogatorio, e forse anche perchè questo riuscisse r;iù solenne (!), venne da Arbon a Zurigo lo stesso capo dei puri, signor Parenti; proprio lui in Persona, con la borsa (lettori non malignate) del suo... tutore - che lo precedeva trafel,ato a grandi p(l,Ssi - tra le mani. Anche il suo tutore avrebbe voluto assistere alt importantissimo interrogatorio - naturalmente per renderlo ancora più solenne ( ! ) - ma non vi riusci; non ne aveva diritto (il poveraccio non lo sapeva). -- Ma Parenti rnlle rendere so/,enne ad ogni costo l'interrogatorio stesso e voichè riteneva che la sua rispettabile e onorata non bastasse, a1Uiò in cerca di un avvocato zurighese. ( Quanto costò ?) Trovatolo, l'interrogatorio potè aver luogo. Breve: un nostro redattore, dichiarò di non declinare l'autore delle corrispondenze incriminate e di assuTMre egli stesso tutto la responsabilità. Ora attendiamo che il capo dei comunisti (quallti sono ?) italiani f n quel di Arbon inte:iti processo al nustro comr,agno redattore. Gli garantiamo parecchi puntini sugli i. Pro memoria l'Azione, con un'aria da ingrnuo, mi chiede ul c,11aleaccusa s.mc:swti impuhai i sockàisti ,ivoluzionarì TU:,Si l0 11dannati a morii,. Non so :e voglia scher~ure •J se sia increthita; in ogni modo sfogli la collezione di sè stessa e la trovera. Secondo <1u.antorisulta a me, i social-rivoluzionari sono imputati, come tanti altri anarchici e Sindacalisti, di ribellione alle leggi dello Stato. Delitto gr<'vissimo, a quanto sembra, per i trlbu!JaU russi; delitto !Jerò a cui i nostri compagni sovversivi d'Italia vanno incontro ognt giorno. Ora, secondo noi, se il 1nassimo della vena, la condanna a morte, sempre detestabile, può venire a!Jplicata agli antichi reazionari, per i socialisti rivoluzionari, che sono ani. 1nati da altri fini e che hanno il merito di aver fatta /,a prima rivoluzione che abbattè il Governo degli. Zar, non si può apf}licare lrri stessa vena. Comunque va rilevato che la condanna a morte condizionata come la condizionarono i tribuTUJJ.i bolscevichi, è la Più infame che la storia conosca. Nessun regime usò tanta 11erfula. raffinatezza, nemme,w l' inC/ltisiziorre. Intanto iJ secondo condarmoto, Eugen TJmoleieff, che scontò 12 anui di lavori forzati sotto lo Zar per l' emancivazione a.e.~ 1/iro!etaria~o, piuttosto che subire la. terribile tortura, si è suicidato in carcere giorni fa. Hanno la coscienza tranquilla i giudici bolscevichi e i loro laudatori nostrani? ALA. Qu1a 1t' è 11' ànoora ,a ou,i intendi .aip,pi- ,gi'.ianbi? GlOViAù NL - Non oreidema~ •spero, 'Cl\e io pun i ,a q,uaiJohcia!ILrODio? Sarebbe nl~coto. .uai imia salv,ezro ,l'ho q,ui vicina .al ,m~re. Nella 1 !:astca. FRAiNOE8GA. - T,u ,non raigioni, Gioivain111i. Ramli pa,!1d.lieoosì ,oscure... M~. - !Ja 1tt'linposta è -cc.ssa.lla. A:GNESE. - tA/ndi,amo a v-ci.de,rei ,campi. (T;utti ·csoo1110). FRANOESCA la Giov.ainni). - T1u non v.ai a ,v-QdQr,e ? OlOVA!N~f. - Or.111aisairà qual'.,o ohe aiv1ràv01'.1t1,ltao •na,tu1r.va,.io:lenita.Sper,o 1Jerò ,ohe 1ìl id~nno 1non -'lia &llPe.riore '<Il qt~;mbo~upporugio. iE r~onmi preoc- ,Ol.\'J)O1Cfoce.isvs.amen Ile. Ho passa éo lben iaJtre 1tampeste. \FRiAINOEBCA-. iPe.r ,esempio'? OIOV AJ Nil. - tMe Ilo tdQmandi '? {F,ram- <JOSoaca,1:1isooe 'aJIJb~S.."ila capo). E 1mtSposen1aiil imilio111ario? R~AINOESOA.- Non ~o se saprò 1resisitieire ail:a ·Mola111tà idi ani<> paidrc. (Tn.4bti1i ritonn;.:irto.Sino hiaJ ,0011 sè Rnl marziz;oi,di splgihe ,di 19Jr,amoS.i 'V,edono ~n ifcl~do iandhe !Don ,A rnon.so e illonBdlo).

