- 224 - sindacali. Tutti ricordano come la banda dei rinnegali Lento' di far accettare il decreLo fascista dicendo che non c'ent. più nulla da fare, mentre una parte, fuggita d'ILalia (Buozzi, Bensi, Sardelli), con il ricoi1oscimento di Amsterdam, dichiarava che la Confederazione avrebbe avuto il suo ufficio all'estero ,a Parigi ,e il suo campo -di azione in Italia. Noi approvammo entusiasticamente questo proposito e ci proponemmo di lavorare a loro fianco. Quando l'emigrazione politica comincio' ad affluire special mente in Francia, il nostro parti Lo si preoccupo' della situazione qui esistente e che metteva in condizioni imbarazzaI+ti gli operai della stessa concezione sindacale, perchè mentre in Italia, pure essendo-ci correnti diametralmente opposte in seno alla Confederazione, questa era l'unica organizzazione sindacale; in Francia invece, in seguito alle scissioni politiche, fino dal 1920, esistevano due Confederazioni, una di marca puramente bolscevica, l'altra aderente ad Amslerdam ma con conceUi di vera collaborazione di classe. 1 oi abbiamo sempre invitalo i nostri compagni ad organizzarsi posE=ibil rnente nei sindacati confederali aderen---... Li ad Amsleùam; ma ove questi non esistessero ,ad organizzarsi nei· sindac8ti locali e a lottare a fianco dei lavoratori· indigeni. Nei rapJ?Orti specifici poi del movimento operaio e smdacale italfano e della sua ripresa e azione in Italia il nostro atteggiamento è chiaro, preciso e inequivocabile. Fino dal Congresso di Milano del 1924 il nostro partito si è schierato contro la denwgogia facilona boescevica e contro l'illusionismo collaborazionista socialdemocratico. A quell'epoca, in Italia, per sviluppare la nostra propaganda si era dato vita ad un comitato Sindacale Nazionale Socialista. Dopo lo scioglimento delle organizzazioni in Italia, all;estero il nostro parli to non ha mai cessato nei convegni o sul nostro Avanti! di gridare
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