L'Avvenire del Lavoratore - Anno XXV - n. 15 - 8 aprile 1922

'ANNO XXV. A. P. -·---·---- Num. 15. -,.=..,;~z~uru:, ·:IG~0,~8~APRIL~,~~E~1~9:22~-==-===================-============== ' Telefono 4475 I SETTIMANALE DEL PARTITO SOCIALISTA ITALIANO NELLA SVIZZERA · Centesimi 15 la copia REDAZIUNé: AMMINISTRAZIONE: ABBONAMENTI PER LA SVIZZERA PER L'ANNO 1921: UN NUMERO ARRETRATO Cent. llO Conto.Chèques N. VIII~3646 11 ii L' !nen!rdaelLavoratore" ~ Zurigo =====1' Comrnlss1~ue Esecutiva del P.S. I. ~~~~~~ .. ?.. ~,~ ' 1 anno, fr. 6,-; 6 mesi, fr. 3,-; 3 mcs~ fr. 1,50 I PER L'ESTERO : x anno, fr. 10; 6 mesi fr. 5; 3 mesi, fr. 2,50 L'lnternazio11ale diVienna Metodi ed organizza1ioni della lotta di classe Vogliamo continuare e chiudere oggi i cenni, che abbiamo cre:d:uto dover dare aj nostri lettori intorno a1lla ,cu~iddetla lnrer,iazicnate cl: \!1c1I11a,aUa quale si dev:e IJ)rincipalmente il tentativo, che ora si va facendo, d·i restaiurare un tronte unico IJ)roletario internazionale. Come dicemmo nel !Primo articolo, ici asteniamo da critiche o polemiche. I nostri compagni, (Però, avranno già. visto che nei Principii cli questa « Associazione di partiti socialisti» su « I1111peri0.tlismo 'C Rivoluzione sociale » vi è molto, che può essere tranquihlame11te accettato anche~<la qualsiasi socia'lùsta dell' estremai sinistra. Oggi pubbliclriam'o 'ancora .i « Pri1J1diiPii » srn « Metodi e organizzazione della lotta rdii classe»; e anche in essi i nostri compagni troveranno parecchi pensieri e ;postulati, che, con un IJ)O' dii buona vOllontà e remissione d::ill,a una e dall" altra parte, pot,r<:fubero benissimo, insiieme 10011 altri IJ)ensieri e postulati della Terza Internazionale di Mosca, fonrnaire la Magna Charta delLai nuova « Internazionale Proletaria». Anzi, alcune dichiarazioni teoretiche della « Internazionale di Vienna», che stanno in contrasto con Le ParoJe dèlla Internazionale di Mosca, in realtà sono in 1perfetto accor<lo oon le sue azioni pratiche, cosl lcome cofliniano. rerft-ttamente con quanto pensano e scrissero albri rivoluz'iona'liii comunisti, prima fra tutti la· nostra grande Rosa Luxemlmrg. Ma ecco quanto afferma e chiede la « Internazionale di Vienna»: 1. Lo Stato di classe barghese, r.eilla 1Pirimafase del suo sviluppo, ha riservati nella maggior parte dei paesi tutti i diritti politici alla borghesia. In lotte che sono durate decenni, il proletariafo ha abbattuto questa dittatura <lella borghesia, fondata su costituzioni oligarchiche. Ora la borg:hesia non domina più lo Stato democratico monopCYJ~,zza,rndeosicl11sivamente per sè i diritti ;politici; è la forza ·dJelcaipitale, che le dà la possibilità di dirigere il' oPinione pulfulica, di PTendere sotto la sua direvio11e gli strati m-edii deLla sooiet~ e di ten~r così sottomesso iJ ,proletariato. Il brutale dominio di classe della borghesia negli Stati Uniti, in Francia, neUa Gran Bretagna. nella Gem1ania e I006ì via vjia, ,dimostra che la borghesia Può esercitare un dominio dittatorio sul ~rcletariato anche sotto le forme <lella clemocracontro la formai di sfruttamento feudale o semi-foudak ed altre nei pae, si in cui una numero a classe di contadini conservatori, guidati dal!' interesse d'ella prnprietà individuale, costituisce il più vraliJd.os,ostegno del clomi,nfo capitalista. Questa confondente vaTietà _gelle premesse oggettive della lotta di classe è la causa princi,pale deUe div~rgenze di opinio- •i e dei contrasti in seno al proletariato internazionale. 4. A~pena la lotta di classe abbia raggiunto quel grado di svilu~o in cui la 1dIemocr02iia, da mezzo _per il dominio di tclasse 1per la borghesia minaiccia ,di <liveni11eun mezzo pe,r il dominio di classe per il proletariato, la borghesia cercherà di re.gola di interrompere violentemente l' evoluzione democratica, pe,r impedire il trapasso del ipotere c!ello Stato democratico nelle mani d~I proletariato, Soltanto in quei 1paesi neì QJUalila borghesia non dispone dei mezzi ne., cessarii, pairticolarmente dell.a forza militare. e <love quindi non può osar.: di scstitui.re, alla lotta con le ;1r111idella democrazia volitica, l'aperta g-uerra civile, solo in quei paesi il Proletariato potrà conquistare il pottre politico coi meui della democ,nazia. Ma andiC 1:1d0ve ciii :•,·- viene, la boghesia di regola si vairr~t della sua potenza economica per sabcttare I' esercizio del potere di Stato democratico passato nelle mani d~I proletariato. Anche in questo ,:-asoquindi, il proletariato, <lopo la conquista d_el Potere politico, dov.rà impiegare mez21idittatorii per infrangere la -nesistenza idlella borghesia. La clitta!ur,a proletaria prende;rà allora la forma di una dominazione llittatoriale del potere di Stato <l'emocratico conquistato da1lla classe lavora tric e. 5. Dove, invece, la borghesia dispone della foTZa necessaria per conservare oon la violenzai il suo dominio conro la ribellione delle ,;:,lassi lavoratrici, essa i11frang•erà la democi azia, ap-pronterà i mezzi della vio~ lenza e provoche,rà il proletariato J.lla letta a;perta. ln questa lotta non decideranno più le schede elettorali, ma le forze econorruche e militari della classe in lotta. Allora la clas-- se lavoratrice potrà conquistare il P' tere solo coll'azione dketta detle 111asse(sciopero di masse, insurrez:cne a mano armata e cosl via) e potr,\ mantenersi al potere solo tenendo soggetta alla dittatura la borzia. ghesia vinta. La dittatura del prOlle2- Benchè la demccrazia non si- t'.l,riato deve allora essere esercitata gnifichi emanc;1pazione ciel prole ar;;, sulla base dei consigli degli operai, to. pure essa offre un terreno favo- dei contadini e dei soldati, ovvero su revole alla lotta per la ,redenzione quella dei sindacati o di altre orgaDroletaria. Sul terreno della demo- nizzazioni della classe proletaria. crazia -si svilup1panc gli aniagonisml di classe e le lotte classiste. Il pro- 6. In tutte queste lotte il proletaletariatc, industriale si giova dei di- riato si troYa <li fronte non solo la ritti con-cessigli dalla democrazia, l·orgl!esia del suo paese., ma la borpe,r affermare la sua esistenza come <.;hes:2 intcrnazion~.12. cr;ngiurnnt•~- olasse, per scttrarre gli esitanti stra- malgrado i suoi dissidii intestini, ai ti medii alla direzione da parte della ti.inni del prclctariato: la direzione berghesia, per raccr.gliere intorno a llella borghesia internazionale è nel- "è i lavc,ratori int,Jlettuali nonchè le rnanl del ca,1Yitalcfinanziario delle gli elementi proletari e semi-prclcta- grnncli potenze capitaliste mondiali. ;-; della prpolazione delle camoagnc r·o11 ciò la libertà d"azicne- àel prolecd unite ad essi cr.nquistarc il pre- t~riat() di ciascun paese è tanto più dominio dello Stato. 