Verso -ì' unificazione dei partiti socialisti di GePmania ln ltaàia si sta IJ)lieparamdo, anzi è già preparaita, è già beli' e pronta la scissione; 1in Genrnrania i partiti, che si erarno ,scissL stamno, preipairand·), awi hanno già quasi COITl!Puutala !lor-o \111UOva llil1 Lf,icaiz,ione. In Italia si .stanno scunl~ndo, mentre gli avversari più si fairmo audaci; Ln Germania si vogliono u111ireper salvare la Repu1bolilca contro le a1nd.a!oie deJila reaz,iane. Noi già scri,vemmo ripetutamente su queste colonne che malgrado certe amallogie, vi è tuttavia fra le condiz,ioni dei sooiaUsti italiani e queillc -0ei sa~i.allisti tedeschi 'llna sì ,1yrofonda di1ferenza, iche non è lecito applicaire iSenz'aluro agli umi la tattica degli altr,i. Quel che sta avvenendo in Germania, ,però, è t>a1leevento, che noi sociallisti italiani non ,pos9iamo pass:1. re indiUerenti 1dlavanti ad esso. Anzi esso è evento di grande importanza irrter.nazicmai(e. Dobbiamo quindi e vogliamo seguurne le fasi JJrincipali, salvo a dire poi il nCYStro parere quaindo sarà data forima definitiva al programma del nuovo PaTtito unificato. Separati,si dllirante la guerra, i sociai!Lsti tedeschi - quelli clte si chiamarono lndipen<leinti e quelli che conservaTono l'antica denominazione di Partiti Soci!aàdemocratico - si combatterono aspiramente fino a ieri. Oggi vedono che, iJ)er la cLivisiooe del ,pnoletamiato, .\a Re,pubblica è gravemente minacciata 1dlai monarchici, e 1Che lo stesso governo repubbHcano, trovandosi ,nelle mani di una maggioranza borghese, è ben ltrngi da1I voler fare gl,i i[-lteressi della claJSSe lavoratrice. Si ,può dire di più: <•ggi vedono che le dassi borghesi non possono 'lrberare la Germania dall'atbisso un cui esse l'hanno precipitata. Ma i socialisti nitengono che a tali mali non possono recar rime- <l:;o se continua110 a staire divisi, a combatte.rsi lreaiprocamente. Non tutti i sO'Cia1listi, è vero, sono di tale avviso. Nelle stesse file degli Indi pendenti vi sono ancora molti, - e alla foro testa sta Ledebour - 1iquali sosteng;ono che da una unione coi maggioritarii non può veniir nulla di buono. Che i Comunisti, poi, non ne vogliono senllir l))aJr1Jare, è SUJ)erfluo dire. Ma la grandissima maggioranza dagl• Indiipeml.enti è prontai aJ-h-1 nnificazione; ,i maggioritarii la desiderano tutti. E così, fra Pochi giorni. ci kovetemo forse davanti a un fatto icompiuto. In questa settimana ebbero luogo pairecchie adunanze dei capi dell'uno e dell'ialtro ,partito; e delle Jaro discussioni e dai loro favori è già ve nuto fuori un progetto di prog;ramma KL'azione. Questo progiramma verrà ora sottoposto all'esame del co.n- ~esso dei Magg,iodtari, idhe tavrà luogo nei ,prossimi giorni a Augusta e all'esame del •congresso degli Indipen!denti che si teNà a Gera. Poi . avrà luogo un congresso comune a Norimberga, e ivi si prenderà la dedsi.one definitiva. Che questa deoisione abbia ad es sere favorevole alla iusione. ,nessuno ne dubita. Nell'attesa, crediamo opportuno riprooiurre qui il progetto. Programmad'azione le aSDLrazicmi particolaristiche reazionarle. Il. Lotta contro la giustizia di classe. Riforma di tutta ramministrazione g\ucti,ziarta secondo principii sociali, st1. Magistratllltlél! 1composta di tutte le olaissi rd~l popolo. CooJJerazio11e deaisiva di °giud,i,ci profaini, eletti dal popolo, 1n tutti i rami debla giustizia. Abolizione clel,la pena di mcrte. Aboliziione rd'i tutte le disposiziionì di legge ohe, tanto nel diritto pubblico quainto nel di1ri,tto prLvatc, danno a\. la 1donna rnna !)OSizione d'infe!rior:ità rispetto all'uomo. lii. Politica finanziarla ed economica. Radicale ampia riforma finanziaria, fondata sul primciUJLOdel'la tassazione delle fonti e deLla distrihuzione degli aggirav.i secondo la potenziailità economioa. Parteci,pazioine diretta del Reiich ai proventi deille imprese capita>1is,tiche. Dir,itto d'eredità del Reich nei gra,di d't lontana parentela. Partecipazione del Reich a ogrni ~rediltà se• condo il ruurnero degli eredi. Impedire og,ni sottrazione alle imposte e ognL fu,ga di capLtali all'estero. Forti tasse. sui guaidagni della speculaz.lone, e so:>eci•almente sulle azioni gratuite, aumento ,dei daz,i d'es;portazione fi:no a impa.dlionirnsi