L'Avvenire del Lavoratore - anno XXIII - n. 26 - 26 giugno 1920

• ,, I ANNO XXIII. A. P. ZURIGO, 26 GIUGNO 1920 Nam. 26. ' • t SETTIMANALE DEL PARTITO sor;JALISTA lT ALIANO NELLA SVIZZER.A. Ctntesiml 1& lai OOl)i.i COntoCbeQu~ REDAZIONE: AMMINISTRAZIONE: TeiefOrlo AllaoFr. 5 - s~mestre fr. 2.SO- Estero Ft. I Il I . .\BBONAMEN'fl PER LA SVflZERA -=r=·\=~=;l=i'=-=¼.=ER=O==A.=R.RJ=ET=:=_ R,=.\.. =.O=c ~Pl ~· '=['~ ·1~ · =I =·= ==N=. =' 71Il=-3=M=f>= ''.!.::' =" L,\='vv.:-::, ::::en=ir=e=d=e=l =L ay o r=at=or=8="= 0=i=H=tg=r +--=·==G=ommisslOR~-!s~~~tiYa del P. S. I. - fi,};;:.~~as3?~i. . ==44=7=5=======.\=h~:,::~ì=u=:.J-=•~=rn=o=cos=·=til= =C{l=•n=:.:::2:::tl:;;::ln=p=I~=· = l~ettera di proletariato portata dalla Russia da Tom Shaw- ( ·ompagni, trame o dire che non le couosce1•1mo. prima di tuuo permettetemi di rin- ita senza la ri1•f'luzio11e rwi non a- •·remmo 1,otuo mai avne i docwnenmostrano di essere dei fedeli servitoti del cavitalismo. Noi sapevamo tutto questo da lungo temvo. Noi lo abbiamo provato ql!ì e lo proverenu, negli altri paesi. La visita della delezazione del proletc:riato inglese aff ret· terd questa prova, per simili leaders dei!' fllgflifterra. T. ! ENI l. ~raziar\'i per l'in,·io della vostra de legazione incaricata di in\'e5tigare suUa reale situazione della ,'?ussia. ti segreti dei ra;J:zci .f!.Over,-, ,1r-!!11 --- Quando la vostra delegazione mi propose di telegrafare coi suoi blloni uffici una lettera ai lavoratori inglesi, ed anche forse una missiva al gover. no inglese, i.o risposi che accettavo pieno di gratitudine il primo sug!;erimento, ma che in quanto al governo io non potevo rivolgermi personalmente a mezzo delta delegazione f(J.· lmrista, sì bene, in nome del nostro governo e per mezzo del compagno Cicerin. Per q1zesta da noi ci siamo già rivolti spesse volte al govemo delr Inghilterra colla formale e solenne proposta, d'iniziare trattative di pace. classe c{;r,irnfjsfa. I car,f o ravvresen- La lettera di Lenin al wo!etariato tanti del pro!efariafo inr:lese - siano ·ng!ese à suscitalo gran scalpore in essi devdc:ti, organizzato1 i o .morna-Inghilterra ed ha riacceso violenteTisti, o altm gente - chr>pretew!ono mente la discussione tra i partigiani d'ignorare non il contenuto ma l'esi· di Churchill per tinte_rvento contro ta stenza di trattai; set;reti fra l'!ll.!!hil- :?.;r<;siae gli f!ltri che intervengono ferra, la Francia, gli Sfoti Uniti, l'I• senza dirlo... !,!, lettem no11 è stata ta!ia, il Giavpone cotla Po~rmia per pubblicata né giornali italiani: noi il saccheggio di altri paesi, ver la l'abbiamo integralmente tradotta per "partizume di nuove terre, e "/)11 so- i nostri lettori e compagni, dandone c;tr>r,r;onouna lotta rivoluzfonm ia ver le TJrima parte, facendo sef!uire la ':, ;wr ! z;,..azione dl qut>sti tr: ft 11fl, di· seconda nel prossimo numero. Discorso agli anarchici Questa propo,ta è stata fatta inter- Da un l)O dJ temJ)o ,gli ~a.rchici italiani mittentemente dal compagno Lilnvi~ non fanno che risciacquarsi la bocca sod. noff e da Krassin e dagli altri nostri dsfatta con la constatazione: « N,,i l'aùbia. rappresentanti. Perciò non può 50 ,._ mo sempre detto! Avev-1mo ragione noi! », senza: mai ten:are di porsi queste do uanc!": prendere che corta delegazione dei _ Perch~, avendo ragione, non siamo stati lavoratori inglesi io debba parlare co- seguiti dalla maggioranza del p-oletari,1t0 me ad una delegazione operaia e non italiano? Perchè la maggioranza d~! pro. letariato i:aliano ha sempre segu:to il Parnella mia. capccità e qua.-Uà di rar- lito Socialista e g-li org-anismi sindacali alr;resentante del governo della Russia leati del Partito Socialista? (Pcr-:-hc il pro. dei Sovfafy, ma comP 1m semplice letarr:-1to it?li:no si è lasciatn ,;;.:m,ìrc ., ingannare » dal Partito Socialista e da.;li or - comunista. i:-anismi sindacu>li alleati del Por'"·> $:>eia- /o non fui sorpreso d! cun~totNe lista?) A queste domande '!li an.uchic.i che il vecchio punto di vista di alc1r italiani 110trebb..:ro rispondere es:11!"ie1ten.i dei membri della vostra delegazio- mente 5o!r. do:,o uu gran ~csto di um1't:l e di contrizione: solo dopo aver :,..,ln11dnna:0 ne non coincide con quelia dellr- clas- il punto d, \'Jsta anarchico, il puHw di \ ista se operaia, ma col vecchio punto di ce:!a verità ass;:,h,'.a e ~ver ricoaoscicto di vista della borghesie•, la classe de- aver a·,uto tùrto q'1!a11do. . ,•ve,..aao ra_ 1tione; solo dopo aver riconosc uto che la g!i sfruttatori. Questo acc11'1e, perchè verità assoluta non basta per .rascinare le in ogni paese ra;;i!a[i'-;tico le g:v•rra ,r,,ssc nll'az:on•~. per iniondere nelle mas. imperialista }!n es1Josto dacc1:1Jo il ~e I-O spir"to ri~olnzior,ario. ma è rr.cessavecchio accesso, e cioè: la diserzione ~~0~~:Ci:t~ '"~1 ~\!/ 1 ~;!~'~;;!a·st:~':;° ur:.;;~ della maggioran::a dei capi parla- ~ ~verità, solo que'.h che si incarna nelmentari e sin :ota!i della borghesia. l'azio:ie, che sr.cniia di 1>assioni e di impulSotto l' oblir,u(! pretesa della dite- si la c:cscie"za a tuale c-.he si traduce in 1novime;.:1 rroiondi e in reaJii conou;stc da sa del paese, attua'mente difendendo parte cte··le masse stesse. li Partito Socia- ~l'interessi raprrci di l'JW dei due WUP lista è stato sempre i Parti .o del popolo vi del banditi del mm•do, essi enfrr,. l:n.-oratorc it1'..::::.:io:i 41ol errori. le sue rono in un' alleanzrt CCl!la borghesia rnaachcvc.k.·nc so::o ::li errori <: lt.: manche\ o:ezze dt.! IX)f,olo !a;,.·o~.ore ital:ano; I~ contro la lotti rivoluziona.rh dei cor.dizion' 1:i:niriali ct::11:vl ita italiimn si woletariato; es·si co,nrirono il tradi- so: o S\''l:•ppate. si è ~.·,ilnpp2. a la coscienmen!o con frasi di bof!e;:!ai sentimen· za di c!tasse del proletariato, il Partit◊ Socialis'.a ha acquistato una m~ITTore distintali sull'evoluzione JJar.:ifi.cas, ulle mi- zione politica. ha ten~o di con<:•iistarc W1a sure costituzionali, su!'tJ democrazia. ~11~ dottrina specifica. GU anarchici soTJo riQuesto avvenne in tutti i paesi. Non masti ierm~. ..:ontinua.110 ;i rima11.erfarmi, iPnotizzat, ..I.alla persuasione di essere sta.ti fJllÒ sorprendere che questa vera ten- nel vero e: di essere h1:1ora n~l vCTo: ,I Par_ denza esiste.'lfC' in 'nrr;lzilterra abbia tito Socialista si 6 uutato insieme al :>rùtrovato la sua. espressione nr,il' eSf}I).. letariato. è. mutato perchè è mutata la cosizione dei vostri delegali. ~cienza di classe del pr-0lc-..ar!ato: in questo suo muoversi è !a proiOllci'.l verità de:Ja Shaw and Guest, membri della \'O· dottrina marxista che ogi è di,·entata la sua stra delegazione, furono grandeme,r dotL'ina in ques v movimento è anclie coi•- . d ,, • ff t.enu.;.:u la ca~tterist:ca •• libcrtai ,a • <!<:I te sorpresi e confusi aha ima a e,- Partito S.:x...ialista,che non dovrebbe sfuggi. mazione, che l'Inghilterra, non.ostan• re agli anarc.l1ici intelligemi, e dovrebbe 111te le proposte di pace, nonostante le dt!