1:n1itata, t:r;into 1ù1 il paese stesso è 3. Le forme. che la lotta di classe '.i pcndcn'.e i·co1101n:..:am.11l·; ~ lJOdel proletariato assume nei singoli i:.icamentc d:d!c i uknze i.:: i ;tzipaesi, dipendono dalle peculiari cir- !1ste mondiaiL La definitiva rcd-:ncostanze economiche. sociali e cultu. z.ionc d~I proletariato non può, per rali •d3J ,rispettivo paese, dalle pro- cr nseguenza. ragg-iungersi entro i liporzioni della forza militare tra le miti nazionali; essa non può essere LI ••,~i e dalle ~•;!azioni in:crn,lliu:nli elle il risultato d"un·azione internae II gli al.ri 1,:.J,;Si.Quu,tc f rm~ rie- zirnalc. Organizzare questa azione gli Stati industriali sono diverse da internazionale è il vero compito clclauelle negli Stati agricoli, come so- l'lnrcrnazi<'nale prolcta,rié!. no diverse nei paesi vincitori, che 7. Per poter assolvere questo comdominano il mondo da quelle nei ,Pito, l'Internazionale proletaria deve paesi da essi sconfitti e sfruttati. E tener wnto delle differenli condiziosono altresl varie come le costitu- ni concrete di lotta in ciascun paese. zicni agrarie che il capitalismo trovò f:ssa non può aver d1ritto di restringià esistenti nello stadio ])recapitali- gere la libertà dei singoli partitl so~ stico. e che esso fece evolvere. La cialisti di conformare la loro azione lotta di classe del Proletariato per il alle particolari condizioni ciel loro predominio nello Stato nonchè questo paese. Essa non deve costringere il p,redominio stesso debbono rivestire proletariato a limitarsi alla sola aPforme diverse nei paesi con Produ- plicazione dei metodi democratici, zione agricola in grande stile e nei come fa attualmente la cosiddetta paesi dove prevale la piccola colti- cconda Internazionale, nè può prevazione contadinesca: altre forme sc..,,.,ivergli la servile imitazione ·dei nei paesi nei quali la classe agricola me-todi della ,rivoluzione dei contastessa è rivoluzionata dalla lotta clini ecl operai russi, come pretende Biblioteca Gino Bianco ===-::=====..::.===============- l"Tnternazionale comuni ta. Ma, senza pregiudicare la differenza dei metodi da impiegairsi nei singoli Paesi. l'Internazionale 1deve raccogliere tutte le forze del pirolctariato internaziona,le,ncll',a,zione;unitaria contro il capitalismo internazionale. b. Una simile azione presuppone u- '. vr6anizzazione di classe del proletariato che, sola, potrà Pretendere r~r sè il titolo d'onore « lnternazioJ1alc Proletaria» giacchè quanto sono importanti I' agitazicmc e I' a:dvne (Li partiti fondate sulla loro dottriria, altrettanto è importante per noi che, in ultima istanza, sia decisivo tL:r l'azio,ne, non una dottrina cli partito, ma il diritto della classe operaia di pren,dJere essa stessa le sue determinazioni. Qu,esto diritto, però, non può essere esercitato che in una organizzazione che ,riunisca tutti i prol·etarii aventi coscienza di da~- sc. Ma una tale organizzazione intenazionale è una realtà vivente solo in quanto le S!le decisioni siano impcgnativc per tutte le sue sezioni. Ciascuna decisi,one dell"organizzazazione internazionale significa quindi una limitazione della loro autonomia, volura dai partiti stessi dei sinzcii paesi. 9. E' generale il bisogno di un orffa110comune del ccm,plessivc ,pru!u,1 riato cosciente. La creazione di questo organo sotto la forma d1 una organizzaz,ione dt classe internazionale non può essere ohe il risultato dell"evoluzione storica, che a poco a poco correggerà le illusioni dei :::rnPPl dottrinari fra lorn in lotta e li guiderà verso il riconoscimento della ncce sità d'una ,concentrazione di tutt0 il prolet~riato cosciente. E' compito 1dell'associaz;Lone !Più ristretta, cui aderisi.aono i partiti raprprnsentati alla ccnic,rcnza <.li\'icnna. di ,arfn~tnre la maturazione di questo con- . ;nc;menio, senza [Però fa,rsi alcun,, illusione sul fatto elle questa e;voluzicne potrf1 richiedere gran lasso di tempo. La Conferenza _ di Berlino Sabalo 1 corr. si riunironu. in una saL1 del Reichstag a Berlino, 11ovc r; rprcsentanli delle lrP; inl~rnrtzio~ n::i!i per sbrigare i lnvori prrpan!on cìe!Ja Conferenza. I .'nccorclo fu ragg;Hn!:) :1pp:cno. d, ,po breve discussione. Domer~ic::1 2 si tPnne la prima sP.dnlaplPnana. \"intervennero in rappresenlanza della JT Internazionale: V:rncle:·w~lde e Huisman del Belgio, Mac-Domi]d, Shaw e Gossling dell'lghilterra. '\iVrls delln Germ:111ia,B'.ieg.:n dell'Oland:1, Slaun:ng cklla Dani111arrn. Moelkr della Svezia e per i socialisti rirnlt!- 1,?onari russi Tsere!clli. In rqppresentanza òcll'lnlP.rnazio11alc cli ViPnna intervennero: F.. \- dlcr e Baucr per l'Auslria, Faure t' Bracke per la Francia, Crispien per l::i Germania, Grimm per la Svizzera, Szermack per i c.ocialisti tedeschi della Czecoslovacchia e per i menscevichi russi Marloff e Kalnin. La Terza Internazionale era rapprcsenlala da Bucha1in e Racl,..ckper ia nuss:::i, Frossard e Rosmen per la rr:111c-i:1. "\f::irski per la Polonia, Slojanowil~ch p. la JugoslaYia, Smeral per la Czecoslovacchia, Kaliama per il Giappone e Clara Zclkin per la Germania. \"'intervennero inoltre i compagni Serrati e Baratono in rappresenlanza del Partito sociali~la italiano. che non aderi<;ce a ne'ìsun:ci.delle tre intcrnD.zionali. 1\!la presidenza furono chianrnli !;,cderic'J .\dler, Paolo Faure e Clar:i Zétkin. Fino al momento in <·ui ,r.:ri\·iarno <;0110 noti rnllanlo i primi discorsi di \dler. Zelkin, Vancl('r\\'eldc e Ihidck. fl primo fu uno :c-pHssionatorichiamo alle realtà immanenti, un ,'ppdlo -,incero e ,·ibranlr ali:· rcciproc·1 romprcnsione. ::i!!' affì:-itamenlo per una a;,ionc comvne. :;Ji rllri, nur inneggiando all'::iccordo per l'aziÒnc e riconoscendo la necc'isiià dello e.lesso,furono più riscrYati, 111cn•d>isposti a far dei sacTifìci per i'unilà. ,;pe~so piuttosto aspri contro le t~n- ,{cnzP Pstremc. G!i estremi. dc<lra , sinistra. s hc-1•,:,rono.ma non per accarrzzarsi. bensì per pungersi .. \ giudicare da fJUPsli ririrni di~cr,rsi si dovrchh(' du1 · · 1·" rlrlh pr·~-ihi! ti1 dclJ'int,..~:1,111r1 :1 [fii!r'.òzio s:!re:hbC'nfirell:-ilo Fc r~" q· - i1do u. c<rù q"es'o f,,glio il giudizio che si può <iMr oggi srri) , 'IT- alo e ,1J,nul•nto. P,1rlroppo, le ,,..,jopnzelr•cniclw rlel 11%lro ~(orw>le : , ;1 ci pc ;·n•cllono di allcwlrrr h fìnr riel';: Co,1fr:-cnza per pubhliC1rl'. i risultali: lo f:;remo rwl pro<,simri .rnmc:·,,_ Jnianlo oITri::imo ai t·omp,1gni lellori. la risoluzione 1Jrcs·1clall' E•,r-culi ..o dC'lla Tff hiPrnaziri11a:,, in mC'rilo alla (onfercnza slC:'s<,1. Eecola: , ! 