dei guadagni s.ulla valuta; ma,ssim.o rigore circa le divise estere per mezzo di un efficace controllo· esercitato da uffici commerciaili all'esteno. Assiourare a'lla popolazione i generi alirneintani, i,n pirinm dj~ pane, patate, carne, tatte e zucchero; fa. vor,endo. a tal fiine, le cooperative e chiedendo la loro collaborazione. Promuovere ila costruzione di case dii llitiilità comune. Combattere l'usura su'l materia!le edilizio. Conhrollo dei monopoli economici pr~vati. SociaHzz,aziane 1crelle industrie prime, specialmente di q.ueH0. mi i.arar ia. IV. Politica soc1ale. Protez,ione della forza 'lavoratri.ce, completando lai legislazione sociale. Riduzione deLla durata del lavoro neLle aziende peri1colose e dannose alla salute. Limitazione id~l lavoro nottLLTno petr gli uomuni e divJeto del lavoro n-ottu.rno per donne e giovanetti. Dfvieto d'ogni lavoro a scopo di g,uadagno il)er rragazzi ancora soggetti all'obbligo soolastioo. Assicurare la libertà di coalizione e il di.ritto di sciopero. Allargamento dei diritti cijViil[i e<l economici degli impiegati. Sostituzione deJla «aiuto tecnico» con istituzione che assi.curino i lavori necessari nelle aziende 1più importanti per la v,ita per mezzo della autod1dliscÌl))lina degli operai, con la cooperazione dei sindacarti. Sufficiente assistenza ai membri della società; bisognosi, iinabili al lavoro e disoccupati. Istituzione d'un unico diritto del lavoro. Trasformazione del sistema dei Consigli economici in una rarppresentanza degli interessi s.ocial-polifici-economici degli operai, impiegati !Privati e impiegati pubblici. V. Igieneed educazionepopolare. Socializzaz,ione delJa Sanità pubblica, degli Lsmtuti !d'educazione e di li corso dell'evoluzione sturica mo- cultura. Scuola unica con carattere stra che il CaJPitalismo non può dare laico. La religiane deve es.sere dial mondo i))ace, ~avoro e pane; ma è ohiarata affare privato. Riforma delsempre più chiaro che solo pel socia- l~ scuola s~c_ondo 1 Prinaipii socialistihsmo l'umanitb. può raggiungere li- c1 pe~agogtc1. Collegame~to della ebertà e benessere. · d:1caz1on.e con la produz10ne mateAll'intento 1cLi riunire nella lotta di nale. VI. Politica Internazionale. cl.a!Sse tutte le forze del proletariato, per conquistare il potere pohitico, sopprimere iii dominio di classe e attuare il SociaiLismo, il Partito Socia Hsta Unificato di Germania, prer.- dendo le mosse dai principii del Socialismo scientifioo, si prefigge in ~11ima linea i seguenti obiettivi di lotta: I, Difese della Repubblica. Riconoscendo che la Repubb!!{';l. demc~ratica offre, per la lotta dei proletariato lavorn•orc. il ;>:ù v.:i.sto campo, la !)iti ~:(lllra base e il p!l,nto di ra1ienz;1 ; t, la .1·tuazione del so-- -:i·, !ismo. il P;irtito So.:i·a lisr:l L ,1ifi- {·ato di Gem1c:nia ch=('de la lutta più a:-pra e ser.7.a riguardi c')TI'.r·; tutte le aspirazioni a restaurnre 1 , monarchia. chiede h trasf0rmaz.ione dell:-i Neichswel1r- f :ni.li-zi'..'.I dei ~ei:.:h) in una sicura arma di d:fcsa della Re rPUbblica, ·1 insaldamento jc!:'u11it:i del Reich, trasformaz:one della Repubblica in uno Stato organicamente unito. Questa politica esige che nei paesi del Reich la polizia e la burocrazi:i siano epurale dai fautori della monarchia. Ampia democratizzazione di tutta l'arnministrazione, a1utonomi.1 cimministrativa dei Comuni e delle Federazioni ·di Comuni, lotta contro li caipita1ismo e il dominio di classe dei possidenti ha11Jno scatenata ,1a guerra monlCLlale. e dopo la fine della guP,rra si rivelarono completamente incapaci ad assicwrare una vera pace. Una tale paice può venire soHanto dallo spirito del Socialismo intemazioniale. Il Partito Socialista Unificato di Germania ol1iede la contmuazione d'una politica estera di inteJSa e di ricostruzione tenendo conto della potenzialità della Germania. Bssa vede ne;Ja ricostru,,,i 1- !1e dei territori