-11 alla meditazione. Gli anarchici potrebdichiaraziorri del suo ,.,overno conti-. bei o. m:-ditand?, 7.iungere alla _conchisionc . ,.., che la htiertà, mtesa ct1me svolir,memo st~- nua nel suo intervento combattendo neo reale della classe pru1et.aria no,1 Si è la Russia, aiutand(I Wrangel in Cri- 'Tla1 incarnata ne:i gruppi libe~i. ma ha mea e le gllardie bianche della [>olo- sempre 1>arteR"Y.iatoPer il Partito ~ociaHsta. nia - ed essi mi domandarono se io • • • l anarchismo IIO!l è una COllce'.lWll~ ..;ne avevo le prove delle mie affermano- ~1a propria. della classe oJ>Craiu e solar.1enni, se io potevo stabilire questi treni te della cl<>...ssoeperaia: ecco la r .11kn,' del di murrizione sono stati inviati dal- 4 trionfo: permanente, della « ragione ~ l'Inghilterra alla Poloni.a ect. l!ermanente degli anarchici. L'awirch•smo e la concezione sovversiva elementare di Og'0i Stato è sinonimo di costrizione perchè lo Stato operJio toglierà alla classe borghese la libertà di sfruaarc il oroletariato, perchè lo Stato operaio sarà il presidio di un nuovo modo di produzione che sviluppandosi distruggerà ogni traccia di r,roprietà capitalisti~ e ogni possibilità di una sua rinascita-.. Ma la concezione pro1>ria della classe bor - 1\-hese non è staia l'anarchismo, ~ staia ia dottrina llbe~e così come la concezione propria della cl~sse operaia non è l'anl!ll'- chismo, ma il comunismo marxista. Ogni detennin,.ta cl<assc ha avuto una d~term_inata concezione, sua propri1 e di ncssu:1a altra c!asse: l'anarchismo è stata la concezione « marginale> dì og-ni classe oppre<;- sa. il comunismo marxista è la concezione determ:noata della classe operaia moderna e solo di questa.: le tesi rivoluzionarle del marxismo diven1a,l0 ci!.-a c.tualislica se pensate al!'iniuori del proletariato moderno e del modo di produzione capitalistica di cui il proletari?to moderJJo è la coils.eguenv.a. Il oroletarato non è nemico dello Stato in ~ e per sè, come non era. nemica dello Sr.-,_toin sè e per sè la classe borghese. La classe borgJie!'-e era nemica del'o Stato dispotico, del potere aristocratico, ma era iarnnwole al.lo $tat,, horghese. alla demccrazia liberale: il proletarìato è nemico dello <:tat.o horghe~. è nemico del rotere i!l mano dei capitalisti e del banchieri, ma è f'l•·orevole alla dittatura pro1etaria, al potere in mano degli operai e dei contadinl. Il proletariato è f~vorevo 1e allo Stato operaio come fase della lotta di classe. fa~ suprema, tn cui U protetariato ha ti sopr?.vvento c0tne iorza poli ica org-anizzata: rna (e classi sussistono ancora, sussiste la so.. cle·à divisa in classi, sussiste la iorma pro. pria di ogni società divisa. Ln cla.ssi. lo Stato, che ~ in mano della classe operaia e dei contadini per garantire la propria libertà di sviluppo. per eliminare completament.- b borghesi?. d?ila storia, per consolida, e le condizioni materi.ali in cui nessuna dlvisione di classi. ness1ma oppressione dl ,:,tassi riuò ancora detenninarsi. • • • E' possibile giur4:"cre a nna compos1:r.1.:,nc 1.cl dissiciio 1J0 1emlco tra comunisti e anar - chici? E' possibile per i g-ruppi ana,chici formali di operai coscienti di classe; non è possibile per I gruppi anarchici di i.ntelleltll'dli, p,vie~1onisU dell'ideologia. Per gli lntellett·1.,,:i i a1;::1 cli;smo è un idolo, è tL,a ra?:io, :.'essere det;a loro particolare atlivit:1 p,cscnte e futura: lo Stato operaio sarà '!f;et1:Jv~mc11ter,cr gli ~latori anarchd uno « Slato ». una limitazione di libertà, un.i, C()Sfrizioue. cosi come per i borghesi. P~ gli opera! liberta.rì l'anarchismo è un'arma di lotta c.ontro la borghesia; lo passione rivoluzionaria supera l'ideologia, lo Stato che essi Cllmbatto110 é veramente e solament.~ lo Stato borghese c2,pit2listico. e non sti?1 !o St'ito in sè. l'idea <ii St,.'lto; la proprietà te !'opera ini.iiat:i per correre alla dife~a ri·Joluzionaria; l!ll)prezzerà allora l'esistenza di un grande Partilo di!lla p~r .e migl:ùr:.: de! proletariato, di ,un Partito fortemente or_ gan'zzat.o e discii,linato che stimoli al!a creazione rivoluzionaria che dia l'esem,.,:o del sacriiizio, che trascini con l'esempio le irandi masse lavora:.rici e le conduca a S!1perare piìt rapidamente lo st~;o di aOV\-ilimento e di prostraziOJJe in cui '" ha ridotti! io sfruttamento capitalistico. • * * Lai concezione ~ocialist'l del processo ri. voluz!onario è caratteriz1ata da clue n')4e iondamcntali che Romain Rolland ha ri-'~- '-U1tto nel suo motto d'ordine: - Pess:rr.ismo dell'intelligenza. ottimismo dcli?. \ olontà: gli ideologi dell'a'llarchismo dichia.. Orj!'anizzatevi (I[ wmm10 del/!' organizzaziOni 11elJ.ari1·0[11zionerussa Gleboff). Scioperi Gopsi[dIIi fabnrica La sconfitta tlet Potere <le/la classe caPitalistica 11rodusseun grar. cambiamento 1wl. la vita della classe operaia e defle sue orga11izzazio11ieco110fi!/Che.Bisognò utilizzare immediatamente tutte le forza dei ~hulacal! per risolvere nuovi problrmi. sconosciuti fi. 110allora. mezzi l'introduzione del controllo overaio nelle officine, oppure se ne serviva nel provrio interesse per vrocurarsi delle materie prime e dei combustibili. Dopo la rivoluzio. 11e ,li ottobre, la /egg_ediede ai Comitali di fal1brica, alle Commissioni di controllo e per conseguenza ai si11dacalt (!aranzie sufficienti non solo per il controllo rea!e del/e industrie, ma anche per preparare il vassag - gio delle fabbriche e delle officine nelle mani della classe operaia. Gli scioperi verdetfero d'un tratto la /o. ro asvrezza e r:li operai rivoluzionari russi, che aveva110preso il 11otere11elleloro manl nell'ottobrr 1917, si dissero.: « Solto il go. rano invece di « aver in•eresse ~ a r\Quoir,_ vemo degli operai e tlei contadilri 11011vi re il pessimismo dell'intellig-cnza di Cari') è piti posto per gli sciop<'ri ,., ed essi li fe. Marx (clr. L. Fabbri: l.etterP ad /lii socia. rrro cessare avpena la rivoluzione fu com~ lista, ~irenz?. 1914. P. l,34), « in ,quanto :h~ piuta. GLI SCIOPERI PERDETTERO LA u~a :1votu~10ne av~enuta_ P~r I eccess?. ~ LORO RAGION D'ESSERE dopo la rivo. misena o d1 oppressione nchiederebbe I tStl- luzione di ottobre come mezzo di lotta de/. tuzionc di ~na_dittatura autoril~ia, che i::o- · la classe operaia' per mirtliorare la siluazi<>- t~eP.be farci i::iung-e\e?magan ( .) ad. un so- ne economica. Il potere <le gli operai e dei c'.3l~smo di Sta~o (. · ). ma ~o~ mai al. st cn11tadini stabilì la giornata di O/lo nrc per ci.a•hsm<>anarchico"· 11_ pes~im,smo socia.,- legge; rer:o/ò più tardi i salari per l'istes. Il compilo dei sindacati, in tale questione, fu det più importanti poichè era necessario di dare al co11tro/lo operaio u11'orga. 11izzazione regolare, bisognava lottare con. tro la corruzione dell'idea stessa clel con. frollo operaio che dei COMITATI DI F 48BRICA INTERPRETAVANO FALSAMl;.'