1-: ,·11 i, o al'a r~ato ci, ll'T. C.. pre,o ", , 1 <1t 1'-, 1,·o·,o., a clell' J nf <:n'azionale <li \"il'1111a. ,i pr•muncia a favore dt.lla par1ccipazi, nt· a'la r·onfcrenza ria parte rlci Paniti a,critt.i ;~'''1 ntc:rnazi0nalc cnmI1- :1ista. T,'E,cc11tivo ;1'fiargato propone dal can10 w, di i1nitan• anche tutti i Sindaca.li e tutte le loro Federazioni nazionali c:rl 1,terwczio·,ali: l'Internazionale sindacale •·o~,a. l'T ntcrnazionale sindacale di Am- •' t rchm. ':i C. G. T. Cnitaire francese. j'L,;nione sindacale ita,'iana, 1;,. F~erazioue del q,avoro amei·icana e singo:1e or:;anizzazioni dipenclent~. L'Internazionale comuniista ritiene ne~ .:.:ssario invitare anche le più importanti oq;anizzazioni dei sindacalisti, anarchici. c10·r.aT. \V. \'-/., cleJJa Shop Stewarts, dei Consigl. di fabbrica, ecc_ I.a Conferenza intemazionale dC'1·e essere una vera ra,p. presc-ntanza universale di tutte le orga11izzazi0n1 operaie <le· mondo. Questa Conferenza mondia,' e deve proporsi 1111 unico .:sranrle compito: organizzare ba :otta di difesa <lt!Ja cl;!SSe larnratrice contro il c::lpi1ale intcrnuionalc. r capitalisti di -tutto il mondo sono pai,sati aJa'offensi,·a s.istcmatica contro i lavor;i,tori. Ovunque si riducono i salari. si pro-ltrngano g[i orari. ia miseria dei disoccupati cresce; le gravezze tri6utariJe ed il caro vive1·i aumentano. L'imperialismo mondiiaile approfitta deJle scissure dcliia classe proletaria e tenta di ri vcr;;a re sul{e spal!e cli questa i1l peso delle conseguenze finanziarie ed' ec.onomtch,q delda strage mondiale. La politica imperi'3lista, che subito dopo la guerra ripre!e l'opera sua ed ebbe a VersailPes la sua espressione più evidente, ha diviso il mondo in nuovi campi fra loro avversi, ,essa tenta cli creare nuo .. ve alfea,nze imperiai'~ste che inevitabi~ mente deYono generare nuove guerre. \Vashington e Genova sono le tappe della nuova marcia de!:ll'imperiaJismo mondiale verso nuoYe raJ)ine, e s.ono il focolare cli nuo,·e guerre. Perfino i capi clcLla Federazione interna.zio:1ale de.i, lavoratori elci trasporti (a- ,scritti all'Internaziona,"e di Amsterdam) e recentemente a1J1che i dirigenti der.Ua Lega internazi,onale elci metallurgici (pure arle-rentc ad ;\msterdam) hanno dichiarato. ai'1;armati. che esiste il pericolo cli nuove guerre. Darta questa situazione tutti i la,·oratori. ,enza indugio. de\·0110 raccogliersi a difesa dei loro propri interessi fond:111:entali. Ch;. in queste contingenze. si rifiu':i di forn1are ii f1•cnte unico cli ~ut,: coloro che la varano. dim.ostra cli e,sere 111realtà pa i" fronte unico colla Lo·-~hesi:i. ,antro i lavoratori. ! . l n!crn,zionale comuni~t,, prono'l~ di trattare nella imminente Conferenza inte1·11azionale 5-0'lo quelle questioni che si ri, eriscono all 'i 111 mediata azione pratica "comune cli tutte le masse operaie. L'or- ,line del :;iorno della Conferenza intern;,zionale del'e a\·er esclusivamente di mira <li as,icurart: l'unità d'azione tielle mas~c proletarie, azione -:he può essere tosto inizi;i.ta ma:grado le din:rgenze di ouinioni politiche. I lavoratori che conoscono benissimo i~· cause riposte di queste divergenze, reclam0,no tntta,•ia con prcponderatissinm mag-~ioranza l'unità d'azione per b tut~la dl'zli intcrc~,i pratici più urgenti del pro- ,etariato., Questo sano postulato delle m:i.,&e 1°\·oralrici consuona perfettamente co1Tattiturlinc delil' Tntcrnaziona1c co11111nista •, XCJn ci seduce il mc,;lierc cli... gHaslafeslc, m,1 non possiamo :' meno di rileYarr rhr è prr lo meno strano clic !:i Trrza Tntcrn:izio11alc. yogli~ rlisculerc e :-icrordarsi anche ron (1ompcrs che ripudia tanto il socialirn:o quanto il comunismo, e con ,dlrP organizzazioni muoYcnlisi fuori della dircttiYa classica social-comunisln. E' slrano e 1:-iscia adito a molle c·o11gellure. Vedremo. Per il PrimoMaggio1922 L'InternazionaleSindacaledi Amsterdam agli operai di tutto il mondo . :elì":ipprossirnnrsi Jc'I Primo Ma:;- t•io ia i~rga rnlernazionalc dei Sind«- ~at; ùi .\mslerdam lan"ia agii operai di lutto il mondo un Manifesto che rrediamo opportuno rnellcr an-_ chP qua, sollo gli occhi dei noslri lcllori. Dice quel rroclama: • Pii'Lche mai il peso della vita si [u se11/ire sulla classe operaia. Eppure, per il dopo-9uerra aveano prnmesso agli operai miqliori condi::ioni di salario! .ilo 1,, mancan::a cli senno e la c·altina volontà dei Uoverni hanno {ruslrate tulle le solenni promesse. La speranza e/egli operai in giorni migliori non può fondarsi, cl'ora in cwanli, che sulln propria azione. Il /rallato di pace di Versailles. che doueva realizzare il principio ciel clirillo cli autodecisione dei popoli e creare una 1wova E11ropa sul- /a base del reciproco aiufo tra i popoli, ha aggiunto nuove cause alle eecchie cause di discordia, ha completamenlc rli5/rnll'I /'equilibrio eCC'!Wmico. Questo processo di una generale confusione rapidamente crescente fu ancora aggravalo dalla catastrofe della produzione, provocato dall'enorme discesa della valuta in diversi paesi. <.onseguen::.o di questo stato di cose sono la terribile disoccupazione e la spaventosa miser iet nelle ca- ~e 01Jeraie. Da questa situazione catastrofica lw trai/o profitto soltanto la reazione. che, ridestatasi e rinvigorita, trionfa nel mondo intero. · A clispello di tuUe queste constata::.ioni, i potentati continuano a fare i sordi e si oppongono ai postulati della classe operaia, che nell'interesse della i:ulleltività chiede il risanamento e la riorganiz::.azione dell'economia. Questi postulati. che sono la sistematica distribuzione delle materie 11rime, la restaurazione dei valori monelari, la socializzazione del terreno e dei mezzi di produzione, furono già presentali al Congresso inlerna;:;ionale sindacale del novembre 1920 in nome della classe operaia organi,3::.aia. Questi fatti .mostrano la necessità 1!i coltivare e di rinvigorire sempre più nelle masse lo spirito internazionale, per ispezzare l'egoismo della classe capitalista e porre fine alle loro mene nazionalistiche e scioviniste •- Qui :1 manifesto ricorda l'azione dell'Internazionale sindacale in farnrc dei compagni d'Austria e d'Ungheria, degli operai e: dei contadini di Russia, e poi continua: , Operai di tutto il mondo! Il nostro benessere, il benessere del mondo esige la ,vittoria dell'internazionalismo. Noi vi invitiamo a rinvigorire con lulle le vostre forze questo spiri/o ed a portarlo alla vittoria. Mostrate i vostri sentimenti internazionali, partecipando in massa alle dimostrazioni, e date al mondo lo spettacolo della solidarietà proletaria. lmparfno. coloro che detengono il potere, che la è finita per i tempi antichi e che è spuntata un'éra nuova. Milioni di operai si levano oggi in polente concordia per la difesa dei loro interessi, che sono anche gli interessi dell'umanità. La parola d'ordinr? nella lotta de11/i operuì deve essere oggi: contro la reazione! Per la pace mondiale! Il Primo Maggio di quest'anno deve essere una dimostrazione per la potenza del lavoro unito. Contro la reazwne che vuole consolidare l'asseruimento economico dell'opera io! Contro la reazione. che vuole perpetuare il militarismo e lo spirito guerraioloJ Avanti, per la difesa della giornata di otto ore e di salari umani. Il grido degli operai alleati sia: Guerra alla guerra! Viva la solidarietà internazionale dei popoli. La serrata dei falegnami Come prevedemmo nell'ultimo numero, i lavoratori del legno hanno res.pinla la proposta cosidetta conciliativa iat. ta d.:.i Dipartimento di Economia nazio~ nale. Per tutta risPosta gli industriali proclamarono la serrata. Anche Questa era prevista. Pare tuttavia che non sia riuscita come j clirigenti l'organizzazione P~l<!ronal~speravano. Inraéti la Feiderazione dei Javorator; d€ll le;uio c0-munica: « Dunque la q gran<leazione» dei padronj falegnami svizzeri è incomilicia!:: lunedì 3 aprile. Con la s.errata, gli im1mmditori ~oleyano trascinare tutta l'o. diata fecteraziOTiedei lavoratori del 1::- gno in una grande battaglia. N~i tabora. tori e'rano sta!i affissi I!Hlni[e,st;secpndo i ql!ali dovevano venir serrati 3ù00 fa· leinami. Con chiasso e fracasso i pa. droTii ne licenziarono i800. I padroni che occtt.Panogli altri operai, ri- !letterouo aWultimo momen(o,; levarono i maniff1stì e dichi:rrnrono ai loro operai che non ac~edevanv,alla serrata che si YO[Cva loro imporre dalla F2derazione dei padroni falegnami. Intere sezioni come Basilea. KrEuzlinI fa'.