- 125 - goYerno si arrogava il diriLLo di fare nel rnovirnenLo socialisLa. Dichiarai ai compagni della Missione Hussa che per parte mia declinavo la proposta del governo di lasciare il paese all' «amabile», ma che avrei sottoposto il éaso ai .compagni svizzel'i essendo il movimento svizzero quello che avrebbe subilo in primo luogo la ripercussione del mio :alteggiamenLo. * I compagni della :\lissione presero aLto della mia dichiarazione come in genere l'invito da parte loro di venire a Berna, nonchè il colloquio che ne era seguilo ebbe caraLtere . puramente informativo. Se anche la l\lissionc Diplomatica Russa avesse voluto o poLuLo far causa comune con me, l'avrei declinato molto recisamente. Da quando sono entrata nel movimento rivoluzionario non ho ma i m·celt.ata nessuna proLeltiva immuniLà. Ho esercitato la mia attività socialista in molti paesi senza essere ci Lladina di nessuno di essi, quindi sempre esposta alla evenLual ità di 0::;::;ere spulsa e persino 1·isospinta fin alla fronl iera della Russia zarista, la quale cl i « patrio » per me non avrebbe avuto che le galere. Ed anche coll'amlala al potere dei socialisti 1·ussi, rimasi - quella che fui: socialista miliLante, « foresliel'a molesta» in tulti i paesi borghesi. · Fu cosi' che la proposta di essere nominala rappresentante dei Soviet in Jtalia mi trovo' recisarnenle osLile benchè a quell'epoca nrssuno po leva ancora pensn l'e ad un goYernò fascista. Non sarei mai entrala in rappol'ti sia pun· rl'iplomatici con i 1·nppresenLanLi di quel polel'e e di quelle classi che in Italia opprimono e perseguitano i miei compagni cli fede. Cosi' neppure in Svizzern mi volli .far clifende1·(• dall'Ambasciata Sovietisla, ma ·volli essere.considerala pe1: quella che fui molto prima che la Rivoluzione avesse :vinlo, per quella che ;-;rmpre fui, milite del movimento socialista italiano, dedi(·nndo tulla la mia alli\'ilà ,1lla redenzione degli un1ili. ;-;olidnrizzandomi ron essi .·ernprc ed
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