.V. TE COME OPERA DELL'ORGANIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE DA PARTE DEGLI OPERAI DI OGNI FABBRICA ED OFFICINA SEPARATAMENTE. sta ha avuto una terribile riprova neg!I dVvenL'Tlemi: il proletariato è stato piomba io nd più cupo abisso di miseria e di op;:iressione che cervello d'uomo potesse immaginare. Gli ideologi dell'anarchismo non S4nno contrapporre a ima simile sitU9e.ione altro che una esteriore e vuota iraseolol("ia pseudo rivoluzionaria, intessuta sul più vieti motivi dell'ottimismo follaiolo e popola:.. resco; i socialisti le contr-'.lppong-0110 una enorgica azione organizzativa dei mi~liori e pii)· co:1sapevoli elementi della classe ,1pe. raia. i socialisJ si sforzano in tutti i modi di preparare, attraverso ~uesti elementi di aYanguardia, le piìl larghe masse a conquistarsi la iibertà e il potere capace di garantire questa libertà stess.a. l..a alasse proletaria t: ogm casualmente disseminata, nel!e città e nelle campaigne, intorno alic macchine o addosso alla zolla cli terra; lavora senza sapere il perchè del suo !acoro, costretta all'opera servile dalla minaccia sempre incombente di morire ci.i fame e di ireddo: essa, anche si raggruppa nei Sindacati e nelle Coooerative, ma p:r r,ecessi:à dt resistenza economica, no11 r,er elezione spontanea, non secondando impul- ~i liberamente nati ;nel suo spirito. l"t:t,P, le az10ni della massa proletaria iie<:essali~- incnte c1.rcolano in iomie stabilite dal modo .di produzione capitalistica, stabiiite dal potere di Stato delia, dasse borghese. Aspetta, e che una massa ridotta VJ. taii tson.. di7.bi:i di sch!av1tÌ! corporale e spiritual·. C- '>Dri:1a unt1 s,iiuJ)i,v st-0rico autonom, :•- sr,etta,c che es:;a spontaneamente lniz; e contmuz una creazione nvoluzionana, è ;:iura illnsione da ide1logi: fare assegnamen'.o SJJl't r,ica c:i;>acità creatrice di una• !.:i.le massa e non lavorare sisiematicamente r,ir orgaliizzare un grande esercito di m;i:t.mti disciplinati e wusapevoli, disposti a o~ gni s.acriiicio, educati ad attuare sirrrnlt:aueamente wia parola d'l)rdine, proni) ad assumersi la responsabilità eifelliv:i della rivoluzione, pronti a diventare gir agen. ti della rivoluzione, è vero e proprio tr.1dimento del.a classe operaia, è inconscia con. tror;voluz1one in anticipo. Gli anarchici italiani sono permalosi per - chè sono presw1tuosi. Si inalberano taci!. mente dinanzi alla oritlc.a, proletaria: prc. feriscono essere adulati e lusingah corno c:ampionl di ,iv'>luzionarismo e di coererza teorica assoluta. Noi siamo persua-.i che per !a rivoluzione è in ltalia necessaria la col. laboraz1011e tra socialisti e anarchici, ccllaborazione franca e leale, di due iorze p:).. litiche, baSQta. su problenù concreti prole. tari; crediamo i:ecessau-io però che anche gli anarchici sottopongano i loro criteri tattici tradizionaU a una revisione, come ha fatto IL Partito Socialista e giustifichino con motivazioni attuaU, determinate nel tempo e nello spazio, le loro affermazioni politiche. Gli anarchici dovrebbero diventaTe piìl liberi spiritualmente: è una pretesa che non deve sembrare eccessiva a chi pretende di volere libertà e nient'altro che libertà. (Dall'« Ord/11eNuovo~ di TC>ri110J. sa via. Ma da/ momento che la lotta del lavoro contro il capila/e perdette la sua ,,recedente importanza, le organizzazioni economiche dovettero cambiare la loro tattica trasfor. mando .!!li nrgani economici di lotta ani/_ capitalista in organizzazioni a11silarie dello Stato socialista stesso. E se nell'apr[le i9/7 fl rompagno Lenine non trovò aura espres. ,;ione che quella di marasma Per definire il mnvimento professionale ora egli rende o. maf!gio ai sindacali per il contributo, imvor. tante dato all'organizzazione della nostra e. conomia nazionale. Abbandonando il loro vecchio rompitn, i sindacati si occuparono da c111elmomento dei problemi TJilì difficili e r,izi comvlicati: /ll orl!anizzazione dell'industria secondo quello delle or{!anizzazioni professionali. .Voi TJOSçiamo !!iudicare ora lo s1•ilu1mo,!ella nostra i11d11striasocit1/ista, per !a varte c/rp com. 1Jio11011e!ol' rganizzazione di questa industria I ç/n.daca1/operai. Per assolvere questo compito. ,Jze noi abbi.amo t:reafr, i sinda. cal• di 11mlf11zlone.Prima della rivot11zio11e d'ottohrt, noi avevamo bisogno di Or!!ar.izzazioni operaie /Jasate sul prin;i,io del le. 1rnmcdi m, sliere per rr.ver m r;r'(;(I,~ ç11rrrç. so nella io;,a proletaria contro i! capita/I. smo dofJOIl mese di ottobre, i sindacati di questo .rztn<!re11011furono ir1dispensabi!! al fi11ecUutilizzare per il meglio le nostre for. ze nelforganizzazione della vita ec<Ynomica. IL COMPfTO DEI SINDACATI OPERAI NELLA RIVOLUZIONE Df OTTOBRP, FU COSI' IMPORTANTE che si ha il diritto di dire che essi entrarono in Prima Unea nel nuovo Stato socialista. Cosi a Pielrogrodo come a Mosca, i centri del movimento sindacale erano il OUARTIERE GENERALE DELLE FORZE RIVOLUZIONARIE e tutti i tapl del sindacali sl trovavano semvre al loro posto di combattimento neUa lotta con. tro il potere dei capitalisti. Come risultato del [ai-oro dei sindacati, vi fu una linea di demarcazione ira il con. frollo operaio e l'organizzazione della pro. duzione. Quest'ultima fil trasmes~a ai lon. sigli dell'economia nazionale, do,·e sedeva. no anche i rappresentanti dell'organizzazio_ ne sindaca/e. I rappresentanti dei Comitati di fabbrica e dei sindacati entrarono nella direzione dellé intraprese nazionaU. che e. rano interamente sottoposte agli organi e. co11omici dello Stato socialista. La Com. missione di controllo era incaricata di ve. rificare tutto l'apvarecchio dell'intrapresa, come Pure la <listribuzione delle materie Prime e dei prodotti fabbrieali. Mando dalla Russia questa prima corri- - 6TJondenzain cui descrivo in una formo - - - - semplice quello che ho visto nel mio viag _ gio, perchè è soprattutto__con questa obbiet. tiva immediata realistica narrazione di cose viste cogli occhi d'un uomo onesto, che --- ---- ·- - -- ·- penso di giovare aliai ripresa di rappvrtt 11or111aIlria Jta_li_a_e Russia. Per ~Poliiica, per lo studio dell'organizzazione sociale -- , 'f!l':!1__!iluazione del paese nei suoi verl a.. spetti, per penetrare_ nel suo spirito, neu·a. nima e nella passione_della tragedia e della creazione di questo magnifico popolo ~usso, -- - - mi è neces~ario ancora_ del tempo e sulle mie conclusioni, sui miei giudizì si avrà il ~iritto_di discutere. Ma-;;- queUo-;;h~ ho vt. sto materialmente, toccat;; con mano- e ~he mi.!0110_s~orzato di riferire senza commen. ti, senza giudizi, senza interpretazioni su - - - - , questo, donumdo e pretendo che si cred~. - -- -- 7:._roppoa_ lungo sono_state dette e diffuse Lo stato mar;giore della rivoluzione di ot_ tobre si trovava alrtsliluto Smo/ny, negli appartamenti dei piani inferiori. occupati suJJaRussia cose false e tutta !Europa h~ dalla Commissione centrale delle organizza. t le zionl professionaU di tutta la Russia. E' f<ì P::.ga O - _spefe di queSle menzogne. che fu organizzato il governo degli operai ~':!_~ro_clte gU italiani, di qualunque parti. e dei contadini ed è là che l'ufficio rivolu- to, comprendano questo. e soprattutto com. zionario dei Comitato del partito comunista - - di Pietrogrado dirigeva iJ movimento ope. prenda~he_è __!-oloroso che wz cittadino rain in auesta dttà. ~'ltalia,_!rovandosi_in_ Russia, debba arros • I rappresentanti del rwstro movimento sire di quanto si è tentato di far credere sindacale ass1msero un gran compito nella - - - - - rivo/uzioM di ottobre. Nei primi mesi i sin- r_ie~~stro paese iniorno a un POPolO!.c..