-egnami 'che Ormai sono se>;rati', uon hanno comprensione per simili « concessron; ». La commissione operaia, respinse subito la proposta padronale. Le trattative dttnQuesor.o di' nu0vo completamente fallite. La lotta con. tinua su tutta La linea e continuerà fin quando si stabilirà una convenzione che ci garantisca che non verremo aggredi· ti con altre riduzioni di salari nei prossimi mesi. Facciamo appe[!,oalla solidarietà degli altri sindacati ». La Feòeraz. dei Lav. del Legno. L'« AvY2niN » plaude ai forti lavora_ tori del legno per il loro a.iteggiaruentu fiero, e,sprimeforo la sua so.lidarietà incondizior:ata e l'augurio fervido che r loro sforzi ~iano coronati da successo. I compagni nostri diano d falegnami in lotta tutta la loro solic!arie!à. AL COMPAGNO Ermanno Greulich gen, Ta~erwjlen-Ermatingcu, Ocrmrnn, che compie li suo ot(anteslmo anno di Utt wil, Romanshorn, Badr'll, Huttwil, vita; al ve,cchio so!dat() delle mille bat11011 hanno ap-p,licatoaffatto la serrata. taglie in difesa del i,roietariato. la Re-. Jn altre località, singole cUU.ehanno pre- dazione del!',, Avvenire,,, esr,rime le più ferito iiagarc la multa convenzionale e calde congratulazioni, augurando che accordarsi con g!i operai. r.rrch;! ritencel ·,tcsi·•,1.E1gli possa ancor.a lungamzn(c esse,·i;: nern che una riduzione di 15 , fosse troppa, ,falr-rado l'insuccesso della s<,,'trata, i padroni fanno ancora !a voce grossa. Sn richiesta dire1ta di padroni zurigJ1esi,noi trattammo con la Federazione p.adrona. lei p.;iil nel primo giorno della serrata. Poichè non si po~~raggiungc.-c l'ac~or. do, le trattative continuarono martedì 4. Quale il risultato? I padroni vogliono te!'er fermo sui 15 centesimi. Si dicono disposti, come « estrema concessione» a ridurre il salario di IO centesimi subito e di 5 al I .o di lugJiop. v. Non voi,;liono s,:perne affatto di fissare un ter. mine di durai.a. in modo che in autunno potrebbero tornare alla carica con altre riduzioni di salario. serbato al!' affetto dei lavoratori che l•} ;,mano. Ad multos annos, compagno amatissimo! DoloPe nost.-o Al caro compagno Gustavo Sacer dote, colpito acerbamente nei suoi affetti Più cari per la Perdita della adorata mamma, vadano le condoJ<l~anzesincere della Redazione dell'Avvenire e quelle di tutti i comwagni itaUani emigrati nella Svizzera.

L'AVVENIRE DEL LAVORATORE ------------------· ·· ............ -- I 10comandamNenlctai mpo tessile del compagno cosciente M!JSERIAPROLETARIA J;o: PAGA CON P:UNnJAUTA' lf. E ORGANIZZAZIONE .QUOTE. - Chi lesina :-.Ua Sezlone ed ,:,nooca.s;,o 11 .e idc,I C,ongnes-sofomm:'Thi1~ al Panito il <lana.re ehe serve per so- a J-Ier.ilsiai11. •trua iCOm])aigin.adi Rors,ch,::v.:h ste1~erlo, e 11011 sa i'ru·e nua:che piccolo ,, P:l!P:ò ,èe'Lle 1tris!i ooncbzioni dc-Mc rlcasacriflcio per compiere puntualmente im marr:.ci •di Lonra,:ij1ie•, e.d nn.vocò J)Cr ~-s. e QUeE-tolf,r c•,dialc dovere. non è so- . . r :,n~onvcn,to dd' Otr®an.i.zzazione. Dobc1atista. Egli è un sabotatore dei Par- .;~ . _. .· ~ . , . . . titQ un compa.,no eh"' cl' 0 , , d' , ib.aimo 1 PC',O ,ul~v•a,r,c·che .e no:~marm.:1 • o ..., lJlJ s,ra I l,01! d" ; .r • • avere a cuore •a 11 ostra ~., sa E 1 . ,p .. ,i 1..11..cna"1un(J,:ir;>marv,ai:1,0 s.::-rni:xrc :.1 c~as- r .,..,u . g I u a .. ._. .,, , . , elise~ g!i in,~c.;ressi ch·t diCJ:ldi diì;ndere. .'1t: cc.1 •: e.s.,'.a ,aJ:, Oirg.~1uzza.z:H>1A~•b"1· - 1,11al'c :i oeor.s.•cierairsic1:<JJn~uIt:i. ,..:J'St,asu- ~.o: ASSISTI !ALLEADUNANZE. - pc1r,:ic,r2,21~1mta s,sa, de;Je sc-rnpf:ci orA!- Cht ~eserta le adunanz-a ;;enza iona nate, 1 ro,n ir.J~or.1de;vaitrùru0ti iar ca.trsacomaggio;a e. jreavviso, dà provr: dì mu.n~ co:1 ;:! ,:aivonai!if'ici ,cteJJeaitri<~ iab- :on ama~e ti Partito. Tutti h.!11110 il ,1Jr.id1er,c,s.:.i:,i.Bssc n,0~1 ,r,ioc,noo,cev,a1J10 ,.ove;e di .~equen._tare le. s~uh~ -~1 di mni i·l \1aJione 1dt,~1· ong,ai,u:.Z¼azlollee !a "f:lO t2re_ 1 • ?r()j)rio c0ntr1~u,o d, IJ~!l r,··cfot~da ,ne,cc.S1S:<1ltià ques,::a pe,r tutta Stero.e di a_z101tei:er la lJce_;cae !' e- i,a ,ctÌ'.l,.,.scCC1~•ra;'JO:1r.a sembra,no ravsecuz1oned1 mezzi Jl'h""s"rl '"'Cr ~v; · 0 • • • 1 .,...-,. ""' ., , " •- ,, ::.~1e,r,s,1U.a ,r,,1rm,e,d il bISog.n,o y,un,oolur,pare .a nostra prcpaga11da, \·nr co- . • f, , .. •· • 'A ., 'I OSCere " O ,,.. , .,• • . f~ , , ,. , I 1 0 n~rJ ,?J,>lù or;;:Og'1jO 'Cl 0~1S.,a.111a i, l os,. J r,rtnv1J)I, ,.r !).l:s'-"T..: 1 •. t • " i.. • , dalla t=•·· , 11 t· 1 t .d· r:ir.:\,l J:unor:,.o ,e: s-...,mqra •tJ:n ,po ,.1rQl)I.PO ~,,. ,a a a pra .ca e nos re , ca, ,. • ct· .,. e· lita . c1 1 • m"!l a , 1 d , !.'.l.",_.:,·,:pi er .rin ,nme ,e cn.,!e:1,::;-!. Hwo11- • 1 ... c a., q a unanze. e un disertcre nella lotta per l'Ideale. cYi:1;~,;~o ,a,c~iLo ,ù;:;rd• cli~ nu:, 3.o: SOSTIENI LI\ NOSTRA STAM- L'OTTANTES1MO COì\-lPLEANi'!O PA. -- Ricordati che è un tuo, dovere DI PAP/1' GREUù!-CH leggere e far leggere i gicrnali di Par- :.ito; ahhonarti e rare al;bonamenti ai fogli che diwn<lono I~ nostre ideantà. P,·;~'erire gli altri giorna1i ai giornali nostri vuol dire fare il giuoco della borghe-sia, o di co!oro che vorrebbero rovinare il nostro Partito. Non si può essere buon socia:i'sta s~ non· si sostiene mcm~lmente e ruc.lerialmc,itf 1 la no. stra stampa: che propaga, diter.<le e sostiene i principi che noi tutti abbiamo l' obbligo di propagare, di difendere e c!i sosienTe, ·s~mpre ed ovunque. 4.o: SlI EDU:CATO. - Non credere che per sostenere i principi socialisti sia ne,,cessa•(io far fa voce grossa ed offender,1 ed insultare coloro che non la pensano ccme noi. Combatti, m2 rispetta; e ricorda sempre che per convincere e convertire quel chf1 vale con è l'urto, ma la .persuasione. E pe:, persu,adere occorre la e-alma, il ra- ~ionamento, e, sopratutto, gentil~tzza. educazione. Saibarto, 8 ,,~pr.i:e. i; Pa.:-t.'1to_c,;,lal:i3ta di Z.i~rig:o festetg,~ia .J' ot.t:1:: 11es·mo :)O:m- ;;,lcawn") ,_,i He,rJr:iJ,n::, Gr~•l!i:ioh,ùC•n.Sil;!:·cr~ •1ìaz!Ctt?1a!l1c. L.a ,r,o1:,itn.i .ongami'.6Zaz~t.:JJc t~..::,,;ilcebbe '.