Almanacco socialista per l'anno 1896

- 51 - importante al quale dovrebbe rispondero uno di que! modèrni pedagogisti convinti che la scuola non deve più a· lungo disinteressarsi della questione sociale. Il tema è vasto e pro'fondo, qti~mtunque, a tutta p1'ima, appaia semplice e metta sulle labbm una spontanea, naturalissima risposta: No, tra .i 'figli del. povero e quelli del ricco non v' ha difforenza nè di attitudini nè. di intel:ligenza; ce n' ~ invece una enorme di sviluppo, ed è 'per questa . olo ohe la· diversità dello loro condizioni sociali· posteriori · è una delle ingiustizie· più grandi e heffarde. · Le attitudini nei fanciulli possono essere modificate dall' ambiente in cui vivono, ma la natura - la grande giustizia_ - non segna divisioni: non fa differenze,' e noi Yed'ianio· le' mille volte i figli dei più grassi borghesi: dei nobili più raffinati." aYei·e attitudini da bifolco, da spacèaleg'Iia ,' da facchino, mentre nei rampolli della grande famiglia del proletariato si notano' delle nature delicate d'artista, dei precoci , pensosi filosofi, dei fuhui lottatori stù campo dell~ scienza :__ fibre cl' acciaio , 'carattei-i adamantini che darebbero tanti atleti a questa frolla soci~tà che s' immiserisco nel letargo dell' apatia, e maciulla nel panfanò dell' inedia e della miseria. - I fortunati dell' una· e dell' altra· classe che potessero sgombrarsi la via, sbarrata dai pregiùdi'zi di casta da una parte, ·ctall' insufficienza di mezzi dail'. altra, riuscirebbero certo preziosi istrumenti, fecondi di produzione intellettiv_a e morale. Quanti ricchi, per la smania di a.ere un laureato o un ufficiaie iri famiglia , hanno gettato nella società una schiera malsana di inetti , di viziosi , di spostati morali , destinati a mantenere e a diffondere ia corruzione n·e1mondo ! Quanti belli111b~1sti,che ora fanno bella o brutta most~a stù corso,' nelle case da giuoco o nelle magioni equiYoché, sarebbero stati eccellenti agricoltori , laboriosi: artefici, artisti, lavoratori insomma contenti di sè stessi e utili alla società ! E invece quanti contadini, quanti operai, che ora si lasciano infiacchire dalle contrarietà , arrestare dalle difficoltà , assorbire dall'apatia e deviano il ca11i'minoverso il carcere o l' esili'o volontario,' _sarebbero riusciti professionisti di grido o eletti artisti, so tra le loro attitudini e la vita non si fosse trornta li amara impotenza della mise.ria ! E quando penso che, dai laureati per forza, dagli spostati

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