~. dacati seguirono la corrente generate della ha il diriJto di decidere liberamente delle lotta rivoluzionori..a dell.a classe overaia per ------------ ----- - il mantenimento del potere degli operai e sue cose lnJerM. dei contadini. Poi quando sorsero i nuovi problemi del consolidarsi dello Staio socia. lista e della rinascita di tutta la nostra e. conomia nazionale, dell'industria, del commercio, dei trasp0rti, ESSI PRESERO LA DIREZIONE DELL' ORGANIZZAZIONE DELLA NUOVA RUSSIA SOCIALISTA. fl primo Congresso delle oraniz::azinni pro. fessionali di tutta t,a Russia sta!Ji/1, in ge_ ARTUROCAPPA (dalla Stampa di 1·orinoì. La trave ... lo replicai che a fine di poter entrare nelle decisioni segrete del go· vemo inglese sarebbe neressario di :•,1~•~ c'i)J)rcssa e.o ì: la coscienza J;fh'><t di ogni classe dominante. Poichè og-ni owrcs.. sione di classe ha Preso forma di uno Stato, l'anarchismo è la concezione sovverche essi vvgliono SOPPrimere non è zià la --- naio 1918, che: « Il centro di gravità della , La Patria» - organo dell'Opera bonoazione sindacale dev'essere spostato nel do. mellia.na, cioè orga,10 dei fJTetl che fanno mir.io d1:ll'organiuazlone àeUl"l vita econo. consistere pP.r sè il lavoro nel dire 1111ma es. mica. del paese~. Da questo moment.1 { si11. sa al giorno e nell'assolvere con quattro a. datati si consacrarono al lavoro d'orgarriz- vemarie e ouattro paternostri dieci animelza1:ione e durante i dieci mesi delle prime /e perdute, ogni settimana - si è cnmf)ia• edificazioni socialtste, essi aiutarono il po. ciuta contentona a ripetere la storiella del tere dei Soviely a ricostituire l'economia ferrovierie ticinese, che, vedendo il compn. nazionale completamente disorganizzata. g110Serrati an<lare in Danimarca in prima imporglisi con mezzi rivoluzionari e siva elementare che oone nello tato m s~ cosi trarre in luce tutti i documenti .e per st la cagione di tutte le miserie deld li . f la classe oppressa. Ogni classe, ctiventa11,. ella sua PO llca e.c;fera,come u da do domi11am!e. ha realizzato la propria con. noi fatto nel 1917. cezione anarchica., perchè ha realizzato la Ogni uomo istruito, ognuna che sl interessi sinceramente di politica, conosceva già avanti la rivoluzione che lo Zar aveva segretame11te tramato coi rapaci governi de!l' ln..!!hilterra, della Francia, degli Stati Uniti, dell' I. talia e del Ciapr,one per la spartizione delle terre di Costantinopoli, della Galizia, dell'Armenia, della Siria, della Mesopotamia. Sclo det!li sciorchi o de!!li ifJocriti (e<.clusi le ma,;se a· nalfabete) potevano n(':tare aueste propria libertà. Il borghese era anarchico 1>rima che la sua. classe con,iuistasse il potere politico e imponesse alla società il re.. gime statale idoneo a presidiare il modo di produzione capitalistico; il borsrhese continua ad essere anaTchico dopo la sua r:vo. luzione perchè le leggi del suo Stato non sono per lui costrizone; sono le sue leggi, e il borghese può dire di vivere senza leg-- ge, può dire di vivere libertar amente. Il borghese ridiventerà anarchico dopo la rivoluzione proletaria: allora si accorgerà nuovamente dell'esistenza di uno Stato, dell'esistenza di leggi estranee alla sua rnlon{à. ostili ai suoi interessi, alle sue aUtudini, alla su.a libertà, si accorgerà che ■ I liotecaGino Bianco • proprietà». ~encrie«mente, ma il mod,) ..a. mt2>listico di proprietà. Per gli operai all'lrchici l'avvento dello Stato operaio sa:-à l'avvento della libertà della classe e quindi anche della loro personale libertà, sarà la via aperta Per <Y.<"neisperienza e per oirni tentativo di attuaz.i071c p0siliva degli ideaii J'.)Toletari: li lavoro di creazione rivoluzionaria li .assorbirà e ne farà un'avarunianlia di mili+anti devoti e disciplinati. Nell'atto positivo di creazione proletaria nessuna difierenza Potrà sussistere tra Operaio e operaio. La società comunista non può essere c:-,)struita d'imperio, con iegl!i e decreti: essa spontaneamenh, scaturisce dall'attività storica della classe lavoratrice che ha acquistato il potere di iniziativa ne!l~ produz <»e industri aie e agricola ed è portata a rior!\'anizzare la produzione in modi nuovi, con un nuovo ordine. L'op"'raio anarchico apprezzerà allora l'esistenza dl un potere accentrato che zii ~arantisca per. manentemc.nte !a libertà acquistata, che gU permetta di non interrompere ad ogni iitanAbbiamo riprodotto l'artlcoto dall'Ordine Nuovo, af/inchè gli averai italiani in /svizzera conoscano con precisione le correnti idealisllche, le concezioni ed i cri/eri po/i. lici che si dibattono i11 Italia in seno al Par_ tito e fra i d.Uferenli gruppi sovversivi. Vogliamo sperare che e i compagr.i socialisti e i compagni anarchici ce ne saranno grati specie in quest'ora di febbri i" prer,a. razinnr ri ,'C'/11zionaria. (i'i. d. Q} PeP l'ideele Abbia tu dato tutto, ma non la vita, sappia che non hai dato ancor nulla. **• Chi vuol vincere non deve ma.i piegare. BRAND. Al mome11to deUa rivoluzione di ottobre, classe, gli avrebbe ricor<lato - se vero - la nostra industria era alla vigilia di una di essere ritornato una volta in lfalia • in completa rovina; le fabbriche si chiudeva. carretta,». 110 a diecine; gli industria/i abbandonavano A presci11derr dal fatto rhe nei treni in. i loro affari e fuggivano dopo aver tutto ternazionali diretti 11011si può viar:giare che saccheggiato. La classe operaia non restò in vrima classe - di cui la resvonsabilitcì. e inattiva innanzi a questo staio dl cose. Es- la colpa è tutta, esclusivamente. del siste. sa si mise a lavorare coi suoi proprt mezzi. ma borghese tanto prediletto ai Predicatori a/la ricostruzione delrindustria e della pro. de "La Patria» - noi domandiamo a que. d11zio11eI. Comilatl di fabbrica ottennero il sti aguzzi catoncelll: diritto di controUare la vita economica del,.. O/;e, cari don Abbondi, come vo: sre. le fabbriche, sotto la direzione dei sindacati te partiti coi piedi nudi, l'umiltà e gU strac. e di scartare tutti gli elementi, che impe. ci del modesto Nazzareno, ed oggi sfete dissero lo sviluppo dell'industria, proprietari, vascl11ti e lardellati ? Prima della rivoluzione di ottobre, il con. GilardJte fa trave che e negli oc~hi vo. trailo operaio non aveva la forza necessa. stri, e pol. se ragion v'assiste, 11011dite ma. ria per la ripresa deUa produttività <le/le le <lei. . . Prossimo, che è u 11 peccataccio nostre industrie. poichè il governo social- secondo il vrecetto ,Teila santa madre chie~ democratico di allora Impediva corr- tut/l I sa romaM.

Il ritorno del mutilato Io odio le liti. Se essa ti vuol sposare, io non dirò di no, ma se essa non vuole tu la lascierai in pace. Se sento ancora una volta che tu le hai messo le mani addosso, ti manderò al diavolo. Hai capito, vero? •. Giova.ilni Bojd3u, soldato ungherese, era un gran bel r2gazzo una volta, ma era àiventato l::err brutto da quando le ,;,;heggie di un ooice ricevute in pieno viso lo avev2no completrur.ente sfigurato. Che avrebbe detto Marcsa nel riceverlo? , Marcsa? Vi riceverà a braccia arerte gli dicevano nell'accarezzarlo le belle C:e:me dell'ospedale. . . . . . . . . . .. Eroe, patria : ancora egli udiva risuonare nelle sue ore.:chie queste parole, ma in fondo non si sposa la patria, si ~f,C!::a un uomo di ossa e di carne e la carne r.ua non era più gran che attraente. La gente al vederlo si voltava dall'altra parte. E Marcsa che cosa poteva essere diventata in tutto il tempo che era trascorso? Il socialista del paese, il p:cco!o gobbo, aveva fatto un'allusione molto cattiva sul conto di lei; il signore presso il quale la ragazza era a servire la colmava di favori, e il signor barone era un gran beli'uomo, non era sfigurato dalla guern come il povero Bojdau. Gli uni vanno a farsi rompere la testa, gli altri restano tranquilli a casa loro a guadag:,.are i milioni fabbricando projettili: così aveva netto il gobbetto socialista. Ula lui, Bojdau, servo fedele del suo castellano, avrebbe dato ascolto a quello che diceva uno di questi « compagni »? Marcsa però, Marcsa, che cosa era diventata lei? Questa domanda lo assillava mentr'egli si