che uon lrnsta rimpiangere 'il 11assato: bisogna trarne ci vile aunnaestran1ento eù a,7,iono sapiente por l'avvenire! L'Italia agricola risorgerà, se sovra esso saprOJno concentrare le persistenti e sistmnaticho energie df tutto un popolo clotenninato di prosperare in pace. Dia1nole, ùunque, tutte le nostro 1naggiori energie possil>ili, tutto lo nostre maggiori e più sapienti cure a questa provvidenziale inùustria agraria, la grande potente s~lvatl'ice del Paese ora, e la poderosa sorgente ùi prosperità per l' avYeaire ! L'aratro è ora la nostra salvez.za I II. - Torniamo alla terra. L'interesse, vri,le a dire il maggior profitto che gli agricqltori ritrarranno dall'esercizio deJ1a lor<;>inùustria, sarà già un potente coefficente dello sviluppo del progresso ùell' agricoltui·a. Conuhiusa la pace, i prezzi dei prodott~ non ritorneranno çerto subito ai lhniti correnti prin1a della guerra. Prima di tutto, per molto teinpo le derrate agrario manterranno prezzi alti; non si conserveranno allo stesso livello raggiunto durante ]a, gnerra, no; subiranno una graduale <l.iininuziouc, 111asarà up.a, di1ninnzione lenta, e saranno sempre prezzi ben riinuneratori. È una previsio:Q.e che si può a·zzarùare, anche senza volerla flue da profeta.. E vi è chi prevede che pure col ten1po non si avranno più i prezzi di prin1a della guerra. Di questo parere, fra gli _altri, è il dottor Bassi. Egli ritiene eh~, terminata la guerra, i p1·ezzi non si conserveranno allo stesso livello elevn,to raggiunto, subiranno unn, diminuzione progressiva fino a riprendere il loro carattere definitivo e normale; ma che in nessun caso questi prezzi torneranno cosi bassi con1e lo erano prima ùella guerra. Lo arguisce ùa ciò che è confermato dalla storia, la quale ci apprende che tutte le volte che il valore del denaro diminuisce (e questo si prevede inevitabile), esso non riprende n1ai il livello che aveva prima del fatto che determinò il deprezza-· nicuto. rrutto sonnnato, adunque, pur non conservando il valore attuale, i proùotti ùel suolo ne avranno uno smnpre superiore a quello dell'avanti guerra. Ciò a,vrit come sicura conseguenza uu con:ispouùeute auuwuto del vU,loi-c BibliotecaGino Bianco ùella terra. Al quale atm1e11.tocontribuirà pure il rin vilio dei titoli 1uohiliari, ùi quelli che più fruivano <lolla· guerra. Ne guadagneranno i valori fondiari, verso i quali convergeranno gli investiiuenti dei cauti e degli avveduti. Tutto ciò richin.merà n1aggiormeuto l' intcres~aniento per l' industi'ia agraria e gioverà a dare una gagliarùa spinta al suo sviluppo e al suo progresso. lVIa per ritrarne tutto il n1aggioro profitto, l'iniziativa più abile, i propositi più virili inùi vidu~li, da soli non l>astano. È anche necessario sorreggerli gli agricoltori, completare la loro azione là dove essa da sula non possa procedere oltre: e questo si ve.ri~~herà là dove si dànno condizioni difficili di a1ubiente, la 1no<.lificazionc delle quali si ilnpone primn, ùi proceder~ all' opera ùi miglioramento. In tali condizioni non è soltanto questione di tecnica razionale, n1a di una consiùerevole quantità di capitali da impiegarsi, sia direttamente dallo Stato, per talune grandi opere, sia attraverso all'impiego in miglioramenti da parte dei p_rivati. A 't{tle proposito il 1>rof. Bordig;t p~sa che avendo ora l'Italia con1e) tµtti ~li stati d'Europa, creata una ~assa dt debiti senza preceùcnti nella storia del 1nond·o, non sarà gra,n danno· accrescerla di un rniliardo, ad eserupio ver rivolgerlo alle opere suaccennate. Anzi questa parto del futuro ùebito pubblico rendenùo più ùell' iuteres·se da pagarsi, varrà a seen1are· la gravità dei ùanni, a cui si ò andati incontro. Bisogna adunquc iniziare l' accert:1niento del fabbisogno e del modo di hnpiegarlo, affinchè riesca. egualmente sollecito il conseguimento dei benefici che se ne potranno attendere. Un fenomeno economico che :aon potrà a nieno di avere una sensibile ripercussione sul maggiore o 1uinore incrc1ne11to della nostra agricoltura, sarà quello dell' emigrazione dopo la guerra. Qui i pareri sono diversi. Vi è chi a proposito ùella l)roibita immigrazione agli analfabeti negli Stati Uniti d' Anierica lo prevede come un. eJeniento ùi perturbazione nella nostra economia; in sostanza, ritiene sia utile, necessario Y.cnga mantenuta, libera la nostra einigrazione. Altri invece sono di parere contrario, ritengono cioè che nell' intc1·csse dcll' cconon1ia nazionale, occorrer:\ trattenere in It.alia la maggior quantità ùi braccii1 ehe sia possibile specie per l'agricoltura. Molto prima della gucn·a, o~::;9lq4iuo, la ellligrµi~tçr~~<:,
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