•i fo~,ti~1i,g:'1a.c:icoone,a.%'.d-uo e prez:oso cc1' 1 lillb~~,ai~D1g1,eià •è1a,de.oer,11i e cc,1:- Yi,ò,1::d1·; ,a.nohe1su,queste co!ormc :-e ne ,parli. Cre,,r'.k~1 ,na1CQ,uci" 9 .anJr\:e 18-l] ;i Brc::'.lavia ,éa gc1!?è•t-0p,1ro'i!,eta,ri. lvi ·,m- ~:-.rò ,;I; me.s\t.it 1rc di 1leiJ1Ja1:i0-rc d! -l~bri. ìvl.t-:i•!- ~r::do ,:' cirr,wix> <l1:!r.tvoir,o <l'i bei:, I-! ,e-re ::li g-:nrno, stnd.-ò <'Oulannorc: i lhb,ri che g-li c.:u:,ita·,ano ,s,.ot,~cimarnoD. c,po aver '.ii,\'Or:a,to ia1 1 d.iiVe.rs-e 1 1C1Ca!Lditcà•:la Cer- ,;rui.-:iia,e ,cM:I'A-11,<;,l!r~i:!a,(.lii ~i ~-,ccò in lt<v-'.z.z;en1 1.:i~~in,do .si',:i,t,oico:'s:1g,!iato ,eh Be,bel .r<l aihtri d'Jweca•rvisi vc,r com;pJe- ,1a,rf-1' k1. s-rna, iisi11;-,~1zi,orn,e, A Z n:rrgo trovò ~t•brw •!a;vor,o ,e &: ~n,s,cri,~.se11,e,ti· ::is.soci.azione s01Cila 1ii:sm « Enntreioht » (Concoridi-a). 0~1.a1nitlno.::111867 \·,e:n,n-~fc,:1da·t:l a .Zur'i.g'.o :a -pi.r;m,aS::zio,r.-c .cJe1l1"!.l:- tein•1:i:10,'"i ''.l•lc.i.I cc,mpa1g-r.~Girei,1 1 ;,;ah vc.1_ 11c.c.~etto,suo ,primo iSC!S!."f{!t~iarilo. ,D2,• 1869 , i11n G a1;1880 ,cl.;:',;d~r~S.:--.:-'!.\ « Tcrn\"l'.l,c.h".·r -~/,-::uinsi ,Hio.i'ovari st~t-i- ~.:,~a«i le-:.arC\!'10< Il' at!,e.n·z.~on,e 1d:1\'·e ,:!luto,- r:ità, CICI eibber,o per co.ns'{'l~1rn1z;a kt su:i -: 1 l-~z\nn;,:,com~ o:i1m1;J1c- ,d.:!-l' ,u,f,i\::iosta t,ibm'i è1: crc.scere i rc,r,o muscoti :.:<li LI11pair,air,ea' ,e,ann,mina re, -cadle:ndio. I[! -~aisc:i•~o esi.s,Le, e quirnd-i, a mc che sto aì~ ,firOst:r,a. aiimaire ima tl'f~cessrtù s~c.,lca, 1oarnc 'i'. 1bolsoovlsmo è ·s.l'a:o tLr.,a •!1C-CC'f.Ssirtno6ca oena Rus-sia. L' eS1Stere è ,già up-a buon,a ,e suffi:::c:rte r,aigionc coi'tro tut,te ·!e or,it,iche <lei s::i-- ci~Dsti wi fas,ol..9moe ,dei ,oo,~scrv él tori ali bo'scf1v'smo, L'uno •come l' al.re co-rr~pondoi,.o, rei loro q;ae, e, ,t forze ille:t'i ~ ad ·n1ci11e •,1 ma<,er.i::i,Lci,:1,c r:c-n !-,i 1r,0~'$CJ1JO ri.cor::ìll'rre -r,t· al'. p;,ocolo aifare {,L<erùnp:iga~o ,da; tade~•chi, ;1!-us- !;Qlir.i ~a:::ato da;i:I: \:.:~us:r:,:11:i). n0 0.alJ',arti;1,r·,:-ii,:icliv:C:.ua,;c.l! llo~o pcrdU,rarc. la sc.:r.;.5-az:on-c che tult: !lrn:r-110 ~!te· essi >0"0 ècsj\nau' a -::rov;i.rc u1-~ iarma ~t ;a.biL: ·e!: e;_~:, 117/'.!, è !:t nù,1Jor nrr)\"'.l ~.:1c "L :,:èt~a è; f..i;-,:J,ti..:n:':-nfh:i di :;(r::lr,~'c im;)o:rtan?.. a. Cc.rt-0, e::· lr.al1 a fos,.c ,:,t,:,to un ;iat·- i,e ,;.. ,: ·-:,'.H?e:;t..: p'i't nn:·u,ro. m.:ro bzic ·o. t:uvc la ](.•l'~t n,u!·iò;:·.1lc r ...,, :.- vc.s~.:i rc,m'!,a mcct·o;;v:ic imµorta·;z:•. cd "1!,;c,pc-!r, 1'0<;SCpiù C'.ll)ilCC ~•i :-: :•1(iJr~) clet ,c::-,:ii e di cH~cuterc <Jc\!c >dcc e i:; -c-''.l.'r'C c!'irl9.;ontc ,,,ve,:,.~c- ttiì i,c;' pi·, di ·cc:•~:,~:i.; ,·e 'a Rv~·s·.a ks,c >lato u:-: ·paese m:ino am'ietrato. mer:o orient?J'c, oon U-' µo;;o'lo mc'!'O nich'l:s:a. J1'.acch'orm:c, scifoca'.-o ,ùa :ma Hlcs0fi:i p:isS4:vae rctgia 1i:r:,oc: r:o: o i .rn,~i a-,·rcmm(, !'.n' :t"lr..t v~:a pol:tica. rella Qn:t!C' '! t'.l- ~:c',,;mc •;d ;i ho!Yc~•\· mr: - h::·o,T.cfll otre 9i avvfcinamo partih che ~i od'ar-0 :in::m:,tc ~-orc::h~mo:to s·;;nil: -- 1··ci: '.l· vrcbbr,ro a\·!1to Tagion-! cf' css0-rc... GIUSEPPE PREZZOU~,1. Acheiiuoco~iuochiamo? Mentre per opera rie/le autoriiù cantonali conlirnwno gli sfralti d1 operai italiani, in gran pur/e mura- /ori, lerra::.::.ieri. ecc, i caoinrnstri /a. meniano che nel nlC'rcato' ciel lavoro scarseggino appun/0 quelle cateqo. rie di lavornìori dal suolo della Confedera::ione. A ,h,, gi11oco_si yiuoca? Si voglioPO r )/'Se rc~mbwre gli operai buoni che hanno saputo assimilarsi ai lo ro <'O'"'iPagn1 indigeni. con crumiri o crumiri::::::un!i di nuo11a impor:ta- :::innc? · Ecl i beali ciel governo cli Rom(, crn!inli(UW se:nprc nel loro sonno di marmotte? Da Par:mal Metamorfosi Il confratello Laivoratore Comasco sotto (fuesto tilolO, pubblica: Ieri l'altro era anarchico . leiri era socia'lista. Oggi è fascista. Ieri l'altro era Povero. Ieri era ... così così. Oggi è ricco. Ieri 1· ailtro chiedeva aiuti. Ieri dimenticava quegli aiuti. Oggi. .. comPra cog.Ji aiuti. Ieri r altro aveva <lei veri amici. lt>ri dimenticava e maltrattava parenti ed amici. Oggi non ha più che un vero amico. lert l'altro ern anarchico ed anti1,;atriot?.. feri era socialista ed inte;rnazionalista. Oggi è patriota, fa.,cista, nazionalista, reazionario, amico di chi si 1Iasçia comperare dal suo denaro, nemico feroce di chi non si ipiega all;:i sua volontà. ieri 1·altro era tt~rbolento ma sereno. Ieri era sei-eno e quasi felice. Oggi è ricco, r.ervoso, insod<lisfaitrc. inrelice. Proprio cosi. Infatti i fascisti d'oggi, i capi natura/,mente, sono (fuasi tutti dei rinnegati, degli ex, dei transfuga, tutta gente che (fuando era nel Parfito socialista sosteneva le tesi JJilÌ rivoluzionarie. Questi esemJJiservano almeno ad aJJrire gli occhi agli operai. Agli emigranti ticinesi Ua ,F,e,dlcnaz~on,esv,lztZJCma idei iOatI>Om:1str,i, ,ccmsirna•roocintcioo:nur.iow:one, a-,. \·,erte tutti i su,ci adtire,nf che nf!'l Ti. ,.:i1:o ci ~ono :,r:eor., fl:ci;:r.c c~r-,:!·a::i di m~irzrori ::t di-<_;o~i:zio-nce che 1.111'11-d: ,J>'- trebbe-ro bcn·'~simD •vcn:-r o..:.:~upafi 1:e!- :a ~-v'izzt:'r.a i!nt~rna. La m.:i,:10\ir:1; a,fJu"}'.!;-i; mo'.,t1O ev·,dte•r:te. J padroni jr,tier<lu:u <;erv1irs.ideg-li OJ)ema,Li id.n,e'Si ,pc,r 1:0'.i:; f:aciJmemtc !un,po.nre!oro cte,~k r·•~1u2·1Ci i cìi s.abrio e d! <iue:..,k ll"l.d,u1i.<J,:.r·i.i1I:'!r'i pol r~r fa!·:e a.ccettar.: ;ir.d1:: ~~.l :i•; n ~:1\·cr.alc:·i. 5.o: SII OISCIPUNATO. - La forza delle organizzazioni, anche p0Utiche, risiede nel fotto che ognuno sacrifica, qua,1do è r,ec~sario, qua1che veduta personak: a vantaggio della c,H~sa comune. Ognuno l;a il u:r.tto ed H do. vere di soste,ww la propria écsi, ma se q?Jesta è rj,get!ata <lai più. ii ccmpa. gno coscienhl vi ·rinu11zia, io omag~io alla disciplina di fartito. I! forte è. quegli che dopo ~i ?Y~/r comb.:~Huto in dlfçsa deJ suo punto di Yista, sì sottomette lea1i.tnenL1~ alle de!ihera~ioni della maggioranza. -5f1::.o ,dc! C,:i111tore,c!JZi u,rigo. ,Ri:::.wiaimo da Llll rc.1ucc , 1eil 1887 •yeiti'oC ;foir:,chta ,la F~ècT,'.lz',r- ..:.h:,aimo: O V•U!il<I uc g-.l-i 0ipc-r.a·: ti,c:,nesi ~e'!": o ~-.1- ~<'.1ti CCIII sa•:,a1ri -tn,i" 1riorl a fJLl~il: ,è:\::, i ,a,'.i(,ri 1deJll1uo,g-,ed, i n,();(l.o ohe, quainJdoac, CC;tr:'a:;10 qut :e çcndizi.o:;j vc:-:~f>DO a i:J. n; i1 ,crum':ro d·: fro~1!c .~.j lc"'o co-mp:i, gmi, 1Dcrohè oontribu-',sicon,o ,a fav,or~r•~ 1,a ,11eazian'-', e si ,;,arr-.no, .',nvo ·,~,n t;.,,r·G1;nl !- {e, torte .<;-tnum.e,:,tdpei. t:, •.:i,t:vi ,;:,:i·d•r.onru)i. La Fldde1mz-:O'll.":~:;·izzeTa ,d,.·: '-avomt01r: c,::l,',!ir~vOl\?.-qeui11ci.iu,:-,o:iiJo a,p, ipc~•:,o ,a ~,1tti i, 11mr atc,ri è_c·1T"r,;,iroo•pe,, ,cfrt,è mcm ,aRJ1bi.a,110 più. e m:r-, ad :issumeire de.i i'.