dirigeva pieno di entusiasmo verso la casa della fidanzata. Da lontano ·la vide che attraversava il cortile e chiamò: , Ma resa! Marcsa ! , . Marcsa si voltò. Lo :;guardo curioso, le palpebre abbassate, lo lasciò avvicinare. A tre passi di distanza Bojdau si fermò: Ma.resa I •, ripetè con la voce bassa e scrutando, ansioso, il suo viso. E vide quel viso cambiar colore. la vide diventar p211ida come un cencio, vide lo sguardo della sua Marcsa fissarsi sul povero volto rappezzato, percorrerlo da sinistra a destra e arrestarsi su quel buco di carne cincischiata che gli teneva luogo dì guancia sinistra. Poi si disegnò negli occhi di Marcsa una espressione di orrore: si nascose il viso tra le mani e fuggi come una pazza. Bojdau la guardò allontanarsi, con l'animo pieno di tristezza. Lo sapeva che era brutto e che al vederlo tutti fremevano di orrore, ma che Marcsa fosse fuggita, di ciò egli non poteva darsi pace. Eppure lui, Giovanni Bojdau, non era di quegli scapestrati che fanno violenza alle donne: se com'egli era adesso non piaceva più a lei, essa era libera di trovarsi un altro innamorato e lui, Bojdau, avrebbe ben trovato un'altra ragazza che lo amasse. Di ciò era sicuro, e non avrebbe mancato di dirglielo. In tre salti la raggiunse, la prese per le braccia • Perchè scappi? - chiese con voce sorda e affannata - se non mi vuoi più non hai che da dirlo. Non aver paura, no, non ti voglio mica mangiare! ». La ragazza lo guardò fisso, non sapendo eh~ fare. Bojdau, vedendola tremare in tutta la carne, non era lontano dal provare per lei qualche sentimento di pietà. e Cosa ti è capitato? ,, chiese guardandolo. Bojdau diventò rosso di collera: « Te l'ho ben fatto scrivere che uno scoppio di obice mi aveva colf>ito in pieno. Non avrai certo pensato che ciò potesse farmi diventare più bello. Se non mi vuoi più, non hai che da dirlo. Voglio che le cose siano mes$e bene in chiaro : sì o no. Non ti voglio obbligare a sposarmi per forza. Dillo subito cosa vuoi, e sarà sì oppure sarà no ». Marcsa tacque ancora, vi era nell'aspetto di Bojdau qualcosa di impressionante: a vedere l'unico occhio che gli restava, ci si sentiva prendere da un brivido che scendeva fino alle viscere. Marcsa abb;;,.ssò gli occhi e balbettando disse : . . . . . u Ma tu non hai ancora una posizione. Come potremo metter su casa? Dovrai prima rivolgerti al signore per sapere se... ». Giovanni Bojdau credette vedere delle fiamme rosse balenargli davanti agli occhi. Il signore? Essa parlava del signore ... La prese per i polsi e affondò in essi così profondamente le dita che Marcsa nrlò di dolore. • Il signore, gridò Bojdau, che cosa ha da vedere il signore negli affari che riguardano me e te? Io voglio una risposta: sì o no. Quando si tratta di noi due il signore non centra •· Ma, improvvisamente Marcsa si era raddrizzata, aveva ripreso il suo contegno fermo, le guancie le si erano colorite, le scintillavano gli occhi di fierezza: aveva preso quell'espressione altezzosa ch'egli ben le conosceva, col capo un po' chinato ali' indietro e lo sguardo provocante. Bojdau si accorse del cambiamento e vide ch'essa guardava qualcuno che passava dietro di lui. Le lasciò liberi i polsi e si voltò in modo brusco. Era ciò ch'egli aveva pensato : il castellano, uscito dalla fabbrica si avvicinava. seguito dal Tosh, la guardia forestale. Strisciante come una gatta, Marcsa si era avvicinata a lui e gli baciava le manL Sojdau li vide venire a sè tutti e tre e abbassò il capo come un torello che si prepara all'attacco. Sentì crescere ~~ntro a sè un sentimento di fredda dec1S1one, una calma truce, simile a quella ch'egli già aveva provato nelle trincee nel momento che la tromba suonava la carica. La rnano del castellano si posò sulla sua spalla ed egli indietreggiò di un passo. Ma di cosa parla il castellano? ». Parla di eroismo, della patria... e di simili altre sciocchezze che con Marcsa non hanno niente a che vedere. E Giovanni Bojdau non si muoveva. Le parole cadono su di h1l, come goccie di pioggia, ed egli lascia fare senza curarsi di quel che gli si dice. Il suo sguardo erra inquieto, dal castellano a Marcsa e di qui alla guardia forestale, fino a che si ferma su qualcosa di luccicante che attira la sua curiosità. E' l'impugnatura nichelata del coltello da caccia della guardia. Un raggio di sole brilla in esso. e E' come una baionetta pensò Bojdau, e gli venne l' idea di trarre la lama dal fodero per affondarla fino al manico nella cune di quella sgualdrina di Marc- !'a. l',fa le anche rotonde di lei, le sue sottane gonfie e scarlatte lo facevano esit<'re. Non alle donne aveva egli fatto la guerra; non poteva nemmeno Immaginarsi come sarebbe stato l'affondare una baionetta in un corpo di donna. Volse gli occhi al castellano e si accorse di avérlo irritalo col suo silenzio ostinato e provocante, ma nel vederlo gli tornò a mente r immagine di un grosso russo che aveva ucciso in un attacco. Stringe i denti come lui, pensò. E si rappresentò il modo come i suoi lineamenti a poco a :,1oco si sarebbero rilassati e come i suoi occhi avrebbero preso una espressione di stupore e di interrogazione muta, precisamente come quelli del russo ch'egli aveva assassinato. Non parla dunque continuamente di Marcsa, il castellano? Che cosa importa a lui di Marcsa? E improvvisart)ente si raddrizzò. « I miei affari con Marcsa li aggiusterò ben io da solo, signor barone. Ciò non riguarda che essa e me •• disse con voce roca, fissandolo. Lui, il barone, aveva ancora i suoi baffi piegati e arricciati sulla punta. Cosa aveva detto il gobbo?« Gli uni vanno a farsi scannare, e gli altri ... ». Dopo tutto, il socialista non aveva poi detto una sciocchezza tanto grossa. Il barone montò sulle fgrie; Bojdau non badò alle sue grida; guardz.va ostinatamente, come ipnotizzato, il manico lucente del coltello da caccia. Soltanto quando udi più volte il nome di Marcsa fece attenzione a q•ello che il barone diceva. « Marcsa ora è al mio servizio ... •. ecco ciò che diceva il barone e tu sai. Bojdau. che ouoi contare su di me. Se ti piace ti darò- un'occupazione presso i cavalli; ma non bisogna che tu dia noia a Ma.resa. '' La n1ad re patria ., Ecco uno degli articoli votati dalla Federazione Retluci al Congresso di Lucerna, di cui la Vice-Presidenza per il Cantone Ticino, lamenta oggi l'ommissione. « La Federazione non potrà far sua la politica particolaristica di nessun partito; ma si riserva di assumere atteggiamento secondo i suoi interessi e secondo i suoi sentimenti in ogni questione che concerna sia la classe dei reduci sia la prosperità materiale e morale della Madre Patria». Senza commenti, in merito all'ava· criottismo della Federazione asservi· ra disi1Noltamente dall'emerito sra· gionatore di Lugano. Pallido di furori!, Bojdau esclamò: « Mandarmi al diavolo! Il signor barone vi.:o\e dunque mandarmi al diavolo! Ci vada lei piuttosto. Io lo so cosa vuol dire stare a casa del diavolo; ho dormito sei mesi nell'inferno, io. Non ha che da euard:1rmi in faccia, il signor barone, ~er convincersi che io esco dall'inferno. Fare i generosi qui, riempirsi le tasch-.: fè mandare gli altri a farsi scannare, ecco una cosa comoda. Chi si è imboscato a casa sua non dovrebbe mandare al diavolo quelli che per lui hanno sofferto le pene del!' inferno . La sua collera era salita a un grado tale ch'egli si esprimeva come