J1istrntti nella Francia ettentrio11Jatle e nel Belgio t1'11dovere morale delln i~cr""lan:a e il mezzo inevitabile per migliornre. con questa restarurazione, i rapporti fra ! popoli. Essa esprime però la convinzione che lo 1continuo sfacelo clel1;'economia dello Stato e del popolo in Germania come pure il terribile ribasso della valuta rendono assolutamente necessario tm a<leguato alle-• viamento degli a-ggravi per le riparazioni. La guerra dell'imperialiismo •e la sua continuazione nei trattati di paoe hanno provocato una grave c1·isi mondiale: nei paesi vi.ncitori, ,disocOLI/Pazione, ristagno nella produzione. invend~bilità delle materie prime e dei fa1bbricaU; nei paesi vi11ti, L'AVVENIRE DEL LAVORATORE diminuzione id.ella iorza compratrrce dei salari, peggioram.ento delle condìz,ioni deJLleclassi lavoratrici, espropriazione rcLe:lceto ,medio, obbligo a fare una concorir.enza spietata. Guerra, criJsi economica e trattato di pace hanno fatto sl che le classi lavoratrici di tutti i q)aesi sono diventate i vint.i del!'imperi,ailismo. La lotta contro la politica impeiria:listica per la modLficazione dei trattati di pace e per vim1oore, ,con u,na interr..aziona.le1 organizzazione ,de)I. ~U1iiitto, la IJ)olitica di potenza e di violenza rende neoessaria .ru1nione del pro• letariato rn;on!cliiale Jn unica solida fronte di battaglia. Cli obicittivi dì lotta del nostro progiramma d'aziQJne esigono la più alta tensione cLi forze idei prnletariato, il rinforzamento di tutte le sue organiz;7.azion3, pontiche, sindacaùi e cooperatMste, ,la piena compattezza e uruità <lella sua azione. Perciò i.I Pa;rtito in,vita tutti gli operai, Ltnjpiegaiti privaitu e pubblici ad attuare l' tmitù. E' dovere di tutti i compag.ni ,di apporsi con la massima energia a ogni tentativo di scission'e e dì spanpagliamento nelle orgarnizzwioni sinda~li. I po,stuJati del nostro programrrn.\ <liebbono diventaire la base della lotta di tutte le orgarnizzazi,oni imbevute di spirito socialista. Con aumentarta fidiuc.ia nella vittoria, con forza rinnovata si 00111:Pierà ,cosl la mLssione stor,i,ca de11a cla9se lavoratrice: la realizzazione della società soCkalista ! to o atti ai Propri compagni, - egli non sarebbe altro che un fellone, degno dei tuo~ amplessi, cara e leggiadra ginevrina. In questo caso noi dovremmo deplorare che il tuo direttore abbia tatto scuola a qualcuno. Abbiamo poi osservato che nella nota redazionale posta in calce allo scritto del presunto « operaio sociali- /sa» che si pa.rla di infinocchia.ture. Ma come? Che forse il tuo redattore crede di ~vere a che fare ancora con quel tal francese ....? Speriamo di no; in ogni modo tu iaresti bene a dirgli di non toccare certi tasti. Sappiate Poi ambedue, che nel par - tifo socialista nessuno in/ inocchia e nessuno si lascia infinocchiare. E con. questo facciamo ,nmlo e v1 salutiamo cordialmente. NOI. L'antimilitarismo nRussia Per poter parlare cieli' antimilitarismo o di non importa quaile altro fenomeno russo è indispensabile conoscere quali siano gli s'tra.ti più o meno gr.andi nei ""-'===================e=,:è::,============• quali si cliv'icleul popolo russo. sero ad un piccolo p,ri.ncipe guerriero dei paesi Scall\dinavi, pregandolo in questi sensi: - Principe grande ~ potente, le noisfre terre vastissime sono ubertos.e e gli uOlmini laboriosi assai, ma noi siamo contÌtl1uamente assa.liti cl-a aJl<tri popoli, non abbiamo nessuno che oi guidi, l,a.discordra ci divid!e; Vi,eni coi tuoi guerrie.. 