•avorj a .prez.zi eh~ .<:111:(J ;nic,ri'1C1ari q1:c;\\iri'\'i:11f.!j,01Ldi:ii (•('l;O,compagin·: idi ,c:1brc Co:l1'.!1ido e J.,~r:im.d.ti r~- ca.r.si r.,e;',:.t S,y•;zzer:i :,nt,u;·,11,:i .a !-av.c-r::iue .abbfa,:,oad ,aL•-<-11m~rc ;,ilic,nm.az:oni pire;:-. .so L'.l Fci:ei;-.:i.zi,Oll~ v,)zzCiracUe-lia;vc;ra.. tCJr;-rt:li,!•;,:t Zui·\5o, h qua'.c ~i m2t•~ W)'; 01:'1. ;,'.'ir i ,a !tl::l!f10 d,~"lP·Oi,S~;Cti!IC. 6.o: AMA I COMPAGNI. - Scusa l loro difetti, le loro idiosincrasie e le le.· ro intemt>,r.anze, frutto quasi sl?mvre di un tempqi-amento poco riflessivo, e ducato alla scuo!a dell' intollc,anza inc1tlcataci dai p!'eti col catechismo e :o stariile. Pensa che i più se sbaglia1io, io fanno in buona f,:,de; q credono, co- ;:;1e:e, rli gi0vare alla causa della verità e della g·ittstlzia. E quando P:-!rii loro fallo da fratello a fratello, da a. mico ad amico; streuam~nte. 'i.o! CERCA i.01 lSTRUEffl. - Se l' istruzionç\ è utile a tutti, è indis~nsabile per noi: che abb-iamo I' ObbUgo di iwr conoscere ~ prnpagandare fatti, idee, cognizioni nuove. Coltiva la tua mente, aumentando ogni giorno collo studio, la tettura, I' assistenza a corsi e conferenzq, il tuo peculio di sapere. Potrai cosi parlare con conoscenza ili causa delle questioni e dei problemi che ogni giorno si presentano dinanzi a noi, al vaglio della critica e della dìscussiolK'j. 8.o: 'NON T1 SMENTIR.E. - Com· portati semJ)'re in modo che gli atti tuoi rispecchino le tue parole. Chi 11011 si com1><>rta·in consonanza coi principi che sostiene, •à un gesuita; anche· se rosso. Predicar bene e razzolar malci, sostenere teoricamente quel eh~ si calpesta nella vita ,pratica, è indeg!?O. di noi e del nost.-o id,/ale. Che la coerin. za cominci da te stesso. 9.o: SI} PRATICO. - Lasciai ai perditempo le larghe discussioni teoriche, ed agli arruffoni quelle dannose di tendenza. lDiscuter{I come ,de,ye dirigersi l' eserci-to rosso, quando que-sti qui non esiste ancora, ~ ~iom~no ozioso. Ce;·, ca, invece, di fo'fmarJo; ed il giorno in c1d, mercè la tua opera di propaganda e di organizzazione, I' esercito esiste, saprà da 5è stesso, senza necessità di .geni tutelari, ibatt~e la sua via: la via dell'emancipazione. IO.o: NON ESSERE UNILATERALE. - Ricordati che la Sezione non è fatta per raccogliere gli attacchi degli incoscienti che credono di fa'i' opera rivoluzionaria denigrando il no~tro Par1ito. Rammenta r,urq che a noi poco interessano i problemi astratti, quali, ad esempio, quello del!'esistenza o meno <li Dio e dell'anima.; ma bensì, invece, quello concreto dell' abolizion~ del servaggio del, salariato. E per giungi•,vi occorre il lavoro metodico di o·.-ga11izza_ zione e di coltura fra le masse: che. inco~cienti oggi, devono essere da noi r:'- se capaci di potere, da ~ stesse, amadnistrare le proprietà collettivizzate. DOM1ENICO SAllDINO. P\e 0l!)c·r,ai.a.S\·izzera, la quai'c a sua vo'.lta <C'Pe-ò i] JJiriimoSc~rei!r:irlia.to Cf,)c- ,na,:o,a;!a -d"rc'l',on,e dc,! qu.aP.~fu eie;t,1 GreuJid1. Cri:-nc 1'..'li 1c ha,rc d,i qn0sto SP- '!rck11ri,:Pi o. r;r::-,!.!.!,:<c:-ch,nwì ur. !avc,;-o cJJO~nnea f'.l\·orc ,de:~k1c'ms•e 01~,e•nai.:1. A·r.ahe ma ·i c,ostri 1CH,eo-ai 1ei. H,i si deve ,i,n g,ran ,p,artc ,'.l !1:;i 'I raJ}ido s1vi,'.11r-1PO oc1iie1:11' ,org a:ni:zn1.z.'.01V1oe'c. -l"tieri ;e masse ,1per.aLctes,il,i '.lS.'OOì ,.arono ,f.a ~Ila pa,rci,a fa,rte. ]1\ Ye:•~-e-raiP,'d\1oec:.l1i-0 <: r.a. tm.a a,01x11r.i.z.:ùhn•:.::.nvis;ta e simpai'.,.ca nelle ''"°' lmc ais.seml>Le-c. O!-i -éuu1g,u,r',a11110 .:w-cora mo'ti ann: Fascisemboolscevismo P.'.lllllo è.a uomo •che !':La a,l'.::t .f,)!~,e tr:i, d1c 'è()ll z;;pparf'i.ene a "11cssu,11pa.rtito i:04)::co - scir,ivc C. P1rezz,c.ù:1ir;,sp,on- (kP1c!o :ad ,u,;1a iruc:hiesta del « Rcs:•o e:-;: C::ur !i,no » , A mc SIC.mbrache il ìasci&mo sia uno dei s:•:,tomi ,cfoar; della immaturifa po- :it:ca del popolo itali.a!:10. E' vvide-r.tc, anzituito, che il fa ci:Smo r.on ila tma unità. E,""'o .:iippart-:cnec~1:.a lolail:a11:,r,rnnri,tariaE.s.so 15i ,co11torma seccmclo le ,r,c-glo11ti,to:n a:i.001,afase in .na- :òon.c. EsSJOè a,g,ranio,,ir,1dustri.al.er,,vobzi.onario, conscrvato;re, s.c,oon·d,oi ·locairi •i.!ttc,rcsisii,ohe sano ,po: ~11 cortras!{) ,iir,a !Qro. Geme ,dic.::~l De Ruggicro. esso l!a r,iprieso .semp\icome:1te ;1 metodo e si è bat;.nto sul terre.no ,deg-ti:a,vvcrsan·i. cioè doJ!.a tot!:t ·di dassc. idcc,:ciic,.i.mt:rnt;; è così p,o\•cro eh'..: cl-c\·e ri·ccrrcrc al n,a.zio1•:a,lismoS. c1i 1,lin:-inr~,ln,einrc, invece, è r~::oh.i:ss"imoS. i pnò cHre, che, salY,o ri.ei ,casi ocimuni a turri i JXtTtl:::, ,j,11 oui obbed:3-C-e,ad intc.:r:~, ,'.'. p:.::·vonai:. i: o.~gi -il mov:n11c:-J1to p"ù Tuma:11;:co, più ,passionale, più i•rrea,'.•eohe si'a in lta:h1. ApJ)_untoperciò è un ~O!!JiiO di i,n,mabnr11à: la sua ,;oritica esrcra ed il SEO prog,ramrn.a .a,granio sono milstic,i quanto quell.t dei comlìnisti ,r,u9si. Ha ,mo,lte ,wl'a.iogie con il ceimuni~mo. La richiesta ,de'1ia,ditt~:otna. o 'J)aIcse. o ccwerta, rè un ind:z:io. 1La di.ulatttr.a è an,oh.::u1naconfo sionc del!' immatisrità 1c!~'.popolo. La dittatura ,è !a tu,:,cila: e 'a tu,tela si ha i)P.r i .rriino.rcmni, ì ir,hrn!J'aJmb'i,~i, 'i mei1rc.ca t1ti. 011ainào ,si iotLle!clc 1 ba dittatur.a. si oonie sa che isi ritiel':e >Cheil ç-0po.~oi.ta:l!.a:no rie,nt,r,i i11uir.a idi 1q 1ueste categorie. ln :,:'em,e.ra;ti-~J}Opo'1ni on _.i ,ma~ura,no,nè si ddiuca1rno on !<e!Clitica.h1J·ucn, a ,cQ!n,'.'es0ncizio <le-l!a lulie1t1rà; così i bambi,r~i. ohe 1ag,gi1!llonsi terngono più tMciiartli come um t1ernJY1Or,iè si me.ttono ,più ,dentro ii scg.:1;1:akilnao ;,uote. ma ,s.i -lascia~10liBib 10eca l:i1no Bianco Caro "Avvenire». Gravamcintc mw'.J;,ato- i-11causa d:.:l1ia giue:rra - e fnori icfol 1Paesemuivo. tPEmch~ ,da 1:1:.lmLJ,o :.a mia fam'.glia ,dimor ,a :111 b v,iz,z;eir,al.,a rmia .saiute .a r,cta v :t naJPiè:aimente1Pe',glg i Ora'lltdo. ·Fui •ri,c,eivera,to,ne: eco1bdo•irimostr!(> ,ckl 1921:i.11u-n ,sarnratomiodi Z-urL?"Q. 1)0-, ,po sr,i -mè.si ,d: pemma11;011,z:a in qu-c,tlu'."1, go 1d,icur.a. '111f,ui r,ot~foai'.o 1111 ùr.-:.r-~to C2i ,cs11,Hrlsionaev- ii:.a.•\J,m c,s.sc.n•dioa m'a famigli.a i'll ,possibiqità <Ji 1paiga:re 1.:: s~eisc a,:r OS!pe,da·'I:e~, m.a,r.,ca,n,d'l <iispo- .si-:tioni <l,a ,;Ja1rte,dc!:e aiutcrMtà ila 'ia,n.c l])er i t1~be-roalo:ic; 1di -g,u-erra residen.!ll fe,:forazio11~ GvJzzera lave,:-..itnri edili, Zurigo. .al'I' estr,ro, ,sa1ricistaito costrel,~o. ~o ,che Mendrisiotto terra dikrumirarrajo? !ho iatiio la ,guen'rta ,p.e--r bc,n s~ttc anni. &5. a TimDaitiria,rc .:t a11ez.zoc!,e1!,.a gc,~da:ntT',~- Sotto {luesl:O .ti.tolo, « Uocma ~:.ampa » ria come u,n soig,z,q•,-0:rdc-s.:odcrba,:·le. <le: 3 rcCffr.1P.UJbb•;:cò: In qu,e~tecoocl:i,z.itJJnili mio rr,,,c,rno:n « J.: Comirt!auoOe;n,t,na:ldec.Ma Federalt<t'1ia,srurebibes'iato q,ua'nto mai trisk e zione ·~aivo,rotori e:till'i it.e:eginaif,a. ,da Zu1di.spe,na1toA.vevo él mio vecchi.o l?;CtI:J·-:rJgoche 1 g-i1~nigom<,olC(à,t!iurrn€irOSsCqu,a- (Qre ai.