il piccolo gobbo socialista e non si peritava più di dire il suo pensiero. Era lì, diritto, pronto all'assalto, i muscoli tesi come una belva feroce. E vide il barone scagliarsi su di lui, col volto scomposto dalla collera; vide lo scudiscio del barone fender l'aria, lo vide avvicinarsi al suo corpo, ma il colpo che gli sferzò il dorso, quello non lo ,;entì più. D'un balzo, aveva strappato il coltello da caccia e l'aveva affondato nei fianchi del barone. Ma non aveva levato il braccio, non aveva fatto un grande gesto, per non permettere ai presenti di trattenerlo; no, aveva agito calmo, tranquillo, con un piccolo movimento brusco dal basso in alto, come gli avevano insegnato al fronte. Il coltello da caccia non era peggiore- della sua baionetta, anch'esso affondava dolcemente nelle carni. E avvenne quel che sempre era avvenuto. Giovanni Bojdau, il mento chino in avanti, vide il viso del barone, congestionato dalla collera, farsi liscio come se un ferro da stirare lo avesse appiattito, Vide gli occhi dilatarsi, vide in essi quell'espressione di stupore che così spesso aveva osservata nei soldati russi da lui uccisi, ritrovò in essi quel mi:~o interrogativo degli occhi che sembravano dire: e Che hai fatto? •··· Ma ciò che più non vide, fu il corpo del barone cadere in avanti, perchè un colpo fulmineo si era abbattuto anche su di lui, di dietro, sul capo, come se da urra altezza immensa gli fosse caduta addosso una cascata d'acqua, con un rombo assordante. Per un secondo vide ancora il viso di Marcsa circondato di un cerchio di fuoco, poi cadde, il cranio spezzato, sul corpo del suo · signore che steso per terra si torceva nelle ultime convulsioni. ANDREAS LATZKO. Noi e voi Vi fu « un refrattario ... agli specchietti per le allodole~ nelle Pagine Italiane della settimana scorsa, il quale sprovvisto di ogni senso di critica positiva si mise ad urlare al ,·ento: ~ Avete costituito la Lega Proletaria e che cosa à fatto, che cosa à ottenuto la Lega? Kulla, proprio nulla, un bel nulla,. Piano piano, caro refrattario ad ogni lume di ragione. Se tu e tutti i tuoi amiconi non vi,·este nel mondo della luna e non possedeste un cervello rimpinzito di mdcnsaggini. avreste intuito, pensato ed ammesso che a questo mondo non è possibile fare due cose insieme. e cioè: allorchè partito socialista, organizzazioni operaie e Lega proletaria sono stati :mpegnati a fondo, con tutte le loro ris0rse e il loro sacrificio, nella lott:1. durata PER BEN TRE MESI dei muratori e manovali nella Sdu-.:ra, è stalo materialmente impossibile di sviluppare l'agitazione reduci così come si voleva con tutta la nostra maturata rifle~3io1H~eù il Sei tu organizzato ? - Orga11izzato! Già . .. coi rifonnistacci svizzeri ? (:osit fnre nostro proponimento. I nos:ri reduci, Jal \'llOi 1 Sampieri di Zurigo, 'li ~.raulini di Lo- - E tu cosa sei ? sanna. ai compagni di S. C~allo, di Gos- - lo sono rivoluzionllrio, vogUo gere questo mondo vigliacco • • sau. di Lucerna e cosi di S.!gu\tc. son? diStrw!- nella stragran .le mairg1oranza mJratori e - Come intendi tu distruggere il mondo vigliacco ? -·- CoUa, dinamite. . . ecco il rimedio. - Cosa farai colla dinamite ? - Farò saltare i palazzi drl re, i 11al.azzi del ministri, i pa/qzzi dei borghesi . .. - E fl11 quando troverai tanta dinamite per far saltare tanti palazzi, cosa farai ? - Farò, farò . . '. e ltt cosa farai ? - lo ? Lavorerò ogni giorno, ogni oro ver orgamzzare mi operaio e per comlurlo manovali. impegnati, gi:Jrno . per gioq10, ora per ora, nell'agitazione lun!:"a e di[- ficile dell'arte edilizia, ed i sacrifici so&tenuti, di denaro di tempo e ,Ji e!1erg-ie, dae;li operai, compresi i reduci organizzati. sono stati grandi e nobili. In questo frattempo. che cosa avete fatto voi. caro signor refrattario. cari galantuomini della Federazione. voi che non avevate nessun impegno? Voi. gli impresari e i cavalieri che sono nella vostra federazione, avete continuato a fare le vostre buone digestioni, a vivere collo Ml mezzo della lotta dl classe. • - Glà, per pagare le marchette pendio ai segretarl traditori . .. <' lo sfi. sfruttamento consumato sulle fatiche degli operai. e all'appello lanciato ùalle vostre ~pagine., in prò degli scioperanti avete risposto con i dicci franchi del vostro direttore. - Cosa vuoi dire con segretari traditori? - Che se la fa11110coi vadroni! E s:0110 contro la rivoluzione! - Ma chi è che deve fare la rivoluzione, i segretari o i lavoratori ? - I lavoratori. . . ma i segretari. i capi i11gan11ar.oi lavoratori. Sono dei /JOmpieri... - Uri operaio che ha- convinzioni rivouz. zionarie v1on si lascia fJOmpare dai. . . - Già, già . .. mq i lavoratori souo de.. gli ingenui. - Hai ragione·, ma i lavoratori i11genui s0110 o i disorganizzali o I semplici tesserali. L'operaio orgaruzzato sa che l'orga. njzzaziolle è uii semvlice mezzo per la rivoluzione. Allora c;t diventa seriamente or. ganizzato, quando i è seriamente rivclu. zionario. No11 r:"è ri1•0/uzi/J11esenza organizwzione! J\,·etc inoltre inaugurato la bandiera del fascio reduci di Locarno colla sant:'! benedizione dei prete, aYC'le festeggiato a Zurigo la ricorrenza monarchica dello Statuto coli' intcn·ento in veste ufficiale del console cli sua maestà il re d'Italia. Avete poi promesso 13 costituzione in {svizzera di tre uffici di assistenza per i reduci ed altre simili spacconate come quella dei quattro mila reduci aderenti :i.Ila vostra federazione! Blu[fisti '. Da parte nostra, riconoscendo ragionevolmente che le sole forze operaie e socialiste italiane esistenti nella Svizzera, non ànno la possibilità e l'cfficenza di affrontare direttamente la lotta contro il Biblioteca Gino Bianco go\'C:rno, abbiamo incaricato il Comitato centrale della Lega in Italia di includere nel programma generale dei rtduci proletari quello speciale ai reduci emigranti, e la Lega lo ha fatto suo, e per le rivendicazioni si è battuta valorosamente, decidendo il governo a dare la polizza a lutti i reduci e ad aumentare il sussidio alle vedove. Signor refrattario, 11: guardie regie ed i carabinieri del vostro Stato e del vostro ordine palriottico borghes~ ànno massacrato sulle piazze di Milano e sulle piazze d'Italia reduci e feriti di guerra operai, che avevano dato il loro ~angue per la guerra di cui voi vi vantale, in nome ... degli slavi annessi per forza alla grande Italia. in nome della libertà dei mari e dell'indipendenza dei popolo 1 ' ! Quali e quanti sacrifici avete fatto voi e la vostra :'.'\azionale, il di cui avvocato venne a promettervi i tre uffici di assistenza? Se voi possedeste un cervello pensante , i si potrebbe convincere; ma, se i muli servono ancora a qualche cose di utile, voi non potete far altro, che tenere i ceri intorno alle carogne che possiedono una laurea d'avvocato. Lega proletaria Comitato di:retti vo Ct->munlcadonl Alle Sezioni.