1ì. governaci, tll sarai i,1 nostsrd principe. A unaragazza"tussicusa,, E' quell10 che cercheremo cli tratteggiare in poche parole onde parlare poi più a 'lungo clell'antimilitarismo in · pa.rticolarc. L'amabile concugina ginevrina, diretta da quel fior di purità che tutti conoscono, si dimostra più stizzita e fJiù rabbiosetta del solito. Schizza vete,w e bile da tutti i f)ori, dà in ismanie isteriche, cerca. di graffiare e di mordere come un'arpia. Perchè? Cos'è successo ? Effetti della stagione? No; poichè la temperatura è piuttosto bassa. Perchè dunque tali sfuriate? Effetti della malattia congerùta, incurabile, che l' affligge dal giorno della nascita: la socialistof obia. Questa è la causa prinw delle escandescenze passate, presenti e· futLire. Può clu,rsi tuttavia, che a JJrovoca.re gli eccessi odierni abbiano concorso altri el.ementi: l'isterismo politico e mora/.e, i manrovesci che il suo p(Jftito si busca in tutto il mondo, lo sgretolamento dei suoi castelli e forse un pochino anche ,le frustate di qualche nostro collaboratore. Quando il fegato è malato e il cervello disordinato tutto irrita. Noi ce le spieghiamo quindi, le sut irritazioni e le sue sfuriate. E spiegandocele le compreruliamo e... perdoniamo. Ma, con tutti i riguardi che si devono agli arrrmaJJa;tie con le maniere mtgliori, vogliamo muovere qualche osservazione, alla vezzosa concuginetta; Vedi, delizia, tu hai torto di a.dontarti ver i vizzicotti che ti dànno i socialisti. Hai torto per due motivi: I. Perchè i pizzicotti tendo,w a mettere in mosim i difetti, le magagne e i torti tuoi e del tuo partito, nel nobile e unu111Ointento di curare e mig!wrare limbedue. Sono dati a fin di bene dunqu<, e perciò. non dovreste avertene a male. 2. Perchè tu fosti e sei sempre fa prima a stuzzicare gli altri, con quell'acredine e quella slealtà che sono vropr'ì dei soggetti malati come te. Persuaditi, cara, che sei in errore se credi e speri . o pretendi di poter attaccare gli altri, senza eh.equesti reagiscano. Accetta un consiglio, dunque, Azioncella diletta: pigliateli in santa vace - i pizzicotti - non arrabbiar - ti, perchè, secondo una massima medica dei nostri vecchi, la bile guasta il sangue e conduce alla. tomba. llessandtral ditore ? Questa volta sputi veleno contro Cesare Awssandri,. perchè nel giro di un paio ,d'anni. sdrucciolò - o salì - secondo i punti di vista - dalla tendenza ,ruissimalista in qu.eSla riformista. Non ti accorgi che i tuoi sputi no,z raggiungono il nostro compagno ? Non vedi eh'egli, anche se riformista, sta qualche chilom,etro più in. alto di te ? Ci capisci ? Ci capisce il tuo onoratissimo direttore? Ma ragioniamo: Perchè Alessandri sarebbe un traditore ? Solo per - chè è vassato alla frazione riformista ? Ma allora tutti i socialisti riformisti sw·ebbero traditori. Prampolini, Turati, De Amicis, Jaurès e tutta una innumere e nobile schiera di uomini grandi, medi e Piccoli, che !ier il socialismo e la causa proletaria diedero tesori di affetto, 1..a:,voro, attività; tutti sarebbero dei traditori. Vuoi tu affermare una simile enormità? No, cara; riformista n.O11è sinonimo di traditore; solo gli ignoranti, gli ammalati ed i perversi possono dar del traditore ad un uomo per il solo fatto di essere riformista. La tendenza riformista altro ·,1011 è che una scuola socialista, cosi come •;cuola socialista è la tendenza massimalista, comunista, sindacalista e anarchica. Si può discuterla, si può avversarla ma non si possono ritenere traditori coloro che militano sotto la sua bandiera. Ma sparlando di Alessandri tu ne spifferi fuori - evir/entemente senza accorgerti - ima veramente grossa. Tu dici: « •.•. chi lavorava per la borghesia. era proprio Cesare Alessandri, perchè i suoi scritti no•n facevano altro ~hc mettere gli operai socialisti contrc, gli operai comuni ti onde (sic) Qttesti. non potessero realizzare 1' 1unitA dtlle loro forze ... » Vedi, ragazza, una volta gli operai socialic;ti e quelli comunisti conPivevano insieme; si bisficciClVano talvolta, come si bisticciano i fratelli, ma andavan:J a/Jlmstanza d'accordo; erano uniti, Of)erarano e lottavano insieme ed enmo temuti dagli avversari. Chi li di\'isc e scagiiò gli unì contro gli altri, fu.rono proprio i capoccia comunisti; furono questi che provvcaronu