Almanacco socialista per l'anno 1896

- 16 - la confusione del nostro con altri partiti , nè pensarono mai che il partito dovesse ripiegare la sua bandiera. Volevano soltanto che dove il partito non fosse in grado di tentare con succesbo affermazioni proprie, ivi i socialisti avessero facoltà di appog~iare quegli uomini che si impegnavano per la difesa delle libertà elementari. Al che gli altri rispondevano che questo si sarebbe pur sempre potuto fare ne' ballottaggi ; ma che intanto era sommamente utile raccogliere il maggior numero possibile di voti, utilizzando le simpatie che la persecuzione ci avea procacciato. La disputa proseguì dopo il Congre,sso, a lungo , nella stampa del Partito. Ma al momento dell'azione la maggior parte di coloro che nel Congresso erano stati i più validi e decisi avversarì della presa deliberazione la eseguirono con fedeltà scrupolosa. Anche il governo , dal canto suo , perfezionava frattanto i metodi e le armi. Impressionato dai nostri trionfi di Budrio e di Palermo sui nomi di Costa e di Bosco , volle anzitutto tentare le blandizie e l' inganno. Ottima occasione g-li fn porta dalla reazione dei latifondisti siciliani contro il progetto di riforma governativo. La stampa officiosa prese allora a tuonare contro « l' egoismo di classe » contro « l'oppressione della proprietà » e lanciò l' appello ai socialisti. Ma questi non si lasciarono adescare. Ben compresero essi che quella era una povera manovra per illudere le popolazioni agricole di Sicilia e sottrarle tanto all' influenza rivale dei Rndinì , come a quella del socialismo. E risposero dimostrando come quel progetto nè valesse a ristabilire la piccola proprietà, nè, s~ avesse pur valso a ristabilirla, avrebbe potuto trovare appoggio ne' socialisti, i quali non si faranno mai colla-

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