· 11 Comitato Centrale di Milano c·informa che sono ancora pendenti le trattative col ministero per le speciali rivencLicazioni presen· tate nel nostro memoriale. Per questa ragione il C. C. è del parere che non si debba a11coraincominciare l'agitazione decisa dal nostro congresso. In ogni modo le sezioni si atter· ranno scrupolosamente alle istruzio· ni che riccveram10 con apposita circolare odierna. Espulsioni. --· La Sezione di Ginevra ha proceduto a:l'espulsione di due soci per atto cLicrumiraggio. Richiamiamo tutta l'attenzione del. le singole sezioni su questo grave inconveniente derivante dalla buona educazione ... civile che i reduci hanno avuto nei fasci federalisti. Tutte le sezioni. in caso di crumirnggio da parte di un socio, devor.o -decidere <;cn,z:attrola sua espulsione. Il -Segretario: PEDRONI SOTTO COMITATO TECNICO. Atti. Si rende noto ai compagni delle Sezioni a noi dipendenti, e che ci hanno inviato pratiche da espletare, di attenersi ai casi di massima serietà, onde il nostro lavoro non debba risultare nullo, o contradditorio. Per il padre del caduto in guerra Pampalughi, di Meilen, ed altri casi simili al suo, abbiamo inoltrato reclamo alla Delegazione del Tesoro in Como, ed appena in possesso di informazioni glie le spediremo. IL COMITATO. Arrfrl,(lmo ail'ullimo p0r/o di guardv1 della rronliera estone. Al di là della zona neu. tra vtdiamo in 1onta11a11z1a111/aJU11d1e,-r3os, sa. F' il primo posto di 2uardia rit>ii'rs,.~1•.:i10 ,omunista. Il corriere bohccvico che viaggia co11 1101 attr,Nersa solo la frontiera ver Jo:nc111dari: per n.oi /'autorizzazione di entrare in ll11ssia. Dopo una mezz'ora u11a bandierri bumca ~i ci:...<, ·,cino alla /Ja11,dierarossa. E' il se. gnu1e chl Possiamo proseg1Jirc. I ret;lolall mob1.'i, che sbarrano la strada, sono tolti dalle sentl11elle estoni e le slitte riprendono le11tame11te il cam111i1wP. assata la zona 11w. tra ,·icino allo sbarramento è un ·grupI;0 di sol</ati dell'esercito rosso. Quattro se11tir., l. le sono immobili ai lati della strada; gli al. 1ri soldati var[a110, ridono. Un ufficiale ci viene incontro. Il corriere bolscevico mi di. ce che è cm ex operaio. Ha l'aspetto forte. intelligente, simpatico. Domanda i 11ostri nomi e ci dà il benvenuto sulla terra d.l[a Russia comunista. Le slilf e rivre1ulono il cammirw rapidamente. - Tovarish, dasvidani;.ll! (compag11i, arr,.._ vederci!) - ci gridano i soldati. Da questo momento siamo tulfi tv,arish. La Russia i11tera è fatta di 100 milioni dl tovarish. Sallo dalla slitta a terra e seguo U corteo a viedl, rorre1ulo. Voglio toccare forte coi miei piedi la terra di Russia. Sono il primo italiano che viene dall'Italia ,ze/la R1tssia dei Soviet. E' un mondo nuovo, u11a mw,·a socieui, 1111anuora umnnit<i clw ve11. go 11 scoprire, <t conoscere. Arriviamo di notte a Yambourg. "fam. bourg è semidistnilta da/la guerra. L'esercito di Yudenich sco11Jitto ha incendiato vili di mefci del pase. Qualche casa è illumina. ra: automobili militari passano per le sira. de. Ci si conduce 1iella casa del commissa,.. rio civile della zona dove ci si offre 1111'af. fettuosa ospitalità. La tradizione della vec. chia ospitalità russa contirUJO nella Russia conumista. lntomo a una grande faro/a, sii cui è il tipico sam1vvar. prendiamo il the co11 vane, burro e uova. Provo una 1'rade~ vole Sll!nsazione di inllmirà come se mi fro. vassl in /talla. Una bimba mi corre tra le ginocchia e mi abbraccia gridando: Tù\·a. rish italianski! (cOnl/Jagno Ua/ia,w). Passiamo la notte /Jr w1 vagoIie a//a staziOnC', i11 attesa che giunga da Pietrograflo, do,·r è stato te!egraf<ito il nostro arrivo, 111w, vet - tura salone e una l"ettura letto per proseI:wirc. ARTURO CAPPA ldaUa Stampa di Tonn"'· AIJ' Avvocato di ., V. I. •• Noi abu1amo !>Cmprc saputo che iU av. vocati - sah·o rare eccezioni - sono nati a9posta per diiendere cùn buone r a~inni o con arzigogoli curialeschi, ogni causa, tutte le cause che sono loro aiiidate, giuste. non ~iustc, nobili od ;gnobili. 0•1eil,> è 11 loro m:stierc, finchè di!rà l'ordiname•1to t-r,r:;he. S(;. Ma un po' di , i~petto alh :.,:::~~ più pi.i. na td ai fatti bvn con.rollabili non i.;rcbbe rn~!c, sJ;l!c1. quando .. nel campo ro,ihco ne va di mezw non solamente fir1u:rcs. '>;! prc,prio e del proprio cliente; ma que'. ,o de,la chiarcaa d~llc idee e deih prt:ei- '>Wne delle iccli. Fin dal sorgere della W,(a proli:taria, ,1'.\j abbiamo avuto una polemica colle « Pal('inc ita!ia,1e » e col suo attuale <liret,ore. Qu~ii sono stati i i'a·,ti e le idv:! diSCUSSl: e quanta è staia la sincerità e ia log:ca messa dal nostro contradditore ·; No: aifcnnammo. anzitutto, che: 1 l esci deìla l eclerazion.: furono costituiti v,.: in. tc.res&..mc::to dei ~rurpi bor;;hesi ,mi,os..:a tisi in lsvizzera e colle prt;ssioni ,b con. ~ùh d<!ila monarchi? orovando la n0st~ asserz10ne coi ra1ti citati nelle corr:s;,ù"ltiente dei nostri reduci. col ~ 1attfJ.. r,!;c i rcdud della Federazio::e 11011 ànnù m:u vcr. <·ato un soldino di quo:1 e i fondi dei 1 '1!.d furono versati per iniziativa d::i grupr,i µa. lriottici allo scovo di servirsi dei rPd11<:ia loro r,iedesrallo nella ,•ita cotoniate. com~ è stato il caso o. Zurigo. a Ginevra. a Lo. sauna. a B1e11::e;col fatto che le ;111torltà consolari sono sempre intervenute ufficiai. menle nelle maniiestazioni dei reduci fa. scisti, cooservandù t3le influenza chè una disputa sorta a Mani~rny tra reduci, colonia e e ltalia Nuova » fu so10 risol•a coll'intervento del console di Briga. L'avvr.r.:atù d1 « Pagine ltaliiaii1c » se la. sbrigò dicendo: q Tutto questo è falso b. Noi affermammo e dimostrammo che gH clementi politicamente bOrghesi della Fede. t1;l.,zionc di Ginevra avevano c.ompiu!o un grave abuso della buona fede dei reduci, ln<liri.zxando al ministrQ - senza i! preav. viso dei reduci - la vergognosa pro-testa c.ontro l'am;iistia ai wserto-ri, e poic.hè l'avvocato di « Pagine » si -dichiarò d'accordo colle opinloni dei reduci di Coira e, vera. mente del compagno Mognato, ,101 gli d0man{lammo di prendere una posizione net.. ua e di dirci se i dirigenti della Fed'.!ra-zione avevano sl o no abusato deUa buona fe.. de dei reduci. L'avvoc3to non rispese. Noi aifermammo che i Fasci reduci sono sempre resta-ti sotto la direzione di elementi bOrg-hcsi - per interessi o per principio - e abbiamo provato l'asserzione citando il cav. Landi presidente del fascio di Zurigo; Rossi, del Fascio di Montre!lx; i padroni Giamotti e Noseda, pùnteiici del. la colonia e del Fascio di Vevey; l'i'lltraprenditore Perino, capo dei redud di Mar. tigny_ contoma10 dai padroni Pùrcel!ana, Gualino Giurctti, tutti sotto l'alta protezi0ne del ricco cav. Barber.ai Saverio: il te. nemte Ducoli ai Zl.14r. il quale, quando par. la ai reduci, non à eHro da ricordare q che ogni reduce à il dovere di tenere alto il nome d'Italia-•; il Varlecch!; il Bellarlù ed il Guerra di Lucerna, i quali non sono stia,ti mai un'ora solei in trincea - e la lista potrebbe c011tinuare. L'avvooaio di « Pagine Jfla!iane,. se Ja spiccia col dire che « l'influenza del cavalieri e dei borghesi è nulla nella Federazione». E inta<11toa Ginevra i nipprc-sentantl della Federazione, riuniti a Congresso, s'inchinar.o al tricolore. i reduci fanno ber.icclire il tr:colùre dal prete. nelle feste llei federa1isti s'inneggia, G!I «tricolore». al « 1101ned'Italia». si banchetta come ai Lo. carno i1isieme al fior fiore dei borghe i COllservatori: a Zurigo si fes!ezgia lù Statuto e c;i fa cordone -al con~ole. e l'avvocato tuo. nn da Lu1?nt10: « Chi l:wora man~a. chi non lavora 11ùn m;ingia ». Noi afferm1mmo e i reduci di Coira e di Basilea iurono d'accordo con noi - che la Federazione ì: un'associazione pl)li. rie.a b~ unione all'Associazione Naz:0?12:e, e lo provilmmo col fart0 della. . . Sù'.lù~crizionr. pro Fiume, col programma stesso del. l'an·ocato, colla c.onferma