ì1/!Tl.ai!at,od,a ;,u,n,gote1Tl/PO.quei idre ,di muratori e iman-0,,a1}1 ,p~ir .la•vo.rnre deor,èl:,od' cspulisionl'.: mi .:lJV•nebbci!lrnpc- a ,candiz.·,oni i.r:lferiori di quelle stabi,:ot-~ <l~Lo l])CIJ" 'i' ::ivve'11;1nid-:i- ,;vNLNc la mia neH1 a piazza. .frum:t-:;,!òiaìa,s,S:e•meneper 1m sol gic:r.110. •All!ri cin1Q,u,run,lldai01v,r,cil:1l'IrJ-oJ· ~)a:nt!'.•rc !Non ,t,r,Q\Va~ ::11! mio di)a111-:u:on,q,uel.'l'ora ipe.r W~ntert.ihtu {J)er i•I ,11ri111JC.lcolieo:!a J1ena,a.it 1r.o C'J1e'.1aLe-,g,are.ck1cipro.Ida- ~(;:t'Jmar.,1ve.n1huna. a-i; (;'!,,sa' i sobibaircò ,al ç:a:gamento di Si ,!Jr.1tt2,di u,n \·,c--rok1ru.mir?.,.!;g-:-oò.d tutte '.e sIpcs,e. f,a,c,eor/do a1P,Pf-'.1o ~1 J.uf.tl Qllk1'1e iè ic-oarJphoe ,r Vfti,j-:\o ,d.i -Gol~:OCJ.- à 1001111J)aPtg.ind,ia q11,a.n}timm.nosc.n,:Jme·•:·rncmfo i!n il3c,i1l irtZ1G\lò 1 a e i ,i\i1'!.1i11i.:o.~hpei '1.i •re!.'1~mern,rc 1tn11a1mi,tari, e l' espulslone - OJoe'T ooonlOmL.Z7..l,.1ir,e i .s uss,~ddi i <l:iscic, ìu revocata. cup.az~on•e- si 1mct;ncn:o .aù .seirvizf,o,dc!~ li Ceim'.:.a.to 1D:1rctr.c!-e·i'iaL.e,z,aPr,o,J.e. ,;i. ,la 1Plùil?;llle'jbiiles,l),él:-u~aiz.U)ffJ,e idl~HaFedièria 'SJ)~eigòpres.sio l·'.C.cmso!cge,r;enalc i· razione ca1pimais,tri,·che r.mr a,vc,n,do n-~ ta,Li,'.lln·mo z,u,r;(;Ot,11tto-,i1 s,u,oi11tcircss..1SJ!lgoli ,centri 1de11,amai,JO, ,ct· oi:c11a a.d (!, lf11C'l!•loin mio fa•v,orc,ed :-i Com.oi,e g-e'- subema.nza,1ri:.corre•ne-;1 p;a,.~ ;PiJ 1>ov?1rl rora1e pro:-:J!-aimrr.11d"~c>1PO:p:cew !a 'Vis.i- a rr.aooatltameg.e·1"teic>Jf,aun:r!a µi;r ,'. ,.gba cOlilfe,gl'Jal~]e,a, q,ua,les-tabi,'liMa,che err-,1g:iu,ru.z-irei:; Ji•ù ,ios-ohi f;J1,i. necu;0a1rio _;,! rniiJ ~-ic1C\·e,ro:m uu ~n!iJ- Si vcig-hono ,r"1b.:issam,ci s.1,ha.rii111un.u t::;,rio ali imaire. forma ,e,ocessi1\·1sa:,i v,ogl•:cno ,aiumo,nar~ ,Ai primi cl.i maT?.,<u>. s. fili a1coeim:.,,a 7 !-e c:n., iài •La,voro,fJno al'.'li'111,t:1m.a,110. ,gina,t.o1da 11r11 1001111f}a&-<nloeli!iaLic,gaPiro- I: Mcm1drilsi1o·tto è b,uoHa ,terna. L' orkba,nioa da Zurv.so a Pairma. ~d -c,ra 1111 ,::;ar.iizziarz.ioric qpe.rana ·rJO!l1 Jrn irach:•C..L'.n trov,o ri-ociveira,t.o i,n qu,cs1'{)Q,qp0da:c f:,mc ,cc,!·!J',siccqu-;; 1 1:a ,t)q,'}alaz:onc cnniMa•~tor,e, ,in ia 1•~-eiss-'aou:ra di ,roca,rmi ~nairu:c. im ,u•n:s,rurnaitoJ",e:<'. ,g-ddo idi r.,tt1,trii -cliritti ilia Crumlrn1a1dCJ!iL' ~wtoro n11 .., rìte-clr~ aicQ'llis•td c-~le,cli~rl)~•ziont Yil~,eITT,eti.~o- &all)ato ali ,l}IJ)a1r;bm·c11,tJo J ?:)t'•ne La\·opnaJ'!u-ttoh ,mil'.l ,!':aJrn'.eYa migi::oran,do !iO LI .s-og-t~C1nttie:::.g.r,a1mma: sc-ns.io1!brrinc11te. « A ,11-c,m,,a:)n1ial1oerg,aini7,zazionc ~vi%• "fullc qu,e.sitoso/1'15c\· 10 .I-0 devo anzi- « 7,ena i111t('(r\.11;a pir-0tcs1tiiam-o0or.1,hroi1w;o tu~-to ai!II' ,intc•nvento de-1iia1 Lega Pirol(!(ta- « o1 x,r:l'i ~J1za contro,l'lo e swza ga1na·1ri,a, a'. C-0!nso:;e~1cmCrnle 1~1Z11r\go, a,cl « zie :11JoroM:'! co.inc Zu.r;L~o-Win,:,::~- ~0·11cc.itodish-réll!"Oidel•l.aq)r.a{ica, cd a « :Urnr. ccc.. i-n ,cui niruno ,ct' ('!J)e1ragi:ì. qua,11;'.i" rilSlpos:-r-0 ,aJ 1iJ'a1p,Jc,llofatto d:tl'a « ,c~,111be,ra,nte o es.l~tio1:o \"C:i;tonzc ,S3.laL'.:1"<'a '•:i imi o ,ia vorre. « r~a,li. D.crrnai:xii'.l•llLO vemga1110 jr:ivuta.ti .i Ai O()JJn,paig,11.i '<ic li~aLcg;a P,ro-:ctaria cd «,Ma111:-c::Mp1cndirisio,tt!O f<l!r soo1Je;1lid,e,rc à q,uamtii hiaITT:nioeoP1'.IJT1h-uai),tlao sotto, « ,pwrtcnze ». s,mizionc, .a que.site,a,nr.anc_g-cneToseva- - -=========·==""""""""""""="""" d,a d~ que.sit,o?:ic,nnal·ei1l mio v·ivo ,,i11g,.r .azi·ameiruro. Capitelli Giuseppi!. L'ASINO ed il CUORE illustrati a colori si vendono a Zurigo, presso il Ristorante Cooperativo, Militiirstr. 36 e a Oerlil<0n, presso il compagno Poli. Pro R.ussia Somma pr1 e1ocd!en1rkte 4560,63 Ginevra - 1Le 6a iPirejLe,ta!ria, rica:viato ,cLe:m,a .fos1:n « Pro !Russia» » 150Toiale Fr. 4710.65 l?~STILLB Re)SSE Che bella cosa spalancare al mattino il giornale, che odora di stampa fresca, e crogiolarvi nell'angolo più silenzioso della vostra casa a leggere le meraviglie quotidiane della nostra millenaria civiltà! Qualche \'Olla tra una notizia e l'altra è bello chiudere gli occhi e l~1scia,r ~o:rerc la ,!11en~ecome puleo.ro songhalo ncll mfìn1to spazio de.- la fìlosofo e della storia. Specialmente dalle piccole cose possono sc:.:iurire i più profondi pensieri. La '.H)tizia \·olgare deìla cronaca, su cui son-ola C:0!1 noncuranza il lellore, è p~11y il riflesso di questa Yila che \'1\·1arno iulli ogni giorno coi suoi ~lolt:r!, ~olle sue ingiustizie, colle sue ,c>gg1 rn1que mascherale da un.a falsa m<;>rale. Ogni fatlo catalogato fra gli episodi più comur.i della cronaca ha sen,pre la sua amara e tah·olta profondn filo,;olia. Pochi giorni fa leggevamo la feroce lotta tra due famiglie, in un con!une presso Milano, per la contesa d1 i.ili allogg;o. La lotta è finita nrl sangur. T n uomo al campo5anlo, l'altro in g:1l"n; ;,i 'J,ue,!o duro prezzo nei ci- \·il! tcn'pi_ in ~1:i viYiamo, si p 1 uò conffLti»larr tl rl1ntlo i·Jì,1 casa. L'umanità ha fallo le sue rirnluzioni ha san~il.o gli immortali principi da' cui den\·a il dirillo di cir1scuno ... eppure erano forse più ciYi]i i nostri lont211is5imi progenilori che YÌYeYano in r,omune, riparandosi nelle caYernc dalle intemperie naturali non dilaniati dall'ossessione cìel ;nio e del luo. Pochi giorni fn a Zurigo una madre uccide,·a freddamente,, sorprendendola nel sonno, la propria figlia allo scopo di ereditarne la polizza rii assicurazione. Quanta distanza tra la realtà e la poesia! Ricordale la delicata leaaenda nordica sull'amore malerno?t?Un figlio sci2gurato uccide la madre e le strappa il cuore portandolo con sè: µoi ~orrc all'impazzala per la fore- ~ta, inseguilo dal rimorc;o, e nc~l:ci corsa incespica e cade. Il cuore m.:itcrno ha un sussulto e dolcemente domanda: Ti sei fa'.tc, male. Iigli0 mio? ro•ì ne'.ìa leg({c>nclr: nd!a yj;a, :1him~. anche il più nohi!c sentimento può es ·erP sofTocaln dalla cieca pas- '>Ìonc dell.'oro. P~1· le necessità della \"ila, che n10 1e essere rontesa a danno della ,-ita degli allri, o per l'insaziabile aYidità_ di guadagno gli individui e i i~opoh s~no ~ernpre in agguato col- ' arma di Camo alla mano. Delitti e 1uerre. E inYano sull'umanità resa feroce dalla feroce legge econ~mica c~c _la domina, passa la pamla della p1ela e della bontà. , Spezzare C{l!esta legge che incatena l uomo alla _b~rb:irie, ecco l'opera \·eramente clYile del socialismo . Dacl omunisaml o fascismo \I . . · on e l!!l i mistero ver nessuno che .