Pro Pace : almanacco illustrato - 1917

32 PitO PACE Io lo spero. Non •è possibile che dopo tanto orrore una reazione di bontà non si manifesti: la raffica. tremenda deve pur squarciare la nuvolaglia e lasciar intravvedere lembi d'azzurro. Certo qualche generazione pàsserà prima. che tutti i popoli si possano tendere e stringere le mani, poichè quelli che hanno perpetrato le ignominiose infamie dovranno per molto tempo vivere come in un silenzio profondo, per far~ obliare le loro gesta nefande: dovranno nel cammino quotidiano riparare lungo i limiti dell'alto muro che li separa dalla vera e grande civiltà, fìnchè atti generosi e sapienti di rescipiscenza abbiano colmato la distanza e riabilitandoli a poco a poco riescano à far raggiungere loro la cima. • Ma su questa cima non può sventolare che un'unica bandiera: quella della pace universale! Questa guerra deve dimostrare nel futuro che chi agita per primo la spada infocata sarà il vinto; che chi viola il diritto delle genti è un reietto che deve scomparire, che chi tradisce la causa della civiltà è un infame e che dj lui ci si deve difendere come dai pazzi e dai delinquenti. Questo griderà la storia ai posteri: traggano essi dalla nostra odierna implacabile esperienza la legge ferrea della Pace in.violabile e fondando su di essa la meccanica del vivere assurgano a una morale superiore che permetta lo svolgimento d'ogni alta idealità umana, og11iascensione libera e feconda nel campo del pensiero. PanfiloBoeche. ."v[e11triemperversa tanta follia omicida, che suscita orrore anche nei meno sensibili, mi sembran ridicoli certi sedicenti umanitari, che scagliano fulmini contro la guerra per nascondere sotto un nobilissimo manto le proprie inconfessabili antipatie per la ca1isa del diritto dei popoli inferi minacciati di soppressione in· virtù della forza egoistica. Costoro hanno l'immancabile alleata di tutte le truffe : la credulità umana ! Ma è bene che tli alti spiriti nutriti di amore infinito sentano che la pace ~erso certi erimitti collettivi sarebbe delitto Au11:ustMo urri. Biblioteca Gino Bianco

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