della ~•residen... ·,11 che « i •ectuci d~vono fare la I )i o Pv'itica di classe•. coll'unione alk Nvio,~le ( omoa·tien!:. L'avvùca1o d1 e Pagine» se ne usci dal ,otto della cuffia spi-,gandù c;,.: I' /I s50ciazi011c ;-.Jazioualc ~ apolitica nel :r.tdeslmn senso e nel1'1~tc:;somodo :n cui è aJ>0. litica fa Slia Federazione e che qursi:i 11m1 è leirnm c1>11 vincolo di sorta al'a Nazio. nale •· E i11t:1ntù o! Coni...,·esso di Ginevra inter~ ,.,,.,,einv;lato - il rapprese11:a11te della Na1.io11alc;questi r,romett~ tre uffici medico-legali all:i• Federazio11e. la quale lt,vit:G lo stesso rappresentarnt~ - avv. Danzi - ,. fare un g-jro di conferenze in !svizzera. Domandiamo cos1 !significassero qaestl rapporti tra h Naizionale e la Federazioae. l.':ivvocato non tisPOsc .. U Fascio reduci di Lucerma è. dal suo vicepresidente regolarmente oonvocat.o: vi intcrvenitono r sOci. che eKl'll'◊ sempre inter - venuti., i più attivi; delib:irano di st::1ccarsi dalla Federazione e i so!di e regalati,. <lai patriotti « borghesi » decidono di passarli ui propri soci muratori ed ai serrati, nù11 trascurando, del resto, altri reduci !1on mu. ratori e nO'!l organ:iZ?'..itl Li:bvvocato <li i;Pagme •.; crnancan-do di rnrrispùn<lenti, grida lui stesso al e colpo di mano». alla <sottrazione». alla « gran via ,,, alla mancanza cli 011està. E dopo POciti gioml chiama i suoi lettori a testimo. ata,·e di aver scrtttù del iatto di Lucerna ~cn~'.! avergli dato importanza. Allegra. me11te. ,i ..,çP-ra:ie e del Parlitv soclaiata !icir.ese, ,,~ 1:'istesso tempo che, se avesse po,•,t<;, a- • •·e,,;•; creato un 11u J ,o par lito .;nnt e il Pari,!·'>,. l,'wvocato risponde: e Alle r:sorse ,~- raie c• tt:r.go all'istesso modo che a1 movimento operaio dò il meglio di me ste<;-;o•· Uò non smentisce aifatto che l'avvocato. 11,0;,trc a11cora faceva parte della Sezione Socialista di Lugano, e attingeva -alle ri. -;orse operaie si proponeva di costituire un < nuo,·o partito•· La settimania scorsa, l'avvocato tentardo di coprirs~ ripùrtù la deliberazione del Con. grcsso della frazione socialista astensioni. sta italiana, La quale proporrebbe di costi. tuire un partito comunista italiano, e ci gridò: Siete traditori anche voi ? Dopo le precedenti prove di miserevo}Plcg1e,a ron ci si'lmo affatto stupiti -:..n:: l"a\. vocato tentasse di i;tirare dismvoltamente la questio:ie. Noi non parlammo aifatto di e tradimento• quando accenn'lmmo a) ten. tativo dell'avvocato di costitwre un nuov" Partito c.ontro il Panitù. Traditore del socialismo, l'avvocato di « Pagine Italiane• lo è per a•ver aiutato i partiti nazioma,Jisti, le cri<:cbe militari, ,t Governo, « borghese » del ricco Salalldra a gettare sui campi delle, guerra l'lt~iia µer tre quarti proletaria; per avere condiviso la resr,onsabilità della morte e del mutilamento di miliotù di operai, di contadini in una guerr,a• voluta e diretta dallo Sta tù bor. ghese, discussa e merca'llleggiata con e ;ic. cordi segreti • dall,i, diplomazia segreta, mentre la maggioranza del Partito a e1-i e--,çli apparteneva affrontava le re,;trizlom, le repressioni, le violenze, i processi, Ja galera del Gùverno borghese per l'affermazione dell'idoo·le socialista. Se w1 operaio avesse posto all'avvocato questa dorri' 11da: - Voi, che vi dite socialista e che siete per la guerra, quale seria garanzia, potete vvi oifrire che i Governi borghesi dirigano la guerrai a scopi di glustizfa e di libertà ·1 Nessuna garanzia, meno che la rropria ipotes~ la quale si realizzava nell'apcstasi.a del principi soclalist che a'VVeniva nell'avvocatù. E cosl tutti abbiamo visto, ce,me Gi sono realizzati l principi democrallci e;c!. la pace di Versailles, e col patto di Lo1L d-ra e colla spartizione delle colonJe e deL la Turchia! Ora, che cùs,a à a fare con questo tradimenlo il compagno Bordiga ed i suoi armci antielettoralisti ? Il Bordiga, il quale crede che il nostro Partito non s!a, nella ~ua costituzione e tatticai attuale, efficiente azra. zione rivoluzionaria. sarà sempre cornpas:no che noi ameremo fraternamente. farli non si è e mai • coniuso allellc filt dei nazionalfst~ dei democratici, ,deti intlitaris,ti borghesi, dei ~~)italistL E quando Bordiga cùstituisse cogli antieleziorustl ·m nuovo partito, egli uscirebbe dal nostro. L'avvocato di « Pagine Italiane > mentre «restava» nel Partito socialista ticinese, e e ettingeva aUe risorso » cleUe organizza. zioni create da codes10 Partito, si proponeva ed annunci.ava. di voler costituire un nuovo partito. Questo è quanto non indica proprio aU'avvoc.ato d'alzarsi a fare la !)re. dica dell'onestà ai reduci di Lucerna. E quando l'avvocato dice, che e se '11011 è inscritto al Partito non è per sua volon.. là, ma per selt8rietà altrui », questa voltia vede chiarn, che 11oi preferiamo essere set. tari e mon traditori della nostra fede, per ripescare l'idea di patria, nel sangue proletaTio ver&ato per la guerra del ge'lle. raie Cadorna, di Sa.land/'3! e dcl cotoni.eri di Milano. (l r.) N. B. - Quanto al nostro pensiero s111 metodi del compagnoBord.iga, i nostri let. lori erano già fissaJi per l'articolo pabblicato nel numero del I.o Maggio, e che (avvocato Iwn era affatto tenuto a f,eggere. I reduci di Ginevra contl"o l crumiri La Sezione reduci /Jroletari di r.inerva /11J esplllso dalle sue file due muratori crnmiri. L'energico e coerente conteg110 dei nostri reduci di Ginevra dimostra con 011anta se. rietà e disciplna intendano i n.ostri reduci l'azione della nostra l er:n. Non per scherzare e I1er ciarlare sono organizzati i no.sin reducl, ma per agire rd. agire co11 serietà di prof)osifi. Ciii è con noi dew atteirei·si strettameute alla 11ostra disciplirra. che è liberameme scelta ed <u:cettatu. Non è di. scipUna militare, la 11nsIra, rsercitata indi. pe111/e11terne11dtealla volontà liberamente espressa del soldati, lld essi imposta contro le loro stesse ider ed interessi. L'azione tlei 1ed11ci,e JJ,'!r i loro 111lgliorame11liimmediati del programma idealistico da essi t,·acciato nei vari Congressi nazionali ed iruernazio. 1wli, essendo inti1111mumte coflnessa con quella di lutto il f)ro/etarialo orga11izza10 e socia/Lçta, noi 11011 vogliamo 1110-ra/menteed i11!ellftlualmen/e suicidarci lasciarulo nel no. stri ranghi uomini, che I/On sanno tener /C'. de a, vrincipi <'d a/l'azione volontarirunenfe accettari. LA LEGA PROLETARIA. Da Coira Domenica 20 corrent~. si tenne l'alllluncla. ta festa promossa dalle organizzazioni pr0letarie locali. a tobai!e beneficio delle orga. nizz.a-zioni stesse. Riuscl una solcmne mani. festazlone <ii solidarietà di classe. In questa occasione, lasciando ai compag1li di Lucerna la cura di mettere i punti ~u ,rii « i », dicemmo che « per conto nostro dell'onestà del redattore di « Pagine Italiane». appresa nei codici dello Stato ! ,rghese, ce ne strafregi1iamo sa;JeJ>dc Le. ae che la sua onestà consist:\ nel vivere cr Ile risorse delle org-a1;J,.,z,a,zio1d1eille clas. Ri.ngra-.,,iamosentitamente tutti coloro che vollero concorrere al!laibuona riuscita della festa inviando rega•li per la nostra pesca, ed in particolar mo<lo l'Unnione Musica,Je lo. cale per il suo intervento g,ratulto. L'incasso fu 11otcvole e nel prossimo 11111mero @remo Il resoc.:mto esatto delle spese e del ricavato netto. La Lega proletaria reduci di guerru.

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