·uj,1!e r,rovinciP. r!nve più fernce infurra la bestialità fasci.Sta, un fenomeno si verificff su larga scala: ed è del /Jass1igg;o di forti gruµvi conwnisti <! bandiere SiJiegafc n&.le s(fuodre di azione fascista. Ci sono Paesi della Lomellina. - così ci dicono ~ Provati com.pagni esuli forzali da quelle terre - dove tutto U comunismo locale s'è messo al servizio dei gagliardetti. Jn,/en'<liamoci: non si tratta delle conversioni coatte che sono pure comuni a tutte le disgraziate Provincie diel/.a va,!Te del Po e c11r>consistr,. 110 nel dover accettCDrela tessera del Fascio Per Poter trovare occupazione. Si tratta invece di vera e pro- /Jria milizia in Prima linea gareggiando di zelo coi fascisti della Prima Qra nelle repressioni di ogni attività delle nostre organizzazioni e del Partito socialista. E' un bel caso Psicologico ma non del tutto inspiegabile se è vero che sovente gli estremi si toccano. Noi tutti abbiamo se:mìfo lo s,.;. tum,o del Partito comunista in Italia. I f1rorusciti dalle filp snr:ia/iste snno stati dappertutto, specialrnente gli elementi ultimi venuti, quelli che senza nessuna preparazione Politica µrivi di ogni maturità di convinzio~ Ile. erano vemr,ti a 110, sninti so1tanto dltl naturale riSentimento contro la f!U.erra. F,. nel Partito nostrd avevano proprio (fuello spirito volontaristico e (fuei residui de.Ua' bito di guerra secondo cui gli eventi sono alr arbitrio de::di u,omi.ni e il vroblema della rivoluzione è soltanto un· problema cli volontà e la violenza individuale è il ver(l e solo nwtodo rivoluzionario. Questi elementi non potevano adattarsi a lungo alle necessità tattiche e realistiche a cui deve unif armarsi il nostro, come ogni altro partito. La scissione fu la liberazione ver la [oro anima irrequieta. Ma neanche nel Partito comunista 110n vole\'C:110fare \'ita lunga, perchè anche in questo vartito trovarono (fuegli inceppamenfi di tattica e di di~ sciPlina che repugn.a.no ai temperamenti individualistici. A questo temperamento, ribelli ma non rivo/JlZW!Jllrii, violenti ma non cosci,er,ti, il fascismo, che è lo sprezzo di ogni legge e l' esercizio della violenza, si è offerto come la più degna 1nilizia. E se qualche cosa abbiamo OJJ/Jreso, di tutta la bestialità Polemica in onore presso i comaniSti, era questo soltanto: che i più fieri nemici del proletariato, non solo nemici, ma anzi traditori, da colrnre Prima ancora che la borghesia, erano i socia.Usti.. Onde alla ioro torbida anima, U fascismo che colviSce con accanimento e ferocia gli uomini e le cose del Partito socialista, doveva apparire i-• fondo com~ i! vendicatore e il liberatore del 11roletariato. Cosi si può spiegare il passaggio a bandiere spiegate di grll/Jpi CQTTW,- nisti sotto le insqngu.i.nate insegne dei Fasci. Quando non si_spieghi anche per molfi come un caso vol.garissimo di vigliaccheria ... SER CALANDRINO. le elezionmi unicipali dt Zurigo l '. imO'\~imemfo Clfl)emaJiO d; Zmigo e fu ,-sci:n;,re C: 1 : RJ,a,·,defar.lJ)Ortanzape,r il mo. vr"meonto s.vklz~ro i11 gc:-"te:re,110;1soltia·ito ç•er :,1fuwo che Zur.l!;o /.. J;i -•.-e~a c:.i_:j~a;!~ :.:.o'm;t.r·::irec: commercia-le me,n- ;•rc P.,enr:,1 è que,:i'.a po!iitica. ma ~rcllè \,\·i g1rse,ro 'i~ pr"me .a,s.s-oc:az:on:i:iv,:;n,t,i J)e,;- ~ccpo ,~a Io-b!Ia<li c!iasse e -I.a ;r,era~ l"zz;1zi.onc: -è,-:-lsooi'<l1t: 1smo. Vcrw 7,uri6tO ,g,aa,,c',a,',·ro C·r,a -ocm gioia ora Cml 1'r0pj:1,a,z:o::ie '.e viairi:: se1z·oni s:,:"tda.oe-:>}li. e IJ)ù1",t·,:,hi:~: ,1x,m,;,p~e,r t.ul!_a l;:i :::vlzzena. Q1ta·:x!.o ,1m'a~ior,e p,roletarr-ia c;taiva 1;eir r..a cere. E ,qu'.r.lcli,sr;ieg.aJbl:,~'.,ec ia1 Qu;e''-ij mcrne;·;t: di pe,azio111!,:n S\'O]'..te-rs! i,~ ~!t'I ,e:•~z!r,!1i1n nr 1 :'cisp:!i\i f.u in.tte:t~.o et; 1,:recc.::upw.011e,per i.ti i:,ni e cii ap1::;r:.,:~-<.'0:- e ,p,e.r :,:i: ~i'r•r·,. Gv,·::-i p::.rò con fati.almo 1:011 vi,va S0(.~{1.-,;;ìf1·z·::--•i:•r cj1c nera r .?,~~ònza dc·I C::m1m~ di Zur:go. 11oi· i,oci.11 1isti ;ilbb',2,m') ,'.,~•:-rc1 .1 :nt:1.tta '.a no,.tir.a r.20,rese11taiwzà.Di 1;u1,::i i i,aTtiti ~l-e>l"c'aittà, s'eìmo no,i ~: IJ)iù iOJrtie ,e1(] i,i più .atti:vo. Aì r•or_c,".z",c• ::::·um;,;-1'.lf,uÌCrrn,o o'cU-i: e :}(:':;i,'''-'.i ~4 '.r,rim:'.1! .~o). -csmu,r.isti 13 c--1. rriir:~2rn·: 5 (.>!). c1i<ti<J'Tlo-soc.',:v.: 9 (R\. drmc::-r,a,··,.::1 2 (10), eva!r.~:-:-ci (O). libei-aH 41 (39). k -:.ol!frc·:-•io co~·,i él!iri: nnniii. il 1:0- ·"·rn ruò J·,.:11 i:iri:::'Tc 1di i.:n1 vitrt:r.irh. I ccxnFi~s•i .p::-,rdc-,10 1? s~g,go:_ Pam:~- i;a~1d,) ;! r,um•~ro :Jei ,raip,prcsi:!':1ta·nit:irol,f11::d. ,-,c,:'1Jq· e iccr.nur.:,s,',ida.Il.a1r,gi- $l<li1t1iU: r,:is~a!l~ con q:.:~~(11 n,11c-...r.2. vetha•rri-:~ u:-a ,;:er<l:1 ,.t -èi :a·,~·schg\. D~1hiamo 1>eròosis~irvar-cc1lie •la po-po1.a0ionc è-e.i quaui:>..cri im'Chustirio.1hlia s11bìto un:i fort~ dim(r.1,uzio.ncah.e· ebbe '.:P, .sue I'i:J}'eir.."t1~.sio-ni .m::.t;,c s.ui t:,u,m~ ro dei ravPTri;:e.1tant-:11'C1: C'on.<;il!'j'0 Comuaa~e. Cc:.11r,•:.~.... essoni a•1 1~ 1LL11i,cjp:v-0era1.ero 1 ;e'.c:' ti i c<Jimr;:rnzni\ dotrt. K,ioti e f->:EJu~er, l· nu:)l\"O inomina<,o i·I oom,p. Gschwrod, G,rxurn,.f-c,nc cfst-r~Hu,a:18.mcntrc·iJ c-0- ·-:1ui1;.,L,1Tmb~r .r:1m.~·re i,n twm.b,a. L:t non aiv:venut.1 cilez.ione ,cii q,u.est'wlbimo ci~\' e ,~c,-;e,rea, !t1 rib li :i:.a ad uHa sua ma, i:twira pn,:,o ìcr1k. ~11ocr.:aJS!<Ji1i: <lieiWeili!- ; 'c.,-~ ~-::,: m2,e.s:;i. c:aè ,q,i;:a1r.1odgo,H ~il' u'1:·r.naora . otlo;)O!SC,aig:,iùlcùLori la ca:n1è1~d.a t,;ùra ,cii illl maestn'O oomwn;ista, JlTG1;:>onen1di0 fa. cainice;l,baiz.i-one idia,ltl!a,l'ilsta di :in ma,c-;.ro ~o:ia'i:s~a, pre.5\.•·-tato al corp) e•:,~1'.1or..s;.1!e1,;'.n'.isr.:i comune .doal C,or.is~g,'.is::c:d>l,a.stico. Così i11 1 ck1.:,1>ose 01,011 !'-(\:o :.•:icll~ qi.:,ei s1,<:,;.al.G-t~ i QLl.:11a'v.Le.s- ~:::iro :,i,duso i·I T,rnl.J~r ne,:·,•~eJ.~.zi-o•li mu:-.:,c.;i:.x-l.:j_ Oor.1osice:1<lc.oc--<1ieab~tui<Hr.~ di T,r,a-be,re oo1!e,ghi e 1dili~id,am,d'o i i una- ,!-O'Vrec,l.a Jaro u'llé.11:iaatc'!)e<l ll}as...<iatv, 1101a si vlc':m~ ,:11d-111n',a1'.Cea111,z.a e'te'. t,or-a•le <lcwide,rai:a,ò.:i co,!orn d1e ,s:jnce<naime:nk :;,y,o::anv 1,:1 reia(iz.zaz.i-onc•d.e1l fronnic u- ,:ico .. PRO "AVVENIR~,: ~rn:m'.l. .1~c,:-::idc,;,te ,ir. 34/i0,90 Zurigo - Dailia oassa ,te1:1ia Sezio,n,e~o::-,',:;1'ùst,n , 50,- MioHern a. A. - Z.a,rur111i, IP.aga D~ O i. a1t,b :;ir..a1rnc111 IO Zurigo - Feird.:.11, .sa-ÌIUit.a111ldo i ,r-.om,~"!,;("11.Ì ci w:c te•r thtl'!" - A,nn1·:1zz-(;.,': ,u•11:p e· 'lir i 1cll: tB ?Jdc,n » » Bi2?111c- mc:Lvo d.::'l:a f.:str, Qlrii:ir'izz.atta ,d•,;ì.ia<::ocll)e;rat'iva .a ia•Yore ,cl:~·:ir «AIVvenirC» » Zug - Lcig,a Ptr<ll'.,eta,r~ar,nc100tIi tilqpo ccç.lf,er~~,n,7M,a. \,\'interihur - C..auro •na,n•dn e H,crm(t11n il gro - -so, imve,ce 1Qj :pa~,Lre 111l1i tr<;, ,dàrnno a.I llCGMO l;ÌOlf•ll0.!c Arbon - MmOJ1i, IJ)c.nchè il «;r.,clrc» -<l•. Anbon si ac,qll!i~t.i nma ,r,o,t,:1/tiv,ad1c .:mha1S'l;,,,ca ,prooc-sisi.a g,r,an,ctevelocità Glarus -- Ha lazzi » » » )) 0,50 '},.30 3,25 !CO.- 9,,5 2,-- 1,- 1,- TOTALE Pt. 3628,0i i

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==