. ' 246 - · ' Non poche dame della Croce Rossa vollero compiere un' alt;ra opera di pietà e, insieme, un altro sacrificio: qnc1lo ùella, integrità estetica. Prirna di t.uttc, a offrire numerosi brani della propria pelle· per risanare le ferite di un soldato altrimenti condannato a soccombere, fu la signorina Diana Stella,· che neJu rimeritata con medaglia d'argento. l\'.la poi molte altre ne seguirono l'esen1pio .... tante altre che, avendo io domandato all'Ufficio Centra.I~ dell'Associazione di conoscerne i nomi, mi fu risposto che da principio li registravano, n1a poi non ne tennero neppur più nota, tanti erano! La valorosa schiera passa così, nel1' oscuritù, e'ncl silenzio, senza n1edaglie nè lodi, paga di aver con1piuto un do~ vere patriottico ed umano, un atto di profouda feminina pietà. lVIa la caratteristica del ,contributo fem1ninile alla guerra nazion~le, è, appunto, questa non nu1nerabilit.à e questa non nominabilità. Certo, no1ni si, son fatti: ma pochi in confronto alla 1nassa delle meritevoli. Nè censimenti n1ai si potranno fare, appunto perchè si tratta di massa. Chi son1merà, ad esempio, le cifre delle • Visitatrici »- che in ogni città, da ogni comitato, per ogni ospedale, si son viste compiere la 1nodestà eppure tanto preziosa- opera di visitare i soldati degenti 1 Sono state centinaia di migliaia che, compatte, seguirono la parola d'ordine espressa da S. M. la Regina Elena Fu: infatti, hl, Regina la prima a pensare a1 sollievo grande che i soldati, ancora iu tronati o doloranti della battaglia, sper duti in .1nalinconici locali, in paesi sco nosciuti, avrebbero tratto dalla presenza,} dalla parola, dalla bontà suadente di donne, comprese del patri'>ttico dovere di tenere alto il morale del milite con la certezza che il Paese tutto si occupava ili lui. Sono state queste Visita--. trici le organizzatrici degli Alberi <l.i Natale, delle Befane, dei festeggian1enti per solennità. nazionali, che hanno rallegrato gli ospedali, che hanno condotto qualche ora di serenità nell' animo intristito dei solda,ti, precisa1nente perchè la festa ricordativa li trovava così lontani dalle famiglie! Sqno state queste Visitatrici ad alimentare di continui piccoli doni, di ghiptton.erie, di innu1nerevoli servigi il nuovo sentimento di riconoscen~a ohe, dal plebeo soldato si volgeva alla donna che beneficava e dalla da1na al plebeo soldato che offriva l' occasione di far beneficio I Non mai supposti possipili legami di confraternità umana, a travers,o l'abisso del dislivello secolare, si sono intessuti fra i fin qui cosi estranei strati sociali, per virtù di queste donne pietose- che, accanto al letto 'del soldato ferito o malato, hann.o saputo prodigare le cure di una sorella, di una sposa, di una madre. Quante hestemmie, patriottiche o religiose,· la paziente bontà delle infern1iere e delle visitatrici, le sorridenti' indulgenze, la generosità che non vuol nulla in ricambio~ non han.no saputo frenare e. anche, convertire in un buon sentimento ! Com'era nel suo gusto e nelle su~• tradizionali attribuzioni, la donna italiana ha, enormemente lavorato d'ago per l'esercito nazionale. Vecchie impreparaiioni di stato e im1ninenti bisogni di larghissime disponibilità in ogni sorta di indumenti, così per gli ospedali militari come per l'esercito in campo, hanno imposto, e alla donna c01ne cittadina e al governo · come adunatore e organizzatore d'ogni forza produttiva, il com pito di assumere e di attribuire una tale responsabilità. Per le dotazioni. ospitaliere, per le fornitur~ all' esercito, sià di indumenti militari in genere sia di indumenti di lana in ispecie, subito, fin dali' inizio della guerra, si fece ,.ricorso alla collaborazione fe1n1ninile Sorsero, così, dovunque laboratori d: ogni specie per apprestare questo n~- cessario - <;he fu, nel secondo anno di guerra •commissionato> direttamente dal Governo, n1a che nel primo anno fu lasciato quasi completame:;i.te alla iniziativa privata, con mezzi raccolti da donne e con 1nano d'opera gratuita fmnminile - e quel molto superfluo che, dal ■ ■ • ■ ■ ■ ■ m ■ 11 ■ 11 ■ ■ m ■ ■ m ■ ■ a m ■ ■ e a 11 11 ■ 11' : « • la Profumeria CARLO ERBA di : ■ Milano è la più raccomandabile alle Signore perchè • : garantita igienica. .. . • . ., • » : E ■ IJ ■ a II a ■ ■ ■ ■ D ■ ■ 12 ·a C 11 11 11 ■ ■ ■ ,■ ■ ■ m ■ ■ Il BibliotecaGino Bianco I' ' ' 3 r~dJi m11e1tol ~ 1 tiam i ' 6 l)l~rli milila iriù ~rra rui10~ All' iifa~ la ialolen li rrofr t~liir a 1i111 ,ano alt l'arq1 ~rlH a~o1 di un iooi\en ronmo tagli t diadu 1occ gi~oc 686U rmt fu un: cons Qu riaoo tore L ispir lario u /cosl es allo ~l della do cardi f1 conce àella fo gium miglio non lae 1 ~bM la le1 ~Ues fo sco~s sostra i , alà. om in1na nient· ,re I a luuo~ a~U ficpao caratt 0 ~ell 8 comaeie cl1eil i·at11ra t pr~to ,11 non t ~z tito e~e felll~~ 1 • !o llil6
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