Almanacco italiano : piccola enciclopedia popolare della vita pratica - 1918

' \ ,, I \ ( ,. gno, sellen1ùre e noven1bre. ,Così. lo durate dei mesi n1utarono come seguè: CALENDARIO antico giuliano Gennaio. . . . 29 31 Febbraio 28 28 Marzo. . . 31 31 3 I , ', CAT,ENDARIO ,.. , a,utico giuliano I ' Agosto (Sestile) . 29 31 Settentbre . . . 29 30 Ottobre .. . 31 31 Noven1bre 29 30 Dice1nbre. 29 31 Aprile .. . . . . . . Ma:~io . . Giugno .. . . . Luglio (Quintile) 29 31 29 31 30 31 30 31 I giorni aggiunti furono posti alla fine del rnese, eccetto che in aprile, e dove per motivo di feste fu interca- . lato un giorno tra il 25 e il 26. La riforma gregoriana. - Soppressione di tre bisestili ogni quattrocento anni. La regola giuliana non raggiunge perfettamente il suo scopo, perchè suppone l'anno tropico esattamente uguale a 365 giorni e 6 ore, cioè lo fa un poco .(11· minuti circa) più lungo del vero. Ora, questa piccola differenza accumulandosi a poco per volta produce il divario di un giorno intero in circa 128 anni, o il divario di circa 3 giorni in 400 anni. La questione fu studiata da- uomini competenti nei secoli dal XIII al XVI, e nel 1563 il Concilio di Trento incaricò il Sommo Pontefice di provvedere a risolverla. Gli elementi fondamentali, che bisognava conos.cere con precisione, erano due: la durata del1' anno tropico e l'epoca dell'equinozio. Nuovi passi decisivi furono fatti dopo che il domenicano P. Ignazio Danti, professore di Maten1atiche nello Studio bolognese dal 1576 al 1583, ebbe stabilito nella chiesa di San Petronio un grande gnQ1none, col quale riconobbe che nel 1576 il solstizio invernale era avvenuto il giorno 11 dicembre. Sia detto per incidenza, la celebre meridiana di San Petronio fu poi rinnovata, nel 165€>, da Gian Domenico Cassini, il quale non solo ne corresse la direzione, che non era esatta, n1a accrebbe di un terzo l'altezza del gnomone, por• tandola a 27 metri. :Finalmente il Papa Gregorio XIII \ _(UgoBoricompagni, bolognese) decretò nel 1582 rla sua celebre riforma del calendari.o, adottando le proposte for1nulate alcuni anni avanti dà un n1edico calabres~, Luigi Giglio (latina1pente Lilius), morto nel 1576. Con la Bolla. Inter g1'avissimas del 24 febbraio 1582 il Papa prescrisse che ogni 400 anni si dovesse tralasciare per tre volte il ' ' giorno comple1nentare della intercalazione giuliana. A tale scopo fu stabilito che dovessero esser comuni (e non bisestili) quegli anni secolari che non fossero divisibili per 400: tali furono gli anni 1700, 1800 e 1900. Con questo temperamen.to apportato alla intercalazione giuliana il calendario fu messo d'accordo in maniera quasi esatta col moto. annuo apparente del Sole. Infatti 400 anni_ civili costituiscono un intervallo di tempo che è' appena di 2 ore e mezza più lungo dello spazio cli 400 anni tropici. Così gli equinozi ed i solstizi ritornano ogni anno quasi esattamente· · alla medesinrn. epoca, e non vanno più soggetti a uno spostamento progressivo nel corso dei secoli. Ripristinamento dell'equinozio di primavera al 21 marzo. - Soppressione di 19 giorni nel mese di ottobre 1582. Al tempo del Concilio' di Nicea tropico un poco più corto dell'anno • (anno 325), quando si trattò di sancire giuliano, al tempo di Papa Gregorio per tutti i Cristiani una norma unica l'epoca dell'equinozio non capitava più riguardo al celebrare la Pasqua, l'equi- al 21, ma bensì all' 11 di n1arzo. Pernozio di primavera avveniva H 21 1nar- ciò la riforma gregoriana provvido anzo, e allora si cred~tte che l' equi- che a rimetter d'accordo la data canozio dovesse conservarsi' .stabile e nonica con l'equinozio, mediainte la ritornar sempre al 21 1narzo d'ogni soppressione di 10 giorni nell'anno 1582. a11no. Ma in ca.usa d0ll' ossore l'anno La Bolla papale ordinò cho nel 1nese BibliotecaGino Bianco 'r , 'r I ('

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