La .Sentenza Dopo l'arringa dell'avvocato Erizzo, mio difensore, il processo era virl ualmente finito. I fatti della Serra - minuscolo paese sulla costa orientale del golfo di Spezia, -· erano stati rievocati attraverso l'interrogatorio dei numerosi im]JutaLi, le dichiarazioni dei t.esLimon_i,_e le-invenzjoni intere sate dei funzionari di P. S.. I fascisti costituitisi parte civile, volevano vendicare il loro morto, un capo squadra caduLo in quel cruento conflitto. D.él ·giovane Paita, un lavoratore caduto anch'egli in quel conflitto, per mano dei fascisti, nessuno, ad eccezione di un piccolo avvocatino, che faceva le sue prime armi, nessuno se n'era ricordato, nè l'autorità di P. S., nè il il giudice, e .tanto meno il presidente delle assisi o il rappresentante l'accusa. TuLLi i vizi di forma, erano stati compiuti; imputati _detenuti che non erano neppure stati interrogati in periodo istruttorio, altri che avevano già quindici mesi di carcere preventivo sulle spalle, e che la sezione d'accusa rinviava a giudizio, dichiarandoli contumaci; insomma la più sfacciata parodia di quella che chiamasi giustizia, e la più vergognosa violazione dei diritLi di un accusato. Il presidente delle assisi. un commendatore, certo Delpino, fece del suo meglio per accontentare il fascismo. Squadristi in borghese e in divisa, spadroneggiavano dentro e fuori d(')ll'aula minacciandq quei pochi testimoni a difesa che avevano avuto il coraggio di · · recarsi a deporre. Chiavari, la piccola cittadella sede di corte d'assisi, era evidentemente ostile al fascismo, ma non ardi_va fiatare. Solo una sera, àal pubblico, un prete, perchè fascista, aveva trovalo il coraggio di gridare verso il gabbione che ci rin-
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