ia 1,;cissioné in quasi rutti i fJClrtili socialisti d' Eu.ropa. Tu, Az\011cella, queste cose non le f)U(li sapere, perchi: tu sbessa sei una creatura -- motto infelice, a dvre il vero - dRlla s"cissione provocata dai padreterni del comurdsmo. Ma lasci(lfno andare e torniamo a lìomha. Se,· come tu dici, chi ,nette gli operai socialisti contro gli operai comunisti opera per lcJ borghesia (ed è vero) i ca11occia comunisti, di cui tt; sei ancella, dividendo gli operai e aizzando, come hanno fatto e fanno, quelli comunisti contro quelli socialisti o il loro partito, han,w reso e rendono aUa borghesia il maggior servizio che si vossa immaginare; hanno colpito e colpiscono al cuore i! movimento proletario. Non ti pare? Mascalzonata La settimana scorsa tu ospitasti un trafiletto del tuo fratello maggiore Disorci"IJlle Nuovo di Torino, e lo ricamasti com.e solo tu sai fare. Per quanto concerne il trafiletto devo dirti che le parole forti di tuo fratello tendono evidentemente a star - dire il pubblico grosso perchè non se n'accorga del marcio ..,. della Danima.rca. Il tratellone tuo si scalda veramente a freddo. A che pro? Non è forse noto anche ai tacchi delle scarpe della serva del curato di Fra.uendorf che i vostri organi nu:tggiori vengono foraggiati dalla Russia? Non è nota a tutti la recente decisione dei comunisti tedeschi di non rinunciare aLle sovvenziorù russe nemmeno in considerazione della fame che fa strage tra i lavoratori della Russia? E un altro tuo fratello maggiore, il Comunista di Roma, non ha egli dichiarato pubblicamente, che voi avete un « fondo internazionale» per sostenere la vostra stampa, ossia 1·oi stessi? Non vorrai mica farci il torto cli ritenerci tanto.... puri da credere che questo fondo venga alimentato dai vostri partiti europei! F. allora, se i vostri organi, i vostri partiti ammettono di essere sovvenzion.ati dai vostri compagni della Russi.a, che e'è di male se qualche nostro collaboratore accenna ai vostri rapporti coi russi ? Via, scrivi a tuo fratelo Disordine che le cai..dure a freddo sono fuori di moda. La Russia, paese vastissimo, malgrado i suoi centosessanta milioni di abitanti è non cli men,o un paese a scarsa popolazione e eminentemente agricolo. I contadini. l'ottanta per cento dell'intera popolazione soruo poveri e mal i- ~truiti. h<alnnosempre cd ,anche ora fornito la massa dell'e'sercito. Un 'altra pa,rte poco fortunata anche essa era formata dagli intellettuali, professionisti, artisti, professori, grain parte dei quali v'i(vevasulle spali.e delil'arjsto:crazia. e ba.sta.va poi eser disposta .a lfa[lk da pm1tello che questa non avrebbe guardato tanto pel sottile onde che m.Oltti cli coloro che passava.no come intelllettnali quando ia loro venn·e posto il dilemma « chi non lavora non mangia» tro~ ,·anid'osi incapaci a util,mente produrre fuggirono di Russia ed ora dai cabaret di Berlino la111ciamola quoridi•ana menzogna tencbentc a infangar.e il regime aomunista del qua,le sono i più feroci av- ;rc11sari. La piccofa. borghesia assai ,meno alitlmeros,a delHa nostra, era formata da commercianti. piccoli funzionari ecc., i)u una cieli.e classi che ,,ennero più dolorosamente co'lpite •dalla rivoluzione, ora tende a riforma.t1si però, dopo l',i,ntroduzione della - nuova politica economica - è una dl~sse mo'lto instabile e glli uomini v'entrano e \\e ne escono con una estre1111afacilità. Gli operai assai poco numerosi formano l'appoggio migliore del nuovo regime. anche questi però provengono dai contadini in gran parte e presentano una instabilità che potremmo chiamare a flusso e riflusso; molti contaidini vengono all'avvicin1 arsi deWinverno a Oavorare nelle città e ne ripartono ai primi soffi di primav•era. I ~olclati sono un altro agglomeraanenrn ir.stabilc di inclivi:dui di tutte le classi e contadini in ispecie (il servizio militare attualmen,te dura in Russia da due a