72 1L COMUNISMO, EQd. romani, i quali rièorsero, volendo supplirla con checchè si fosse, alla incertissima teoria dell' lwnora-riura, come tutti sanno: ma esse sono pel lavoro materiale egualmente ve,re. _ i. Dall' altra parte tutto ciò che si conforma al1 natura umana è un bisogno - più o meno immediato che sia : solamente ciò che è in contraddiziòne col principio umano è un vizio. Il limite del bisogno dunque è uno solo, e lo abbiamo indicato: da ogni altro lato il bisogno non ha confini. Esso è morale e materiale: e neppure tra l'una e l' altra speèie di bisogni si può tracciare una linea di separazione. Il bisogno altrui è bisogno nostro. La comunanza di certe qualità fondamentali genera la comunanza di certi bisogni indispensabili: l'una e l'altra la solidarietà umana, che è il primo, il più grande bisogno nostro. Stanti le impossibilità sopraddette, bisogna che qualche cos'altra regoli i rapporti d'individuo a individuo - un'algebra più alta, ina più recondita, più intima all'universo. L'esistenza di questo nuovo rapporto ci vien provata da quelle stesse impossibilità. Qui si mostra il principio di solidarietà . . L'umanità dev'essere una famiglia. Pensiamo quanto tempo è occorso per sviluppare il concetto della famig·lia, prima ristretto e compendiato in un essere solo, il pater-janiilias, poi esteso ai figli, ed infine anche all~ donne. Oggi dei padri che per un eccesso di zelo di ufficio condannino essi stessi i figli nel capo, per esempio, più non ne vengono al mondo. Oggi la famiglia, se facciamo per un momento astrazione dagl' inconvenienti, che presenta la sua forma leg·aie ed autoritaria, è l'unico gruppo sociale, in cui pullulino i sentimenti migliori dell' uomo. 81blloteca Gino Bianco
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