LA. LIBERTÀ. 93 Nelle poche linee che precedono ci siamo assicurati che la libertà reale, positiva, non esiste che allorèhè esistono i mezzi economici; ora questi mezzi economici hanno la loro esistenza legata a quella del lavoro sociale ed ai progressi di questo. Aumentare il lavoro sociale, creare nuovi mezzi di azione, è estenderé la libertà umana. Esaminiamo questo lato tanto importante della questione. « AlÌÒstato selvaggio, dice uno scrittore già ci• tato, l'uomo ha una libertà assoluta; può fare tutto quello che vuole. » È quasi l'opinione emessa da Rousseau: <<' L' uomo nasce libero, ma dappertutto è in catene ! » -- Allo stato di natura, l'uomo gode invece soltanto una libertà eccessivamente limitata; non può fare quello' che rintoZe, se non teoricameq.te ; . egli fa ciò che può , e purtroppo può pochissimo. Alle prese colla fame , in lotta cogli elementi; eternamente attaccato, dalle belve, senza armi -naturali come le loro , sprovvisto anche di quelle che più tardi g·li fornirà il progresso sociale, possiam dire ch'egli_è, :µon il re,ma il grande schiavo della -natura. Ma ecco apparire la società e con essa incomincia la libertà. Si scoprirà che i frutti col guscio , la ghianda, la castagna , per esempio, si conservano; il domani è ormai garantito. Lo spirito tranquillo può darsi interamente al genio delle scoperte. La libertà incomincia! la libertà di rifìes,- sione. Presto l'aratro fa la sua apparizione e r agricoltura si svolge._Il ferro , questo metallo - che possiamo considerare come l'ossatura delle nostre so;. cietà moderne , viene scoperto alla sua volta; un .uom.o impara a lavorarlo. Infine si giunge a rrdune alla dome$ticità i più utiji tra gli animali Biblioteca Gino Bianco
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