due anni e mezzo): Ì.e guardie rosse che dcil'e!'crcito formano il nocci.olo sono scelte tra gli elementi migliori e ,rappresentano la dLfesa più fidala òel governo sovie!tti!:lta: esse prestano servizio per un tempo indeterminato. Gli ecclesiastici. e qui ci ,soffermeremo un momentino, essendo srati ,mai alleati ma sempre assorbiti dal potere. non eb~ bero mai importanza alcuna. ~1,enllr,eda noi in tempi non lontani non era raro trovare ;I curato al posto d'omore alila tavola dei signori del luogo: in Russra invece il prete fu s:empre trascuraro e s,e tah·olta resta,·a dai signori per qualche servizio. il suo posto era ali.a taNola dei ~en·i e i SUJO•ciibi conditi del disprezzo che i ricchi sentivano per lui. loro cieco strumento. servo umilissimo ed ignorante. Questa sottomission,e fece sì che coL!a rivolu.zione il clero russo non ebbe 'nulla da perdere e rimase neutrale. incertto se iJ 11110,·o'.St;ito di cose avnebhc durato: ma durò. cd allora nella chiesa russa avl'enne uno scisma tra preti bolscevichi e quc!li no. on•de non, Ì; raro Yedere in molte chiese ru~se ~itratti di i\farx a fi,anco dclk sante icone. * * * Parlerò ora clell"antimilitarismo in Rllssia. divid.endolo in tre sorta per nostlro comodità. l"antimilitarismo del governo, . l~z riKUCtr~O . ai ~uoi commenti, ti ']uello cl'ei go,·ernati e quello degli indid1ro che hai rtbadlfo le stupide ac- periclcnti. cu~e ~ le ingiurie di tuo fratello e le. Parliamo dapprima di que1f'O dei gohai dirette contro il/I uomo eh.e non ver:.ati espressione cli un•a vastissima e-- ha nulla a che fare col trafiletto o stilità esprimentesi in un modo piuttocoi trafiletti che fanno imbestialire sto confuso. mc~ggiorli'.ente lr e i tuoi amici. Tu Il popolo n;sso preso in sè è un popolo hai COJnfJ(U{auna mascalzonata, mi- perfettamente antimilitarista. le o-raneli ser~1bilc _ln;1zione._ ,i!Jerit~resti una fj_ leggende viventi tutt'ora qua e là ~>er la r<flll?a di urecc/11, ma U7 considera- campagna ci pa,rlano cli un tempo lon21ane delle tue condizioni mentali e tanissimo nel quale si viveva in un conJJsichiche te la risparmiamo. tinuo bcness.ere. governati. aiuvati e diL'opersaolcolallsta Ancora una osservazione, concugi,ui nosrra. I.:." l' allima. Tu affermi che liii operaio .,crive sulle tue colonne in e,;1posizione al gionìale del suo partito celandosi sotto l' anonimo. Non lo crediamo, a,nche perchè nel nostro partito non v'è più alcwz Rainoni e tu non sei un danaroso Ma •chi è? Neghi.amo quindi, fino a prova provata, che un operaio inscritto al nostro partito scriva sulle tue colonne ciò che tu gli attribuisci. Comun[fue dobbiamo dirti lihe se, dato e non concesso, 1111 qualunque nostro socio lo facesse - e lo facesse occ11lta11do negando tale suo alfesi da n1umerosi giganti. Il più grande lr:i. (Jucsti. que:no che maggiormente vi1·c nel pensiero. è Xicola l'agiricoltore; esse, non è altro se non la simbolarizza,. zione del popolo russo. In queste leggende che rappresentano la mi~otlogia ru;;sa. non si pa rl'a di guerre. bensì cLi fatiche enormi che da questi giganti sarebbero stai.e compiute per il benè del !ore paese. soltanto ,·i si parla cli tentativ; d'invasione di un popolo de1 sud-est. ,li fronte- alle quali i russi sarebbero stat,i clife~i dai giganti i qu'3ili pote1"ano con un colpo solo di ha,tonc a1111i.entarecentinaia e centinaia. cli nemici. ?vfa venne un temp.o •nel quale,la difesa dei giganti probabilmente non bastò più " 0'11{1c rimediare a,11i'rrompere dcv Tartari (il popolo del sud-est) i russi rico!'- Così si iniziò la formazione dello Stato. Quel popolo che non fll nemmeno in grado di difendere le sue terr.e minacciate non poteva non mantenersi 1;J.ttrav,erso i seco-li profondamente a11titnjJ.itarista., ed il popolo russo l'o fu sempre e lo è ancora. Andrea Latzko in « Uomini in guerra» - mette nebla bocca di un uflicia!l.edelirante una invettiva contro Je don,ne, nella quaile_. esso, loro rimprovera di non llSSersi coricate ,atnraverso i binari; ma le donne russe umili conta&ine senza a. ver llettp il Latzko Si sono v,et1aimente precipitate davanti ai treni per, impedire il trasporto ciel materiale umano. V'h-ai anche una specie dì. anti!Tl\Ìlitarismo inteMettuia1e il quale henchè non abbia mai veramente preso parte ali!a lot,, ta antimilitarista, dimo\Stra pur tul!tavia ta1a gil'ande ripugnanza verso la gllerrn e le sue miserie: infatti ver citare un, so~ lo esempio, mentre tutti gli altri popoli hanno dei pittori di batta.glie, la Russia ne ha uno solo che dipinse scene di guerra, ma non p.er disegnarne le gforie. be~ sì per mostrarne gli ,orrori. * * * Passi·a.111,0ora all'antimilitarismo dei governanti tene.n,do calcolo che non si può parl:ire che di un antimilitarismo relativo reni'.Jiendo ·le condi,zioni attuali necessario che i governi non si basin10 soltanto sull'aSISlenza popolare ma anche ,u forze atte :a, colmbattere le opposizio- \1i dall'interno e dall'esterno. Possiamo affermar.e s~za tema di smentita che il governo bolscevico è es-- senz.ialmente antimilitarista ed è che contro il militarismo svoise una parte importantissima ddla sua attivLtà in un mocfo certo superiore -ai qu.ello di non importa quale nazione alla con.ferenza cli Washington. A·ll'inizio dell'anno 1921 il mmistero ciegli esteri Krass.in aveva già inviatlo ai governi horghesi belo 40 not;e sulla neces~ità di un disal'lllk> generale e suNa necessità cli passare ad una poljitica di ric.c·struzione. S:mile linea dì condotta venne mantenuta anche alla conferenza di Genova ed ora ha U!lla nuo,va conferma nella nota inviata da.Ila Russia ?,gli Stati Ba!l'tS.oi la quale diede luogo già ad una conferenza p11eiiminare che ci permette di vedere 11011 lontano in giorno nel quale gli Stati rld nor,d si accorderanno per urna ,politic:i che oltre alla riduzione degtli armamenti permettenti reali economi.e ai sin.. goti paesi, ci lascia ,sperare non hmtano il giorno nei quale un.a sana pace dura,- t11ra si stabilirà fra essi. Bisogna ricordare anche che il g-0ver~ i:o bollscevico rappresenta per i ,I'ussi i,l g-overno della pace, poichè i bo]!sce,,'ichi soh sepp.ero dare al popolo russo ');a, paice cii Brest-Litowsky che esso domandava. * * * Parliamo ora dell'antimilitarismo degli indipendenti. Come indipen-de11ti calcoliamo quegli individUtì che non prendendo p,a,tffie a,cuna al governo, per ragioni Loro pie,r- ,;onali d•icredenz.a, non ne accettano nemm~no le leggi e ciò non i1 ndividualmente n1a in unione a molti 'lllltri; esempio tipico le collettività religiose. Diamo qui a!cune cifre !Sulle divers.e confessiO'ni della Russia: Ortodossi scismatici, 6o rnillioni; Maomettani. 20 m~lioni; Ebrei, ro milioni; Varie<: (cattolh:i, protestanti, ecc.), ro milioni: Diss:dentì. 20 milioni. Aggiungeremo che le cifre riguardanti la chiesa ortodoJssiai ed .i dissidenti sono Il. realtà molco inesatte ed incontrollabi• li p,nichè. mentre la chiesa ortodossa è la chiesa ufficiale e l'appartenervi dà diritte, a g'randi benefici. i d'i,ssidel1i1:vienr.ero sempre ca!lcollati come nocivi ,e perseguitati per le ragioni che diremo in ~cg-uito. Inoltre le statilstiche venivano fatte da,t pope che aveva ainche mansiO'r1i di ufficia' e di stato civile ed era in ,molti casi l\11'.ica persona. che sapesse legge/re e scrivere, poteva così segnare a su,q arbitrio. ,ed i dati da. lui forniti erano incontr01labili. Aggiungeremo 1 alcune spiegazioni sulle c.reclenze dei dissidenti che rappresent,ti:o importanti nudlei antimilitaristi Sin dai diciottesimo se~olo si verificò in Russia ~111 movimento ,cl~ reazLone sulla prostituzione d'ella Chiesa ortodossa all~ autorità ci,·ili ed il ritorno al ,·angelo. C0tcste sette religiose che non avendo I 1oteca 1anco

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